La scommessa di Pascal

La saggezza è il sale dell'esistenza, vivete qui il Saper Vivere!

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rikku_ffx_it
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Messaggio da rikku_ffx_it »

Vincent ha scritto:@ rikku:
ti do garanzie nel senso che la filosofia che sostiene l'assolutezza di Dio fila perfettamente sul piano logico;poi ci possono essere altri pensatori che la mettono in dubbio,ma se è per questo ci sono filosofi che dubitano di cose ben più evidenti e valide anche sul piano empirico.
Voglio solo dire che non si può negare l'assolutezza di Dio senza cadere non dico in un errore logico,ma quasi.Comunque lasciamo stare,altrimenti finiremo per aprire miriadi di finestre senza chiuderne nessuna :shock:

Non penso che nella filosofia si possa fare un discorso del tipo "la filosofia sostiene", dubito che sia possibile dare una quadro univoco e generale di una cosa come la filosofia.
E, in ogni caso, non penso che tu abbia una cultura adatta a tracciare un quadro generale e complessivo de "LA FILOSOFIA" (io studio filosofia e una cosa del genere non lo farei mai, per nessuna posizione filosofica, nemmeno per quella che mi sembra al momento la più logica o la più diffusa), quindi "darmi delle garanzie" mi pare abbastanza esagerato.
Vabbeh, non importa :razz: Volevo solo precisare che l' unico modo per convincermi veramente di un argomento è prima di tutto spiegarmi direttamente l' argomentazione che lo sostiene, poi vedo se mi convince. "Non mi fido" di assicurazioni che rimandano semplicemente ad "alte autorità", specialmente se fatte da una persona non particolarmente "illustre" nel campo (non è un attacco eh, nemmeno io ovviamente sono illustre :D). Tutto qui^^

Comunque a me il discorso pare abbastanza semplice:è naturale che la volontà di compiere un'azione rimanda ad un desiderio,ma questo desiderio semplicemente non va inteso come lo intendi tu,visto che stiamo parlando di Dio;è un desiderio che non comporta alcuna necessità o esigenza,proprio perchè Dio essendo assoluto non ne può avere.Allora desidera sì la creazione,ma per puro amore,per pura gratuità:magari a noi risulta incomprensibile perchè nessun essere umano sarebbe capace di un'azione TOTALMENTE gratuita,ma questo non inficia minimamente la logicità del ragionamento per cui un Soggetto assoluto è in grado di compiere un gesto del genere.Spero di essermi spiegato.
E comunque in qualche modo anche l'uomo è capace di un'azione completamente gratuita,che non derivi da nessun egoismo e da nessuna esigenza personale:dare la propria vita per salvarne un'altra,ad esempio.Più gratuità di così!...

