Missioni

Un Gioco di Ruolo Narrativo a più mani, tra SeeD e Cadetti, Garden ed Accademia, Tornei, Missioni, Sagre, e molto altro: questo è il Garden Club! Leggi i topic "Bacheca" e "Spiegazione Topic" prima di postare

Moderatori: Pip :>, Garden Master

Rispondi
Avatar utente
Pup :>
Guerriero
Messaggi: 653
Iscritto il: 06 nov 2011, 11:41
Sesso: M
Località: Garden Club (ed a volte Napoli)

Re: Missioni

Messaggio da Pup :> »

La nuova Archades si stagliava maestosa nel limpido cielo azzurro di Ivalice, mentre profumi sconosciuti giungevano trasportati dal fresco vento di fine estate... Assieme al vociare di molti nobili impettiti e vestiti di tutto punto.
"Ignorateli!" disse Alexandra mentre iniziava a dirigersi infastidita verso la stazione Taxi.
Ad Archades tutto si basava sulle informazioni. Non erano i soldi a fare il potere... Ma le informazioni. O meglio, i pettegolezzi!
E per la gente del posto, non sapere chi fossero questi 5 baldi giovani appena arrivati era quanto mai inconcepibile.
Una signora di una certa età, vestita in modo elegante e pomposo, si avvicinò tenendo un ventaglio all'altezza del volto, coprendosi metà del viso. "Buongiorno, cari!" disse affabile. "Ormai in città non si parla d'altro che del vostro arrivo."
"Ma siamo arrivati da nemmeno 5 minuti!"
"Siete arrivati su quella navicella SeeD, quindi presumo che è quel che siete... Confermate?"
Recks, nel suo ruolo da caposquadra fece un piccolo passo avanti, mentre abbozzava un saluto militare apprestandosi a rispondere. Di nuovo Alex si mise in mezzo, bloccando il neo-SeeD e rispondendo al posto suo "E' scortese fare domande senza prima dire nulla di sé, le pare?"
Un piccolo lampo di luce balenò negli occhi della vecchia, riconoscendo nella ragazza una persona che conosce bene le regole del posto. "Molto bene. Io sono la contessa Patrizia De Blanck, una rispettata cittadina della gloriosa Archades. In città succedono molte cose, sa? Per quali di queste "molte cose" siete qui?"
Frozen si intromise con faccia tosta nella conversazione, sfoggiando tutto il suo charm "Sappiamo bene chi è lei! L'abbiamo vista in televisione... In quello strano programma. E sappiamo anche cosa succede in città. Siamo qui per questo, d'altronde. E ora cara signora" il cadetto si esibì in un inchino da manuale "ci consenta di andare e compiere il nostro lavoro."
La "lezione" che Alex aveva tenuto sul jumper era stata decisamente utile: mai dire nulla per nulla. E Frozen sembrava aver recepito bene il messaggio.
Dopo un altro po' di moine, riuscimmo a congedarci dalla signora e finalmente raggiungere il Taxiguida che ci avrebbe condotto ai Laboratori Draklor.
"Allora, dove vi porto?"
"Al solito posto, grazie."
"Ah... Mi spiace, ma non so quale sia per voi il "solito posto"... Siete sicuri di non aver sbagliato taxi?"
"Sicurissimi!"
Dopo quello scambio di rito per raggiungere i laboratori, rimasto anche dopo la dipartita del dottor Cid più per folklore che per reale utilità, finalmente l'autovettura iniziò la sua marcia, mentre una vecchia Patrizia a caso guardava di nascosto la macchina allontanarsi.

"Scusate... stavo per combinare un disastro!" disse mesto il caposquadra.
"Cos'è, nemmeno è iniziata la giornata e già sei pieno di disagio?" gli disse Leon scherzando.
"Non ti preoccupare, Recks. Capita a tutti di essere un po' nervosi! Ora però devo annotarlo sul rapporto..." presi un foglio di carta stropicciato dalla tasca e iniziai a scrivere cose sopra, mentre Recks si faceva sempre più preoccupato. "Scusa, perché credi di essere il caposquadra di un gruppo con due SeeD più esperti di te? Questo fa ancora parte della vostra valutazione per confermare la vostra promozione!" Leon deglutì sonoramente. "Vero Alex?" Lo sguardo feroce della ragazza smontò completamente il mio scherzo, mentre Frozen scoppiò a ridere sonoramente.
Con questo breve scambio di battute raggiungemmo rapidi la meta.

"Ecco... Finalmente... Siete arrivati!" un piccolo ometto ci raggiunse ansimante appena mettemmo i piedi fuori dal Taxi. "Piacere, sono Saiph. Vi ho chiamati io qui. Ho chiamato voi e non l'ordine perché... E' una faccenda delicata. Sarà meglio che ne discutiamo all'interno. Sbrighiamoci."
Ci scambiammo un'occhiata, quindi seguimmo lo strano individuo all'interno dell'edificio.
Nonostante la fretta, decise di farci fare un giro completo della struttura... Per farci "familiarizzare" coi laboratori, disse.
Il tour di rito comprese gli archivi, i laboratori principali ormai dismessi ("Qui mi sarei divertito come un pazzo!" pensai) ed infine gli uffici amministrativi, racchiusi in solide mura e magie di protezione.
Quando arrivammo nel suo ufficio, chiuse la pesante porta da cui eravamo entrati ed accese un congegno di magilite dietro la sua scrivania.
"Ecco... Ora possiamo parlare con tranquillità."
"Ci dica, qual è il problema?" disse Recks.
"Sono successe tante cose... Da dove posso iniziare? Dannazione!" era visibilmente agitato. Alla faccia della tranquillità. Comunque doveva trattarsi di qualcosa di veramente grosso.
"Faccia un bel respiro e cominci dall'inizio."
"L'inizio... No, l'inizio non va bene! Meglio iniziare dalla fine." ci guardammo perplessi "Tutto è iniziato con la dipartita del dottor Cid. Erano troppi gli artefatti e le invenzioni rimaste nel laboratorio... Ed erano pericolose. Sono pericolose! Sapete, lui era fissato con la negalite artificiale. E quelle pietre sono dannatamente instabili! Oltre a poter diventare delle armi estremamente potenti! Non potevamo rivolgerci all'Ordine... E' già da tempo che gli Anziani vogliono mettere le mani su questi laboratori... Certo, "per la pace, per evitare guerre" eccetera. Ma non possiamo permettere che armi così potenzialmente potenti arrivino nelle mani di qualcun'altro. Quindi abbiamo chiamato voi." fece una piccola pausa, prendendo il respiro. Aveva detto tutto quasi d'un fiato e si era ritrovato ansimante. Leon e Alex si scambiarono uno sguardo complice.
"La situazione è delicata, eh?" commentò Leon.
"Delicata? DELICATA? Molto più che delicata!" rispose quasi arrabbiato.
"Venga al punto!" disse Alex secca.
"Il punto... il punto... No, meglio girarci un altro po' attorno. Perché il punto è che l'hanno rubata! Hanno rubato una negalite!"
"Chi l'ha rubata? E quanta?" bisognava capire il rischio a cui si andava incontro.
"No, non molta... Non siamo sicuri di chi l'abbia presa, sospettiamo del servizio di sicurezza. E' anche stata rapita una scienziata, una in gamba, Rachel Weiss. Dovete trovare la negalite a tutti i costi. A TUTTI I COSTI, se capite cosa intendo."
Avatar utente
schwarzlight
Aspirante Guerriero
Messaggi: 255
Iscritto il: 25 lug 2012, 23:06
Sesso: F
Località: Fuffo Regno Nordico

Re: Missioni

Messaggio da schwarzlight »

- Ok, una scienziata scomparsa, negalite artificiale molto instabile rubata e agenti della sicurezza nel mirino. Facile, no?
Disse Egil con una pacca sulla spalla a Recks, sorridendo in un modo che poteva dirsi sia canzonatorio che incoraggiante. Dal canto suo il caposquadra avrebbe preferito qualcosa di non semplice, ma come minimo un po' meno difficoltoso. Non c'era alcun indizio concreto a quanto aveva già spiegato loro Saiph. Pure le telecamere erano state oscurate, cosa che dava per scontati i sospetti su qualcuno interno al laboratorio, più precisamente qualcuno nella sicurezza.
E poi, quella Rachel... perché avrebbero dovuto rapire una scienziata? Per mettere in funzione la negalite... oppure per coprire il fatto che anche lei fosse coinvolta nel furto?
- Intanto - disse poi Recks dopo una breve riflessione - controlliamo i turni delle guardie la notte in cui è stato compiuto il furto, così da restringere il campo. Poi... se ad Archades tutto gira grazie alle informazioni, allora sarà il caso di sfruttare questa caratteristica.
Alex sorrise soddisfatta.
- Cominci ad ingranare, vedo... andrò io in città. Frozen, vieni con me?
- E' un appuntamento?
- E' un invito a frantumarti il naso?
- Schwablabla è pericolosa, oggi. - mormorò Leon, dopo la repentina risposta della ragazza alla innocente battuta di Frozen.
- Sarà che è in quei giorni...
- Sarà che sei in missione.
"Datti da fare, quindi, invece di spettegolare" diceva lo sguardo che la ragazza rivolse a Egil prima di avviarsi all'uscita seguita dall'infermiere del Garden, non senza prima l'approvazione del caposquadra, che non aveva nulla da obbiettare su loro due; effettivamente erano i più indicati per la raccolta di informazioni: Alexandra era stata su Ivalice per diversi anni e conosceva benissimo Archades, e Frozen aveva già dimostrato di essere entrto nella mentalità giusta.
- Bene... diamoci da fare pure noi allora.
***
- Juls, ladri ai laboratori Draklor. Cosa sai dirmi?
L'informatore squadrò pigramente la coppia che gli si era avvicinata, lasciando intendere che non avrebbe scucito una parola. Non prima di ricevere in cambio qualcosa di egual valore. Poi la ragazza gli si parò davanti, per farsi riconoscere.
- ...Oooh. Schwarzlight ad Archades, uh? C'è qualcuno che pagherà molto bene questa informazione!
- Direi che è un prezzo equo, no?
- Direi che sì. E direi anche che ultimamente il vecchio palazzo di Sochen è piuttosto rumoroso... più del solito dico. E non è per i mostri.
- Andrò a Rabanastre nei prossimi giorni.
- Ora che ci penso è stato sgomberato un passaggio nella zona ovest del salone centrale.
- Grazie, efficiente come sempre.
- Grazie a te.

