in che mondo viviamo?

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Roxand
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in che mondo viviamo?

Messaggio da Roxand »

apro questa discussione perchè sono molto preoccupato per il nostro futuro.
la mia non è certo una idea originale per fare una discussione, tuttavia vorrei piuttosto raccogliere testimonianze su come la pensate sulla multiforme decadenza del momento attuale ed insieme esorcizzare la mia ansia che credo sia quella anche di altri.
è ormai sotto gli occhi di tutti che non si vive bene, e voglio partire dal microcosmo italiano per arrivare a quello planetario.
la situazione economica è a dir poco disastrosa, le famiglie fanno fatica a tirare avanti, a far studiare i figli e purtroppo a pagare tasse, bollette ed a mangiare; gli stipendi sono sempre quelli eppure i trasporti, il carburante, le assicurazioni auto sono ai massimi storici. quello che voglio dire è che ormai non si vive più, si sopravvive (e poi c'è chi dice che non gli bastano 3000 euro di stipendio per mantenere la sua famiglia, ma provateci coi 1000 di uno stipendio da operaio e poi parlate!); il peggio è che ne deriva un malcontento che fa paura, la gente è maleducata, menefreghista e si vive chiusi in un relativismo egoista da fare impressione. tutto ciò che ci circonda, violenza quotidiana (il tele giornale è un bollettino di guerra), i disastri naturali, guerre, malattie, carestie, crisi planetaria insomma.
quello che mi chiedo è: come siamo arrivati a questo stato? perchè prima si viveva meglio? ci si accontentava di più, eravamo meno ossessionati dal lusso? ci si rispettava, ci si voleva più bene? abbiamo fatto del superfluo il necessario? perchè così tanto male nel mondo? opinioni?
Roxand ha scritto:a parte il fatto che gli intercessori ci hanno la guerra in testa...


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Vykos
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Re: in che mondo viviamo?

Messaggio da Vykos »

Dico la mia su un settore del quale posso dire qualcosa di specifico, e cioè quello della sicurezza e del senso di sicurezza.
Affrontando il corso di sociologia questo tema è venuto fuori come fondamentale nella moderna concezione di società e penso abbia molto a che vedere con il "vivere peggio" di oggi.

La questione è questa: fino a pochi secoli fa, ma anche pochi decenni, il mondo era sicuramente molto più pericoloso ma la gente si lamentava molto meno. Ad esempio, se nel Medioevo avessi deciso di spostarmi da nord a sud d'Italia, probabilmente dei briganti mi avrebbero tirato giù da cavallo, derubato e mollato una pugnalata fra le costole. Ora come ora, nonostante i mille timori, oggettivamente questa opzione è alquanto remota ed anche quelle similari. Perchè nel Medioevo non si lamentavano? Perchè queste cose non le sapeva nessuno. Non che non si sapesse dei briganti, ma non si sapeva chi, quando, dove, perchè, non si aveva l'interminabile lista di eventi e di notizie che abbiamo oggi. E' sicuramente vero che oggi come oggi andiamo incontro a dei vizi del sistema societario ed economico tali da apparire insormontabili e da dare problemi sensibili al modo di vivere dei "poveri", ma il mondo, quanto a livello di benessere, è andato sempre migliorando. Per fare un altro esempio del tuo post, le malattie, in passato erano infinitamente di più ed avevano una mortalità elevatissima (per quanto ogni epoca abbia il suo "male incurabile"), ma oggi conosciamo la loro natura, sappiamo nel dettaglio cosa ci può accadere e quanto male saremmo messi in quella situazione, questo genera un grande senso di impotenza. Un altro esempio celebre? Sempre sulla sicurezza, gli stupri sono calati costantemente e nettamente nel corso del tempo, eppure sembra che oggi una donna non possa uscire di casa senza spray anti aggressione, perchè veniamo a sapere di tutti o quasi tutti gli stupri che vengono commessi, innalzando il livello di insicurezza e di diffidenza (che diventa ostilità competitiva) verso tutto ciò che non è noi stessi. Questo è il motivo che vedo dietro al menefreghismo: "Se succedesse a me, sarei da solo", pensa la persona media, "quindi perchè mi devo muovere io?"

