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Normalità e Follia

Inviato: 11 apr 2006, 15:55
da DarkSquall
Premetto che l'idea di questo Topic nasce dopo aver letto un libro, "Veronika decide di morire", di Pauolo Coelho, un autore che io ammiro moltissimo grazie alle sue teorie molto spesso coincidenti alle mie.
Nel suddetto libro, la protagonista, dopo aver tentato il suicidio, si ritrova in una clinica psichiatrica, dove, insieme ad altri ricoverati e al medico curante riflette sul dubbio se esista o meno la follia e cosa essa sia.

Secondo me viene ritenuto folle semplicemente chi non rispetta canoni che qualcun'altro ha già imposto e che vengono dati per antonomasia come corretti, nonostante essi si rivelino a volte persino assurdi!
Perciò, aprendo un altro argomento di discussione, se ognuno facesse quello che in realtà vorrebbe fare, esisterebbe la follia o saremmo liberi da qualsiasi giudizio e ritenuti normali?

Vi riporto un brano tratto dal libro che spiega, con una metafora, la visione della follia da parte dell'autore(che la esprime attraverso una favola raccontata da una paziente) e che io stesso ho ammirato molto.

"Un potente stregone , con l'intento di distruggere il regno, versò una potente pozione magica dove bevevano tutti i sudditi. Chiunque avesse toccato l'acqua sarebbe diventato matto.
Il mattino seguente, l'intera popolazione andò al pozzo per bere. Tutti impazzirono, tranne il Re che possedeva un pozzo privato per sé e per la famiglia, al quale lo stregone non era riuscito ad arrivare.
Preoccupato il Sovrano tentò di esercitare la propria autorità sulla popolazione, promulganfdo una serie di leggi per la sicurezza e la salute pubblica. I poliziotti e gli ispettori, che avevano bevuto l'acqua avvelenate, trovarono le decisioni assurde e decisero di non rispettarle.
Quando gli abitanti del regno appresero il testo dei decreti, si convinsero che il sovrano era impazzito, e pertanto ordinasse cose prive di senso. Urlando si recarono al castello chiedendo l'abdicazione.
Disperato, il Re dichiarò di essere pronto a lasciare il trono, ma la Regina glielo impedì, suggerendogli: << Andiamo alla fonte, e beviamo dell'acqua. In tal modo saremo uguali a loro>>.
E così fecero: il Re e la Regina bevvero l'acqua della follia e presero immediatamente a dire cose prive di senso. Nel frattempo, i sudditi si pentirono: adesso che il re dimostrava tanta saggezza, perchè non consentirgli di continuare a governare?
La calma regnò nuovamente nel paese, anche se i suoi abitanti si comportavano in maniera del tutto diversa dai loro vicini. E così il Re potè governare sino alla fine dei suoi giorni."

Piaciuto il paragone?
Adesso voglio sapere le vostre impressioni...

Inviato: 11 apr 2006, 19:23
da HyperGriever
sono completamente d'accordo ^^

Inviato: 11 apr 2006, 20:48
da Tidus91
Anke io sono daccordo con Dark Squall, la normalità dipende molto dalla società in cui si vive e dal suo progresso culturale... :-D

Inviato: 11 apr 2006, 21:06
da auron the master
giusto!

xo la pazzia porta a moooooooolti guai...



PS:se fosse la sezione giusta ne approfitterei per dire ai pazzi ke forse non sono pazzi xD ma questo scatenerebbe moooolte cose..

meglio non dirlo.

ops l'ho detto?

vabbe tanto (spero) il PFC non viene qui

Inviato: 11 apr 2006, 22:09
da Nightmare/dark sephirot
dipende tutto dal tipo di pazzia……
e comunque si,spesso é influenzato dal modo di vivere di una società………
il solito relativismo delle cose…………



ps: auron ti ho sentito @_@

Inviato: 11 apr 2006, 22:45
da DarkSquall
Per cui, anche secondo voi, si può dire che nessuno è pazzo eppure tutti lo siamo?

Inviato: 11 apr 2006, 22:52
da Perseo
non capisco cosa vuoi intendere per follia.

di pazzi è pieno il mondo, ma c'è pazzia e pazzia, Verne poteva venire considerato un pazzo visionario per via dei suoi libri, ora tutti sappiamo che la sua fantasia era solo avanti coi tempi, chi diceva che la terra non era piatta, era considerato pazzo, ma tu cosa intendi per pazzia??

perchè poi c'è il pazzo, quello che si attaccca al calorifero e ci resta tutto il giorno, quello che si fuma quello che prima aveva mangiato e digerito, quale pazzia ti interessa??

a quale tipo di pazzia ti stai riferendo??

alla pazzia di chi vede il mondo diversamente dalla collettività, o alla pazzia vera e propria, quella che consuma chi la ospita?

