Garden 2

Un Gioco di Ruolo Narrativo a più mani, tra SeeD e Cadetti, Garden ed Accademia, Tornei, Missioni, Sagre, e molto altro: questo è il Garden Club! Leggi i topic "Bacheca" e "Spiegazione Topic" prima di postare

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ZackLoveAerith
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Re: Garden

Messaggio da ZackLoveAerith »

Era sera ormai. Da quando ero tornato, avevo usato il tempo a mia disposizione per iscrivermi legalmente al Garden e per rifamiliarizzare con lo Zoolab. Durante la mia assenza non era cambiato neanche minimamente. Stavo per spegnere le luci, quando vidi entrare una ragazza accompagnata da un moguri. Mi allontanai dai comandi e la osservai silenziosamente. Lei si voltò, probabilmente per venire a prendere le chiavi delle gabbie,e mi vidi. In un primo momento parve spaventarsi, poi si avvicinò.
-È un po tardi per allenarsi- la stuzzicai
-E allora perchè tu sei qui?-
Le indicai la targhetta che portavo sul petto, che diceva "Aiuto-Responsabile dello Zoolab Musica". Me l'ero fatta fare appena mi ero iscritto, dato che non tutti conoscevano il mio ruolo.
-Che nome stupido!-
-Midori...- la moguri scosse la testa
-Ma come ti permetti, bambina screanzata!?!?-
-Io bambina screanzata? Ma ti sei visto?-
-Si, anche molto spesso- esordì un sorriso a 32 denti
-Sei molto sicuro di te...-
-Infatti... Ma non ancora risposta alla mia domanda, bambina...-
-NON SONO UNA BAMBINA. Mi chiamo Midori-
-Midori- soffocai una risata -E hai il coraggio di dire che il mio nome è stupido-
-Che vuoi dire?- si porto le mani ai fianchi, lanciandomi uno sguardo che volevo essere furioso
-Niente... Midori- soffocai ancora una risata -Comunque, che sei venuta a fare? Ad allenarti per la Sagra?-
-In un certo senso...-
-Vieni domani-
-No, io voglio ora-
-Mi dispiace, ma ora devo chiuderlo. Non vorrei che accadesse di nuovo ciò che mi ha fatto perdere questo- agitai il braccio destro, quello meccanico.
-Cosa?-
-Hanno piazzato una bomba, così si è liberaro un Archeosaurus e mi ha aggredito, divorando il mio braccio... Ora che mi ci fai pensare dovrei passare da Aura per fare dei controlli, tanto per evitare problemi, quindi ora ai a dormire e torna domani, se vuoi ti apro presto, basa che me lo dici-
-Uff-
-Midori, non sono tutti degli scansafatiche come te-
-Vuoi che ti riporti da Rina? Probabilmente sarà felice di passare la notte con te- la moguri scosse la testa, quasi spaventata- poi non sono una scansafatiche, lavoro anch'io-
-E che lavoro potrebbe mai fare una bambina come te- mi intromisi
- Non ti riguarda-
-Ehi, io ti ho detto il mio lavoro, ora toca a te-
-Non voglio-
-Il tuo non è un lavoro-
-Zitta, Hurdy, rubare è faticoso-
-Allora sei una ladra-
-Beccata-
-Ma vi siete alleati voi due?- Midori fece qualche passo indietro, indicando me e la creaturina.
-Be, che male c'è a rubare, l'ho fatto anch'io per molti anni, e posso dire che è abbastanza difficile-
-Visto Hurdy, rubare è un mestiere-
-Ora siete voi ad esservi alleati-
-Ora è tardi- dissi controllando l'ora sul codec -Uscite, che io chiudo-
La moguri svolazzò oltre l'uscita, seguita da una Midori contrariata. Spensi le luci, attivai i sistemi di sicurezza ed uscì, andando al dormitorio.

Il giorno dopo mi alzai di buon'ora. Aprì lo Zoolab per Midori e mi diressi in infermeria.
Entrai, vedendo Frozen seduto ad una scrivania con una rivista (diversamente) professionale.
-Ehi, bellumu jansa clrevucu-
-Che?-
-Ho detto "Ciao come stai" in Albhed- in realtà gli avevo dato del piccolo verme schifoso, ma tanto non lo avrebbe mai saputo -Dov' è Aura?-
-Di là- indicò una porta alle sue spalle -Ma non sembra in vena di parlare con nessuno, soprattutto con i deficenti-
-Stai tranquillo, non dovrà parlare con te-
Raggiunsi la porta e la aprì
-Ehi, io intendevo te-
Entrai e richiusi la porta alle mie spalle. Aura era visibilmente giù di morale.
-Ciao, Aura. Tranquilla, non sono venuto per invitarti da qualche parte, quindi puoi dire al tuo ragazzo di stare calmo. Avevo bisogno solo di un controllo medico dei tuoi-
Nonostante l'umore, la ragazze fece il suo dovere alla perfezione, informandomi infine dell'assenza di problemi legati alla protesi e invitandomi a fare mensilmente questi controlli.

Terminata la visita, tornai allo Zoolab, notando Midori armeggiare con alcune bombe.
-Allora abbiamo più cose in comune di quanto pensassi-
La ragazza si spavento -La finisci di comparire all'improvviso-
-La prossima volta ti mando un messaggio sul codec. Comunque anch'io ha una certa... manualita con gli esplosivi, sopratutto con le granate- indicai una borsa che portavo a tracolla.
-E allora?-
-Parteciperai alla Sagra, vero? Facciamo un accordo: ci alleiamo fino a che non rimaniamo solo noi due, e poi vinca il migliore. Che ne dici?-
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Che ne dici, Yuffie? Se vuoi ne parliamo via PM ;)
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Yuffie the ninja
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Nuove alleanze

Messaggio da Yuffie the ninja »

ZackLoveAerith ha scritto: -Parteciperai alla Sagra, vero? Facciamo un accordo: ci alleiamo fino a che non rimaniamo solo noi due, e poi vinca il migliore. Che ne dici?-
Non ero mai stata abituata a fare patti con le prime persone che mi capitavano a tiro, anche se mi trovavo in situazioni disperate. C’è da dire che contro valanghe di Cadetti e SeeD avevo poche speranze di vincere da sola, e tra l’altro un altro esperto di bombe e di furti era ciò che faceva al caso mio.
“Ci sto, ad una condizione però” dissi fissandolo negli occhi.
“Sarebbe?” chiese perplesso.
“Ho qualche problema a far funzionare le bombe narcotiche, perciò…” presi da una sacca della cintura una delle bombe e gliela diedi in mano.
“Ho capito, ti aiuto io”. Il giovane prese la bomba e cominciò a controllarla, trovando il difetto e sistemandolo. Poi mi spiegò dov’era l’errore, in modo da non ripeterlo nel caso in cui avessi dovuto fare altre bombe.
“Non te la cavi per niente male, Musica”. Una smorfia di disgusto interiore fece capolino. Bleah. Non era per me fare complimenti.
“Beh, nemmeno tu, la bomba aveva solo un piccolo difettuccio… Però sono curioso, dove hai preso il gas?”. Ok, lo dovevo portare dalla mia parte, perciò pensai di dirgli la verità.
“Le ho.. uhm, prese in prestito… dal Garden… Ma non lo dire a nessuno, eh, altrimenti qui rischio una sanzione disciplinare, o l’espulsione! Di nuovo…”.
“Hai già rischiato la sanzione? Beh, complimenti, per essere una bambina hai già fatto molti guai, e anche grossi”.
“Ah, aggiungo una condizione: SMETTILA di chiamarmi bambina. Ho 14 anni, non 8” dissi con una faccia contrariata.
“Va bene, va bene, Midori. E come mai sei qui a soli 14 anni?”.
“Curioso, eh? Non sono l’unica, se ti fa piacere saperlo, e poi… il perché sono qui non ti riguarda, anche se abbiamo fatto squadra. Solo due persone lo sapevano, e non sono più al Garden”. Non mi faceva piacere ricordare i miei amici che se n’erano andati, anche se ultimamente il ricordo mi tormentava. Salutai Musica e me ne andai in biblioteca. Dovevo continuare le mie ricerche su Leviathan, che ancora non si erano esaurite. Avevo letto ormai centinaia di libri sulla magia invocativa, ma ancora non riuscivo a capire il legame che aveva mio padre con Leviathan. Perché ne possedeva la materia? Mi cominciò a venire sonno, e poco dopo mi addormentai sul libro.

“Ehi, Midori, sveglia, sono 10 minuti che dormi!!” un urletto mi svegliò.
“Hurdy, ma che dici, perché mi hai svegliata?”.
“Perché siamo in biblioteca, non puoi dormire qui! Mi ero distratta per prendere questo libro e…” agitava in mano un libro rilegato senza alcuna scritta, se non il titolo sulla testata: LOVELESS. Era un nome familiare.
“Ma questo libro l’ho già sentito nominare…”.
“Certo, kupò, viene dal Pianeta. Nessuno sa chi l’abbia scritto, né che fine abbia fatto l’ultimo capitolo. Genesis, un Soldier di 1° classe, cercò a lungo l’ultimo capitolo, ma non fu in grado di trovarlo”.
“Intendi quel Genesis, quello che ha disertato? Come si chiamava… Repsodos?”.
“Rhapsodos -mi corresse Hurdy- comunque sì, proprio lui”. Presi il libro curiosa, lo aprii e lessi il prologo…

Quando la guerra delle bestie porterà la fine del mondo,
la dea scenderà dal cielo.

Ali di luce e oscurità si dispiegheranno.
Ella ci guiderà verso la felicità, il suo dono eterno.
La leggenda racconterà di sacrificio alla fine del mondo
.

“Uhao, che figata! Lo voglio leggere!”.
“Che termini… Potrai leggerlo dopo che l’avrò terminato io”.
“Uffaaaaa!!!”.
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Midori ha intenzione di collaborare con Musica, anche se è ancora un po’ restia all’idea, perché rimpiange i suoi vecchi compagni di squadra… per qualunque cosa, specialmente se ho usato male Musica, MP! ;)
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14ma Sagra della Caccia di Lindblum: Premio Miglior Squadra
Scheda Ningyou, maneggiare con cura

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Pip :>
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Re: Garden

Messaggio da Pip :> »

Pip: SeeD del Garden di Rinoa. Le acque attorno a noi stanno crescendo, impetuose. Possiamo rimanere ciechi o accettare che presto ci ritroveremo sommersi. Possiamo iniziare a nuotare, o affondare come pietre. I tempi stanno cambiando.
Un mormorio nella sala, come se i SeeD non capissero cosa stesse succedendo. Pip trasse un profondo respiro cercando di calmare il suo cuore, che batteva velocemente.

Pip: Quello che è successo nell'ultimo periodo ha scosso tutti, in primis il sottoscritto. La morte di Ruben è stato un duro colpo affettivo, ma un epilogo necessario per il bene nostro, del Garden e dell'Ordine. Tuttavia, questa storia non è finita con la sua dipartita. L'Anziano Rinoa ed il Comandante Commander Adrian King, autorevoli esponenti di SeeD e Commander, hanno convocato me e Drizzt per parlarci del futuro. Una dura lotta si è scatenata, ormai da tanto tempo fra le due fazioni: l'Ordine, a causa di passate divergenze e, in ultimo, del tradimento di Ruben, avrebbe voluto riorganizzare la struttura del Garden di Rinoa ponendovi all'interno SeeD di assoluta fiducia. I Commander, consapevoli dell'importanza di questo Garden in grado di viaggiare fra i mondi, si sono opposti, non volendo perdere la loro influenza su di noi e, di riflesso, sull'Ordine.

Si fermò, cercando le parole per continuare.

Pip: La frattura si è rivelata essere insanabile. Nessuno avrebbe accettato di arretrare anche di un solo passo.

Ogni mormorio era scomparso. Tutti, semplicemente, pendevano dalle labbra del nuovo Preside. Che sorrise.

Pip: Non disperate. Infine, entrambi hanno capito cosa fosse giusto fare: nessuna delle due fazioni sarebbe riuscita a prevalere l'una sull'altra. Quindi, non rimase che creare un terzo polo di potere, autonomo dall'Ordine e dai Commander.

Di nuovo, un vociare diffuso che aumentava di volume.

Pip: E' con grande gioia che oggi vi annuncio una data storica per il Garden. Oggi, amici miei, è il giorno in cui vi annuncio l'indipendenza del Garden di Rinoa!

La folla reagì in modo schizofrenico, facendo percepire a Pip una moltitudine di umori differenti.

Pip: Da oggi, SeeD, siamo padroni del nostro destino. C'è tutto un mondo che ci aspetta fuori, tutta una storia da scrivere finalmente con le nostre mani. Io ho un obiettivo: rendere questo Garden un baluardo, renderlo ciò che l'Ordine ha cessato di essere da tanto tempo. Questo Garden, sotto la mia guida, cercherà di fare del bene, cercherà di aiutare gli altri, darà finalmente applicazione al Codice dei Garden. Da oggi, possiamo decidere autonomamente chi vogliamo essere. Spero che tutti voi possiate aiutarmi in questa battaglia. Questa che ci si apre davanti è una strada piena di difficoltà e pericoli, percorrerla tutta dipenderà dai nostri nemici, dai nostri alleati, da me, ma soprattutto da voi. Da noi. Dal Garden di Rinoa. Possiamo fare grandi cose per questo mondo. SeeD, amici..

