Quanto ancora volevano farla aspettare per poter parlare cinque dannatissimi minuti con suo marito?
Sbuffò.
Dopo due interminabili ore, la riunione degli anziani si sciolse.
Portò la mano alla fronte in saluto militare e dopo una lentissima sfilata di gente più o meno a lei nota, Andrew Byrne uscì accompagnato dall'anziano Raistlin.
Sorrise gentilmente al secondo, un po' meno al primo.
Paine: Anziano Raistlin son lieta di rivederla di nuovo qua al Garden Supremo, ci mancava la sua presenza.
Raistiln: Casa è sempre casa. Paine dopo tutti questi anni... Dovresti darmi del tu.
Paine: Cercherò di fare il possibile.
L'anziano sorrise e la donna sorrise di rimando cordiale.
Raistlin si voltò quindi verso Andrew e disse poche parole prima di dileguarsi per i corridoi del Garden Supremo.
Raistlin: Tientela stretta è veramente una donna in gamba.
Andrew: Farò il possibile anche io.
Quando l'uomo se ne andò, Byrne guardò Paine come si guarda una tigre in gabbia.
Difatti la donna non perse tempo nel prenderlo per il bavero e sibilargli ciò che le premeva in gola da ore.
Paine: Che sta succedendo?
Andrew: Paine calmati.... La situazione verso il Garden di Rinoa è sotto controllo, non posso dirti altro, ma Raistlin mi sta dando tutto l'appoggio possibile.
Strinse più forte, ovviamente non era quella la notizia principale che le interessava sentire.
Paine: E Ruben? Voglio sapere che ne sarà di Ruben....
Andrew: Sto facendo il possibile credimi e farò anche l'impossibile sapendo che tieni a lui e non desideri vederlo morire... Per favore cerca di calmarti mi stai strozzando!
Paine: Non farò studi sul suo corpo, né da vivo né da morto. Scusami.
La responsabile al reparto medico dell'Ordine lasciò il bavero del rispettivo marito e prese a parlare con voce calma stringendolo a se.
Paine: Ti ringrazio di tutto.
Andrew: Figurati dolcezza.
Detto questo lo baciò e si diresse verso il suo studio per spedire il fax che aveva preparato per Aura.
* * *
Inizio Flashback (tutto ciò è accaduto prima del post di Leon)
Il via vai che si poteva riscontrare in infermeria dopo una missione era pressoché equivalente alla fila davanti ad un outlet... Di vestiti di marca... Scontati all'80%... Con pochissime taglie large e tantissime donne dall'aspetto di un Behemoth all'esterno.
Entrai nell'ufficio fischiettando mentre finivo di ultimare la compilazione delle cartelle di Calien e Leon*Rina palp palp*, mentre ormai quella di Pip prendeva posto in archivio.
Guardai Aura visibilmente stanca, le poggiai una mano sulla spalla.
Onestamente non potevo capire come potesse sentirsi riguardo quel Ruben, d'altronde non sapevo neanche chi fosse anche se m'aveva fatto cagare addosso dopo la sua misteriosa comparsa in infermeria, ma ciononostante stavo cominciando a prendere a cuore Aura ed il suo bene.
Frozen: Stellina vai a riposarti, tranquilla a ”La Cosa” e la bimba cibernetica ci penso io.
Aura: Sì, penso che tu abbia ragione, andrò in dormitorio a darmi una sistemata e magari a stendermi un po'. Grazie Frozen, mi sei veramente di grande aiuto.
Frozen: Ma di nulla Cheriè!
Azzardai un baciamano, ma quando tentai di spostare la mano dalla spalla alla rispettiva mano della giovane, ella si alzò di scatto e si diresse verso la porta lasciandomi rovinosamente inciampare sopra la sedia vuota.
Frozen: Mapporcoyevon!
Fortunatamente il fischio del fax coprì altre ingiurie, mi alzai goffamente e mi diressi verso di esso.
Portava l'intestazione “Per Aura”, firmato da una certa “Paine”.
Mi salì il cuore in gola e ripensai all'ultimo sogno erotico che avevo fatto su di lei, rinsavì qualche attimo dopo giusto in tempo per evitare che il rivolo di bava cadesse ed impiastricciasse tutto il foglio.