Questa ideologia, in certe zone del mondo, è sfociata nei totalitarismi: "Siamo meno liberi, ma almeno c'è il fuhrer/il duce/il leader che mantiene l'ordine, gliela fa vedere, a quei delinquenti per le strade!" In altri casi è sfociata nella tensione urbana, come nel Bronx, dove ci sono numerosissime telecamere e vere e proprie muraglie di cemento armato dove i diversi quartieri si danno battaglia alimentando la criminalità, la carenza di igiene, il clima di malessere e di ostilità.
Questo credo si ripercuota a tutti i livelli di un sistema come il nostro. Le guerre per il petrolio, ad esempio, non sono che la manifestazione "governativa" anzichè "soggettiva" del "meglio a lui che a me".

Credo quindi che sia una meccanica inevitabile: nella visione complessiva del mondo più si sa di posti ed eventi più lontani, meno ci si sente bene. Non per questo, però, è possibile retrocedere nelle scoperte tecnologiche: bisogna, secondo me, prendere coscienza dell'esatto funzionamento delle meccaniche sociali per sentirsi non "più tranquilli" ma "più equilibrati".
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Re: in che mondo viviamo?

Messaggio da Roxand »

più che alla violenza "per necessità" dei briganti che assaltavano i viaggiatori per procurasi cibo, mi riferivo a come oggi si sia più inclini ad usare la violenza come mezzo risolutivo di ogni questione.
mi spiego meglio: i delitti passionali vengono commessi perchè si è incapaci di gestire una separazione, debolezza insomma, c'è il bisogno di dimostrare la propria forza caratteriale agli altri con forza fisica.
c'è un altro aspetto che volevo sottolineare: il senso di individualità troppo marcato, non ci si sente comunità ma entità singole anche se omologate alla massa. la gente ha paura dell'altro, non si fida del proprio simile quando siamo umanità proprio perchè siamo molti.
Roxand ha scritto:a parte il fatto che gli intercessori ci hanno la guerra in testa...


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Re: in che mondo viviamo?

Messaggio da Vykos »

Vero, per questo discorso della moltitudine ci si potrebbe rifare all'esempio degli animali, la famosa storia "gli animali sono stupidi singolarmente ma geniali nel funzionamento della collettività, l'uomo è geniale singolarmente ma nella collettività è l'essere più stupido che ci sia". Gli animali non hanno coscienza di esistere e si comportano come conviene alla collettività che poi è anche come conviene a loro. L'essere umano invece ha piena consapevolezza della propria individualità, ed il guadagno personale scavalca il più intuitivo "bene di tutti". Probabilmente l'individualismo "egoista" è diretta ed inevitabile conseguenza dell'individualismo "di coscienza". Non penso che sia dovuto ai tempi, purtroppo.
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Re: in che mondo viviamo?

Messaggio da Roxand »

Vykos ha scritto:l'uomo è geniale singolarmente ma nella collettività è l'essere più stupido che ci sia". Gli animali non hanno coscienza di esistere e si comportano come conviene alla collettività che poi è anche come conviene a loro. L'essere umano invece ha piena consapevolezza della propria individualità, ed il guadagno personale scavalca il più intuitivo "bene di tutti". Probabilmente l'individualismo "egoista" è diretta ed inevitabile conseguenza dell'individualismo "di coscienza".

