Zoolab

Un Gioco di Ruolo Narrativo a più mani, tra SeeD e Cadetti, Garden ed Accademia, Tornei, Missioni, Sagre, e molto altro: questo è il Garden Club! Leggi i topic "Bacheca" e "Spiegazione Topic" prima di postare

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Terra95
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Re: Zoolab

Messaggio da Terra95 »

Mi stavo recando allo zoolab insieme a Clara perchè Ventus mi aveva sfidato. Decisi di accettare e non vedevo l'ora di vedere come era migliorato il ragazzino essendosi allenato duramente per molto tempo. Quando arrivai alle porte dello zoolab lo vidi e notai subito qualcosa di diverso, aveva qualcosa che prima non aveva, un'aura particolare che fece rabbrividire Clara. Entrammo dentro l'arena mentre la ragazza dai capelli rossi ci osservava dall'alto: mi sentivo in forze e riuscivo a mantenere il controllo sull'evocazione, così estrassi l'arma dal fodero e la impugnai con entrambe le mani mentre Ventus prese in mano un'arma diversa dal solito, una katana avvolta da un'aura oscura così come il suo corpo. Lo scatto fu fulminante e il pugno di Ventus si fece sentire come una fitta improvvisa allo stomaco, venni scagliato contro una roccia poco lontana e il dolore era lancinante, tanto che sputai del sangue. Mi resi conto che c'era stato un secondo scatto, ma grazie alla Wild Mode riuscii a parare con la spada un affondo diretto al fianco e a disarmare momentaneamente l'avversario. Lo scontro era appena iniziato. Scattai e diedi un colpo di piatto con la spada dritto al fianco di Ventus il quale rimase per un attimo senza fiato per poi indietreggiare di qualche passo riprendendo la spada, dopodichè gli diedi un calcio al fianco seguito da uno allo stomaco e uno dritto in faccia, un colpo dal basso verso l'alto che lo fece sbilanciare per pochi secondi, non abbastanza perchè riuscissi a colpirlo di nuovo e lui approfittò per tentare di ferirmi con una spadata sull'addome mancandomi per un soffio.
-La sua precisione sembra migliorata ma non troppo e la sua forza è rimasta pressochè la stessa, solo che la sfrutta meglio- mi dissi tra me e me mentre indietreggiavo con un salto. La pausa durò pochi istanti dopodichè le nostre spade si incrociarono più volte dando luce ad uno spettacolo di scintille che sprizzavano da tutte le parti, però l'ultimo colpo non riuscii a pararlo bene e Ventus riuscì a disarmarmi per poi puntarmi la spada alla gola, la situazione era a suo totale vantaggio e fin'ora non avevamo neanche usato le magie. Dovevo allontanarmi il più velocemente possibile da lui per prendere la spada, così diedi un manrovescio con i guanti alla spada allontanandola e subito evocai lo scudo glaciale per evitare contrattacchi e farmi guadagnare tempo, però il giovane cadetto rispose con un fire spaccandomi il guscio protettivo e ne sparò uno subito dopo quando stavo per prendere la spada. Clara trattene il fiato per qualche secondo poi mi vide che emergevo dal fumo della sfera magica, avevo parato il fire appena in tempo, però nel frattempo Ven non si era accorto che avevo usato blizzaga bloccandogli tutta la parte inferiore del corpo. Sembrava in svantaggio ma era tutto da vedere. Quasi come a minacciarmi Ven mi sfidò a colpirlo da bloccato come era e io non me lo feci ripetere due volte, però tutti i miei colpi, anche se miravo all'addome, non lo sfioravano nemmeno e lui, dopo aver spezzato il ghiaccio con la katana mi diede un calcio molto forte allo stomaco e per un attimo mi mancò il respiro.
Spoiler
La parola a Ven, valuta bene chi far vincere e come finire il tutto con stile XD!
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Ventus95
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Re: Zoolab

Messaggio da Ventus95 »

Dopo aver colpito Terra con quel calcio Ventus gli diede un altro pugno sullo stomaco,Terra venne scaraventato contro un albero
si riprese subito e colpi Ventus con un pugno in piena faccia scaraventandolo lontano Terra si curò e si castò haste,Ventus si
rialzò e si scaraventò contro Terra,cercando di colpirlo con un pugno che il giovane parò scaraventando nuovamente Ventus contro un albero
Terra era pronto al prossimo attacco ma Ventus non si vedeva,il giovane si trovava in aria spada alla mano Clara avvertì Terra del pericolo
e riusci a parare con successo il colpo.
T:Sei migliorato dal nostro ultimo sconto.
V:Anche tu non sei male.
Detto questo lo scontro riprese Terra lanciò blizzaga sul terrena ma Ventus saltò nuovamente colpendo Terra con clacio allo stomaco
seguito da un altro,Terra venne scaraventato contro una roccia,Ventus ebbe giusto il tempo di castarsi haste,che Terra
partì nuovamente all'attacco colpendo Ventus allo stomaco facendolo rimanere senza fiato.Ventus fece uno scatto e per arrivare alle
spalle di Terra colpendolo con un calcio al fianco seguito da un pugno allo stomaco,Clara era veramente preoccupata,Terra si
rialzò Ventus partì all'attacco con una serie di pugni che il giovane riusci a parare Terra castò velocemente blizzaga colpendo in pieno Ventus
scaraventondolo contro un masso,semprava tutto finito ma Ventus si rialzò e partì all'attacco Terra non fu da meno ed entrambi
si colpirono sul volto e scaraventati contro una roccia.
Clara scese per vedere come stava il suo compagno,Ventus si rialzò arma alla mano e Terra anche,Ventus rinfoderò l'arma
e spari la sua aura oscura.
V:Che ne dici di un pareggio?
T:Ci sto.
C:Siete entrambi dei degni avversari.
T:Vedo che ora riesci a controllare la tua Katana.
V:Si,mi sono allenato molto e alla fine ci sono riuscito.
T:Buon per te.
V:Sapete che siete veramente una bella coppia.
Terra e Clara si guardarono e cominciarono a ridere.
V:Guardate che sto dicendo sul serio.
T:Lo so.
Dopo questa conversazione i tre compagni si ritirarono ne dormitori anche se due di loro sono un pò malconci.
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Terra95
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Liberiamo Licht!

