Finiremo tutti dimenticati?
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Finiremo tutti dimenticati?
Dopo aver letto qualche topic decisamente interessante in questa sezione, mi è venuta voglia di introdurre questo argomento (sperando non se ne sia già parlato in precedenza, ma non mi sembra...). Avete mai pensato al perché viviamo? Ognuno di noi ha la propria vita, completamente diversa da quella degli altri, e ognuno di noi ha la propria storia, le proprie sofferenze, le proprie idee, i proprio sogni. Tante vite completamente diverse l'una dall'altra che s'intrecciano. Però, dopo che si è vissuta la propria vita (che è unica), arriva la morte (non voglio portare sfiga, è solo un ragionamento XD) e la vita vissuta sarà dimenticata. In poche parole, una volta morti vivremo finché non saremo dimenticati, e per questo ci vorrà davvero poco. Quindi, in conclusione... che senso ha vivere, se poi si finisce dimenticati? Si è quindi vissuti per niente?
Ho trovato due possibili risposte a queste domande. La prima é: vivere bene, condurre una vita appagante e morire col sorriso sulle labbra senza rimpianti, consapevoli di essersi goduti la propria vita, e chi se ne frega se gli altri non se ne ricorderanno.
L'altra risposta, invece, è far sì che gli altri non ci dimentichino. Pensate, ad esempio, alle persone molto famose. Per esempio, J.R.R. Tolkien (l'autore de Il Signore degli Anelli). Con quell'opera che ha scritto, verrà ricordato per molto e molto tempo, e tutt'ora sta facendo provare intense emozioni a molti suoi lettori. E' dunque questa la soluzione per non venir dimenticati, e tentare di dar così un senso alla propria vita: compiere qualcosa che gli altri (non solo i propri cari, ma anche gli abitanti della propria regione, del proprio paese...) ricorderanno per forza?
Voi cosa ne pensate in merito? (Spero di non esservi sembrato paranoico)
Ho trovato due possibili risposte a queste domande. La prima é: vivere bene, condurre una vita appagante e morire col sorriso sulle labbra senza rimpianti, consapevoli di essersi goduti la propria vita, e chi se ne frega se gli altri non se ne ricorderanno.
L'altra risposta, invece, è far sì che gli altri non ci dimentichino. Pensate, ad esempio, alle persone molto famose. Per esempio, J.R.R. Tolkien (l'autore de Il Signore degli Anelli). Con quell'opera che ha scritto, verrà ricordato per molto e molto tempo, e tutt'ora sta facendo provare intense emozioni a molti suoi lettori. E' dunque questa la soluzione per non venir dimenticati, e tentare di dar così un senso alla propria vita: compiere qualcosa che gli altri (non solo i propri cari, ma anche gli abitanti della propria regione, del proprio paese...) ricorderanno per forza?
Voi cosa ne pensate in merito? (Spero di non esservi sembrato paranoico)
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Re: Finiremo tutti dimenticati?
In effetti anche se saremo ricordati, non potremo saperlo(forse) se siamo morti e non ne avremmo comunque alcuna utilità. Però per essere ricordati, non per forza bisogna fare qualcosa di strabiliante; basta pensare a cosa pensava dell'amore Platone, in una delle tre vie diceva che l'uomo vuole vivere in eterno e per far ciò si riproduce, ergo "basta" avere una discendenza per esser sempre ricordati, ovvio, finché tale discendenza non si estingue. Comunque sia, credo che una volta morti non serva essere ricordati, anche se le persone che ci stanno vicino lo faranno sempre, ma non perché ci sia l'idea di farci vivere per l'eternità, ma per un semplice legame(è impossibile dimenticare una persona alla quale si è stati legati, seppur essa sia morta).
Spero di essere riuscito a spiegarmi nel mio ragionamento contorto XD
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- Emerald
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Re: Finiremo tutti dimenticati?
boh... spero, ma quando morirò non credo di saperlo ( le mie materie organiche in decomposizione sfameranno un albero piantato sul mio cadavere) solo un albero si ricorderà di me... ma uando arrivera il giorno del ju-jitzu ( o giudizio) nessuno si ricorderà di nessuno.