le conquiste però le fanno le masse, mai i singoli.
l'uomo primitivo si è evoluto organizzandosi in società, o meglio clan che salvaguardavano il bene di tutti, eppure l'uomo primitivo aveva coscienza di sè a differenza degli animali. se è vero che eventi come la rivoluzione francese sono stati ispirati da alcuni, sono stati attuati da tutti. l'individualismo forse l'ho espresso erroneamente, il sentimento che mi fa paura è in realtà il relativismo; stà bene a me quindi lo faccio, si pensa poco a chi ci stà intorno. scenetta: tutti fermi per strada ad assistere ad uno spettacolo in piazza, una donna fuma tranquillamente, di fianco a lei un'altra donna incinta con un figlio piccolo, scusi signora può spegnere che a mio figlio da fastidio e per di più sono incinta? e quella, no, siamo all'aperto, fumo quanto voglio.
altra scenetta in autobus: un vecchietto: giovanotto, puoi alzarti dal sedile per favore? no! ma lo sai che sono invalido? ho avuto un ictus? ah, allora se hai avuto l'ictus non uscire, stai a casa tua!
questo per dire che la gente è prepotente e poco attenta al bisogno altrui.
la decadenza a cui faccio riferimento nel primo post si vive quotidianamente, la gente pensa di essere l'unico essere umao sulla facia della terra.
quello che intendo è che la gente è diffidente ed incattivita, si vive male strappando la giornata ed i genitori portano nelle loro famiglie sempre più malcontento che si esprime in frustrazione ed aggressività, a prendersela con qualcuno a tutti i costi anzichè a vivere in pace.

Vykos ha scritto:le malattie, in passato erano infinitamente di più ed avevano una mortalità elevatissima (per quanto ogni epoca abbia il suo "male incurabile")

indubbiamente, però pensiamo a quante malattie sono provocate dai veleni che provoca l'uomo: buco nell'ozono, petrolio in mare, centrali nucleari, animali ingrassati in una sola settimana abbuffati con cadaveri di altri animali, amianto, armi batteriologiche, scarichi di fabbriche...tutte cose che ai tempi di Adamo non c'erano... e Adamo visse 930 anni!
Ultima modifica di Roxand il 15 lug 2011, 23:01, modificato 1 volta in totale.
Roxand ha scritto:a parte il fatto che gli intercessori ci hanno la guerra in testa...


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Re: in che mondo viviamo?

Messaggio da Vykos »

Questo credo derivi in parte dalla situazione di miseria economica ed in parte dallo sviluppo degli strati della vita. E' abbastanza sentimento comune il percepire di avere più problemi sul piano organizzativo rispetto alle epoche scorse (o, come si suol dire colloquialmente, "ai vecchi tempi"), nelle quali questi problemi non si ponevano per assenza stessa della fase della vita in cui si potevano porre. Cerco di spiegarmi meglio. Penso che questi problemi organizzativi siano dovuti in buona parte anche alla complessità della vita in sè: c'è una bella differenza tra il dover lavorare e veder spuntare il tuo vivere fisicamente dal tuo lavoro ed il lavorare per avere del denaro con il quale organizzare le quantità di cibo in quel che rimane dall'esazione fiscale ed andartelo a comprare. Questo è un esempio stupido, però è abbastanza simbolico di ciò che intendo dire. Un'altra manifestazione dello stesso fenomeno potrebbe essere l'elevata quantità di tasse ed imposte che danno l'impressione - che non sempre è tale - di star più tempo a sborsare soldi che a fare il proprio lavoro. Il cervello è oberato da un insieme di meccaniche sociali che, intrinsecamente, sono assolutamente innocue quando non addirittura produttive, ma che assieme ai piccoli problemi in ognuno di questi singoli passi tendono a sfibrare la voglia di fare delle persone. O forse sono io che sono svogliato di natura ed accuso queste cose. XD
indubbiamente, però pensiamo a quante malattie sono provocate dai veleni che provoca l'uomo: buco nell'ozono, petrolio in mare, centrali nucleari, animali ingrassati in una sola settimana abbuffati con cadaveri di altri animali, amianto, armi batteriologiche, scarichi di fabbriche...
Non c'è dubbio, però sono cause che danno effetti bene o male conosciuti, almeno a grandi linee. E secondo me è proprio questa conoscenza che fa percepire la maggior varietà di timori da avere nella vita della persona comune.
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Re: in che mondo viviamo?