Messaggio da Terra95 »

Spoiler
Questo combattimento si tiene tre ore prima dell'udienza in tribunale, poco dopo la fine del funerale.
-No evocazioni
-un post a testa
-come d'accordo con Licht il primo post va a me

Si dia inizio!
Ero già entrato nello zoolab e Clara si era diretta alla zona alta per assistere al combattimento. Sapevo che Licht sarebbe venuto a momenti, però la sua oscurità si sentiva già da ora,poi comparve avvolto da un'aura nero pece che, a quanto sembrava, stava prendendo di nuovo il sopravvento. Impugnai la spada e feci un gesto di sfida a Licht il quale sorrise malignamente estraendo il gunblade e non passò neanche un secondo che già era vicino a me pronto a darmi una spadata che io parai rapidamente con lo scudo glaciale, poi attivai velocemente la Wild Mode e mi allontanai con una salto. Licht rideva...ma non rideva veramente, quella era solo sofferenza.
-è parecchio che non combattiamo insieme, voglio proprio vedere se la tua oscurità è davvero forte come me la ricordavo!- e detto questo liberai il demone, ora avevo la sua stessa aura, però la mia cambiava in una sola cosa, era satura di Luce. Le nostre lame si incontrarono e quando vidi Licht alzare la mano gliela congelai rapidamente e mi allontanai di nuovo usandomi shell, protect e haste per non trovarmi impreparato
-Devo finire entro 15 minuti o dovrò annullare la trasformazione e allora saranno guai- pensai tra me creando un pilastro di ghiaccio per rifugiarmi momentaneamente. Il ghiaccio si sa, è fragile e si scioglie e Licht non ci penso due volte a usarci firaga contro per impormi di stare al "piano terra", così mi trovai ad incrociare di nuovo le lame con Licht, però stavolta, quando alzò la mano per castarmi Ultima addosso alzai anche io la mano carica di blizzaga e mi incontrai con la sua congelandoci le braccia e constringendoci ad una lotta corpo a corpo.
Ad un certo punto ci fu il silenzio, anche sulla parte alta dove Clara aveva fatto il tifo fino ad adesso, un calcio rinforzato dall'oscurità mi aveva colpito in pieno petto slanciandomi per diversi metri addosso ad una roccia e lasciandomi momentaneamente stordito. Avevo dovuto annullare la trasformazione e il sangue cominciava ad uscirmi dalla bocca, non riuscivo ad alzarmi anche se non sembrava che a Licht importasse più di tanto nello stato in cui era, però mi feci comunque forza per tentare di riazarmi, lui mi stava venendo incontro con la magia Ultima pronta in mano. Ormai mi era arrivato vicino ma fortunatamente qualcosa lo rallentò, come se avesse dei dubbi su cosa fare, così io ebbi il tempo di usarmi energira per recuperare un pò, poi quando finalmente il colpo arrivò riuscii a pararlo, anche se malamente, con lo scudo glaciale che si infranse all'impatto. Dovevo riuscire a farlo ragionare.
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Kefka,God Jester
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Re: Zoolab

Messaggio da Kefka,God Jester »

