Depressione

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wolf moon
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Re: Depressione

Messaggio da wolf moon »

Rileggendo il mio intervento nella citazione mi sono accorto di aver fatto uno scatafascio di errori :sgamato: va beh .. capita XD

Comunque non mi dispiace affatto che tu abbia preso il messaggio, anzi mi fa piacere ^^

Sul fatto che la depressione non vada sottovalutata sono d'accordo, però ricollegandomi all'esperienza personale di cui ho parlato poco sopra, a volte non è facile stare vicino alle persone, come ha detto Perseo ci vuole sopratutto la volontà di chi ha la depressione per uscirne e mi pare che lo abbia ribadito anche tu. Altrimenti chi soffre di depressione tende a crearsi un baratro attorno, poi come giustamente è stato detto andrebbe visto caso per caso.
Purtroppo io non ho una visione molto fiduciosa nei confronti degli psicologi; psichiatri forse è già meglio ma tutt'ora fatico a capirne a fondo la differenza, per ora la concepisco come differenza di studi e di modus operandi. Sinceramente non so nemmeno quanto possano aiutare gli psicofarmaci, forse saranno anche utili ma ho paura che spesso vengano trattati con troppa leggerezza. So che alcuni di questi (forse molti) contengono Benzodiazepine (mi pare fossero queste, sicuramente centra il "Benzo") che se somministrate in maniera errata e non controllata possono provocare dipendenza, così come i loro derivati. Ripeto: non sono informazioni certe, non studio medicina e quanto riporto è il frutto di una ricerca che ho fatto tempo addietro e che ricordo male.
Comunque con la giusta dose di volontà, una spinta esterna e forse anche un parere esperto è possibile uscirne.

Probabilmente servirebbero anche medici, psicologi e psichiatri con molta umanità, il problema presumo derivi dal non farsi coinvolgere troppo dai casi, che porterebbe ad azioni non ponderate o non so che altro. La mia è solo una supposizione magari chi ha avuto più contatti con la sfera medica può avvalorare o smentire la tesi.
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Ara
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Re: Depressione

Messaggio da Ara »

Caro,mi hai chiamato? :smt083

Beh,visto che questo fa parte del mio campo ho cominciato a leggere con attenzione la discussione.
é tutto cosi lugubre e scarno che un brivido agghiacciante mi sale su per la schiena.
percepisco voci lontane, indistinte, è un turbinio di parole confuse, ma non ne distinguo la provenienza.
Scivolo, nel nulla, mi aggrappo a delle sporgenze, ma mi sento avviluppata da una morsa,
mentre qualcosa cerca di trascinarmi giù per la voragine, della quale non vedo il fondo. , mi immobilizza, mi dimeno inutilmente, è molto più forte di me.
Mi ritrovo a combattere, cercando con le mie esili forze, di contrastare..... cosa?... il nulla..?
Ma come una tigre, mi azzanna, dilaniando le mie carni, rese a brandelli e sanguinanti di dolore.
Giacchè ti vanti del tuo successo, non affannarti più tanto, è lasciami libera, togli i tuoi artigli e lascia che io possa fare rientro, alla realta,
si!..ma qual'è la realta?... e dove ha inizio?.... fin dove puoi spingermi?
Sei crudele hai trionfato e non molli la preda ormai abulica.....
ho 5 diari sui quali riportavo, periodicamente, le mie esperienze...spesso mi trovo a rileggere i contenui, e mi procurano disagio.
The end
Reperto preziosissimo,spero che tu non ti offenda se prendo spunto da qui.

Esistono diversi tipi di depressione,intesa non in senso lato ma come vera e propria malattia.
Qui si parla della cosidetta "depressione reattiva",seguita ad un evento traumatico.
Non c'è senso di colpa (dici tu stessa di aver perso 5 anni per colpa di "altri"),ma il fatto di sentirti a disagio nel rileggere le pagine dei tuoi diari è importante:non ti conosco quindi non posso dire nulla di certo,ma visto che è una cosa che capita anche alla sottoscritta...potrebbe essere che lì hai fatto emergere qualcosa che non avresti mai voluto conoscere:in un momento in cui quella parte di te che regola i codici di comportamento era più debole l'inconscio è uscito prepotentemente ed ha cercato di prendere forma.
E' una cosa che accettiamo poco. Da qui nasce il sentimento di "vergogna".

