Esiste l'anima?
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Re: Esiste l'anima?
Guarda Burbank, la tua obiezione sullo studio dell'anima da parte della scienza parte da un assunto che è proprio delle persone di fede ma assolutamente arbitrario ed inconsistente. Ponendo che l'anima esista, è qualcosa di esistente e la scienza studia l'esistente. "Metafisico" è una parola-barbatrucco per buttar fuori la scienza dalla discussione, ma non funziona: con questo atteggiamento, un antico greco avrebbe definito "metafisici" anche i fulmini ed avrebbe definito assurdo che la conoscenza umana potesse spiegarli e addirittura canalizzarne ed usarne la potenza. Quindi cerchiamo di parlarci chiaro: "metafisico", "astratto", "soprannaturale", sono termini che si danno a sproposito. Quel che esiste è in qualche modo tangibile o percettibile ed in virtù di ciò potenzialmente studiabile. Negarlo è ostinazione derivante dalla sensazione di svilimento al pensare che una cosa tanto "alta" come lo spirito possa essere una delle realtà della natura, misteriosa solo perchè non compresa.
Quanto alle ingerenze della fede nel campo scientifico, che ci siano è un dato oggettivo. Non dovrebbero esserci? Già, ma ci sono eccome. La scienza non fa nessuna ingerenza nel campo della fede in quanto è la fede, casomai, ad aver l'onere della prova se intende discutere con la scienza. La fede (che non è "l'istituzione religiosa" ma proprio la fede), al contrario, rema costantemente contro alle indagini che possono portare a quelle risposte potenzialmente contrarie ai propri dogmi. Per la fede, le verità autoimposte come tali vengono prima della verità del mondo reale. Questo è contrario alla conoscenza e contrario all'intelligenza, ancor più da soggetti che vorrebbero essere aperti mentalmente e che vorrebbero onorare il libero arbitrio che solitamente le loro divinità avrebbero concesso loro.
Quanto alle ingerenze della fede nel campo scientifico, che ci siano è un dato oggettivo. Non dovrebbero esserci? Già, ma ci sono eccome. La scienza non fa nessuna ingerenza nel campo della fede in quanto è la fede, casomai, ad aver l'onere della prova se intende discutere con la scienza. La fede (che non è "l'istituzione religiosa" ma proprio la fede), al contrario, rema costantemente contro alle indagini che possono portare a quelle risposte potenzialmente contrarie ai propri dogmi. Per la fede, le verità autoimposte come tali vengono prima della verità del mondo reale. Questo è contrario alla conoscenza e contrario all'intelligenza, ancor più da soggetti che vorrebbero essere aperti mentalmente e che vorrebbero onorare il libero arbitrio che solitamente le loro divinità avrebbero concesso loro.
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Re: Esiste l'anima?
Certamente, un ente esistente è in qualche modo percettibile. Ma tutti i fenomeni indagati dalla scienza attuale si trovano dentro lo stesso campo di osservazione, che si presenta all'uomo come un qualcosa di "assolutamente esterno" a lui, da ciò nasce un sentimento di desolazione che ha alimentato il dibattito filosofico da Platone fino a Kant e anche dopo.Guarda Burbank, la tua obiezione sullo studio dell'anima da parte della scienza parte da un assunto che è proprio delle persone di fede ma assolutamente arbitrario ed inconsistente. Ponendo che l'anima esista, è qualcosa di esistente e la scienza studia l'esistente. "Metafisico" è una parola-barbatrucco per buttar fuori la scienza dalla discussione, ma non funziona: con questo atteggiamento, un antico greco avrebbe definito "metafisici" anche i fulmini ed avrebbe definito assurdo che la conoscenza umana potesse spiegarli e addirittura canalizzarne ed usarne la potenza. Quindi cerchiamo di parlarci chiaro: "metafisico", "astratto", "soprannaturale", sono termini che si danno a sproposito. Quel che esiste è in qualche modo tangibile o percettibile ed in virtù di ciò potenzialmente studiabile. Negarlo è ostinazione derivante dalla sensazione di svilimento al pensare che una cosa tanto "alta" come lo spirito possa essere una delle realtà della natura, misteriosa solo perchè non compresa.
Ne segue direttamente che una "scoperta dell'anima" in questo stesso campo di osservazione, è assolutamente un controsenso. (per questo stesso motivo ci sono dei fenomeni persino nel campo di osservazione scientifico, che non possono semplicemente essere spiegati con la scienza.)
