Garden 1

Un Gioco di Ruolo Narrativo a più mani, tra SeeD e Cadetti, Garden ed Accademia, Tornei, Missioni, Sagre, e molto altro: questo è il Garden Club! Leggi i topic "Bacheca" e "Spiegazione Topic" prima di postare

Moderatori: Pip :>, Garden Master

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Sam92
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Re: Garden

Messaggio da Sam92 »

"Ma che cosa vuole quello? Mi viene voglia di spaccargli la faccia"

Samos era altamente stizzito, molto. Prima non era stato ammesso alla missione per la sua ferita al braccio e adesso la battutina di un tipo che voleva solo tenerlo alla larga da lui. Samos lo fissava con un ghigno inferocito dopo la sua esclamazione mentre il tizio, con cui aveva avuto un piccolo disguido il giorno precedente, si allontanava. Ren, si chiamava. L'aveva sentito dire nella mensa. Vedendolo arrivare si aspettava qualcosa da lui, ma a dir la verità, si aspettava più di una semplice battuta.

"Ci trova gusto? Mi fa solo pena..."

Samos doveva calmarsi, voleva evitare di esagerare e di dire cose che nemmeno pensava. Preferiva stare alla larga da gente che non gli stavano a genio o che non avevano nulla a che fare con lui. Ma doveva conviverci, sapeva che avrebbe rivisto la faccia di Ren.

"Eppure, qualche volta dovrò parlarci con quel tipo. Oppure rischio un pugno in faccia?"

Sai difenderti, Samos...
Sentiva da dentro la voce di Ifrid ma ancora non riusciva a capire se lo stesse tranquillizzando oppure lo stava istigando a litigarsi con Ren. Probabile. Oppure no.
Il giovane rimase lì per altri due minuti poggiato al muro, poi si diresse verso il dormitorio.

"Ed ora? Come sfogo la mia rabbia? Zoolab? E se rischio un'altra ferita?
Pensava Samos percorrendo i corridoi verso la sua stanza.
<<"Samos">>


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Pip :>
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Re: Garden

Messaggio da Pip :> »

“Vi sarei grato se poteste trattenervi dal dispensare ulteriori manifestazioni d'affetto nei miei confronti; temo che il mio fisico non riuscirebbe a sopportarle.” spiegò, nella maniera più educata possibile.
“Scusa, talvolta mi dimentico di quanto voi umani possiate essere fragili.” e si mise a ridere ancora.
Pip: Faccio mio il suo desiderio e te lo giro, Quentin! :D

Il Commander aveva raggiunto i due individui -che davvero non avevano niente in comune- trasportando un ottimo piatto di lasagne ed un bicchiere di vino rosso.

Pip: Posso sedermi? Piacere, io sono Pip. *rivolgendosi a Sirius*
Sirius: Cadetto Sirius Valentine, è un piacere conoscerla, ho già letto il suo curriculum. Prego, si accomodi.
Pip: Tieni un atteggiamento molto formale. Sei così di carattere o ci sono altri motivi? E soprattutto, posso darti del tu?
Sirius: Prego, e sì, il mio carattere nonchè il galateo mi impongono di dare del voi alle altre persone. Sempre se non vi crea disturbo.
Pip: No, no.. :roll:
Quentin: Beh, beh! E' davvero un ottimo banchetto, non trovate? Ah ah che prelibatezze!
Pip: Puoi dirlo, mi sto ingozzando! Bisogna fare i complimenti ad Amila! A proposito, dov'è?
Quentin: Dovrebbe essere quella ciliegia che sta portando da mangiare ai fratelli blablaylen, se non erro.
Pip: E' vero è rossa! Perchè?
Sirius: Forse abbiamo esagerato con i complimenti, SeeD Commander Pip.

*****

Durante il banchetto, Pip aveva scoperto il motivo dell'assenza di Samos, notata appena dopo aver trasformato Amila da una ciliegia in un'amarena. Una certa Myriam Van Aycol, che portava un cognome alquanto ingombrante (e dalla quale Pip sarebbe tornato, per chiederle informazioni su un vecchio amico) gli aveva spiegato che la notte precedente aveva esagerato allo Zoolab, combattendo contro un Archeosaurus; a Pip tornarono in mente un'infinità di ricordi, di quando non appena un nuovo mostro entrava a far parte del bestiario del Garden il ragazzo, ancora Cadetto ed in seguito SeeD, andava a testare la sua forza e a cercare di sconfiggere mostri sempre troppo forti per lui, uscendo il più delle volte malconcio.

Decise quindi di andare a cercare Samos, non doveva aver preso bene l'esclusione dalla missione.

Pip: Aura? Samos è qui?
Aura: No, è scappato via una mezz'oretta fa. Adesso capisco cosa provasse Paine quando i suoi pazienti fuggivano! XD
Pip: Eh eh! Cos'aveva?
Aura: Una ferita abbastanza profonda sul braccio, niente di grave. Aveva solo perso un pò di sangue.
Pip: Vado a cercarlo. Grazie! Potresti tornare al banchetto comunque! :looksi:
Aura: Hai ragione.. :smt118

Pip iniziò a vagare per i corridoi. Incontrò Drizzt, che stava per partire per la prima missione del Garden insieme ad Axies, Elyon e Neylan: dopo avergli fatto l'in bocca al lupo, riprese la sua ricerca. Il Commander incontrò il Cadetto vicino ai dormitori, la sua faccia era livida ed evidentemente frustrata, non doveva essere di buon umore.

Pip: Samos, ciao.
Samos: Ciao.
Pip: Che succede?
Samos: Niente, niente.. Sto andando nella mia stanza a riposare. L'incontro con Ren poi è stato come al solito edificante.
Pip: Non so cosa sia successo, mi spiace. Vi state un pò stuzzicando?
Samos: Chiedilo a lui!
Pip: Lo farò prima o poi, non ho ancora avuto occasione di parlarci. Comunque, ho saputo della tua avventura allo Zoolab, hai perso la missione per questo vero?
Samos: Preferirei non ricordarlo, grazie!
Pip: Qualche anno fa, dopo uno scontro allo Zoolab, ero talmente messo male che rimasi in Infermieria per un paio di giorni. Avevo combattuto contro un avversario più forte di me, e ho avuto la punizione che meritavo.
Samos: Sì, lo so che non avrei dovut..
Pip: Non ho detto questo. :-D

Il Cadetto lo guardò abbastanza interdetto.

Pip: Non sarei dove sono adesso se nella mia vita non avessi osato. Continua a combattere, continua a provarci, ma se posso darti un consiglio.. Vivila meglio. Abbi pazienza. Ti dispiace non aver preso parte alla missione?
Samos: Non sai quanto.
Pip: Ma ce ne saranno altre. Alla prossima andiamo insieme, d'accordo?
Samos: E' una promessa?
Pip: E' una promessa.
Samos: Grazie.

Pip gli diede una pacca sulla spalla.

Pip: Comunque gli Archeosaurus sono tosti! Come ti è venuta? :-D
Samos: In verità non è che volessi proprio lui eh..
Pip: Se sto imparando un minimo a conoscerti, immagino tu voglia tornare allo Zoolab. Con quella è ferita, è meglio se ti riprendi.. O non vorrai perdere anche la prossima missione? :smt110
Samos: No di certo, neanche morto! Adesso andrei volentieri a riposare, se non ti dispiace..
Pip: Ah si eh? E la tubatura del bagno chi la ripara, Yevon? :twisted:
Samos: Dannazione, la tubatura!!! :smt095
Pip: Se hai bisogno di me mi trovi nel Centro Sicurezza. :wink:

*****

Codec:
Pip: Logan? Ti aspetto sul tuo posto di lavoro. La missione partirà a breve e potrebbe esserci bisogno di te, anche se il compito per una volta sembra tutt'altro che impegnativo.
Logan: Appena arrivato e già al lavoro. Mi ha appena avvisato Drizzt comunque, sono già in cammino. Ti raggiungo immediatamente.
Pip: Ti spiegherò velocemente come muoverti e con quali strumenti farlo, anche se credo che le tue competenze siano più che sufficienti. Chiudo.

Logan
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Re: Garden

Messaggio da Logan »

Non mi era mai capitato di avere un ufficio tutto mio nei piccoli lavoretti con i quali mi ero guadagnato da vivere durante la mia vita avventurosa. Bhè...alle cucine del vecchio Dalan a Rabanastre, avevo la mia postazione da lavapiatti, ma non era la stessa cosa...

Una volta entrato rimasi sbalordito dalla tecnologia che mi era stata messa a disposizione. Le soli dimensioni dello schermo mi fecero cadere a terra la mascella. Mi sedetti sulla sedia girevole e mi spinsi coi piedi muovendomi sulle rotelle su e giù per la stanza; pensai che se qualcuno mi avesse visto in quello stato di gioia infantile probabilmente mi avrebbero subito tolto l'incarico e Pip stava arrivando. Smisi subito.

Mi posizionai davanti allo schermo gigantesco che immediatamente si accese richiedendomi identificazione e i codici dei permessi per la sicurezza. Notai una fessura sul tavolo interattivo alla mia destra e subito capii cosa dovevo farmene della scheda che Ruben mi aveva dato quella mattina quando mi aveva consegnato ufficialmente l'incarico. Inseriti codici di sicurezza e ricevuti i permessi di connettività e ricerca, mi misi subito a lavoro. E fu proprio in quel momento che la porta alle mie spalle si aprì.