- Andrai a Rabanastre? Così mi spezzi il cuore...
- Ho delle cose da fare, Frozen, e sono sicura che troverai il modo di non morire di crepacuore.
- Aah, avanti, non sei divertente oggi. Ha qualcosa a che fare con Archades? Quel tipo ti considera una notizia...
- Diciamo che avrei preferito non fargli sapere che ero qui.
Nervosismo e malumore, piuttosto naturali quando c'era gente a cui si è dato molto fastidio mentre si lavorava per Al-Cid. E andare nella tana del leone con dei sonagli attaccati ai piedi non era una buona idea. E purtroppo non aveva potuto evitarlo, visto che Juls era l'unico che potesse essere a conoscenza di qualcosa di utile nell'intera capitale, e l'unica informazione possibile da scambiare era propria Alex stessa.
Pazienza, vuol dire che avrebbero dovuto fare in fretta.
***
- Quindi, tale Jack Shepard era di turno durante la scorsa notte, che ha avuto l possibilità di rimanere da solo nella sala delle registrazioni. E non è rintracciabile al momento.
- Su Rachel Weiss non c'è nulla da dire che già non sappiamo.
- E abbiamo indicazioni per il palazzo di Sochen. E aggiungo che mi fiderei.
- Ma voi non avete trovato proprio nulla al laboratorio? Niente di niente?
- Nessuna traccia che possa aiutarci, nessuno che abbia visto o sentito niente... nemmeno sanno dirci quando Rachel è stata vista l'ultima volta.
- Che gente simpatica.
- Quindi? Caposquadra Recks, le prossime mosse?
- Andiamo a Sochen, quindi. E' l'unica traccia tangibile che abbiamo al momento.
***
Il passaggio d'areazione conduceva a un corridoio nascosto, una via di fuga sicura. Rachel procedeva a stento nella penombra, sussultando ogni tanto al rumore degli spari ormai in lontananza, e stando attenta a non mettere le mani in fallo, viste le condizioni non più perfetta del passaggio. Poi Jack spostò un pannello per poi uscire dal condotto, porgendo una mano alla donna per aiutarla. Mano che lei rifiutò testardamente, anche se ciò le costò un tonfo a terra.
- Capisco che tu non ti fidi di me, ma potresti almeno evitare di complicarti le cose.
"Come potrei non essere a disagio, mi hai minacciato di morte!" pensò la scienziata in risposta, ma Rachel non era tipo da mettersi a discutere. Era uno dei motivi per cui la sua carriera nella ricerca si era conclusa così bruscamente.
Ma al momento le interessava solamente riuscire a fuggire da quel posto umido e buio. Chiunque fosse stato sparare, per dei dissidi interni o qualcuno di esterno, non voleva affatto incontrarlo.
Scrutò Jack e l'artefatto di negalite che si era portato dietro; se l'avesse recuperato... avrebbe riottenuto il suo posto?
***
Gli ordini erano tassativi, bisognava eliminare gli artefatti di negalite che potessero ricongiungere i laboratori Draklor, più precisamente il lavoro del dottor Cidolfus Demen Bunansa, a quelli delll'Ordine dei Garden.
Certo, gli ordini potevano essere tassativi quanto volevano, ma se la materia incriminata se l'era appena filata per mano di una prigioniera e almeno uno dei ladri che li avevano sottratti al magazzino - semplificando loro il lavoro in verità - be'... era un altro discorso.
E proprio in quel momento arrivò un messaggio sul suo codec: i Seed del Rinoa's erano diretti proprio al palazzo di Sochen.
In caso di possibile scontro avrebbe dovuto filarsela all'istante. Non era il caso di dar loro modo di andare contro all'Ordine proprio ora che erano indipendenti.

Ho paura di aver fatto casino, in caso PM 0/
Avatar utente
Leon Feather
Guerriero
Messaggi: 684
Iscritto il: 06 giu 2007, 19:37
Sesso: M

Re: Missioni

Messaggio da Leon Feather »

I Seed raggiunsero l'entra del palazzo il più in fretta possibile, poichè convennero che la preoccupazione dello scienziato circa la possibilità che la negalite potesse cadere in mano sbagliate era più che legittima. Purtroppo le probabilità che trovassero qualcosa o qualcuno lì sotto erano davvero scarse, dal momento che ben due giorni erano passati dal furto nei laborati. Tuttavia non aveva altre piste plausibili al momento, ed erano già pronti ad esplorare il palazzo di Sochen.
"Questo è l'entrata per il palazzo di Sochen, dunque" disse Leon osservando l'entrata buia della caverna che nascondeva il palazzo. Quel luogo era stato utilizzato già una volta per entrare e uscire dalla città capitale di Archades senza essere scoperti, ed era abbastanza logico pensare che il ladro dei laboratori avesse trovato rifugio lì sotto.
"Mi sembra un ottimo nascondiglio, nonchè via di fuga. Se il ladro e stupido E noi siamo fortunati, qualcosa troveremo sicuramente"
"Molto bene" Recks si fermò un attimo a pensare. "Alexandra e Leon, voi venite con me. Egil e Frozen faranno la guardia qui fuori. Qualcuno potrebbe uscire senza che ce ne accorgiamo."
"O anche entrare" aggiunse Leon annuendo. Gli altri si trovarono d'accordo con il piano di Recks, quindi i due spadaccini lo seguirono mentre gli altri due rimasero di guardia alla porta.
Le vie del palazzo erano illuminate dalla magia di Recks mentre Leon e Alexandra si occupavano dei mostri, per nulla problematici per i due Seed. Passare in rassegna tutte le stanze del palazzo era un lavoro lungo e noioso, ma davvero non c'era altro che potessero fare per trovare quella maledetta negalite.
"Questa porta non si apre. Leon, puoi buttarla giù per favore?" Recks pensò che, se non altro, li avrebbero sicuramente colti di sorpresa.
"Signori, con permesso" diede un paio di spallate alla porta, che poi venne giù con un calcio ben assestato. Leon portò una mano di fronte alla bocca alla vista di quello vi era all'interno.

Il tempo stringeva, i Seed sarebbero arrivati, prima o poi. Più prima che poi, dal momento che quel palazzo era l'unico luogo plausibile che un ladro avrebbe potuto utilizzare per fuggire da Archades. L'emissario dell'Ordine aveva cercato in lungo e in largo la negalite all'interno del palazzo per essere sicuro che la scienziata l'avesse davvero portata via con sè, ed era in effetti così perchè della negalite non c'era più traccia. Decise che era il momento di squagliarsela, ma aveva bisogno di un espediente per tenere occupati i Seed mentre si occupava del recupero del prezioso artefatto. E forse i mostri del palazzo facevano proprio al caso suo...

"Da quanto tempo sono lì sotto?" Frozen rivolse quella domanda per l'ennesima volta. Egil lo guardò sconfortato e sospirò.
"Sono appena partiti, abbi un po' di pazienza!"
"Non vorrei che succedesse qualcosa ad Alex!"
"E degli altri non ti importa?"
"Beh, sì ma..."
Un rumore poco lontano da loro li costrinse a interrompere la discussione. Un uomo e una donna, usciti da chissà dove, si stavano allontanando dal palazzo verso l'ascensore che portava di sopra. Evidentemente c'erano altre entrate di cui non erano a conoscenza.
Egil volse uno sguardo complice al suo compagno. "Andiamo."

I mostri si cibavano dei cadaveri sparsi per tutto il pavimento mentre i Seed assistevano alla scena, chiedendosi cosa ci facessero quelle creature chiuse lì dentro. Ma non era il momento di farsi delle domande: da come stavano osservando il trio, i mostri sembravano aver voglia di carne fresca.
Un paio di fastidiosi folletti vennero letteralmente esplosi da un paio di magie Fira ben assestate del caposquadra, mentre Alexandra si dava il suo bel da fare contro un Wendigo troppo cresciuto. La spadaccina evitò agilmente un pugno del mostro, troppo lento nei movimenti. Leon intanto scambiava fendenti con un cavaliere zombie.
I due spadaccini si ritrovarono presto schiena contro schiena, con Recks ora occupato con dei Focalor particolarmente famelici.
"Decapita quel coso, schwarzy"
"Ma non ha la testa!"
Leon convenì che la ragazza aveva ragione. "Facciamo a cambio!"
Poco prima che i due mostri li raggiungessero i due si scambiarono di posto. Leon aprì lo stomaco del Wendigo con un rovescio, facendolo cadere in terra morto. Alexandra disarmò il cavaliere e senza troppi convenevoli se ne sbarazzò con un paio di fendenti. "E speriamo che non si rialzi" affermò rinfoderando la spada.
Leon andò ad aiutare Recks e i Focarol vennero fatti fuori velocemente.
"Bene" Leon osservò i cadaveri per terra, o quel che ne era rimasto. "Credo che qualcuno di loro li abbia traditi, voleva tutto il bottino per sè"
"Probabile" seguì a dire Alexandra. Fece un giro per la stanza, notando che molti degli artefatti erano però rimasti lì. "Guardacaso manca..."
"La negalite" concluse la frase Recks. "E' chiaro che i responsabili di questo macello non sono più qui. Manca anche la scienziata"
"Credi che sia stata lei? E' riuscita a fuggire e già che c'era ha ammazzato tutti?"
"No..." Recks controllò lo schizzo del viso di Jack Shepard che lo scienziato al laboratorio gli aveva dato. "Manca anche l'addetto alla sicurezza. Dev'essere stato lui a tradire"
Leon sospirò, incrociando le braccia. "Che si fa? Ormai potrebbero essere ovunque"
Can you feel my, can you feel my, can you feel my tears?
They won't dry
Can you feel my tear drops of the loneliest girl?
The loneliest girl


Scheda Garden
Avatar utente
*Paine*
Membro del Garden Club
Messaggi: 669
Iscritto il: 17 gen 2007, 16:33
Sesso: F
Località: Dove meno te lo aspetti....

Re: Missioni

Messaggio da *Paine* »

Leonguercio
Un rumore poco lontano da loro li costrinse a interrompere la discussione. Un uomo e una donna usciti da chissà dove, si stavano allontanando dal palazzo verso l’ascensore che portava di sopra. Evidentemente c’erano altre entrate di cui non erano a conoscenza.
Egil volse uno sguardo complice al suo compagno. “Andiamo.”
Guardai titubante il SeeD.
L’ordine impartito dal caposquadra era chiaro, rimanere lì a tener d’occhio l’entrata.
D’altro canto però quale entrata egli intendesse, non era specificato.
Decisi di seguire il comando di Egil, infondo era un SeeD, quindi mio superiore in grado.
Ovviamente non potevamo permetterci di aspettare che l’ascensore finisse la sua salita verso quel che si presumeva fosse una pista di decollo aerea, quindi optai per le scale.
Quando gliele indicai come pista più consona, sbuffò.

Egil: Ma così finirò le energie ancor prima di cominciare lo scontro. D:
Frozen: Potrei prenderla in spalla principessa, ma se poi perde la scarpetta si dovrebbe svolgere un matrimonio due e, per quanto tu possa essere o meno un bel ragazzo, non tendo per la banana.

Detto ciò cominciammo la nostra folle corsa su per le gradinate.
Le scale sembravano non finire mai, e sia io che il SeeD cominciavamo ad avere il fiato corto.

Egil: Uff… ma… siam due maghi, se tiran fuori…uff… armi che non riusciamo a contrastare?
Frozen: Volere…ufff…. È potere!

Finalmente una porta, all’esterno si stavan sentendo chiare le voci dei due fuggitivi, nella pista d’atterraggio posta proprio sopra al palazzo di Sochen.
Quindi l’entrata della caverna non era l’unico modo per recarsi lì.
Ingegnoso, molto ingegnoso.
I due sembrava stessero bisticciando per qualcosa, quindi ci fermammo un attimo ad ascoltare la conversazione.

Rachel: Non ci monto su questo trabiccolo con te. Non ne so niente di questa negalite, se vuoi vattene da solo, ma se speri che portarmi via possa servire a qualcosa, sappi che ti stai sbagliando.

Jack: Tsk… Voi donne parlate troppo, ora sali, altrimenti ti infilo una pallottola nel cranio.