Ripeto che si dovrebbe vedere cosa si intende per assoluto e in che modo questa assolutezza implica l' assenza di desiderio.
Tra l' altro preciso che c'è una bella differenza tra necessità e desiderio, la necessità è qualcosa di automatico che viene imposto da rigidi fattori costrittivi, il desiderio non è per forza necessità, la scelta può essere comunque liberissima. Uno non ha nessuna necessità di fare beneficenza, però può averne il desiderio. Io per "esigenza" nei miei discorsi ho inteso più "desiderio" che "necessità", è chiaro che di necessità un essere intelligente e onnipotente non ne può avere).
Comunque io ritengo inconcepibile qualsiasi azione gratuita da parte dell' uomo, anche solo "in parte". Se ritenessi che ciò sia "possibile, ma in modo imperefetto", allora ti darei ragione (sarebbe logicamente concepibile un essere che fa qualcosa che noi conosciamo già, ma in modo "perfezionato"). Penso che qualsiasi libera scelta sia esclusivamente dettata dal desiderio (ripeto che intendo questo termine in senso molto ampio), penso che questo sia la chiave di tutto. Per me è proprio logicamente impossibile raffigurarsi qualcosa di diverso. I gesti che noi di solito definiamo "gratuiti" per me in realtà sono "pseudogratuiti", nel senso che sotto-sotto non sono gratuiti nemmeno quelli, anzi di veramente gratuito non c'è nulla. Una persona può dare la vita per salvare qualcun altro perchè questo corrisponde ad una sua personale (e rara) visione della "felicità". Evidentemente in quel momento ritiene quel sacrificio molto importante per dare un senso alla propria esistenza. In quel momento ritiene preferibile (piuttosto che continuare una lunga esistenza grigia, ordinaria, piena di rimpianti per la persona perduta e per il gesto eroico incompiuto, da uomo "mediocremente egoista") vivere ancora per breve tempo ma raggiungere al culmine della propria vita una grande soddisfazione (che più essere derivata dal pensiero che una cara persona continua a vivere, dal pensiero del paradiso, da un certo autocompiacimento, dal riscatto da un senso di grave colpa per qualche azione precedente, dal pensiero di aver aderito perfettamente ad una particolare idea in cui credeva...). E' qualcosa di relativamente molto raro, la maggior parte delle persone sono attaccate alla loro normale vita, ai loro comfort e vogliono goderli il più a lungo possibile, questa per loro è la primaria fonte di felicità. Eppure talvolta una tale predisposizione psicologica si può sviluppare. Delle volte si può arrivare a rinunciare a qualcosa a cui tutti in genere sono attaccatissimi, perchè si ritiene più importante per la propria soddisfazione qualcos'altro. Ovviamente per questo bisogna aver fatto un determinato percorso interiore. Anche qui si tratta di un desiderio personale, non si farebbe mai una cosa del genere se non ci fosse dietro una soddisfazione. Ad esempio, una persona misantropa che odia gli uomini e che ama solo la propria comoda vita non lo farebbe mai, non avrebbe motivo di desiderarlo, si sentirebbe solo uno stupido a farlo. Ovviamente ci sono casi in cui il sacrificio è un gesto totalmente avventato, istantaneo e irrazionale, in cui non ci si rende nemmeno conto che ci si sta suicidando, ma qui parliamo di scelte "libere".
Insomma, anche l' azione che "in superficie" consideriamo incredibilmente altruistica, in realtà nasconde il naturale egoismo umano. Non vi è nulla di male in questo, è così e basta, non riesco ad immaginare qualcosa di diverso.
Ultima modifica di rikku_ffx_it il 01 nov 2007, 21:33, modificato 1 volta in totale.
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Cloud91 ha scritto:ma se poi uccidi Sin, ci sarebbe un mondo senza Sin.... e quindi un mondo senza Nutella :shock:

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Cloud_Darth
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Messaggio da Cloud_Darth »

Vincent ha scritto: vuol dire vivere coerentemente con la parola di Dio


Allora sono un cattolico autentico :-D
Vincent
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Messaggio da Vincent »

@ rikku:
va bè,vedo che per te non esiste praticamente nessuna certezza.Io non intendo dare garanzie sulla base della MIA preparazione(sarebbe ridicolo),ma sulla scia di quello che dicono i più illustri filosofi in materia(basterebbe pensare solo ad Aristotele e Tommaso).E' naturale che poi tu "non ti fidi" e intendi documentarti per conto tuo;a questo punto direi che ho sbagliato proprio a parlare di garanzie,quindi STOP:a me risulta così,poi vedi tu... 8=) :-D
Comunque per "assoluto" intendo un Essere che trascende la materia e in quanto tale privo di limiti:se è trascendente è puro spirito,quindi illimitato;inoltre dato che tra l'essere e il non-essere esiste un abisso infinito,per creare l'essere dal nulla questa Causa trascendente deve possedere una potenza infinita,cioè dev'essere onnipotente.
Quindi si tratta di un Essere illimitato sia quantitativamente(spirituale)che qualitativamente(onnipotente):ne deriva che essendo privo di qualsiasi limite,ed essendo l'unica vera Sostanza,cioè l'unico che possiede la vita nella sua pienezza e indipendentemente da tutto,non può che essere anche privo di desideri,nel senso di esigenze.
E' ovvio poi,che avrà dei desideri intesi come volontà,ma questa è una conseguenza del fatto che è un essere intelligente.
Boh,credo che sia un ragionamento corretto sul piano formale.