La ricerca di comprensione serve proprio a mitigare questo sentimento,per questo Wolf ha saggiamente consigliato di raccontare la propria esperienza e di farne tesoro.

Che poi,amo',adesso mi ammazzerai,ma a me non pare che si possa "fare tesoro" di certe esperienze.
Per il mio modesto parere ci sono cose che vanno superate,punto,altro che "farne tesoro". :tots:

Per quanto riguarda gli psicofarmaci:per brevi periodi (leggi 1-2 settimane) non provocano assuefazione,neppure le benzodiazepine.
Quindi se il motivo della depressione è un trauma improvviso,troppo difficile da superare,possono aiutare,almeno nell'immediato.
Sempre accompagnati dalla terapia psicanalitica che serve,se la fate con continuità e con un medico che non abbia comprato la laurea all'Auchan :sgamato:

Certo uno che tenta di suicidarsi ogni due giorni deve essere messo in condizione di non nuocere a sè stesso,ma a questo punto di solito si fa un bilancio rischio/beneficio:la possibilità che si sviluppi dipendenza c'è,ma c'è anche quella che il paziente si butti al fiume;la priorità è salvargli la vita quindi si comincia il trattamento farmacologico.
Questa,comunque è una regola che vale per qualsiasi altra malattia,non solo psichiatrica^^"
Probabilmente servirebbero anche medici, psicologi e psichiatri con molta umanità, il problema presumo derivi dal non farsi coinvolgere troppo dai casi, che porterebbe ad azioni non ponderate o non so che altro.
Il problema non è tanto l'essere "umano",quanto il saper gestire il paziente.
Un paziente depresso può essere molto difficile,sopratutto quando ha alle spalle la propria famiglia.
In genere sono proprio i parenti più prossimi a costringere la persona ad iniziare la cura.
Poi,quando cominciano ad emergere determinate cose la terapia viene interrotta bruscamente,il paziente sta peggio di prima e il medico viene tacciato di incapacità:tots:

Ah...gli psicologi lasciamoli a fare la fame nel loro studio :supercool:
http://www.centurymedia.com/votingdetai ... dVoting=18

Un voto per gli Absolute Terror Field, pliz! *_*

L'amore corre ad incontrar l'amore con la gioia con cui gli scolaretti fuggon dai loro libri; ma l'amore che deve separarsi dall'amore ha il volto triste degli scolaretti quando tornano a scuola.
Lelle
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Re: Depressione

Messaggio da Lelle »

Ara ha scritto: Certo uno che tenta di suicidarsi ogni due giorni deve essere messo in condizione di non nuocere a sè stesso,ma a questo punto di solito si fa un bilancio rischio/beneficio:la possibilità che si sviluppi dipendenza c'è,ma c'è anche quella che il paziente si butti al fiume;la priorità è salvargli la vita quindi si comincia il trattamento farmacologico.
Questa,comunque è una regola che vale per qualsiasi altra malattia,non solo psichiatrica^^"

Il problema non è tanto l'essere "umano",quanto il saper gestire il paziente.
Un paziente depresso può essere molto difficile,sopratutto quando ha alle spalle la propria famiglia.
In genere sono proprio i parenti più prossimi a costringere la persona ad iniziare la cura.
Poi,quando cominciano ad emergere determinate cose la terapia viene interrotta bruscamente,il paziente sta peggio di prima e il medico viene tacciato di incapacità:tots:

Ah...gli psicologi lasciamoli a fare la fame nel loro studio :supercool:
Non tutti gli psicologi hanno comprato la laurea all’Auchan, sai? Ce ne sono alcuni che sanno fare il proprio lavoro e che di fatto, più di tutte le chiacchiere riescono ad aiutare le persone nel loro piccolo.
Poi ovviamente l’aiuto concreto te lo costruisci da solo mettendo insieme tutto quello che non solo lo psicologo ti da, ma anche quello che ricevi dalla famiglia e dagli amici.
Per di più, se i parenti costringono il suddetto paziente ad andare da uno psicologo un motivo c’è, e nel mio modestissimo parere è che l’aiuto di chi sta intorno al malato non basta. Molte volte lo psicologo serve a capire, e non a farti domande a caso. Per di più mi sfugge il fatto secondo il quale la terapia viene interrotta bruscamente.
Ara ha scritto:Che poi,amo',adesso mi ammazzerai,ma a me non pare che si possa "fare tesoro" di certe esperienze.
Per il mio modesto parere ci sono cose che vanno superate,punto,altro che "farne tesoro". :tots:
Io invece penso che chi abbia una “ricaduta”, ad esempio, possa comunque guardare indietro e trovare un’altra via d’uscita. In fin dei conti, sono sempre esperienze di una vita, farne tesoro magari servirà per aiutare altre persone eccetera eccetera. Ci sono almeno altri cento motivi (che variano da persona a persona poi) per i quali si deve far tesoro di esperienze del genere. Non è che per il semplice fatto che un periodo sia brutto, prendi e butti tutto all’aria perché non vuoi ricordarlo, non penso funzioni così.

