Posò la chiave inglese per l'ultima volta. Il sistema di comunicazione era finalmente riparato, così Greiver, con Ky - piuttosto baldanzoso al seguito - si diresse nell'ufficio della Preside, per informarla delle ultima operazioni svolte.
Otta era ancora visibilmente affranta ed il ragazzo non voleva ne aveva intenzione di chiedere cosa la turbasse.
Essendo la Preside, di motivi per essere turbata ne poteva avere veramente molti, consuderato il peso dell'incarico.
Greiver: Finito tutto ! Guenda come nuova >_>
Otta: Grazie, vai pure.
Il ragazzo uscì, domandandosi se Otta si sentisse meglio. Così, non più carico di lavoro, decise di dirigersi nel posto che più gli piaceva della nave - eccetto forse il Bar -.
Non ci mise molto ad arrivare al ponte esterno, dove si imbatté in Sara ed Asten.
Anche un bel lupo faceva capolino da dietro la gamba della ragazza.
Ky balzò subito giù dalle spalle del Cadetto, per andare ad odorare il nuovo amico.
Greiver: Chi si rivede >_> Ciao
Asten: Piacere ! Che bel cucciolo !
Sara: Non è per niente timoroso.
Greiver: Direi di no... E voi che mi dite, come vi sembra l'Accademia ?
Asten: Che dire, ci siamo da poco.
Greiver: E poi siete arrivate a guai finiti
Sara: Capitano spesso ?
Greiver: Assolutamenterrimo spessamente u.u
Asten: Credo sia un sì -.-''
Greiver: E poi vengo sempre qui, tra casino e casino. Mi piace, mentre la nave vola, vedere tutto quello che c'è sotto scorrere velocemente.
Sara: E' davvero bello !
Greiver: Credo che non me ne andrò ancora per un pò. Quindi arrivederci !
Asten:
Vedendo le due Cadette andarsene il ragazzo rifletté su tutto il suo trascorso in accademia. Guardi Nere, Dottori matti, Cristalli Strambi, Swan, Angeli Neri. Di tutto e di più.
Certo, i suoi compagni erano cambiati, nolti se ne erano andati al Garden, però ne arrivavano sempre di nuovi.
Gente nuova da scoprire, in netto contrasto col suo passato.
Con gli occhi chiuso, il ragazzo vide tutta la sua esistenza scorrergli davanti. Non potè non far scivolare una piccola lacrima dal margine degli occhi, che andò a finire tra il pelo di Ky, accocolatosi vicino al suo collo.
Sollevando il busto, il Cadetto si risollevò dal suolo.
Guardare fuori gli faceva lacrimare gli occhi, e gli scompligliava i capelli rossi.
Macchi nere venivano sorpassate dalla Guenda, nuvole bianco latte si stagliavano in cielo, raggi di sole dardeggiavano.
Sono strani, gli uomini... Cercano sempre di sapere di più, ma poi si chiedono cose che sanno già...
Così fece Greiver, domandandosi se quello era il suo futuro, oppure che cosa avrebbe trovato lì.
Ky alzò la testa, infastidito dallo spostamento del padrone, poi tornò a fare le fusa, morbidamente.
Il suono colmò la testa di Greiver, riempiendola di calma e serenità.
Credo che rimarro qui per un pò...