Etica e Scienza-Posizione favorevole.
Anzitutto,tengo a precisare che la scienza tocca oramai moltissimi ambiti. Dalla medicina possiamo passare all'astronomia,all'architettura,anche l'ambito teologico si scontra molto molto spesso con quello scientifico.
E in fondo,tutto ciò che vediamo,che abbiamo intorno,tutte le nostre conoscenze sono frutto di millenni di esperienza,di studi e di lotte!
Ogni conquista scientifica è stata un traguardo che ha fatto fare un passo in più all'uomo tanto da farci approdare sulla luna e permettere di capire la composizione della materia fino alle sue parti elementari.
Siamo insomma arrivati a un punto in cui la conoscenza umana riesce a spiegare quasi la totalità dei fenomeni e siamo sul punto di poter creare cose che fino a pochi decenni fa venivano reputate impossibili (fecondazione assistita,accelerazione di particelle,creazione di buchi neri,computer ridotti alle minime dimensioni...).
Per questo motivo,negli ultimi tempi il conflitto tra Etica,Morale,Religione e Scienza si è accentuato accantonando sempre di più i valori per far spazio alle più prossime scoperte,sicuri che porteranno solo risvolti positivi;si è creata quindi una disillusione collettiva che a mio modesto parere è assai nociva e distoglie la persona da fattori che la caratterizzano come tale: essi sono la ragione,il buon senso e appunto l'Etica. Senza di questi saremmo delle comuni bestie,che,seppur evolute,basano il loro agire su degli istinti di base.
La vita di un uomo si basa su azioni e scelte che esso compie e che basa su giudizi...le motivazioni delle sue azioni sono quelle che kant chiamerebbe "imperativi ipotetici" ed "imperativi categorici",i secondi dei quali rappresentano la vera essenza dell'Etica.
Essa è inscindibile peraltro dalla scienza,poichè qualsiasi conoscenza ha delle vie per essere ricercata e ne ha altre per essere messa in pratica,tali vie da cosa possono essere giudicate giuste o sbagliate se non dall'etica? E in mancanza di essa,quale sarebbe il freno alla ricerca di conoscenza dell'uomo? e cosa comporterebbe il mancato buon senso nel mettere in pratica le conoscenze acquisite?
la storia (a malincuore lo dico
) insegna,ci sono stati momenti in cui la mancanza di raziocinio usata per supportare una morale marcia e infetta ha rischiato di farci perdere conoscenze importanti (un esempio,le prime teorie sul cuore e sulla vascolarizzazione,o le teorie galileiane),ma ci son stati molti altri momenti in cui l'uomo ha usato le conoscenze acquisite per scopi che vanno contro la morale di qualsiasi individuo (costruzione di macchine da guerra,armi biologiche,strumenti di tortura).
Insomma,per farla breve la scienza per agire ed avanzare nel migliore dei modi ha bisogno di limiti imposti da una comune etica,limiti mirati e non infetti da superstizioni o false credenze.
E questo discorso già era stato capito più di 2000 anni fa; a dimostrazione di ciò che dico vi è il giuramento di Ippocrate a cui ogni medico da più di 2000 anni a questa parte si
deve attenere! E questo è il massimo esempio di blocco fornito dall'etica alla scienza (perchè si sa,la medicina è una delle prime scienze),ed è necessario affinchè le conoscenze mediche non vengano usate in modo non consono.
Cito parte del testo:
Regolerò il tenore di vita per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio, mi asterrò dal recar danno e offesa.
Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo.
Con innocenza e purezza io custodirò la mia vita e la mia arte. Non opererò coloro che soffrono del male della pietra, ma mi rivolgerò a coloro che sono esperti di questa attività.
In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati, e mi asterrò da ogni offesa e danno volontario, e fra l'altro da ogni azione corruttrice sul corpo delle donne e degli uomini, liberi e schiavi.
Ciò che io possa vedere o sentire durante il mio esercizio o anche fuori dell'esercizio sulla vita degli uomini, tacerò ciò che non è necessario sia divulgato, ritenendo come un segreto cose simili.
E a me, dunque, che adempio un tale giuramento e non lo calpesto, sia concesso di godere della vita e dell'arte, onorato degli uomini tutti per sempre; mi accada il contrario se lo violo e se spergiuro»
ovviamente,con l'avanzare il contenuto di questo giuramento è stato leggermente modificato,in base alle esigenze del periodo storico corrente.
Cito da wikipedia i contenuti attuali:
"Consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo, giuro:
* di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento;
* di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;
* di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di un paziente;
* di attenermi alla mia attività ai principi etici della solidarietà umana, contro i quali, nel rispetto della vita e della persona, non utilizzerò mai le mie conoscenze;
* di prestare la mia opera con diligenza, perizia, e prudenza secondo scienza e coscienza ed osservando le norme deontologiche che regolano l'esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione;
* di affidare la mia reputazione esclusivamente alla mia capacità professionale ed alle mie doti morali;
* di evitare, anche al di fuori dell' esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il prestigio e la dignità della professione;
* di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni;
* di curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità condizione sociale e ideologia politica;
* di prestare assistenza d' urgenza a qualsiasi infermo che ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità a disposizione dell'Autorità competente;
* di rispettare e facilitare in ogni caso il diritto del malato alla libera scelta del suo medico, tenuto conto che il rapporto tra medico e paziente è fondato sulla fiducia e in ogni caso sul reciproco rispetto;
* di osservare il segreto su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell'esercizio della mia professione o in ragione del mio stato;
* di astenermi dall'"accanimento" diagnostico e terapeutico."
Queste sono tutte regole dettate dall'Etica.
Tengo a sottolineare il secondo punto
"di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale.",questo vuol dire che studii attuali su embrioni comprometterebbero una vita.
E a questo proposito dico,che senso ha salvare una vita sterminandone un'altra? A mio parere,va contro ogni logica... è vero che poter ricreare interi organi o addirittura le cellule nervose è un gran passo e potrebbe permettere di salvare malati terminali,ma è anche vero che il prezzo da pagare a mio parere è troppo alto e lo dico in vece di futuro ingegnere biomedico (ovvero,uno dei tanti che dovrebbero occuparsi di queste questioni).
Io confido che in un futuro non troppo lontano riusciremo a trovare altre vie per ottenere risultati simili,senza necessità di andare contro principi etici.
Tuttavia,io non rappresento il mondo e non posso pretendere che tutti la pensino come me riguardo tali studi; ciò non toglie che comunque l'Etica in ogni disciplina scientifica è indispensabile.
Come selezionare quindi i limiti etici da imporre? è qui dunque che entrano in gioco i referendum,o documenti quali il giuramento di ippocrate,che o hanno il peso di secoli di storia ed esperienze (e coscienza colelttiva) o comunque rappresentano la necessità di una frazione di umanità in un dato contesto temporale!
Con questo posso dire di concludere,mi sembra di aver detto abbastanza esplicitamente che
in un modo o nell'altro,l'Etica ha un ruolo fondamentale nella scienza e deve imporre ad essa dei limiti; quali poi sta a noi come intelletto collettivo decidere.
Senza di essi,sarebbe il caos.