Il peccato è ciò che deturpa l'anima e scioglie il legame con Dio e ci lega a Satana.
Questo concetto è vero per i credenti: gli atei sono liberi di sputarci sopra senza che nessuno si offenda.
Fatta questa precisazione il peccato originale così come viene raccontato nella Genesi è una favola che serve ad indicare grosso modo il concetto riportato sopra.
Mia opinione personale è che L'uomo conobbe un periodo (compreso nella sua evoluzione) in cui fu simile a Dio come ideali, dotato di carismi, immerso nella pace interiore prima di veder andare perduta ogni cosa dopo una sconosciuta rivoluzione.
Mi piace immaginare che ciò sia avvenuto a seguito di una lotta tra creature imprigionate nel sottosuolo che si sarebbero ribellate al loro destino e che negli uomini abbiano trovato quella sponda per ribellarsi al Sommo Creatore scatenando una guerra di immani proporzioni che come unico risultato ha reso invisibile il mondo delle viverne e umano anche troppo quello di noi uomini.
Tuttavia l'uomo nuovo è apparso sulla terra egli ha portato sulle spalle l'enorme peso delle nostre mancanze e per mezzo del suo sangue chiunque ne faccia affidamento onorando le sue sante piaghe possa avere consolazione e salvezza eterna.
Perseo ha scritto:
veramente i Vangeli non sono ad interpretazione, Gesù racconta delle parabole, ma il resto si presuppone che sia "storico"
Non è così. Dovrebbe esserlo in effetti, ma la Chiesa Cattolica negli ultimi anni si è presa libertà interpretative che a mio parere si poteva risparmiare, e giusto per proteggersi un po' dagli scandali, comunque sì il succo resta quello su per giù.
In fin dei conti dipende solo da quello che ti bevi .