Spoiler
Ciao a tutti! Chi dovesse leggerlo, potrebbe farmi sapere via PM cosa ne pensa?? :) Grazie mille! PS: Non è finito qui.. ogni giorno posterò il capitolo seguente! :)
Il sole era alto nel cielo e nessuna nuvola sembrava mettersi tra esso e la terra, in modo da raffreddare anche se di poco, la temperatura calda di quella mattina. Gli alberi del bosco lì vicino si muovevano pigramente al passare del vento in mezzo ai rami, mentre alcuni uccelli volavano allegramente sopra di essi, cinguettando. Nella radura poteva sentirsi il chiaro fluire di un torrente contro le rocce; davanti al bosco, si innalzava una grande montagna alta più di un chilometro, la cui cima si poteva vedere raramente nei giorni dove c’erano pochissime nubi. A metà altezza del monte, vi era una grande grotta buia circondata da degli alberi e il sentiero portava solo fino a quel punto. Il terreno della montagna era vario: comprendeva alcune zone erbose, alcune rocciose e aride, mentre altre innevate nell’inverno. Il monte veniva chiamato dai paesi lì vicino monte sacro o monte Xion; su questo monte, venivano narrate moltissime leggende, alcune false ma una in particolare incuriosiva moltissime persone: si diceva che il monte era abitato da una creatura mitologica chiamata Quetzal uccello del tuono. Molte persone hanno provato a vedere se la leggenda fosse vera e dal monte non sono più ritornati.
Un ragazzo camminava lentamente con un borsone nelle spalle, mentre si guardava attorno lasciandosi cullare dal vento che passava a fianco a lui. Non vide ne animali, ne mostri o persone: era solo in quella radura. Poggiò il borsone nell’erba a fianco al torrente e si sdraiò nell’erba, guardando verso l’alto e verso il cielo azzurro. Chiuse gli occhi per un momento, mentre una brezza gli scompigliò i capelli leggermente lunghi e di un colore sul castano chiaro. Si mise a sedere e si tolse la giacca di pelle che indossava: era di un colore simile al verde militare ed era molto utile per le molte tasche che aveva tra interne ed esterne. La poggiò con cura nell’erba e aprì il borsone, estraendone da esso una tenda e montandola sul manto erboso davanti alle pendici del monte. Guardò un attimo il suo riflesso nel torrente e si diede una rinfrescata al viso. Riprese in mano il borsone e ne tolse uno zaino scuro, un panino con del salame dentro e un pugnale, che utilizzava per difendersi. Erano le undici e mezza e aveva un po’ di fame, così decise di mangiare uno dei panini che si era preparato. Mentre mangiava, guardò verso nord e vide che stavano arrivando delle nubi molto scure: probabilmente non avrebbe piovuto, ma non avrebbe fatto sicuramente bel tempo. Esplorò il bosco vicino al monte e trovò l’inizio del sentiero che portava al monte: un’ombra passò veloce sopra di lui, senza che se ne accorse. Uscì dal bosco e decise di riposare un’oretta all’esterno della tenda. Mentre riposava, il tempo cominciò a farsi sempre più ventoso e freddo, tanto che si svegliò di soprassalto per colpa delle correnti gelide del vento. Recuperò la giacca e si sistemò nella tenda, aspettando che il tempo cambiasse per poter tornare a casa. Si addormentò di nuovo… in lontananza, nei pressi della cima del monte, si udì un ruggito potentissimo che svegliò, con un grande spavento, il ragazzo. Uscì dalla tenda sentendo alcune gocce cadere dalle nuvole e guardò all’esterno di essa: non riusciva a vedere granché, dato che si era fatta la sera e il cielo si era oscurato un po’. Il monte gettava un’ombra minacciosa sulla radura e correnti gelide di vento sembravano colpire la tenda e il suo viso come rasoi affilatissimi. Decise di tornare dentro e prese una coperta da dentro il borsone. Si coricò nuovamente, dopo aver mangiato un altro panino. Non riuscì a dormire: non seppe dire se fosse il vento che urlava tra gli alberi, l’ombra del monte che oscurava tutto compresa la sua tenda oppure il ruggito che lo aveva svegliato poco prima. Era come se qualcosa non lo volesse lì. Quando quella sensazione divenne troppo grande per poterla sopportare, prese il pugnale e fece capolino al di fuori della tenda. Pioveva a dirotto e la tenda era bagnata fradicia: menomale che era impermeabile. Fece qualche passo e vide un’ombra gigante muoversi sopra di lui, si udì un enorme ruggito e un tonfo per terra. Davanti a lui si era materializzato un enorme drago di colore scuro, con tutto quel buio riuscì a capire solo che era un drago, e dagli occhi chiari come la neve che sembravano risplendere in tutto quel buio.