-Vedo che ti sei già messo comodo.- Era Pip.
-Ehm...scusa. Volevo attendere il tuo arrivo ma conosco la tecnologia originaria di questi programmi e quindi ho pensato di portarmi avanti col lavoro.- gli dissi incerto se avessi agito bene o meno.
-Ottimo allora!- mi rassicurò immediatamente. -Se conosci i principi elementari potremo saltare l'insegnamento delle basi e passare a qualcosa di più interessante. Che ne dici?- propose.
-Sono tutto orecchi!-

Le due ore successive passarono piuttosto velocemente. Pip era un tipo allegro e mi faceva sentire a mio agio. Con una atmosfera così rilassata imparavo i concetti velocemente e bene. Alcuni aspetti come l'utilizzo del Codec mi lasciarono veramente sorpreso. Mi ero convinto che si trattasse solo di un mezzo di comunicazione interno, invece scoprii con sorpresa che potevo spedire ogni tipo di informazione tramite quegli aggeggi e anche ad una notevole distanza; una tecnologia che non avevo mai visto fino ad allora.
Ma una volta afferrato il concetto fu immediata l'applicazione pratica che il mezzo permetteva. In poco tempo feci diverse ricerche sui luoghi e i contatti della missione in corso e li mandai ai codec dei miei compagni in missione con relativa facilità davanti allo sguardo sorpreso e decisamente impressionato di Pip. Quando arrivò dalla missione una richiesta di informazioni circa un certo McFlower immediatamente mandai tutto quello che il Garden aveva in archivio su di lui. Guardai di sottecchi Pip...sembrava decisamente compiaciuto.

-Hai fatto un ottimo lavoro Logan. Sembra che da ora in poi tu possa cavartela da solo qua. Non dimenticare però di tenere informato Ruben sugli sviluppi della missione, soprattutto se dovesse succedere qualcosa di anomalo.- mi disse Pip alzandosi e facendo per uscire.
-Io non ho mai partecipato ad una missione. Come faccio a sapere cosa rientra nel concetto di "anomalo"?- chiesi un po allarmato.
-Oh, suppongo che saranno i tuoi compagni in missione a fartelo capire.- concluse uscendo.

Tornai con gli occhi allo schermo ma era ancora un po preoccupato e tuttavia compiaciuto di aver fatto fin lì un buon lavoro.
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Grazie!!!
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Starlight Extinction
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Re: Garden

Messaggio da Starlight Extinction »

"Signorina?"
"..."
"S-Signorina... Scusi..."
"..."
Il controllore scosse la testa e sospirò; quella ragazza dall'aspetto alquanto esotico sembrava immersa in un sonno profondo, e sembrava che non volesse nemmeno svegliarsi. Ma per essere addormentata era messa in una posizione troppo composta...
"Che non abbia il biglietto?" mormorò tra sè l'uomo, toccando leggermente la spalla della donna.
Nessuna reazione.
"Si svegli e favorisca il biglietto... Avanti, siamo quasi a destinazione!" disse a voce un po' più alta, scuotendola leggermente.
Gli occhi di lei si aprirono lentamente, e due occhi argentei lo trapassarono come lame opalescenti, sorpresi e interrogativi.
"Scusi?" chiese la ragazza con la sua voce bassa e melodiosa mentre il controllore era perso nell'osservarla.
Altro che aspetto esotico... Le iridi erano circondate da un tenue alone luminoso, candido come la neve, e le orecchie terminavano con una leggera punta.
"Vuole vedere il biglietto?"
"Ah... Sì, sì, giusto. Biglietto, prego."
Lei glielo porse con un sorriso appena accennato. "Non dormivo, signore. Ero immersa nei miei pensieri."
Proprio in quel momento la corriera frenò e le porte si aprirono lente, ma nessuno uscì; a quanto pare era l'ultimo passeggero rimasto.
"La ringrazio. Buona giornata." disse la donna prendendo frettolosamente una grossa valigia e un lungo bastone niveo.
Garden di Rinoa, finalmente. pensò mentre il suo sguardo guizzava curioso da una parte e dall'altra, alla ricerca di indicazioni.

Un'ora dopo si ritrovò davanti ad una porta sulla quale era affissa una targhetta dorata con inciso sopra "Ruben Shinra, Vicepreside".
Credo di essere sulla pista giusta... pensò bussando piano.

"Sheyanna Starkiller... Illustrami brevemente le tue abilità." chiese Ruben giungendo le mani dietro la testa e poggiandosi allo schienale dell'alta poltrona.
"Io sono una maga, signore. Uso magie bianche, nere e grigie. Non ho abilità fisiche, ma me la cavo." rispose Sheyanna lisciando nervosamente una ciocca corvina fuori posto e sorridendo. "Spero possa bastare..."
Il SeeD prese un respiro profondo e si sporse in avanti sfogliando il suo dossier con la fronte leggermente corrugata.
La ragazza notò che sembrava anziano, nonostante le voci di corridoio dicessero che fosse solo vecchiaia apparente: non potè fare a meno di chiedersi cosa lo avesse fatto diventare così.
"Vedremo se è abbastanza col tempo. Ma per adesso è sufficiente. Si procuri il necessario e potrà iniziare." disse infine con tono formale, attendendo una reazione.
"La ringrazio signore. Farò del mio meglio."
"Non mi aspettavo di meno." puntualizzò lui alzando un sopracciglio.
"Nemmeno io, in verità." controbattè con garbo, facendo un leggero inchino col capo per congedarsi. "Buona giornata, signore."
L'ultima cosa che udì prima di chiudere piano la porta fu un sospiro.

Una volta fuori si sentì sollevata, come se si fosse tolta un peso dal petto: un sospiro dissipò gli ultimi residui del nervosismo.
Bene, questa è fatta. E ora...? si chiese voltandosi a destra e a sinistra, non del tutto sicura della direzione da prendere. La cosa più saggia sarebbe stata isolare qualcuno e chiedere indicazioni; ma poi le venne in mente che non sapeva nemmeno troppo bene dove recarsi.
Prima di tutto credo che dovrò procurarmi una divisa... pensò guardando i suoi abiti, alquanto inadatti all'ambiente, nonostante fossero di eccellente fattura elfica. Forse anche troppo per essere in un'organizzazione militare.
Decise che per ora era meglio allontanarsi dalla porta per evitare di riceverla in mezzo alle scapole nel caso si aprisse; il passo seguente sarebbe stato chiedere indicazioni...
Ma a chi?
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Aura
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Tea party

Messaggio da Aura »

Aveva fatto una pausa fin troppo lunga, nonostante il banchetto fosse così invitante che Aura ci avrebbe passato la giornata intera. Dopo la fuga di Samos dall'infermeria, Pip era giunto a chiedere informazioni per poi svanire dietro la porta qualche attimo dopo. In quel momento aveva compreso come si sentisse realmente Paine quando i suoi pazienti scappavano via: decisamente irritante. Tuttavia in un certo senso poteva perdonare quel ragazzo, era nuovo e non conosceva ancora perfettamente le regole del Garden.
Il malato sta a letto. Peccato che quella ferita non fosse così grave da costringerlo lì.
Con una mano la ragazza accarezzò la testa di Rouge.
- Non dovresti spaventare le persone, sai?
La dragonessa fece un piccolo sbuffo di fumo, in segno di comprensione. Un secondo dopo ecco che corse incontro all'ennesima vittima. La nuova arrivata si fermò non appena il suo sguardo inquadrò la creatura vermiglia, portando davanti a sè il bastone a proteggersi. Rouge non se ne preoccupò, travolgendo la giovane per poi leccarle la faccia contenta. All'inizio Aura non seppe come comportarsi di fronte a quella scena, data la reazione allarmante della Cadetta; ciononostante si sbrigò a rimediare.
La punta della coda di Piuma prese a picchiettare la gamba della giovane, indicando poi un uomo che percorreva la fine del corridoio. Dalle spalle larghe ed i capelli argentei Aura lo riconobbe subito come il Cadetto ottocentesco. Dal loro ultimo incontro uno strano campanello d'allarme continuava a tintinnarle in testa, e ciò non la lasciava tranquilla. A primo acchito quel Sirius pareva una persona fidata e una seconda conversazione avrebbe potuto aumentare questa credenza.
- Tienilo un attimo occupato, poi ti raggiungo - chiese Aura all'amico dalle ali piumate. Lui, seppur contrario di intrattenere una persona, si avviò versò l'uomo.
Nel frattempo la Seed si assicurò delle condizioni della nuova ragazza.
- Va tutto bene? Ti sei fatta male?
Lei spostò la dragonessa dal suo corpo, per poi pulirsi il viso con un fazzoletto profumato.
- Non so come si accolga la gente qui, ma non mi è affatto piaciuto - disse sfoggiando un sorriso ironico.
Aura le offrì il suo aiuto e la aiutò a rialzarsi. La lunga chioma scura legata in una solida treccia ondeggiò pericolosamente sulle sue spalle, mentre due occhi bianchissimi indugiarono in quelli verdi della Seed. Un forte senso di serenità invase la sua mente, quasi si trovasse di fronte ad una creatura onnipotente. Quasi come un'indagine prese inconsciamente a studiare la nuova ragazza, chiedendosi da dove provenisse ed il perchè si trovasse al Garden.
Due orecchie leggermente a punta attirarono la sua attenzione. Evidentemente doveva trovarsi davanti ad un elfo, o comunque qualcuno che non fosse originario di Gaia. Non era la prima volta che incontrava una persona del genere, Drizzt ne era la prova lampante, tuttavia le sorse spontanea l'ipotesi che provenisse dallo stesso pianeta del drow.
- Potresti smettere di fissarmi così? - fece l'altra arrossendo - è snervante.
Aura si riscosse così velocemente che si chiese se quella ragazza le avesse dato un pizzicotto.
- Scusami, non volevo essere maleducata. Mi chiamo Aura Lundor, Seed.
- Sheyanna Starkiller, sono appena diventata Cadetto. Il vostro vicepreside è stato molto gentile, ma mi chiedevo dove io possa trovare la mia divisa.
- Quindi hai conosciuto Ruben! Non farti spaventare dal suo aspetto, in realtà non è così vecchio.
- Così ho sentito dire.
Aura sorrise - Credimi, nonostante ragioni come la maggior parte di loro, non è vecchio.
Dall'altra parte del Garden un uomo brizzolato starnutì sonoramente.
- Per quanto riguarda la divisa - continuò la Seed - se hai già dato il tuo schedario ne troverai una nella tua stanza. Il dormitorio femminile si trova dall'altra parte, basta che segui le indicazioni nella Hall e lo troverai senza problemi.
Rouge punzecchiò la gamba di Aura con così tanta pressione che sentì bucarsi la pelle sotto la stoffa. In un attimo si ricordò del suo incontro con Sirius, così salutò il più educatamente possibile Sheyanna, le indicò la via per la Hall e tornò sui suoi passi.
Una volta girato l'angolo il Cadetto dagli occhi d'ambra le rivolse un piccolo inchino.