Jack teneva Rachel legata per i polsi, nella mano destra una pistola, nella sinistra una cassetta di sicurezza.
Molto probabilmente la negalite si nascondeva lì.
Guardai Egil intensamente.

Frozen: Ora, io sono un cadetto e tu un SeeD, ho un’idea, ti chiedo solo una cosa… Ti fidi di me?

Egil si fermò un attimo a riflettere con sguardo titubante.
Da fuori le pale di quel che sembrava un veicolo vecchio e d’emergenza, fendevano l’aria.
Il trabiccolo stava per partire, Rachel sembrava stesse facendo resistenza.
Il SeeD sapeva che un altro solo minuto sprecato poteva significare il fallimento della missione, quindi
alla fine annuì.
Mi avvicinai a lui spiegandogli in cosa consistesse il mio piano.

Frozen: Ricordati, al mio tre, si fa come si è deciso.
Egil: Come TU hai deciso! Non son molto convinto…. E se venisse giù il palazzo?
Frozen: Scusa Egil…. Ti faccio un esempio, entreresti in una casa posseduta dai fantasmi, con la probabile conseguenza di venire impossessato da uno spirito maligno magari inventato per scherzo da qualche vecchio annoiato?
Egil: Ovvio che sì, sono un tipo curioso.
Frozen: E allora se viene giù il palazzo sticazzi! Han detto niente morti e violenze, non nessuna distruzione.
Egil: Sei conscio che il tuo esempio fa acqua da tutte le parti e non c’entra niente con la missione?
Frozen: Chiaro, era per distrarti dalle paranoie e adesso UHAAAAATAAAAAAAAAAA!

Tirai un calcio poderoso alla porta di servizio, che cadde per terra provocando un gran bel fracasso.
Rachel cadde a terra impaurita, quindi Jack perse l’occasione per minacciarci di ucciderla se solo avessimo provato a far qualcosa.
La ricercatrice tentò di alzarsi in piedi e scappare, ma Jack si fiondò su di lei.

Frozen: Qualsiasi uomo si permetta di tener prigioniero una donna, è un uomo indegno… Beh a patto che non si stian facendo determinati giochini….
Egil: Ti pare il momento?
Frozen: Hai ragione…. TRE!!!!!!!!!

Il SeeD venne colto alla sprovvista, ma castò lo stesso l’Idroga sopra al veicolo, quando tirai poco sopra le pale un’elettromagilite.
L’esplosione fu devastante.

Frozen: TUTTI GIU’!!!!!

Mi tuffai su Egil per buttarlo a terra, gli finii direttamente sopra, la distanza era minima.
Il SeeD mi fissò.
Lo fissai a mia volta prima di capire.

Frozen: Mmmmh non pensavo tendessi verso l’omosessuale, vuoi che ti baci?
Egil: NO! Voglio che ti sposti da sopra, pesi!
Frozen: Peccato, sarebbe stato bello vedere un litigio tra moglie, marito ed amante…
Egil: E comunque non sarebbe bastato un Thundaga? Ma poi quella roba dove l’hai presa?
Frozen: Segreti Albhed, segreti Albhed… Comunque no, non bastava un Thundaga, poi ti saresti divertito solo tu! Lo vedi che sei egoista? E’ per quello che Leonguercio ha chiesto il divorzio….

Rachel arrancava a fatica verso di noi, Jack sembrava essere svenuto dopo esser stato colpito da una parte del veicolo ormai ridotto in cenere e resti inutili.
La pistola sembrava scomparsa.
Mi avvicinai cauto a lui battendogli contro il bastone.
Per sicurezza un paio di volte.
Niente era proprio svenuto.
Raccolsi la valigetta e riposi il bastone dietro le spalle.
Egil si premurò di rimettere in piedi la ricercatrice.

Egil: Siamo i SeeD del Garden di Rinoa, non deve aver paura di noi, siamo qui per mettere in salvo lei e la negalite.
Rachel: Quell’uomo….
Frozen: Direi che puoi chiamare Recks e dirgli che abbiamo recuperato tutto, d’altronde come poteva essere altrimenti?

Il SeeD alzò gli occhi al cielo e prese il codec in mano.
Jack, tutt’altro che svenuto, impugnò la sua arma.
Fui più veloce, estraendo la Desert Eagle, sparai alla mano dell’ormai ex addetto alla sicurezza.
Sparai una seconda volta.
L’uomo urlò, poi non emise più alcun suono.

Egil: Ma sei impazzito??? Non dovevano esserci morti in questa missione.
Frozen: Difatti son proiettili al Morfeo, anche se il buco effettivamente rimane, ma niente che un bisturi, una pinza ed un cerotto non possano risolvere.
Egil: Mi fai paura quando parli così…

Mi avvicinai a Rachel constatando che oltre a qualche piccolo graffietto, non aveva riportato lesioni gravi.
Cominciai quindi a piccionare con lei per allentare la tensione, Egil nel frattempo contattò Recks via codec.

Codec:
Egil: Recks mi senti?
Recks: Sì, ma qua la situazione è critica, per di più non siamo riusciti ad individuare i fuggitivi.
Egil: Di questo volevo parlarti… Siamo sul tetto del palazzo, Jack è a terra che dorme tramite Morfeo e Rachel…. E’ con Frozen ti lascio immaginare.
Recks: Ok stiamo arrivando.

Spoiler
Scusate l'inconveniente, problemi abbastanza gravosi mi hanno impedito di postar prima :(
Avatar utente
Recks
Membro del Garden Club
Messaggi: 746
Iscritto il: 11 nov 2007, 11:53
Sesso: M
Località: Rinoa's Garden

Re: Missioni

Messaggio da Recks »

Rapporto n°2312,
Missione recupero negalite.

[....]



Da quel momento le cose andarono in maniera totalmente imprevista. Avrei dovuto sbarazzarmi di quei ladri e prendere la negalite. E invece no. Quella ricercatrice se l'era svignata con uno dei criminali e non potei fare altro se non inseguirli. Notai subito che la zona era sorvegliata da due soldati del Rinoa's, quindi ritenni opportuno non compiere nessuna azione avventata, perchè sicuramente sarei stato notato. Allora, con un Vanish ed un Haste inseguii la ricercatrice e il rapitore. Quando loro presero l'ascensore diretto ad Archades io invece decisi di percorrere le scale come i due del Rinoa's, rimanendo dietro di loro, a distanza di sicurezza. Non mi notarono, fortunatamente.

Weiss e Shepard tentarono di scappare con un velivolo ma uno del Rinoa's ostacolò la loro fugo danneggiando il mezzo con un elettromagilite, scatenando un'esplosione. Decisi di approfittare del momento di distrazione di tutti per prendere la negalite, che Shepard custodiva in una valigetta. Mi accorsi che era sveglio, quindi rallentai i suoi movimenti con uno Slow. Sarebbe stata una questione di secondi: l'altra pietra era nelle mie mani. Sostituì le due pietre e mi defilai.

Prima di andarmene ho notato che Shepard ha perso conoscenza.

La Contessa de Blank invece potrà informarVi della sorte della giovane Weiss. A tal proposito, mi sembra d'obbligo dire che è stata lei ad offrirmi quella pietra assolutamente simile alla negalite, se non per le sue proprietà. Stando alle sue parole, deve aver recuperato quella copia a Bhujerba, durante uno spiacevole episodio accaduto diversi mesi fa nelle miniere. Sono sicuro che la signora verrà ricompensata, come già è accaduto moltre altre volte in precedenza.


[...]


Ciò detto, ritengo che quindi non ci sia alcun motivo di temere che qualcuno scopra della pietra falsa nei laboratori. Ho portato la negalite nel laboratorio del Garden Supremo, come richiesto, insieme al fascicolo informativo che i ladri avevano recuperato.


Missione compiuta.


* * *


Mentiva.
Rachel mentiva.
E sembrava anche mentire bene. Anche perchè Jack e i suoi colleghi non sembravano dubitare quando Rachel diceva di non sapere assolutamente nulla di quella pietra. Aveva perso molto tempo nell'archivio in cui erano custoditi i manufatti e aveva assorbito molte informazioni. Erano le informazioni che facevano crescere la città di Archades e i suoi abitanti. Forse sarebbero state le sue informazioni a ridarle il mestiere di scienziata. Avrebbe potuto di nuovo collaborare a degli esperimenti e, perchè no, idearne uno tutto suo. Quella pietra era molto importante. Non solo per i laboratori Draklor ma anche per altri.


La sua conferma arrivò quando fu scortata dai membri del Rinoa's fino al laboratorio, per consegnare la pietra. La ragazza lamentò di essere molto scossa e stanca e chiese se era possibile rimandare eventuali interrogatori, anche quelli da parte del Rinoa's, all'indomani. Era stata una scelta furba, perchè per quel giorno diverse persone interruppero "piacevolmente" il suo sonno presso una delle stanze dell'ospedale di Archades. Nonostante i soldati del Rinoa's, specialmente la ragazza del gruppo, non si allontanassero mai dall'ospedale per evitare eventuali intrusi, Rachel aveva chiesto a tutte le persone armate di allontanarsi dalla stanza. Le ricordavano tutti quelle persone che l'avevano rapita ed erano pronta ad ucciderla. "Un solo giorno di riposo", chiese, con quella voce debole e convincente. Una principessa indifesa. Accettò invece l'ingresso di altri "amici", purchè questi venissero prima perquisiti dal Rinoa's. Alcuni anche senza secondi fini: erano suoi colleghi scienziati, altri che lavoravano all'Archivio. Le portarono dei fiori, cioccolatini e palloncini. Altri invece portarono delle offerte, decisamente più gradite. Certo non erano facili da cogliere, viste le frasi criptiche e le frasi dette a mezza voce.

La più appetibile di queste era quella della Contessa de Blank. Era la principale finanziatrice dei laboratori Draklor. Tutti gli scienziati pendevano dalle sue labbra.
Inizialmente parlò di quanto successo, con quella sua voce petulante e quel trucco che la faceva sembrare una drag-queen. Poi, gradualmente, espose la sua offerta. Era semplice.
Inscenare la parte della vittima, in cambio del suo vecchio lavoro.

Ah certo, la Contessa avrebbe fatto in modo che il primo lavoro di Rachel da scienziata, come premio per le sue giornate così sofferte, sarebbe stato quello di esaminare lo stato della Negalite e di consegnare un rapporto al signor Saiph. In ogni caso, se qualcuno avesse dubitato della ricercatrice, la Contessa poteva a ricorrere ad altri "amici" del laboratorio.

Un rapporto falso. Falso come la negalite che avrebbe successivamente analizzato.

Quanto a Jack... la sua versione aveva troppe falle. Chi poteva mai essere stato ad uccidere tutti così facilmente se non proprio lui stesso? Il tradimento coglie spesso di sorpresa.

Incriminarlo sarebbe stato facile.