La leggenda di Bahamut, Kratos e Angel ha delle radici molto profonde nella storia di questo mondo: si narra che questi tre esseri immortali e veramente molto potenti, siano stati l’unione di una creatura veramente molto potente che era esistita addirittura prima della formazione di questo mondo. La creatura leggendaria era nota con molti nomi ma i più importanti erano Angel Dragon, il signore dei draghi o il re delle creature mitiche. Angel Dragon era una creatura dai poteri inimmaginabili e non si seppe il perché della sua divisione in Bahamut, Kratos e Angel e nemmeno chi fossero e come fossero tali creature leggendarie.
Il ragazzo era caduto dallo spavento e si stava rialzando di fronte a quel gigante dalle ali e dall’aspetto terrificante.
- Chi sei? E cosa ci fai davanti al Monte Xion? – disse il drago con voce profonda
- Mi chiamo Matt… Matt Winchester… non sto facendo niente di male… - disse il ragazzo senza abbassare la guardia
- Quel ridicolo pugnale non ti servirà… di sicuro non con me… - disse il drago e scuotendo le ali causò un’onda d’urto pazzesca, che però non fece alcun effetto sul ragazzo
- E tu chi saresti? – disse Matt facendosi coraggio ad affrontare un enorme drago come quello
- Il mio nome? Io ho molti nomi ragazzo… alcuni mi chiamano re dei draghi, il signore delle fiamme… ma il mio vero nome è Bahamut! – disse il drago
- Bahamut? Sei lo stesso Bahamut della leggenda del drago leggendario? – disse Matt
- Quale drago leggendario? – disse il drago
- Niente… lascia stare… cosa vorresti fare, adesso? - disse Matt
- Tu mi sembri il ragazzo giusto… io ho osservato molte persone nella mia vita ma tu sembri essere adatto al compito… - disse Bahamut incrociando le braccia
- Quale compito? – disse Matt perplesso
- Quello di conquistare i Guardian Force… e se ci riuscirai potrai utilizzare anche i miei poteri… - disse Bahamut con un mezzo sorriso
- E se non accettassi? – disse Matt preoccupato
- Me ne andrò… e non sentirai più parlare di me… - disse Bahamut
Matt ci pensò un attimo: i Guardian Force? Non sapeva nemmeno che cos’erano. In fondo che cos’aveva da perdere? Lo guardò negli occhi prima di prendere la decisione e disse:
- D’accordo… accetto… cosa devo fare? – disse Matt annuendo e abbassando il pugnale
- Dovrò insegnarti molte cose, soprattutto per quanto riguarda il combattimento… - disse Bahamut scuotendo la testa
- Per adesso, credo che dovrò tornare a casa… questo tempo non è ottimo per gli allenamenti… - disse Matt
- Ahh già… dimenticavo! – disse Bahamut
Con un cenno della mano, le nuvole si diradarono e finì di piovere, lasciando il posto a un sole che stava calando oltre il monte. Dovevano essere veramente molto spesse quelle nuvole, se Matt non si era nemmeno accorto che il sole fosse ancora là da qualche parte.
- Bene… possiamo cominciare? – disse Bahamut sorridendo all’espressione stupefatta del ragazzo
Il drago si spostò un po’, per lasciare un po’ di spazio a Matt che lo seguì al centro della radura.
