Re: Missioni
Inviato: 20 feb 2016, 20:03
Le follie dell'Hyppello - parte 1
A farla breve, Cat aveva trascorso il viaggio a ripetere "ma-siamo-arrivati-e-quanto-manca-se-non-siamo-arrivati-io-sono-stanca-voglio-arrivare" aumentando esponenzialmente il disagio di una persona a caso seduta di fronte a lei e intenta a conteggiare i suoi debiti in varichina.
Mare. Sole. Blitzball.
La ex-segretaria del Dipartimento per il Destabilizzamento Urbano aveva perso qualsiasi dignità non appena il Jumper aveva lasciato la squadra a Luka, in pieno milletrecentesimo-e-qualcosa Torneo: era la sua prima missione, indossava una divisa operativa stra-ganza e aveva un nuovo Mag Rod (con uno spesso libretto delle istruzioni incluso).
Ed era nella Capitale del Blitzball.
Non appena scesi, Brian e Recks avevano iniziato a collezionare autografi ancor prima di poter pronunciare la parola 'missione' con gran disperazione di Edith, mentre Cat aveva d'altra parte cominciato a fare i suoi calcoli per azzeccare qualche scommessa e guadagnarci un bel gruzzolo di Gil. Puntando tutto sugli Al Bhed Psyches, ovviamente.
(Ma probabilmente stava divagando.)
"...Eshtremamenteinteresshante" concluse per le decima volta consecutiva, battendo il suo record personale di pronuncia di uno scioglilingua senza prendere fiato. Edith, accanto a lei, scosse la testa: aveva sperato di trovare un'alleata in mezzo a quel gruppo di SeeD in piena trasferta sportiva e invece aveva dovuto ricredersi. Ma alla tecnologica Shin-Ra non erano forse tutti abbottonati e ingessati peggio di uno stuolo di scope di saggina?
L'attenzione generale venne ridestata dall'Hypello, che intento a rimirare il ciondolo, aveva improvvisamente reso quella missione un pochino più complessa di quanto ci si potesse aspettare. Cat ne aveva avuto un presentimento, proprio quello che si poteva definire un bad feeling about this.
"...Dovrete trovare il mio Shoopuf" un sorriso innocente si aprì su quella faccia di girino troppo cresciuto. "L'ho persho da qualche parte, sapete?"
Brian sembrò esaurire tutta la sua baldanza, congelandosi effettivamente sul posto: "Il suo Shoopuf...?" mormorò, scambiando un'occhiata con il resto del gruppetto.
"Come si fa a perdere uno Shoopuf?" mormorò Recks, indicando a palmi la grandezza media di quelle specie di elefanti acquatici.
Edith gli rivolse uno sguardo comprensivo, mentre Cat annuiva alle sue spalle: "Visto, Recks? Non sei l'unico ad avere seri problemi. C'è chi è capace di perdere cose enormi, oltre la coppa G e viverci benissimo".
L'Hypello li squadrò senza capire, giocherellando con il ciondolo tra le sue zampine palmate. Brian prese nuovamente la parola, cercando di mantenere il controllo della situazione: "Quel ciondolo... ne abbiamo solo uno. Probabilmente è qualcosa di molto simile a una memosfera, per cui sarebbe importante non perderlo, dottor Dubli".
"Troverete il mio Shoopuf?" rispose di rimando, fissandolo con i suoi occhietti acquosi e sporgenti.
Brian abbozzò un sorriso rassicurante, mentre faceva cadere mentalmente tutti gli Eoni dell'Altromondo. Recks boccheggiò le parole 'ma-come-si-fa-che-disagio'. Edith pensò a un nuovo elmetto Hypello da unire alla collezione 'travestimenti'. Cat sentì l'improvvisa voglia di cucinarsi un piatto di cosce di rana fritte.
Uscirono dalla Sferoteca con la promessa di poter ricevere informazioni più dettagliate sul ciondolo non appena fossero tornati con lo Shoopuf scomparso, di cui l'Hypello aveva dato loro una fotografia.
"È identico a tutti gli altri suoi diecimila fratelli sparsi su Spira, eccetto per una cicatrice sulla zampa posteriore destra. Sarà come giocare a 'dov'è Wally?' o qualcosa di simile..." ridacchiò Brian. "Gli Shoopuf solitamente si trovano nelle vicinanze dei corsi d'acqua e qui a Luka di acqua ce n'è molta... Anzi, diciamo che potrebbe essere praticamente ovunque".
Cat estrasse una mappa di Luka dalla borsa dove custodiva il suo nuovo Mag Rod, iniziando poi a spiegarla con l'aiuto di Edith, che non poté non osservare come potersi spostare tra la folla del Torneo con quel lenzuolo stropicciato davanti al naso sarebbe stato abbastanza complicato.
Per tutta risposta, Cat strappò la mappa in quattro: "Ora è più piccola" ghignò, "un pezzo a testa e ci dividiamo, troviamo l'elefante acquatico e torniamo dalla rana".