Licht:Hmmmmm.....hahahahahahaha.....MWAHAHAHAHAH!!Ma pensi veramente di sconfiggerci?!?!Piccolo stolto!Ti mostrerò il vero terrore!PREPARATI A MORIRE!!!
Detto ciò Licht(che ormai non era più in se,controllato dalla sua sofferenza e dal suo odio)scattò in avanti e modificò la strategia che adottava ogni volta.Castò Tornado,facendo volare Terra in aria,in moda da poterlo colpire più facilmente.
Licht:ZERO!!!!
A quella parola Licht lanciò un fascio di energia debole ma che significava solo una cosa:Morte.
Infatti con Zero Licht avevacompletamente azzerato le difese di Terra,lasciandolo vulnerabilissimo ad ogni attacco o magia che fossero state usate su di lui.
Terra:(Dovrò stare attento,un colpo ed è finita!)
Terra:Ehi,prova a sconfinggermi se ci riesci!
Terra si castò più e più volte Haste,riuscendo a raggiungere la velocità del suono.
Licht aveva capito cosa voleva fare,ma la sua irrefenabile sete di sangue lo spinse a castarsi Hastega e a seguirlo, facendo il suo gioco.
Licht,che era poco agile, prese molti colpi da Terra,che quasi non avevano effetto,ma tutti insieme di fila facevano effetto.
Terra ormai aveva dato molti colpi a Licht,che iniziava a barcollare.
Un ultimo colpo e sarebbe stato Terra il vincitore,ma la fine di Haste sul punto di attaccare scoprì Terra,che ormai si trovava faccia a faccia con Licht.
Quest'ultimo non perse occasione e castò una Firaga con tutta la potenza che aveva in corpo,quasi uccidendolo.
Una grande e fitta nebbia si diradò velocemente,mostrando Terra abbattuto,sul suolo.
Licht:*anf* *anf* Te l'avevo detto,tu mi hai sfidato e tu sei morto!!! HAHAHAHHA!!!!!Brucia all'inferno,Terra Dark!
Terra riaprì gli occhi con la grande sorpresa di Licht che,ancora affaticato,si adirò.
Licht:COME HAI FATTO A SOPRAVVIVERE?!?!?!?Dovresti essere nell'inferno,agonizzante!
Terra:Pensi che ci voglia una cosa come un potere immenso per distruggere l'amicizia tra me e Licht,maledetto demone?Sei solo uno stolto!
Licht:ORA RIMPIANGERAI IL GIORNO IN CUI SEI NATO!!!
A queste parole Licht scattò verso Terra con il Gunblade carico di Ultima,e con uno sguardo che terrorizzerebbe anche il piu temerario dei SeeD.
Terra,in risposta di ciò,attivo Protect e Shell,pronto a respingere l'assalto.
Licht:MUORI!!MUORI!DEVI MORIRE E SOFFRIRE COME HO FATTO IO!!!DEVI PERDERE OGNI COSA A TE CARA!!!!!
Terra,entrato in posizione difensiva attivò anche lo scudo ed iniziò a difendersi.
Terra:LICHT NIGHTSHADE!!!Lo so che sei li dentro,ti prego rispondimi!
Licht:ORMAI LICHT NIGHTSHADE NON ESISTE PIU!!!ORMAI ESISTE SOLO LA MORTE CHE PORTAVA,LA SUA SOFFERENZA ED IL SUO ODIO!!
Terra:Bugiardo!Licht non è cosi debole da farsi controllare da te!Licht è li dentro!Ricorda chi eri!Ricorda chi sei!Realizza chi sarai,Mago di Dollet!
A quelle parole Licht smise di attaccare e tentennò prima di abbassare il Gunblade.
Licht:AAARGH!!!!AHHH.......Ahhhhh...Ah.....Terra......amico......cosa ti stavo facendo?
Terra.Mi stavi solo fracassando di botte! :-D
Licht:Scusami tanto,fratello.....non volevo.......a quanto pare sei riuscito a fermarmi.Te ne sono grato!Ora sono più tranquillo!
Terra:Di niente!Ora usciamo,e tu vatti a riposare,che sei distrutto! :smile:
Licht:Neanche tu stai messo bene!Hai ancora i segni di Firaga in viso! :asd:
I due amici uscirono tenendosi l'un l'altro come dei fratelli.
All'uscita Clara li salutò.
Clara:Complimenti a tutti e due,è stato uno scontro molto emozionante e terrificante,sembravate due divinità in combattimento!
Terra:Grazie,Clara!
Licht:Grazie di aver sostenuto il mio amico!Comunque Ventus aveva ragione,fate proprio una bella coppia!
Terra e Clara:Ma veramente?
Licht:Non ho peli sulla lingua! u.u
I tre risero con una risata di cuore,e Terra e Licht si batterono il pugno,a conferma della loro amicizia,poi i tre tornarono nelle loro rispettive stanze.
L'oscurità di Licht se ne sarebbe andata presto grazie agli sforzi di Terra,Ventus e Licht.
Morte?Bah,nuova esperienza,nuova sensazione!
Parte tutto con l'ansia
L'ansia porta a paura,la paura porta a rabbia,la rabbia porta all'odio,l'odio porta alla sofferenza
(Necron-Final Fantasy 9)
Sfide in corsooooooooooo!
KH2:Low Level(prendi exp solo dalle battaglie obbligatorie,sono a lv 4)Fortezza Oscura 1a Visita!
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Ruben -.-
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Re: Zoolab

Messaggio da Ruben -.- »

Ruben vs Pip
Un post a testa (più uno di chiusura dopo il giudizio).
Giudici: Drizzt e Aura, se vorranno farci la cortesia. :-D

_*_*_*_*_*_*_
Il solito posto. Due vecchi amici. Una sfida programmata da tempo. Il vincitore e il vinto senza onore ne infamia. Contano i battiti del cuore tra il fendente di spada e il colpo di pistola. La vera magia non è quella che usano per battersi ma il susseguirsi delle parole che scatenano le emozioni, i sentimenti che nascono nell'incrociar gli sguardi.

"Non so bene cosa aspettarmi da questa sfida" confessò Pip mentre prendeva posizione al centro dello Zoolab.
"Volevi sapere di me. Di come sono diventato..." e Ruben guardò il suo corpo "...così."
"Avresti potuto raccontarmelo nel tuo ufficio mentre prendevamo un caffè."
"Ma in quel modo non capirei se sei pronto"
"Pronto a far che?"
"Fammi la domanda giusta, amico mio"

Un attimo di riflessione.