Di nuovo, gli occhi dei SeeD erano fissati su di lui.

Pip: ..credo sia arrivato finalmente il momento in cui ideali imperituri possano guidare il nostro cammino, verso un futuro fatto di grandi speranze e responsabilità. Un mondo migliore è solo ad un sogno di distanza.

**********

Drizzt: Un discorso proprio da te.
Pip: Che ti aspettavi!?
Drizzt: Sicuramente la tua è una linea chiara, Compare. So che il tuo cuore contiene queste speranze e sono convinto che riuscirai a metterla in atto. Spero solo che non venga recepita come "Pip ed il suo magico mondo incantato".

Pip si girò verso il suo amico, sorpreso.

Pip: Non ti sento spesso fare battute di questo tipo.
Drizzt: La verità è che ci sono stati talmente tanti problemi ultimamente che ho deciso di lasciarmi un po' cullare da questa, finalmente, ottima notizia.
Pip: Ruben ci ha fatto un grande regalo. Io.. Era un gran uomo. Odio il fatto che nessuno possa sapere la verità, ma sono contento di aver ucciso Ruben, e non Sagramor. Mi sento sollevato.
Drizzt: ...già.

Troppo fredda la voce per essere normale.

Pip: Compare..
Drizzt: Non preoccuparti. In ogni caso, il minimo che possiamo fare è rispettare la sua volontà e non mettere a rischio quello che è riuscito a compiere.
Pip: Essere stato in solitudine a Madain Sari mi ha permesso di cercare le risposte dentro me stesso. La notizia che Ruben, in verità, fosse dalla nostra parte, mi ha dato la spinta definitiva. Voglio fare grandi cose. Voglio che insieme facciamo grandi cose. Voglio che il Garden di Rinoa venga ricordato come esempio di virtù.
Drizzt: Prima o poi dovrai scendere a compromessi, spero tu lo sappia compare.
Pip: Sì. Ma è sempre meglio puntare al massimo, no? Oppure avrei dovuto iniziare questo compito senza la speranza necessaria per sognare? Forse qualcuno penserà che questo sia stato solo un discorso idealistico, una finta dimostrazione di buonismo.. Anzi, certamente qualcuno lo penserà. Ma non è così. Farò tutto ciò che potrò per lasciare una traccia di speranza in questo mondo. Se anche solo riusciremo ad essere migliori dell'Ordine.. Se anche solo riusciremo a far sì che l'Ordine ritorni sulla retta via.. Sarà stato già un enorme successo.

Il Drow lo guardò, come se stesse pensando a qualcosa. Poi gli sorrise.

Drizzt: Buona fortuna, amico mio. Io sono con te.

*********
Leon, Calien.

Avete la possibilità di essere finalmente liberi. Niente più sotterfugi, niente più compromessi, niente più "non ci sono alternative". Niente più tradimenti, niente più "ultima chance". Avete l'occasione di entrare a far parte di una struttura che deciderà per sé ciò che sarà giusto fare. Avete la possibilità di essere ciò che volete essere. Calien, sei un soldato fenomenale; le tue capacità sono preziose ed importanti. Leon, sei un amico. Sentiti libero di agire per te stesso e non per gli altri. Avete la mia fiducia. Non sprecatela.

Pip
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Ricordo che questi eventi avvengono DOPO la Sagra. :wink:
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schwarzlight
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Re: Garden

Messaggio da schwarzlight »

*Parte precedente alla sagra*

Drizzt Do' Urden, responsabile della Sicurezza del Garden. Gli sembrava strano riprendere il suo ruolo dopo tutti quei mesi in cui quasi non aveva messo piede nella sala di controllo. Ad accoglierlo i soliti cadetti di turno ai monitor delle telecamere di sorveglianza, un paio di Seed che controllavano i turni di ronda, ed un altro impegnato ad archiviare dati con somma noia. E la nuova vice della Sicurezza, Alexandra Schwarzlight, che con altrettanta somma noia e qualche nervo a fior di pelle se ne stava appoggiata a un tavolo random con le braccia incrociate, intenta a decidere come intervenire su certe questioni.
- Matt se n'è andato.
- Ah, sì, lo so. - rispose con tono monocorde al drow. - Subito dopo il funerale di Ruben. Ho la registrazione da parte se vuoi...
- E perché non sono stato avvisato?
Al tono vagamente irritato di Drizzt, Alex si voltò con espressione decisamente scettica.
- Perché non era importante. E di sicuro avevate altro a cui pensare, sia tu che Pip.
Era vero in fondo. Non aveva senso aggiungere preoccupazioni (inutili) a nessuno dei due, specie dopo quel che era successo alla Piana. Lei non ne era rimasta particolarmente colpita: non aveva avuto modo di conoscere Ruben in precedenza quando ancora stavano dallo stesso lato della barricata, e non le interessava quali motivazioni l'avessero spinto ad agire come un terrorista, attaccando l'Ordine e provocando la morte di numerose persone. Se era andata alla funzione era solamente per apparenza, per evitare domande fastidiose poi.
In fondo per lei non era affatto strano ritrovarsi a combattere contro chi un tempo era un alleato. Sarebbe potuto succedere di nuovo, con qualcuno che le era magari più vicino di Ruben, ma non sarebbe cambiato nulla. In fondo lei rimaneva un mercenario anche ora che faceva parte del Garden.
Sarebbe potuto succedere anche con Raiden, perché anche se pure lui si trovava in combutta con il piano di Sirius, non era certa fosse a conoscenza delle reali intenzioni del vampiro, o il Seed non avrebbe accettato, probabilmente. E una volta venuta fuori la verità, quasi certamente avrebbe dovuto affrontarlo. Perché lui era un idealista, a differenza di lei.
E il problema era che non sarebbe stato un problema.
Si riscosse da questi pensieri.
- Comunque, se mai tornasse, posso suggerire una demozione in grado? Perché questo si chiama disertare, in un esercito. Fosse per me lo butterei pure in cella.
- ...è vero che Matt diventa sempre più problematico. Non è per niente affidabile. Se tornerà vedremo il da farsi, per ora abbiamo altro su cui concentrarci.
- Esatto... motivo per cui lascio tutto nelle tue mani, c'è un'altra piccola questione che proprio non mi gira. Axel, vieni con me! - disse al cadetto Drakoken, appena tornato da una visita ai suoi vecchi superiori di Balamb.
- Oh, quella questione, immagino.
- Esatto...
- Per quanto mi riguarda hai tutta la mia autorizzazione ad agire come preferisci... solo non uccidere nessuno!
- Proverò~

Percorse a passo spedito i corridoi che la separavano dallo zoolab. L'ultima volta era stata vista lì, e sperava sinceramente che ci fosse rimasta, e di non doverla rincorrere per tutto il Garden.
Ma per fortuna Midori era ancora intenta ad allenarsi nell'arena, come le mostrò Musica.
Il segnale acustico dell'apertura del cancello d'entrata distrasse la Cadetta, che si sbilanciò nel gesto di interrompere il lancio dell'ennesima bomba fumogena da lei realizzata.
- Vedo che ti alleni per la sagra, Midori!
- Sì! Sono rimasta inattiva per troppo tempo, e ho tutta l'intenzione di vincere!
- Modesta come sempre! - intervenne Hurdy, l'inseparabile moguri. Axel dal canto suo non aveva idea del motivo per cui la ragazza gli aveva detto di seguirla, e non poteva negare di essere confuso, dal momento che pareva una semplice visita amichevole.
- Le hai fabbricate tu quelle bombe? Sono ingegnose...
- Ehm, sì - "Rimaniamo sul vago" si disse la ragazzina. - Musica mi ha aiutato a sistemare un particolare però!
- Ma non mi dire...
E proprio quando il draghiere stava per chiedere di andarsene, il tono di voce amichevole di Alex sparì del tutto, lasciando posto a un tono decisamente gelido.
- Però... Midori.
La cadetta ebbe un fremito. Si ricordava l'ultima volta che aveva visto Alex usare quel tono di voce, ed era stato proprio alla festa successiva l'ultima sagra di caccia. Con Egil. E si ricordava bene cos'era successo dopo.
- Speravi davvero che nessuno si accorgesse del tuo furto? Davvero pensavi che il magazzino delle munizioni non fosse sorvegliato da telecamere?
- Te l'avevo detto io! - sussurrò arrabbiata Hurdy.
- Axel, requisisci tutte le bombe fabbricate e riportale ai magazzinieri, che le rimettano sotto chiave.
- Cosa?! Ma non puoi, fra due giorni c'è la sagra e...
- Non me ne frega una cippa. Se non sbaglio poi sei già stata ripresa da Pip per comportamento scorretto, una volta. Be', una nota disciplinare non te la leva nessuno questo giro, e se non ti sbatto in cella è solamente perché ho saputo che allo zoolab hanno bisogno di manodopera per ripulire le gabbie. Diciamo che sarà il tuo compito per almeno un mese o due.
Axel nel frattempo aveva privato Midori di tutte le bombe e il restante materiale trafugato per produrle, lasciandola a mani vuote. E si era anche ricreduto sui motivi della sua superiore: non era stato per un capriccio che se l'era trascinato dietro.
- Ma... ma la sagra!!
- Arrangiati.
Girò sui tacchi e si incamminò verso l'uscita, per poi voltarsi un'ultima volta.
- Se proprio vuoi - Midori rizzò le orecchie, speranzosa. - Puoi sempre tentare di fare richiesta per delle munizioni in dotazione come fanno sempre tutti. Certo, dopo questa bravata non so se Sirius accetterà, ma non si sa mai... magari lo trovi di buonumore.
Accompagnò l'ultima frase a un ghigno sarcastico, per poi uscire.
- Non è stata un po' troppo dura con lei?
Guardò prima Axel, poi Midori oltre il vetro blindato della porta, che si disperava con Hurdy con le mani tra i capelli.
- Sono stata anche troppo gentile. Sono stufa di gente che pretende di farsi beffe della Sicurezza.
- In effetti... e lei non partecipa alla sagra?
- No, non ho voglia... vorrei anche riposare ogni tanto. Il tuo nome invece è sulla lista dei partecipanti, ho visto.
- Sì, ne ho sempre sentito parlare, e questa volta vorrei tentare.
- In bocca al behemot allora. Io vado in pausa~
***
*dopo la sagra e l'annuncio di indipendenza e cavolfiori vari*

- E' probabile che manchi per qualche giorno.
Raiden alzò la testa dai vari fogli e volumi sparsi sul tavolo del bar occupato abitualmente da Alex e dalle sue ricerche sui Sigilli.
- E dove andresti?
- Su Ivalice. Se dobbiamo raccogliere informazioni è il posto più facile, per me, dove raccimolarle. Ho già contattato un paio di clan e dei conoscenti a Rozaria.
- Da sola? E se...
- No, da sola è meglio. Se venissi con me sarebbe più difficile... non ti conoscono, non si fiderebbero, anche con la mia parola.
Scese il silenzio. Aveva ragione in fondo, ma la preoccupazione rimaneva. E poi arrivò l'ora di una nuova lezione, pratica stavolta.
Raiden esitò un attimo prima di avviarsi verso lo zoolab, con una domanda che lo tormentava da abbastanza tempo.
- Sirius... tu ti fidi di lui?
Alex chiuse gli ultimi appunti, togliendo gli occhiali da lettura e finendo il thé.
- Diciamo che mi fido del suo desiderio di vendetta.
Lo salutò con un bacio e si avviò pure lei al lavoro.

"Diciamo che mi fido del suo desiderio di vendetta."

Gli bastava. Non era l'unico a non confidare totalmente nel tesoriere.
Spoiler
La Midori question is Master Approved~
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Atto di Morte

Messaggio da RinaYeah »

Prima della Sagra
Il bar era ormai vuoto, ma mancavano ancore due ore alla fine del mio turno.
-Uff... Recks, hai da fare stasera?-
Avevo voglia di una serata fuori, certamente non avremmo fatto tardi, ma volevo svagarmi. E poi avevo sentito di certi negozi di abiti...
-Sinceramente si- mi sentì il mondo cadere addosso -Ho chiesto a Raiden di allenarmi, quindi...-
-Va bè, non fa nulla-

Poco dopo Recks lasciò la sala, mentre la disperazione mi assaliva. Domani sarebbe iniziata la sagra, e io non potevo essere così stressata.
"Colpa tua, hai voluto essere una sexy cameriera, ora ti arrangi"
-Zitta, stupida coscienza- mi diedi qualche botta in testa
-Sei impazzita per caso?-
Spostai lo sguardo sull'entrata, notando Leon(orbo) entrare.
Un sorriso mi si dipinse sul volto.
-Posso fare qualcosa per te?-
-Dammi solo un bicchiere d'acqua, ne ho assolutamente bisogno-
Gli servì il bicchiere, che bevve d'un sorso.
-Davvero assetato. Comunque, hai da fare stasera?-
-No, hai bisogno di qualcosa?-
-Sai, il mio nuovo lavoro è così... stancante e lo stress a volte mi fa impazzire, per giunta domani c'è la Sagra e non ho un vestito adatto-
-Tutto qui?-
-Che ne dici se stasera mi accompagni a fare un giro a Lindblum, ho gia chiesto il permesso, ho solo bisogno di un cavaliere- gli feci l'occhiolino.
-Per me va benissimo-
-Grazie, Leon- gli saltai con le braccia al collo, stringendolo un po. Poi mi allontanai e controllai l'ora.
-Fra quindici minuti stacco, poi mi faccio una doccia e mi preparo. Ci vediamo all'entrata fra mezz'ora-
-Mezz'ora?-
-Hai ragione, non posso farcela in così poco tempo. Tra quarantacinque minuti-
-Non è troppo?-
-Vorrai dire troppo poco-
-Ah, donne?-
-Almeno vestiti bene, il mio cavaliere deve essere al meglio-
-Si, stai tranquilla-

Un'ora, venti minuti e trentasette secondi dopo...
-Eccomi- corsi il possibile che i tacchi mi permettevano -Sono un po in ritardo-
Il ragazzo si girò per contrabbattere, ma si blocco appena mi vide.
-Sto bene?- domandai, facendo una giravolta per mostrargli meglio il vestito.
Rimase un paio di secondi con la bocca aperta, poi pronuncio un-Stai benissimo-
Mi avvicinai per osservarlo meglio. Era vestito in modo semplice, camicia bianca e pantalone nero, ma perfetto per l'occasione.
-Andiamo- lo presi sotto braccio trascinandolo fuori dal Garden.