* * *


Alex: ci dica la verità, signora Weiss.
Rachel: è stato un tormento. Mi hanno rapito, cogliendo tutti di sorpresa usando un passaggio della vecchia Archades che conduceva proprio al laboratorio in cui lavoravo. Poi hanno preso quanto più potevano e se ne sono andati, con me. Speravano che io potessi dare loro delle informazioni particolari. Oppure volevano stuprarmi. Spesso mi facevano del male. Li avete visti i miei lividi? La notte prima che voi mi salvaste, Jack mi diceva delle cose. Mi diceva cosa mi avrebbe fatto se non l'avessi aiutato.
[...]
Poi il giorno dopo, ho sentito degli spari. Impaurita, decisi allora di fuggire dal condotto di areazione, sperando di salvarmi. Sfortunatamente all'uscita mi recuperò Jack, il quale aveva ucciso tutti i suoi compagni. La pistola che avete trovato aveva un silenziatore, potete capire come,come... abbia ucciso tutti così facilmente. (Una lacrima riga il volto della scienziata).
Mi ha minacciato e poi mi ha condotto verso quel trabiccolo. Poi il resto... lo sapete anche voi.


Missione....compiuta?
Spoiler
Spero di non aver toppato. Ad ogni modo, questo era l'unico modo che ho trovato per non lasciare la missione troppo aperta. Starà agli utenti poi decidere che se ne farà l'Ordine di questa negalite.
Avatar utente
Recks
Membro del Garden Club
Messaggi: 746
Iscritto il: 11 nov 2007, 11:53
Sesso: M
Località: Rinoa's Garden

Re: Missioni

Messaggio da Recks »

Mi trovavo nella pista d'atterraggio del Garden. Arrivai lì con buon anticipo, per controllare che tutto il necessario per la missione fosse in ordine. Saremmo arrivati a destinazione con un Jumper. Pip e Drizzt mi avevano consigliato di tenermi a buona distanza da Timber quando saremmo atterrati: nessuno poteva prevedere cosa si nascondesse in quella città. Il fatto che Timber da qualche ora avesse perso qualunque forma di contatto con il mondo poteva significare molte cose. Tutte quelle che mi venivano in mente erano negative. Poteva esserci stata una ribellione. Oppure un attacco aereo. Oppure un drago gigante che, mentre sorvolava Timber, aveva deciso di incendiare tutto il posto.

Ok, ora sto esagerando. Ad ogni modo, può essere davvero successo di tutto. Pip e Drizzt mi raccomandano attenzione e, da quel che credo di aver capito, prevedono che anche l'Ordine indagherà a Timber. L'Ordine. Da quando il Garden di Rinoa è diventato indipendente, come si è comportato l'Ordine. In fondo, noi rappresentiamo i suoi concorrenti. Agli inizi dei nostri affari, prima della faccenda di Luka, il Garden di Rinoa non era affatto ben visto. Questo a causa di alcune voci che circolavano sul nostro conto. Voci che sono abbastanza sicuro sia stato l'Ordine a far circolare. Perchè metterci i bastoni tra le ruote sin dall'inizio? - mi chiedo. Pip e Drizzt sanno già che molti al Garden non vedono di buon occhio l'Ordine e una delle tante direttive che mi impongono è quella di evitare in qualsiasi modo screzi con l'Ordine. Quando ci troveremo a Timber non dovremo assolutamente scontrarci con loro. Ognuno farà il suo lavoro, sperando che l'altro non lo intralci. Preside e Vice sono infatti sicuri che, appena noi faremo un passo falso, l'Ordine ne approfitterà per far circolare nuovamente altri pettegolezzi. Il Rinoa's non può assolutamente permettersi di essere screditato, specie quando gli affari stanno finalmente andando per il verso giusto.

Scrivo un messaggio col Codec a due persone. Il primo è a Leon J. Non so quanto gli interessi, ma voglio assicurargli che stavolta mi sarei comportato in maniera più coraggiosa. Avrei fatto il mio dovere. Non sarei rimasto fermo a brontolare e dormire. Dovevo farlo.
Il secondo messaggio invece lo dedico a Calien. Poco prima di dirigermi verso la pista di atterraggio, l'avevo incontrata per i corridoi. Le avevo chiesto cosa avremmo dovuto fare per evitare che l'Ordine ci prendesse di mira e ci screditasse. Volevo chiederglielo, perchè dall'ultimo appuntamento sentivo di potermi fidare di lei. Calien mi rispose in maniera atona, come suo solito, dicendomi " Basta attenersi alle procedure. Sembra una banalità ma in ogni missione del Garden di Rinoa non è ancora successo nulla di simile". Il messaggio che le avevo dedicato conteneva un ringraziamento: "in fondo era merito suo se io e Rina ci eravamo avvicinati. Senza la sua conversazione... sarebbe mai successo?"


Rimetto il codec in tasca quando vedo gli altri membri della squadra. Leon R., Rina, Mya e Firion. Non potei fare a meno di guardare Rina con un sorriso ebete, cosa che provocò un immediato facepalm di Leon, che sibilò "quanto spreco". Ci presentammo tutti e, dopo aver nuovamente controllato che tutto fosse in ordine, partimmo alla volta di Timber.


* Isolati dal mondo*


Missione.
Obiettivo: raggiungere la città di Timber e scoprire cos'è successo.
Componenti (in ordine di posting):
Recks (CS)
Leon R.
Firion
Mya(?)
Rina

(Qualora fosse necessario, chiuderò io la missione con un post conclusivo.
Ps: se Mya non partecipa, Hjordis mi ha chiesto se può sostituirla. Ho inviato un pm a Mya di conferma. Eventualmente, modificherò il post inserendo Hjordis :wink: )



Scendemmo in prossimità di un lago molto vicino a Timber. Avremmo percorso tutto il tragitto rimanente a piedi. Decisi di sfruttare la breve camminata per fare un riepilogo della missione.

"Siamo qui a Timber per una missione di esplorazione. Se le cose si fanno pericolose, le direttive sono quelle di tornare indietro al Garden e di riferire tutto a preside e vice. Noi dobbiamo solo osservare, intesi? Evitate gli scontri a meno che non siano necessari. Se serve, useremo la magia Vanish. Lo ribadisco" dissi al gruppo, rivolgendo il mio sguardo a Firion " attenetevi agli ordini".

"Sono serio.
Ma ci crede davvero qualcuno?
Forse il bacio di Rina di prima mi ha dato un po' di autostima?
Rina..."


"Cosa sappiamo riguardo a Timber, mya?" chiese Mya.
"Occhi di gatto, sappiamo solo che ha perso i contatti con l'esterno da un'ora e poco più. Che c'è stata una probabile violazione dello spazio aereo." rispose Leon.
"Guardate!" disse Rina indicando con il braccio il cielo. Sopra Timber si erano ammassate delle grandi nubi. Ogni tanto, qualche scarica elettrica copriva la zona circostante.
"Tutte quelle scariche daranno dei problemi alla comunicazione" disse Firion. "forse i nostri codec non funzioneranno più quando entreremo in città"
"Un motivo in più per andarsene se le cose si fanno pericolose" dissi io.


Quando entrammo in città, rimasi a bocca aperta. Non ero l'unico. Anche Rina, che era accanto a me, era sbalordita. La città era deserta, totalmente al buio. Sembrava una città fantasma. Probabilmente il sindaco di Timber aveva dato l'ordine ai suoi cittadini di rimanere nelle proprie case fino a cessato allarme. In lontananza si vedeva qualche soldato, ma erano comunque pochi. Stavolta, la cosa non mi sorprese. Erano passati solo due mesi da quanto Timber era stata attaccata dall'organizzazione criminale di Sagramor. Buona parte della squadra di sicurezza della città era stata decimata dai mostri che si erano riversato in città. Solo dopo la sconfitta di Sagramor la città potè trarre un respiro di sollievo. Nel giro di un anno forse tutto sarebbe tornato alla normalità.


Una serie di tuoni si riversarono per la città. Rina rabbrividì e mi strinse il braccio. Ancora mi dovevo abituare al nuovo rapporto con lei: era ancora tutto così surreale. Leon ne approfittò di nuovo per ricordarmi della scatola che mi aveva gentilmente regalato quando ero in Giardino. Prima o poi mi sarei organizzato con Calien per tendergli uno scherzo.

Rina mi strinse ancora: i tuoni continuavano ad aumentare. Il cielo assunse una tonalità via via più diversa. Sempre più scuro. Ad un certo punto, non riuscivo a spiegarmi come, nel cielo si formò una sorta di buco, che si espandeva ogni secondo che passava.

Ancora più tuoni. Cominciò a piovere.
Che diamine stava succedendo?

Da quello strano vortice che si era formato, sbucò qualcosa. Un'aeronave, sembrava.

Osservammo la scena, tutti rapiti.
Improvvisamente, fu Firion a ridestarci.

"Non siamo gli unici spettatori." disse Firion
Spostai il mio sguardo e, a poco metri da noi, scorsi una squadra dell'Ordine. Se fossi stato più attento, avrei notato che le mani di Firion e di Mya si strinsero intorno alle proprie armi. Entrambi avevano dei conti in sospeso.
"Mi raccomando" ripetei io, "facciamo il nostro lavoro e evitiamo qualsiasi contatto con loro. E' un ordine. Atteniamoci alle direttive."

Guardai Leon R. Lui era legato all'Ordine prima dell'indipendenza del Garden di Rinoa. Poteva ancora esserlo? Recks lo aveva perdonato in fin dei conti, ma di certo non aveva dimenticato da dove venisse.
Leonheart88
Collaboratore RD
Messaggi: 1985
Iscritto il: 22 giu 2007, 19:36
Località: Savona

Re: Missioni

Messaggio da Leonheart88 »

L'astronava stava iniziando a stagliarsi contro il cielo. Lentamente scivolò fuori dall'enorme buco che si era creato, portandosi finalmente alla vista degli increduli spettatori.
Quella che fino a poco prima era solo una strana sensazione, come se un qualcosa di famigliare fose apparso, divenne in pochi istanti una terribile e sconvolgente certezza.

"No dai.. non può essere"
"E' uno scherzo"

L'aereonave appariva completamente devastata. Lo scafo era arrugginito e bucato in diversi punti, la parte superiore era anch'essa completamente arrugina ed in più si potevano scorgere a occhio nudo formazioni di muffa presochè ovunque.
Era chiarissimo che su quell'aereonave non ci fosse anima viva da parecchio tempo.
Ma tuttavia.. era il Garden di Rinoa.
L'inconfondibile figura si stagliava in un oceano di fulmini e saette, danzanti sulla sua superficie e rendendo ancora più terrificante lo spettacolo.
Seed ed emissari dell'ordine si guardarono tutti attoniti, nessuno di essi si poteva anche solo minimamente aspettare una cosa simile.

"Ma è la nostra nave?"
"No non è possibile, la nostra è vicina al lago, sono sicuro. Inoltre non può essersi rovinata così tanto in così poco tempo"
"E allora quella da dove diavolo viene?"

Il garden finì di attraversare il portale, rimase per qualche millesimo di secondo sospeso magicamente in aria.
Iniziò poi a precipitare al suolo a velocità inimmaginabile.

"COPRITEVI"

Un rumore assordante, coadiuvato da una raffica di vento come una violenta frustata, decretò il contatto tra il garden ed il suolo. Avvenuto per fortuna qualche centinaio di metri dopo Tiimber.

Due garden di Rinoa. Uno funzionante ed in perfetto stato, l'altro completamente ridotto in rovina.
Eppure entrambi erano quello autentico.

Bisognava scoprire quello che era successo.
E per farlo non dovevano essere intralciati.
Leon prese il codec.