"Perché soffri di questa malattia?" chiese infine Pip.
"Uhm...non ci siamo ancora."
"Che cosa vuoi da me?!" sbotto Pip con tono impaziente.
"Oh si! Questa è la domanda giusta." sibilò Ruben mentre faceva comparire le sue due lame. Pip si mise sulla difensiva guardingo.
"Permettimi di farti io due domande." continuò Ruben che ora guardava le sue spade come analizzandole. "Ti ricordi di Eden?"
"Si." rispose Pip senza abbassare al guardia. "Il mondo senza magia. Fu un vero incubo precipitare in quel posto. Tutte le nostre abilità magiche praticamente inutilizzabili."
"Già. Altro Garden. Altri tempi." ammise Ruben con fare sognante. Poi cambiando completamente espressione "...e dei Maestri di Spada, sai qualcosa?"
Pip strizzò gli occhi come a costringersi a ricordare. In che contesto aveva sentito quell'espressione?
"Permettimi di tenerti occupato" fece Ruben "mentre cerchi nella tua memoria."

Il suono dell'ultima parola doveva ancora arrivare alle orecchie di Pip che già il fendente di Ruben calava sul Commander. Qualsiasi altro nemico probabilmente sarebbe stato colpito dal movimento fulmineo; Pip parò il colpo solo grazie alla sua abilità nel Protect istantaneo. Una danza di spade e un concerto di rumori metallici riempì l'arena. Se Pip era veloce, Ruben sembrava avere un paio di braccia in più con le quali colpire. Con il corpo ritratto all'indietro Pip continuava a parare, schivando dove possibile e tamponando con un Protect ciò che riusciva a percepire solo di riflesso. C'era solo un modo di liberarsi da quella gabbia di colpi.

"Thundara!"

Ruben arretrò, balzando via dai fulmini che scendevano dall'alto con lo scopo di arrestare la sua furia. L'aria si riempì di odore di bruciato. Una manica dell'uniforme del preside si stava spegnendo ormai mezza carbonizzata. Il preside fece un rapido movimento della mano e ripartì all'attacco pur non sapendo esattamente dove fosse il suo avversario. Una nuvola di polvere provocata dalle violente scosse elettriche nascondeva Pip alla vista. La lama di Swift cozzò a terra, Ruben menò due fendenti ai lati del suo corpo ma questi non trovarono il bersaglio. Infine il bagliore di Nilme tradì la presenza di Pip dietro di Ruben, ben lontano da dove lui potesse colpirlo.

"Perseo. E' questo ciò che mi viene in mente quando penso ai Maestri di Spada." annunciò Pip. "Sbaglio o era il nome del suo clan di appartenenza?"
"Si. E a quanto pare anche del mio." fece Ruben mentre si rialzava e riprendeva a camminare lentamente come fosse appena entrato nell'arena.
"Tu e Perseo siete...parenti?"
"Possibile, ma improbabile."
"Io credevo che i tuoi genitori appartenessero ad una tribù nomade." obiettò Pip.
"Si, nomade. Ma non si sa nulla delle loro origini. Anche io l'ho saputo solo prima della riapertura del Garden. Ad ogni modo...non è questo il punto. Ricordi invece dei cristalli che rinvenimmo su Eden?" chiese Ruben.
"Si, ricordo che avevano al loro interno un liquido che ipotizzammo essere di origine magica, vero?" rispose Pip.
"Ricordi bene. Riportai nel nostro mondo due di quei cristalli, sotto ordine del Garden supremo. Il consiglio degli anziani voleva sapere se quei cristalli erano pericolosi o se c'era modo di utilizzabili per qualche scopo. Qualche mese prima della chiusura del vecchio Garden, fui invitato ad assistere ad un meeting tra il reparto scientifico dell'Ordine e il consiglio degli anziani. In laboratorio erano riusciti, grazie a processi alchemici molto complicati, a forgiare due spade dai cristalli che avevo loro provveduto."

Ruben lanciò una delle sue spade (Fast) al Commander che la prese al volo. La spada quasi gli scivolò vià; non si era aspettato di afferrare qualcosa di così leggero. Era come avere in mano una spada di plastica.

"Le tue spade sono forgiate dai cristalli di Eden? ... Sembrano non avere peso." disse Pip facendola roteare per aria e riprendendola al volo.
"Merito della magia della quale sono infuse. Pare che nel loro caso la magia sia di origine spazio tempo; qualcosa di molto vicino a Haste anche se non sono riusciti a classificarne esattamente la valenza. Ad ogni modo... a quel meeting tutti fummo invitati a provare con mano le proprietà delle spade che erano state forgiate ma quando giunse il mio turno... successe qualcosa. Una forza magica incredibile proveniente dalle spade entrò nel mio corpo attraverso la mano e ... mi ha ridotto ... così." raccontò Ruben con un pizzico di amarezza. Fece un gesto della mano e Fast sparì dalla presa di Pip diventando come fumo per riapparire in pugno al suo legittimo padrone.
"Mentre agli altri non è successo nulla?" chiese Pip. "Oh, capisco." riprese. "I maestri di Spada. Con te queste spade hanno avuto una reazione diversa."
"Quelli del reparto medico hanno fatto ricerche ed esperimenti su di me per due settimane ininterrotte. La magia che permeava le spade si è fusa col mio corpo modificando il mio dna a livello molecolare. Il risultato è una agilità ed una velocità in combattimento che nessun altro può raggiungere, alcune piccole abilità legate alla manipolazione esterna del fluire del tempo e la perdita totale del controllo del mio corpo per quanto riguarda il normale processo di invecchiamento."
"Se, come hai detto, la mutazione magica è a livello di dna, vuol dire che il processo è..."
"Assolutamente irreversibile."

Un silenzio assordante riempì l'arena. Pip l'aveva di certo immaginato, ma aveva sempre pensato che ci potesse essere una qualche speranza di guarigione. Sentirsi dire dallo stesso Ruben che non c'era nulla da fare, dava come nient'altro l'idea di rassegnazione.