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Re: Finiremo tutti dimenticati?
D'accordo con Cloud, se dovessimo essere ricordati, dopo la morte, non potremo saperlo.
Ad ogni modo non posso credere che una volta morti siamo destinati a divenire Nulla e quindi ad essere dimenticati. Se tutto è destinato a svanire in un puf, a che pro affaticarsi tanto? Nah, l'ipotesi non mi torna neanche un po'.
Credo, non ne ho la certezza, che in un modo o nell'altro verremo comunque ricordati, semplicemente per i legami che abbiamo creato.
Non penso sia necessario fare chissà cosa per non essere dimenticati.
Ad ogni modo non posso credere che una volta morti siamo destinati a divenire Nulla e quindi ad essere dimenticati. Se tutto è destinato a svanire in un puf, a che pro affaticarsi tanto? Nah, l'ipotesi non mi torna neanche un po'.
Credo, non ne ho la certezza, che in un modo o nell'altro verremo comunque ricordati, semplicemente per i legami che abbiamo creato.
Non penso sia necessario fare chissà cosa per non essere dimenticati.
Ehm... Scusa era una battuta o sei serio? Non ho capito...Wakka95 ha scritto:il giorno del ju-jitzu ( o giudizio)
Ti ricordi? È proprio lì che siamo diventati amici.
Perché noi siamo amici, vero?
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Quando talor frattanto / forse sebben così / Giammai piuttosto
alquanto / come perché bensì; / Ecco repente altronde / Quasi
eziando perciò / anzi altresì laonde / purtroppo invan però /
Ma se per fin mediante / quantunque attesoché / Ahi! Sempre
nonostante / Conciossiacosacché!
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Re: Finiremo tutti dimenticati?
No Chrisen non si vive per niente, sia che saremo ricordati o no. A mio parere, è meglio fare qualcosa per restare nei ricordi della gente, e cioè quando è possibile aiutare le persone, procurare loro del bene. Anche se ci sono altre vie per non essere dimenticati ma penso che questa sia la migliore... comunque qua c'è anche una questione di fede e non so come la pensi tu. Personalmente non credo, come Lenne, che siamo destinati al nulla... Sarebbe insensato... Se tu credi invece che si muore e non c'è più niente porsi quelle domande non ha più senso...
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Re: Finiremo tutti dimenticati?
si... era una battuta... sai almeno che e il ju-jitzu?Lenne90 ha scritto:Ehm... Scusa era una battuta o sei serio? Non ho capito...Wakka95 ha scritto:il giorno del ju-jitzu ( o giudizio)
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Re: Finiremo tutti dimenticati?
Messa come l'hai scritta tu non è facile da capire, poteva anche sembrare seria.Wakka95 ha scritto:si... era una battuta... sai almeno che e il ju-jitzu?Lenne90 ha scritto:Ehm... Scusa era una battuta o sei serio? Non ho capito...Wakka95 ha scritto:il giorno del ju-jitzu ( o giudizio)
Il Ju-jitsu (non jitzu) è un'arte marziale giapponese nella quale è previsto il combattimento a mani nude oppure con le armi tradizionali. E' composta dalle parole ju (flessibile, cedevole ecc...) e jitsu (arte, tecnica, pratica). Ne esistono vari sinonimi ma il più conosciuto è certamente questo.
Trae la forza necessaria dall'avversario stesso.
Chiuso l'OT, aggiungo che tutti noi, essendo fatti per la vita, abbiamo delle resistenze a pensare alla morte e di conseguenza a quello che verrà dopo. Chi più (coloro che dicono: "Forse c'è qualcosa, si vedrà quando sarà il momento, perchè preoccuparmi oggi?") chi meno (coloro che invece passano parte della vita a prepararsi a questo incontro con l'aldilà, a preparare l'eternità), resta comunque il fatto che siamo abbastanza reticenti a questo pensiero.
Come già detto prima, da parte mia non posso credere che la nostra esistenza si limiti ad un vivere e morire terreno.