Bisogna a volte collocarsi in un punto di vista differente, per potere capire qualsiasi cosa (anche nella scienza) non si inizia con la visione delle "prove" in sé, si inizia col rendere la propria disposizione d'animo adatta alla ricezione di queste prove. Non è questione di dover convincere nessuno che la religione ha ragione, al contrario, bisogna però capire che essere veramente spregiudicati significa non negare a priori l'esistenza di altri modi d'essere, oltre a quello che è oggetto della scienza. Poi l'importanza di tutto questo è un altro paio di maniche.
Ma l'assurdo sta proprio qua, perchè non si può confutare la metafisica con la scienza; la scienza non può dare prove di errori della religione semplicemente perché la religione non si basa su quello che chiameresti "prove fondate". E' un po' come criticare l'oroscopo, totalmente svilente, per uno scienziato. Questo è criticare la Religione semplicemente perché essa non è Scienza. Ma per la riflessione di cui sopra, è inutile e controproducente criticare Religione o Metafisica per ciò che esse non vogliono essere. Questo è un apparente paradosso che segretamente spinge tutti a posizioni di attacco della religione verso la scienza o viceversa.
Poi invece c'è un più lecito motivo di critica, cioè discutere sempre nel merito le applicazioni umane della religione, o della scienza nella società. Ma prima di ciò è necessario fare quel Distinguo di cui sopra. Metafisico quindi non è una parola senza senso.
Quante alle ingerenze, ciò che hai descritto in questo post non è un ingerenza della religione nella scienza; è solamente uno stizzirsi della scienza verso la religione perché pretende i suoi metodi in un campo che non le è proprio. Quando la scienza non si preoccupa della religione, allora prosegue le sue indagini indisturbata. Persino lo scienziato che abbia fede non è impedito da questa nei suoi studi, perché sa che, anche se "incoerentemente" ha fede, non esiste motivo per cui le due dovrebbero contraddirsi. Il libero arbitrio è intatto. Le ingerenze che seriamente impedivano sviluppi scientifici e si ripecuotevano nella vita quotidiana erano un problema serio di diversi secoli fa ma che è andato scomparendo e con ogni probabilità svanirà sempre di più.
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Re: Esiste l'anima?
L'assurdo non sta nel confutare la metafisica con la scienza, cosa che, ove possibile, è anzi specifico DOVERE della scienza che DEVE bandire false conoscenze e false credenze, ma nel parlare di metafisica senza avere alcuna base. E non solo di metafisica: parlare di qualunque cosa, senza le basi, è assurdo.Ma l'assurdo sta proprio qua, perchè non si può confutare la metafisica con la scienza; la scienza non può dare prove di errori della religione semplicemente perché la religione non si basa su quello che chiameresti "prove fondate".
Cosa sia metafisico e cosa sia semplicemente frutto di ignoranza dell'attuale umanità, poi, non è certo nostra facoltà affermarlo. Nessuno sa se l'anima sia ciò che la fede vorrebbe che fosse oppure un insieme di funzioni psicofisiche, attualmente, quindi nè si può dire l'una nè si può dire l'altra. Non si può assolutamente dire "non fa parte dell'ambito scientifico" perchè nessuno sa ancora di quale ambito faccia o non faccia parte.
Non ci siamo capiti, allora. La FEDE altera le azioni e le società (fatto). Questa è un'ingerenza bella e buona, perchè si fa tanto i carini a dire "ma noi pensiamo al puro spirito e all'anima" e poi si impastoia il mondo in dogmi basati sul nulla.Quante alle ingerenze, ciò che hai descritto in questo post non è un ingerenza della religione nella scienza; è solamente uno stizzirsi della scienza verso la religione perché pretende i suoi metodi in un campo che non le è proprio.
Quanto all'argomentare ciò che si afferma, beh, non è "il metodo della scienza" bensì il funzionamento della ragione, cioè quella cosa che ipoteticamente la divinità avrebbe concesso all'uomo che, per tutta risposta, la bandisce per sostenere i dogmi.
Non si tratta di "metodo", si tratta di fare affermazioni specifiche sulla realtà e finora sono molti i dogmi che sono caduti, non perchè "si usava un altro metodo" ma perchè le religioni affermavano che le cose stessero in un modo e non era così, cioè si sono dimostrate - quantomeno su quei dogmi - delle pure invenzioni a casaccio.
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Re: Esiste l'anima?
Vykos non ci saremmo capiti, ma se rispondi riferendoti solo a certe frasi estratte dal resto del discorso...
