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L' uomo si comporta come vuole, secondo quella che ritiene Giustizia, che è diversa in ognuno di noi. Nè Dio nè Satana potrebbero TENTARCI come dice la fede cattolica, ognuno è libero.
Moderatore: Pip :>
Si, ma se tu intendi Adamo ed Eva come Uomo mi spieghi quand'è che l' uomo ha disubbidito a Dio? E' Dio che ci ha dato la possibilità di disubbidirgli, e se ce l' ha data significa che ci vuole liberi, liberi di pensare come vogliamo. Secondo me Dio stesso sarebbe contro la stessa Religione, che inietta gli stessi pensieri su milioni di persone...e questa è cosa brutta e ingiustaPerseo ha scritto:si continua a ripetere che i nostri avi fossero poco più che bambini, ma in che senso????
come esperienza di vita? vero.
ma come giudizio? questo non è appurabile, ma se Dio tutto vede e a tutto provvede, va da sè che non li avrà creati proprio niubbi.![]()
tra l'altro sembra dimentichiate che la Bibbia parla per metafore, se voi sostituite ad Adamo ed Eva la parola Uomo, tutto quadra, è la disobbedienza dell'uomo ad aver generato il peccato originale.
non lo fa forse ogni qual volta si mette contro uno dei suoi figli?TeraFlare93 ha scritto:Si, ma se tu intendi Adamo ed Eva come Uomo mi spieghi quand'è che l' uomo ha disubbidito a Dio?
questo perchè ci ha creati con la facoltà di poter decidere, l'alternativa era il Lego.E' Dio che ci ha dato la possibilità di disubbidirgli
secondo me, se l'uomo vivesse veramente secondo i dettami della religione, e parlo di religione, non di Chiesa, credo che Dio non ne avrebbe a male.Secondo me Dio stesso sarebbe contro la stessa Religione, che inietta gli stessi pensieri su milioni di persone...e questa è cosa brutta e ingiusta
1) Concordo con Pip e Perseo , ma....Pip ha scritto:Beh, ovvio che si debba leggere come una metafora, sono il primo a dirlo. L'uomo ha disobbedito, e da qui è nato il peccato originale, ok.
Ma in merito all'episodio stesso, tralasciando il suo significato, io ci vedo lo stesso una bella contraddizione. Quando si è puri, come nel caso di Adamo ed Eva, non credo ci sia distinzione fra bene e male. Infatti, una volta mangiato il frutto della conoscenza, riescono a scindere i due e a rendersi conto di cosa sia giusto e di cosa sia sbagliato, dando vita alla prima forma di conoscenza. Ricordiamoci che non penso proprio che prima di mangiare la mela ragionassero come noi, io mettendomi nei loro panni vedo tutta l'innocenza del mondo.
A che pro punire il crimine di due persone che non erano nemmeno in grado di distinguere se la disobbedienza fosse bene o male?
Beh diciamo che non è bellissimo disobbedire a chi ti ha dato la vita, i tuoi genitori li di fianco vedo che annuisconoCapisco che il peccato di Adamo ed Eva sia costituito dall'aver disobbedito a Dio, ci mancherebbe altro, ma i due avevano la maturità di due bambini, forse anche meno. Cioè, il male non sapevano nemmeno cos'era, non sapevano che era male morire, non sapevano che era male disobbedire a Dio.
L' uomo mangiando la "mela" non vuol essere superioe a Dio, vuole solo avere la Conoscienza. L' uomo sceglie Conoscienza, Saggezza e Vivere Difficilmente, ma Vivere Veramente, anzichè Vivere Facilmente e senza una Vera Vita, essendo rozzi e ignoranti.Hyam ha scritto:Allora, premetto che non ho voglia di fare il difensore della religione cristiana, perchè se no poi mi date del santone.
Anzi, praticamente tutti i racconti della Bibbia sono ispirazione di racconti di altre culture, quindi se proprio volete trovarci dei significati, trovatene di allegorici (precetti o robe simili).
Aggiungo che io mi ricordo questo: l'uomo viene punito perchè mangiando la mela mostra la superbia di voler essere superiore a Dio, e questo avviene perchè può decidere cos'è bene e cos'è male (probabilmente perchè ne prende coscienza).