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Ma se per fin mediante / quantunque attesoché / Ahi! Sempre
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- Cek
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- Località: Ore no kokoro no ryouiki... e dall'istituto Mahora bazzico nel topic Edicola
Re: Finiremo tutti dimenticati?
Innanzitutto, porto due citazioni da due opere abbastanza diverse.
La prima è la seguente, tratta da Onepiece.
"Lo sapete voi quand'è che un uomo muore davvero? Non quando il suo cuore viene raggiunto da un proiettile...e nemmeno quando viene colpito da una malattia incurabile...e nemmeno quando mangia un fungo velenoso! Muore veramente solo quando viene dimenticato da tutti!"
La seconda invece è tratta dal film Troy (pieno di discordanze con la grande opera di Omero, ma questa citazione riassume abbastanza il concetto che voglio proporre).
Se resterai troverai la pace, troverai una magnifica donna, avrai figli e figlie, che ne avranno a loro volta, e tutti ti ameranno, e ti ricorderanno quando morirai. Ma quando anche loro se ne andranno, i tuoi figli e i loro figli, il tuo nome sarà disperso. Se invece vai a -censura-, sarai coperto di gloria, si scriveranno poemi sulle tue vittorie nei secoli a venire, il mondo intero ricorderà il tuo nome. Ma se tu vai a Troia non tornerai più, perché la tua gloria è legata fatalmente alla tua distruzione, e io non ti vedrò più.
Come poi cantavano anche elio e le storie tese "Lo disse Foscolo, lo ribadisco,della vita il fulcro è il sepolcro".
Ora, noi tutti non abbiamo conoscenza certa di ciò che verrà dopo il fatidico momento(tirato le cuoia, spenta la fiamma, passato oltre, "se ti seppeliscono con il sedere di fuori ho un posto per parcheggiare la biciletta" se vogliamo citare Patch Adams) ed è probabilmente la paura di questa nostra ignoranza che ci fa fare scelte di un certo tipo rispetto ad altro.
Se esiste una vita dopo la morte, e devo aspettarmi un giudizio divino, non è forse meglio vivere secondo i dettami di chi applicherà questo giudizio?
E se invece non esiste una vita dopo la morte devo davvero rassegnarmi a dover finire?
Perchè in questo caso, se davvero non ci fosse un giudizio divino, non importa come mi comporterò, tanto poi sarò solo cenere e polvere, no?
Che senso avrebbe allora vivere?
Tanto varrebbe farsi prendere da una crisi emo, andare in bagno e mettere il sale sulle lamette prima di tagliarsi la vena( per il lungo, esce più sangue ).
MA io credo in questo. Se davvero non ho certezza su quello che mi accadrà dopo, ho invece certezza su quello che c'è ora: so che su questa terra, preferisco stare bene, che soffrire.
La felicità, è questa ciò che appaga.
E le azioni che portano alla felicità propria e degli altri, sono azioni che saranno ricordate da chi le ha compiute e da chi le ha ricevute. Ed è così che il ricordo(benevolo) di una persona persiste
Ma sto divagando dal tema, con tutte probabilità.
Il ricordo di una persona è ciò che mantiene in vita l'immagine di una persona dopo la morte. Certo, al morto può non importare, perchè non è la persona fisica a restare in vita, però da vivi sapere che non si verrà dimenticati in futuro è un'alternativa all'oblio piuttosto allettante
Perchè si dovrebbe cercare la gloria altrimenti?
Vero è anche che una persona può essere ricordata in futuro non solo in positivo, ma anche in negativo. Prendete Hitler o un qualsiasi dittatore, il loro ricordo continua a vivere, e in qualche modo anche essi lo fanno( e con essi anche le loro idee, ma questo è un altro discorso ).
Fare qualcosa che valga la pena di essere ricordato...forse è l'unico modo con cui l'uomo può giungere all'immortalità
La prima è la seguente, tratta da Onepiece.
"Lo sapete voi quand'è che un uomo muore davvero? Non quando il suo cuore viene raggiunto da un proiettile...e nemmeno quando viene colpito da una malattia incurabile...e nemmeno quando mangia un fungo velenoso! Muore veramente solo quando viene dimenticato da tutti!"