Non certo disprezzo la ragione, anzi è proprio con quella che molti arrivano a certe conclusioni. Senonché con questa ragione si possa dire quel che si vuole, magari perchè si identifica la ragione con furbi giochi dialettici; non spetta ne a te ne a me dire quale parte usi la ragione in questo modo.
Alla parola anima o altre parole "metafisiche" stanno concetti ben formati (quindi il discorso del "non si sa di che ambito siano" non vale niente) che non possono per loro natura avere il loro corrispettivo percettivo nella scienza attuale. Questo sarebbe abbastanza semplice da capire se non ci si irrigidisse in certe posizioni, che non sono caratteristiche dell'apertura mentale, che anzi lascia il campo aperto a tutte le possibilità; e che allo stesso tempo sa mantenere un equilibrio mentale. Si badi bene inoltre che la "metafisica" non considera una possibilità che vale come le altre, come qualcuno ha detto prima, considera LA possibilità.
"Confutare la metafisica con la scienza, ove possibile..." ho già mostrato che non è possibile, e infatti non mi sembra che ci provino. Possono esporre i ragionamenti con i quali considerano illusi in generali i "fedeli", possono farlo elegantemente e ne hanno tutto il diritto perché ognuno ha il diritto di dire quello che vuole, e fanno tutto ciò con la ragione non con il metodo scientifico, ma da qui a confutare la metafisica ce ne passa.
Ma passiamo a cose serie, come il presuntissimo dovere della scienza di bandire la fede. Prima di Scienza, prima della Religione, vengono anzitutto i valori puramente umani. Nessuno dovrebbe essere costretto a qualsiasi cosa, menchemeno a vedersi limitare nel campo veramente intimo e libero del pensiero. La scienza non vuole certo ripetere gli stessi errori di dispotismo fatti dalle varie fedi.
La scienza si difende da quelle cose che ne impediscono lo sviluppo (altro che fede). Di queste cose deve liberarsi. Molti scienziati veramente perspicaci e geniali avevano fede e hanno fatto grandi scoperte. Questo vale più di mille discussioni astratte. Per grazia di cosa, la "fede" dovrebbe rendere idiota uno scienziato nel suo mestiere?
Appurato che sul piano ideale le due non contrastino...
Sicuramente più fondata l'intromissione della fede sulla società. Ma a cosa ti riferisci di preciso? Voglio poi ricordare che qui si parla in generale di fede e non solo di quella cattolica.
Non certo disprezzo la ragione, anzi è proprio con quella che molti arrivano a certe conclusioni. Senonché con questa ragione si possa dire quel che si vuole, magari perchè si identifica la ragione con furbi giochi dialettici; non spetta ne a te ne a me dire quale parte usi la ragione in questo modo.
Lo scienziato può considerare seriamente la possibilità d'esistenza di cose che trascendono il campo attuale d'indagine della scienza, senza giudicarle proprio per questo assurdità a priori. Poi che lui si interessi di questo o se ne freghi per il resto della sua vita, è affare suo.L'assurdo non sta nel confutare la metafisica con la scienza, cosa che, ove possibile, è anzi specifico DOVERE della scienza che DEVE bandire false conoscenze e false credenze, ma nel parlare di metafisica senza avere alcuna base. E non solo di metafisica: parlare di qualunque cosa, senza le basi, è assurdo.
Cosa sia metafisico e cosa sia semplicemente frutto di ignoranza dell'attuale umanità, poi, non è certo nostra facoltà affermarlo. Nessuno sa se l'anima sia ciò che la fede vorrebbe che fosse oppure un insieme di funzioni psicofisiche, attualmente, quindi nè si può dire l'una nè si può dire l'altra. Non si può assolutamente dire "non fa parte dell'ambito scientifico" perchè nessuno sa ancora di quale ambito faccia o non faccia parte.
Alla parola anima o altre parole "metafisiche" stanno concetti ben formati (quindi il discorso del "non si sa di che ambito siano" non vale niente) che non possono per loro natura avere il loro corrispettivo percettivo nella scienza attuale. Questo sarebbe abbastanza semplice da capire se non ci si irrigidisse in certe posizioni, che non sono caratteristiche dell'apertura mentale, che anzi lascia il campo aperto a tutte le possibilità; e che allo stesso tempo sa mantenere un equilibrio mentale. Si badi bene inoltre che la "metafisica" non considera una possibilità che vale come le altre, come qualcuno ha detto prima, considera LA possibilità.