Il the in busta servito da Remiem non aveva lo stesso sapore di quelli ad infusione, lo si capiva dall'espressione che Sirius aveva una volta bevuto il primo sorso. Qui al Garden non si poteva certo fare gli schizzinosi, per cui mi accontentai di un Earl Grey senza latte. L'aroma del bergamotto di quel the mi era sempre piaciuto, ormai lo consideravo il mio preferito anche se non ne avevo assaggiati molti in vita mia.
Piuma si era sistemato sulle mie cosce nonostante la preghiera di Remiem di non introdurre animali nel bar. Sapevo benissimo che non era giusto sviare le regole in quel modo, già il fatto che Rouge avesse riservato un benvenuto particolare a Sheyanna era un problema. Con la coda nell'occhio osservai ancora una volta Sirius. Non sembrava per niente infastidito dal drago vicino a lui, quasi fosse una cosa normale.
- Le confesso che non mi aspettavo un invito da parte sua, signorina Lundor - cominciò lui poggiando la tazza sul piattino - Ci siamo incrociati solo una volta lungo la strada, non credevo avessi attirato così tanto la sua attenzione.
Deglutii. Sapevo benissimo che non tutto ciò che aveva detto era vero, quella strana sensazione di inquietudine lo confermava. Presi un'altro sorso prima di cedere la tazza a Rouge, la quale sembrava attendere solo quel momento.
- Non c'è bisogno che mi dia del lei. Non per sembrare scortese, ma lei ha un'età maggiore della mia, dovrei essere io quella cordiale.
- Non fa alcuna differenza l'età. è nella mia natura essere cortesi verso gli altri, perciò non mi aspetto che loro facciano lo stesso con me.
- Quindi non la disturbo se uso il tu nel rivolgermi a lei?
Il capo di Siris ondeggiò a destra e sinistra prima di tornare a sorseggiare il suo the. - Affatto, tuttavia non siamo qui per parlare del pronome da utilizzare, no?
Colto nel segno. D'altronde che motivo avevo di prendermi la briga di invitare un perfetto sconosciuto ad un tea party? Con un sospiro cercai di non dare a vedere quel leggero nervosismo che si era instaurato fra di noi.
- Ad essere sincera mi stavo chiedendo una cosa sul tuo conto, Sirius - dissi portandomi una mano a reggere la testa - è la prima volta che ti vedo qui e mi chiedevo che ruolo avessi qui dentro. Non per essere sfrontata, ma mi pare strano che un Cadetto come te abbia un'aura così strana intorno a sè.
Il sopracciglio dell'uomo si alzò di poco, un movimento quasi impercettibile che però interpretai come una certezza.
- Un'aura strana? Non capisco cosa intende dire, signorina.
- Non lo so nemmeno io, perciò ho voluto chiedere direttamente a te. So di per certo che ogni persona possiede un'energia spirituale diversa, ma la tua è... particolare. Ho già provato una sensazione del genere prima d'ora, in un certo senso ne ho timore.
- Devo intendere che lei ha paura di me? Le assicuro che non sono così temibile come paio. So bene di avere degli atteggiamenti che al tempo d'oggi pochissimo possiedono, tuttavia non ha motivo di essere così irrequieta.
Scossi la testa con diniego. Il discorso si stava discostando da ciò che volevo centrare.
- Non è del tuo comportamento che ho timore - dissi sfoggiando un sorriso rassicurante - Non sono una di quelli che si spaventano per nulla. No, non è di questo che sto parlando, ma credo che in minima parte tu abbia colto ciò che mi intriga.
Un rumore scosse l'aria ed i nostri occhi viaggiarono verso il bancone del bar. Lasciai andare il respiro una volta accertatami che Remim aveva semplicemente impilato con velocità i bicchieri sul ripiano giusto. Sirius si schiarì la voce prima di continuare.
- Credo che la nostra conversazione si concluda qui.
Arricciai il naso infastidita dall'odore della bevanda che il giovane barista si stava servendo - Aspetta, Sirius! Prima che tu vada voglio farti un'ultima domanda.
Nonostante per lui il discorso fosse chiuso non si azzardò ad alzarsi dal tavolo. In un certo senso le sue buone maniere mi rincuorarono.
- Non so bene perchè ho questa inquietudine nei tuoi confronti, con questo invito volevo solo mettere in chiaro le cose nel caso in futuro ti infastidisse il mio comportamento.
- Mi avrebbe evitato, dico bene?
- Forse sì, forse no. Tuttavia vorrei sapere se devo preoccuparmi di questa tua aura di mistero.
Lui incrociò le braccia - Non sono io qui dentro ad essere un potenziale nemico, signorina Lundor. Mi pare che ci siano soggetti più inquietanti del sottoscritto, quindi non vedo ragioni per dubitare della mia bontà.
Poi si alzò e fece un leggero inchino. Quel fatto non mi tranquillizzò minimamente.
- Comprendo la sua situazione di indecisione, se vuole riparlarne sarei ben lieto di offrirle un the. Per il momento la ringrazio per questo invito e le auguro una buona giornata.
Mentre se ne andava Piuma sbuffò seccato. Ne avremmo riparlato, prima o poi, davanti ad una seconda tazza di the.

Dall'hangar il rumore del mezzo che tornava riempì l'atmosfera. Un giovane dalla pelle scura scese velocemente, per poi dirigersi altrettanto velocemente verso l'ascensore che portava ai piani superiori. Nel frattempo altri tre si presero la briga di condurre un quarto uomo nella direzione opposta. Col suo occhio bulboso la "pianta umana" guardò con rassegnazione la sua nuova dimora.
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Sam92
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Re: Garden

Messaggio da Sam92 »

Samos correva con i suoi arnesi in mano. Il bagno stava diventando pietoso con tutta quell'acqua che fuoriusciva dalla tubatura.

"Non so riparare una tubatura ma...Ci provo!"

Mentre correva verso i bagni video con la coda dell'occhio un nuovo volto. Era un elfo dai capelli blu raccolti, parlava con Aura. Samos si fermò un attimo a pensare.

"Che sia un altro abitante di Corona? Beh, Drizzt avrà trovato qualcuno che "somigli" a lui...Cavolo, il bagno!"

Samos riprese la sua corsa verso il bagno, vedeva l'acqua fuoriuscire da sotto la porta.

???: Ma che cosa....?

Uno strano tipo era davanti la porta del bagno incredulo sullo spettacolo che aveva di fronte.

Samos: PERMESSO!!

Il giovane d'un tratto scivolò sulla pozza d'acqua.

Samos: AHI!

Samos si alzò toccandosi la testa per la botta che aveva appena preso.

???: Tutto ok?
Samos: Si. Grazie... :smt095

Lo strano tizio gli tese la mano.

???: Sono Sirius, piacere. Rischio di sporcarmi la mano? Disse con una risatina.
Samos: Sono Samos Lorenz, piacere. :-)
Sirius: Qual'è il problema?

Il ragazzo dai capelli bianchi aveva l'aria da persona ordinata ed educata ed infatti Samos capì la sua battuta sarcastica. Il cadetto lo guardò ed era la prima volta che vedeva qualcuno vestito in maniera abbastanza ottocentesca. Strano per lui ma molto elegante.

Samos: Una tubatura è saltata. Tocca a me ripararla. :smt095
Sirius: Quindi immagino dovrò cambiare bagno.
Samos: Si. Mi dispiace. Dovrò mettere tutto a posto altrimenti ci saranno problemi per me. :looksi:
Sirius: Direi di si. Tolgo il disturbo così metti a posto questo casino. :wink:
Samos: Ci provo :-D
Sirius: Ciao Samos. Ci si vede.
Samos: E' stato un piacere.
Sirius: Anche per me.