"Se iniziamo a dividerci, ho l'impressione che buona parte del gruppo si troverà allo Stadio a guardare una partita a caso" sospirò Edith, spostando lo sguardo sui due SeeD. Brian sembrò captare lo stato d'animo della ragazza, ripiegando la sua parte di mappa e porgendola nuovamente a Cat: "Andremo assieme, direzione mare. Proviamo al Porto".
Recks apriva la fila per il semplice fatto di essere il più alto del gruppo - alla parola 'sfruttamento' era seguita un'alzata di spalle, mentre Edith avanzava per ultima, mano pronta sull'elsa della spada nel caso che qualcuno avesse davvero avuto l'idea di correre verso la partita.
Il Porto era affollato sotto il cielo azzurro di Luka, e grandi navi erano attraccate intente a caricare e scaricare merci. Oltre ai propriamente detti esseri umani, animali e mostri di ogni sorta zampettavano e strisciavano da un punto all'altro del gigantesco molo.
"...Siamo arrivati sani e salvi. Nessuno è fuggito al Torneo per la gioia di Edith..." sospirò Recks, guardandosi attorno e riparandosi gli occhi dal sole con una mano. "Ora dobbiamo solo trovare un enorme Shoopuf in mezzo a tutte queste persone. Ci servirebbe qualcuno che sappia prevedere le mosse altrui... Cat?"
Sentitasi chiamata in causa, Cat alzò il capo dal libretto delle istruzioni del Mag Rod: "Non vado a comando, penso tu lo abbia capito bene dati i precedenti trascorsi nel mio corpo..."
"Ok, grazie per avermelo ricordato - come se ce ne fosse il bisogno -. Allora ci affideremo ad altro" la interruppe con un sospiro, volgendosi verso Brian. "Qualche idea migliore, Caposquadra?"
"Oltre a stare qui ad aspettare che un enorme sedere elefantiaco ci passi accanto?" aggiunse Edith, dandogli un buffetto sulla testa a cui seguì un coscienzioso tormento di quei capelli bianchissimi.
Brian si sottrasse prontamente alle consuete dimostrazioni di come ancora la maggior parte del Garden lo credesse un ragazzino da spupazzare a suo piacimento. Santissima e Altissima Shiva, era o non era il Caposquadra?
"Cerchiamo. Uno Shoopuf grande e grosso, non può essere volato dall'altra parte di Spira!" sbuffò, facendo scendere di parecchi gradi la temperatura attorno al gruppo. "Controllate per bene ogni zampa posteriore!"
La battuta a seguire fu infelicemente l'espressione del pensiero collettivo: "E attenti a non controllarle a fine digestione" commentò Cat. "Non ho abbastanza varichina per tutti quanti".
A farla breve, Cat aveva trascorso il viaggio a ripetere "ma-siamo-arrivati-e-quanto-manca-se-non-siamo-arrivati-io-sono-stanca-voglio-arrivare" aumentando esponenzialmente il disagio di una persona a caso seduta di fronte a lei e intenta a conteggiare i suoi debiti in varichina.
Mare. Sole. Blitzball.
La ex-segretaria del Dipartimento per il Destabilizzamento Urbano aveva perso qualsiasi dignità non appena il Jumper aveva lasciato la squadra a Luka, in pieno milletrecentesimo-e-qualcosa Torneo: era la sua prima missione, indossava una divisa operativa stra-ganza e aveva un nuovo Mag Rod (con uno spesso libretto delle istruzioni incluso).
Ed era nella Capitale del Blitzball.
Non appena scesi, Brian e Recks avevano iniziato a collezionare autografi ancor prima di poter pronunciare la parola 'missione' con gran disperazione di Edith, mentre Cat aveva d'altra parte cominciato a fare i suoi calcoli per azzeccare qualche scommessa e guadagnarci un bel gruzzolo di Gil. Puntando tutto sugli Al Bhed Psyches, ovviamente.
(Ma probabilmente stava divagando.)
"...Eshtremamenteinteresshante" concluse per le decima volta consecutiva, battendo il suo record personale di pronuncia di uno scioglilingua senza prendere fiato. Edith, accanto a lei, scosse la testa: aveva sperato di trovare un'alleata in mezzo a quel gruppo di SeeD in piena trasferta sportiva e invece aveva dovuto ricredersi. Ma alla tecnologica Shin-Ra non erano forse tutti abbottonati e ingessati peggio di uno stuolo di scope di saggina?
L'attenzione generale venne ridestata dall'Hypello, che intento a rimirare il ciondolo, aveva improvvisamente reso quella missione un pochino più complessa di quanto ci si potesse aspettare. Cat ne aveva avuto un presentimento, proprio quello che si poteva definire un bad feeling about this.
"...Dovrete trovare il mio Shoopuf" un sorriso innocente si aprì su quella faccia di girino troppo cresciuto. "L'ho persho da qualche parte, sapete?"
Brian sembrò esaurire tutta la sua baldanza, congelandosi effettivamente sul posto: "Il suo Shoopuf...?" mormorò, scambiando un'occhiata con il resto del gruppetto.
"Come si fa a perdere uno Shoopuf?" mormorò Recks, indicando a palmi la grandezza media di quelle specie di elefanti acquatici.