Beh, ma come al solito, questa è la mia opinione.
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Re: Depressione

Messaggio da Perseo »

Lelle ha scritto:Non tutti gli psicologi hanno comprato la laurea all’Auchan, sai?
non travisate quanto viene scritto, magari soffermatevi un po' di più sui post.

se leggi più sopra Ara dice che la psicoterapia è utile, a patto che lo psicologo sia capace!! questo non vuol dire che tutti gli psicologi abbiano preso le lauree al supermercato, ma che il rischio di incappare in un incapace c'è sempre, ma questo è valido in tutti i settori. :roll:
Per di più mi sfugge il fatto secondo il quale la terapia viene interrotta bruscamente.
immagino si riferisse al fatto che durante la terapia saltano fuori discorsi che ad alcune famiglie non piacciono, magari la depressione del soggetto è un po' spinta dal comporatamento poco consono di quegli stessi famigliari che poi lo spingono alla terapia.

da qui il fatto che la famiglia taccia il medico di incompetenza ed interrompe le sedute, capita più spesso di quanto si possa immaginare, :sgamato:
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Ara
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Re: Depressione

Messaggio da Ara »

Perseo ha scritto:
Lelle ha scritto:Non tutti gli psicologi hanno comprato la laurea all’Auchan, sai?
non travisate quanto viene scritto, magari soffermatevi un po' di più sui post.

se leggi più sopra Ara dice che la psicoterapia è utile, a patto che lo psicologo sia capace!! questo non vuol dire che tutti gli psicologi abbiano preso le lauree al supermercato, ma che il rischio di incappare in un incapace c'è sempre, ma questo è valido in tutti i settori. :roll:
Per di più mi sfugge il fatto secondo il quale la terapia viene interrotta bruscamente.
immagino si riferisse al fatto che durante la terapia saltano fuori discorsi che ad alcune famiglie non piacciono, magari la depressione del soggetto è un po' spinta dal comporatamento poco consono di quegli stessi famigliari che poi lo spingono alla terapia.

da qui il fatto che la famiglia taccia il medico di incompetenza ed interrompe le sedute, capita più spesso di quanto si possa immaginare, :sgamato:
Si,forse a far travisare è stata la battutaccia su "far fare la fame"agli psicologi che era,appunto,solo una battutaccia :asd:
Ce ne saranno di bravissimi,ma nel caso di una depressione diciamo "reale"(intesa proprio come malattia,insomma),non possono fare quello che invece può fare uno psichiatra.
Per il semplice fatto che sono altre competenze,altri percorsi di studio...uno psicologo non potrà mai prescrivere un farmaco,per dire. Un medico si.