"Aura sta cercando una cura che non esiste. Dovresti dirglielo."
"Pensi che se lo facessi, Aura smetterebbe di provare?"

La risposta era scontata.

"Quanto tempo..." Pip non riuscì a terminare la domanda.
"La stima dei cervelloni dell'Ordine è di 8-10 anni. Ma il potere magico all'interno del mio corpo è altamente instabile. Lo devo tenere sempre sotto controllo a livello inconscio. E' come guidare. Le prime volte ripassi a mente ogni singolo passaggio; frizione, marcia, bilanciamento con l'acceleratore... poi diventa piuttosto automatico. Esegui senza pensarci. Anche io ebbi difficoltà a controllare il fluire della valenza magica nel mio corpo. Rimasi in coma per diversi giorni. Adesso, in condizioni normali, controllo questo potere quasi senza prestarci attenzione. Quando combatto però il controllo si indebolisce e se dovessi perderlo, anche solo momentaneamente, potrei ritrovarmi vecchio decrepito... in pochi secondi." spiegò Ruben.
Pip strabuzzo gli occhi. "Allora non credi che dovremmo smettere di..."
"Oh, no. Non abbiamo ancora finito." rispose Ruben con un sorrisetto.

E di nuovo la battaglia riprese. Di nuovo i colpi di Ruben sembravano piovere da ogni lato. Ridurre la mira di Ruben sembrava l'opzione più adatta.

"Blind!"

La magia rimbalzò improvvisamente, colpendo colui che l'aveva fatta. Pip udì Ruben ridere, divertito dal fatto che evidentemente non aveva notato il Reflex castato precedentemente. Riusciva ancora a parare i suoi colpi ma tentare un contrattacco in quelle condizioni era praticamente impossibile.

Poi un tuono squarciò il continuo cozzar di lame. Ruben si ritrasse temendo un altro Thundara ma un rumore di zoccoli lo fece ricredere. Un nitrito terribilmente vicino al suo collo lo fece balzare dalla sorpresa. Zantetsu calava su di lui. Schivò il colpo rotolando di lato e si sottrasse allo scalpiccio dagli zoccoli di Slepnir balzando in piedi. Fast e Swift sparirono dalle sue mani lasciando il posto alle armi che meno usava: Crime e Penalty, le due pistole gemelle.
Una pioggia di proiettili piombò su Odino che ne deviò alcuni con la sua spada ma sembrò soccombere al fuoco nemico. Ruben sospirò sollevato, almeno lo aveva indebolito. Si castò Protect e Shell e ripartì all'attacco. Tre secondi dopo giaceva a terra, sbalzato da un poderoso colpo di spada avversario. Scosse il capo cercando di ritrovare lucidità; il cavallo e il cavaliere erano ormai spariti lasciando il posto ad un Pip che, tornato in condizioni normali grazie ad un Esna, gli tendeva il braccio per aiutarlo a rialzarsi. Ma Ruben scostò il braccio dell'amico e si rimise da solo sulle sue gambe, l'espressione sul volto estremamente seria.

"Non voglio la pietà di nessuno. Che ti sia chiaro."
"Io... io non ... volevo solo..." balbettò Pip.
"Come puoi fare ciò che devi fare se ti faccio pena?"

Mille domande si affollarono nella mente di Pip. Ma non ne fece nessuna. Confuso com'era si limitò a obiettare "Tu non mi fai pena."
"Lo vedo nei tuoi occhi. Lo vedo negli occhi di Drizzt, di Aura... di tutti coloro che mi hanno conosciuto com'ero prima." Ci fu una lunga pausa. "Ho fatto le mie scelte e non voglio essere compatito."

Pip era dell'idea che la sensazione che Ruben denunciava fosse solo frutto del suo stato d'animo; una logica conseguenza del suo cambiamento esterno. Ma un dubbio si era ormai insinuato in quei pensieri: aveva davvero inconsciamente cambiato il suo modo di vedere Ruben? Drizzt lo aveva fatto? O forse Aura? La sua mente si riscosse allorché Ruben riprese a parlare.

"Quando questo processo di vecchiaia precoce giungerà al suo culmine, se dovessi morire di morte naturale, il potere magico che mi ha ridotto così ... esploderà senza più essere contenuto. Nulla di male se la natura della magia fosse un'altra ma... essendo di tipo spaziotemporale, quelli dell'Ordine temono che questo potere possa danneggiare l'equilibro che regna attualmente nella trama dimensionale non permettendo più il viaggio tra i vari mondi con i mezzi che conosciamo."
"Temo di non capire." ammise Pip. Ruben inspirò come se dovesse immergersi in apnea.
"Se dovessi morire di vecchiaia, potreste non essere più in grado di aprire i varchi con i nostri cristalli."
Il cuore di Pip sembrò mancare un colpo. La visuale d'insieme si faceva più chiara. E ciò che vedeva non gli piaceva per niente.
"Perché mi stai dicendo tutto questo?" chiese pur immaginando ormai la risposta.
"La ragione per cui lo faccio ci riporta dritti al motivo per cui oggi siamo qui."
Chiedere scusa è un gesto che rafforza l'amicizia, chiarisce i dubbi,
è un rimedio contro l'odio, non è mai un segno di debolezza.
-
Romano Battaglia
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Pip :>
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Re: Zoolab

Messaggio da Pip :> »

Live and let die
Ruben vs Pip
Il solito posto. Due vecchi amici. Una sfida programmata da tempo. Il vincitore e il vinto senza onore ne infamia. Contano i battiti del cuore tra il fendente di spada e il colpo di pistola. La vera magia non è quella che usano per battersi ma il susseguirsi delle parole che scatenano le emozioni, i sentimenti che nascono nell'incrociar gli sguardi.