"Confutare la metafisica con la scienza, ove possibile..." ho già mostrato che non è possibile, e infatti non mi sembra che ci provino. Possono esporre i ragionamenti con i quali considerano illusi in generali i "fedeli", possono farlo elegantemente e ne hanno tutto il diritto perché ognuno ha il diritto di dire quello che vuole, e fanno tutto ciò con la ragione non con il metodo scientifico, ma da qui a confutare la metafisica ce ne passa.
Ma passiamo a cose serie, come il presuntissimo dovere della scienza di bandire la fede. Prima di Scienza, prima della Religione, vengono anzitutto i valori puramente umani. Nessuno dovrebbe essere costretto a qualsiasi cosa, menchemeno a vedersi limitare nel campo veramente intimo e libero del pensiero. La scienza non vuole certo ripetere gli stessi errori di dispotismo fatti dalle varie fedi.
La scienza si difende da quelle cose che ne impediscono lo sviluppo (altro che fede). Di queste cose deve liberarsi. Molti scienziati veramente perspicaci e geniali avevano fede e hanno fatto grandi scoperte. Questo vale più di mille discussioni astratte. Per grazia di cosa, la "fede" dovrebbe rendere idiota uno scienziato nel suo mestiere?
Appurato che sul piano ideale le due non contrastino...
Il progresso scientifico fu impedito dalle istituzioni religiosi per via di punti di vista distorti, sia dei capi religiosi sia dell'intero popolo, su questo contrasto fede e religione. Infatti mi sembra banale sottolineare che l'oscurantismo della Chiesa non era legato a questioni "metafisiche" ma a pure, ipocrite, dinamiche politiche di potere. Non vederlo significa distorcere la realtà a favore di qualche tesi. Ora infatti "quei dogmi" sono caduti, eppure la fede continua.Non ci siamo capiti, allora. La FEDE altera le azioni e le società (fatto). Questa è un'ingerenza bella e buona, perchè si fa tanto i carini a dire "ma noi pensiamo al puro spirito e all'anima" e poi si impastoia il mondo in dogmi basati sul nulla.
Sicuramente più fondata l'intromissione della fede sulla società. Ma a cosa ti riferisci di preciso? Voglio poi ricordare che qui si parla in generale di fede e non solo di quella cattolica.
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Re: Esiste l'anima?
Non ho detto questo. Ho detto che è dovere della scienza divulgare le scoperte. Dove queste nuove scoperte entrano in contrasto con dei dogmi religiosi, tanto peggio per quella religione che dovrà rassegnarsi e fare a meno di un altro dei suoi dogmi.Ma passiamo a cose serie, come il presuntissimo dovere della scienza di bandire la fede.
Il progresso fu impedito dalla natura stessa delle religioni che non potevano ammettere l'erroneità di dogmi pena l'inconsistenza, e questo non per una visione distorta ma per propria definizione di religione come parola di un dio onnipotente ed infallibile. Se un dogma afferma che la Terra sia piatta e al centro dell'Universo non è un punto di vista distorto della religione combattere la rivelazione che le cose non stanno così, è una necessità della religione nella sua forma più quintessenziale e pura, ed è questo che frena il progresso, la fermezza che i fedeli hanno sui propri dogmi anche a fronte di evidenza, ripeto, non i casi di pensiero distorto ma in casi di assoluta attinenza alla filosofia religiosa che seguono.Il progresso scientifico fu impedito dalle istituzioni religiosi per via di punti di vista distorti, sia dei capi religiosi sia dell'intero popolo, su questo contrasto fede e religione.
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Re: Esiste l'anima?
Scienza e la fede. Dilemma, come facciamo è sempre la solita storia... ma per nulla noiosa è un po un rompicapo però volendo se ne può venir fuori. Prima o poi.
Io credo all'esistenza dell'anima dalla sua elevazione alla sua corruzione. Dalla gioia all'infelicità.
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Re: Esiste l'anima?
Purtroppo non esiste alcuna anima.
Tuttavia, mi domando se la nostra coscienza possa in qualche modo ricomporsi.
In fondo siamo dei fenomeni dell'universo, noi umani coscienti. Perché un tale "fenomeno" quale è la "nostra coscienza" non potrà ripetersi dopo la nostra morte? Magari c'è una probabilità di un miliardo, ma...
Tuttavia, mi domando se la nostra coscienza possa in qualche modo ricomporsi.