Sul discorso che la terapia venga interrotta è proprio come dice Perseo:famiglie trovano letteralmente vergognoso il fatto che una persona di casa abbia bisogno di cure psichiatriche!
Considera che in questo tipo di malattie c'è sempre più di un fattore predisponente:in può essere genetico,come nelle depressioni endogene,e può essere ambientale.
La famiglia può mostrare tutte le buone intenzioni di questo mondo nell'aiutarti ad uscire dalla depressione,ma se dovesse venir fuori che essa è causata in parte dal trauma,ma in parte ad altri traumi sopiti,magari causati proprio da mamma e papà...apriti cielo :smt095
Io invece penso che chi abbia una “ricaduta”, ad esempio, possa comunque guardare indietro e trovare un’altra via d’uscita. In fin dei conti, sono sempre esperienze di una vita, farne tesoro magari servirà per aiutare altre persone eccetera eccetera. Ci sono almeno altri cento motivi (che variano da persona a persona poi) per i quali si deve far tesoro di esperienze del genere. Non è che per il semplice fatto che un periodo sia brutto, prendi e butti tutto all’aria perché non vuoi ricordarlo, non penso funzioni così.
Ok,gran belle parole,ottimo intento,lodevole iniziativa. E' la pratica il problema!
A parte che "esperienze del genere" dovresti prima definire il "genere":c'è differenza tra un incidente,un divorzio,un lutto,uno stupro...poi mica a tutti fa piacere incontrare persone che hanno condiviso un'esperienza così terribile con loro!
A me,per dire,non piacerebbe:avrei sempre l'impressione di trovarmi davanti ad uno specchio che mi rimanda un'immagine sgradevole.
Meglio cercare di chiudere,di tagliare.
Da qualche parte nel nostro essere resta sempre una cicatrice che ogni tanto fa male. Ma possiamo andare avanti lo stesso senza rimuginarci. Sennò non ne esci più!
Se poi uno se la sente di offrire aiuto raccontando la propria esperienza è una buona cosa. Ma non è detto che sia la miglior cosa. :wink:
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Re: Depressione

Messaggio da vaan_ashe »

Mi permetto di aggiungere alcune considerazioni.
Solo a mo’ di riassumere tutti gli elementi da noi qui riportati, più alcune parti mancanti.
L’origine della depressione non è individuale, essa si manifesta sempre con sintomi identici.
Eccetto la depressione mascherata.
Il termine depressione, indica una condizione patologica caratterizzata da tristezza, stanchezza persistente, perdita di interesse per attività considerate in precedenza piacevoli e per la vita in generale.
È molto comune in relazioni a situazioni di difficoltà esistenziale o di lutto e, quando transitoria, deve essere considerata normale. Se tuttavia i sintomi caratteristici persistono per più di due mesi e si associano a scarsa autostima o sensi di colpa, accompagnati dalla sensazione di non essere in grado di affrontare la vita, si ha allora a che fare con una vera patologia depressiva.
In questo caso sono presenti quasi sempre disturbi del sonno, sottoforma di insonnia con risveglio precoce o più raramente di ipersonnia: il termine come altri, non è riportato nel vocabolario, il suo significato,(disturbo caratterizzato da un eccesso di sonno). E disturbi dell’appetito come anoressia o bulimia.
Le cause.
Non è stata identificata una causa certa, le teorie che hanno ottenuto maggiori riscontri sono due:
la prima fa risalire a fattori biologici, come gia scritto in un mio intervento, le alterazioni della regolazione dei neurotrasmettitori cerebrali.
La seconda prende in considerazione fattori psicosociali o psicodinamici.
Periodi particolarmente a rischio sono nella donna il postparto e la menopausa, nell’uomo il pensionamento. Più rara è la forma maniaco-depressiva, in cui entra in gioco una componente ereditaria.
Negli anziani i sintomi depressivi sono frequenti, spesso non vengono riconosciuti come tali in quanto attribuiti all’invecchiamento o confusi con la demenza.
Ancora, una situazione frequente ma difficile da individuare è la sudetta depressione mascherata
In cui i pazienti non presentano i sintomi classici ma lamentano i più svariati disturbi fisici. In questo caso è frequente il ricorso a indagini, che spesso è il paziente a sollecitare e che altrettanto spesso si rivelano inutili.
Terapia:
I due approcci più comuni sono la terapia farmacologica e la psicoterapia, quasi sempre associate al tipo e alla gravità del quadro clinico. Gli antidepressivi agiscono ripristinando il livello dei neurotrasmettitori cerebrali; il loro effetto si manifesta dopo circa 15 giorni dall’inizio del trattamento. I farmaci di ultima generazione che agiscono sul livello della seratonina, sono efficaci e presentano minori effetti collaterali.
Tutti i pazienti necessitano inoltre di periodici colloqui con uno specialista che fornisca sostegno psicologico: i casi più impegnativi si giovano di psicoterapie più strutturate, individuali o anche di gruppo.
Le Benzodiazepine, farmaci attivi sul sistema nervoso centrale, sono in grado di agire su specifici recettori delle cellule nervose. Le B. e brevissima durata di azione sono utili per indurre il sonno nelle persone la cui insonnia è dovuta a difficoltà di addormentarsi; quelle con durata d’azione maggiore sono utili negli stati di ansia.
Effetti collaterali. L’uso prolungato delle B. può generare dipendenza.
specialista: psichiatra, psicologo. :-D