Rilessi meglio, era firmato “Paine Byrne” e proveniva dall'Ordine dei Garden.
Corsi fuori dall'ufficio, ma di Aura nessuna traccia.
Alzai le spalle e curiosai tra le righe.
Piegai la lettera e la misi nel taschino del camice della Commander.Per Aura.
Ciao Aura,
Mi spiace se riesco a farmi sentire così poco, ma neanche qui la situazione è tranquilla come dovrebbe.
Ti volevo ringraziare per esserti presa cura assieme al nuovo (mi pare si chiami Frozen?) del distaccamento SeeD mandato in perlustrazione al villaggio degli Shumi e dei membri del Garden di Trabia.
Come sempre mi fai capire che averti lasciato quel posto è stata veramente una delle migliori cose che avessi potuto fare.
Vi considero ancora la mia famiglia e sappi che Ruben in qualche modo se la caverà.
Non preoccuparti per lui, farò il possibile affinché rimanga almeno vivo.
Ho saputo delle sedute dallo psicologo, cerca di non abbatterti per favore, non costringermi a venirtelo a dire con le cattive.
Ti voglio bene
Paine Byrne
L'avrebbe sicuramente letta al suo ritorno.
Mi voltai quindi verso i due bisognosi di cure, a guardarli quello messo peggio era Cesarina, anche se gli esami del sangue appena effettuati, rivelavano che non c'era alcuna traccia di infezioni gravi, quindi mi aspettava un intervento di “rompi i tasselli del mosaico” piuttosto interessante.
Infilai i guanti in lattice e preparai l'occorrente, ma prima di cominciare guardai Calien.
Frozen: Cibernella, posso saltare i convenevoli della cavalleria e cominciare dal pilota o ti da noia?
Calien: Procedi pure.
Frozen: Che brava ragazza, poi ti regalo il lecca lecca!
L'occhiolino ammiccante con cui travolsi Calien, non sfuggì a Leon che fischiò in segno d'approvazione. A bassa voce gli dissi:
Frozen: Bisogna abituarle fin da piccole sennò poi fanno le schizzinose...
Leon: Come darti torto....
Poggiai la mano sulla fronte del poveraccio e notai una decina di sassetti incastonati, avrebbero fatto male, ma alla fine non si poteva lasciarli lì.
Con pazienza li afferrai uno ad uno con le pinze e li estrassi per poi disinfettare con cura ed applicare un bendaggio provvisorio.
Frozen: E con la testa siamo apposto, ora giù i pantaloni e via i boxer, vediamo cosa han combinato gli uccelli neri.
Leon: … VOLAVANO!
Frozen: Ma in che razza di Gay Pride sei stato me lo vuoi spiegare? o.ò
Dopo il facepalm di Leon, Calien si sentì in dovere di intervenire.
Calien: Erano dei mostri, precisamente dei rapaci.
Frozen: Aaaaah! E pure voi spiegatevi per bene. Allora via la maglietta!
Quando Leon si spogliò le artigliate ed i colpi di becco erano evidenti, ma niente che un po' d'alcol e qualche tampone di garza potessero risolvere.
Alla prima medicazione il cadetto maledisse ad alta voce Yevon e descrisse nei dettagli quanto fosse lurida e di costumi ben poco di prestigio sua madre, sua sorella e pure sua nonna.
Quando tornò più o meno lucido si tappò la bocca. Risi.
Frozen: Questa ancora non mi era venuta in mente! Era un cagna da monta? Aahahahaahahahah!
Leon: Presumo che fosse Baralai quindi il religioso di famiglia.
Frozen: Mai amata la religione, ma sappi che ti offrirò una birra uno di questi giorni.
Leon: Mi sembra il minimo dopo tutte queste sevizie!
Frozen: Non è colpa mia se ti piace giocare con gli uccelli neri, personalmente avrei preferito le passere! Piuttosto fidati che non è niente, non ti dico che male quando sono stato con quella Ronso focosa, fin quando le cavalchi tutto bene, ma non è stata una buona idea farsi fare un....