Mentre si allontanava, Sirius si portava con se la sua eleganza ed il suo portamento educato e gentile. Samos pensava che aveva qualcosa di strano, ma alla fine gli sembrava un tipo a posto.

"Ifrid. Che ne dici di darmi una mano?

Per chi mi hai preso Samos?
"Dai su scherzavo...Però..."
Samos!

Tirando un sospiro di sollievo il cadetto si mise a lavoro e notò che la nuova arrivata si stava avviciando a lui...
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Re: Garden

Messaggio da Starlight Extinction »

Era andata meglio di quanto sperasse, in fondo; Aura aveva avuto la gentilezza di darle le informazioni che desiderava e il suo drago le aveva riservato un'accoglienza più che calorosa; non che ci si potesse aspettare qualcosa di diverso da una tale creatura, in fondo.
Spero di incontrarli di nuovo entrambi. si ritrovò a pensare distrattamente mentre avanzava nel corridoio.
Il fatto che le divise fossero già nelle stanze del dormitorio era una buona notizia perchè non avrebbe dovuto memorizzare un altro posto dove andare... Almeno per il momento.
Ma la cosa certa è che adesso aveva bisogno di una rinfrescata, visto che una salviettina non era stata sufficiente a pulire la saliva del drago.
Mentre camminava notò un uomo dall'aria abbastanza strana e reverenziale vestito con abiti eleganti che stava camminando nella direzione opposta.
Chissà chi è... si chiese socchiudendo gli occhi argentei, quasi a volerlo focalizzare meglio.
In quel preciso istante si accorse che stava camminando in una pozza abbastanza consistente d'acqua proveniente da dietro una porta semi aperta.
Quello deve essere il bagno... pensò, poi sbuffò. Complimenti per l'arguzia, Sheyanna.
Dentro vi stava un ragazzo che stava cercando di riparare il tubo da cui spillava ancora acqua.
Sheyanna osservò la scena con occhi curiosi e divertiti, poi si decise ad avanzare verso di loro.
"Scusa... Serve una mano qui?" chiese lei sfoggiando un sorriso cortese.
"Ehm..." il ragazzo la osservò, poi si guardò intorno quasi come a cercare una risposta. "Mi farebbe piacere, ma non vorrei che ti facessi male..."
"Non vedo come potrei." rispose col solito sorriso, e si chinò per controllare la tubatura.
"Credevo di farcela a ripararlo, ma non capisco cosa sia andato storto." disse dopo un po' il ragazzo grattandosi la testa.
"Era la prima volta?"
"Beh, sì..."
"Allora trovo che sia più che comprensibile che non sia andata come te l'aspettavi."
Lui esitò un attimo, poi annuì. "Forse sarebbe meglio chiamare qualcuno di più esperto... Oh, a proposito, io sono Samos, piacere." disse con un sorriso e le porse la mano fradicia.
"E' un onore. Io sono Sheyanna." disse lei, guardando esitante la mano che il ragazzo le porgeva, e si limitò a chinare il capo con eleganza. "Se vuoi posso andare a cercare qualcuno della manutenzione."
Lui aprì la bocca per parlare, ma si limitò ad annuire. "Ti ringrazio... Mi faresti un grosso favore."
La ragazza rispose con un sorriso, poi si alzò con grazia e si allontanò per cercare qualcuno che si occupasse di guasti.
Ultima modifica di Starlight Extinction il 30 mar 2011, 23:51, modificato 1 volta in totale.
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.Zero.
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Re: Garden

Messaggio da .Zero. »

Decisamente doveva fare poca manutenzione per ora, ma sapeva benissimo che non appena qualcosa si fosse rotto in quella struttura avrebbe lavorato e non poco per cambiare il tutto; del resto era sempre così, più una cosa era nuova, meno sapevi come ripararla. Non che avesse problemi, ma passare dall'annoiarsi a morte perché tutto funziona allo spaccarsi la schiena per cambiare tutte le lampadine a risparmio energetico con altre ancora più "risparmiose" non era un'idea allettante.
Se non altro, gente con cui "divertirsi" ne si poteva trovare in abbondanza, anche se una in particolare gli pareva strano che mancasse ancora ...

"Che le sarà successo?"

Si sorprese del pensiero, di solito non si preoccupava minimamente degli altri, ma forse per come si erano trovati a Junon le era rimasta impressa quella ragazza così particolare, messa nella sua stessa squadra d'addestramento per compensare alla sua negazione nella magia ed attacchi a distanza. Ed era pure vero che, nonostante il suo temperamento particolare, coi compagni di squadra era sempre stato leale, sin dai tempi della gilda.
Ma non aveva più tempo di pensare al passato, un segnale sul suo codec lo avvisò che una tubatura in un bagno aveva ceduto, allagando la zona.

"Evvai, ci sarà da bagnarsi!"

Sì, il pensiero era decisamente sarcastico.
Dal bagno incriminato vide provenire una figura che già conosceva: il damerino del bar, che l'aveva "convinto" a riporre la falce. Conosceva due tipologie di galantuomini come lui: quelli che lo erano davvero (dai gusti sessuali dubbi a sua detta), e quelli che sì lo erano, ma sempre pronti a colpire come serpenti velenosi quando e dove meno ce lo si aspetta. E non gli sembrava decisamente uno della prima opzione.
Sirius guardò Ren dall'alto al basso, come un borghese guarda i suoi operai, mentre Ren si limitò a fissarlo col suo solito cipiglio da predatore psicopatico, salutandolo imitandone i modi ed il tono.

"I miei ossequi messere."

Se mai gli rispose qualunque cosa tuttavia non se ne accorse tuttavia, la sua attenzione era stata richiamata da una persona che lo stava chiamando da dietro le spalle: quella voce poteva appartenere solo a lei.

"Hei scusa, vedo che sei della manutenz ...Ren?"

"Chi cazz ...Sheyanna?"

La sorpresa fu tanta, soprattutto perché si aspettava perlomeno di incontrarla in altre circostanze; gli occhi della ragazza si rabbuiarono un attimo, non appena la sorpresa di ritrovare il compagno di squadra passò pure per lei.

"Lo sai che non dovresti dire le parolacce Ren, soprattutto se non necessarie; è meglio se mi segui, c'è un bagno che perde ed un ragazzo della manutenzione come te ha bisogno di aiuto."

"Uff che palle ...e va bene vado a lavorare ...benarrivata comunque! Quando finisco col bagno ti andrebbe di raccontarmi che ti è successo da Junon a qui?"

Non si sarebbe decisamente detto visti i suoi precedenti nel relazionarsi con gli altri, ma l'ultima frase stavolta era sincera, cosa che solo chi lo conosceva bene poteva capire tuttavia.
La ragazza gli fece l'ennesimo rimprovero gentile, ma stavolta il tiefling si limitò a ridere, avviandosi a vedere qual'era il problema ...ritrovando ancora quel ragazzo, Samos.

"Ma non è possibile!"

Sì, entrambi erano felici di rivedersi, solo che Samos sembrava esasperato, menre Ren divertito dall'idea di potersi sbizzarrire a stuzzicarlo se si fosse presentata l'occasione giusta.
.Behold the Great Red Dragon.
Zero scrive (21:44): Hanno definito più volte Ren tamarro =O ma perché? T_T
S e p h i r a h scrive (21:45): Perchè è un Tamarrosaurus Ren! =D
Zero scrive (21:46): Oddio stupenda questa, me la segno xD
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Re: Garden

Messaggio da Kary »

Dopo lungo e periglioso viaggio siamo finalmente tornati al Garden. Non credo di aver mai avvertito la proverbiale “aria di casa” varcando un luogo familiare, questo mi risulta ancora indifferente, ma una luce particolare invece illuminava lo sguardo dei miei tre compagni: erano davvero felici di far rientro, o semplicemente soddisfatti della riuscita della missione?
Per quanto mi riguarda, ritengo che aver evitato di ficcare il flauto attraverso un orifizio a caso di Ruben durante la pubblica ramanzina abbia sortito i suoi benefici: sono stata chiamata in missione, ho avuto modo di confrontarmi con dei nemici degni e di rivedere la mia amata Toleno. Il silenzioso drow per una volta non ha lesinato sui complimenti durante il viaggio, in particolare ha lodato il rispetto dei suoi ordini; perfino Axies ha dovuto ammettere la mia utilità in battaglia.
Giunti dinanzi l’ascensore ci siamo divisi: Drizzt ha detto di dover fare rapporto al vicepreside e è salito al piano superiore, ma prima di congedarci ci ha ordinato di scortare il prigioniero ancora claudicante in infermeria. Per fortuna sulla via abbiamo incrociato la seed Aura.

Aura: Bentornati. Presumo che la missione abbia avuto un felice esito.
Neylan: Beh. Abbiamo identificato il colpevole dei disordini a Toleno, il qui presente Donald McFlower, e l’abbiamo arrestato, direi che non ci possiamo lamentare.
Aura: Siete feriti? Avete bisogno di una visita di controllo?
Elyon: Sei molto gentile, ma ho prestato le prime cure sul campo, e comunque non abbiamo subito danni pesanti durante il combattimento.
Aura: Insisto, mai sottovalutare delle ferite anche superficiali :-) . Seguitemi, mentre medico le “radici” del vostro amico posso farvi un completo check-in.