@ cloud_darth:
beh,ti mancherebbe l'osservanza di qualche regola in più:a partire dal terzo comandamento... ;-)
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Messaggio da rikku_ffx_it »

Ghghgh eh già, per me non esistono certezze :razz:
Aristotele e Tommaso sono dei grandissimi filosofi, tanto di cappello, però di grandi filosofi ce ne sono tanti e non è detto che essere meno famosi implichi fare ragionamenti meno validi. Tra l' altro diciamo che....i filosofi che sento vicino a me sono ben altri (ma va? :razz: ). Vabbeh vabbeh^^

Vincent ha scritto:Comunque per "assoluto" intendo un Essere che trascende la materia e in quanto tale privo di limiti:se è trascendente è puro spirito,quindi illimitato;inoltre dato che tra l'essere e il non-essere esiste un abisso infinito,per creare l'essere dal nulla questa Causa trascendente deve possedere una potenza infinita,cioè dev'essere onnipotente.
Quindi si tratta di un Essere illimitato sia quantitativamente(spirituale)che qualitativamente(onnipotente):ne deriva che essendo privo di qualsiasi limite,ed essendo l'unica vera Sostanza,cioè l'unico che possiede la vita nella sua pienezza e indipendentemente da tutto,non può che essere anche privo di desideri,nel senso di esigenze.
E' ovvio poi,che avrà dei desideri intesi come volontà,ma questa è una conseguenza del fatto che è un essere intelligente.
Boh,credo che sia un ragionamento corretto sul piano formale.

Beh scusa, io un essere illimitato e onnipotente riesco eccome a immaginarmelo con dei desideri. Ti ho detto: se non li avesse, per me non farebbe niente. Se ha fatto qualcosa è perchè almeno un desiderio ce l' ha avuto. Mi pare logicamente impossibile pensare altrimenti. Infatti mi sa che io per desiderio intendo quello che tu intendi per volontà, per me è la stessa cosa. E le "esigenze" non le intendo tanto come necessità o obblighi, ma appunto come volontà. C'è un desiderio (=volontà), si prova una certa esigenza di soddisfarlo, è la stessa cosa nel senso che intendo io.

PS: Maddai Vincy... perchè consigli a Cloud di essere un buon cattolico se nemmeno crede in dio? :D
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Cloud91 ha scritto:ma se poi uccidi Sin, ci sarebbe un mondo senza Sin.... e quindi un mondo senza Nutella :shock:

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Messaggio da Cloud_Darth »

rikku_ffx_it ha scritto:
PS: Maddai Vincy... perchè consigli a Cloud di essere un buon cattolico se nemmeno crede in dio? :D


Non ci credo, però seguo le sue regole, a parte qualche eccezione... :razz:
Vincent
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Messaggio da Vincent »

Aristotele e Tommaso sono dei grandissimi filosofi, tanto di cappello, però di grandi filosofi ce ne sono tanti e non è detto che essere meno famosi implichi fare ragionamenti meno validi

Sicuramente.Ma ci sarà una ragione se i due Nostri sono annoverati tra i GRANDI della filosofia e se il loro pensiero costituisce il punto di riferimento per tanti altri pensatori anche a distanza di secoli(com'è,del resto,anche per altri filosofi,che tuttavia non primeggiano allo stesso modo dei sopracitati).... ;-)
Infatti mi sa che io per desiderio intendo quello che tu intendi per volontà, per me è la stessa cosa

8=) Guarda,che io e te ci fraintendiamo spesso e che per gli stessi concetti impieghiamo espressioni diverse,lo avevo intuito da tempo :razz:
Dovremmo cercare di mettere le cose in chiaro sin dall'inizio del ragionamento.Purtroppo questi sono gli inconvenienti del fare discorsi filosofici attraverso un forum;l'ideale sarebbe una bella chiacchierata davanti ad un fritto misto :D
Maddai Vincy... perchè consigli a Cloud di essere un buon cattolico se nemmeno crede in dio?

E chi consiglia niente??Ho solo risposto alla battuta di Cloud.Mi piace sempre ricordare che i cattolici a metà,o non-praticanti,sono dei paradossi viventi...Non mi sto riferendo a te Cloud,per carità!Visto che in questo topic gli equivoci sono di casa :wink:
Piuttosto Cloud mi sembra che sia culturalmente cattolico,come si è definito Giuliano Ferrara:questa mi pare la definizione più calzante(e coerente)per chi non crede in Dio,ma dice di difendere i valori cristiani. :-)
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Messaggio da rikku_ffx_it »

Vincent ha scritto:Sicuramente.Ma ci sarà una ragione se i due Nostri sono annoverati tra i GRANDI della filosofia e se il loro pensiero costituisce il punto di riferimento per tanti altri pensatori anche a distanza di secoli(com'è,del resto,anche per altri filosofi, che tuttavia non primeggiano allo stesso modo dei sopracitati).... ;-)

