«Ditemi che siamo su scherzi a parte!»
«Leon sai anche te che è l'unica possibilità» La voce di Pip era tranquilla ma decisa.
«Già, perchè aspettare che si risvegli un drago colossale, che ha provato ad ucciderci fino a poco fa, è l'unica possibilità coerente che abbiamo»
«Dobbiamo arrivare al Guardiano»
«Da quando credi alle leggende orali che circolano su Fiorin? Potrebbe essere tutta una balla colossale, come la tua eterosessualità dopotutto»
Pip lo fulminò con uno sguardo da cui si poteva tranquillamente capire "sto mese niente stipendio e doppi turni tutte le notti"
«Da quando stiamo cercando frutti millenari che aprano la porta per un mondo alternativo, seguendo un alchimista pazzo e destreggiandoci tra guerre di potere secolari. Hai un metodo migliore? E per inciso, stai solo rosicando perchè Nymeria non ha considerato il tuo fascino da top gun»
«Quando hai ragione hai ragione, ti devo chiedere scusa. Sul fatto di Nymeria ovviamente, per il resto mi sembra una cagata colossale, ma tantè vado ad affilare le Claymore e a chiamare Oushi ne potremmo avere bisogno.»
«Per un attacco all'arma bianca in massa?»
Leon per un secondo smise di pensare al fatto di offrire la cadetta in sacrficio al drago per distrarlo, e di colpirlo mentre intento a sgranocchiare le sue giovani e maleducate membra.
Annuì cercando di essere convincente. Neanche per un secondo.
Tutto il Garden si era riunito dinnanzi alla gigantesca bestia dormiente, tutti ovviamente con le armi in pugno e con speciali dardi imbevuti completamente di sonniffero. Non si sapeva se avrebbe fatto effetto una seconda volta, ma se volevano informazioni dovevano tentare.
Aura si fece avanti al primo accenno di risveglio, lo vide alzarsi sulle zampe di fronte a lei.
Ruggendo minaccioso.
«Fermati non vogliamo farti del male!» Urlò la ragazza, cercando di mostrarsi il più tranquilla possibile.
Il drago sembrò non interessarsi minimamente di lei.
Piuma comparve al fianco della ragazza per cercare di destare l’attenzione della mostruosa creatura.
Che si, finalmente si accorse di loro.
Prima che potesse continuare a parlare una zampata partì nella sua direzione.
«Fermati!»
Un giovane scese saltellando da un gruppo di rocce, agile balzava dall'una all'altra senza il minimo problema. Aveva circa trent'anni, forse meno, portava i capelli lunghi a formare una sorta di dred naturali, fisico snello e asciutto, ricoperto da una serie di vestiti logori e usati. Era scalzo.
I Seed lo guardarono avvicinarsi a lui senza che mostrasse il minimo cenno di paura.
«Solo per sapere, siete pazzi, ubriachi o semplicemente stare cercando un modo divertente per venire sbranati?» Sorrideva mentre chiedeva a Pip il motivo della loro visita.
Il Preside rispose per tutti.
«Sono Philip Phoenix, Preside del Garden di Rinoa» Indicando la struttura poco distante «questa nave. Stiamo cercando il Guardiano.»
Il giovane lo interruppe.
«Fatemi indovinare, avete sentito della leggenda del Drago compagno del custode e volevate provare a farvi condurre da lui»
«Esattamente»
«…sempre così… ogni anno mi ritrovo qualche pazzo convinto che parlare con un drago sia la soluzione giusta per trovarmi…» Sembrava quasi parlare tra sé e sé «Questo drago è il nostro animale da compagnia da centinaia di anni, quando un mio trisavolo ne ha trovato l’uovo e lo ha fatto schiudere»
Nel frattempo il drago, con un sonoro sbuffo, si era librato alto nel cielo. Allontanandosi.
«Di conseguenza è passato ora a me, sono io il Guardiano»
Tutti lo squadrarono stupefatti, nessun al Garden si era immaginato una figura diversa da un vecchio decrepito con la barba lunga.
«Sinceramente non pensavo fosse… Lei..»
«Beh la gente non può vivere in eterno, lo sapete vero? » Sembrava che spiegasse concetti complicati ad un bambino di cinque anni, voce calma e rilassata. Certo i Seed non ci stavano facendo una bella figura. «Il Guardiano è solo un titolo. Passa di generazione in generazione. Comunque, che volete da me?»
In breve Pip spiegò cos’erano i Garden, il perché fossero lì e che favore dovevano chiederle.
«Si, posseggo io lo strumento. E non avrei problemi a darvelo..»
«Immagino che ora ci sia un ma…»
«Avrei bisogno di un favore da parte vostra» Il Guardiano, Sekir, si sedette sulla roccia, gambe incrociate e sorriso beffardo.
«Che cosa vuoi in cambio?
«C’è una radura a qualche centinaio di chilometri a est, non temete vi darò le coordinate, dove crescono delle piante particolari, ecco i disegni. Me ne dovete raccogliere un po’ e riportarmele.
«Beh non penso ci metteremo molto…»
«Un forte campo elettromagnetico vi impedirà di muovervi col Garden, si ho studiato la meccanica dei vostri mondi, mi annoiavo, dovrete andare a piedi almeno per gli ultimi chilometri.»
«Beh una passeggiata..»
«Mettete via ogni vostro concetto di realtà e di coerenza. Ci sono zone in questo mondo che si sviluppano in modo diverso dalla logica. Sono solo degli esempi, ma potreste imbattervi in zone dove camminerete sul cielo e rischierete di cadere sulla terra, di navigare in oceani parlanti o di interagire con popoli entrati in una simbiosi perfetta con gli alberi. Non stupitevi, preparatevi a tutto.»
«Non c’è un altro modo?»
Sekir guardò per qualche istante la ciurma del Garden, gli occhi si illuminarono.
«Sono solo da molto tempo, se tutte le vostre ragazze acconsentissero a mostrarmi il seno…» Un ghigno beffardo gli si dipinse sul volto.
Leon avrebbe firmato in ogni istante quella mozione.
«Uhm… vado a far preparare il Garden per la partenza. Ma a che ti serve la pianta?»
«Se ti dicessi che mi serve per farmi delle bombe da paura perderesti fiducia nella leggendaria figura del Guardiano?»
«Si»
«Ecco, allora non te lo dirò»
Alexandra ripose Durandal, estratta nel caso di una risposta diversa di Pip, e si preparò per la missione.
Aura sospirò in parte sollevata, sarebbe stato imbarazzantissimo, e in parte delusa. L’ultima relazione era stato molto tempo prima e con un bulletto mezzo drago.
Rina annunciava ai quattro venti che ci sarebbe stata soltanto a condizione che nella giuria ci fosse anche Pip. Non capendo che non si era su un talent.
Edith si ritirò giù la maglietta. Certo che questo Garden non faceva mai le cose più semplici.
Edit(h): Dato che non era chiaro, specifico che anche se ho scritto missione intendevo andare tutti assieme appassionatamente