Non c’è rimasta altra scelta che recarci tutti e cinque in infermeria e subire il trattamento di Aura fino ad accontentarla. Sì, tutte queste premure mi hanno indispettito, considerato che volevo recarmi quanto prima a fare una doccia per togliermi di dosso l’odore pungente di clorofilla mista a sangue, ma ho cercato di non darlo a vedere e rispondere con un sorriso grazioso a ogni domanda. La cosa divertente è stata che la Seed non ha mostrato il minimo stupore o curiosità per le condizioni della pianta umana, sintomo di estrema riservatezza o di paziente rassegnazione per simili accaduti al Garden. Dopo circa un’ora Aura ci ha dato il via libera, tanto più che nel frattempo i membri della sicurezza avevano preso in consegna il prigioniero, guarito e sedato, per scortarlo nei sotterranei.

Decisamente sollevata, mi sono dunque recata in dormitorio per fare una doccia, ma la vista di tre persone, fra cui era compresa un’ affascinante fanciulla elfica, impegnate a discutere sulla riparazione delle tubature del bagno mi ha fatto capire che non era il caso. Senza molte alternative ho imboccato la via del bar intonando una canzone di dubbio gusto con l’ausilio del flauto restituito in segno di clemenza: avevo intenzione di rifocillarmi alla mensa e raccontare le mie gesta di fronte a un nutrito pubblico.
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Re: Garden

Messaggio da Ruben -.- »

L'efficienza di Drizzt... aveva appena messo piede al Garden, di ritorno dalla missione a Toleno, e già si era incamminato in direzione della presidenza. Fu sorpreso nel vedere che qualcuno più efficiente di lui, o forse solo più eccitato dalla novità, era già sul luogo e stava raccontando, senza risparmiarsi in dettagli, gli avvenimenti principali della missione.

"...così Elyon con un grande sforzo di volontà ha preso il suo flauto e KABOOOM, quello studioso era a terra inoffensivo in un batter di ciglio!"

Ruben sorrise. Non aveva mai ascoltato una relazione così' "vivida" da qualcuno che per altro non aveva neanche fatto parte della missione. Il gusto dell'avventura era in lui così palese che Ruben si chiese come facesse Logan a mostrare tanta pazienza nel dover rinunciare al piacere a causa del suo infortunio. Si sentì improvvisamente più comprensivo nei suoi confronti.
Tuttavia era sicuro che, nell'eccesso di zelo Logan avesse decisamente esagerato alcune parti del racconto. Scorgendo la figura di un Drow dietro la soglia dell'ufficio decise che sarebbe stato infinitamente meglio ascoltare un racconto di prima mano.

"Ottimo lavoro Logan. E grazie per la premura mostrata nell'avvisarmi della riuscita della missione. Torna in ufficio e memorizza ogni dato che abbiamo ricevuto. Voglio un archivio ordinato e curato. Io nel frattempo devo conferire con Drizzt." disse Ruben accennando alla figura che sostava davanti l'entrata. Logan si girò velocemente e assunse un'aria scomposta, come avendo improvvisamente capito che non dovesse essere li.
Drizzt lo guardò sfrecciare via ed entrò in ufficio. Era visibilmente stanco e il naso di Ruben parve capire che non era passato dalla sua camera a lavarsi.

"Non spettava al caposquadra fare rapporto?" chiese un po torvo.
"Oh si! Logan mi ha solo aggiornato. Non fargliene una colpa. E' ancora giovane." fece il vicepreside.
"Tu non sei molto più vecchio di lui." osservò il Drow.
"Eppure non si direbbe" commentò Ruben facendo saettare i propri occhi verso l'immagine riflessa sullo specchio più vicino. "E comunque ho decisamente più esperienza in certe cose. Se Logan avesse visto le cose che ho visto io, probabilmente quella di oggi gli sarebbe sembrata roba da poco."
"Grazie per la considerazione!" ridacchiò l'elfo.
"Non volevo mica sminuire il vostro operato. Allora...che mi dici della missione?"

Drizzt si lanciò in una spiegazione dettagliata e obiettiva sulle loro azioni. Il racconto era decisamente meno entusiasta di quello di Logan ma decisamente più esaustivo.

"...così il prigioniero è nei sotterranei, dietro le sbarre. Aura dovrebbe dare un'occhiata al suo stato di salute. Ti spiace avvisarla tu? Io ho bisogno di una doccia."
"Concordo." commentò Ruben con una smorfia. "Aura la avviso io. I cadetti che hanno preso parte alla missione vanno lodati. Non dimenticare di farlo da parte mia."

Drizzt si congedò con un gesto veloce.
La prima missione si era conclusa senza eccessivi intoppi. Come spesso accadeva, il prigioniero era un peso sulle spalle dell'Organico del Garden e Ruben sembrava ben convinto che prima si fosse liberato di quell'uomo-pianta e meglio era per tutti. Chiamò la sala comandi e gli rispose qualcuno di cui non riconobbe la voce. L'ordine fu...

"Al Garden Supremo."
Chiedere scusa è un gesto che rafforza l'amicizia, chiarisce i dubbi,
è un rimedio contro l'odio, non è mai un segno di debolezza.
-
Romano Battaglia
Sirius
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Re: Garden

Messaggio da Sirius »

Fu un'inaspettata sorpresa per Sirius essere avvicinato da un drago in miniatura mentre passeggiava per i corridoi del Garden; la creatura era sbucata all'improvviso e gli aveva bloccato il passo, comportandosi come se volesse comunicargli qualcosa. Sfortunatamente il Cadetto Valantine non conosceva alcuna parola del draconiano ma sapeva quanto i draghi fossero creature intelligenti, quindi provò a rivolgergli direttamente la parola.
“E voi chi sareste, piccoletto?” disse, avvicinando il volto al muso della bestia. Udendo questa frase, Piuma reagì cercando di mordergli il naso ma, fortunatamente, lui riuscì a scansarsi e muovendo il dito difronte al drago aggiunse: “Attento a voi! Ho avuto a che fare con i draghi Kytrani e ne sono uscito vivo, pertanto vi sconsiglio di riprovarci.” Piuma inclinò la testa in segno di sorpresa udendo le sue parole. I draghi del continente Kytran, in Corona, erano tra i più pericolosi che si conoscessero ed erano impiegati come cavalcature solo dai famigerati Draghieri Drakoniani.
“Peccato siano scomparsi insieme al mio pianeta natale.” disse a bassa voce. Corona era svanito nel nulla, distrutto si diceva, e con esso tutti i suoi abitanti; Sirius, invece, era certo che quello non fosse il vero destino del suo mondo e si ripromise mentalmente che avrebbe trovato il modo per riportare le cose al loro stato originale, a qualsiasi costo.

“Spero non ti abbia dato fastidio.” disse una voce femminile alle sue spalle. Voltandosi vide che costei era la signorina Lundor e, dopo aver dato un ultima occhiata al drago, rispose che non gli aveva arrecato alcun disturbo. Trovò che fosse una piacevole coincidenza quando apprese che anch'ella desiderava scambiare quattro chiacchiere con lui; egli era infatti giunto sin lì proprio per lo stesso motivo. Raggiunto il bar del Garden, i due intavolarono un'educata discussione, sorseggiando un non molto piacevole the. Non che fosse orrendo di suo, ma se Remiem avesse avuto l'accortezza di conservarlo in uno scompartimento separato, forse non avrebbe avuto quel retrogusto di caffè; cionondimeno il suo interesse era focalizzato sulla sua interlocutrice. Dalle poche domande rivoltole, Valantine riuscì a trovare certezza ai suoi timori: la fanciulla era davvero stata capace di percepire la sua “differenza” anche se, a suo dire, non aveva afferrato ciò che la sua energia indicava. Egli tentò di rassicurarla sulle sue buone intenzioni ma non poteva biasimarla per il timore che nutriva nei suoi riguardi; non poteva certo dimenticare quanti dei suoi “fratelli” aveva ucciso prima di divenire lui stesso un vampiro. All'epoca s'illudeva che essi dovessero essere sterminati in quanto corrotte creature dell'oscurità; solo sprofondando in quell'oscurità si rese conto che ogni sua precedente azione era stata compiuta per paura.

Gli esseri senzienti, in particolare gli umani, si erano sempre considerati come la manifestazione massima dell'evoluzione rispetto agli altri animali e per questo trovavano inconcepibile che potesse esistere qualcuno al di sopra di loro nella catena alimentare; la loro ottusa convinzione di essere superiori agli altri esseri viventi non permetteva loro di accettare l'idea che anch'essi potessero essere prede oltreché predatori. Ciò che non poteva negare, però, è che per un vampiro l'impulso di bere sangue è irresistibile quanto per un umano respirare: se una persona si trovasse in apnea sott'acqua potrebbe trattenere il respiro per un certo periodo di tempo, oltre il quale, però, il bisogno d'ossigeno dei polmoni avrebbe la meglio sul cervello, portando così la persona all'annegamento. Egli si trovava nell'identica situazione: sebbene l'Anello Tenebras, che portava al medio della mano destra, lo aiutasse a reprimere l'impulso, sapeva che, in caso di necessità, avrebbe aggredito anche un suo compagno pur di saziare il suo bisogno; Sirius però non si sentiva in colpa immaginando di bere il sangue della giovane ragazza seduta difronte a lui, non più di quanto ella non si sarebbe sentita in colpa nel bere un succo d'arancia. Anch'essa, difatti, era un essere vivente e gli umani ne estraevano i fluidi per per nutrirsi, proprio come avrebbe fatto lui. L'unico tratto che li distingueva era la quantità di cibarie, sia animali che vegetali, che i cosiddetti esseri civili sprecavano inutilmente ogni giorno; i vampiri come lui, al contrario, non prendevano mai più di quanto gli occorresse e non sprecavano mai una goccia del prezioso liquido.