Inviato: 11 apr 2006, 23:33
da Hyam
Effettivamente serve un chiarimento su cosa stiamo discutendo,DarkSquall.
Come ha detto Perseo, c'è pazzo e pazzo.
-O intendi usarlo come sinonimo di anticonformista (e allora possiamo discuterne tranquillamente).
-Oppure vuoi discutere su pazzo come una persona che ha problemi mentali e allora non c'è un bel niente da discutere. E' pazzo perché malato, e basta, perciò farà delle cose anormali (per esempio pensare che tutti la vogliano morta, può ridurre una persona a fare pazzie, perché ha una mente distorta)

Tu mi hai esposto l'idea nel senso di anticonformista, però mi hai presentato un esempio di malattia mentale.

Inviato: 13 apr 2006, 16:14
da Vincent 90
Mians ha scritto:Effettivamente serve un chiarimento su cosa stiamo discutendo,DarkSquall.
Come ha detto Perseo, c'è pazzo e pazzo.
-O intendi usarlo come sinonimo di anticonformista (e allora possiamo discuterne tranquillamente).
-Oppure vuoi discutere su pazzo come una persona che ha problemi mentali e allora non c'è un bel niente da discutere. E' pazzo perché malato, e basta, perciò farà delle cose anormali (per esempio pensare che tutti la vogliano morta, può ridurre una persona a fare pazzie, perché ha una mente distorta)

Tu mi hai esposto l'idea nel senso di anticonformista, però mi hai presentato un esempio di malattia mentale.


io credo invece che ognuno dei due modi di interpretare la parola pazzo, dia ampi spunti per il medesimo ragionamento:

come tutti hanno detto, la pazzia intesa come anticonformismo (anche se non capisco come la si possa intendere così) è molto relativa ai canoni di normalità che la cultura, la tradizione, la moda e una miriade di altri fattori esercitano su di noi. ma se ti fermi a riflettere noterai che anche nella seconda definizione che dai del termine pazzo dici:
perciò farà delle cose anormali
sulla base di cosa definisci anormali alcuni gesti se non sulle suddette cose?? :wink:

Inviato: 13 apr 2006, 16:52
da Hyam
io credo invece che ognuno dei due modi di interpretare la parola pazzo, dia ampi spunti per il medesimo ragionamento:

come tutti hanno detto, la pazzia intesa come anticonformismo (anche se non capisco come la si possa intendere così) è molto relativa ai canoni di normalità che la cultura, la tradizione, la moda e una miriade di altri fattori esercitano su di noi. ma se ti fermi a riflettere noterai che anche nella seconda definizione che dai del termine pazzo dici:
perciò farà delle cose anormali
sulla base di cosa definisci anormali alcuni gesti se non sulle suddette cose?? :wink:


Ho capito quello che vuoi dire, ma tengo a precisare:
-Io non considero l'anticonformista pazzo. Peraltro credo che tutti noi differiamo in qualcosa. la mia domanda era a richiesta di capire in che accezione era usato quel termine. :wink:
-Che una persona è malata di mente non è la società che lo afferma, ma la scienza, e non lo dice perchè differisce da tradizioni ecc. ma perché a livello cerebrale non è più in grado di intendere la realtà (per esempio un pazzo fa una strage per un motivo che esiste solo nella sua testa, perché è malato. Io in una situazione del genere non vedo entrare in scena né la moda né la cultura). Farà delle cose anormali scientificamente parlando. Questo intendevo. :wink:

Inviato: 13 apr 2006, 17:11
da Vincent 90
quello tra parentesi non era riferito a te, ma era solo una mia opinione: non vedo come si possa identificare un pazzo con un anticonformista, se ti sei sentito offeso chiedo scusa :-D

cmq quello che dici è vero... magari il comportamento di una persona pazza è tale poichè lo è scientificamente parlando, ma se si tiene come base di ragionamento quella dell'esempio che ha fatto dark squall, si può arrivare a mettere in dubbio l'integrità della natura stessa!! voglio dire che (ipoteticamente parlando) se un pazzo è definito tale perchè deficente di alcune capacità che in natura sono comuni, allora, se nessun'altra persona avesse quella capacità, improvvisamente tutti (compreso colui che prima era pazzo) saremmo normali!! il ragionamento è un po' complicato, ma secondo me torna. il criterio con cui si giudica la normalità o meno dipende dalle circostanze sociali, naturali, e culturali che circondano i soggetti :-D