"Perchè siamo qui, Ruben?"
"Fammi la domanda giusta, amico mio."

L'Uomo partì all'attacco. Le loro spade si incrociarono ancora, producendo scintille luminose come stelle. Cadenti. Finalmente a Pip era chiaro il motivo del decadimento di Ruben, quella vecchiaia che sembrava togliergli ogni giorno la vita di un mese. Qualcosa più forte di lui, qualcosa di inarrestabile. Qualcosa che nessuno poteva cambiare.

"Non ci credo Ruben. Non ci credo che questo processo sia irreversibile. Non ci credo. Dimmi cosa possiamo fare, sento che c'è una via d'uscita"
"Non c'è nulla che si possa fare per me" disse l'Uomo in tono risoluto al Ragazzo.

Le spade rimbalzarono provocando un duro contraccolpo, quando entrambi attaccarono con forza. Ruben ansimò per un attimo, mentre le braccia di entrambi esplodevano di dolore e fatica.

"Eden". Pip pronunciò quella parola sorridendo entusiasta, mentre Ruben lo guardava serenamente.
"Eden, Ruben! In un mondo dove la magia non esiste, una magia non può ucciderti! Elementare!" esclamò il Commander, abbassando la spada.
"Corretto. Ma, allo stesso tempo, tremendamente sbagliato"

Sbagliato come la scelta del Ragazzo di abbassare la guardia, permettendo all'Uomo di infliggerli una discreta ferita sul fianco. Pip digrignò i denti, grugnendo per il bruciore della carne viva esposta all'aria. Si mise una mano sul fianco, e un alone di magia bianca sospese la fuoriuscita del sangue, benchè non fosse in grado di cicatrizzare la ferita.

"Perchè è sbagliato? Ruben, devi lasciare la SeeD e andare su Eden. Fallo adesso, prima che la paura della morte ti spinga a farlo quando sarai ormai già vecchio. Hai ancora tanti anni davanti a te" lo supplicò il Commander.
"Non ho mai pensato di fare una cosa simile, Pip."
"Perchè? Cos'è più importante della vita di un uomo?"
"La sua dignità" rispose, dopo una breve esitazione "la dignità di una persona che crede, prima di pensare. Che sente, prima di decidere. Ed io sento di fare parte di questo Garden, che amo più di me stesso.
"Più di Fei e di tuo figlio?" lo attaccò Pip.

Non solo a parole. Quella frase passò come un fulmine dentro Ruben, che si trovò come immobilizzato, e incapace di reagire alla palla di fuoco sparata dal palmo della mano del Ragazzo. Riuscì solo a mettere le mani davanti al viso, prima di venire catapultato ad una decina di metri di distanza, rialzandosi a fatica e pieno di bruciature.

"Ruben" disse Pip all'Uomo, avvicinandosi "la tua famiglia, dov'è?"
"Ci siamo separati un pò di tempo fa" rispose "amo Fei, più di qualsiasi altra cosa, e per lei è lo stesso, ma il pensiero della morte ci fece capire che era arrivato il momento di separarci. Non potevo permettere che diventasse la badante di un uomo decrepito con la mente di un trentenne. Anche lei è d'accordo con questa decisione"
"Dannazione Ruben. Vai a prendere la tua famiglia e trasferitevi su Eden. Fallo, ti prego."
"No."
"E Hikari? Vuoi farlo crescere senza un padre?"

L'Uomo non rispose. Di converso, utilizzò la sua tecnica Onda d'urto, scaraventando Pip a diversi metri di distanza e riprendendo la posizione da combattimento. Il Ragazzo si alzò, dolorante, con alcune ferite da impatto su braccia e gambe. Furioso, si precipitò addosso al Preside, colpendo praticamente alla cieca. Con poco sforzo, l'Uomo parò i suoi colpi, più rabbiosi che effettivamente pericolosi. Con estrema agilità, piroettò su se stesso, assestandogli un calcio alle caviglie che fece roteare Pip in aria, il quale appoggiando una mano al terreno riuscì tuttavia a non perdere l'equilibrio. Ma il successivo calcio arrivò dritto nello stomaco, mozzandogli il fiato e lasciandolo inerme se Ruben avesse deciso di finirlo.

"Pensi che Hikari stia peggio vedendo suo padre morire in giovanissima età, oppure crescendo senza di lui?"
"Io.. Non lo so."
"Ha solo vaghi ricordi di me. Crescerà bene accudito da Fei, e se sentirà la mia mancanza sarà sempre stato meglio del dolore della mia prematura morte."

Pronunciò questa parola con insolita freddezza.

"Se solo andaste tutti su Eden.."
"Non mi farò sconfiggere da questa malattia, Pip. Andare a fare una vita che non mi appartiene sarebbe per me imperdonabile, ma non ho nemmeno intenzione di lasciare che mi uccida."

Il corpo di Pip si illuminò di rosso, a quelle parole.

"E quindi.. Vuoi.. CHE TI UCCIDA IO PER LEI, VERO??????" e a quelle parole, calde lacrime gli rigarono il viso, mentre Fenice squarciava i cieli attaccando Ruben con tutta la sua magnificenza.