Quando la discussione iniziò a vertere sul suo passato e sulla sua natura, il Cadetto decise di troncare lì la discussione, sempre nella maniera più cortese possibile, cercando di non darle una cattiva impressione; per suo carattere non provava piacere nel far del male al prossimo e men ché meno avrebbe voluto nuocere ad una così incantevole creatura. Fintantoché le scorte di sangue sarebbero giunte puntuali, né lei né nessun altro in quel Garden avrebbe avuto motivo di temerlo. Chiusa la conversazione e salutatala cortesemente, Sirius ebbe un fortuito ed alquanto umido incontro con il Cadetto Samos; un individuo singolare quanto lo può essere un addetto alla manutenzione che non sa riparare una tubatura che perde. Prima che potesse riprendere il proprio cammino, li raggiunse il sinistro Ren, il quale non perse occasione per lanciare una frecciatina; dalle poche righe non omesse della scheda personale del soggetto riguardanti il suo passato, Sirius aveva appreso ch'egli era una persona stoica e che chiama il proprio lavoro di assassino per quello che è. Questa era una cosa che apprezzava di lui, al contrario erano più subdoli gli idealisti che agivano per un bene superiore. Ciò che lo preoccupava, invece, era la sua natura di Tiefling, seppure non sembrava aver sviluppato il suo potenziale; egli aveva visto solo una volta un Tiefling in azione in Corona: era infatti noto che l'Impero Belkadano avesse fra le sue fila alcuni reparti speciali composti da individui di questa razza e si diceva che il loro impiego potesse rovesciare le sorti di una battaglia ma che fossero sadici e spietati; egli ebbe modo di appurare che entrambe le dicerie corrispondevano al vero.

“Pensate di riuscire a sistemare la perdita?” domandò Sirius, dopo essersi avvicinato di soppiatto al Cadetto Highwind, il quale, per la sorpresa, diede una testata al lavabo.
“Da dove sei uscito tu?” chiese, alquanto irritato.
“Dall'utero di mia madre.” rispose ironicamente Sirius.
“Davvero? Avrei detto da un'altra uscita.” rimbeccò provocatorio. Senza dubbio alcuno, Ren sapeva essere irritante quanto un cespuglio di ortiche.
“Si può sapere che cxxxo voi?” domando subito dopo, sempre più infastidito dalla presenza del Cadetto e con il capo sempre più indolenzito.
“Lo domandate perché vi site accorto che il vostro non è di alcuna utilità e vorreste cederlo a chi ne saprebbe fare buon uso?” domandò, cogliendo al volo l'occasione di scherno offertogli dal ragazzo. Questo sembrava sul punto di replicare in qualche modo ma, stranamente, non aggiunse altro e tornò al lavoro. Sirius si domandò se ciò fosse dovuto alla presenza della signorina Starkiller o se fosse semplicemente intenzionato a concludere prima il lavoro; forse erano vere entrambe le ipotesi. Valantine decise quindi di non importunarlo oltre mentre, insieme a Samos, si prodigava per fermare l'esondazione del Garden e rivolse la sua attenzione alla nuova venuta.
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Re: Garden

Messaggio da Lonelywolf »

Posata la biro sul tavolo, Deimos trasse un sospiro. Sei scatoloni di libri erano ufficialmente catalogati e sistemati sugli scaffali, altri attendevano il medesimo trattamento. La biblioteca poteva ufficialmente dichiararsi aperta, e gli utenti avrebbero potuto consultare i cataloghi appositamente allestiti per le loro ricerche. Era ora di concedersi una pausa! Il bibliotecario ripose la tessera in un cassetto, che chiuse a chiave. Nonostante l’ottimo banchetto allestito dalla cuoca, la colazione mancata iniziava ad affiorare con prepotenza: decise quindi che si sarebbe diretto in mensa. Appese alla porta un cartello, indicando la sua posizione, nel caso in cui qualcuno avesse bisogno di consultare dei libri, e richiuse anche la stanza a chiave. La gestione della biblioteca ad ore pasti o in sua assenza era un problema sul quale avrebbe dovuto riflettere, per il momento sarebbe bastato chiamarlo, durante le brevi chiusure.
Con questi pensieri per la testa, Deimos varcò la porta della mensa. Al suo interno vide solo una ragazza, che non seppe riconoscere. Immersa nei suoi pensieri, si nutriva una piccola porzione di spaghetti. Il cadetto si sedette al suo stesso tavolo, in silenzio. Non era particolarmente abile nell’iniziare conversazioni. Per fortuna, dopo breve tempo uscirono dalla cucina due persone, un maschio e una femmina. Li riconobbe come Gilbert, il ragazzo che aveva visto con Aura, e la cuoca.
- Benvenuto – esordì la ragazza – Il mio nome è Amila, e sono la cuoca in capo. Questo è Gilbert, e presta servizio come cameriera –
- Piacere – accennò Gilbert, chinando il capo.
- Il piacere è mio. Il mio nome è Deimos Nycios, sono nuovo di queste parti. A giudicare dal banchetto di qualche ora fa, scommetto che mi troverò bene con voi! –
- Già, la nostra Amila ha fatto furore – aggiunse Gilbert con un sorriso – Anche il Qu di poco fa sembrava gradire, ha fatto incetta di cibarie -
- Su, non mettetemi in imbarazzo – replicò lei – Piuttosto, cosa vorresti ordinare Deimos? –
- Non ho in mente qualcosa di preciso, ma gradirei qualcosa dal gusto rustico –
- Lascia fare a me! – esclamò Amila in tutta risposta, con tono gioviale, prima di dirigersi verso la cucina.
- Aspetta qui, porto dell’altra acqua – disse invece Gilbert, osservando la bottiglia lasciata a metà dalla ragazzina.
Con una certa preoccupazione, il cadetto si ritrovò di nuovo da solo con la ragazza al suo tavolo. Decise di provare a parlarle, nonostante il timore provocato dalla sua espressione tra il serio e l'annoiato.
- Ciao anche a te! Credo sia la prima volta che ci incontriamo, il mio nome è Deimos –
Queste parole riscossero l’interlocutrice, che alzò lo sguardo. Forse non era burbera come se l’era immaginata, forse era rimasta zitta per rispettare il dialogo degli altri, per educazione.
- Il mio nome è Miriam, è un piacere conoscerti –
- Piacere mio! Sai, sono il nuovo bibliotecario. E tu di cosa ti occupi? –
- Sono la responsabile dello Zoolab –
La responsabile dello Zoolab! Deimos capì il motivo per cui non l’avesse mai vista in giro, quella struttura richiedeva ancora più tempo e dedizione della biblioteca.
- Amila è quasi pronta – Gilbert informò Deimos, portando l’acqua. Poi, osservando il piatto vuoto della seconda avventrice, aggiunse: - Gli spaghetti sono stati di tuo gradimento, Miriam? –
Conosceva il suo nome. Deimos pensò che si fossero presentati in precedenza. Con garbo, Miriam rispose:
- Davvero ottimi, ti prego di ringraziare Amila da parte mia. Ora, sarà meglio che vada –
Con un saluto, la responsabile dello Zoolab si congedò dagli interlocutori, proprio mentre altre due persone facevano il proprio ingresso. Erano un'altra ragazza, piuttosto magra, ed un ragazzo biondo.
- Sarebbe tutta qui la mia audience? :smt009 Tutti devono sapere di come ho piegato quel mostro terribile, una delle peggiori minacce che il Garden abbia affrontato! – esclamò la ragazza, perdendo l’espressione allegra con cui era entrata.
- Credo che si siano visti nemici più potenti di un collage di verdura quattro stagioni – ribattè l’altro, con un’espressione del tipo “Fatela mangiare, non chiude la bocca da dieci minuti e se non sta zitta la mummifico”.
- Axies, sei cattivo! Lo so, la tua è solo invidia, perché io ho combattuto meglio di te! :asd:
In tutta risposta, il ragazzo trascinò la mano sul proprio viso, in segno di disperazione. I due si sedettero al tavolo di Deimos.
- Ehi tu, vuoi sentire una storia appassionante? Ovviamente, la protagonista sono io! – esclamò la ragazza, rivolta a Deimos.
- Non badare a lei, non sta zitta da quando siamo partiti per tornare al Garden. L’ho appena reincontrata, volevo mangiare in pace! Sono Axies Flameland, piacere –
- Non preoccuparti, non mi dà fastidio ^^ Piacere, sono Deimos Nycios – replicò il cadetto, rivolgendosi prima ad Axies e poi all’essere femminile irrequieto.
- Ed io sono Elyon Trickster, la reginetta musicale del Garden. Diffida delle imitazioni :-D
- E questo era un cinghiale, credò che non sarà felice di conoscere il palato di Deimos – li interruppe Amila. Presto si capì a cosa si riferisse: Gilbert, al suo seguito, portava del cinghiale in salsa con patate al forno.
- Amila, ti voglio già bene – Deimos la ringraziò, apprestandosi ad assaggiare il suo gustoso pasto.
- Altri due spettatori! :smt007 - gaudì Elyon.
- Scappate – sussurrò Axies sottovoce.
Amila, spiazzata, si limitò a rispondere:
- Cosa ordinate, ragazzi? -
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Aura
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Messaggio da Aura »