Le strade erano piene di gente e di bancarelle di ogni tipo. Il trambusto di mille voci ci rese difficile comunicare, ma appena ci allontanammo dalla folla, le strade diventavano tranquille. Trovammo facilmente il negozio del quale mi avevano parlato. All'esterno sembrava un normale emporio.
-Sei sicura che sia questo?-
-Certo, caro mio- lo precedetti, mi avvicinai alla porta, la aprì, e daanti a me comparve un mondo di abiti all'ultimo grido
-Sostienimi, Leon. Tutta questa bellezza mi farà svenire-
-Oh, clienti- un individuo si avvicinò a noi.
Vedendolo, io e Leon urlammo.
Io perchè era decisamente alla moda, lui perchè era un uomo vestito da donna.
-Ahh, tu... Sei l'uomo più fashion che abbia mai visto-
-Oh, cche bel complimmento. Anche ttu sei splendidda-
-Dici sul serio, Rina?-
-Si, non vedi quelle scarpe. Sono Seeq-Jo, lo stesso modello che portava Bangaa Stressand. Poi qui guanti, o mamma mia, sono gli stessi di Moogle Jatson-
-Oh, non sonno nulla, mia ccara. Solo stacccetti ttrovati qua e llà-
-Per favore, mi illumini-
-Ragazza mia, creddo di avere il vestitto che ti farà brilllare comme unna stella-
L'uomo mi guidò fra quei corridoi dove la mod regnava sovrana.
-Questo-
I miei occhi si illuminarono, mentre prendevo delicatamente fra le mani e correvo ad indossarlo. Pochi minuti dopo uscì dal camerino.
-Si, carra. Ora splenddi-
-Come sto. Leon?-
-Se... Sei... Stupenda-
Sorrisi, poi mi rivolsi al propretario. -Quanto costa?-
-Mia carra, la tua bellezza è così grande che ho decciso di fartti unno scontto specciale. Invece di 300.000 guil, lo pagherai solo 290.000 guil-
-Lo prendo- misi una mano nella borsa e tolsi i soldi che avevo raccolto in tutti questi anni, li consegnai all'uomo, poi uscimmo dal negozio.

-290.000 guil per questo?-
-Si, mi è sembrato un prezzo raggionevole-
-Ma stai scherzando, Rina? E poi dove hai trovato tutti quei soldi-
-Quelli erano circa un'ottavo dei guil che ho risparmiato in due millenni-
Parlando, non ci accorgemmo degli uomini che ci raggiunsero alle spalle.
Uno colpì Leon in testa, mandandolo a terra, un'altro mi prese per le braccia, mentre un'altro premeva un pugnale alla mia gola.
-Guarda che bel bocconcino. Dev'essere la figlia di un nobile-
-Lasciatemi, o ve ne pentirete-
-Per caso il tuo ragazzo viene e ci ammazza? Mi dispiace, ma non credo possa fare molto-
Abbassai lo sguardo sul mio accompagnatore. Era a terra, immobile.
-LEON!! COSA GLI AVETE FATTO???-
-Niente, dolcezza. Lo abbiamo solo mandato a nanna-
-Ve la farò pagare- Uno degli uomini premette maggiormente il pugnale alla mia gola.
-Ora facciamo un bel gioco, dolcezza- Un'altro, doveva essere il capo, mi mise le mani addosso.
-MOLLAMI!! ZALERA-
Dal mio corpo fuoriuscirono dei fasci di oscurità, che presero forma alle mie spalle.
La sorpesa mi diede l'opportunità di liberarmi.
-Agli ordini- Una risata malefica echeggiò nella notte, mentre l'Esper lanciava Ade sui nostri aggressori.
L'incantesimo ebbe effetto, mettendo fuori combattimento gli uomini, poi spostai lo sguardo su Leon, che si era ripreso e sembrava aver assistito alla scena.
-Rina... Ma cosa...-
-Ti spiegherò dopo-

Portai Leon allinfermeria del Garden. Nonoatante l'orario, Aura volle visitarlo per accertarsi che atesse veramente bene.
Quando ebbe finito, le chiesi di rimanere da sola con lui.
-Allora?- iniziò il giovane
-L'ho incontrato il giorno dopo la morte di Ruben, quando sono andata a Rabanastre. Lho sconfitto e adesso è al mio servizio-
-Solo questo?-
-Cos'altro vuoi sapere?-
-Per esempio, come lo hai incontrato. E non dirmi per caso, non ti crederò-
-Mi ha chiamata-
-Perchè mai?-
-Per farmi ritornare al mio obbiettivo-
-Sarebbe?-
-Non posso dirtelo?-
-Non ti fidi di me?-
-Non voglio coinvolgere i miei amici-
-Ma gli amici servono a questo-
-Scusami, ma ancora non mi sento pronta per parlarne. Potresti non dire a nessuno ciò che ho fatto, prometto che confesserò, ma dopo la sagra-
-Lo hai promesso-
Spoiler
Leon, spero di aver usato bene il tuo PG, altrimenti piemmami pure. Ho modificato il post come consigliatomi da Pip. ;)
Ultima modifica di RinaYeah il 07 set 2013, 15:56, modificato 1 volta in totale.
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Nataa
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Re: Garden

Messaggio da Nataa »

Il collo pulsava terribilmente, i segni violacei delle dita di Leon erano un marchio a fuoco di un rapporto in sospeso. Aveva scolpito sulla mia pelle la rabbia e la delusione di un mercenario, o ancor di più di un compagno. Quel pensiero mi lasciò perplessa, due anni assieme avevano distrutto le speranze di Rayearth riguardo una mia emotività, il soldato aveva accettato il vuoto cromatico della mia anima. Eppure non avevo preso in considerazione l'ipotesi che lui potesse provare affetto per me: questo avrebbe spiegato l'irritazione nell'essere tradito. L'attaccamento era un sentimento fin troppo facile da sfruttare, quasi quanto la repulsione: a tempo debito avrei saputo muovermi.
Una smorfia di dolore mi contrasse le labbra e un sorriso increspò quelle di Frozen «il dolore lo provi, quindi...» lo guardai sottecchi chiedendomi se la sua non fosse una presa in giro «il dolore é una reazione fisiologica del corpo, non un sentimento» la risata sguaiata del ragazzo rimbombò per tutta la sala medica, come previsto si stava divertendo alle mie spalle [in senso figurato!!!] «Il collo guarirà in fretta, una settimana e i lividi spariranno. Non che mi interessino le pratiche sessuali tue e di Leon, ma prossima volta che vi date al masochismo cercate di non esagerare»
«In futuro presteremo più attenzione» Frozen restò spiazzato «Visto? Non serve avere sentimenti per prendersi gioco di una persona» il ragazzo scoppiò a ridere di nuovo esclamando un “touché”.
«A questo punto direi che è ora di levare la maglietta! Via tutto!» il troppo entusiasmo del cadetto fece intervenire Aura, rimasta di vedetta, che con grazia lo sbatté fuori dalla sala e lo inviò a conteggiare le scorte dei medicinali.
La Commander mi diede una mano a togliere la maglia per un esame obiettivo del torace, gli occhi attenti si soffermarono immediatamente sul gonfiore nella parte destra «Hai un dolore più forte quando respiri?» annuii «Per escludere una frattura faremo un RX, se avrà esiti positivi valuteremo quali altri esami fare per scongiurare pericoli più seri» si tolse con uno schiocco i guanti e mi fece cenno con il capo di seguirla nella stanza adiacente.

«Stai qui e non muoverti; ci metteremo poco»
la guardai alzando un sopracciglio, davvero mi stava dicendo cosa fare? Evitai di farle notare quanto fosse ridicolo spiegarmi come posizionarmi, quando respirare, quando restare ferma, o che non mi sarei dovuta spostare se non volevo compromettere l’esattezza dell’esame; mi limitai a un sorriso appena accennato: le persone interpretavano quei sorrisi sfuggevoli secondo la loro soggettività senza indagare a fondo, questo perché le relazioni non sono mai state basate sul muto scambio reciproco, ma solo sul vantaggio personale; perfino l’interesse per gli altri è la pura forma egoistica del sentirsi appagati della propria bontà.
Il macchinario ronzò per qualche secondo, la voce ovattata di Aura mi raggiunse attraverso il vetro protettivo per darmi gli ordini: ferma; girati; respira; trattieni il respiro. Era scrupolosa, senza alcun dubbio.
«Bene non ci sono segni di frattura o altri danni, si tratta di una contusione: ci vorranno tre settimane per la completa guarigione e...» la ragazza si interruppe per un istante, togliendosi dal collo il foulard «...con questo potrai coprire i lividi»
«La ringrazio Commander Lundor, ma non ne ho bisogno»
«Considerala una forma di rispetto nei confronti di una persona tradita» le ultime parole le uscirono stizzose «Mettilo avanti»
Ero certa che a Leon non avrebbe fatto né caldo e né freddo vedere le ecchimosi lasciatemi dalla sua mano, né gli sarebbe interessato la reazione altrui; al momento era più probabile che trovasse sostenitori dalla sua parte, che non suoi detrattori: tradito dall’Ordine e dalla sua compagna; un vero e proprio cane bastonato che non poteva che far tenerezza agli altri. Io dal mio canto ero la traditrice, nonché un fedele segugio, che potevo aspettarmi? Non che mi interessasse, ma era interessante osservare le persone e i loro comportamenti, ma anche tutto questo era inutile spiegarlo ad Aura. Sospirai accettando il fazzoletto.
«Perché avete litigato?»
«Opinioni divergenti su cosa sia e a chi vada la fedeltà. Problema inutile al momento, ma Leon ha voluto sottolineare la sua»
«E’ possibile che il tentato omicidio non gli sia andato a genio»
«Per sua fortuna Ruben - scandii lentamente il suo nome – è intervenuto» guardai il colorito di Aura tendere sempre più al bianco pallido «Ti avevo avvisato che sarebbe andata così»
«E questo dovrebbe far cessare il dolore?»
«Provare dolore per la morte è un inutile spreco di energie; gli esseri umani non sono altro che l’unione di proteine al 16% lipidi al 13% glucidi all’ 1% acqua al 65% sali minerali al 5% e tracce di vitamine. Bastava una piccola variabile nella composizione e l’umanità non sarebbe mai esistita: pensa a quanto siamo fragili, facili da distruggere e imperfetti.»
«Sai Calien, io provo una profonda tristezza per questa tua visione della vita»
Ne ero sicura.
«Se non sbaglio dovrò solo stare a riposo, giusto? E il controllo sarà tra una settimana» non attesi la risposta di Aura per uscire dall’infermeria; sul corridoio vidi un Leon (guercio) aiutato nel camminare da Rina. Il volto del ragazzo era distrutto, se la sedicente dea lo aveva tenuto impegnato per tutta la notte probabile che Niamh si sarebbe infuriata. Era una situazione da approfondire, presi il mio quaderno degli appunti, cercando la pagina "relazione Niamh - Leon" e cominciai a scribacchiare in merito.
Sirius
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Re: Garden

Messaggio da Sirius »

L'eco dei passi riecheggiava sordo nell'ampio corridoio; unico suono ad enunciare la presenza di vita in quel luogo ormai deserto. Lungo le pareti vi erano delle lanterne alimentate ad olio, poste a distanza regolare l'una dall'altra, che ripresero magicamente ad illuminare la via allo schioccare delle dita dell'uomo.
La fioca luce delle fiamme appena destate gettava sinistre ombre mentre svelava statue di garguglie allocate rasenti la volta del soffitto, come silenti guardiani. Giunto alla fine del corridoio, si trovò d'innanzi ad un grande portone in legno, finemente lavorato; superato questo, giunse in un'ampia e tetra sala, sul cui fondo era possibile scorgere, oltre il buio, la distinta sagoma di un trono.
Dopo un breve istante d'apparente indecisione, l'uomo s'adagiò su quello scranno e, con fare meditativo, prese a lisciarsi il pizzetto con l'indice ed il pollice.
“Un castello lugubre ed antico.” un mezzo sorriso si dipinse sulle sue labbra “Perfetto per frane la mia dimora.” le parole si propagarono nella sala, accentuando il gelo del suo tono di voce.
“Lieto che ti aggrada.” rispose una seconda voce “Io, tuttavia, non serbo un buon ricordo di questo posto.” e dall'ombra sbucò Drizzt, il quale si avvicinò al trono con andatura incerta.
Sirius non faticò a comprende il senso di disagio provato dal Drow, giacché ben rimembrava la prigionia dell'ex-preside.
“Siete giunto sin qui di vostra spontanea volontà, ma ciò non basta a placare l'inquietudine del vostro animo, vero?” domandò Sirius, inclinando la testa di lato e sorreggendola con una mano “Dopotutto, il ricordo delle catene può esser opprimente quanto le catene stesse” aggiunse, prima che il Commander potesse formulare risposta.