Messaggio da Roxand »

Vykos ha scritto:Penso che questi problemi organizzativi siano dovuti in buona parte anche alla complessità della vita in sè: c'è una bella differenza tra il dover lavorare e veder spuntare il tuo vivere fisicamente dal tuo lavoro ed il lavorare per avere del denaro con il quale organizzare le quantità di cibo in quel che rimane dall'esazione fiscale ed andartelo a comprare
no, no non volevo riferirmi a questo quando dico di superfluo e non ci accontentiamo del necessario. forse rispondi così perchè hai pensato queso, ma volevo in realtà dire che guardiamo con maggiore interesse alle sciocchezze che alle cose serie. c'è un vecchietto (se mi sentisse mi riempirebbe di parolacce XD) che conosco che racconta sempre che durante la guerra mangiava una fettina di pane con una goccia (in senso letterale) spalmata e si divideva una patata cotta sotto la cenere in 6 parti (tanti quanti erano i figli) mentre i suoi nipoti hanno i vizi più disparati e 1000.000.000 allergie ciascuno. in parole povere non c'è spirito di sacrificio. i vecchi si lamentano che i propri figli insegnano ai piccoli ad essere sempre più pretenziosi anche in era di crisi globale come questa. gli insegano ad essere degli egoisti ed avidi.
Vykos ha scritto: ed il lavorare
che di sti tempi mi sembra un parolone. dove stà questo lavoro? qui c'è un conflitto generazionale che fa paura. i vecchi non vanno in pensione perchè non gli conviene ed i giovani diventano vecchi aspettando di lavorare. lavorare in previsione di una pensione che forse non vedranno mai, pechè per recuperare i contributi lavoreranno fino a 99 anni per com'è la situazione odierna.quanti paradossi! altro che bamboccioni! come fa uno ad andar via di casa senza lavoro? poi si lamentano del calo demografico, l'italia è un paese di anziani! per forza, se mi devo fare anziano per prendere un posto di lavoro, un figlio quando lo faccio?
so di sembrare molto pessimista e che forse questa discussione è un pò pesante, ma in realtà sono indignato e fortemente preoccupato come ho scritto nel primo post.
Roxand ha scritto:a parte il fatto che gli intercessori ci hanno la guerra in testa...


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Re: in che mondo viviamo?

Messaggio da Roxand »

altro aspetto che non vorrei tralasciare è quello delle ormai innumerevoli catastrofi che negli ultimi anni stanno sconvolgono la terra. l'Aquila, Cile, Haiti, Giappone (+ scoppio centrale nucleare) Sicilia, alluvione Sarno e paesi limitrofi, tante ma tante ne sono successe? questo clima cupo e terrorizzato che si vive no rimanda forse alle profezie sugli ultimi tempi? a volte sembra di essere tornati all'anno 1000 quanto a timore della fine del mondo imminente. non dico che è leggittimo credere alle profezie maya o pseudo tali, ma pechè le teorie sono tante al riguardo? il cinema ad esempio affronta il tema spessissimo (the day after tomorrow, 2012...), tutto riconduce ad un qualcosa di simile a quella profezia. tempo fa su youtube ho visto anche dei messaggi di Adam Kadmon che spiega come gli oligarchi del futuro stiano preparando a lasciare la terra che esploderà o cose simili; per non parlare di John Titor che parla di terza guerra mondiale e guerra civile americana. può essere che siano tutte palle, però perchè si insiste tanto su questo catastrofismo, cosa c'è di vero sotto?
Roxand ha scritto:a parte il fatto che gli intercessori ci hanno la guerra in testa...


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Re: in che mondo viviamo?