Codec:
"Commander King? Sono Leon Rayearth, mi trovo in una situazione di emergenza e mi serve il suo aiuto"

"Una struttura identica al nostro garden è precipitata poco al di uori di Timber, vostri uomini sono già in attesa di istruzioni, le chiedo di lasciare per ora il caso al rinoa"

"Mi chiede perchè? Posso senza ombra di dubbio affermare che siamo noi i più idonei ad entrare, conosciamo la struttura, conosciamo come è composta, siamo sicuramente più in grado di eseguire una analisi obiettiva noi che chiunque altro. La prego di comunicare ai suoi uomini di lasciarci campo libero."

"La ringrazio"

"Ci lasciano campo libero"
"così facile?" Intervenne Firion
"Ero nell'ordine, King mi conosce personalmente, sa che gli chiedo una cosa è perchè lo penso realmente. E di me si fida"
"Tu eri nell'ordine?" intervenne Mya
"Si e quindi? Non sono nemici. L'obiettivo finale è lo stesso. Ci sono mele marce nell'ordine come ci sono d qualunque altra parte"

Leon evitò di menzionare il nome di Ruben, anche se il riferimento era palese.

Lo scheletro del Garden era resistente quanto previsto, nonostante i danni precendenti, l'incuria, la ruggine, il tremendo botto, la struttura non era colassata. Era possibile entrare al suo interno senza correre rischi.
Nel fratempo l'ordine era stato avvisato di non interferire, la messa al sicuro dei cittadini era al momento la sua priorità.

"Ho avvisato Pip della situazione, stanno anche loro venendo a vedere, intanto iniziamo una esplorazione preliminare"

Entrarono nel Garden
L'odore di muffa e di stantio era quasi insopportabile.
Dapertutto cadaveri in deconposizione. Scheletro con ogni tanto qualche brandello di carne.

"Oddio. state attenti"

Leon si avvicinò allo scheletro più vicino. Un gunblade era vicino a lui. Prese la piastrina di riconoscimento
"Seed Commander Philip Phoenix"

Recks si diresse verso un'altro scheletro. una enorme spada era appogggiata vicino
"Preside Otta"

"Seed Alexandra " Disse Firion leggendo una targhetta.

"Leon, questo cadavere ha due Claymore"

Che cosa è successo? Dove siamo?
Avatar utente
Firion93
User
Messaggi: 128
Iscritto il: 10 nov 2013, 19:52
Sesso: M
Località: Garden di Rinoa

Re: Missioni

Messaggio da Firion93 »

Era tutto cosi surreale. Non potevano credere ai loro occhi. Scheletri ammassati qua e là come carne da macello.Firion stava in ginocchio,Seed e Cadetti. Eravamo noi.
Rayearth fissava il cadavere di se stesso,temevamo per noi stessi e per i nostri amici.
Firion si voltò verso Recks,non conosceva bene il Seed,ma doveva comunque fidarsi.

"Caposquadra,non c'è dubbio,siamo noi."disse il cadetto.
"Mya,sono i membri del Garden,mya."


"No,non voglio crederci."disse Rina.La ragazza stringeva il braccio del Caposquadra.
"Qualunque cosa sia successa sarebbe meglio aspettare rinforzi dal Garden."disse Firion volgendosi al Caposquadra.
"Concordo.C'è qualcosa di strano nell'aria...."disse Rina.

TOOOM.
Un rumore sordo,come qualcosa che cade dall'alto, poi un altro.
Eravamo tutti in attesa.Leon fece scivolare le mani sulle Claymore,lo imitammo anche noi.Recks era in attesa,ci aspettavamo tutti qualcosa.
"Ragazzi,attenetevi al protocollo,in caso di contatto con un nemico evitate lo scontro se vi è possibile"disse Recks.
"Mya,che strano..."
"Cosa c'è Gattina?"disse Firion.
"qualcosa di strano,non so cosa sia...è un odore,si sembra...cenere"
"Cenere?"chiese Recks.
"Si cenere mya,assolutamente."
"Occhi di gatto,ci stai dicendo che senti puzza di cenere."
"Esattamente,mya."
Fù un attimo,una fiammata passò a pochi centimetri dalle nostre teste,poi un sibilo nell'aria,sembrava quasi un fischio.
Ciò che ci trovammo davanti non ci piacque per niente.
"Un..."disse Rina.
"Si,non ci sono dubbi."continuò Firion.
"Un Rubrum Dragon!"gridò Recks.
Non fece in tempo a dirlo che un altra fiammata ci raggiunse,scansammo velocemente il colpo trovandoci alle due estremità dell'Atrio.
"Recks,quali sono gli ordini!"gridò Leon a Recks mentre assumeva la posizione di combattimento.
"Mondiale,un RubRum Dragon nel Garden!"disse Firion mentre schivava goffamente una zampata del bestione.
"Mya,allora Caposquadra quali sono gli ordini?"disse Mya mentre schivava un colpo del Drago portandosi a distanza.
"Forza,Recks,abiamo bisogno di una strategia."
"Laciate fare a me."disse il giovane mago.Si concentrò per alcuni istanti poi scagliò due rapidi Blizzard versoil muso del drago.
"ORA!"gridò il Seed."Fuggiamo!".
Voltammo le spalle al Drago ed iniziammo a correre.
"Leon!"gridò Recks mentre fuggiva al fianco di Rina e Mya"Dobbiamo evitare che ci segua in città!"
Rayearth annui in segno d'assenso.
Boom!
Un proiettile passò a pochi centimetri dal volto di Firion,rimbalzando contro il pavimento per poi rotolare poco distante.
Ci rendemmo conto di essere in trappola.Eravamo circondati.Una trentina di soldati-scheletro con le uniformi da Seed e Cadetti ci avevano circondato e, come se non bastasse,il Rub Rum Dragon ci stava raggiungendo.
Rina indietreggiò di qualche passo,una mano scheletrica cinse la sua caviglia,quando la ragazza si voltò si trovo di fronte uno scheletro indistinguibile.
Era Recks.
Potevamo riconoscere noi stessi in quella schiera di scheletri.
"NO!Non ci credo!"gridò forte Firion.
Rayearth volse lo sguardo verso Recks,la sua espressione era preoccupata.
"Caposquadra,cosa si fa ora?"disse.
Recks non sapeva come rispondere.Avrebbero dovuto combattere con loro stessi e contro un RubRum Dragon ed erano solo cinque,la logica imponeva di evitare lo scontro,ed era quello che avrebbero fatto,
"Dobbiamo contenerli!Siamo a pochi metri dall'uscita,presto arriveranno Pip e Drizzt."
"Caposquadra,cosa crede che sia successo?"chiese Firion mentre sguainava le sue daghe.
Mya batte le mani,facendo uscire i suoi Myartigli.
Eravamo circondati e con le spalle al muro.
La situazione era critica.
Avevamo bisogno di un piano al più presto.
You think a minor thing like the end of the world was going to do me in? Cit.Sabin FFVI

Son fastidioso e biricchino
Ma ho tanto buono il cuoricino.
E per Natale so ritrovare
Cose bellissime da augurare.
Anche a Hijordis,Calien e Niamh,
a Drizzt,a Pip,a Brian e a Mya,
ad Alex,Frozen,Raiden e Rina,
ai due Leon ed anche ad Egil,
ad Aura,Raiden,Matt e Recks,
anche se a volte posso disturbare,
per una volta lasciatevi augurare,
un MONDIALISSIMO NATALE!

Immagine
Avatar utente
KatyMeow
New Entry
Messaggi: 5
Iscritto il: 14 nov 2013, 19:29
Sesso: F

Re: Missioni

Messaggio da KatyMeow »

Cinque persone contro un esercito di SeeD ed un drago.
La distanza fra noi e il Garden era decisamente troppa. I rinforzi avrebbero impiegato almeno venti minuti. Decisamente troppi.
Rina sembrava quasi paralizzata alla vista del suo compagno-scheletro che la trascinava verso gli altri. Poi uno sparo riecheggiò nell'aria, creando una piccola esplosione a contatto col terreno, distrusse il braccio della scheletro, liberando la ragazza. Avrei voluto vedere da dove fosse arrivato lo sparo, ma la situazione le lo impedeva.
"Leon, Mya, Firion: occupatevi degli scheletri. Rina..."
"Congeliamolo"
Leon partì all'attacco, distruggendo con un fendente i primi scheletri.
"Ragazzi, sono piuttosto fragili"
Uno scheletro, un po più coraggioso (se così si può dire) degli altri, si lanciò su Leon, distrattosi un secondo. Io e Firion scattammo in avanti, pronti ad intervenire. Ma un nuovo sparo ci anticipò. Stavolta lo vidi, con la coda dell'occhio. Il nostro amico cecchino si nascose subito, impendendomi il riconoscimento. Lasciò solo il fucile in vista, e che fucile, uno dei migliori.
Un nuovo sparo, stavolta dallo schieramento degli scheletri, mi riportò alla battaglia. Evitarlo fu facile, avevo passato tre lunghi anni a potenziare i miei riflessi e la mia mira. Un semplice non-morto non poteva colpirmi... A dirla tutta solo Alex avrebbe potuto...
Ce la stavamo cavando egregiamente, se non fosse per il fatto che quei cosi erano immortali. Ce ne accorgemmo dopo pochi minuti: le varie ossa, se ammucchiate si univano dando forma a creature scheletriche di varie forme. Inoltre, come se ciò non bastasse, gli scheletri sembravano essere moltiplicati, oltre che infurbiti. Cominciavano a combattere in gruppo, seguendo strategia. Sembrava persino che stessero comunicando fra loro. Un fendente della Claymore di Leon colpì un'altra spada, identica in tutto a quella del ragazzo. Non riuscivo ad immaginare come ci si sentisse in quella situazione.
"Buona Fortuna"
Intanto io e Firion stavamo cercando di aprire un varco che ci portasse all'uscita. In perfetta sincronia, abbattevamo ogni scheletro ci sbarrasse la strada.
-Sei forte, gattina-
-Myaaaa!!!! Non chiamarmi così!!!!-
Mano alla borsa, lanciai un paio di coltelli verso altri nemici.
-Gatta-ninja!-
-Sei insopportabile, mya... Però riesci a starmi dietro-
-Potrei stupirti-
-Vedremo, mya-
Saltai, portandomi sugli scheletri, e gli lanciai contro un alto numero di coltelli e shuriken, tutti quelli che mi ero portata dietro.
Ricaddi sul teschio di qualche creatura, che però mi afferro saldamente la caviglia.
-Myaaa!!-
Un'urlo lontano chiamava il mio nome, poi lo scheletro mi tirò a terra. Cercai di chiamare aiuto, agitando il braccio, mentre spaventose mani scheletriche e lame lasciavano segni sul mio corpo. Mi sentì qualcosa aggrapparsi al braccio e tirarmi con forza. Non so come accadde, ma in un attimo mi ritrovai su un tetto, fra le braccia di un uomo.
-Guardati, stai tremando... Te l'ho sempre detto di non camminare mezza nuda-
Misi a fuoco l'immagine, riconoscendo il volto del mio salvatore.
-Alex!!!!- gli gettai le braccia al collo, stringendolo -Che ci fai qui dovresti essere ad Alexandria, mya!-
-Ora non posso dirti niente, anzi, non avrei neanche dovuto incontrarti. Ti spiegherò quando sarà il momento, ora va-
Si liberò dal mio abbraccio e mi diede le spalle, per poi scomparire.
Tirai su il naso e mi voltai. In lontananza si distinguevano delle figure che si avvicinavano. Avremmo dovuto tenere duro per almeno altri dieci minuti.

