Babum.
Stavolta visto che siamo in periodo natalizio ho deciso di realizzare una piccola Fanfic autoconclusiva da un post ambientata nel GC. L'intento è di renderla più staccata possibile dalle trame principali evitando dunque influenze et simili. Cominciamo ^_^
Christmas
Il Natale era giunto anche nel Garden di Rinoa; in qualunque modo o dimensione si trovasse infatti, il Natale era sempre presente, come se una forza misteriosa gli permettesse di essere presente dovunque nello stesso momento.
Complice anche il momento di pace temporanea, l'intero Garden si era preparato per festeggiare l'evento: era stato allestito un enorme albero e grazie al supporto delle magie di ghiaccio si era pure riusciti a creare la neve finta sul ponte. Ora, in quella notte che precedeva il giorno di Natale tutti stavano festeggiando: Remiem era a servireda bere anche se, complice la non troppa ressa, poteva permettersi di stare con Sara ("E come non dar loro torto?" Tsk), il comandante Otta tirava su il morale di tutti come solo lei sapeva fare, Tid e Lenne erano appartati a parlare per conto loro e Night si era vestito da Babbo Natale tirando del pesce sui malcapitati che trovava ("Perchè questa l'ho già sentita da qualche parte?" Tsk).
Tutti sembravano felici dell'evento, insomma.
E allora perchè lui non lo era?
Appoggiato a una colonna Teoskaven teneva le braccia conserte, lasciando che fosse Omega a tenergli il bicchiere di vodka liscia con ghiaccio: l'alchimista poteva sentire la sua partner chiedergli perchè era così giù proprio quel giorno in cui non avrebbe dovuto esserlo.
"Non ho voglia di ricordarlo più di quanto non lo stia già facendo adesso."
Diede una fugace occhiata all'albero: il pino era stato addobbato con centinaia di lanterne provenienti da Rabanastre, ognuna funzionante a Mystes ("Un regalo di Vaan in ricordo della caccia che abbiamo concluso con lui l'altra volta, già..." Tsk) e nel buio della notte risplendeva di varie tonalità ottenendo un effetto magico e ocularmente seducente.
Udì qualche passo: con calma ed eleganza Sirius si era avvicinato mentre leggeva un libro. Per l'occasione si era vestito in modo ancora più elegante del solito.
Sirius: Signor Teoskaven.
Tsk: Tz, non ti smentisci mai, eh?
Sirius: Non è nella mia natura: tuttavia sono incuriosito. Come mai non è a parlare con qualcu'altro, se posso sapere?
Tsk: Bah. È solo che il giorno di Natale per me significa qualcosa di negativo.
Sirius: Davvero? Ma se non ricordo male, il giorno di Natale è sempre ricordato come un lieto evento.
Tsk: Sì, la so la storia: secondo una civiltà era la nascita del Sole, secondo un credo religioso la nascita di un Messia, secondo qualche cultura la venuta di un distruttore giusto, e secondo qualcun'altro un semplice periodo dove stendere i nervi dalle fatiche della quotidianità del lavoro.
Sirius: Interessante, ma ciò non cambia la mia domanda.
Tsk: Hmf, non desisti? Beh, Sirius, non credo che saperlo soddisferà la tua sete di curiosità, ma se ci tieni... lo vedi questo (indicando il bicchiere)?
Sirius: Un bicchiere di vodka?
Tsk: Esatto: ho imparato a bere quella roba sotto consiglio del mio primo e unico amore; è stato anche la sera del nostro primo bacio...
Sirius: Mi spiace, non credevo di aver scavato così in profondità.
Tsk: Non importa, ormai ho iniziato: quella sera comunque è stato anche il giorno prima che lei venisse uccisa in modo brutale sotto i miei occhi, senza che io potessi fare nulla. Come forse avrai intuito quella era anche la sera della vigilia di Natale.
Sirius: ...
Tsk: Quando il giorno dopo lei morì e io riportai il suo corpo a Barak Varr tutti stavano festeggiando, chi per un motivo chi per un altro. E mentre scorrevano i fiumi di birra io ero l'unico che non era felice quel giorno. Un amore stroncato sul nascere.
Sirius: ...Teo: probabilmente non sarà stato facile, ma credi che a lei faccia piacere essere ricordata così?
Tsk: "Ha usato il tu?" Sirius.. io...
Sirius: Dovunque essa sia, sono certo che piangerla non è il modo migliore per ricordarla, no? Inoltre gli spiriti negativi a Natale di solito rovano un modo per essere felici: lo insegnano anche le cose più semplici come questo.
Gli porse il libro: Teoskaven lo guardò un attimo. Sulla copertina il titolo era stampato con filigrana dorata e riportava
"Il canto di Natale, Charls Dickens.
Tsk: La narrativa non mi ha mai appassonato: dubito potrei ricavarci qualcosa da questo libro.
Sirius: Forse, ma forse leggerlo sarà più utile a te che a me. Ora, se vuole scusarmi signor Teoskaven, ho un brindisi da sfruttare per parlare con il signor Ruben.
Si allontanò lasciando Teoskaven con il libro in mano e l'aria basita. Perchè mai un libro avrebbe dovuto cambiare così tanto il suo modo di pensarla su lei? I morti erano morti, e niente avrebbe potuto riportarli in vita.
Omega gli disse che aveva sentito tutto, e gli suggerì di godersi la serata e basta.
"Hai ragione, va".
Vuotò il bicchiere in una volta sola e andò da Remiem per prendere altra vodka.
Remiem: Ehi, cerca di non esagerare stanotte XD
Tsk: Eh, amico mio: ubriacarsi alla feste è una componenete fondamentale per il successo della serata.
Remiem: Se lo dici tu... oh, guarda è mezzanotte! Buon Natale Teos
Tsk: Ah-sì... buon Natale anche a voi ^_^
Si mosse sotto all'albero lasciando lui e Sara liberi di scambiarsi le effusioni tipiche del momento, più che giuste dopotutto.
Guardò verso il cielo e tra le lanterne di Mystes notò un fiocco di neve che cadde sopra la copertina del libro.
Sorrise. Forse Sirius non aveva tutti i torti.
Forse il Natale non è fatto per ricordare gli eventi tragici, ma per rendere omaggio positivamente.
Alzò nuovamente lo sguardo al cielo abbozzando una risata.
"Buon Natale, Ulrika"
Non si era accorto però della secchiata di pesce che Night stava per tirargli.
Altrove...
Nella landa desolata stava nevicando: ormai mancava poco al Natale, ma non potevano permettersi di festeggiare. Mentre osservava il Masta e Theodore duellare, un singolo fiocco le cadde in mano. le ricordava così tanto quella notte di anni prima... quando ancora lo amava...
Il Masta la rimproverò dicendole di mantenere la concentrazione. Lei rispose affermativamente, ma non riusciva a staccare i pensieri da lui, sapendo che se lo avrebbe rivisto avrebbe dovuto ucciderlo.
"Buon Natale, Leandre..."
Fin
Insomma, diciamo che del secondo disegno non ho capito pressoché nulla 