La seconda invece è tratta dal film Troy (pieno di discordanze con la grande opera di Omero, ma questa citazione riassume abbastanza il concetto che voglio proporre).
Se resterai troverai la pace, troverai una magnifica donna, avrai figli e figlie, che ne avranno a loro volta, e tutti ti ameranno, e ti ricorderanno quando morirai. Ma quando anche loro se ne andranno, i tuoi figli e i loro figli, il tuo nome sarà disperso. Se invece vai a -censura-, sarai coperto di gloria, si scriveranno poemi sulle tue vittorie nei secoli a venire, il mondo intero ricorderà il tuo nome. Ma se tu vai a Troia non tornerai più, perché la tua gloria è legata fatalmente alla tua distruzione, e io non ti vedrò più.
Come poi cantavano anche elio e le storie tese "Lo disse Foscolo, lo ribadisco,della vita il fulcro è il sepolcro".
Ora, noi tutti non abbiamo conoscenza certa di ciò che verrà dopo il fatidico momento(tirato le cuoia, spenta la fiamma, passato oltre, "se ti seppeliscono con il sedere di fuori ho un posto per parcheggiare la biciletta" se vogliamo citare Patch Adams) ed è probabilmente la paura di questa nostra ignoranza che ci fa fare scelte di un certo tipo rispetto ad altro.
Se esiste una vita dopo la morte, e devo aspettarmi un giudizio divino, non è forse meglio vivere secondo i dettami di chi applicherà questo giudizio?
E se invece non esiste una vita dopo la morte devo davvero rassegnarmi a dover finire?
Perchè in questo caso, se davvero non ci fosse un giudizio divino, non importa come mi comporterò, tanto poi sarò solo cenere e polvere, no?
Che senso avrebbe allora vivere?
Tanto varrebbe farsi prendere da una crisi emo, andare in bagno e mettere il sale sulle lamette prima di tagliarsi la vena( per il lungo, esce più sangue ).
MA io credo in questo. Se davvero non ho certezza su quello che mi accadrà dopo, ho invece certezza su quello che c'è ora: so che su questa terra, preferisco stare bene, che soffrire.
La felicità, è questa ciò che appaga.
E le azioni che portano alla felicità propria e degli altri, sono azioni che saranno ricordate da chi le ha compiute e da chi le ha ricevute. Ed è così che il ricordo(benevolo) di una persona persiste
Ma sto divagando dal tema, con tutte probabilità.
Il ricordo di una persona è ciò che mantiene in vita l'immagine di una persona dopo la morte. Certo, al morto può non importare, perchè non è la persona fisica a restare in vita, però da vivi sapere che non si verrà dimenticati in futuro è un'alternativa all'oblio piuttosto allettante
Perchè si dovrebbe cercare la gloria altrimenti?
Vero è anche che una persona può essere ricordata in futuro non solo in positivo, ma anche in negativo. Prendete Hitler o un qualsiasi dittatore, il loro ricordo continua a vivere, e in qualche modo anche essi lo fanno( e con essi anche le loro idee, ma questo è un altro discorso ).
Fare qualcosa che valga la pena di essere ricordato...forse è l'unico modo con cui l'uomo può giungere all'immortalità
Hanno detto di me
Lilin:In verità Cek viene dal futuro ci puoi dire i numeri del lotto vincenti per domani?? XD
Nataa:Sei riuscito a spiazzare anche lo zio Perseo con la tua apparizione ( )
leonida88:orca pupazza sei l'uomo fumetto!!! sei stupefacente!!!
Sabin_mn:Cek, quando fa lo sborone, almeno lo fa con stile
Pip:Tanti auguri, per oggi niente manga e fuori ad ubriacarti
Master Roxas:Tu mi fai spaventare...Tanto per la cronaca,l'essere immondo(quello che ho quotato sopra XD) ha ragione
Final Night:Dopo Honey & Clover non riuscivo a trovare un anime simile e sono caduto in depressione. QUesto però è quello che cerco.. mi salverà la vita Cek, Tu Curi le malattie con gli anime ?