Messaggio da Gunblade00 »

Roxand ha scritto:a volte sembra di essere tornati all'anno 1000 quanto a timore della fine del mondo imminente.
Invece stando a ricerche più recenti la prospettiva escatologica derivata dal numero tondo storicamente si era affermata nella società medievale solo in proporzioni molto ristrette. E' come l'importanza delle crociate: le prime analisi degli storici si sono rivelate errate di fronte ad acquisizioni successive di dati.
Roxand ha scritto: può essere che siano tutte palle, però perchè si insiste tanto su questo catastrofismo, cosa c'è di vero sotto?
Fidati: si spiega tutto con la stupidità umana. :looksi:
Ritornando a parlare seriamente, l'uomo di fronte alla sua contingenza strutturale ha storicamente reagito con l'esternare le proprie aspirazioni e paure. Come i romani offrivano primizie a Marte affinchè li preservasse dai pericoli della guerra così molte persone credevano che il mondo così pieno di pericoli e catastrofi poteva crollare improvvisamente, magari lasciando spazio ad un'altra dimensione trascedente e più meritevole.
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"Non leggere mai un libro che è nato ed è stato battezzato (con l'inchiostro) nello stesso momento."
"Un panino imburrato di più o di meno in corpo al fantino decide a volte di corse e scommesse, cioè di felicità e infelicità di migliaia.- Finchè il destino dei popoli dipenderà ancora dai diplomatici, gli stomaci dei diplomatici saranno sempre oggetto di angoscia patriottica." Nietzsche. Umano, troppo umano.
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Re: in che mondo viviamo?

Messaggio da Roxand »

Gunblade00 ha scritto:Fidati: si spiega tutto con la stupidità umana. :looksi:
non credo che siano tutti stupidi, dai... ci sono pure fior di scienziati che studiano possibilità del genere, ad esempio il meteorite che cade sulla terra, ed è verosimile perchè pochi giorni fa uno ha pure sfiorato la terra. ci sono inoltre molti scienziati che studiano il fenomeno dal punto di vista psicologico.

il resto del tuo post è un'osservazione pertinentissima e sembra un prolungamento del mio stesso discorso, il problema è sapere propirio il perchè c'è questa di contingenza, lo vedi che lo ammetti anche tu Gunblade00 che c'è un senso di inquietitudine tale da far pensare ad un discorso che abbia a che vedere con l'escatologico? prima si faceva sacrificio a Marte per esorcizzare la paura della guerra, mentre ora si parla di fine del mondo perchè questo è il timore moderno; tutto torna, come vedi; tutto è direttamente collegato. disastri-violenza-solitudine-malessere=fine del mondo. la gente non sa darsi spiegazione del momento attuale (del mondo in cui viviamo come dico nel titolo) e di conseguenza non lo accetta, ed avveretendo che sia toppo sbagliato, aspetta che finisca da un momento all'altro o che ci sia un nuovo diluvio universale et similia.
Roxand ha scritto:a parte il fatto che gli intercessori ci hanno la guerra in testa...


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Re: in che mondo viviamo?

Messaggio da Roxand »

http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2011/07/2 ... nberg.html

vorrei con questo esprimere il senso di insensatezza e del clima di violenza modiale, praticato da sistemi organizzati come dal singolo esaltato. perchè nel caso particolare si parla di neonazista ed a tal proposito vorrei citare il premio Oscar Benigni: <...ci sono nostalgici pure di quello...>
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Re: in che mondo viviamo?

Messaggio da Fausto »

Adamo visse 930 anni!
Su questo ho qualche perplessità...


A parer mio un tempo era infinitamente
peggio, ma non si aveva un quadro
preciso della situazione, (non c'era informazione),
a parte quello che ognuno subiva personalmente.
Le guerre e le conquiste erano la regola,
come si poteva vivere bene?
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Re: in che mondo viviamo?

Messaggio da Roxand »

in Grecia le pensioni minime sono abbassate a 400 euro. nuove tasse su luce e gas... risultato quanta gente non pagherà? a quanta gente sarà tolta la corrente e il riscaldamento? torniamo a falò e lumi? andiamo a letto all'ra delle galline? poi cos'altro aratro? bicicletta? la cosa mi preoccupa, perchè si parla ovunque di un effetto "infezione" se la Grecia tornasse alla dracma, e chi ha le "difese immunitarie" a terra?
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