In fondo siamo dei fenomeni dell'universo, noi umani coscienti. Perché un tale "fenomeno" quale è la "nostra coscienza" non potrà ripetersi dopo la nostra morte? Magari c'è una probabilità di un miliardo, ma...
Sono in stato di guerra.
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Re: Esiste l'anima?
Vorrei offrire anche la mia personalissima visione da "uomo della strada" su questa questione, partecipando così a questa bellissima discussione.
Intanto credo che il primo problema sia definire l'anima. Che cosa intendiamo con quesra parola? Ciò che vivifica gli esseri viventi? L'anima in senso cristiano? O che altro? Già questo è un dilemma perchè in fondo, quando si parla di questi concetti spirituali in termini così generali, ognuno si immagina una cosa diversa.
Secondo fatto. La scienza analizza i fenomeni del mondo, ma li analizza in termini umani. Che cosa significa? Che.un fenomeno è scientificamente analizzabile solo se esso può essere rilevato dai sensi umani o da apparecchiature apposite, solo se è percepibile, immaginabile da essi. Non riesco a spiegarmi bene. Pensiamo alla quarta dimensione. Noi esseri umani ne concepiamo solo tre, quindi poteebbero effettivamente esisterne quattro come diecimila, solo che noi non abbiamo i mezzi per percepirle. Analoghi discorsi si potrebnero far per l'anima e per Dio. Esistono dei fenomeni su cui la scienza difficilmente potrà fornire mai risposte perchè appunto non sono indagabili dai mezzi di interpretazione umana del mondo. Esempio, la gravità. La legge di attrazione universale di Newton spiega, o meglio non spiega, ma offre una descrizione quantitativa degli effetti di due corpi che si attraggono, ma non spiega la cosa fondamentale e cioè perchè, come mai due masse naturalmente si attraggono e per esempio non si respingono. Tant'è vero che della massa, nemmeno i più grandi fisici hanno mai fornito una definizione convincente.
Allora ci si potrebbe chiedere "esiste uno spirito nelle masse che fa si che esse si attraggano"? Ma di questa domanda si può occupare la scienza? A mio parere no. Ecco perchè quando parliamo di anima a mio parere la ricerca scientifica va' lasciata fuori, la ricerca di essa è più simile a quella per lo "spirito della.gravitazione" che a quella per "gli effetti della gravitazione", pertanto non ha scientificamente molto senso.
Per dirla con Hawking, rimarranno sempre delle domande di senso che la scienza non potrà mai chiarire.
La mia personale.visione, per concludere, è che cmq nell'uomo e nella vita in generale esista qualcosa di più grande di cervello, organi, neuroni e sinapsi, o comunque di tutti i processi biologici e che quel qualcosa di grande ci possa dare la forza per elevarci ed andare metaforicamente lontano.
O forse mi piace pensarla così perchè altrimenti, se nulla di più grande dell'uomo esistesse al mondo, allora quel vuoto dentro di sè che ognuno di noi in fondo in fondo percepisce, sarebbe incolmabile.
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Intanto credo che il primo problema sia definire l'anima. Che cosa intendiamo con quesra parola? Ciò che vivifica gli esseri viventi? L'anima in senso cristiano? O che altro? Già questo è un dilemma perchè in fondo, quando si parla di questi concetti spirituali in termini così generali, ognuno si immagina una cosa diversa.
Secondo fatto. La scienza analizza i fenomeni del mondo, ma li analizza in termini umani. Che cosa significa? Che.un fenomeno è scientificamente analizzabile solo se esso può essere rilevato dai sensi umani o da apparecchiature apposite, solo se è percepibile, immaginabile da essi. Non riesco a spiegarmi bene. Pensiamo alla quarta dimensione. Noi esseri umani ne concepiamo solo tre, quindi poteebbero effettivamente esisterne quattro come diecimila, solo che noi non abbiamo i mezzi per percepirle. Analoghi discorsi si potrebnero far per l'anima e per Dio. Esistono dei fenomeni su cui la scienza difficilmente potrà fornire mai risposte perchè appunto non sono indagabili dai mezzi di interpretazione umana del mondo. Esempio, la gravità. La legge di attrazione universale di Newton spiega, o meglio non spiega, ma offre una descrizione quantitativa degli effetti di due corpi che si attraggono, ma non spiega la cosa fondamentale e cioè perchè, come mai due masse naturalmente si attraggono e per esempio non si respingono. Tant'è vero che della massa, nemmeno i più grandi fisici hanno mai fornito una definizione convincente.