Hyam:A parte che sei un provocatore comunista e alla peggio anarchico (lol)
Master Roxas:Ma voi ancora a farvi domande su chi è Cek,state?
ChocoboMan:Tu, cosa diavolo sei, una specie di manga-postino a domicilio ?
Nataa:Ci chiedevamo se il Re dei manga sarà presente a questo fumettopoli
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Re: Finiremo tutti dimenticati?
Mi basta leggere il tittolo per rispondere. Si, finiremo tutti dimenticati.
Il Giorno del Giudizio è arrivato!
Niente da fare è stato rimandato.
Dannata tecnica Moviola!!!
E tu in che personaggio ti identifichi?
Niente da fare è stato rimandato.
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E tu in che personaggio ti identifichi?
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- SeeD
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- Località: Quaqualacqua
Re: Finiremo tutti dimenticati?
A me sinceramente non frega una mazza di essere ricordato da questa umanità scellerata e bastarda.
Però sono d'accordo che si debba andare via da questo mondo con una certa classe.
Proprio l'altro giorno pensavo che un bell'epitaffio fatto a regola d'arte, con una bella frase sopra a coronare il momento decisivo, sarebbe stato uno di questi modi:
http://i27.tinypic.com/esrn09.jpg
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Libertà è la libertà di dire che due più due fa quattro. Garantito ciò, tutto il resto ne consegue naturalmente.
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- Località: Ore no kokoro no ryouiki... e dall'istituto Mahora bazzico nel topic Edicola
Re: Finiremo tutti dimenticati?
Hyam ha scritto:A me sinceramente non frega una mazza di essere ricordato da questa umanità scellerata e bastarda.
Però sono d'accordo che si debba andare via da questo mondo con una certa classe.
Proprio l'altro giorno pensavo che un bell'epitaffio fatto a regola d'arte, con una bella frase sopra a coronare il momento decisivo, sarebbe stato uno di questi modi:
http://i27.tinypic.com/esrn09.jpg
Ma c'era da qualche parte un sito con gli epitaffi dei gamer, tipo "Respawn in 15 second"
Hanno detto di me
Lilin:In verità Cek viene dal futuro ci puoi dire i numeri del lotto vincenti per domani?? XD
Nataa:Sei riuscito a spiazzare anche lo zio Perseo con la tua apparizione ( )
leonida88:orca pupazza sei l'uomo fumetto!!! sei stupefacente!!!
Sabin_mn:Cek, quando fa lo sborone, almeno lo fa con stile
Pip:Tanti auguri, per oggi niente manga e fuori ad ubriacarti
Master Roxas:Tu mi fai spaventare...Tanto per la cronaca,l'essere immondo(quello che ho quotato sopra XD) ha ragione
Final Night:Dopo Honey & Clover non riuscivo a trovare un anime simile e sono caduto in depressione. QUesto però è quello che cerco.. mi salverà la vita Cek, Tu Curi le malattie con gli anime ?
Hyam:A parte che sei un provocatore comunista e alla peggio anarchico (lol)
Master Roxas:Ma voi ancora a farvi domande su chi è Cek,state?
ChocoboMan:Tu, cosa diavolo sei, una specie di manga-postino a domicilio ?
Nataa:Ci chiedevamo se il Re dei manga sarà presente a questo fumettopoli
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Re: Finiremo tutti dimenticati?
Poi, se ci penso bene, sta cosa dell'essere ricordati è un'illusione.
Mi viene in mente una poesia che Auden ha scritto a Yeats quando quest'ultimo è crepato, in particolare sto verso:
Generalizzando il ragionamento, quando crepi la tua vita è data in pasto a migliaia, forse milioni di persone, le quali pensano di aver capito tutto di te. Il risultato è che non vieni ricordato per ciò che eri, ma solo per ciò che apparivi, o nella migliore delle ipotesi per una parte di ciò che eri.
Quindi io passo. Preferisco non essere ricordato per niente piuttosto che essere ricordato tramite quello che gli altri pensano di me.