“Ammetto di essere sorpreso.” esclamò il Drow, lasciando cadere il precedente discorso “Vista la conclamata impossibilità di rintracciare la sua ubicazione, mai mi sarei immaginato che questo castello sorgesse tra i freddi monti d'Arcadia.”
“Condivido la vostra sorpresa, ma ammetterete che non poteva esserci collocazione migliore.” disse Sirius, chiaramente soddisfatto della scoperta.
Arcadia era uno Stato sovrano militarmente in grado di opporsi all'Ordine, pertanto, anche qualora gli Anziani avessero scoperto quel luogo e svelato i loro piani, questi non avrebbero mai potuto sferrare un attacco al castello senza provocare una reazione dell'Impero.
“Già, ed ora mi è chiaro perché Ruben lo scelse come sua base operativa.” rispose Do Urden, mostrando una lieve inflessione malinconica nel pronunciare il nome dell'amico scomparso anzitempo “Come se non bastasse, mi risulta che questo territorio sia parte della Provincia Autonoma di Astora, dico bene?”
“Affatto.” confermò Valantine, sorridendo “E certamente siete anche a consapevole che Astora fu concessa da Aracadia ai superstiti di Corona, i quali giurarono fedeltà all'Impero ma non ratificarono il Codice dell'Ordine.” facoltà concessagli dall'essere una Provincia Autonoma.
In altre parole, ciò significava che le forze armate di Astora erano franche dai sistemi di costrizione imposti dagli Anziani; tutto ciò derivante dal fatto che gli esuli di Corona non si fidavano dell'Ordine a causa dell'inerzia dimostrata durante la catastrofe che distrusse il loro mondo.
Se solo avessero saputo che l'Ordine era direttamente responsabile di quell'immane tragedia, probabilmente non avrebbero esitato a ribellarsi apertamente; certo non erano nelle condizioni di opporsi direttamente, ma era altresì palese che avrebbero combattuto sino all'ultimo respiro piuttosto che cedere la loro nuova terra.

“A proposito, sai a chi apparterrebbe questo castello?” chiese Drizzt, folgorato da un timore improvviso “Vedi, non vorrei che i vicini si chiedessero che fine hanno fatto i legittimi padroni di casa.” in effetti, Ruben avrebbe potuto anche aver trucidato i precedenti proprietari per impossessarsi della fortezza.
“Per nostra fortuna non corriamo il rischio di venir disturbati.” lo rassicurò il Vampiro “Codesto maniero è disabitato da secoli e la gente del luogo preferisce tenersene alla larga.” ciò poteva già esser intuito dalle fatiscenti condizioni d'abbandono ma era pur sempre una domanda che andava posta.
“Non mi stupisce; questo luogo sembra infestato.” proseguì Drizzt, guardandosi attorno con circospezione “Da quando vi ho messo piede la prima volta, ho subito avvertito come un'aura di oppressione. Sembra quasi che l'edificio stesso sia vivo e consapevole della nostra presenza.” alle parole del Drow, Sirius rispose con un lento battere di mani ed una risatina sommessa.
“Complimenti! Anche questa volta il vostro intuito non si sbaglia” si alzò dal trono e si diresse verso l'uscita, seguito a breve distanza dal compagno “Mentre voi e Philip eravate intenti ad assistere alla sagra della fame, io ho preferito eseguire un sopralluogo ed ho così scoperto che il castello è effettivamente un'entità vivente. Queste pietre sono pregne d'energia del Caos e quando giunsi qui, ogni stanza, ogni corridoio, ogni scalinata ed ogni anfratto mutava repentinamente il proprio aspetto.” come a voler avvalorare le sue parole, Valantine sfiorò una colonna di marmo e da essa fuoriuscì del sangue che sparì subito dopo nelle fessure del pavimento, senza lasciare alcuna traccia.
“Dunque questo luogo è pericoloso?!” esclamò Drizzt, in tono allarmato.
“Lo sarebbe se non fossi riuscito a dominare l'entità, sottomettendola al mio volere; credo avesse perso il controllo dopo la dipartita di Ruben.”
“Tu cosa?!” l'ex-preside pro tempore fu allibito dall'affermazione.
“Cosa posso dirvi. Alcuni impiegano il proprio tempo libero nel tentativo di controllare gli Esper; io invece preferisco acquisire castelli maledetti.” e gli rivolse un sorriso beffardo.

“Sei certo di averne il pieno controllo?” domandò, ancora titubante.
“Non l'avrei esposto ad alta voce, altrimenti.” rimbeccò lui, lasciando volutamente trasparire un tono stizzito nella voce “Non rivolgetevi alla mia persona come se steste conferendo con un idiota qualsiasi.” l'allusione a certi individui non fu difficile da cogliere ma Drizzt non volle comunque rispondere; anche perché lui stesso non era del tutto contrario all'affermazione.
“Molto bene. In tal caso non ti resta che pensare alla ristrutturazione; Castel Valantine sembra aver visto giorni migliori.” ed anch'egli gli rivolse un sorrisetto provocatorio “Piuttosto, cosa ne pensi della situazione attuale e della presenza dei Cadetti O'Nayel e Rayheart?” la risposta a quest'ultima domanda, detta con finta noncuranza, era una di quelle che maggiormente lo interessavano.
Sino a quel momento, infatti, Sirius non aveva esposto apertamente il suo parere, ma in quel frangente pareva essere più eloquente del solito.
“Parlando dei due Cadetti, posso asserire con ragionevole certezza che Rayheart non dovrebbe costituire un futuro problema. In quanto soldato, egli si aspettava dai propri superiori la stessa fedeltà che essi richiedevano a lui; essere trattato come fango su uno stivale credo l'abbia costretto ad aprire gli occhi. Forse non diverrà una risorsa per la nostra causa ma dubito vorrà schierarsi ancora dalla parte degli Anziani; tutt'al più potrebbe agire come Adrin King e restare fedele ai principi dell'Ordine.” e questo a Valantine andava più che bene, giacché a schiavizzarlo non furono gli ideali dell'Ordine ma i suoi membri. Una volta vendicatosi di costoro, non avrebbe avuto nulla in contrario ad una nuova riorganizzazione dell'istituzione.

“Riguardo ad O'Nayel, non esagero nel definirla una concreta minaccia alla nostra stessa sopravvivenza. Non ho idea di quali abusi debba aver subito per diventare ciò che è ora ma, contrariamente a quanto vuole far credere, probabilmente ingannando anche sé stessa, non è l'essere privo d'emozioni che sembra. Se davvero agisse unicamente seguendo la logica e non fosse in grado di provare alcun sentimento, ella avrebbe un comportamento egoistico e mirato al tornaconto personale; invece ha dimostrato più volte di provare noia o curiosità, sa elaborare autonomamente risposte sarcastiche e, cosa più importante, è fedele al limite del parossismo religioso.”
“A volte le persone egoistiche debbono tenere un comportamento altruistico per il proprio tornaconto personale.” intervenne Drizzt “Ad esempio, se dei naufraghi si trovassero su una barca a remi ed ognuno di loro si rifiutasse di remare per egoismo, la barca non si muoverebbe e ciò gli si ritorcerebbe contro; al contrario, se anche gli egoisti si mettessero a remare, la barca procederebbe più speditamente e questo accrescerebbe le probabilità di salvezza.” come dire che spesso l'altruismo non è un comportamento disinteressato dettato dall'empatia ma fredda e cinica strategia attuata per interesse personale.
“Sono pienamente concorde con voi, signor Do Urden, tuttavia mi preme farvi notare che la Cadetta non ha ottenuto alcun vantaggio nell'eseguire ciecamente gli ordini dell'Anziano Raistlin; anzi, se fosse stata davvero una cinica calcolatrice avrebbe scaricato la responsabilità delle sue azioni sull'Anziano deceduto, anziché tacere per ed onorare un accordo ormai infruttuoso per lei. Potrei portare molti altri esempi ma il succo del discorso è che la Cadetta O'Nayel è un soggetto pericoloso ed instabile perché la sua fedeltà non può essere intaccata in alcun modo ed il suo spettro emotivo innaturalmente alterato da chissà quali aberranti esperimenti rendono le sue azioni difficili da prevedere. Volendo usare una figura retorica, ella non è altro che un cagna fedele al proprio padrone, al punto da farsi uccidere per compiacerlo.”

“Perché la odi tanto?” domandò Drzzt, sorpreso dall'esternazione del Vampiro.
“V'ingannate! Non provo astio nei suoi confronti.” rispose Sirius, fermandosi di colpo.
I due avevano percorso parecchia strada ed erano ora giunti difronte ad una portafinestra che dava su una balconata laterale del maniero; varcata la soglia, un vento gelido e pungente gli sferzò il viso con forza.
“Hai ragione, mi sono espresso male; il tuo non sembra essere odio ma direi, più che altro, disgusto.” il che lo rendeva forse un sentimento peggiore perché più viscerale e radicato.
“Come potrei non essere disgustato?” chiese lui, poggiandosi alla balconata e contemplando il paesaggio montuoso sottostante “Lei e quell'altro essere, Siegmeyer, sono degli abomini creati violando gli stessi tabù dell'Ordine; se venisse resa pubblica la loro esistenza molte nazioni volterebbero le spalle ai Seed.” e quello sarebbe lo scenario peggiore.
Se l'Ordine fosse stato travolto da altri scandali o, peggio, se venisse pubblicamente accusato di crimini contro la vita, i Seed e la loro organizzazione sarebbero finiti ma lo stesso non si sarebbe potuto dire per i veri responsabili; probabilmente costoro avrebbero approfittato del bailamme per darsi alla macchia e far perdere le proprie tracce, mentre i mondi piombavano nell'anarchia.
“Li disprezzi perché incarnano l'ipocrisia dell'Ordine, dunque?!” chiese il Drow, sfregandosi le braccia; al contrario del compagno, lui non era insensibile al freddo.
“In parte, ma non è l'unica ragione.” proseguì Sirius, decidendosi a rientrare “Ciò che non posso comprendere è la scelta di essere complici dei loro carnefici; è il loro tacito assenso ad aver permesso che queste atrocità continuassero impunite.”

Si erano trattenuti sin troppo a lungo in quel posto ed ora era giunto il momento di rientrare, prima che qualcuno denunciasse di nuovo la sparizione del Responsabile della Sicurezza.
Invero, Alexandra era già stata informata del viaggetto che i due avrebbero fatto ed aveano organizzato una plausibile storia di copertura; tuttavia il sole stava già calando oltre l'orizzonte e se avessero tergiversato ancora, al Garden avrebbero potuto allarmarsi per il ritardo.
La nuova condizione d'indipendenza non aveva certo allentato la tensione all'interno della struttura; anzi, i Cadetti ed i Seed della Sicurezza erano più vigili che mai ed anche tra gli altri membri dell'equipaggio aleggiava un sentimento di latente angoscia.
Questo perché anche il più stupido ed ingenuo fra loro aveva ormai capito che l'indipendenza era un'arma a doppio taglio. Al minimo sgarro, l'Ordine avrebbe colto l'occasione per sbranarli e c'era da scommetterci che i loro detrattori, la cui lista s'ingrossava di mese in mese, non si sarebbero fatti sfuggire l'occasione per forzare la mano agli eventi e porli in difficoltà.
Non a caso, la priorità per Sirius ed i suoi collaboratori era proprio indagare sull'Ordine per mettere assieme ogni prova valida a dimostrare la loro malafede; a questo, l'Amministratore aggiunse un altro punto importante. Ovvero trovare un modo discreto ed funzionale per mettere l'Ordine ed i Commander gli uni contro gli altri.
Fra le due istituzioni non correva buon sangue sin da quando i Commander riuscirono a strappare l'autonomia dall'Ordine; cosa che avvenne in maniera analoga a quanto stava succedendo ora con il Garden Rinoa. Allora i rapporti vennero ricuciti dalla fondazione di un Garden composto da membri di entrambe le organizzazioni ma ora quel Garden era esso stesso motivo di rottura.