Ok la lunghezza del post non permette interventi personali. alla prossima :wink:
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Re: Depressione

Messaggio da wolf moon »

Ok riordino un momento le idee e chiarisco alcune cose:

"fare tesoro delle esperienze"

Come ha detto Lelle, con quanto ho scritto in precedenza sulla questione intendevo: trarre esperienza e saggezza da ciò che ci è accaduto, sfruttandolo per ciò che ci accade e ciò che ci potrà accadere. Penso che il concetto sia chiaro, rimuginare o tutte le altre cose dette a proposito venivano escluse quando dicevo (un po' sconnessamente a causa della tarda ora) che non bisogna subire il passato ne permettergli di farci male. Poi si può condividere o meno questa teoria, dal mio punto di vista annullare esperienze vissute, belle o brutte che siano equivale a negare se stessi. Noi come persone siamo il frutto della nostra crescita quindi anche del nostro passato. A meno che non si voglia affermare che siamo caratterialmente e come personalità un qualcosa nato all'istante o variabile di momento in momento.

discorso psicologi, psichiatri, psicofarmaci e pscicocompagnia bella
Premetto che ahimé, volete che sia un pregiudizio o volete che sia quello che vi pare, non vedo bene ne psicologi ne psichiatri, a mio parere sono l'ultimo anello della catena in problemi come questo. Per tutti i motivi che abbiamo elencato in precedenza, in testa a tutti il fatto che è necessaria la volotà del malato per guarire.
Riguardo agli psicofarmaci, già solo le normali medicine secondo me meno se ne prendono e meglio è... figuriamoci con gli psicofarmaci. Con questo però non voglio dire che non aiutino, come avevo precedentemente detto non sono nelle facoltà di affermarlo.
Poi, per il fatto delle cure spezzate e della colpa data allo psichiatra/ologo; per quanto sia frequente non è il caso a cui mi ispiravo io. Nel caso a cui mi ispiravo io, dove i malati venivano facilmente bollati come "Casi sociali" oppure venivano accusati (da psichiatri che negavano la realtà dei fatti) altri familiari di essere responsabili della malattia di un altro familiare quando questi ultimi, hanno sempre cercato di metterla in evidenza e sono sempre stati taciuti. Inoltre si può convincere una persona depressa a frequentare delle sedute, ma non si può (salvo casi eccezionali, dove penso vi sia il riconoscimento dell'incapacità di intendere e di volere) obbligare qualcuno a farsi aiutare da degli specialisti.


Ultimo punto: nessuno ha detto che sia necessario o giusto raccontare la propria esperienza
me stesso ha scritto:poi ognuno può essere più o meno aperto e quindi raccontare o no le proprie esperienze oppure raccontarle con più o meno disinvoltura; l'importante è farne tesoro. Oltretutto è un fatto questo, che contribuisce a essere più sereni con se stessi. O almeno per me è così.
Il fatto che contribuisce ad essere più sereni è riferito a tutto il discorso precedente, ovvero il fatto di non vergognarsi di ciò che siamo stati o abbiamo fatto, di accettarlo e di andare avanti, senza però rinnegarlo. E ho detto, come spesso faccio, che quello è il mio personale punto di vista.
Poi tutto il discorso relativo all'inconscio, noi che non accettiamo noi stessi e quant'altro mi sembra grosso modo quello che aveva detto io (dislessicamente) nel post da cui ho tratto la citazione; solamente tralasciando Io, Inconscio, Ego e tutta la famigliola di termini che a me sta tanto antipatica :-D
(Freud non me ne voglia ma grazie al cielo esiste ancora la libertà di pensiero)
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Re: Depressione

Messaggio da Perseo »

wolf moon ha scritto:...non vedo bene ne psicologi ne psichiatri, a mio parere sono l'ultimo anello della catena in problemi come questo.
più che ultimo anello io vedo queste figure come ultima ancora di salvezza, ben venga chi riesce ad uscire dalla depressione con la sola forza di volontà e l'aiuto di parenti e amici, ma il più delle volte di tratta di forme di depressione leggera, magari dovuta ad un determinato fatto, la vicinanza di chi ci vuole bene e ci aiuta può essere sufficiente.

