Osservava sorpresa e stranita la creatura che era saltata fuori dal forziere nel momento stesso in cui lo aveva aperto. Aveva l'aspetto di una sfera di energia fluttuante, circondata da ossa e macerie disposte in modo da formare quelli che dovevano essere i suoi arti. L'essere non perse tempo: allungò uno dei suoi arti, afferrandole la caviglia e sbattendola schiena a terra.
La ladra mugolò di dolore quando lo sentì stringersi sulla sua pelle e penetrare la carne, mentre con forza il Mimic la trascinava verso le sue fauci, lentamente ma inesorabilmente. Sguainò rapida la lama celata e con un taglio netto recise l'arto del mostro. La creatura lanciò un grido che spezzò l'aria, spaventando a morte un Garuda che volava da quelle parti, il quale si volatilizzò in un istante.
- Stai buono - commentò Elza stizzita impugnandò la pistola. - Diamine, fai venire i brividi.
Prima che il Mimic potesse reagire piantò due pallottole al centro del suo corpo. Lo sentì emettere di nuovo quell'urlò agghiacciante di prima, poi la sfera fluttuante semplicemente si dissolse nell'aria e del mostro non rimasero che le rocce e ossa che avevano formato i suoi arti simili a tentacoli.
- È quello che ti meriti per aver infranto i miei sogni di ricchezza.
La Seed appoggiò la schiena su un muro lì vicino per prendere un attimo di respiro. Tutto si sarebbe aspettato tranne che trovare un dannato mostro dentro un forziere. Come se non bastasse, per andare ad aprirlo aveva lasciato Niamh a combattere da sola contro un Archeosaurus.
Convincere la giovane ribella a unirsi a lei non era stato difficile, considerato che le doveva ancora i soldi dei guantoni meccanici. Con lei al suo fianco avrebbe aumentato considerevolmente le sue probabilità di vittoria.
- Come ti pare - aveva detto. - Basta che non mi stai tra i piedi mentre faccio a pezzi quei così.
Elza stava preoccupandosi per le sorti del povero Archeosaurus quando il luccicare di un altro forziere attirò la sua attenzione.
Il ruggito dell'archeosaurus risuonò nella piazza del borgo commerciale di Lindblum, mettendo in fuga i piccoli mostri che sciamavano nell'area e alcuni partecipanti alla gara poco coraggiosi. Ma non Niamh.
Un ghigno sprezzante stampato sul volto, la giovane interpretò il ruggito come una sfida lanciatagli da quel mostro. Evitò la potente carica dell'archeosaurus scartando agilmente di lato, mandandolo a sbattere contro alcune strutture più indietro.
Il mostro scrollò la testa per riprendersi dal colpo. Accecato dalla rabbia caricò ancora una volta, questa volta riuscendo ad afferrare tra le potenti mascelle il braccio sinistro di Niamh.
La giovane restò calma mentre i denti del mostro cercavano di affondare nel suo braccio, incontrando però la resistenza del duro metallo dei suoi guantoni. Oppose resistenza al suo tentativo di sollevarla da terra, poi caricò un gancio destro colpendolo in pieno muso e mandandolo al tappeto.
- Cerchiamone uno più grosso - disse spazzando via la polvere dai vestiti. Si guardò intorno e notò che la sua amica era sparita.
- Elza?
Al sicuro tra gli spalti, Alexandra Schwarzlight si godeva la sagra come spettatrice. Puntò il binocolo sul borgo industriale, dove notò un'inusuale concentrazione di mostri: erano Mimic. Uscivano dalle -censura- pareti: Mimic a destra, Mimic a sinistra, Mimic ovunque.
Nella sua fuga, il ragazzo che quei mostri stavano inseguendo lanciò un aeroga per togliersene alcuni di torno, ma altri ne arrivarono. Uno di quei mostri strinse un tentacolo attorno al suo collo, un altro sul braccio, come in una delle peggiori scene di un tentacle rape. Cadde in ginocchio, la mano del braccio libero stretta attorno agli arti di quel mostro nel tentativo di liberarsi dalla sua presa, o quantomeno di allentarla per riuscire a trarre anche un solo respiro.
Alexandra spostò lo sguardo da quella scena orribile, puntandolo poco lontano. Lì, una ragazza che ben conosceva era intenta ad aprire un forziere.
Trovò Elza nel borgo industriale, intenta a estrarre la daga dal corpo di un Mimic, che si dissolse immediatamente nel nulla.
- Eccoti finalmente!- le disse, raggiungendola. - Non dirmi che hai aperto uno di quei forzieri.
- Sì, certo - disse rinfoderando l'arma. Fece un sorriso forzato. - Uno.
- Ci ho provato anch'io ed è uscito uno di quei cosi.
- I forzieri sono persone orribili.
La Seed si guardò in giro in cerca di altri mostri. Troppo presa dalla caccia ai forzieri, si era dimenticata della vera caccia. - Spero che quell'Archeosaurus valesse qualcosa, perchè non ho raccolto molti punti.
In quel preciso istante un'orda di Mimic sbucò dal vicolo che portava alla stazione degli Aircap.