I Commander si facevano vanto d'essere guerrieri d'élite, impareggiabili in combattimento e nell'uso delle Arti Arcane quanto ineguagliabili nelle missioni di esplorazione e d'infiltrazione, nelle operazioni di sabotaggio o nella caccia ai fuggitivi, ma la verità è che loro non potevano competere con i numeri che poteva mettere in campo l'Ordine.
Essi erano surclassati numericamente sia per l'organico che per le infrastrutture ed i mezzi a disposizione, senza contare che l'Ordine era l'unico fruitore dei loro servigi. Per questa ragione i Commander, pur dissentendo sull'operato degli Anziani, non erano mai giunti ad un aperto conflitto con il Consiglio. Il loro obbiettivo sarebbe dunque stato sincerarsi che cose cambiassero.
Alcuni dei suoi compagni probabilmente non avrebbero plaudito al suo piano di fomentare una crisi fra le due organizzazioni militari ma era necessario che l'attenzione del Consiglio fosse rivolta altrove per quanto loro avrebbero sferrato il primo colpo.
Sirius era parimente consapevole che non tutti i suoi alleati nutrivano piena fiducia nei suoi confronti ma confidava che nessuno di loro fosse tanto stupido da tradirlo; non soltanto per scongiurare di divenire vittime della su truculenta indole vendicativa ma anche perché, al punto in cui erano giunti, tirarsi indietro significava suicidarsi e trascinare con sé i propri compagni.
Mentre attraversava il varco oscuro che li avrebbe ricondotti al Garden, la sua mente indugiò ancora un istante sugli eventi che decretarono la loro attuale situazione e sui retroscena di cui pochi privilegiati erano stati messi a parte.
In fondo cos'era l'uomo se non un miserabile cumulo di menzogne?
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Leon Feather
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Re: Garden

Messaggio da Leon Feather »

Leon camminava per il corridoio pensando a dove questa storia dell'indipendenza del Garden lo avrebbe portato. Fino a quel momento aveva volutamente ignorato le questioni che riguardavano l'Ordine perchè semplicemente non gli importava. Non riusciva quindi a farsi un'idea di cosa questa decisione di donare la libertà al Garden di Rinoa - una struttura importantissima per l'Ordine data la sua capacità di viaggiare tra i mondi - significasse davvero. In cuor suo era però sicuro che ci dovesse essere qualcosa sotto, perchè non aveva mai visto qualcuno rinunciare alla sua arma migliore, al suo asso nella manica così facilmente. L'Ordine aveva un piano, oppure qualcuno gli aveva fregato il Garden di Rinoa da sotto il naso in qualche modo.
Un'altra questione che lo turbava riguardava Sirius Valentine. “Nulla che non foste già disposto a sostenere; anzi, potreste anche trovare la cosa di vostro gradimento", ricordava ancora perfettamente quelle parole. Leon non riusciva proprio a venirne fuori, a capire cos'è che l'uomo nascondeva. Qualcosa a cui Leon avrebbe presto rischiato di far parte, volente o nolente, poichè aveva giurato che avrebbe fatto qualsiasi cosa in cambio di quel piccolo favore che Sirius gli aveva concesso. Certo, tutto dipendeva da cosa c'era in ballo, perchè per quanto Leon ci tenesse a mantenere la parola data era anche disposto a tutto per la salvaguardia di se stesso.
La cosa triste in tutto questo era che non aveva capito che ruolo avevano avuto Ruben e la sua organizzazione di terroristi in erba nell'incidente di Reimse-Mor. Il cavaliere era morto, Maya l'aveva uccisa lui stesso e Tatoo era in mano all'Ordine - che ovviamente si guardava bene dallo scucire anche una sola parola - e Ruben era esploso come un Kirby che ha aspirato troppi nemici.
Troppe domande assillavano il giovane Leon Jacques, ancora deciso a portare a termine la sua vendetta. Chi c'era dietro tutto quello che era successo?

Entrando in infermeria un brivido gli corse lungo la schiena. Il disordine che c'era in quella stanza avrebbe fatto impallidire chiunque, ma Leon più di tutti.
"Hai avuto parecchio da fare in questi giorni, eh?"
Aura fece un cenno con la testa. Dopo la sagra i feriti erano accorsi a fiumi in infermeria e Aura e Frozen erano stati costretti a fare turni allucinanti per curare tutti, e lo staff medico con loro. Adesso nella stanza sembrava fosse appena passato un uragano.
"Ti do una mano a mettere a posto"
"Mi chiedo se abbia senso fare questa sagra ogni anno, se poi i risultati sono questi..."
"Oh beh. A Lindblum se ne discute ogni anno, ed ogni anno la Sagra si fa. Si può solo scegliere di non partecipare"
Dopo che la stanza fu messa in ordine la ragazza si lasciò cadere sulla sua poltrona, esausta. Leon si limitò a poggiare la schiena su un muro lì vicino, mani in tasca.
"Allora, tutto bene?" era da parecchio che non faceva quattro chiacchere con lei.
Aura si sforzò di sorridere. "Tutto bene"
"Capisco" si grattò distrattamente la guancia. Forse c'era un altro modo per farla sfogare. "Beh, ci sei ancora per quella sfida allo Zoolab?"

"Ciao Leon! Vuoi che ti porti qualcosa?"
Rina lo guardava mordendosi le labbra, vagamente nervosa. Era finita la sagra e per il Seed era giunto il momento della verità che la dea gli aveva promesso. Fin da quanto era comparsa nella sua stanza la figlia degli Occuria era stata per lui un autentico mistero, e motivo di scompiglio per tutto il Garden. Il ragazzo estrasse una bustina dalla tasca dei pantaloni e la agitò ritmicamente.
"Un bicchiere d'acqua, grazie. Tra il nostro simpatico incidente e le botte di Niamh della sagra ho guadagnato un mal di testa che non ne vuole saperne di passare"
Rina tornò pochi minuti dopo e poggiò il bicchiere colmo d'acqua sul tavolo a cui sedeva il ragazzo. "Ci vediamo in giro allora" fece per voltarsi, ma Leon la bloccò con un cenno della mano.
"Siediti, prego. Chiaccheriamo un po', ti va?" le indicò la sedia di fronte a lui. Rina esitò, ma poi si sedette, le mani strette al petto.
"Sei una ragazza misteriosa Rina. Devo dire che sono rimasto sorpreso quando ti ho vista utilizzare quell'Esper, ma non più di quanto non sono rimasto sorpreso da vedere un uomo trasformarsi in un mezzo drago. Alla luce del fatto che qui dentro quasi chiunque possiede abilità fuori dal comune, avrei anche lasciato perdere la questione Zalera. Questo se tu non avessi parlato di obiettivo e di confessioni" Rina ebbe un leggerò sussulto. Forse non si era resa conto di aver parlato più del dovuto quella notte. Il ragazzo aprì la bustina e ne versò il contenuto nel bicchiere, per poi mescolare il tutto.
"Ho pensato a lungo a te in questi giorni, Rina. O meglio, a tutte le Rina. La dea altezzosa che passa le giornate a vantarsi dei suoi vestiti alla moda, la ragazza dolce e sensibile che aiuta gli altri e elargisce consigli, la donna spietata che evoca un Esper per mettere fuori combattimento tre brigandelli da strapazzo. Quindi cominciamo con qualcosa di semplice: chi sei tu veramente?"
Spoiler
Scusa Aura non ho ancora capito bene se il tuo personaggio parla o no! In caso manda un reclamo che modifico XD
Eeee spero che vada bene a Rina la parte che la riguarda... anche tu fammi sapere cya o/
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Pup :>
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Re: Garden

Messaggio da Pup :> »

"Ahia!"
Dopo la sagra, tra premiazione e notizie shock degne di studio aperto -l'indipendenza del Rinoa's e il nuovo figlio di missSpira bionda-, era finalmente giunto il momento di controllare medicazioni e fatti vari.
"Se non stai fermo se ne vengono tutti i punti!"
Frozen mi stava aggiustando le bende, mentre la dottoressa capa era impegnata con chi aveva ferite più gravi.
"Se tu avessi delle mani più ferme non sarebbe un problema."
Il ragazzo mi guarda, mentre con delicatezza risistema una benda in fronte.
"Eppure le mie mani erano abbastanza ferme durante la sagra. E la tua fronte lo può confermare!"
Reprimo un istinto omicida nella mia mente: la sagra è sagra, se si accetta di combattere, si combatte.
"Però ora mi devi una birra. Me la puoi offrire a mensa, ne approfitti per dare un'occhiata a Rina."
Lui mi guarda fiutando la trappola, ma lo spirito donnaiolo in lui non resiste alla tentazione di provarci con la bella "ragazza" millenaria, finendo per accettare. "Alla fine del turno ci vediamo in mensa, ok!"
Prima di uscire dall'infermeria controllo la fronte dove il foro di proiettile aveva lasciato la sua dolorosa cicatrice, non mortale ringraziando il bracciale salvavita. I punti erano stati messi a regola d'arte, dovevo ammetterlo, così come la benda. Passai una mano tra i capelli verdi, notando come la ricrescita castana fosse ormai evidente. "Devo tingerli di nuovo..." pensai. Le vicende di Reimse Mor non le avrei mai dimenticate, marchio indelebile il colore dei miei capelli, così come tutto ciò che ne era seguito fino alla morte di Ruben e all'indipendenza del Garden, ma era ora di andare avanti.
"Oggi è il primo giorno del resto della tua vita", dicevano. "E così sia."

La sera arrivò rapida, aspettando la birra che qualcuno mi avrebbe dovuto offrire... Ma invece Frozen appena arrivato si era attaccato al bancone facendo gli occhi dolci a Rina e non la mollava un attimo. Nonostante il suo sguardo pieno di disgusto!
"Ma son protesi o naturali? Lo chiedo per il bene della scienza!"
Il sonoro *ciaff* arrivato subito dopo fu l'unica risposta che Frozen ottenne.

Cerco tra i tavoli un po' di compagnia e trovo l'allegra banda bassotti ad un tavolo, a chiacchierare animatamente: Midori, Erika e Musica che chiacchierano tra di loro, accusandosi a vicenda di rubare mutande e fatti simili. Non erano affari miei!
Ad interrompere la mia ricerca ci pensa l'altoparlante del garden, finalmente con qualcosa di interessante!

Codec:
SeeD e cadetti del Garden autonomo di Rinoa,
è il vostro... preside che vi parla.
Abbiamo ricevuto una richiesta di soccorso dalle autorità della Città Imperiale di Archades, a Ivalice.
Da un vecchio laboratorio del dottor Cid sono stati rubati importanti manufatti, che ci hanno incaricato di recuperare.
Faremo le ultime verifiche e decideremo se partire per Ivalice, intanto chi vuole offrirsi per la missione, un caposquadra e tre membri, si rechi in presidenza.
Grazie.

Finalmente qualcosa di nuovo... Dove non avremmo rischiato le chiappe ad ogni angolo. Quella missione sembrava capitare decisamente a fagiolo. Sì, mi sarei proposto per partecipare!
Frozen mi raggiunse di corsa dal bancone, con un occhio nero e una birra in mano.
"Questa è per te..." disse porgendomi la bibita ghiacciata "E non hai idea quant'è morbido il sedere di quella ragazza!"
Scoppiò in una risata poggiandosi un'altra lattina fredda sull'occhio dolorante. "Ma ne è valsa la pena." Rivolsi al cadetto uno sguardo glaciale, nascondendo in realtà non poca invidia, e dissi "Invece di beccarti un richiamo per molestie, che ne dici di partire in missione?"
"Con chi, con te? Senza belle donne non se ne parla!"
"Vorrà dire che corteggerò tutto da solo le famose belle ragazze di Archades!"
"Belle ragazze..." Frozen mi guardò perplesso. "In questo caso partecipo anche io!"
Spoiler
Non credo ci sia bisogno di dirlo, in ogni caso se non vi va bene deletate e amen. Però voglio partire in una missioneeeeee!!!!!!!!! >.<
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Fase I: Negazione

Messaggio da Aura »

Indipendenza. Aura ancora stentava a credere che l'Ordine avesse ceduto la sua carta vincente, o per lo meno ancora faticava a vedere Philip come il preside della struttura. Ormai non lo chiamava neanche più per soprannome, aveva timore che potesse essere un segno di perdono nei suoi confronti. Non lo odiava, ma faceva ancora fatica a perdonarlo. Faceva fatica a perdonare anche Drizzt, nonostante non fu sua la mano che mise fine a tutto. Più volte aveva cercato di vedere quell'uccisione come una conseguenza forzata degli eventi, persino il suo psicologo le aveva detto che era inevitabile, ma lei aveva sempre negato. La vita non è un'equazione irrisolvibile, non può avere un'unica soluzione. Ci sono tante strade, tante vie. Perchè ridursi ad una soltanto?
Alzò lo sguardo sulla lapide davanti a lei, nera forse più dello stesso cielo che sputava pioggia. Le erano sempre piaciuti i temporali, così come le tempeste magnetiche. Erano le uniche cose che non avevano perso fascino per lei, la facevano sempre stare in pace. Un pace temporanea, sì, ma comunque libera e spontanea. Scostò i capelli bagnati dalla fronte: oltre ai fulmini che vedeva come un manifestazione di forza della natura, le piaceva la sensazione delle gocce che le cadevano sul viso e sulle spalle, sulle braccia e sulle gambe rannicchiate contro il petto. In compenso odiava gli ombrelli, la privavano sempre di quel piacere.
- Aspetta un attimo - disse all'improvviso.
Pulì un residuo di fango dalla tomba di Ruben, una tomba vuota. Ormai passava la maggior parte delle notti lì, parlando con quelle poche parole scritte bianco su nero. E parlava davvero. Forse stava impazzendo, ma almeno le sembrava di avere l'amico, il padre ancora vicino. Ancora vivo.
Era sicura. Lui era vivo. Lei gli parlava, gli sorrideva. O forse era morta anche lei e non lo sapeva.
- Ecco, ora sei a posto. Ti dicevo...