- Prima di cominciare, ti spiego rapidamente che combattimento puoi affinare: in generale, i combattenti si suddividono a seconda della tipologia delle loro azioni di combattimento e dei loro attacchi. Un combattente che punta più sugli attacchi fisici che su quelli magici, viene definito Guerriero; al contrario, un combattente che si concentra sugli attacchi magici, si chiama Mago. Infine, vi sono i Defender, che sono combattenti abili negli attacchi fisici come negli attacchi magici, ma anche nella difesa e nel recupero delle forze… ovviamente, questi ultimi non hanno certo la stessa forza di un guerriero o la stessa potenza magica di un mago, ma poco di meno! – disse Bahamut sorridendo
- Come faccio a capire per cosa sono portato? – disse Matt perplesso
- Beh, ci sono molti modi per capirlo: il primo è sicuramente con l’esperienza… un combattente raggiunge quel livello dopo che si allena! Affina le tue tecniche con le armi o con la magia o con tutte e due! – disse Bahamut incrociando le braccia
- Ma adesso come posso capire quali tecniche sviluppare? – disse Matt
- Per adesso, ti insegnerò le basi del combattimento! Poi, vedremo dopo le tecniche! – disse Bahamut
Il drago spiegò al ragazzo come muoversi in battaglia, come sviluppare una tattica e cosa sfruttare nel terreno dove si sta combattendo: come gli spiegò il drago, il mondo era governato dagli otto elementi. Ogni elemento aveva il suo contrario e in tutto si formavano le quattro coppie elementali: fuoco – gelo, acqua – tuono, terra – vento, infine sacro – oscuro. Queste erano le quattro coppie elementali. Rispetto alle prime tre, l’ultima coppia era un po’ difficile da sfruttare, dato che le magie di elemento sacro e di elemento oscuro non erano magie da niente e richiedevano un dispendio di energie molto alto. Tenne a mente tutte le informazioni che Bahamut gli diede, perché sapeva che più avanti gli sarebbero servite contro i vari guardiani. Mentre parlavano, si fece notte e, quando Matt era assonnato, decisero di andare a dormire. Il drago si coricò nell’erba mentre Matt andò a dormire nella tenda: dopo circa una mezzora, dal bosco uscì una debole luce chiara. Il drago si svegliò e, con un sorriso, si addentrò nel bosco, cambiando le sue sembianze in un ragazzo biondo.
Il mattino seguente, Matt venne svegliato dalla luce molto calda provocata dal sole che, dentro la tenda, raggiungeva temperature da serra di vetro. Aveva la bocca asciutta e prese una piccola bottiglia di plastica vuota e la riempì dal torrente. Mentre si alzava una volta riempita la bottiglia, Matt sentì dei movimenti alle sue spalle e vide il drago che lo aveva allenato il giorno prima raggiungerlo dal bosco.
- Buon giorno! Dormito bene? – disse Matt con un sorriso
- Direi di si… vuoi cominciare subito gli allenamenti, oppure vuoi mangiare qualcosa prima? – disse Bahamut
- Direi di tornare a casa… faccio colazione e ci alleniamo, ok? – disse Matt avvicinandosi alla tenda per smontarla
- D’accordo! – disse Bahamut annuendo
Matt smontò la tenda velocemente e, dopo dieci minuti di cammino, furono a casa.
Matt aveva vissuto fino all’età di 16 anni con dei genitori adottivi, ma aveva deciso di andare a vivere da solo, dato che con loro non andava tanto d’accordo: dei suoi veri genitori non ricordava nulla e nemmeno del fratello. Aveva solo un piccolo ciondolo dalla forma di un leone che ruggiva che gli rimbalzava nel petto. La casa del ragazzo era piccola, formata solo dal piano terra, e comprendeva un totale di cinque stanze, un magazzino e una veranda, questi ultimi due fuori dalla casa. Dentro la casa vi era un bagno, piccolo ma abbastanza grande per una persona sola, una cucina, una camera da letto matrimoniale e due camerette singole. Queste stanze venivano messe in comunicazione tra loro da un lungo andito. La veranda era molto grande e con delle pianelle rosse, che si riscaldavano la mattina e dove Matt stava coricato a godersi il sole ogni tanto. Nel giardino c’era un albero di nespole e due alberi di ciliegie, oltre a delle piante d’uva vicino al muretto di confine con il vicino. Il portone di ingresso era grande e di legno, lavorato, e con delle vetrate nella parte superiore.