Allora ci si potrebbe chiedere "esiste uno spirito nelle masse che fa si che esse si attraggano"? Ma di questa domanda si può occupare la scienza? A mio parere no. Ecco perchè quando parliamo di anima a mio parere la ricerca scientifica va' lasciata fuori, la ricerca di essa è più simile a quella per lo "spirito della.gravitazione" che a quella per "gli effetti della gravitazione", pertanto non ha scientificamente molto senso.
Per dirla con Hawking, rimarranno sempre delle domande di senso che la scienza non potrà mai chiarire.
La mia personale.visione, per concludere, è che cmq nell'uomo e nella vita in generale esista qualcosa di più grande di cervello, organi, neuroni e sinapsi, o comunque di tutti i processi biologici e che quel qualcosa di grande ci possa dare la forza per elevarci ed andare metaforicamente lontano.
O forse mi piace pensarla così perchè altrimenti, se nulla di più grande dell'uomo esistesse al mondo, allora quel vuoto dentro di sè che ognuno di noi in fondo in fondo percepisce, sarebbe incolmabile.
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Re: Esiste l'anima?
Ascoltami bene uomo di strada ci sono molti modi per riempirlo: un amore intenso, 2 bicchieri di vino di quello buono, leggere un bel libro, guardare un film al cinema, mangiare cioccolato, fare sport a nastro, le serate fuori con gli amici, occuparsi dei problemi degli altri ascoltare ascoltare: addormentarsi.Ezio Auditore ha scritto:O forse mi piace pensarla così perchè altrimenti, se nulla di più grande dell'uomo esistesse al mondo, allora quel vuoto dentro di sè che ognuno di noi in fondo in fondo percepisce, sarebbe incolmabile
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Re: Esiste l'anima?
Ahahah, beh, per quel che mi riguarda non è così facile, le cose che citi tu possono distrarti dai grandi dilemmi dell'uomo per un periodo di tempo più o meno lungo, ma poi questi riaffiorano. Tra divertirsi e appagare se stessi e trovare un senso all'esistenza umana c'è un abisso a mio parere.
Ma non mi dilungo sulla questione, altrimenti andiamo off topic.
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Ma non mi dilungo sulla questione, altrimenti andiamo off topic.
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Re: Esiste l'anima?
Potrà sembrare leggermente offtopic, ma quello che dirò potrebbe servire ad aprire le menti, o meglio, a non farsi ingannare troppo dalla nostra di mente e quindi a cercare il senso di quello che chiamiamo anima sganciandoci dai preconcetti con i quali la nostra percezione della realtà c'incatena; vi racconto quindi un aneddoto, riguardante proprio i temi scientifici citati da Ezio, che mi raccontò personalmente un grande uomo (non so se è suo o di altri ma non importa):Non riesco a spiegarmi bene. Pensiamo alla quarta dimensione. Noi esseri umani ne concepiamo solo tre, quindi poteebbero effettivamente esisterne quattro come diecimila, solo che noi non abbiamo i mezzi per percepirle.Esistono dei fenomeni su cui la scienza difficilmente potrà fornire mai risposte perchè appunto non sono indagabili dai mezzi di interpretazione umana del mondo. Esempio, la gravità. La legge di attrazione universale di Newton spiega, o meglio non spiega, ma offre una descrizione quantitativa degli effetti di due corpi che si attraggono, ma non spiega la cosa fondamentale e cioè perchè, come mai due masse naturalmente si attraggono e per esempio non si respingono
"Considerate un mondo in cui vivano uomini bidimensionali, tutto è bidimensionale ai loro occhi come la loro Terra che è per loro come un foglio di carta.
Immaginate però che vivano in un mondo tridimensionale, magari a forma di sfera, come il nostro.
Ecco due uomini, dal medesimo punto, chiamiamolo POLO NORD, partono, uno lungo una dimensione e l'altro verso l'unica altra esistente per loro.
I due si incontreranno inspiegabilmente in un altro punto del loro mondo (ovviamente muovendosi lungo una sfera, uno lungo un parallelo, l'altro lungo un meridiano, si incontreranno al POLO SUD).
Cosa faranno quegli uomini???
Ipotizzeranno che, mentre si spostavano lungo il piano, abbia agito una forza d'attrazione che li ha fatti avvicinare!
Cosi, forse, facciamo noi per il nostro mondo a 3 dimensioni che si muove in uno spazio a 4 dimensioni."