-Schiatta, falso- la Claymore si abbattè pesantemente sul Leon-scheletro, distruggendo gran parte delle sue ossa. Poco distante Firion evitava magistralmente gli attacchi dei nemici, rispondendo con tutta la sua forza, mentre dietro di loro la coppia di Maghi aveva appena congelato il RubRumDragon.

-Missione compiuta-
-Come se la stanno cavando?-
-Tua figlia ci stava rimettendo la coda-
-Ora?-
-L'ho salvata-
-Bene, ancora ci sarà utile-
L'uomo chiuse la telefonata. Non gli importava veramente di sua figlia, nonostante lei si stesse affaticando per cercarlo. Povera ragazza.

[ Post inviato da Android ] Immagine
Avatar utente
Nataa
Winner: Regina del Forum!
Messaggi: 554
Iscritto il: 04 apr 2007, 23:30
Località: Garden.. finalmente XD!!
Contatta:

Supporto

Messaggio da Nataa »

«Dovete andare in missione, non abbiamo più notizie della squadra dopo l’sos.» il Commander sospirò «Brian vi ha preparato dei congegni utili a reperire nuove informazioni. Fate attenzione» gli occhi penetranti di Drizzt fissarono i miei mentre annuivo, ma li distolse in fretta «Dimenticavo: benvenuta al Garden Hjordis».

Insania
Membri: Calien; Hjordis
Obiettivo: raggiungere la squadra principale per portare supporto
Un post a testa


La struttura era inconfondibile, seppur logorata nella sua stessa essenza; il metallo smembrato era il segno più evidente di una furiosa battaglia, che aveva visto decedere il Rinoa’s Garden.
Entrammo a tentoni all’interno di quella che doveva essere l’infermeria; la fioca luce della torcia illuminava a stento la desolazione di quell’ambiente: lì dove un tempo vi erano i letti dei pazienti, ora giaceva solo un mucchio di ferraglia, poco più avanti un cadavere in decomposizione causava il forte odore che impregnava l’edificio. La morte gli aveva regalato nuove e irriconoscibili fattezze, solo dei ciuffi di capelli spuntavano dal cranio «Paine Byrne. Il medico in attività al Garden circa quattro anni fa; ora è medico capo all’interno dell’Ordine.» Mi accucciai accanto al cadavere, sotto gli occhi impassibili della nuova arrivata «Le prelevo un campione di pelle –o quel che ne resta– analizzandolo potremo forse saperne di più. Quanto meno capirne la provenienza»

Hjordis annuì alle mie parole, la sua espressione pacata dinnanzi la morte derivava dall’aver toccato con mano il dolore della perdita e in questo aver trovato pace, così supponevo. I passi della donna si allontanarono per esplorare la restante area, intravedevo la sua ombra passeggiare lungo la sala operatoria e nelle sale private degli addetti all’astanteria, ogni tanto i suoi passi si fermavano per lasciarle il tempo di contemplare ciò che aveva dinnanzi a sé.
«Ci sono dei documenti» la sua voce mi arrivò soffocata tra le stanze. Tornò da me portando un plico di fogli, tutti documenti sanitari che potevano servire a comprendere cosa fosse successo loro. Diedi un’occhiata veloce, la scrittura, resa indecifrabile dall’acqua che li aveva impregnati, riportava la firma Silveross.

Infilai i documenti nello zaino e mi apprestai a uscire dalla sala, per infilarmi lungo il corridoio che conduceva alla hall. Un assordante suono metallico permeò l’aria per qualche secondo, un leggero spostamento d’aria e mi ritrovai sotto il corpo di Hjordis, mentre a terra a un metro da noi giaceva una trave.
«Grazie» lo soffiai tutto d’un fiato mentre mi rialzavo, ma nel momento in cui mi rimisi in cammino la donna tese un braccio per bloccarmi
«È meglio che vada avanti io» la guardai per qualche secondo, i suoi occhi erano freddi e decisi, non avrebbe ammesso alcuna replica, inoltre era logico che fosse lei a esporsi per prima ai pericoli «D’accordo, ma indossa questa –feci oscillare davanti ai suoi occhi una maschera antigas– l’apparecchiatura segnala la presenza di vapori nocivi»
Le sue iridi gelide si colorarono di curiosità, prese l’oggetto e lo studiò attentamente «Avete degli oggetti strani in questo mondo» rigirò ancora una volta la maschera tra le mani, poi seguendo il mio esempio la infilò sul volto
«Strani ma utili» replicai «in particolare in occasioni si…» mi zittii quando il guizzo di un’ombra balzò verso una delle finestre, sparendo oltre; non riuscimmo a puntare in tempo la luce che illuminò solo un’inferriata vuota «Inutile preoccuparsene a questo punto» Hjordis puntò la pila avanti a se e proseguì.

Il tumulto dei combattimenti era un flebile suono attraverso la maschera antigas, ma il sangue che rendeva scivoloso il pavimento era un chiaro segnale di quanto fosse seria la situazione. Ancora una volta la guerriera dagli occhi slavati mi precedette nell’azione: si avventò contro Leon, che stava cercando di staccare la testa a Firion. Rina era stata messa all’angolo dalle magie di Recks; Mya svenuta a terra.
Si stavano massacrando tra loro e le ferite che avevano già riportato erano gravi, troppo.
«Cosa diavolo succede?» la donna dovette schivare una daga lanciata da Firion, mentre con la picca si trovò a fronteggiare una Claymore.

«Gattina resta dietro di me!» Firion si rivolgeva al vuoto «Ci penso io a sistemare questa tua pallida imitazione» si avventò ancora contro Hjordis, a denti stretti e occhi velati di un’ingenua inconsapevolezza, la stessa che animava gli altri membri della squadra.

«Il gas velenoso deve aver distorto loro la realtà» mi chinai per schivare un ammasso di fuoco, Recks aveva abbandonato Rina per rivolgere la sua attenzione su di me «Credo provenga dai corpi, ma ho bisogno di tempo e –lanciai una freccia contro il Seed– pace per poter analizzare la situazione. Riesci a darmene?»
Forse portandoli in un luogo senza vapori venefici, ma rimase muto un pensiero.

Authorized by Pip
Ultima modifica di Nataa il 08 dic 2013, 21:52, modificato 1 volta in totale.
Avatar utente
Hjordis
User Junior
Messaggi: 48
Iscritto il: 13 nov 2013, 11:28
Sesso: F

Re: Missioni

Messaggio da Hjordis »

Insania
Membri: Calien; Hjordis
Obiettivo: raggiungere la squadra principale per portare supporto



Era il vento a ricordarci l'incubo in cui sembrava prigioniero quel luogo: lieve, puzzava di carne marcia e abbandono e portava con sé vecchi fantasmi, voci acute d'orrore. Un vento che della speranza non lasciava neppure il ricordo.
Cercai l'elsa della spada ma fu un istinto mai sopito che mi spinse a non estrarla, soppesando la minaccia; socchiusi gli occhi, spostando il peso in avanti e aggrottando incerta le sopracciglia. Più che un respiro, il suo era ormai un rantolo, eppure non c'era niente nello sguardo del giovane Valeth che tradisse la coscienza delle sue folli azioni.

«Finirai per farti male» ringhiai ma, sordo alle parole, mi aggredì ancora. Mi piegai per farlo sbilanciare e rovesciarlo al suolo, seguito dal rumore di cinghie e foderi; prima che reagisse, lo bloccai schiacciandogli il viso sul pavimento.
Cercò inutilmente di sollevarsi, liberarsi del mio peso, digrignando i denti e quasi soffiando come una belva, poi allungò un braccio per raggiungere la sua arma. Lo afferrai, torcendolo indietro senza indulgenza o compassione.

Stupido. Sentii la rabbia vibrare in profondità. Ero una brava persona? No. Ero una cattiva persona? Forse.

La verità era che non m'importava più nemmeno saperlo, non in un mondo simile. Dove fallire era come morire.
Quando le ossa cedettero con uno schiocco secco, il ragazzo perse conoscenza senza liberare un gemito.

«Hjordis!» L'avvertimento di Calien giunse un attimo prima del pugno di Leon, che mi scagliò a terra e strappò il filtro della maschera facendolo rotolare via. Annaspai in un'atmosfera all'improvviso stagnante, scuotendo il capo mentre nelle orecchie rimbombava un suono che pareva non volersi spegnere mai: schiocchi di tendini e mascelle.
Se avessi spiato l'espressione dell'uomo di fronte a me, avrei colto l'impronta di un disagio molto simile al mio, di una paura che non aveva nome, perché la cornice nella quale mi ritrovai sfiorava l'assurdo e procedeva oltre.

C'erano cadaveri ovunque, alcuni intenti a divorarsi fra loro, altri che fissavano famelici entrambi; il Cadetto rivolse la propria attenzione, e la punta di una spada, a un ammasso di cartilagini e ossa troppo vicino, che gocciolava a ogni passo tessuti putrefatti e larve. Il cranio esplose come un frutto maturo, un plotch che si perse nell'aria.
«Togliti di mezzo se non sai cosa fare!» urlò, dimentico di avermi appena colpito, affondando la lama nelle fauci di un teschio scarnificato; questi sibilò e sputò brandelli di carne, poi si sciolse in una pozza nerastra, fumante.
Non mi concesse una seconda occhiata, gettandosi piuttosto verso la massa marcescente di aggressori.

Il gas velenoso deve aver distorto loro la realtà... Ho bisogno di tempo... Riesci a darmi tempo?

Le parole della ragazzina vinsero l'orrore di un inferno torbido e sanguinolento. Non mi ero mai sentita vulnerabile quanto in quel momento, tuttavia riuscii a sollevare il capo e guardarmi intorno per scorgere il filtro poco lontano.
Un cadavere si avvicinò barcollando: la carne marcia cedevole, forse dovuta a una ferita, si aggiustò con un plop che mi costrinse a pensare a un risucchio. Tentai d'ignorarlo e gestire l'onda della paura, trascinandomi indietro.
Farlo impose uno sforzo di concentrazione doloroso, perché non potevo chiedere alla mente di focalizzare la realtà quando rumori nauseanti continuavano a scivolare l'uno sull'altro: denti che schioccavano, corpi che strisciavano.

Chiusi le dita sulla piccola riserva d'aria e poco dopo tutto tornò di nuovo a fuoco: mi alzai vacillando, respirando a fatica, e raggiunsi Leon che incombeva su Calien. Mi sferrò una gomitata così forte da sfondarmi quasi lo sterno, prima che lo agganciassi al collo ed esercitassi una pressione inflessibile sulla trachea. «Calmati ora» sibilai.
L'uomo cominciò a rilassarsi, sebbene fosse impossibile dire da cosa nacque la ritrovata arrendevolezza – se dalle mie parole, da un rigurgito di buonsenso o da un serio rischio d'ipossia. Le ginocchia cedettero, toccando terra.

«Mettigliela» intervenne la ragazzina passandomi una maschera. «Non lo farà tornare in sé, il suo organismo ha assimilato troppo a lungo questo gas, ma respirare ossigeno lo renderà inoffensivo per un po'. Quanto basta.»