- Beh, ci sei ancora per quella sfida allo Zoolab?
Leon si grattò distrattamente una guancia, fissando la ragazza con l'unico occhio che gli era rimasto. A vedere la benda coprire quello ferito, ad Aura tornarono nuovamente in mente gli avvenimenti a Reimse Mor. Li cacciò via anche se non ancora del tutto cicatrizzati. Gli ultimi mesi, invece, sembravano allargare lo squarcio quel tanto che bastava per toglierle la volontà di alzarsi dal letto e vivere. Le mani strinsero forzatamente l'orlo della maglietta sotto il camice semiaperto.
- Sì, possiamo fare questo pomeriggio - gli disse in tono neutro - Ora devo finire di occuparmi dei feriti.
La sagra aveva segnato molte persone, lei stessa presentava qualche bendaggio intorno ai polsi ed alla vita, laddove un proiettile aveva messo fine alla sua partecipazione. Le era rimasto giusto qualche segno, i bracciali salvavita avevano funzionato a dovere. L'ultima cosa che il Garden voleva in quel momento erano altre morti. Il Cad... Neo-Seed si staccò dal muro, poi fece un semplice gesto col capo e cominciò ad avviarsi verso l'uscita dell'infermeria.
- D'accordo, ci vediamo fra un paio d'ore allora. Mi trovi direttamente là.
All'ultimo si volse, più che altro per il semplice fatto che non ottenne risposta. Un quesito gli balenò nel cervello.
- Sei preoccupata per M...
- No - lo frenò lei stringendo ancor più la presa sulla stoffa.
Leon ne rimase un po' spiazzato - Strano, di solito non fai altro che...
- Non voglio parlarne, Leon - ancora un tono secco, schietto, come solo Alexandra lasciava intendere con il solo sguardo. Lei però era diversa e la cosa colpì Leon con una certa amarezza. Portò una mano sul fianco non sapendo se preoccuparsi per quella freddezza od esserne sollevato. Almeno non era muta, anche se era comunque più chiusa e taciturna di quanto si aspettasse. Sembrava che ormai parlasse a monosillabi, quasi le fosse difficile mettere per esteso una frase normale. Uscì senza proferire altro, quindi Aura si alzò dalla sua poltrona. Si guardò in un grande specchio presente nella sala d'attesa, chinandosi verso il vetro osservando l'incavatura degli occhi. Controllò che Frozen non fosse nei dintorni, quindi tolse la benda al polso destro per verificare se la ferita si stesse rimarginando.
Un segno lieve, sottile come il filo di un rasoio, si fermava a metà del muscolo. Non aveva avuto il coraggio di continuare, probabilmente non lo avrebbe mai avuto a prescindere. Solo una debolezza, un'altra nell'infinita lista che, le sembrava, tutti riuscivano a leggere nei suoi occhi. Tolse anche l'altra benda, sostituendole con due polsini colorati a coprire le prove. Non pianse.
C'è ancora qualcosa che mi tiene qui. Avanti, la famiglia non è morta, c'è ancora. Siamo ancora tutti insieme.
Sì... Per quanto?


Dormitorio. Bar. Infermeria. Mensa. Infermeria. Mensa. Dormitorio. Poi ancora bar.
Ora devo andare alla mensa. Sono le 12.29, mancano ancora tre secondi. Due. Uno. Sono le 12.30. Allora il mio orologio è giusto. Oggi dovrebbero servire un dolce speciale per la promozione di Leon e Recks. Devo ricordarmi di far loro i miei complimenti. Se la sono meritati. Chissà se ci sarà anche Erika. Domani devo ricordarmi di fare un controllo alle sue ferite, in sagra si è battuta egregiamente. Una papera rossa. Quelle magie sono state davvero martorianti e tutto quel... rosa.
Mi siedo al primo tavolo libero che trovo, fisso il legno finchè Rina non mi porta qualcosa di buono. Sembra una minestra d'orzo, ma non importa. La cuoca non sbaglia mai, di certo non sarà una poltiglia informe come quella di Siegmeyer tempo fa. Ancora non capisco se mi stava prendendo in giro oppure era serio. Domani devo ricordarmi di chiederglielo.
- Come va, Auretta? - chiede la Cadetta tutta curve. Alzo le spalle senza dire nulla, poi mi concentro sul piatto. Al primo assaggio la minestra mi sembra ottima. Mangio senza nulla a pretendere, poi sposto le posate e provo ad alzarmi. Rina torna con il secondo sfoggiando un sorriso rassicurante. Domani devo ricordami di chiederle perchè sorride sempre in quel modo.
- Ecco il secondo! - dice - Allora, ti va di parlare un po' con me? Ultimamente sono successe tante cose e mi pare che tu ne stia ancora soffrendo.
Ancora non rispondo. Fisso il piatto e cerco di mandar giù il primo boccone. La minestra mi ha già riempito così tanto che mi sento scoppiare. Sposto il piatto, poi gli occhi tornano sul legno del tavolo. Rina si siede davanti a me, fa parecchi gesti per attirare la mia attenzione. Domani devo ricordarmi di chiederle perchè sembra sempre così esuberante e perchè s'interessi così tanto a me quando abbiamo parlato solo un paio di volte.
- Ehi! - il suo sorriso si spegne - Con me puoi parlare, sai? Posso aiutarti.
Ancora un aiuto. Non voglio aiuti, tanto non serviranno a riportare indietro il tempo. Ruben invece mi capisce. A proposito, stanotte vado a trovarlo. Ha voluto fermare il discorso a metà per colpa della pioggia. Scuoto il capo quando la ragazza mi porge di nuovo il piatto. Lei inclina la testa e sporge le labbra curiosa.
- Non hai mangiato nulla, qualcosa devi pur mettere sotto i denti!
- Ho già mangiato il primo, Rina - replico.
- Hai tirato su due cucchiai e basta, credi che non abbia visto? - la sua voce si fa più insistente - Dici sempre che mangi, ma non è vero. Su, almeno il dolce! l'ho fatto con le mie manine in onore di Pip! Preside, ma ci pensi?! Una notizia bellissima, non trovi?
Faccio un verso, poi mi alzo da tavola. Rina mi afferra per un polso, stringe per non lasciarmi andare. Fortuna che i polsini nascondono le ferite, perciò non mi preoccupo. Tanto nessuno lo noterebbe.
- Eh dai, almeno un assaggio! - fa lei, ma subito rinuncia vedendomi scuotere la testa - Ehi, ho un'idea per tirarti un po' su! Per la settimana prossima stiamo organizzando la festa post-sagra. Abbiamo deciso di festeggiare anche la promozione a Seed di Leon e Recks, oltre al nuovo preside! Ti va di unirti a noi?
Rinuncio - No, devo lavorare.
- Ogni tanto puoi anche staccare - rincara la dose lei - Lascia fare a Frozen, almeno mette la testa a posto. Poi ti porto a comprare un bel vestito per la festa, sono sicura che il verde ti starebbe d'incanto! Così parliamo anche un po' fra amiche!
Lei mi lascia andare il polso. Giro lo sguardo su di lei solo per risponderle - Non ci sarò alla festa. Ho da fare.
Rina inarca le sopracciglia - Perchè non vieni? Cos'hai di così importante da fare invece che festeggiare con noi?
- Devo parlare con Ruben.
Rina sobbalza - Riesci a parlare con i morti? Non sapevo che avessi questo dono.
- Ruben non è morto.
Mi allontano. Fredda, schietta. Calien sotto certi aspetti ha ragione. Devo ricordarmi che fra cinque giorni tornerà in infermeria per un controllo. Giro l'angolo. Per poco non vado a sbattere contro Zhang che passeggia tranquillo e sorridente con Egil ed il preside. Un leggero sguardo, noto la ricrescita di Egil che si passa tranquillamente la mano fra i capelli per farlo notare al panda. Si scusano, poi continuano a camminare diretti in mensa. Philip alza una mano per salutarmi, non so cosa voglia comunicare il suo sguardo.
- Ciao, Aura.
- Salve, Philip - Era maleducato non rispondere, ma la conversazione finisce lì. Lo ignoro, giro i tacchi e raggiungo Leon allo Zoolab. Mi fermo all'improvviso inclinando un poco la testa, poi riprendo a camminare. Non mi ricordo più cosa devo fare domani.
Leonheart88
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Re: Garden

Messaggio da Leonheart88 »

Guardò a destra. Bersaglio presente.
Guardò a sinistra. Bersaglio presente.
Le ipotesi erano state confermate… Il letto aveva le ruote!

“Brutta copia di un Night, stasera gara?!
“Dilusione Leon, dilusione forte”
“…. Joe, via il mestolo e dentro il mako shotgun please…”
“… ma dove sono? Devo nascondermi” Siegmeyer si fiondò sotto il letto nascondendosi alla vista.
“…. No, no, no. Non la katana, Soul of Holden please ritorna nell’oblio. Prendi lo shogun”
“Oh il mio bel cadetto! La vuoi un’altra bella pallottola d’amore su per le chiappe??”
“Che ho fatto di male? Dio saresti il sogno di qualunque psichiatra. Paine per favore mi puoi passare il gaio?”

E finalmente il mako shogun fu preso.

“Brutta imitazione di un pilota cosa vuoi? Ah no aspetta… ah la gara con i lettini, d’accordo! Chi arriva ultimo paga da bere”
“Con te questa è una scommessa che non si può fare, saresti capace di cambiare personalità e nasconderti all’infinito, chi perde va a dire ad Alexandra che è ingrassata”
“Cosa sarei io scusa?”

Rasoio di Okam. Se stai parlando male di qualcuno stai pur certo che entrerà nella stanza nei prossimi due secondi.

La soul of Night non fece attendere la sua indole temeraria. Alexandra non aveva ancora finito la frase che un Siegmeyer confuso e spaventato fece la sua comparsa.

“Chi? Cosa? Dove? Che è successo?”
“Poi mi sa che dovrò fare un bel discorsetto a uno degli amichetti che ti porti dentro” La seed cercava di mantenere un’espressione dura e contrariata ma si vedeva che era divertita.
Probabilmente perché sapeva benissimo di essere magra come un chiodo. “Quanto a te” si diresse verso Leon “non mi tentare dal toccare ogni centimetro del tuo….” Leon la guardò con un sorriso ambiguo “BRACCIO” e per punizione strinse forte all’altezza dell’avambraccio.

Urla. Urla ovunque.

“Uh scusa ti ho per caso sfiorato? ?? No vabbè a parte gli scherzi e punizioni varie, ero venuta a vedere in che condizioni stavate.
“Abbastanza bene, potrei stare meglio se accettassi di prendere una pomata, una Cek-dicina, ma non penso che lo farò mai, di conseguenza mi stanno curando con i metodi tradizionali”
“Una Cek-dicina? Perché ti rifiuti? Sei per caso masochista?
“Fidati che rifiuteresti anche te, vieni giovane Alexandra, lascia che ti racconti una storia”
“Evviva le minorenni, anche quando non lo sono!” Night fece la sua comparsa per un attimo, lo sfrecciare di un bisturi a cinque centimetri da lui lo convinse a ritornarsene buono dentro.
“Talvolta (solo??) è fastidioso. Dicevi?”
“Allora, si tratta di una pomata miracolosa contro le bruciature che è stata ideata da Paine, ex capo medico del Garden. Devi sapere che lei aveva una storia da trentacinque colpi e via con Cek, ora pericoloso ricercato, chiamato anche fiammella Joe, no nessuna parentela con la soul di Siegmeyer, perché era capace di creare fiamme, modellarla a suo piacimento e fonderle con il suo corpo.
Di conseguenza è possibile che Paine abbia creato quel medicinale ispirata da Cek.
Per cui… tu lo useresti un liquido bianco, abbastanza denso, proveniente probabilmente da Cek?
“Leon fai schifo”
“Possibile. Ma probabilmente ho ragione”
“Beh potremmo sempre vendere quella pomata come cura per la fertilità…”
“Se dicessimo a Rina che è ispirata a Pip….”
“E’ proprio in questi casi che si parla di sesso bollente” Un comodino venne lanciato contro il povero Siegmeyer che nulla poteva.

“Quando pensi di uscire?” Alexandra cambiò discorso.
“Beh direi presto, alla fine basta che non faccia sforzi con il braccio sinistro per un po’”
“Per fortuna sei destro…”

Alexandra stava per tirare addosso a Siegmeyer l’intero mobile dei medicinali quando si rese conto che la voce non proveniva dal cadetto, ormai terrorizzato, ma da Calien.
Allora probabilmente non era una battuta.

“Che vuoi?” Fece Leon
“Sono solo venuta a farmi controllare le ferite, come prescritto dalla Seed Commander Aura”
“Ora non c’è”

Calien fece per andarsene, quando Leon la richiamò

“Per quanto detesti chiedertelo, ricordati che mi serve quella cosa in tempo per la festa”
“E’ già pronta non ti preoccupare. Trovo però curioso che tu ti possa affidare a me per le tue esigenze personali e che invece tu possa rifiutare una richiesta che ti ho fatto io.”
“Non tu. L’ordine”
“Inoltrata da me. Come ultimo ordine”

Detto questo Calien se ne andò.

