Mi sembra molto fuori luogo dire che chi non ha apprezzato quegli elementi di FFIX è perchè "non vede oltre il proprio naso". Molti hanno capito benissimo che il gioco puntava su quel genere di atmosfera e, sapendolo, hanno deciso che non piaceva quanto altre. Non c'è niente di superficiale nel ritenere FFIX meno appassionante in quanto eccessivamente scherzoso, è certamente una questione di gusti ma non si può recriminare a chi non ha gradito una sorta di "bah, non l'avete capito".Ho visto molta, troppa gente, denigrare FFIX puntando il dito contro questi fattori, gente che non è mai riuscita a vedere oltre il proprio naso, gente che non riusciva a capire che questi erano proprio i punti di forza del capitolo che ha chiuso in bellezza l'epopea della saga sulla prima playstation!
Inoltre il problema che molti evidenziano in FFIX non è tanto l'essere scherzoso in sè, ma l'esserlo dopo aver presentato un mondo costantemente triste, malinconico, pieno di problemi, dove la gente rischia per fare qualunque cosa e non ha prospettive di miglioramento. Certo, FFIX ha ottenuto un contrasto che lo rende unico, in questo modo, ma ciò non significa che, poichè "unico", sia anche "migliore". Quest'unicità sorge da un'incoerenza di fondo tra il mondo di gioco, infame e desolante, e chi lo abita, che invece pare costantemente uscito da un circo. Sfido io che è unico, menomale che è unico, aggiungo, che razza di senso ha? Chi ha giocato Legend of Legaia (della Sony) ha visto un jrpg che ha il coraggio di spingere la malinconia e l'oppressione fino in fondo, senza il timore di risultare pesante. FFIX è un bellissimo gioco, ma la storia e le ambientazioni sono assai bambinesche (non infantili, bambinesche) e questo lo rende quantomeno un gioco dalle minori pretese.
Se fosse stato fatto bene, no. Non vedo perchè mai avrebbe dovuto essere noioso. Si possono scrivere infinite storie tutte differenti e completamente originali anche se tutte sono "serie", così come se ne possono scrivere altrettante anche se sono tutte "scherzose". Serio o scherzoso non riguarda la storia, riguarda il clima, gli eventi possono essere completamente originali anche dopo 8000 giochi seri o 8000 giochi scherzosi.Pensateci un attimo, tutti quanti: non sarebbe stato noioso se anche questo capitolo fosse stato serioso e realistico come i precedenti?
Te lo viene a dire chi vuole, invece. Questo è un tuo punto di vista perchè hai gradito Gidan e la sua storia, ma di elementi per non gradirla ce ne sono altrettanti, quindi non poniamo diktat di questo genere, se ritieni che Gidan sia all'altezza dovresti spiegare perchè, non uscirtene con "nessuno mi venga a dire che non è così, punto e basta".E non mi vengano a dire, i puristi, che Gidan non ha lo spessore di Cloud o di Squall, o che la storia non regge il confronto con quella dei precedenti capitoli.
I "puristi" comunque non c'entrano nulla, in questo caso, non si possono definire puristi quelli che hanno gradito i due capitoli precedenti, anzi.
Potrebbe essere comune anche a tutti i giochi esistenti a questo mondo: rimarrebbe comunque un difetto.E' vero, verso la fine la trama subisce un enorme calo di originalità ma non è forse un difetto comune ad una stragrande maggioranza di giochi?
Ridicola? Perchè? C'è un'intera storia basata sul modo di evitare la minaccia di un nemico che non si trova in un luogo semplicemente raggiungibile a piedi, ti viene spiegato con motivazioni chiarissime come funziona quel viaggio, addirittura viene studiato un piano al quale viene dedicata un'intera fase di gioco, relativamente ad affrontare quel viaggio.Tanto per dirne una io ho trovato abbastanza ridicola la svolta della trama verso la fine di FFVIII, dove tutto il gruppo si sposta in un'altra dimensione (perchè è questo che succede, in fin dei conti) per andare a prendere il cattivone (la cattivona, nella fattispecie) a calci sulle gengive.
Può non esserti piaciuto, questo si, ma "ridicolo" non è un aggettivo adatto. Se FFIX presentasse meccaniche spiegate altrettanto bene sarebbe grasso che cola, invece non è così. Il lieto fine è completamente a caso, messo lì "perchè si voleva la scena tragica ma anche il lieto fine" senza spiegare come dall'una si potesse giungere all'altro. E' una falla terribile, in una storia, ne mina gravemente la credibilità e di conseguenza la qualità. La distruzione del mondo di cristallo? Idem. Si distrugge perchè così si mostra la mega catastrofe, aiuto aiuto, ma poi fa lo stesso, torna tutto a posto. Dopo aver detto che distruggere il mondo di cristallo avrebbe annientato il mondo - e ci poteva stare - esso viene distrutto e basta picchiare un tizio per non far scomparire nulla. No, queste sono proprio fesserie sul piano della scrittura della storia, qui le cose non tornano, piacciano o meno.
Ora non siamo esagerati, eh. E' del tutto normale che un boss finale si trovi in un luogo pericoloso, che razza di analisi sarebbe? Il problema è che in FFVII sappiamo perfettamente cosa ci fa Sephiroth nel cratere, in FFVIII sappiamo benissimo come mai Artemisia è nel futuro, invece in FFIX Kuja "va nel mondo di cristallo, seguilo", chiuso. Certo che le meccaniche sono simili, ma le meccaniche vanno anche spiegate, altrimenti siamo di fronte ad un impianto narrativo peggiore, magari comunque bellissimo, ma peggiore.Oltre al fatto di dover accedere ad un'altra dimensione (per affrontare Trance Kuja si deve entrare nel mondo di Cristallo), abbiamo anche l'obbligo di affrontare alcuni boss, prima di vedercela con la nostra nemesi e questo non vi ricorda i boss del castello di Artemisia? O ancora, non vi pare che il dover raggiungere l'albero di Lifa, rigorosamente in aeronave, per poter accedere al dungeon finale, sia un rifacimento a FFVII?
Il paragone tra viaggiare nel tempo con tutte le implicazioni del caso - paradossi temporali compresi - ed un molto più lineare passaggio in un'altra dimensione è del tutto fuori luogo. Le cose alle quali un autore deve stare attento nei due casi sono completamente differenti, il viaggio in un'altra dimensione è del tutto banale in quanto basta un portale ed ecco che "l'altra dimensione" può essere trattata alla stregua di una regione geografica, un viaggio nel tempo richiede una solidità negli eventi della trama priva di ogni singola falla perchè altrimenti si generano incoerenze come se piovessero.