La fama non è assolutamente proporzionale alla validità dei ragionamenti (tra l' altro, difficilmente si è daccordo nel valutare la validità dei ragionamenti, se no non ci sarebbero tante opinioni diverse). Sono famosi anche perchè sono ritenuti i più rappresentativi di un' epoca, perchè comunque hanno nel loro tempo detto qualcosa di nuovo, perchè oggi si considera ancora importante quello che affrontano. Tra l' altro, non è certo colpa dei filosofi più recenti se per ora sono "durati di meno", non è colpa loro se sono nati più tardi :D Per me un ragionamento va valutato per se stesso, va rifiutato se in esso si trova qualcosa che non convince, non va accettato solo perchè "è un classico". Soprattutto nella filosofia questo non va assolutamente fatto. Non si può considerare verità assoluta il pensiero di filosofi di migliaia di anni fa, solo perchè sono degli "idoli marmorei". Per me molte cose che dicono i filosofi illustri possono essere messe in discussione alla luce dei nuovi tempi e del confronto con nuove correnti che quei filosofi manco si sognavano. Siamo nani sulle spalle dei giganti. Non mi riferisco a qualcosa in particolare eh, faccio un discorso generale.
In ogni caso, anche per i filosofi antichi mi sento molto più vicina ad altri rispetto ad Aristotele. Il fatto che lui sia più famoso per me non implica affatto che abbia più ragione.



8=) Guarda,che io e te ci fraintendiamo spesso e che per gli stessi concetti impieghiamo espressioni diverse,lo avevo intuito da tempo :razz:
Dovremmo cercare di mettere le cose in chiaro sin dall'inizio del ragionamento.Purtroppo questi sono gli inconvenienti del fare discorsi filosofici attraverso un forum;l'ideale sarebbe una bella chiacchierata davanti ad un fritto misto :D

Ne vabbeh, per me è preferibile discutere di filosofia per iscritto. Si ha il tempo di pensare e impostare il discorso. Dal vivo lo trovo molto più difficile...

E chi consiglia niente??Ho solo risposto alla battuta di Cloud.Mi piace sempre ricordare che i cattolici a metà,o non-praticanti,sono dei paradossi viventi...Non mi sto riferendo a te Cloud,per carità!Visto che in questo topic gli equivoci sono di casa :wink:
Piuttosto Cloud mi sembra che sia culturalmente cattolico,come si è definito Giuliano Ferrara:questa mi pare la definizione più calzante(e coerente)per chi non crede in Dio,ma dice di difendere i valori cristiani. :-)

Bah, se essere "culturalmente cattolici" vuol dire non uccidere, non rubare, non desiderare la donna d' altri, allora lo sono pure io :D
Io non uccido e non rubo non perchè voglio difendere i valori cristiani, ma perchè ciò va anche contro la mia etica (che è laica). E' normale che delle impostazioni morali in certi punti si incrocino, non per questo mi definisco in qualche modo cattolica. Mah, non mi pare che quel "culturalmente cattolici" abbia senso...
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Cloud91 ha scritto:ma se poi uccidi Sin, ci sarebbe un mondo senza Sin.... e quindi un mondo senza Nutella :shock:

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rikku_ffx_it ha scritto:Io non uccido e non rubo non perchè voglio difendere i valori cristiani, ma perchè ciò va anche contro la mia etica (che è laica). E' normale che delle impostazioni morali in certi punti si incrocino, non per questo mi definisco in qualche modo cattolica. Mah, non mi pare che quel "culturalmente cattolici" abbia senso...

bisogna vedere anche quanto di quello che tu consideri la "tua etica" altro non sia che il tuo retaggio culturale, retaggio cattolico.
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Il cristianesimo ha dominato nell' occidente per 2000 anni, è chiaro che qualsiasi abitante occidentale è stato in qualche modo influenzata da esso. E' chiaro che poi nulla spunta fuori dal nulla, tutto deriva da varie influenze. Ma c'è una certa differenza tra l' ammettere questo e dire di "seguire i valori cattolici". Tra l' altro, mi pare eccessivo dire che chi semplicemente non uccide e non ruba sia un seguace cattolico O_o.
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Cloud91 ha scritto:ma se poi uccidi Sin, ci sarebbe un mondo senza Sin.... e quindi un mondo senza Nutella :shock:

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