Scusate l'assenza, il mio pc ha fatto di nuovo puff. Che gioia.
L'unico lato positivo della situazione era rappresentato dal fatto che sia Alexandra che Raiden avevano familiarità con lo stile di combattimento l'una dell'altro, e che i loro cloni futuri sembravano mantenerlo. Il problema stava nelle loro abilità: in quanto ad agilità e destrezza si eguagliavano, e lo stesso discorso andava fatto per la potenza degli attacchi e la difesa. Era uno scontro difficile perché incerto. Non c'era la sicurezza della vittoria. Ma almeno neanche della disfatta.
Raiden non aveva esitato un attimo e ora stava attaccando la sua avversaria senza darle tregua, Glamdring contro una Durandal scurita dal tempo, ma sempre affilata.
Alex invece si teneva sulla difensiva. Per il momento non aveva ancora attaccato il secondo Raiden, si limitava a schivarne gli attacchi o a pararli con Nivalis e Sky. Non era per lo svantaggio dato dalle due daghe contro la spada dell'avversario, né tantomeno per un'effettiva difficoltà dello scontro (per il momento). Ma schivare e sfuggire agli attacchi le riusciva bene, senza pensare troppo alle proprie mosse. E in quel momento aveva bisogno di tenere la mente il meno impegnata possibile sullo scontro: bisognava levarsi dalle scatole quelle due illusioni o non sarebbero mai riusciti ad avanzare.
E forse aveva un'idea. Forse.
Raiden disarmò la Alex futura, con una mossa che anche quella del presente aveva avuto modo di sperimentare sulla propria pelle, e Durandal scivolò sul pavimento fino all'altra coppia di sfidanti, distrando il secondo Raiden. A quel punto ci vollero solamente una presa salda e uno slancio sufficientemente potente per ribaltarlo sulla schiena. Quel breve attimo di tregua le bastò per riunirsi schinea contro schiena al vero Raiden, entrambi in guardia.
- Ohi... - cominciò la ragazza. - Lo sai, no, che non ho la minima intenzione di tradirti?
Lo spadaccino increspò appena le labbra, riponendo tutta la sua fiducia in lei.
- Non mi lascio certo confondere da un'ombra.
- Tanto basta. Cambio di avversario?
- Sia!
La staticità del momento venne rotta dallo scambio di posizioni dei due Cadetti, che ora affrontavano ciascuno il proprio doppio.
Le due Glamdring cozzarono violentemente l'una contro l'altra, tra lo sbigottimento e la rabbia della copia.
- Cosa diavolo stai facendo? E'
lei il nemico! Ti tradirà, come ha già fatto con me! Io sono il tuo solo alleato qui,
il solo! Perché ora la difendi?
Non ebbe bisogno di pensarci, la risposta era ovvia.
- Perché è una mia compagna, - "
La mia compagna." - e ho fiducia in lei!
Con un urlo furioso la copia lo caricò, aumentando la potenza e la velocità dei colpi. Si ritrovò presto sulla difensiva, trovandosi sopraffatto da sé stesso.
Non riusciva a vedere Alex, e alle sue spalle non sentiva il rumore metallico delle lame che si scontravano.
La Alex futura era disarmata, quindi non era stato difficile allontanarla quel tanto che serviva da Raiden. In più aveva riconquistato Durandal, anche se quella della sua avversaria. Era in vantaggio, anzi, aveva già vinto. Per un attimo, eentrambe si studiarono attentamente in silenzio, valutando la situazione e, soprattutto una, soppesando le parole più adatte da usare.
Poi la cadetta si decise a rompere il silenzio, mentre lo scontro dei due Raiden procedeva dall'altra parte della sala.
- Sai, avevi ragione.
Un lampo di comprensione e vittoria negli occhi dell'altra.
- Non mi pare il caso di rischiare di rimanere bloccata qui... se solo uno fra noi può ddiventare Seed, allora devo essere io.
- Finalmente hai capito!
- Uniamo le forze. Tu hai un conto in sospeso con il Raiden futuro, giusto?
Un ghigno comparve sulle labbra della copia quando si vide restituire Durandal.
Lo vide arrivare, quel fendente. Sentiva già lo shock dell'impatto lungo i polsi, e altrettanto già avvertiva l'affondo penetrargli nel fianco. Non pensava che una sua copia sarebbe stata così forte. D'altronde le battaglie contro se stessi erano sempre le più dure da affrontare. Anche se di solito non si parlava di battaglie vere e proprie, diamine.
E poi eccola. Sapeva che sarebbe arrivata prima o poi.
Alex si scagliò contro l'altro Raiden, intercettando Glamdring e attaccando furiosamente. Però gli pareva diversa... più malmessa.
La soluzione gli balenò alla mente nello stesso istante in cui La sua, di Glamdring, venne incastrata nella morsa combinata di Sky e Nivalis, e sbalzata altrove, vicino alla soglia dell'entrata del tempio. Si affrettò a estrarre Pngolo, prima di evitare un altro attacco.
Lei era la sua Alexandra. L'altra era la versione futura, che al momento teneva impegnato il suo corrispettivo.
- ...Cosa significa?
- Che questa è la cosa giusta da fare.
Gli pareva di sentirla, la risata del futuro Raiden. Quasi lo sentiva dirgli "Te l'avevo detto" e "L'unico di cui puoi fidarti sei tu".
Lo stava sbeffeggiando, perché era stato uno stupido.
Eppure ancora non riusciva a respingere adeguatamente gli attacchi della ragazza; ancora non poteva credere che stesse davvero accadendo.
Quindi lo aveva ingannato?
Continuava a tempestarlo di colpi, mentre si sentiva arretrare verso il fondo della sala.
Non riusciva a reagire adeguatamente, e si sentì davvero un idiota quando per poco non inciampò sulla propria spada. Alex si fermò fissandolo inespressiva.
- ... Seriamente pensi che se avessi voluto davvero abbatterti ora saremmo ancora qui?
- ...la cosa giusta da fare, eh.
- Già.
- ...sono davvero un idiota, eh.
- Sì.
Ci era arrivato. La confusione gli aveva impedito per qualche minuto di pensare con freddezza e logica, ma se ci avesse fatto caso prima, non c'era confronto tra una Alex armata di Sky e Nivalis, armi che usava abitualmente in sostituzione di Durandal e quindi alla pari con la spada per abilità, e lui armato solamente di Pungolo, che rimaneva un'arma secondaria rispetto a Glamdring. Sarebbe finito disarmato sicuramente, specie se disorientato in quel modo.
E guarda caso, i due cloni erano fin troppo impegnati a combattere per badare a loro due, e la porta del tempio era a meno di due passi di distanza.
Alex gli sorrise con finta aria di superiorità, prima di superarlo verso la soglia, ricevendo in risposta un mugugno di scherno.
Potevano avanzare.
Scusate, è venuto fuori più lungo del previsto ._. /che donna prolissa