--- DLIN DLON ---
"A tutto il Garden, è Ruben che parla. Data la buona riuscita della missione a Toleno, ci sposteremo alla volta del Garden Supremo, quindi non spaventatevi se sentite delle vibrazioni improvvise. Grazie dell'attenzione."
--- DLIN DLON ---
Così come si era acceso, l'altoparlante emise un sonoro stridio che ricordava molto il cigolio di una porta. Era strano notarlo in quel momento, dato che il tempo fuori pareva peggiorato. La lieve pioggia di qualche minuto prima si era tramutata in un acquazzone in piena regola, seppur i fulmini non si presentavano che come singoli spicchi di luce in lontananza. Alla fin fine il tuono non si sentiva neanche e se arrivava il rumore era minimo.
Con un leggero sbadiglio Aura guardò l'orologio appeso nella reception dell'infermeria. Segnava le sei del pomeriggio, un'ora ancora troppo precoce per chiudere baracca e burattini. Aveva visitato i Cadetti che aveva preso parte all'ultima missione, nessuno di loro presentava ferite così gravi da costringerli ad una notte su un letto d'ospedale, perciò li aveva lasciati andare senza fatica.
Una lieve scossa fece barcollare la sedia su cui era seduta. Evidentemente il Garden si stava muovendo e la ragazza si domandò quanto tempo avrebbe impiegato per raggiungere la sua destinazione. Guardando fuori dalla finestra il temporale le mise addosso una nostalgia tale da farle ciondolare la testa sul bancone. Le erano sempre piaciuti i fulmini, quelle magiche saette che plasmavano luccichii e bagliori in mezzo alle pieghe delle nuvole. Li trovava affascinanti ed ogni volta che ne aveva occasione li contemplava con entusiasmo.
Quella sera però non suscitarono molto il suo interesse, tant'è che per un attimo si appisolò. Una mano le scrollò la spalla con dolcezza qualche secondo più tardi, quasi come se cullasse la bambina in lei. Gli occhi si aprirono con fatica, susseguiti da un leggero brontolio delle labbra.
- Chi... Chi è? - fece scostandosi i capelli dalla fronte.
- Sono io, Ruben - fece l'uomo - Ti senti bene? Mi sembri un po' pallida.
Lei sbadigliò - Sto bene, mi sono solo appisolata. Mi stavo annoiando qui da sola, Piuma e Rouge sono andati a dormire in camera e dato che sono l'unica infermiera qui dentro non posso lasciare il mio lavoro per poltrire.
- Cosa che stavi facendo comunque - ironizzò il vicepreside
Portandosi le braccia fin sopra la testa, Aura si stiracchiò e cercò di mettere a fuoco la stanza. Le luci erano state accese, rendendo l'atmosfera ancora più cupa del paesaggio in tempesta fuori dalla finestra.
- Allora dimmi, com'è mai ti trovi qui? Ti senti male, sei ferito o cos'altro?
Ruben abbozzò un'espressione di diniego - No, non sto male. Sono qui perchè l'altra squadra è tornata dalla sua missione.
- Ah, giusto. Mi sembrava lo avessi accennato qualche minuto fa all'altoparlante. Ricordo anche se sono venuti qui Elyon, Axies ed un certo Neylan per un piccolo controllo.
- Volevo chiederti se potessi controllare anche il nuovo ospite che abbiamo a bordo. Si chiama Donald McFlower, era lui la causa del numero elevato di mandragore a Toleno. Ora si trova nella nostra prigione nei sotterranei.
Aura si grattò una guancia con un dito curiosa. Avevano già un prigioniero, le cose si erano svolte più velocemente di quanto ella si aspettasse. Evidentemente la squadra aveva svolto fin troppo bene il proprio compito.
- Ho capito, ma devo informarti che ho già provveduto a curarlo.
Ruben non si stupì molto della cosa, fatto sta che richiese un secondo controllo in quanto voleva non correre rischi. La Seed rimase un po' interdetta dato che non si aspettava una seconda visita della "pianta-uomo", tuttavia accettò il compito. Si alzò dalla sedia e prese una piccola borsa per i medicinali. Penso di portarsi dietro solo il necessario per un rapido soccorso, quindi recuperò dai cassetti, dalle mensole e dagli armadietti un po' di bende, dei disinfettanti, cotone ed altre medicine più specifiche. Una volta riempita la borsa, accompagnò Ruben lungo la via che portava alla prigione.
- Prima di arrivare, volevo chiederti una cosa, Ruben - disse Aura facendo trasparire un breve cenno di preoccupazione.
Lui sembrò accorgersene, ma tenne lo sguardo fisso davanti a sè.
- Mi chiedevo... la tua malattia, se dovesse risultare più pericolosa... ecco... Insomma, se dovessi sentire male, invecchiare di colpo...
- So cosa vuoi chiedermi - si intromise lui - Non vuoi che ti tenga all'oscuro, ho ragione?
La ragazza annuì imbarazzata.
- Non preoccuparti, non mi accadrà nulla. E poi se dovessi peggiorare verrò subito a farmi controllare.
- Vedi di non tardare, altrimenti mi vedrò costretta a cercarti fino in capo al mondo. Vedi di ricordarlo, è mio compito occuparmi anche di te.
Ruben sorrise, poi aprì la porta che conduceva alle celle. Un odore pungente di chiuso colpì Aura come un getto d'acqua calda in pieno viso. Le mura scure di cemento erano sporcate dalle tonalità più disparate del nero e del blu, ad eccezione delle macchie di luce lanciate come un quadro impressionista da parte delle lampade sul soffitto. Una grata divideva il corridoio dalla prigione vera e propria, in cima una telecamera registrava il volto di tutti coloro che passavano di lì.
- Questa prigione è ancora più inquietante di quella del vecchio Garden - notò la giovane sentendo un brivido salirle la schiena.
- Non ne dubito - disse Ruben - tuttavia è dotata dei migliori sistemi di sicurezza. Non voglio che alcun prigioniero scappi per alcuna ragione al mondo.
Una volta arrivati alla cella di McFlower, Aura non notò alcun cambiamento delle sue condizioni. Da dietro gli occhiali spessi ed appannati un occhio rosso molto simile ad un bulbo si teneva fisso sull'apertura in cima alla parete. Fuori il temporale gridava ancora, forse con minor impeto ed il numero sempre decrescente di lampi, bagnando il vetro infrangibile di gemme d'acqua. I capelli neri un po' mossi gli cadevano ai lati del viso spigoloso come ad incorniciarlo, mentre il resto della chioma era stato domato da un laccio scuro sulla nuca.
Ruben aprì la cella ed lo stridio del metallo sul pavimento riscosse lo scienziato. Si voltò verso i due appena arrivati, soffermando il suo occhio vermiglio sulla ragazza. Lo stupore della visita si tramutò in rassegnazione, finchè l'uomo non tornò ad ammirare gli stracci neri al posto delle nuvole in cielo.
Aura si schiarì la voce - Come sta, signor McFlower?
La voce che uscì dalla bocca metà ramificata pareva carica di tristezza - Se ne vada, la prego.
La mano di Ruben si posò sulla spalla della giovane - Nel caso fosse un pericolo, ricorda che ci sono qui io.
Lei annuì, poi entrò nella cella e si sistemò vicino al prigioniero. Il braccio da cui partivano alcune liane di pianta era stato bendato stretto per evitare che continuasse a sanguinare. Nonostante l'insolito colore verde del sangue rappreso sul tessuto bianco e le sembianze pittoresche dell'individuo, Aura non si sentì per nulla spaventata. Durante la sua vita aveva vissuto molte esperienze, quell'uomo in metamorfosi d'annunziana non era una novità.
Con mano ferma la Seed tolse il bendaggio e pulì una seconda volta la ferita. Un colpo secco aveva tagliato la pelle di corteccia ed alcune liane, dato il segno circolare e fibroso che presentava la spalla, mentre una vena trasformata in radice pulsava ancora liquido verde fuori dal troncamento. Una volta completata la cura, Aura passò a controllare il resto delle ferite, meno importanti rispetto a quella al braccio.
- Lei crede che Flora abbia detto il vero?
L'improvvisa domanda fece sussultare un poco la ragazza. In un primo momento il suo sguardo viaggiò verso Ruben, il quale teneva serrati i pugni pronto ad intervenire. Lei sospirò e chiuse la borsa dei medicinali.
- Non ho idea del sentimento che prova nei confronti di questa Flora, tuttavia se è qualcuno che ricambia il suo affetto sono certa che non possa mentire. Le persone a cui si vuole bene possono ingannare i propri cari, è vero, ma se lo fanno è per proteggerli. Quindi sono convinta dicesse il vero.
McFlower si tolse gli occhiali e cercò di pulirli con la propria maglia, macchiata di sangue e terra, senza successo, Una volta inforcati parlò di nuovo.
- Io volevo solo creare il fiore perfetto per lei. Volevo guarirla, ma sono arrivato troppo tardi. Crede che sarei riuscito a salvarla? Io no, sono solo un buono a nulla come scienziato. Ecco perchè sono stato licenziato.
Aura trasalì quando vide l'occhio dell'uomo muoversi come di vita propria spinto dai suoi sentimenti. Le radici che lo ancoravano al volto presero a pulsare, facendo sgorgare quelle che sembravano lacrime di resina.
- Licenziato?
Lui tirò su col naso - Sì. Ho fallito un esperimento e mi hanno cacciato. In quel periodo la mia cara moglie era molto malata ed il mio unico interesse erano i fiori che l'avrebbero curata. Ma il mio lavoro non prevedeva la creazione di una cura per lei, perciò fallii e tornai a casa convinto che ci sarei riuscito anche da solo. Ma sono arrivato tardi.
- Perchè mi sta raccontando questo?
- Ho fallito come scienziato e come marito. Flora aveva ragione nel dirmi che non dovevo accettare quel lavoro.
- Di cosa sta parlando?
L'uomo tentò una seconda volta di pulirsi gli occhiali, invano.
- Del mio impiego alla Orion Tower.