Questo per dire anche che certe questioni sono fuori dalla portata della nostra mente, eppure abbiamo sempre il desiderio d'arrivarci ed è questo la causa delle nostre inquietudini, dei nostri disagi e anche delle nostre speranze, delle nostre speranzose risposte, come quella dei due uomini bidimensionali.
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Re: Esiste l'anima?
La penso esattamente come hiro e provo ad aggiungere qualcos'altro: lo schema mentale umano funziona attribuendo a ciascun avvenimento una causa, la quale porterá eventualmente a delle conseguenza. Lo schemino è del tipo causa (perchè)----> conseguenza. Ora sarebbe estremamente presuntuoso stabilire che questo schema, decretato dal SOLO uomo, debba essere applicabile ad ogni singolo fenomeno dell'universo. Probabilmente per alcune cose non ha senso chiedersi il perche, semplicemente perche non ce l'hanno! Chiedersi la causa di ogni evento equivale ad applicare lo schema di cui sopra! E quello è un NOSTRO schema, non uno schema assoluto. Potrebbe non avere senso chiedersi "cosa c'era prima del BigBang?", in quanto non potrebbe nemmeno esserci un "prima"..e cosi per tante altre questioni (lo dico da studente di una facoltà scientifica, dunque non da anti-scienza)...
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Re: Esiste l'anima?
Bravissimo Hiro, hai perfettamente centrato il senso di quello che volevo dire esprimendolo probabilmente in maniera migliore. Anche io ho letto, adesso che hai scritto questo esempio, esempi simili a questi, solo che non mi venivano in mente.hiro91 ha scritto: Potrà sembrare leggermente offtopic, ma quello che dirò potrebbe servire ad aprire le menti, o meglio, a non farsi ingannare troppo dalla nostra di mente e quindi a cercare il senso di quello che chiamiamo anima sganciandoci dai preconcetti con i quali la nostra percezione della realtà c'incatena; vi racconto quindi un aneddoto, riguardante proprio i temi scientifici citati da Ezio, che mi raccontò personalmente un grande uomo (non so se è suo o di altri ma non importa):
"Considerate un mondo in cui vivano uomini bidimensionali, tutto è bidimensionale ai loro occhi come la loro Terra che è per loro come un foglio di carta.
Immaginate però che vivano in un mondo tridimensionale, magari a forma di sfera, come il nostro.
Ecco due uomini, dal medesimo punto, chiamiamolo POLO NORD, partono, uno lungo una dimensione e l'altro verso l'unica altra esistente per loro.
I due si incontreranno inspiegabilmente in un altro punto del loro mondo (ovviamente muovendosi lungo una sfera, uno lungo un parallelo, l'altro lungo un meridiano, si incontreranno al POLO SUD).
Cosa faranno quegli uomini???
Ipotizzeranno che, mentre si spostavano lungo il piano, abbia agito una forza d'attrazione che li ha fatti avvicinare!
Cosi, forse, facciamo noi per il nostro mondo a 3 dimensioni che si muove in uno spazio a 4 dimensioni."
Questo per dire anche che certe questioni sono fuori dalla portata della nostra mente, eppure abbiamo sempre il desiderio d'arrivarci ed è questo la causa delle nostre inquietudini, dei nostri disagi e anche delle nostre speranze, delle nostre speranzose risposte, come quella dei due uomini bidimensionali.
Il nocciolo del discorso, comunque è esattamente quello: dobbiamo considerare che alcune cose possano essere proprio al di là dei nostri schemi interpretativi e che perciò non potremo mai capirle o indagarle, ma solo avanzare ipotesi o supposizioni basate su quello che invece possiamo conoscere o immaginarci.
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Re: Esiste l'anima?
Le uniche cose che non sono indagabili dall'uomo sono quelle che creano delle difficoltà dal punto di vista delle categorie logiche. Ad esempio, la questione del Big Bang: in passato si assumeva che l'Universo fosse sempre esistito, perché logicamente era assurdo porre dei limiti al tempo [si cercava una sorta omogeneità temporale ] in quanto questo avrebbe rotto la logica causa-effetto. Sono solo delle ricerche relativamente recenti a suggerire che il Big Bang sia avvenuto, perché se ora le Galassie si allontanano le une dalle altre, se c'è la radiazione cosmica di fondo ecc. allora andando a ritroso si torna ad un universo compatto...