L'Uomo si lanciò di lato, schivando il primo affondo dell'Uccello di Fuoco. Iniziò a correre, evitando getti di fiamme lanciati dall'Eidolon, mentre Pip osservava sconfortato, in ginocchio.

Non posso fare questo. Non posso.

Il Preside sfruttò una roccia di medie dimensioni per balzare verso Fenice, che era riuscito ad attirare abbastanza vicino a lui. Fast e Swift penetrarono nelle sue carni, costringendola ad abbandonare il campo di battaglia con un verso di dolore. Non appena atterrato provò a cercare Pip, ma un calcio sul ginocchio proveniente dalle sue spalle lo costrinse a terra, mentre la pistola che un vecchio amico aveva donato a Pip anni prima puntava dritta sul suo cranio. Ruben lasciò cadere le spade, che scomparirono in una nuvola di fumo.

"Sì. Devi uccidermi tu, non posso morire di vecchiaia. I mondi si isolerebbero, e nessuno riuscirebbe più a viaggiare. La SeeD cesserebbe di esistere."
"E perchè dovrebbe essere un male, Ruben? Non si sa cosa l'Ordine cerchi, a parte dichiarazioni di facciata sulla pace fra i mondi, che non avrebbe nemmeno senso di esistere se fra i mondi non si potesse viaggiare! Ricordi prima che Squall sconfiggesse la Strega? I Garden erano solo su quel pianeta. E funzionavano benissimo."
"Se non ci penserai tu, lo farà qualcun altro."
"Ruben.."

Il Ragazzo, alle spalle dell'Uomo, non riuscì più a parlare. Ruben si voltò lentamente verso di lui. Ed il volto del Ragazzo che un tempo fu, sparì per sempre nella mente di Pip, lasciando spazio ai capelli brizzolati e alle vecchie e profonde rughe di un Uomo.

"Non farmi morire da solo, ti prego."

Edit by Drizzt (in accordo con Aura): il vincitore è...
Spoiler
Pip


La spunta per poco, molto poco. Combattimento descritto alla pari, ma non era il vero punto focale dei due post.
Ruben ha affrontato la sfida con un grave handicap, quello di dover spiegare per bene tutta la sua situazione. Questo ha rotto il ritmo del post, mentre Pip ha descritto il momento più toccante e commovente, in maniera molto emozionante. Vince dunque Pip, ma con i post in ordine invertito il risultato sarebbe potuto benissimo essere diverso.
Complimenti ad entrambi, scontro molto bello!
xthegame89x
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Un modo per conoscersi

Messaggio da xthegame89x »

Un modo per conoscersi
Matt vs Egil

Lo zoolab era deserto, se non fosse stato per il guardiano che leggeva annoiato un giornale. Non mi avvicinai nemmeno a chiedere informazioni, tanto non sarebbe servito a niente e quel tipo non me ne avrebbe dato di certo utili. Alzai le sopracciglia e rimasi perplesso dal modo di fare noioso del guardiano e procedetti all'interno dell'arena. Il monitor di fronte a me indicava quali mostri erano disponibili per una battaglia e guardai la lunga lista presente in quel database. Ero leggermente annoiato e dato che Lilian era a lezione decisi per sgranchirmi le gambe un po'. Piros.. Rub Rum Dragon... Archerosaurus... che noia! Niente di divertente.

- Ehi, Matt!

Mi voltai e vidi Egil avvicinarsi seguito dal piccolo Dabi, il Kiactus che aveva trovato durante la ricerca di Mark Emminger.

- Ciao Egil! Come mai da queste parti? - dissi stringendogli la mano
- Boh... così! Volevo sgranchirmi un po' le gambe... e tu? - disse Egil alzando le spalle
- Anche io... ma con questi mostri penso che sia troppo semplice... - dissi sbuffando
- Perchè non duelliamo? - disse Egil
- Duellare? Non sarebbe una cattiva idea... - dissi pensandoci un po'
- A quanto ho potuto vedere, sei un guerriero che basa le sue battaglie sugli attacchi fisici e poche magie! Beh, io sono tutto l'opposto! Molte magie e pochi attacchi fisici! - disse Egil sorridendo
- Va bene! Mi hai convinto! - dissi ed entrammo insieme nell'arena

L'arena era una vasta e verdeggiante pianura, con tanto di sole sopra di essa e boschi sparsi qua e là. Assomigliava allo stesso scenario che avevo affrontato combattendo contro il Thythan. Egil si allontanò un po' e tirò fuori il suo Arco e indossò la faretra, mentre io tirai fuori il mio Revolver dalla valigetta dov'era contenuto, inserendovi le munizioni, e misi i pugnali nelle loro fodere. Mi sarebbero serviti sicuramente in quella battaglia, dato il loro effetto extra. Dabi stava dietro le gambe del suo padrone e provai a ricordare che abilità avesse quel Kiactus: poteva castare Haste, quindi poteva accellerare i movimenti di Egil, poteva sicuramente utilizzare l'attacco noto dei Kiactus, ovvero Mille aghi, e non conoscevo altre particolarità del piccolo Kiactus. Io, dalla mia parte, potevo utilizzare i pugnali, il mio fedele Gunblade e Ifrid, nonchè le varie magie che sapevo utilizzare. Le trappole che avevo utilizzato con il Thythan mi sarebbero servite anche con Egil.