Cesarina la meretrice mi guardò sornione, probabilmente per il fatto che aveva trovato un nuovo compare di giochi per le sue fila, ma Calien ci interruppe con un sonoro “AHEM” che mi impedì di finire il discorso.
Finii di sistemare Leon e presi dallo scaffale uno strano unguento appiccicoso per la ragazzina.
Frozen: Dolce Calien, questo me l'ha lasciato Aura, dice che l'ex responsabile medico l'ha brevettato e pare sia miracoloso per le scottature così importanti, tempo qualche giorno e tornerai come nuova.
Calien: Dolce è soltanto un modo di dire, poiché non è possibile decretare il gusto di una person...
La leccata che le pervase la guancia la pietrificò lasciandola senza parole e con un'espressione tra lo schifato e lo sconvolto.
Frozen: Carinaaaaaa e Dolce! Guarda che faccino espressivo, ti leccherò più spesso. Vieni qua che te la spalmo.
Calien: … Faccio da sola!
Cesarina non si trattenne dallo sbottare a ridere, mentre Calien se ne andò indignata.
Nel frattempo un Recks, più preoccupato per la sua incolumità fisica che per gli eventi passati, stava cercando di dileguarsi in fretta, quando le tette di Rina gli finirono in faccia facendolo cadere all'indietro.
Con lei fece capolino anche la nuova arrivata Alice.
Due bei bocconcini non c'è che dire.
Rina: Philips biscottino sbaciucchino dove ti sei nascosto?
Recks: … Il paradiso, ho visto il paradiso....
Alice si precipitò a raccogliere da terra il povero malcapitato mentre io diedi una botta col gomito a Leonilpalpeggiatore.
Frozen: Mi han raccontato della mensa, bella palpata!
Leon: Modestamente! u.u
Frozen: Son vere?
Leon: 100% DOCG
Frozen: Checculo!
Nel frattempo Rina s'incupì vedendo che Pip non si trovava effettivamente nei dintorni, risvegliandosi dal suo mondo pieno di Pip volanti e cuoricini, s'accorse del povero Recks e si apprestò assieme ad Alice a soccorrerlo.
Alice: Ti senti bene?
Recks: Il Paradiso....
Rina: Uffi! Questo è andato, chissà come è andata la missione di Pippy e se sta bene...
Mi schiarì la voce e mi avvicinai ai tre. Recks tra le braccia di Rina ed Alice era visibilmente arrossito, m'apprestai ad adagiarlo su di una barella e gli dissi: -“Guarda e impara!”
Mi avvicinai quindi a Rina e mi inginocchiai davanti a lei.
Frozen: Rina....
Rina: Frozen....
Frozen: Rina... Da quando ti ho visto il mio... ehm “cuore” non ha mai smesso di pulsare, concedimi l'onore di avere...
Rina: Di avere....?
Frozen: … Le tue mutandine!
Arrivò diretto e preciso il calcio volante. Salto carpiato con doppio avvitamento che mi fece finire fuori dall'infermeria.
Una cosa era certa, le mutandine non le avevo avute, ma cazzosì se le avevo viste!
Fine Flashback
Quando ripresi conoscenza mi risvegliai in un lettino accanto a Recks, quest'ultimo ancora sotto shock dal mega colpo di tette ricevuto in faccia dalla stessa Rina.
Recks: … Il paradiso....
Frozen: Ma se non è una donna! E' il diavolo!
Il provvidenziale intervento di Alice che bloccò la mano di Rina, impedì al coppino di raggiungere la meta.
Ringraziai silenziosamente la ragazza che di rimando mi fece l'occhiolino.
Quando domandai alle due dove fosse andato Leon, cominciarono con un racconto su un certo Tatoo che l'Ordine stava prelevando.
Ma tra tutti quei discorsi una sola domanda mi venne in mente...
Frozen: Ma scusate eh! Tutto questo casino per questo Tatoo che crea mostri con l'inchiostro, non sarebbe stato più logico e semplice buttarlo in lavatrice? o.ò
Stavolta il facepalm fu collettivo, ma fin quando sarei riuscito a celare il vero lato di me stesso sarebbe andato tutto bene.