“Ma cosa intendeva?” fece Alexandra
“Nah, ho bisogno di una mano tecnica per una cosetta, niente di importante vedrete a breve”

Alexandra lasciò l’infermeria.
Leon si rimise a dormire, tempo ualche ora sarebbe uscito. Ma per ora li stava comodo.

“Gare con i lettiniiiiiiiiiiiiii”
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RinaYeah
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Re: Garden

Messaggio da RinaYeah »

La domanda di Leon era tanto normale quanto inaspettata. Era troppo strano che ancora nessuno si era interrogato su di me. Tutti si erano fidati delle parole del vecchio e di Pip. Ma nemmeno loro conoscono tutto di me.  Chi ero davvero? Un mistero. Uno scherzo del destino. Il capriccio di dei annoiati che vogliono provare nuove esperienze.
-Circa duemila anni fa- esordì -Una donna, abbandonata dalla famiglia e dall'uomo che amava, diede vita a una bambina. La donna provò a farle il suo dovere, ma non ne era all'altezza. Così, senza ripensarci, lasciò la bambina al proprio destino. La piccola era spacciata, aveva solo due anni, e il mondo era grande e cattivo. Ma qualcuno la salvò, portandola in un luogo dove nessuno aveva mai messo piede- feci una pausa, poi alzai lo sguardo su Leon -Quella bambina fu cresciuta in segreto nel freddo mondo degli Occuria, ma non bastava qualcuno che si prendesse cura di lei, la piccola aveva bisogno di affetto, di calore umano, tutte cose che un Occuria non può donare. Dopo venticinque anni la bambina, ora diventata donna, fugge e si imbatte in un'altro dio. Spaventata, non sa cosa fare, allora cerca di colpirlo, di fargli del male e, in modo misterioso, lo fa scomparire. La sua azione non passa inosservata, allra viene catturata e posta al cospetto di Gerun, il capo. Ma lei fugge nuovamente, manifestando un potere che non conosceva. Vuole andarsene da quel mondo, allora qualcuno le promette la libertà, in cambio di un solo favore. Ingenuamente accetta, così aiuta gli Esper ad irrompere nella Terra Santa. Ma la rivolta non finisce bene, allora la donna viene esiliata su Ivalice, condannata a vivere in eterno. Ma lei non la vede come una condanna, lei è felice, ora può essere normale, ma si sbagliava: tenta di farsi una vita, degli amici, una storia d'amore, ma finisce tutto troppo presto. La donna si accorge del cambiamente delle persone che le stanno attorno, e poi li vede spirare, mentre lei rimase sempre uguale. Inizia così a capire il vero significato della sua pena: l'eterno dolore. Infatti soffre, tanto, troppo. Così tanto che nessun essere vivente può immaginare. Questo enorme dolore la porta sull'orlo della disperazione: desidera la morte- i miei occhi si perdono nel vuoto, le parole mi escono di bocca quasi da sole, mentre il mio tono di voce cambia - Ma poi, poi... Poi capisco. Loro VOLEVANO la mia morte. Allora mi viene un'idea, l'idea che rivoluziona la mia ViTA. Cominciò a desiderare la vendetta, a cercare alleati per sconfiggere quei maledetti, ma ormai è passato troppo tempo dall'ultima volta che gli Occuria sono intervenuti su Ivalice, quasi nessuno li ricorda. Allora comincio a cercare gli Esper, ma nemmeno quelli si fanno vivi. Solo un essere sente il mio richiamo: un'Occuria, l'unico che si era opposto alla mia pena, l'Occuria che mi ha trattato come una sorella. Ormai certa che Ivalice non può aiutarmi, chiedo al mio adorato fratello di trasportarmi altrove, e così finisco in una buia camera, in un mondo dove sono molto più debole. Però a consolarmi c'è una certezza: un guerriero, giovane e sano, un importante alleato. Testo subito le sue capacità, e si dimostra all'altezza delle mie aspettative- i miei occhi inchiodarono quelli di Leon.
-Ricordi quel giorno, vero? Tu eri ottimo, ma insufficiente. Me ne servivano altri per distruggere gli Occuria. Per  questo entro a far parte del Garden. Ma presto l'armosfera mi contagia, tutta la bontà e la nobiltà d'animo di Pip e degli altri risvegliano la ragazza che si era assopita quel giorno di un millenio fa. Divento buona, volenterosa, una ragazza perfetta. Riesco perfino a dimenticare il dolore. Ma, si sa, le cose belle durano poco. Dopo la morte di Ruben qualcuno mi fa aprire gli occhi, mi fa ricordare il dolore- con questa parola una lascrima solcò il mio viso -E mi fa capire come agire. Voglio Philip adesso, non mi accontento di un sempliciotto. E con Pip l'intero Garden e, se non è sufficiente, ho già un piano per sottomettere perfino l'Ordine... Ma ora- mi alzai -Tu sai la verita, sei diventato una persona scomoda. Mi dispiace farlo, ma dovrò ucciderti- nella mia mano destra Death comparve, nera come il destino che aspettava il neoSeeD.
-Dovrò ricordarmi di escluderti dalla festa in onore dei due nuovi SeeD che io stessa ho organizzato. Doveva essere una sorpresa, ma ormai...-
La lama della falce scese su Leon, che si spostò rapidamente.
-Vuoi giocare, vedo... Allora giochiamo- mi lanciai addosso, decisa a mettere fine alla sua vita, ma ancora una volta evitò il colpo.
-Non costringermi ad evocarlo- un nuovo fendente tagliò l'aria vicino a Leon, ma questò lo evitò, per poi disegnare una striscia rossa sul mio fianco Non mi ero accorta che l'avesse sfoderata. Rimasi qualche secondo sorpresa, ma decisi di approfittare della vicinanza.
-Cremisi- la palla di fuoco bruciò la spalla della maglia, provocando solo qualche lieve bruciatura, ma non sembrò importargliene.
Mi avventai nuovamente su di lui, provocandogli solo un leggero: era dannatamente veloce.
-Folgore- il fulmine schioccò a pochi centimentri da Leon: aveva evitato anche quello.
-Non volevo arrivare a tanto- Alzai la Death in alto, pronta per evocare Zalera. Gettai un'ultima occhiata su Leon: non era spaventato, sembrava... Fiducioso. Lasciai andare la falce, che disegno una lunga striscia rossa sul mio braccio. Tutta la consapevolezza della mia azione emerse. Avevo attaccato un mio amico, come potevo essere così cattiva. Caddi in ginocchio, in lacrime. Questo era il punto di non ritorno, la fine della mia vita al Garden.
-Perdonami- le parole uscirono in un fiato, prima di rialzarmi e lasciare la mensa. Mi nascosi nel Giardino, per rischiarare le idee. Ci volle un po, ma quando mi calmai, il dolore arrivò, come un'onda, e mi sommerse. Stavolta però era colpa mia, colpa del mio desiderio. Quindi colpa degli Occuria. La rabbia mi montò dentro, mentre mi dirigevo verso il parcheggio. Dovevo andare su Ivalice e chiudere questa storia una volta per tutte. Li avrei affrontati, da sola, come avrei dovuto fare fin dall'inizio. Certo, non avrei avuto molte possibilita di vittoria, ma almeno nessuno sarebbe morto per me. Così immersa nei miei pensieri, non mi accorsi di Pip, che urtai.
-Rina. Cosa è successo?-
Mi voltai, pronta a rispondere che stavo bene, ma mi accorsi che indossavo solo un top e una gonna, lasciando in mostra il graffio sul fianco.
-Non è niente-
-È recente vero? Ma non risale alla sagra-
-Ho bisogno di un permesso per raggiungere Ivalice. Devo chiudere una volta per tutte questa storia-
-Quale storia?-
-Non importa. Io devo andare-
-Permesso negato-
-Allora dovrò disubbidire ai tuoi ordini-
-La sicurezza starà guardando. Mi basta una parola e ti fermeranno-
-Allora combatterò-
Il preside si prese qualche attimo per riflettere.
-Mi dispiace... Non so se tornerò-
Corsi ai parcheggi e presi uno Jumper. Provai ad accenderlo ma non successe niente.
-Dannazione... Devo raggiungere Ivalice-
Mi concentrai, cercando di emanare più forza magica possibile. Il Fratello mi aveva detto di fare così in caso di necessita, e ne capì il motivo. Si aprì un portale, troppo instabile, ma sufficiente per me. Lo attraversai, finendo nel mezzo di un deserto.
-Sorella... Perchè mai hai voluto venire qui-
-Portami da Gerun-
-Non vorrai affrontarlo da sola?-
-Devo farlo-
Un nuovo portale si aprì, lo attraversai, arrivando nel paradiso degli Occuria.
Spoiler
To be continued... Il resto nella zona Garden FanFic
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Leon Feather
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Re: Garden

Messaggio da Leon Feather »

Il panda mi raggiunge con in mano un boccale pieno fino all'orlo della sua "birra speciale", dice.
"Complimenti per la promozione a Seed! Tieni, te la offro!"
"Uh. Ti ringrazio" bevo qualche sorso, poi la poggio un attimo. Non ho nessuna intenzione di finire al tappeto proprio a questa festa.
"Bevila" il suo sguardo glaciale mi colpisce. Questo tipo prende il bere veramente sul serio! Decido di non contraddirlo e svuoto il bicchiere, un grosso panda arrabbiato è l'ultima cosa di cui ho bisogno.
"Molto bene! Ancora auguri!"
Anche Egil ha da offrirmi una bottiglia della sua "birra speciale". Sembra che qua tutti siano produttori di birra...
"Ora siamo dei pari, Leon. Non dovrai più ubbidire ai miei ordini!"
"Non l'ho mai fatto!" bevo un sorso, due sorsi, svuoto il bicchiere. La prima birra è bastata a togliermi il senso del limite. Quel panda offre roba forte!
"Sei sempre il solito. Beh, divertiti stasera!"
Cos... credo di avere un po' di mal di mare. Ma quella è davvero Calein? Caaaalein? Calien.
"Le mie congratulazioni. Le congratulazioni risultano più sincere se accompagnate dall'offerta di una bevanda, possibilmente una che inibisce i processi mentali e causa mal di testa e vomito. Non so che senso abbia festeggiare qualcuno facendolo star male, ma è così che fa la gente comune"
"Cosa... cosa hai detto? Ripeti" non ho capito, ma non è colpa dell'alcool in questo caso.
"Ti offro una birra"
Oh, bene. Bevo tutto. Il risultato è che anche Egil sembra più carina adesso. Quasi quasi vado lì e le chiedo di uscire... no aspetta.
"Stanno cercando di fare ubriacare Leon?"
Alexandra sta guardando leggermente preoccupata nella mia direzione. Cosa vuole? E' invidiosa perchè tutti stanno festeggiando me e non lei? Bah! Maledetta invidiosa! E' verde di invidia, guardatela! Gliela faccio pagare! Aspetta solo che...
"Questa non me la voglio perdere"
"Leon(fake)... sta già abbastanza male senza che ti ci metti tu, mi sembra. Ma perchè mi sta guardando storto?"
"Potrebbe stare ancora più male!"
Cesarina si avvicina con un boccale in una mano e Rina nell'altra. Non so come faccia a tenere Rina in mano, ma non è importante.
"Tieni, bevi questa?"
Devo bere Rina? Non capisco.
"Ah già... congratulazioni per la promozione, mio arciomonimo!" mi mette un bicchiere in mano e mi scolo anche quello.
"Scusami Leon per quello che è successo l'altro giorno in mensa... ma ho organizzato questa festa in onore tuo e di Recks, per farmi perdonare! Spero che basti!"
"Oooooh nooo, non ce l'ho con te per aver tentato di attentare alla mia più grande cosa importante che ho nella vita, e cioè la vita stessa!" rido, ma non so neanch'io il perchè. E' una risposta seria, non ce l'ho mica con lei per avermi spiato mentre stavo in mutande! Ce l'ho con Alexandra perchè i suoi muffin erano avvelenatiiiii ohhh maledetta invidiosa!
"Umh.. ok Leon, sono contenta che tutto si sia risolto per il meglio" si allontana, leggermente spaventata. Forse per via del modo in cui sto fissando la schwarzlight.
"Leon, stai bene?"
Eccola.
"Alejandro starlait! Cosa ti ho fatto, eh? Cosa ti ho fatto?! Ti sfido a singolare tenzone! Eh sì!"
"Leon..."
"Oh, ecco il festeggiato!" Frozen si infila nella discussione. Hey, sto cercando di risolvere una disputa qui!
"Adesso potrai sfruttare il tuo grado per far colpo sulle donzelle, eh! Tieni, ti offro da bere!"
"Forse è meglio di no..." Alexandra mi blocca il braccio prima che riesca ad afferrare il bicchiere.
"Non dirmi quello che devo fare! Tu non sei la mia vera madre!" e bevo. Maledetta madrina! Sono un uomo libero in un paese libero.
"Congratulaz..."
"Hey, sta lontano da mia sorella!"
Matt schiva il debole pugno con cui cerco di colpirlo.
"Chi è tua sorella, scusa?"
"Ho visto cosa le hai fatto. Ora che l'hai messa incinta, sei costretto a sposarla! Fai l'uomo! Ti ammazzo!"
"Ma stai bene?"
"Non ho ancora finito con te! Dovrai pagare l'università al bambino! Il bambino si chiamerà Schtolteheim Reinbach III e diverrà un grande produttore di metanfetamina!"
"Zitto e bevi questo" mi mette un bicchiere in mano e se ne va. L'ho visto cos'ha fatto a mio fratello.
"Ok Leon, ti porto nella tua stanza"
La schwarzlight vuole disfarsi del mio cadavere. Ma non glielo permetterò. Mi dimeno mentre cerca di afferrarmi, lei ci rinuncia ahahaha è una debole. Lei non vuole affrontare la verità.
"Ufffff sei un imbecille! Arrangiati!"
Una bella donna che non è verde d'invidia, che fortuna! Non come quell'Alexandra... a proposito dov'è finita?
"Niamh, eccoti qua. Prova a farlo ragionare, ti prego!"
"Detto fatto"
SBAM! IL MIO NASO CHE DOLORE.