Obbedii. Avevo appena appoggiato il Cadetto semicosciente contro la parete che il pavimento sotto i miei piedi si raffreddò, spezzandosi un momento dopo perché una lama di ghiaccio trafiggesse la coscia. Ero immobilizzata.
Davanti ai miei occhi si materializzò la figura del SeeD a capo di quella squadra.
«Un mago...» mormorai a denti stretti, guardandolo aprire il palmo e concentrarvi la sua energia per richiamare una sfera di fuoco. Incurante delle fitte, spezzai la stalagmite con un colpo di spada e mi scostai abbastanza da evitare il colpo diretto. «Qualsiasi cosa tu stia facendo» dissi a Calien, piegandomi sulla gamba ferita e portando una mano al fianco ustionato mentre una ragazza si affiancava agguerrita al giovane incantatore «devi farla in fretta.»
Ultima modifica di Hjordis il 09 dic 2013, 15:04, modificato 1 volta in totale.
Avatar utente
RinaYeah
User
Messaggi: 107
Iscritto il: 02 giu 2013, 12:21
Sesso: F
Località: Rosarno (RC)

Re: Missioni

Messaggio da RinaYeah »

Tutto accadde troppo in fretta. Un attimo prima mi ritrovavo al fianco di Recks a lanciare Krysta conto un drago sputafuoco, l'attimo dopo divenni io il bersaglio.
Cercai di fermare Recks, di farlo ragionare, ma un gas nauseabondo mi impediva di fare qualsiasi cosa. Poi, una magia un po più potente e mi ritrovai a terra, a fissare mucchi di cadaveri in putrefazione. Chiusi gli occhi, avrei voluto fosse diversa la fine della mia lunga vita.


Recks stava richiamando a se un altro incantesimo, mentre Rina, spade in pugno, lo affiancava.
-Hjordis, forse ho un'idea-
Calien corse verso la struttura. Là i gas nocivi erano rarefatti. Tenerli lì era più intelligente.
I due la inseguivano, lanciando magie a destra e a manca. Dal suo nascondiglio, la ragazza caricò una freccia.
-Scusami, Recks-
Nel momento in cui Rina era entrata in un'altra stanza, attraverso un porta socchiusa, Calien scocco la freccia, colpendo di striscio il polpaccio del ragazzo. Questo si sbilanciò, chiudendo alla ex-dea la possibilità di fuga.
Calien si lanciò sul mago, gli prese il bastone e gli diede un colpo in testa.
-Probabilmente ti avrò creato una commozione celebrale, ma sempre meglio di delirare-
Trasportò il ragazzo in un'altra stanza e li sbarrò la porta ad entrambi.
Tornai dalla donna, piuttosto dolorante.
-Portiamoli dentro, l'aria pulita li gioverà-
Mi accorsi che riusciva a trascinare a malapena se stessa, così la feci andare dentro e riposarsi, mentre da sola portavo uno alla volta i cadetti. Con la gattina fu facile, era molto leggera. Un po più difficile fu Valeth. Ma il più pesante era decisamente Leon.

Sbattei gli occhi, mentre cercavo di mettere a fuoco l'immagine. Ero in una stanza, nella struttura. Mi misi a sedere. Mi trovavo sul freddo e duro pavimento, con i muscoli intorpiditi e un dolore tremendo alla testa. Mi alzai e barcollai verso la porta e sbattei i pugni.
Cercai di urlare, ma dalla mia bocca uscirono solo dei rantoli. Tossì violentamente, piegandomi in due. Sentì qualcuno dietro la porta.
-Aiuto!- tentai di urlare, ma la mia voce era troppo roca. Tossì nuovamente mentre la porta veniva aperta. Mi alzai e mi buttai sul mio salvatore. O boia.
Mi sentì guidare verso un altra stanza e venire poggiata su qualcosa di freddo. D'un tratto un getto d'acqua gelida mi investì, mozzandomi il fiato.
-Cos...-
-Ti senti meglio?-
Una voce femminile, una ragazzina. È anche conosciuta.
Spalancai gli occhi, trovandomi davanti la figura snella di Calien.
-Calien, grazie, ti adoro- mi buttai su di lei, abbracciandola.
-Hai qualche istinto omicida?-
-Istinto? No... Aspetta, come sta Recks?-
-L'ho chiuso in un'altra stanza-
Mi raccontò l'accaduto, chiarendomi la situazione. Dopo un pò si svegliarono anche gli altri membri della mia squadra, tutti confusi e doloranti. La povera Mya era anche piena di lividi, segno che era stata fra gli scheletri.
-Ma tutto questo non spiega come è possibile che mezza Timber sia isolata dal mondo- Firion, con un braccio rotto, aveva dato voce al nostro pensiero.
-E non credo sarà molto facile trovare la causa- commentò Leon. Mya, intanto, si era rannicchiata in un angolo, pensierosa. Mi avvicinai alla ragazza-gatto e e poggiai una mano sulla spalla, sedendomi al suo fianco.
-Ti preoccupa qualcosa?-
La ragazza scossa la testa.
-A me sembra di si-
-Le comunicazioni funzionano?-
Rispose Calien -No. Non riusciamo nemmeno a metterci in contatto con il Garden: siamo isolati-
Mi alzai e guardai fuori: ci trovavamo dall'altra parte del Garden, il più lontano possibile dai cadaveri. Inoltre la tempesta era finita.
-Dobbiamo andarcene prima che sia troppo tardi-
-Ma la missione...- Firion cercò di protestare, ma Recks, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, si alzò e zittì il ragazzo.
-Rina ha ragione. Non servirebbe a nulla completare la missione se dovremo rimetterci la vita-
-Io intanto credo di aver scopero qualcosa-
Calien si alzò, illustrandoci la sua teoria. Secondo lei, il portale dimensionale è stato creato artificialmente. L'artefice deve averne poi perso il controllo e ed essere stato ucciso, dato che solo la sua morte avrebbe potuto chiudere il portale.
-... Quindi la missione è compiuta-
-Rimane solo da ripulire la città da questi cadavere- aggiunse Leon -ah, Rina... La divisa bagnata ti stà d'incanto-
-Se non mi facesse così male la testa di darei un pugno-
-E io ti arristirei- aggiunse Recks

Ci riposammo altri dieci minuti poi, armi in pugno, cominciammo a marciare verso il Garden.
-C'è qualcosa che non va-
Anch'io, come Leon avvertivo qualcosa di strano. Non ci avevano ancora attaccato, nonostante sentissi la loro malvagità non molto distante. Poi li vidimo uscire dai loro nascondigli: erano tantissimi cadaveri, e noi non eravamo capaci di combattere.
-Siamo fregati, mya-
-Non ancora- raggruppai le mie forze ed evocai Zalera -Sai cosa fare-
Una risata agghiacciante riempì l'aria, seguita da una serie di Sancta.
-Correte!-
Senti Recks e Leon cinghiarmi i fianchi e aiutarmi a correre, mentre Mya era corsa in prima linea e Calien copriva la retrovia.
-Quanto riesci a resistere?- la voce di Recks era preoccupata.
-Qualche minuto...-
-Dovremmo farceli bastare-

Come Rina aveva previsto, le sue forze durarono solo tre minuti. D'un tratto il suo corpo divenne più pesante.
-È svenuta-
Con una nuova risata l'Esper scomparse, lasciandoci in balia dei non-morti.
-Qualche idea, mya?-
-Solo correre-
Dietro, Calien prese il codec ed inviò un messaggio al Garden. Dopo pochi minuti dei Jumper vennero a salvarci.
La missione era conclusa, ma rimaneva ancora il problema del Garden-relitto.
Spoiler
Spero vada bene :') non avevo la minima idea di come concludere (neanche se dovevo concludere), tanto avete ingarbugliato la questione. Comunque sono pronta a modificare, basta piemmarmi ;)
[ Post inviato da Android ] Immagine
Immagine
Avatar utente
Ruben -.-
SeeD
Messaggi: 1635
Iscritto il: 04 nov 2005, 12:49
Sesso: M
Località: Ad Eorzea, a forgiarmi nel fuoco di mille battaglie!

Varchi, dimensioni e streghe.

Messaggio da Ruben -.- »

Varchi, dimensioni e streghe.

Partecipanti: Commander Brian Willis (Caposquadra); SeeD Alexandra Schwarzlight; Cadetto Leon Rayearth; Cadetto Robert J. Daniels
Obiettivo: Investigare sulla scomparsa di una squadra SeeD nei pressi dell'orfanotrofio di Edea.
Regole: Un post a testa più un eventuale post conclusivo del caposquadra.
Spoiler
Nota: Firion aveva menzionato in un post una possibile partecipazione di Mya alla missione, ma non avendo avuto riscontro dalla diretta interessata non ne abbiamo tenuto conto.
L'orfanotrofio di Edea, non era più la casa diroccata di tempo addietro. Era stata ricostruita, certo senza sembrare nuova di zecca, ed era tornata ad essere il centro di ritrovo di tanti piccoli giovani sfortunati. Se all'Ordine non sapevano cosa fosse accaduto alla loro squadra di ricognizione l'idea migliore era sicuramente chiedere lumi a potenziali testimoni oculari. Prima di entrare la squadra del Rinoa's aveva fatto deviazione sulla parte sinistra del vialetto che conduceva all'orfanotrofio; una immensa distesa fiorita rasserenava gli animi di coloro che si soffermavano per un attimo a guardarla. Migliaia di steli fioriti che ondeggiavano in un ballo ipnotico dettato dal vento. Ma in tutto quello che era possibile vedere, c'era un immenso difetto, uno squarcio oscuro nel bel mezzo del limpido cielo azzurro. Nelle sue vicinanze dense nubi nere si erano raggruppate come monito per coloro che osavano avvicinarsi troppo. Il varco cronodimensionale era ancora aperto.

All'interno dell'orfanotrofio si sentì bussare. Alcuni bambini sussultarono per la paura. La tensione e la paura dovuta a quel portale era palpabile. Una donna filiforme e dai lunghi capelli neri si mosse verso l'ingresso e aprì la porta.

-Sig.ra Kramer, salve. Siamo...-
-So, chi siete. L'anziana Heartilly ci ha avvisato del vostro arrivo. Accomodatevi.-

Era incredibile come Edea riuscisse ad essere tanto decisa e risoluta sembrando così...materna allo stesso tempo.

I SeeD del Rinoa's si sedettero e così fece anche Edea. Quando ebbe preso posto subito due o tre fanciulli corsero a rannicchiarsi vicino alle sue gambe.

-Siamo venuti a conoscenza della sparizione di una squadra di SeeD dell'Ordine venuta a controllare la situazione quando il varco si è aperto nelle terre limitrofe. Non abbiamo nessun indizio riguardo a quello che potrebbe essere loro successo.- cominciò Brian.
Con sua sorpresa, nonostante la giovane età, Edea non lo trattò come i bambini che la circondavano all'orfanotrofio.
-Diremo a voi, ciò che abbiamo già detto alla seconda squadra di SeeD che sono giunti qui non più tardi di un'oretta fa. Non sappiamo cosa sia accaduto alla prima squadra ne il motivo per il quale si siano persi con loro tutti i contatti. Quello che sappiamo è che sono svaniti nel nulla mentre investigavano. Mio marito era là in quel momento e si è offerto di accompagnare sul luogo anche la seconda squadra di SeeD dell'Ordine.- spiegò la strega con garbo.
-Qualcuno di voi potrebbe accompagnarci sul luogo della sparizione?- chiese Alexandra con la voce più dolce che riuscì a tirare fuori.
-Alcuni bambini erano con mio marito al momento della sparizione della prima squadra, ma non metterò a rischio la loro vita facendoli tornare in quel posto un'altra volta. Spero riusciate a capire la mia decisione.- disse Edea con fermezza.
-Forse basterà che ci dirigiamo verso il varco dimensionale.- ipotizzò Robert a nessuno in particolare.
-No.-

Una vocetta piccola piccola si era intromessa nella discussione. Apparteneva ad una bambina di otto anni o poco più sembrava. Si bloccò come sorpresa dal suo stesso coraggio. Ma respirò profondamente e continuò incoraggiata da un gesto di Edea.