Non appena raggiunsero la casa, Matt aprì il portone con le chiavi e entrarono in cucina, dopo che Bahamut si trasformò in ragazzo. Il drago aveva le sembianze di un ragazzo dai capelli biondi e gli occhi azzurri, con una canottiera verde militare e un paio di jeans scuri. Matt fece colazione mentre Bahamut guardava tranquillamente la televisione: il ragazzo si chiese come facesse un drago a sapere come funzionava un televisore. Evidentemente, non era così tanto drago. Non appena Matt finì, uscirono fuori a prendere un po’ d’aria: Bahamut cominciò con gli allenamenti, spiegando a Matt che, per i guerrieri così come per le altre tipologie di combattente, esistevano molte armi. Un guerriero, solitamente, utilizzava armi corpo a corpo o di combattimento ravvicinato, come guantoni, spade, lame, pugnali o altre cose simili, e di rado utilizzavano armi a distanza: quelle venivano usate soprattutto dai defender, che spesso utilizzavano armi da fuoco, archi, balestre e cose simili. I maghi, ovviamente, facevano affidamento essenzialmente al loro bastone, che solitamente rimaneva tale per tutta la loro vita: solo i bastoni degli stregoni diventavano più potenti e si evolvevano man mano che avanzavano con l’età.
- Io, sicuramente, non vorrò diventare un mago… non si potrebbe unire la potenza di fuoco delle armi come fucili e pistole con la letalità delle spade e le lame? – disse Matt pensieroso
- Esiste un’arma, costruita molto tempo fa che ha, nell’impugnatura, il calcio di un fucile e, al posto della canna, una lunga lama… solitamente la lama supera il metro e mezzo… - disse Bahamut
- Wow! Vorrei avere una di queste armi per combattere! – disse Matt speranzoso
- Un Gunblade? – disse Bahamut con un sorriso
- Si… mi piacerebbe… sembra un’arma veramente potente! – disse Matt
- Lo è… vedremo dopo gli allenamenti! – disse Bahamut annuendo
Durante gli allenamenti, Matt utilizzava una piccola spada di ferro che gli aveva procurato Bahamut: era molto leggera e il drago gli disse che il Gunblade era più pesante della spada che stava usando fino a quel momento. Il drago lo aveva portato nelle pianure Arkland per iniziare a combattere contro dei mostri: la pianura Arkland era una distesa erbosa, con alcuni boschi, posta esattamente tra la regione del fuoco e la regione del tuono, le uniche due zone che confinavano in tutto il mondo. La pianura era abitata essenzialmente da tre tipi di mostri: i Lesmathor, che assomigliavano a delle vespe troppo cresciute, delle dimensioni di un cane circa, i Kedachiku, delle larve grasse che erano grandi quanto un ippopotamo, e i Focaral. Questi ultimi erano dei pesci rossi che si dividevano in finti e veri (molto più rari dei primi). Questi mostri avevano l’abitudine di “nuotare” nella sabbia della spiaggia oppure nella terra appena smossa. Attaccavano in branco e, quando stavano nella sabbia o nella terra, era praticamente impossibile colpirli bene. Riuscì ad uccidere un paio di Lesmathor, con i consigli di Bahamut e un paio di Focaral. Trovò delle strane pietre gialle che fece vedere al drago.
- Quelli sono dei cristalli magici e sono essenzialmente divisi in tre tipi a seconda della potenza: i quarzi, le ametiste e le giade! Tu hai trovato dei quarzi magici: sono molto utili per creare delle magie con le abilità! – disse Bahamut sorridendo e esaminando le pietre che gli aveva dato Matt
- Ho capito… beh, non penso che ancora potrò creare delle magie da questi cristalli… - disse Matt mettendo le pietre nello zaino
- No, ti servono i Guardian Force per poterlo fare! – disse Bahamut annuendo
- E quando potrò affrontare il primo?
- Prima di quanto pensi… adesso, andiamo! Voglio farti provare il Gunblade! -
Bahamut si trasformò nuovamente in ragazzo e accompagnò Matt dal fabbro del paese. In vetrina, aveva una lunga spada e dei pugnali d’acciaio con il manico nero. Matt aprì la porta seguito da Bahamut e il commesso fu subito da loro. L’ambiente era dei più classici per un fabbro, molta luce, un po’ di polvere danzante e un misto di odori tra il ferro e il legno molto forti.
