E: Bene, meglio così.
A: Andiamo, siamo in ritardo.
S: Aspettate un attimo, vi prego.
Aiutata dagli altri, raduno i corpi e comincio a concentrarmi. Cerco di ricordare il poco tempo che ho studiato al tempo per diventare invocatrice, prima dell'apparizione dei miei poteri. Cerco di ricordare i gesti che gli invocatori compiono durante il rito del trapasso.
H: Che vuole fare?
E: Il rito del trapasso.
H: Vuole aiutare queste persone, nonostante abbiano cercato di ucciderla?
A: Non solo. Vuole aiutare il mondo. Se le anime non raggiungono l'altra dimensione, Oltremondo o come ti pare, rischiano di cominciare ad odiare i viventi e diventare così mostri.
Apro gli occhi, le varie anime vicino a me. Mi guardano, attendono. Primo passo, giravolta. Comincio a danzare. Fosse stato solo un morto non sarebbe stato necessario, ma fra morti e suicidi si arriva almeno ad una decina.
I miei amici guardano, inermi. Mi osservano mentre ballo e piango. Sanno che è necessario. Sono nata per soffrire, così da alleviare le pene altrui. Ed ho accettato il mio destino.
L'ultimo passo, alzo le braccia in alto e la vedo. Qualcuno dice sia una porta, altri un tunnel, altri ancora una scala. Per me era una luce, immensa, potente. Abbagliante. Le anime l'attraversano, felici. Per un attimo, in quella luce, vedo mio padre. Lo vedo alzare una mano e salutare. Ricambio il saluto con un enorme sorriso, le lacrime che scorrono copiose. E poi, improvvisamemte, tutto scompare. Resto solo io, in ginocchio circondata da vuoti cadaveri, con una platea di cinque persone.
M: È dura, vero. Perchè lo fai, allora?
Ignoro la domanda, non sono nelle condizione di rispondere. Mi limito fare farle io una domanda.
S: Non vuole trovare la pace? Non sono morta, ma posso immaginare la pena dell'essere spiriti.
M: Come te, sto qui perchè c'è chi ha bisogno di me.
Annuisco e mi alzo, un pò a fatica. Il mondo ha davvero bisogno della mia sofferenza? Forse si, forse no. Un giorno lo scoprirò, ma per ora mi limito a fare ciò che credo giusto.
Mi volto verso i ragazzi e sforzo un sorriso il più felice possibile, nonostante le lacrime non smettano di scorrere.
S: Andiamo.
Il nuovo percorso sarebbe stato un pò più lungo. Invece del ponte, come avevo ragionalmente proposto di evitare, avremmo attraversato i monti un po più a nord. Nessuna premonizione, solo buon senso. Il silenzio era tornato nel blindato. Davanti Egil guidava, con Alex al suo fianco, mentee dietro io mi ero coricata, per ricaricare le energie, Xander fissava fuori, pensieroso. Homura sembrava un pò giù, mentre la signora Tsukihime gli accarezzava un braccio. Cosa che lui, naturalmente, non avvertiva.
X: Va meglio?
S: È il lato negativo dei miei poteri... mi affaticano molto...
X:Allora riposati.
S: È un pò scomodo.
Xander mi osserva un'attimo, come se valutasse qualcosa, poi si alza e si siede accanto a me.
X: Appoggiati a me.
In un attimo avverto la mia temperatura corporea salire alle stelle, il mio cuore accellerare.
S:Mememememe... grazie...
Appoggio la testa sulle sue gambe, sento il calore del suo corpo. Il suo profumo. Il mio cuore sembra pompare sempre più sangue, con tanta foga, sembra coprire qualsiasi suono.
Chiudo gli occhi, e dopo un po, scivolo in un dolce sonno.
Bello, luminoso, caldo.
Il verde e l'azzurro prevalgono.
Una mano mi porge un fiore. È azzurro così come il cielo e il mio vestito e l'acqua.
Lo raccolgo e lo porto al naso. Ha un buon odore
Odore di fiore e di erba e di vita.
Ma il suo è un odore migliore
Odore d'amore.
Incrocio i suoi occhi verde smeraldo
Mi allungo verso il suo viso
e
Un rumore estraneo
dolore
un urlo
il mio
il suo corpo accasciato a terra
Ora tutto è rosso
La terra il cielo il mio vestito il fiore
rosso sangue
rosso cone i miei occhi"
Cerco di divincolarmi, di scappare. Ma le sue braccia mi trattengono.
X: Sh... è tutto finito, tutto finito.
La sua voce mi aiuta, mi calma. Ma l'immagine è ancora nella mia mente, immobile, impressa a fuoco. Il terrore come accompagnamento.
S: Stai bene? È successo qualcosa?
X: Io sto bene, piuttosto tu? Cosa hai sognato?
S: Tu ed io, cioè noi, si, ecco...
Abbasso la testa per nascondere il rossore.
S: Ho sognato che eravamo su un prato e che ci uccidevano.
Il portone si spalanca.
A: Tutto bene?
X: Ho solo fatto un incubo.
E: Devi raccontarci qualcosa, Sakura?
H: Non sogni a caso, l'abbiamo notato ormai. Se ci dici precisamente cosa hai visto forse possiamo evitarlo.
S: Cosa credete? Che sia un mostro? Che non sappia sognare? O fare incubi? Non sono una macchina spara visioni, anche il mio cervello lavora come il vostro.
A: Sicura che possiamo stare tranquilli.
Annuisco e mi nascondo tra le braccia di Xander, che nemmeno immagina quanto piacere mi provocava questo suo fare protettivo.
X: Siamo quasi a metà strada. Resistiamo ancora un pò.
?: Sei sicuro che passeranno di qui?
?2: Certo, idiota. La trasmittente che i nostri polli hanno piazzato funziona benissimo. Sarà qui tra meno di mezz'ora
Sento la mia anima in tumulto. Nella testa, le voci demoniache cominciano a risuonare. Sento di star perdendo il controllo. Solo le braccia di Xander mi tengono al sicuro. Forse solo lui mi potrà aiutare. Chiudo gli occhi, scivolando nell'oblio. Le mie labbra mimano un "Addio". Il nero mi ricompre. Perdo conoscenza. Il pericolo è vicino.
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