PS - magari anche io non ho capito una bega di quel che Auden intendeva, magari gli stava sulle balle Yeats e gli ha scritto sta roba per farlo rosicare. Se effettivamente un morto rosica.
Mi viene in mente una poesia che Auden ha scritto a Yeats quando quest'ultimo è crepato, in particolare sto verso:
Now he is scattered over a hundred cities
And wholly given over to unfamiliar affections;
To find his happiness in another kind of wood
And be punished under a foreign code of conscience.
The words of a dead man
are modified in the guts of the living.
Qua dice sostanzialmente che quando qualcuno legge una poesia, al 99,9% non comprende ciò che il poeta realmente intendeva, dandogli significati mai realmente pensati dall'autore, e conseguentemente facendo un ritratto dell'autore e dei suoi sentimenti che non corrisponde all'originale.Ora è sparso per cento città
e dato per intero a estranei affetti;
perchè trovi la sua felicità in un’altra specie di bosco
e sia punito secondo un codice di coscienza straniero.
Le parole di un morto
mutano nelle viscere dei vivi.
Generalizzando il ragionamento, quando crepi la tua vita è data in pasto a migliaia, forse milioni di persone, le quali pensano di aver capito tutto di te. Il risultato è che non vieni ricordato per ciò che eri, ma solo per ciò che apparivi, o nella migliore delle ipotesi per una parte di ciò che eri.
Quindi io passo. Preferisco non essere ricordato per niente piuttosto che essere ricordato tramite quello che gli altri pensano di me.
PS - magari anche io non ho capito una bega di quel che Auden intendeva, magari gli stava sulle balle Yeats e gli ha scritto sta roba per farlo rosicare. Se effettivamente un morto rosica.
Libertà è la libertà di dire che due più due fa quattro. Garantito ciò, tutto il resto ne consegue naturalmente.
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Re: Finiremo tutti dimenticati?
Come ben detto da qualcuno, dubito che una volta morti ci potrà mai importare un fico secco dell'essere o meno ricordati. Tutti (immagino) vorrebbero essere famosi da vivi e non quando ormai non si possono più godere gloria e fama.
Non credo che allo spirito di Van Gogh importi molto di essere ricordato come uno dei più grandi pittori della storia e che le sue opere costino cifre astronomiche, dopo che è morto senza un soldo e senza che le sue opere avessero un centesimo della notorietà che hanno ora. Anzi, credo che se potesse commentare ora la cosa, il buon Vincent sarebbe alquanto alterato.
Ciò per esemplificare come in realtà sia Il Signore degli Anelli ciò di cui ci si ricorda, non di Tolkien. E' veramente questa la fama postuma? Ho i miei dubbi.
Tra l'Urlo e lo stesso Edvard Munch di cosa ci si ricorda e cosa è veramente rimasto ai posteri? L'Urlo lo conoscono tutti e più o meno tutti lo hanno visto, di Munch il 90% delle persone non sa nemmeno che faccia avesse.
Tutto ciò per dire che non è scontato che lasciare una opera famosa assicuri "l'immortalità". Il più delle volte si finisce per essere oscurati dalle proprie creazioni.
Non credo che allo spirito di Van Gogh importi molto di essere ricordato come uno dei più grandi pittori della storia e che le sue opere costino cifre astronomiche, dopo che è morto senza un soldo e senza che le sue opere avessero un centesimo della notorietà che hanno ora. Anzi, credo che se potesse commentare ora la cosa, il buon Vincent sarebbe alquanto alterato.