Lo adagiò sul cuscino con tutta la delicatezza di cui era capace. E cioè nessuna. Quell'impiastro si era ubriacato di nuovo, come la prima volta in cui si erano sfidati. Sbuffò. Era meglio tornare alla festa, almeno lì ci si divertiva.
"Niamh..." la sua voce la bloccò prima che potesse uscire dalla stanza.
"Sei sveglio? Dovevo colpirti più forte"
"Non andartene... resta con me"
La ragazza sbuffò di nuovo, fece dietro front e si sedette sul letto accanto a lui. La porta era semi chiusa e da lontano arrivava il debole suono della musica della festa. Gli strinse la mano fra le sue.
Can you feel my, can you feel my, can you feel my tears?
They won't dry
Can you feel my tear drops of the loneliest girl?
The loneliest girl


Scheda Garden
Sirius
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Re: Garden

Messaggio da Sirius »

La stanza era immersa nel più assoluto silenzio e l'unico suono che si poteva udire era il ritmico ticchettio prodotto dall'orologio a pendolo poggiato contro la parete ovest; seduto sulla propria poltrona, tenendo gli occhi chiusi e le mani incrociate difronte alla bocca, Sirius godeva di quell'idilliaca quiete lasciando rifluire i propri pensieri.
Quella era un'altra giornata di ordinaria amministrazione per l'Amministratore del Garden, senonché, qualche piano più sotto, stavano avendo luogo i festeggiamenti per i vincitori della sagra appena conclusasi e per i due neo-Seed appena promossi. Forse anch'egli vi avrebbe preso parte, più tardi, ma in quel frangente desiderava solo approfittare della pace il più a lungo possibile.
Il suo atavico desiderio di calma poteva essere erroneamente interpretato come un'intrinseca debolezza, ma solo uno stolto pianificherebbe un omicidio ad alta voce; infatti, anche in quello stato meditativo il suo unico pensiero volgeva alla disfatta dei suoi nemici. Un'ossessione, la sua, che non si sarebbe estinta sinché il dolore straziante che lo tormentava non avesse avuto fine.
Ad un tratto il suo fine udito captò un suono per ogni altro impercettibile: un lieve tintinnio prodotto dall'oscillazione dei cristalli a goccia del sontuoso lampadario a volta che ornava il suo ufficio.
“Avanti!” esclamò con voce ferma, schiudendo appena gli occhi.
Da fuori non giunse risposta e nessuno aveva bussato ma egli sapeva che v'era qualcuno alla porta. Destatosi dal suo torpore introspettivo grazie al tintinnio dei cristalli, Valantine si accorse di un altro suono estraneo che giungeva dall'esterno: l'invitante pulsare di un cuore umano grondo di sangue.

Grazie agli Occhi del Predatore poté riconoscere l'ospite ancor prima che varcasse la soglia, ma non per questo fu meno sorpreso nel vederla. Di cosa mai poteva necessitare? Tale quesito trovò risposta senza che fosse posta la domanda.
“Con il vostro permesso, vorrei approfittare di questo momento di svago collettivo per ultimare la procedura per la mia acquisizione come nuovo membro effettivo dell'organico.” ed ovviamente agì come se la risposta fosse scontata, senza minimamente ponderare una negazione.
“Accomodatevi pure, signorina O'Nayel.” disse lui, nel tono più accomodante e cortese possibile.
“Lo farei, se vi fosse una sedia per gli ospiti.” rispese la fanciulla, rimarcando un'ovvietà e non nel tentativo di mostrarsi sarcastica.
“Se avete impellente necessità, posso concedervi di adagiare le vostre lasse membra sul pavimento.” il sarcasmo di Sirius sarebbe stato difficile da cogliere per chiunque.
Invero, non si sarebbe aspettato di rivedere la spia dell'Ordine così presto, in quanto fu lui a causare la degradazione di Calien al mero rango di Cadetta consegnando la registrazione della sua conversazione con la ragazza al Comandante Adrian King.
D'altro canto, ella era del tutto indifferente riguardo la propria carriera nell'Ordine, la propria collocazione nella scala gerarchica o all'opinione che i suoi compagni avevano di lei; era stata allevata al solo scopo di eseguire ciecamente ogni ordine ricevuto dai suoi superiori e così avrebbe fatto, anche se ciò voleva dire trucidare dei civili, tradire i propri compagni o sacrificare sé stessa.
Non ci sarebbe stato dunque da stupirsi se un soggetto del genere non nutriva risentimento per l'azione intrapresa contro la sua persona, ma a Sirius tutto ciò risultava ugualmente sgradevole. Egli aveva scoperto la sua natura ed il suo ruolo grazie ai privilegi offertogli dall'essere un agente degli Inquisitori e d'allora non seppe se provare disgusto verso di lei, come aveva detto a Drizzt, o compassione; in ogni caso era ben consapevole che Calien era un utile strumento per chiunque la comandasse ed un ostacolo insidioso per chi le si opponeva.

La procedura burocratica richiedette solo pochi minuti, durante i quali i due non si scambiarono parola; non che ce ne fosse bisogno visto che ad entrambi interessava unicamente sbrigare quella faccenda quanto prima. La cosa cambiò quando anche l'ultimo passaggio fu completato e la scheda d'ammissione venne correttamente protocollata.
“Immagino siate a conoscenza delle nefaste conseguenze degli ultimi eventi, vero?” chiese alla neo-Cadetta, prima di congedarla.
“Certamente! Come tutti, del resto.” rispose lei, mentre Sirius richiamava una registrazione olografica dal proiettore incassato nella scrivania.
Sullo schermo olografico scorsero le immagini senza audio di uno dei tanti notiziari del multiverso, ma non occorreva sentire le parole per comprendere chiaramente la scena trasmessa. Sebbene l'Ordine non fosse intervenuto direttamente nello scontro con Ruben, l'aeronave presente sul posto inviò diversi droni sonda a registrare ogni secondo della battaglia; quelle immagini erano poi state distribuite agli organi di stampa dei vari mondi, nell'ottusa convinzione che ciò potesse rafforzare la posizione dell'Ordine agli occhi degli alleati.
Invece, scoperta la vera identità di Sagramor, i famigliari delle vittime dei suoi attentati si riunirono per dar vita alla prima class action interplanetaria contro l'Ordine, in quanto corresponsabile delle stragi. Nessuno sapeva cosa fosse passato per la mente arteriosclerotica degli Anziani quando hanno deciso di rivelare pubblicamente la verità ma presto ne avrebbero colto gli amari frutti, poiché non potevano lavarsene le mani visto che Ruben era un loro dipendente.
La cosa più drammatica per i Seed, e quindi estremamente piacevole per Sirius, era che mai prima di allora l'Ordine era stato così debole; non solo aveva perso la faccia difronte ai civili, spingendo i suoi alleati a prendere le distanze, ma con la morte di Raistlin aveva anche distrutto in un colpo solo il falso mito dell'invincibilità degli Anziani, alimentando le speranze di tutti gli oppositori all'egemonia dei Seed. E pensare che sarebbe bastata una semplice manipolazione delle immagini per celare la verità ed evitare tutto quel caos.

“Mi chiedevo se voi foste già a conoscenza di questi propositi prima che il duello avesse inizio?” domandò Sirius, sorreggendo la testa con un braccio e sorridendo affabilmente.
“Mi era solo stato ordinato di non intervenire direttamente.” non aveva motivo di mentire o nascondere la verità; ormai il suo compito si era concluso come stabilito.
“Questo spiega per quale ragione non avete tentato di disfarvi voi stessa del bersaglio.” esclamò, iniziando a lisciarsi il pizzetto con il pollice e l'indice “Tuttavia non capisco perché avete ugualmente attentato alla vita del signor Rayearth? Mi pare chiaro che l'eliminazione di Ruben non fosse più responsabilità del vostro collega.”
“Avete indubbiamente ragione.” ammise lei “Sfortunatamente il mio precedente ordine non mi era stato revocato, pertanto ho cercato di adempiere al mio dovere.”
“Quindi avreste sparato nuovamente se le squadre di sicurezza non vi avessero arrestata.” la sua non era una domanda ma una mera esternazione di comprensione “L'ordine di eliminazione è ancora valido?”
“No! Il Comandante Adrian King mi ha consegnato le nuove direttive del Consiglio, con cui vengo esonerata dai precedenti ordini.” questo era in effetti parte del contenuto della lettera consegnatale “Non attenterò nuovamente alla vita del Cadetto Rayearth, se era questo che temevate.”
“Lo spero. Gli incidenti all'interno del Garden comportano sempre un mare di scartoffie.” dopodiché, Sirius congedò cortesemente la sua ospite.
Quando le porte si richiusero e fu certo di essere solo, poggiò entrambi i gomiti sul bordo della scrivania ed incrociò nuovamente le mani davanti alla bocca; anche senza far uso dello Sguardo Ipnotico, egli era certo che la ragazzina avesse detto il vero, poiché ciò combaciava con quanto riferito dalle sue fonti.
Ciononostante, il suo istinto gli suggeriva che Calien avesse accortamente evitato di mentire, omettendo però di rivelargli informazioni di cui non aveva fatto esplicita domanda, ed il suo istinto non aveva mai sbagliato.
Ultima modifica di Sirius il 16 set 2013, 23:34, modificato 1 volta in totale.
Leonheart88
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Re: Garden

Messaggio da Leonheart88 »

Da ogni grande famiglia partono diverse ramificazioni importanti. Ognuna di esse presenta caratteristiche comuni con la casata madre e altre peculiari del proprio ramo.
Sono queste caratteristiche che rendono ogni famiglia importante a livello mondiale.
Birra.
Vino.
Superalcolici.
Sono sono alcune delle famiglie che compongono la grande casata degli alcolici.
Bianco. Rosso. Secco. Dolce.
Tequila. Rhum. Vodka.
Come si sa, le generazioni proseguono. La stirpe va avanti.

E Leon, quello con due occhi, quella sera aveva avuto il privilegio di conoscerli tutti.
Ma faceva tutto parte del piano.
Era ora di agire.

"Hai fatto tutto" Chiede Leon preoccupato
"Si" La voce di Calien era atona, come se fosse una novità
"Hai le mascherine e la gonna?" Chiese la soul of Night
"Gaio non siamo ad un carnevale! piuttosto.. l'impianto stereo?"
"Triple surround, casse da 8.6 giga hertz"
"Ma.. non esiste..."
"Ora si"
"Night sei pronto??"
"Io sono nato pronto"

Il palco era davanti a loro.
Salirono.

"Buona festa a tutti! Abbiamo una canzone che rigurda due persone che sono tra il pubblico. Sono da sempre innamorate l'uno dell'altro ma sono sempre state troppo imbarazzate per ammetterlo....Con questa canzone speriamo che si possano sciogliere!"
"Musica maestro!"

Due Commander (Da http://www.youtube.com/watch?v=4RfBWQZQjw8)


Non c'è battaglia, non c'è missione,
non c'è sconfitta per me,
non c'è vittoria né delusione
così importante per me
non c'è cadetto,
commander o seed dell'intero garden
ma c'è un istante nell'universo,
attimo eterno in cui mi sento unico

Perché niente è come te e me insieme
niente vale quanto te e me insieme
siamo due commander
che combattono vicini
oltre il male e il bene
niente è come Drizzt e Pip insieme

Non serve haste né energiga
un'evocazione per me
dediderare voler invocare
resta un ricordo per me
non servon pugnali, daghe e lame
quelle con cui difendo te
anche il silenzio,
è proprio un novox
quando mi avvolge diventa status

Perché niente è come te e me insieme
niente vale quanto te e me insieme
siamo due commander
che combattono vicini
oltre il male e il bene
niente è come Drizzt e Pip insieme

Non c'è divisa solo passione
quella che dedico a te
non c'è parametro, non c'è stellina
che ci somiglia,
che sia così uubeer

Perché niente è come te e me insieme
niente vale quanto te e me insieme
siamo due commander
che combattono vicini
oltre il male e il bene
niente è come Drizzt e Pip insieme

Tutto è come drizzt e Pip insieme


la canzone era finita...
I guerrieri facevano volteggiare i propri accendini.
I maghi lanciavano piccole fiammelle in aria.
Pip e Drizzt piangevano sonoramente.

Che bella festa.
Spoiler
Pip..... :supercool:
Spoiler
Questo è un post LOL, nei post normale Leon e Calien continuano a ignorarsi ecc ecc u.u
Bloccato

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