- Salve! In cosa posso esservi utili? – disse il fabbro
- Vorremo provare dei Gunblade… mi porti un Hyperion, un Revolver e un Tanket! – disse Bahamut con la mano sul mento
- Arrivo subito… - disse il fabbro
Era un uomo di media altezza, con lunghi baffi scuri sotto il naso e il mento un po’ allungato; la testa aveva quasi perso tutti i capelli mentre i rimanenti assumevano già una tonalità verso il grigio-bianco. Tornò dopo circa cinque minuti con due scatole scure in mano, per poi ritornare indietro e portare un’altra scatola scura. Le poggiò sul bancone e le aprì: la prima scatola conteneva un Gunblade con la lama lunga, circa un metro e settanta di lama, con il calcio del fucile bianco e molto piccolo. Lo passò a Bahamut che lo diede a Matt. Il ragazzo la alzò verso l’alto e si accorse che non doveva pesare più di due chili.
- Quello è l’Hyperion, un Gunblade di tipo leggero! La sua lama è in fibra di carbonio e pesa quasi due chili, mentre il calcio è quello di una pistola nove millimetri di ultima generazione! – disse il fabbro
- Mmm… troppo leggero… non mi sembra adatto a me! – disse Matt un po’ dubbioso
- Vuoi andare sul pesante? Bene… questo è il Tanket! – disse il fabbro
Il Tanket era un Gunblade leggermente più corto dell’Hyperion ma con la lama molto più spessa di quest’ultimo e il calcio del fucile decisamente più grosso. Il fabbro lo prese a due mani e lo diede al ragazzo. Matt dovette stringere forte il calcio del fucile che stava reggendo per non farlo inclinare.
- Questo è un Tanket, modello di tipo Pesante! La sua lama è in piombo rivestita in acciaio! Il fucile è un Winchester moderno con la bellezza di otto colpi di pura potenza! – disse il fabbro con un sorriso
- Una via di mezzo? – disse Matt e con un leggero sforzo lo rimise nella sua scatola
- Beh… c’è il Revolver! – disse il fabbro
Aprì l’ultima scatola e Matt rimase stupefatto dalla bellezza del Gunblade: una lama lunga circa un metro e mezzo, forse anche meno, spessa solo cinque centimetri e d’un colore argentato. Il calcio del fucile era poco più piccolo di quello del Winchester, ma sempre temibile quasi quanto l’altro. Come lo alzò, sentì le sue mani percorse da uno strano formicolio, quasi avessero scelto già l’arma da impugnare.
- Questo è il Revolver! Un Gunblade di tipo medio! La sua lama è in acciaio e pesa circa cinque chili! Il calcio è quello di un Revolver a sei colpi di una potenza davvero stupefacente! – disse il fabbro
- Che differenza c’è tra i tre? – disse Matt curioso
- Beh, l’Hyperion è decisamente più leggero e più lungo di tutti e due ed è usato principalmente da guerrieri agili e veloci! Il Tanket è più per i guerrieri che hanno una grossa stazza e una grande resistenza alla fatica! Il Revolver è utilizzato da molti guerrieri ed è il preferito per chi basa la sua strategia più sugli attacchi fisici che sulle magie! Il calcio del Revolver, infatti, è più potente del Winchester e del calcio dell’Hyperion! – disse il fabbro indicando il calcio del Revolver
- Ho capito… Bahamut missà che ho scelto! – disse Matt
- Cosa hai detto, ragazzo? Credo di non averti capito bene! – disse il fabbro un po’ perplesso
- No, stavo parlando con…
- Balthasar… è il mio nome… - disse con un sorriso Bahamut e interrompendo
- Mmm… ok… - disse il fabbro un po’ dubbioso
- Bene! Quanto le devo? – disse Bahamut battendo le mani
- Sono… 1700 Guil! Se aggiunge altri 300, le do anche cinque pacchi di munizioni al prezzo di tre! – disse il fabbro
- E sia! Tenga… - disse Bahamut pagando
- Ma… - disse Matt
- Non fa niente! L’importante è che ti alleni seriamente! – disse Bahamut con un sorriso
- D’accordo… - disse Matt annuendo
I due uscirono dall’officina del fabbro e fecero ritorno a casa, quando ormai il sole stava tramontando oltre il profilo che disegnavano le case.