Questo purtroppo non è così automatico come sembra. Riprendiamo l'esempio da te citato di Tolkien. Quanti di quelli che hanno letto lo Hobbit o Il Signore degli Anelli sanno per cosa stanno le iniziali J.R.R.? Quanti hanno una benché minima idea del dove, come e quando sia vissuto Tolkien? E quanti addirittura non hanno la più pallida idea di chi abbia scritto ISDA? Tutto per dire che non bisogna confondere opera e creatore. Di Tolkien sinceramente si ricordano molti pochi, solo gli appassionati direi. La stragrande maggioranza dei lettori dei suoi libri farebbero fatica a fornire il minimo accenno biografico su di lui.Pensate, ad esempio, alle persone molto famose. Per esempio, J.R.R. Tolkien (l'autore de Il Signore degli Anelli). Con quell'opera che ha scritto, verrà ricordato per molto e molto tempo, e tutt'ora sta facendo provare intense emozioni a molti suoi lettori. E' dunque questa la soluzione per non venir dimenticati, e tentare di dar così un senso alla propria vita: compiere qualcosa che gli altri (non solo i propri cari, ma anche gli abitanti della propria regione, del proprio paese...) ricorderanno per forza?
Ciò per esemplificare come in realtà sia Il Signore degli Anelli ciò di cui ci si ricorda, non di Tolkien. E' veramente questa la fama postuma? Ho i miei dubbi.
Tra l'Urlo e lo stesso Edvard Munch di cosa ci si ricorda e cosa è veramente rimasto ai posteri? L'Urlo lo conoscono tutti e più o meno tutti lo hanno visto, di Munch il 90% delle persone non sa nemmeno che faccia avesse.
Tutto ciò per dire che non è scontato che lasciare una opera famosa assicuri "l'immortalità". Il più delle volte si finisce per essere oscurati dalle proprie creazioni.
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Re: Finiremo tutti dimenticati?
un artista mette la sua arte e le sue opere davanti a sè, è per esse e tramite esse che vuole essere ricordato, forse sbaglio, ma un artista vuole che la sua arte sopravviva al tempo che passa per restare così eterna e lui dentro essa.
in fondo se si guarda ai "vip" attuali, di cui si parla solo nel gossip perchè in realtà non hanno lasciato altro da commentare si vede bene che in fondo della vita dell'artista, o cosidetto tale, non importa, nè dovrebbe importare molto, ciò che conta è ciò che hanno fatto, che hanno lasciato, non tanto chi erano e come hanno vissuto.
stesso discorso per i personaggi storici, poco importa chi era veramente Napoleone, Cesare, Garibaldi, ciò che conta è cosa hanno fatto.
in fondo se si guarda ai "vip" attuali, di cui si parla solo nel gossip perchè in realtà non hanno lasciato altro da commentare si vede bene che in fondo della vita dell'artista, o cosidetto tale, non importa, nè dovrebbe importare molto, ciò che conta è ciò che hanno fatto, che hanno lasciato, non tanto chi erano e come hanno vissuto.
stesso discorso per i personaggi storici, poco importa chi era veramente Napoleone, Cesare, Garibaldi, ciò che conta è cosa hanno fatto.
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- SeeD
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Re: Finiremo tutti dimenticati?
Proprio a questo proposito ho citato la poesia di Auden.
L'uomo cerca di mettere se stesso nelle opere e di essere ricordato tramite queste, non vi è alcun dubbio.
Tuttavia la gente a cui queste poesie vengono date "in pasto" non capiscono cosa l'artista voleva dire, ma piuttosto quello che loro pensano volesse dire.
Allora viene ricordato il significato che dà a noi ciò che ha fatto. Ma così non viene ricordato l'uomo o il suo pensiero.
L'uomo cerca di mettere se stesso nelle opere e di essere ricordato tramite queste, non vi è alcun dubbio.
Tuttavia la gente a cui queste poesie vengono date "in pasto" non capiscono cosa l'artista voleva dire, ma piuttosto quello che loro pensano volesse dire.
Allora viene ricordato il significato che dà a noi ciò che ha fatto. Ma così non viene ricordato l'uomo o il suo pensiero.
Libertà è la libertà di dire che due più due fa quattro. Garantito ciò, tutto il resto ne consegue naturalmente.
->George Orwell
Non mi sento responsabile d'essere migliore degli altri. Ciò che non sopporto è di provare piacere nel dimostrarlo.
->Fabrizio De André
Mio malgrado l'ho adottato, e tu?
Clicca e sarai redento
Commozione cerebrale
Senso Vietato
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