Lasciammo le prigioni verso le otto di sera. Il temporale fuori sembrava essere acquietato, tanto che decidetti di fare una passeggiata nel giardino. Avevo lasciato Ruben sulla soglia della vicepresidenza, il quale era in dubbio se cominciare subito una ricerca oppure aspettare di arrivare al Garden Supremo.
- Cosa pensi di fare - chiesi - non puoi certo ignorare ciò che ha detto, no?
- Lo so - fece lui - tuttavia non voglio allarmarmi troppo. Prima di tutto dobbiamo raggiungere il Garden Supremo, decideremo poi se indagare su questa Orion Tower oppure no.
Annuii, ricordandogli poi di ciò che avevamo parlato un paio d'ore prima e congedandomi con un sorriso rassicurante.
Un vento freddo mi scompigliò i capelli, ma non ci feci caso. Ciò che più mi incuriosiva erano i fulmini che non avevano smesso di martellare il terreno.
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Balthier91
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Re: Garden

Messaggio da Balthier91 »

Neylan si trovava nel dormitorio quando la voce di Ruben si diffuse in tutto la struttura per annunciare che ci stavamo muovendo verso il Garden Supremo.
La missione lo aveva stancato, trovarsi ad affrontare quegli esseri non faceva assolutamente parte della sua routine, ma evidentemente si sarebbe dovuto abituare, certamente lo Zoolab lo avrebbe aiutato in quell'occasione. Poteva però sentire ancora l'eccitazione della missione, muoversi insieme a dei nuovi compagni, impugnare l'alabarda non per allenarsi ma per combattere davvero. Una sensazione che lo spaventava e esaltava allo stesso tempo.

Vicino a lui il fratello Daylen fremeva per sapere i dettagli del suo viaggio a Toleno.

Daylen: Dai su raccontami! Com'è andata? Hai combattuto?
Neylan: Sì, ci siamo scontrati con delle mandragore geneticamente modificate da un certo McFlower. Adesso si trova qui in Garden.
Daylen: Ti invidio! Alla prossima parteciperò io, voglio vedere come me la cavo sul campo!
David: Non dispiacerebbe nemmeno a me mettermi in gioco. Potrei trovare mille e mille taverne in giro per il mondo, potrei far sentire a tutti la mia musica, le mie qualità e poi dimostrare che sono un abile mago.
Neylan: Facile non è sicuramente, ce la siamo vista brutta in certi momenti, però è eccitante da morire.

Lo sguardo del ragazzo si spostò sull'enorme finestra del dormitorio ad osservare la pioggia che bagnava il Garden e decise di spostarsi all'esterno per fumare una sigaretta e osservare il paesaggio circostante.
L'acqua cominciò a segnargli il viso e la divisa, mentre cercava di proteggere la sigaretta da questa. La landa attorno a loro si estendeva per decine e decine di chilometri, il nulla più totale li avvolgeva.

Chissà come procede la situazione a casa. Ormai è da parecchio che non vediamo mamma e papà, chissà se ci riconoscerebbero ancora con indosso questa divisa, siamo cambiati molto.

Il fumo continuava a salire, perdendosi in sinuose linee per poi svanire nella pioggia. Gettò il mozzicone nel cestino e si diresse verso il bar, un caffè lo avrebbe nuovamente riscaldato. Sicuramente quel luogo non sarebbe mai potuto essere tranquillo, moltissima gente affollava i tavolini presenti e il bancone.
Neylan si sedette al bancone ordinando un caffè al barista.

Remiem: Piacere! Mi chiamo Remiem. Sicuro di non voler provare niente di più forte?
Neylan: Piacere mio, Neylan. No grazie, non penso sia il momento adatto, un caffè sarà sufficiente per rientrare in temperatura.
Remiem: Beh, sicuramente non è stata una buona idea uscire di fuori con questa pioggia torrenziale. Anyway, caffè in arrivo!

Prese a scuotere la bustina di zucchero quando la profonda voce di Ruben riecheggiò nuovamente negli altoparlanti del Garden.
Ruben ha scritto:Comunicazione: A breve atterreremo vicino al Garden Supremo, Siete pregati di rimanere all'interno della struttura e sistemarvi comodi, date le condizioni atmosferiche potreste avvertire più sbalzi del previsto.
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Pip :>
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Re: Garden

Messaggio da Pip :> »

Pip: Sei stato molto bravo, Logan. Se Elyon è riuscita a riprodurre l'immagine della moglie di McFlower è solo per i dati che hai spedito alla squadra. Continua così. :-D

Il ragazzo era visibilmente soddisfatto. La prima missione era stata un successo, anche per merito suo: nessun ferito gravo, nessun morto, nessun cataclisma e rischi ridotti al minimo. Fossero sempre così le missioni..!

Logan: Grazie! Ho solo inviato dei dati, non ho fatto niente di che.
Pip: Avere un supporto dal Garden è importantissimo. Bel lavoro.

Il Commander gli diede una pacca sulla spalla e si diresse a prendere in custodia il detenuto. Lo portò in prigione e chiuse la cella, anche se, tuttavia, era fermamente convinto che non potesse essere più una minaccia. I pericoli di evasione erano ridotti al minimo, quindi si allontanò; successivamente, aveva assistito dal Centro di Sicurezza alle cure di Aura, nonchè alle rivelazioni riguardo una certa Orion Tower: qualcosa di losco? In quel momento, non era dato ai membri del Garden di Rinoa saperlo.

******

Il tempo si era ormai rivelato essere prossimo alla tempesta. Dai radar si poteva notare come il Garden Supremo non fosse troppo lontano; ciò nonostante, il percorso sarebbe stato meno problematico e travagliato se ci fosse stato un bel sole tanto caldo da spaccare le pietre. Gli sbalzi iniziavano ad essere piuttosto forti.

Remiem: Le mie bottiglieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!

Amila: Le mie pentoleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!

Samos: Le tubatureeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!

Fortunatamente Elyon, raccontando delle sue gesta in missione, riuscì a carpire l'attenzione degli spettatori quel tanto che bastava per rendere le scosse un pò meno fastidiose. Uno in particolare pareva non curarsi deli sbalzi; David era visibilmente invidioso, amareggiato e frustrato dal racconto della sua rivale, desiderando di poter essere presto lui al centro di un'attenzione dal suo punto di vista spasmodica, ma che in realtà si rivelava, ad un occhio esterno, più che altro necessaria per non pensare ad un Garden nuovo di zecca sfracellarsi sulle rocce del terreno sottostante.

*****

Con qualche difficoltà, infine, il Garden attraccò al Garden Supremo, roccaforte sicura e inaffondabile dell'Ordine dei Garden.
SeeD e Cadetti non poterono non tirare un sospiro di sollievo: ma la tempesta non accennava a smettere e anzi si sarebbe protratta ancora a lungo, quindi con ogni probabilità il loro soggiorno alla mastodontica struttura non si sarebbe limitato ad una veloce consegna del prigioniero.

Un paio di SeeD con addosso l'uniforme del Garden Supremo accolse Ruben non appena i portelloni del Garden di Rinoa si aprirono.

SeeD1: Siamo venuti a prendere McFlower e a portare un messaggio al Vicepreside Ruben.
Ruben: Sì, sono io. Ditemi.
SeeD2: Lei e un SeeD Commander dovete recarvi al più presto dall'Anziana Rinoa per i dettagli di una nuova missione.
Ruben: Una nuova missione? Di già? Ne abbiamo appena conclusa una, siamo infatti qui per questo.
SeeD1: Gli ordini sono questi.
Ruben: Capisco. Vi accompagno dal Responsabile della Sicurezza, poi io e lui andremo dall'Anziana Rinoa.

Durante il tragitto, Ruben iniziò a nutrire alcuni dubbi. Possibile che ci volesse la comunicazione di un'Anziana per una missione che, se l'intuito non lo ingannava, si sarebbe rivelata di poco conto come quella appena svolta? Che il Consiglio degli Anziani volesse tenerli occupati per evitare si immischiassero in qualche faccenda torbida? O sotto controllo per allontanare il rischio che si ripetessero, da parte dei suoi membri, comportamenti non conformi al Codice dei Garden?

Se davvero le sue congetture si fossero rivelate esatte, Ruben non lo avrebbe mai accettato. Inviò un messaggio ad Aura, acconsentendo a che iniziasse ad indagare sulla Orion Tower, coinvolgendo gli altri Cadetti e SeeD.

Poi, arrivò al Centro di Sicurezza e trovò Pip già pronto per accompagnarli alle prigioni.

*******
Mi sono preso un pò di libertà °__° se c'è qualcosa che non va oppure ho scritto troppe cose, modifico immediatamente, fatemi sapere. :-D
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