Beh diciamo che non è bellissimo disobbedire a chi ti ha dato la vita, i tuoi genitori li di fianco vedo che annuisconoCapisco che il peccato di Adamo ed Eva sia costituito dall'aver disobbedito a Dio, ci mancherebbe altro, ma i due avevano la maturità di due bambini, forse anche meno. Cioè, il male non sapevano nemmeno cos'era, non sapevano che era male morire, non sapevano che era male disobbedire a Dio.. Se il tuo babbo ti dice di non spacciare bombolotti alla crema, tu esegui.
O Almeno fino a una certa età, poi cogli la mela e...
Scusa, ma non ritengo sia così. Se lo avesse voluto, non ci sarebbe stato alcun divieto, ti pareTeraFlare93 ha scritto: L' uomo mangiando la "mela" non vuol essere superioe a Dio, vuole solo avere la Conoscienza. L' uomo sceglie Conoscienza, Saggezza e Vivere Difficilmente, ma Vivere Veramente, anzichè Vivere Facilmente e senza una Vera Vita, essendo rozzi e ignoranti.
Penso che l' avrebbe fatto ogni essere illuminato e secondo me Dio avrebbe voluto ciò.
Ma il serpente disse alla donna: "Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male". [ndr Bibbia]TeraFlare93 ha scritto: L' uomo mangiando la "mela" non vuol essere superioe a Dio, vuole solo avere la Conoscienza.
Benedetto XVI ha scritto:Qual è il quadro che in questa pagina ci vien posto davanti? L'uomo non si fida di Dio. Egli, tentato dalle parole del serpente, cova il sospetto che Dio, in fin dei conti, gli tolga qualcosa della sua vita, che Dio sia un concorrente che limita la nostra libertà e che noi saremo pienamente esseri umani soltanto quando l'avremo accantonato; insomma, che solo in questo modo possiamo realizzare in pienezza la nostra libertà. L'uomo vive nel sospetto che l'amore di Dio crei una dipendenza e che gli sia necessario sbarazzarsi di questa dipendenza per essere pienamente se stesso. L'uomo non vuole ricevere da Dio la sua esistenza e la pienezza della sua vita. Vuole attingere egli stesso dall'albero della conoscenza il potere di plasmare il mondo, di farsi dio elevandosi al livello di Lui, e di vincere con le proprie forze la morte e le tenebre. Non vuole contare sull'amore che non gli sembra affidabile; egli conta unicamente sulla conoscenza, in quanto essa gli conferisce il potere. Piuttosto che sull'amore punta sul potere col quale vuole prendere in mano in modo autonomo la propria vita. E nel fare questo, egli si fida della menzogna piuttosto che della verità e con ciò sprofonda con la sua vita nel vuoto, nella morte. Amore non è dipendenza, ma dono che ci fa vivere. La libertà di un essere umano è la libertà di un essere limitato ed è quindi limitata essa stessa. Possiamo possederla soltanto come libertà condivisa, nella comunione delle libertà: solo se viviamo nel modo giusto l'uno con l'altro e l'uno per l'altro, la libertà può svilupparsi. Noi viviamo nel modo giusto, se viviamo secondo la verità del nostro essere e cioè secondo la volontà di Dio. Perché la volontà di Dio non è per l'uomo una legge imposta dall'esterno che lo costringe, ma la misura intrinseca della sua natura, una misura che è iscritta in lui e lo rende immagine di Dio e così creatura libera. Se noi viviamo contro l'amore e contro la verità – contro Dio –, allora ci distruggiamo a vicenda e distruggiamo il mondo. Allora non troviamo la vita, ma facciamo l'interesse della morte. Tutto questo è raccontato con immagini immortali nella storia della caduta originale e della cacciata dell'uomo dal Paradiso terrestre.
TeraFlare93 ha scritto:"Perfetto" dovrebbe significare più di ogni altra cosa "Conoscere, Capire, Essere ogni cosa". L' uomo così non è Perfetto, ma non lo sarebbe stato neanche essendo uno schiavo di Dio (come hai detto tu).
Solo il Creatore può essere Perfetto, dato che può fare e capire ogni cosa.