-Le persone in divisa che sono sparite non si trovavano vicino al buco nel cielo quando è successo. Eravamo nella grotta vicino al mare lungo la costa dalla quale si vede la baia.- disse indicando col braccino la direzione.
-Quanto ci si impiega per arrivarci?- chiese Leon.
-Meno di mezz'ora.- replicò la bambina.

In quel momento la porta si spalancò facendo sussultare stavolta giovani e meno giovani. Dall'ingresso entrò Cid visibilmente provato e spaventato. Aveva corso come un matto evidentemente, perché gli mancava il fiato.

-I SeeD... ... la seconda squadra ... ...- disse con aria di urgenza e indicando la stessa direzione che aveva indicato la bambina.
-Che cosa gli è successo?- chiese allarmato Brian.
Chiedere scusa è un gesto che rafforza l'amicizia, chiarisce i dubbi,
è un rimedio contro l'odio, non è mai un segno di debolezza.
-
Romano Battaglia
Richi
Aspirante Guerriero
Messaggi: 236
Iscritto il: 05 feb 2011, 18:12
Sesso: M

Re: Missioni

Messaggio da Richi »

"I SeeD...c'era stato un violentissimo boato...dentro la grotta...e ci hanno detto scappare qui e di metterci al sicuro...hanno anche dato ordine di far evacuare l'orfanotrofio come misura preventiva..."
Edea rimase sconcertata,poi però annui e corse al piano di sopra,a radunare i bambini per la fuga che li attendeva.
Robert rimase un attimo a osservare la scena,per poi aggiungere,gelido:"e dov'è che avreste intenzione di dirigervi?"
Cid rimase un attimo a pensarci,prima di controbattere:"pensavamo di dirigerci al Garden di Balamb, là sono sicuro che saremmo accolti immediatamente"
"E ci credo,là eri il preside e l'attuale direttore della struttura era un tuo ex alunno..."

"Lo avete già contattato?" chiese Brian
"Ero sul punto di farlo,ma visto che mi avete trattenuto con le vostre domande..."
Brian e Robert rimasero zitti,per poi ribattere,quasi in coro: "Touchè"
"Intanto,cos'è che dovremmo fare adesso,Commander Willis?" chiese il tizio con due Claymore-"com'è che si chiamava quello? Leon?" pensò il nuovo arrivato-
"Andiamo a investigare e a soccorrere la squadra dell'ordine,pensavo fosse ovvio"
"o, cosa più probabile, a raccattarne i cadaveri...speruma che non ci sia anche quella demente di mia sorella tra loro..."
"Allora cos'è che stiamo aspettando? muoviamoci,sù!" disse l'unica donna del gruppo-"...Scarz...Scuarza...Sconzalit...com'è che si pronuncia il nome di questa qui?!"" pensò ancora una volta il neo-cadetto-
Prima di uscire,però,il giovane Commander si voltò verso l'ex preside:" Siete sicuro che non vi serva una mano a organizzare l'evacuazione?"
"no,qui ce la caviamo da soli,grazie mille" disse con un sorriso.
Robert lo osservò un attimo,poi chiese:" solo una curiosità,ma nella squadra che era laggiù,c'era percaso una ragazza alta,con i capelli castani,tagliati corti,e con gli occhi verdi come i miei?"
L'ex direttore ci pensò un attimo prima di aggiungere:" aveva anche per caso una forcina ai capelli con uno smeraldo incastonato?"
Gli occhi del giovane cadetto si spalancarono,ringraziò il preside,e si mise a seguire il gruppo principale .
"Ann...Yevon,se ci sei,fa sì che quella demente di mia sorella si viva e vegeta... non lo sopporterei di vederla morire...non lo potrei sopportare..."
Spoiler
Spero di aver fatto bene,se ci sono degli errori avvisatemi che aggiusto :wink:
Leonheart88
Collaboratore RD
Messaggi: 1985
Iscritto il: 22 giu 2007, 19:36
Località: Savona

Re: Missioni

Messaggio da Leonheart88 »

Qualcosa era successo dentro quella grotta. Forse dipendeva dai varchi dimensionali createsi, o forse no.
In ogni caso due squadre di Seed erano scomparse.
Stavano correndo il più velocemente possibile verso la grotta, le indicazioni date dall'ex preside Cid e da sua moglie Edea si dimostrarono assolutamente precise: ventiquattro minuti dopo ( e trentaquattro secondi, per la gioia di Calien) arrivarono in vista della grotta.
Al di fuori non si intravedeva nulla di anomalo; le onde si infrangevano sugli scogli a pochi metri dalla grotta disegnando un'immagine sinistra ed altamente inquietante, il varco dimensionale nel cielo si stagliava minaccioso sopra la squadra ma al momento risultava inoffensivo, niente stava uscendo da esso e niente stava per essere risucchiato.

"Vedete qualcosa?" Fece Brian
"Nessuna traccia delle squadre scomparse"
"Nessun segno di oggetti appartenenti ad altri mondi"
"Nessun mostro in circolazione"
"Bene entriamo"

La caverna era molto stretta, i seed per passare il primo pezzo furono costretti a procedere in fila indiana, un passo alla volta, molto lentamente ed in alcuni casi a muoversi di lato per via delel strettoie che man mano si trovavano.
Dopo un centinaio di metri però lo stretto corridoio iniziò lentamente a dipanarsi, lasciando il posto a una specie di ampio vialone sotterraneo di cui non si poteva vedere la fine.
Secondo le mappe, che il Commander si era fatto inviare da Calien sul proprio palmare, la grotta era uno degli ingressi di un intricato labirinto sotterraneo che collegava tutta Centra, in cui senza mappa era altamente probabile perdersi.
Di buono c'era che oltre a quella vicino casa di Edea esistevano altre potenziali uscite da utilizzare in casi di bisogno.

"Stiamo in allerta, Cid ha sentito distintamente un boato provenire all'interno della grotta, e anche se presumiamo che l'eco abbia fatto la sua parte sicuramente l'epicentro non può essere troppo lontano."

Proseguirono in silenzio per oltre mezzora, perlustrando tutta una serie di gallerie che progressivamente si allontanavano dalla caverna, le squadre scomparse potevano essere ovunque perciò nulla poteva essere tralasciato.
Qualcosa urtò il piede di Alexandra. Era la parte superiore di un corpo umano"

"Ma che cazz..."
"E poi ti incazzi se dico che hai tutti gli uomini ai tuoi piedi"
"Fancu-lo Leon, dalle schede che ci ha mandato Calien dovrebbe essere Peter Flaneby della prima squadra inviata"
"Ma cosa diavolo può averlo ridotto così? Manca metà del corpo e quello che resta sembra..." Robert era abbastanza scosso
"Bruciacchiato"
"Ehm... si. Leon io avrei usato un termine più fine ma il risultato è quello" concluse Brian.

Procedettero sempre con maggiore cautela, in giro c'era qualcosa che poteva uccidere i Seed scelti dell'Ordine.
E questo non era bello.
Trovarono poi un Seed congelato e una Commander, che Richi non riconobbe, con il collo completamente stritolato.
Parziali spiegazioni furono fornite dai cadaveri trovati poche gallerie dopo: un Rub rum dragon, un Gojusheel e un Molboro.

"Ok almeno abbiamo capito cosa ha fatto fuori i Seed"
"Si ma..."
"Come diavolo ci sono finiti qui i mostri?"

La risposta era ovvia ma nessuno ebbe il bisogno di dirlo ad alta voce. La risposta era una sola e tutti lo sapevano. Un varco.
Sbucarono in una specie di sala sotterrane, larga e profonda, lo spettacolo che si presentò ai loro occhi fu orribile.
Alcuni seed giacevano ormai cadaveri in giro per la stanza, tutti colpiti da incantesimi da quello che sembrava.
Anche se la conferma non tardò ad arrivare, poco più avanti i superstiti della seconda squadra stavano lottando contro un nemico.
Uno solo.
Era un umano, aveva un aspetto conosciuto.

"Non è possibile. Non ci credo"
"Conoscete quel vecchio?"
"Raistlin"

Gli ultimi due commander caddero a terra in quel momento colpiti da un immenso Flare che sembrò invadere più di metà della grotta. Non erano ancora morti ma lo sarebbero stati a breve se non fossero intervenuti.
L'Anziano sembrò notarli solo ora.

"Altri Seed.. certo che in questa dimensione siete un'infinità. vabbè fa lo stesso!"

Caricò un'Ultima, la potenza di quel colpo sarebbe stata esagerata ma dovevano almeno provarci a difendersi.
Leon evocò immediatamente uno scudo Shell per cercare di mitigare il colpo, subito seguito da Brian con Protect per diminuire i danni causati dall'esplosione delle rocce. Alexandra attivò il suo sigillo difensivo.
Non sarebbe comunque bastato.
Come per incanto però il varco dimensionale si riaprì alle spalle di Raistlin che venne risucchiato al suo interno.
Colpo di C-ulo incredibile oppure qualcuno era appena intervenuto?
La seconda.
Lentamente il volto di una donna apparve attraverso il varco, come vedere un viso attraverso uno specchio d'acqua.

"Non ho molto tempo " Fece la donna misteriosa " Sono riuscita a collegarmi al vostro mondo attraverso i cristalli che voi mi avevate dato, ho riportato Raistlin nel nostro mondo ma non ci resterà a lungo"
"Ma tu chi sei?" Fece Brian
"Raistlin? Ma è malvagio?" Leon era sorpreso
"Cosa vuoi da noi?"

So che vi sembrerà incredibile, ma mi chiamo Lucemisia. Sono una strega e collaboro con voi Seed, immagine che nella vostra dimensione Raistlin sia stato uno stimato Anziano dell'ordine, a giudicare dalla vostra reazione. Ma qui no. ha tradito l'ordine dieci fa, quando alla guida della vostra struttura c'erano Otta e Perseo. Ha fondato un Ordine alternativo, chiamato Gemini. I vostri doppioni sono morti nel tentativo di combatterlo.
"No dai è troppo assurdo"
"Vi prego di credermi! Abbiamo bisogno di voi per sconfiggerlo! Ormai non resta quasi più niente di ciò che era la Seed. venite con me. vi dimostrerò che è tutto vero, e potrete aiutarmi a far venire il vostro garden da noi."
"Caposquasdra che facciamo?"
"Robert resta a dare le cure necessarie a tua sorella e agli eventuali superstiti. Io vado, chi vuole mi segua."

Nessuna risposta fu necessaria.
Brian, Alexandra e Leon attraversarono il varco.
Ultima modifica di Leonheart88 il 12 gen 2014, 22:46, modificato 1 volta in totale.
Rispondi

Torna a “Garden Club”