Edith gli rivolse uno sguardo comprensivo, mentre Cat annuiva alle sue spalle: "Visto, Recks? Non sei l'unico ad avere seri problemi. C'è chi è capace di perdere cose enormi, oltre la coppa G e viverci benissimo".
L'Hypello li squadrò senza capire, giocherellando con il ciondolo tra le sue zampine palmate. Brian prese nuovamente la parola, cercando di mantenere il controllo della situazione: "Quel ciondolo... ne abbiamo solo uno. Probabilmente è qualcosa di molto simile a una memosfera, per cui sarebbe importante non perderlo, dottor Dubli".
"Troverete il mio Shoopuf?" rispose di rimando, fissandolo con i suoi occhietti acquosi e sporgenti.
Brian abbozzò un sorriso rassicurante, mentre faceva cadere mentalmente tutti gli Eoni dell'Altromondo. Recks boccheggiò le parole 'ma-come-si-fa-che-disagio'. Edith pensò a un nuovo elmetto Hypello da unire alla collezione 'travestimenti'. Cat sentì l'improvvisa voglia di cucinarsi un piatto di cosce di rana fritte.
Uscirono dalla Sferoteca con la promessa di poter ricevere informazioni più dettagliate sul ciondolo non appena fossero tornati con lo Shoopuf scomparso, di cui l'Hypello aveva dato loro una fotografia.
"È identico a tutti gli altri suoi diecimila fratelli sparsi su Spira, eccetto per una cicatrice sulla zampa posteriore destra. Sarà come giocare a 'dov'è Wally?' o qualcosa di simile..." ridacchiò Brian. "Gli Shoopuf solitamente si trovano nelle vicinanze dei corsi d'acqua e qui a Luka di acqua ce n'è molta... Anzi, diciamo che potrebbe essere praticamente ovunque".
Cat estrasse una mappa di Luka dalla borsa dove custodiva il suo nuovo Mag Rod, iniziando poi a spiegarla con l'aiuto di Edith, che non poté non osservare come potersi spostare tra la folla del Torneo con quel lenzuolo stropicciato davanti al naso sarebbe stato abbastanza complicato.
Per tutta risposta, Cat strappò la mappa in quattro: "Ora è più piccola" ghignò, "un pezzo a testa e ci dividiamo, troviamo l'elefante acquatico e torniamo dalla rana".
"Se iniziamo a dividerci, ho l'impressione che buona parte del gruppo si troverà allo Stadio a guardare una partita a caso" sospirò Edith, spostando lo sguardo sui due SeeD. Brian sembrò captare lo stato d'animo della ragazza, ripiegando la sua parte di mappa e porgendola nuovamente a Cat: "Andremo assieme, direzione mare. Proviamo al Porto".
Recks apriva la fila per il semplice fatto di essere il più alto del gruppo - alla parola 'sfruttamento' era seguita un'alzata di spalle, mentre Edith avanzava per ultima, mano pronta sull'elsa della spada nel caso che qualcuno avesse davvero avuto l'idea di correre verso la partita.
Il Porto era affollato sotto il cielo azzurro di Luka, e grandi navi erano attraccate intente a caricare e scaricare merci. Oltre ai propriamente detti esseri umani, animali e mostri di ogni sorta zampettavano e strisciavano da un punto all'altro del gigantesco molo.
"...Siamo arrivati sani e salvi. Nessuno è fuggito al Torneo per la gioia di Edith..." sospirò Recks, guardandosi attorno e riparandosi gli occhi dal sole con una mano. "Ora dobbiamo solo trovare un enorme Shoopuf in mezzo a tutte queste persone. Ci servirebbe qualcuno che sappia prevedere le mosse altrui... Cat?"
Sentitasi chiamata in causa, Cat alzò il capo dal libretto delle istruzioni del Mag Rod: "Non vado a comando, penso tu lo abbia capito bene dati i precedenti trascorsi nel mio corpo..."
"Ok, grazie per avermelo ricordato - come se ce ne fosse il bisogno -. Allora ci affideremo ad altro" la interruppe con un sospiro, volgendosi verso Brian. "Qualche idea migliore, Caposquadra?"
"Oltre a stare qui ad aspettare che un enorme sedere elefantiaco ci passi accanto?" aggiunse Edith, dandogli un buffetto sulla testa a cui seguì un coscienzioso tormento di quei capelli bianchissimi.
Brian si sottrasse prontamente alle consuete dimostrazioni di come ancora la maggior parte del Garden lo credesse un ragazzino da spupazzare a suo piacimento. Santissima e Altissima Shiva, era o non era il Caposquadra?
"Cerchiamo. Uno Shoopuf grande e grosso, non può essere volato dall'altra parte di Spira!" sbuffò, facendo scendere di parecchi gradi la temperatura attorno al gruppo. "Controllate per bene ogni zampa posteriore!"
La battuta a seguire fu infelicemente l'espressione del pensiero collettivo: "E attenti a non controllarle a fine digestione" commentò Cat. "Non ho abbastanza varichina per tutti quanti".