Non mi pare che il concetto di anima ponga dei problemi logici se lo si intende dal punto di vista dottrinale-religioso. L'anima sarebbe un qualcosa di immateriale che sarebbe in tutti noi e ci darebbe la vita. Ma niente, che non sia materiale o energetico, è in grado di avere un'influenza sul mondo. In più, si sono più volte viste delle connessioni dirette fra le capacità umane e la presenza del cervello. Togli i lobi temporali mediali e saluti per sempre la memoria anterograda, per esempio.
Togli il giro paraippocampale e perdi la memoria spaziale. Togli il cervello intero e togli anche quella che noi chiamiamo "anima".
Più misterioso è, per me, come è possibile che gli esseri viventi esistano, sappiano di esistere e si difendano dalle minacce esterne come se appunto fossero delle creature diverse da tutto ciò che le circonda. Questo affronta anche la logica: come è possibile che una massa di molecole che non fanno che obbedire a delle leggi fisiche [quasi] deterministiche riescano ad "isolarsi" da un'altra massa di molecole e a difendere la propria forma? Come si può passare dal niente al qualcosa assemblando delle parti? Le proprietà emergenti sono davvero una sfida per l'intelletto...
Non mi pare che il concetto di anima ponga dei problemi logici se lo si intende dal punto di vista dottrinale-religioso. L'anima sarebbe un qualcosa di immateriale che sarebbe in tutti noi e ci darebbe la vita. Ma niente, che non sia materiale o energetico, è in grado di avere un'influenza sul mondo. In più, si sono più volte viste delle connessioni dirette fra le capacità umane e la presenza del cervello. Togli i lobi temporali mediali e saluti per sempre la memoria anterograda, per esempio.
Togli il giro paraippocampale e perdi la memoria spaziale. Togli il cervello intero e togli anche quella che noi chiamiamo "anima".
Più misterioso è, per me, come è possibile che gli esseri viventi esistano, sappiano di esistere e si difendano dalle minacce esterne come se appunto fossero delle creature diverse da tutto ciò che le circonda. Questo affronta anche la logica: come è possibile che una massa di molecole che non fanno che obbedire a delle leggi fisiche [quasi] deterministiche riescano ad "isolarsi" da un'altra massa di molecole e a difendere la propria forma? Come si può passare dal niente al qualcosa assemblando delle parti? Le proprietà emergenti sono davvero una sfida per l'intelletto...
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Re: Esiste l'anima?
mannaggia è dal mio primo intervento in questo topic che lo dico quegli sono pregiudizi e non osservazioni scientifiche, per definizione non indagabili dalla scienza. Sulla base di cosa puoi affermare che"niente che non sia materiale è in grado di avere un'influenza sul mondo"? La Scienza non si è pronunciata su questo. So che posso suonare pretestuosa, ma anche frasi come quelle lo sono un po'.Non mi pare che il concetto di anima ponga dei problemi logici se lo si intende dal punto di vista dottrinale-religioso. L'anima sarebbe un qualcosa di immateriale che sarebbe in tutti noi e ci darebbe la vita. Ma niente, che non sia materiale o energetico, è in grado di avere un'influenza sul mondo. In più, si sono più volte viste delle connessioni dirette fra le capacità umane e la presenza del cervello. Togli i lobi temporali mediali e saluti per sempre la memoria anterograda, per esempio.
Togli il giro paraippocampale e perdi la memoria spaziale. Togli il cervello intero e togli anche quella che noi chiamiamo "anima".
Cosa vogliono dimostrare le osservazioni su connessione fra capacità umana e presenza del cervello, vedendo che una mutilazione del cervello... mutila l'uomo? Nient'altro che tale connessione esiste.
In realtà non c'è niente che "affronta" la logica in questo discorso. E' Normale che l'Intero abbia più proprietà delle sue singole parti. E' una concezione preconcettuale che vede il mondo formarsi nella direzione dal più piccolo al più grande, mettendo le singole parti (gli atomi) al vertice della gerarchia di importanza senza nessun vero motivo.Più misterioso è, per me, come è possibile che gli esseri viventi esistano, sappiano di esistere e si difendano dalle minacce esterne come se appunto fossero delle creature diverse da tutto ciò che le circonda. Questo affronta anche la logica: come è possibile che una massa di molecole che non fanno che obbedire a delle leggi fisiche [quasi] deterministiche riescano ad "isolarsi" da un'altra massa di molecole e a difendere la propria forma? Come si può passare dal niente al qualcosa assemblando delle parti? Le proprietà emergenti sono davvero una sfida per l'intelletto...
p.s. Studi fisica vero?