negli altri casi un aiuto esterno consapevole della materia e capace di trattarla a volte è l'unica possibilità di uscire da un tunnel che non porta da nessuna parte.
Per tutti i motivi che abbiamo elencato in precedenza, in testa a tutti il fatto che è necessaria la volotà del malato per guarire.
nel malato c'è la volontà di uscire da questo malessere, ma spesso non ne ha la forza perchè la propria volontà è soggiogata, l'aiuto di un esperto tende a far ritrovare la propria volontà, a farla risorgere ed imporsi, lo psicologo ti mostra la strada e ti invita ad intraprenderla, di certo non può obbligarti, ma ti può accompagnare lungo il percorso.
Riguardo agli psicofarmaci, già solo le normali medicine secondo me meno se ne prendono e meglio è... figuriamoci con gli psicofarmaci.
vero che meno medicine si prendono meglio è, ma a volte se si sottovaluta il proprio male si rischia di non poter più tornare indietro.

ben vengano i medicinali, ma che siano presi dopo aver ben valutato il problema!
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Re: Depressione

Messaggio da wolf moon »

Perseo ha scritto:lo psicologo ti mostra la strada e ti invita ad intraprenderla, di certo non può obbligarti, ma ti può accompagnare lungo il percorso.
Il problema che volevo sottolineare io non è tanto il fatto che uno non segua la via indicata dallo psicologo o psichiatra, quanto più il fatto che bisogna arrivare ad estremi ma estremi seri! Tanto per fare un esempio il tentato suicidio, prima che si possa obbligare una persona a fare quantomeno una visita da uno psichiatra. Anche se una persona ha un problema di depressione, che magari agli occhi di tutti non è tanto lampante ii familiari non hanno modo di aiutarla se questa si rifiuta di ammettere il suo stato. E' proprio un fattore legale.
vero che meno medicine si prendono meglio è, ma a volte se si sottovaluta il proprio male si rischia di non poter più tornare indietro.
Su questo punto non ho problemi ad ammettere di essere estremista, forse anche troppo agli occhi di alcuni ma sono pur sempre punti di vista: salvo farmaci tipo tachipirina, aspirina e cose simili e comunque prese proprio in casi estremi quando non si può farne a meno, io cerco di non prendere altri farmaci. Se poi è troppo tardi per tornare indietro significa che l'uomo non ha mutato la natura, nulla di male. A mio avviso dovrebbe farlo più spesso.
Ripeto e sottolineo: sono punti di vista quindi non mi stupisco se molti avranno a che ridire, non ho detto che sia giusto è solo il mio modo di vedere le cose.
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Re: Depressione

Messaggio da Perseo »

wolf moon ha scritto:Anche se una persona ha un problema di depressione, che magari agli occhi di tutti non è tanto lampante ii familiari non hanno modo di aiutarla se questa si rifiuta di ammettere il suo stato.
se si riesce a far dichiarare una persona incapace di intendere e volere la si può curare forzatamente, ma è normale che la legge tuteli chi non si vuole curare, sia perchè contrario alle cure, sia perchè non riconosce il suo stato.

questo finchè non lede a se stesso o ad altri.
Se poi è troppo tardi per tornare indietro significa che l'uomo non ha mutato la natura, nulla di male.
con troppo tardi intendevo dire che ormai il medicinale non avrebbe più effetto e che dunque il malato non è più curabile, indi destinato a morire, questo nell'esempio che avevo in testa.

che sia il corso naturale degli eventi non toglie certo il fatto che forse era meglio prenderlo quel medicinale. :-D
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Amonshlyn
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Re: Depressione

Messaggio da Amonshlyn »

Un uomo depresso, secondo me, è semplicemente un uomo che non trova risposte ai suoi problemi.... che siano essi di carattere pratico o riflessivo.
An Aerith's Lover
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Poesia del Rosso Cavaliere
Spoiler
E' proprio vero
Che l'anima di un cavaliere è la sua dama
Per Amore o per sangue, il suo cuore sarà sempre rosso
Come la rosa che carezzando tien con sè
Perchè è la prova del ricordo
Che arde come calda fiamma
Nel trono del suo Amore
Rispondi

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