- Merda! - esclamò Elza. - Pensavo che quel ragazzino avrebbe fatto da esca abbastanza a lungo da togliermeli di torno!
- Quanti diavolo di forzieri hai aperto?
- Credi che mi sia messa a contarli?!
Elza estrasse le pistole e sparo a due Mimic che si stavano avventando su di loro, uccidendoli. Niamh afferrò stretto in pugno il tentacolo di uno di essi, lo tirò violentemente a sè e lo esplose con un gancio.
- Morite, agglomerati di delusione e rimpianto - commentò Elza infuriata allontanandone uno con un calcio, finendolo poi con gli artigli.
Niamh ne lanciò uno addosso a un gruppetto che si stava avvicinando, stendendoli. Altri presero il loro posto: Elza sparò a due di loro che si stavano avventando su Niamh, soprendendola sul fianco destro, mentre la cadetta si occupo con qualche pugno ben assestato di un altro che aveva deciso di attaccarla frontalmente. Schiena contro schiena, le due ragazze liberarono completamente l'area dai Mimic.
- Se vedo un altro forziere vomito - disse Elza crollando a terra seduta. Bevve dalla sua fiasca di acqua magica per recuperare un po' di energie. - Vuoi favorire? - chiese poi a Niamh, porgendogliela.
- Sto bene - rispose lei.
Sembrava che potessero finalmente riposare, quando un uomo gli si parò davanti, saltando giù dal tetto di un'abitazione vicina. Jecht, il leggendario guardiano che accompagnò Braska nel viaggio per la sconfitta di Sin, era stato ricreato dall'Ordine e si trovava ora a fissare Niamh e Elza con aria quasi delusa.
- Credevo che avrei trovato qualcuno all'altezza del Grande Jecht, e invece mi toccate voi ragazzine.
- Tch - Elza gli rivolse un sorriso sprezzante. - Grazie per aver fatto scappare i mostri con la tua brutta faccia, vecchio.
Jecht rise. - Hai fegato, ragazzina. Mi ricordi un altro poppante che conosco bene - poggiò sulla spalla il grosso spadone e con un gesto della mano invitò le ragazze a venirgli incontro. - Va bene allora, vi darò un leggero vantaggio. Attaccatemi pure, a voi la prima mossa.
Niamh si grattò il mento curiosa, uno spettacolo insolitamente buffo considerati i guantoni metallici che indossava.
- Questo pallone gonfiato sarebbe uno di quei mostri fortissimi di cui mi hai parlato, Elza?
- Sì - rispose la ladra. Sospirò nel vedere il sorriso eccitato comparire sul volto di Niamh - Lo so, lo so, è tutto tuo.
Corse verso l'uomo caricando indietro il braccio. Visto che aveva concesso loro di fare la prima mossa, tanto valeva farlo pentire dell'idea. Il pugno lo colpì in piena faccia mandandolo a terra.
Elza incrociò le braccia sorridendo divertita. - Ancora voglia di fare lo sbruffone?
Il guardiano afferrò la spada e si alzò. - Davvero notevole - disse, massaggiandosi il collo.
Niamh non si lasciò intimorire da quell'ostentazione di arroganza. Tentò un altro colpo, che questa volta Jecht schivò scartando di lato. Poi con uno scatto rapido il guardiano la colpì in pieno stomaco con una ginocchiata. La pugile portò le mani allo stomaco, boccheggiante. Prima che potesse riprendersi Jecht la colpì con un pugno sul viso, mandandola a terra.
- Così, così! - esultò Jecht agitando il pugno.
Rialzandosi, la giovane asciugò il sangue che le colava dalla bocca con un gesto secco della mano. Ritornò in posizione di guardia, pronta al contrattacco, quando il suono di uno sparo rieccheggiò nell'aria.
Prontamente, Jecht deviò il colpo di pistola di Elza piazzando l'enorme spadone di fronte al suo corpo.
- Sembra che ti serva una mano - esclamò Elza rivolgendosi all'amica.
- Stanne fuori - rispose seccata la cadetta.
- Eh no - la ladra estrasse una bomba fumogena dalla tasca e la strinse in pugno. - Di questo passo finirai al tappeto, ho il dovere di proteggere il mio investimento.
Jecht tornò alla carica, spadone in pugno. Niamh lo intercettò bloccando il suo fendente con il braccio sinistro, protetta dal guantone metallico. Spezzò la sua guardia deviando il colpo verso l'esterno, poi colpì l'uomo con un gancio destro che lo costrinse a indietreggiare.
Elza non perse tempo. Lanciò la bomba fumogena che si era preparata e nella piazza del borgo industriale calarono le tenebre. Attraversò il muro di coltre attivando i suoi Occhi di Gatto e, coltello alla mano, si lanciò sul guardiano colpendolo con fendenti rapidi e precisi, approfittando della sua difficoltà nel reagire a causa della scarsa visibilità. Infine stufo, Jecht spazzò via in un impeto di rabbia ciò che rimaneva della nube fendendo l'aria con la spada, costringendo Elza ad una rapida ritirata.
- Ora sì che ragioniamo - disse, tutt'altro che intimidito. - È ora di mostrarvi come combatte un vero campione.