Inviato: 13 apr 2006, 17:18
da Hyam
quello tra parentesi non era riferito a te, ma era solo una mia opinione: non vedo come si possa identificare un pazzo con un anticonformista, se ti sei sentito offeso chiedo scusa :-D

cmq quello che dici è vero... magari il comportamento di una persona pazza è tale poichè lo è scientificamente parlando, ma se si tiene come base di ragionamento quella dell'esempio che ha fatto dark squall, si può arrivare a mettere in dubbio l'integrità della natura stessa!! voglio dire che (ipoteticamente parlando) se un pazzo è definito tale perchè deficente di alcune capacità che in natura sono comuni, allora, se nessun'altra persona avesse quella capacità, improvvisamente tutti (compreso colui che prima era pazzo) saremmo normali!! il ragionamento è un po' complicato, ma secondo me torna. il criterio con cui si giudica la normalità o meno dipende dalle circostanze sociali, naturali, e culturali che circondano i soggetti :-D


No, non mi sono offeso :-D, io sono pazzo e basta :-D :-D
Ho capito il tuo ragionamento. Certo, le foche non credono di essere pazze perché vanno in giro tutte ignude :-D e se noi non avessimo la ragione, non ci troveremmo nulla di strano nel non averla. Però fatto sta che l'abbiamo, perciò io credo che dovremmo tenerne conto. Ripeto: io lo credo, magari qualcun'altro no.

Inviato: 13 apr 2006, 19:35
da Doomtrain
Non lo so, questo argomento suscita molte cose in me.
La prima che mi viene in mente è una frase di un gioco, Silent Hill 2, in un diario di un medico egli rivela la sua preoccupazione per un paziente, malato mentale, nel quale afferma che la terapia a cui lo sottopongono sia dolorosa, poichè lo proiettano nel mondo reale, un mondo orribile in confronto al mondo perfetto dove il paziente crede di essere. E quindi lui dsi chiede se stiano facendo la cosa giusta.
Provate un attimo a riflettere anche su questo

Inviato: 14 apr 2006, 12:08
da DarkSquall
Noto con piacere che Vincent 90 ha capito perfettamente i miei ragionamenti.
Io intendo qualsiasi tipo di pazzia, anzi, ritengo sia meglio tralasciare l'anticonformismo che non è il punto su cui vorrei discutere.
Vorrei farvi capire che, anche tirando in ballo l'esempio di Perseo, il "matto" che sta tutto il giorno attaccato al termosifone, lo fa perchè nella sua mente sicuramente c'è una qualche condizione che lo spinge a farlo e, noi che non riusciamo a vederla perchè siamo troppo attaccati al mondo considerato "normale", lo consideriamo pazzo. Ma secondo quale principio? Cioè, chi ci dice che il pazzo è lui che fa quello che gli passa per la testa(che sarebbe una cosa normale) e non noi che lo giudichiamo tale perchè siamo ormai da troppo tempo convinti che quello che facciamo sia la cosa giusta?
Coelho porta un altro esempio nel libro.
In pratica sostiene che uno dei più plateali casi di quanto viviamo nella convinzione di essere in una normalità che in realtà non esiste, sono le fasi della giornata.
Porta ad esempio l'ora dei pasti.
Tutti noi mangiamo in orari determinati,tanto che ormai è "normale" mangiare a quell'ora, ma in realtà, non sarebbe molto più "normale", come fa un matto, mangiare semplicemente quando si ha fame?

Inoltre noto che anche Doomtrain ha fato un'esempio molto azzeccato...

Inviato: 14 apr 2006, 19:22
da Doomtrain
DarkSquall
[...]
Io intendo qualsiasi tipo di pazzia, anzi, ritengo sia meglio tralasciare l'anticonformismo che non è il punto su cui vorrei discutere.
Vorrei farvi capire che, anche tirando in ballo l'esempio di Perseo, il "matto" che sta tutto il giorno attaccato al termosifone, lo fa perchè nella sua mente sicuramente c'è una qualche condizione che lo spinge a farlo e, noi che non riusciamo a vederla perchè siamo troppo attaccati al mondo considerato "normale", lo consideriamo pazzo. Ma secondo quale principio? Cioè, chi ci dice che il pazzo è lui che fa quello che gli passa per la testa(che sarebbe una cosa normale) e non noi che lo giudichiamo tale perchè siamo ormai da troppo tempo convinti che quello che facciamo sia la cosa giusta?

[...]
Inoltre noto che anche Doomtrain ha fato un'esempio molto azzeccato...


Questo però potrebbe anche essere il discorso del " chi ci dice che il vero colore non sia quello che vede la gente daltonica e che siamo noi definiti NORMALI quelli malati?"

Grazias :-D