- Io sono pronto! - disse Egil
- Bene... a te la prima mossa... - dissi sorridendo

Dabi castò subito Haste al padrone, mentre Egil utilizzò Double e subito due magie Blizzara. Riuscii ad evitare la prima magia Blizzara, mentre la seconda mi ci buttai contro con la spalla per sbaglio e mi feci un po' male. Alzai lo sguardo verso Egil, che stava già caricando il suo arco e presi la rincorsa per raggiungerlo: lanciò due frecce magiche, con la magia Flare attivata, ma riuscì ad evitare sia la prima che la seconda, saltando di lato poco prima che mi colpisse. Il cadetto tentava di allontanarsi e grazie alla magia Haste riusciva benissimo a farlo: dovevo sfruttare il paesaggio. Il duello con Pip si riaffacciò nella mia mente: guardai il paesaggio e cercai qualche punto da sfruttare. Un bosco lì vicino mi avrebbe dato il tempo per riflettere e piazzare qualche trappola: con un colpo ben assestato ad un albero, riuscii a creare un buco per poterci innestare la magia Thunder e uscii dal bosco per tentare un attacco fisico ad Egil, che intanto si era avvicinato leggermente. Si castò Vanish e ricomparve a circa una decina di metri lontano da me. A pochi passi dal bosco, vi erano un altro paio di alberi, che mi sarebbero serviti come indicatore della trappola. Mi misi dietro l'albero e castai la magia Thunder nella corteccia e sopratutto senza farmi vedere. Egil continuava a tergiversare e io non potevo permettergli di stare così lontano. Evocai Ifrid, il quale, molto più rapido nella corsa di Egil, lo raggiunse e, nonostante la magia Blizzara inferta al guardiano, il demone del fuoco riuscì a lanciarlo verso di me e verso la trappola che avevo innescato. Non appena fu a fianco all'albero, attivai le magie Thunder nello stesso momento e Egil prese una scossa potentissima, anche se parata abbastanza bene dal Mura, che aveva attivato non appena entrato nell'arena. Era leggermente stordito e io ne approffitai per lanciare un pugnale di mitrhil a Dabi, il quale venne colpito in pieno e paralizzato dall'effetto magico del pugnale, e una spallata al cadetto, il quale cadde a terra. Stavo per attaccarlo con il Gunblade ma qualcosa mi fece volare: aveva utilizzato Levita su di me e subito dopo una magia Flare per farmi volare ancora più in alto.

- Ooooh cavolo... - dissi agitando le braccia per aria e atterrando nelle chiome degli alberi del bosco lì vicino
- Bel tentativo... - disse Egil

No, non dovevo permettergli di curare Dabi. Uscì di fretta dal bosco e lanciai una magia Blizzard verso Egil, il quale la evitò con un balzo di lato e non fece in tempo a riprendersi il suo kiactus.

- Come hai fatto? Dabi! Che ha? - disse Egil incuriosito
- Sono pugnali speciali questi... li ha fatti Terra... - dissi sorridendo
- Te la cavi abbastanza bene e se non fosse che siamo uno l'opposto dell'altro, sarebbe un combattimento da cinque secondi! - disse Egil sorridendo
- Già... - dissi alzando il gunblade

Egil sorrise e divise l'arco nelle due daghe: non penso che volesse attaccarmi fisicamente, sarebbe un suicidio contro di me per un mago.

- Sei pronto? - disse Egil
- Non vedo l'ora... - risposi sorridendo

**********

Egil, fai te :) Vincere o perdere non fa differenza per me, decidi te! Buon post ;)

Sono tornato ragazzi, con un nuovo canale e con nuove serie. Restate tunizzati per scoprirne di belle! Buona visione! :P
Spoiler
PROGRAMMAZIONE
LUNEDI
- Fantasy World, Final Fantasy IX -
MARTEDI
- Let's Technic, Minecraft Monster Pack 1.6.4 -
MERCOLEDI
- Fantasy World, Final Fantasy IX -
GIOVEDI
- Desertcraft, Minecraft Regrowth Pack 1.7.10 -
VENERDI
- Il ruggito del T-Rex, Dino Crisis -
SABATO
- Video Random -
Se dovete utilizzare il mio pg nel Garden, controllatevi la scheda prima, barboni! xD
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Spoiler
LE PERLE DI SAGGEZZA DEL GRUPPO DEL GC SU FB
Egil ha scritto: Non possiamo fare un referendum per dichiarare Matt Winchester illegale e immorale?

Leon ha scritto: Matt Winchester ogni volta che fai un commento inutile, un gattino nel mondo muore
Paine ha scritto: o.ò sisi confermo la mia teoria... Matt è posseduto dal demonio.
Leon ha scritto: E' più probabile che sia il demonio a essere posseduto da Matt Winchester.

Leon ha scritto: Non è la situazione ad essere disperata, è Matt che si è messo in testa di far crashare i server di Facebook.

Leon ha scritto: Matt Winchester la tua firma occupa una schermata intera e ho un fo***to monitor 1920*1080.
Matt Winchester ha scritto: Quindi anche Ruben è a Reloras??? Posso usare il suo pg????
Vero posso posso posso???
Daiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!
Drittz Do Urden ha scritto: No.
Matt Winchester ha scritto: Sob sigh... (A Drizzt Do Urden piace quest'elemento)
Paine ha scritto: Penso che comunque debba smettere di mortificare il povero matt.... è un cazzone, lo sappiamo tutti e mo lo sai anche tu, non ci fosse lui qua staremmo tutti a grattarci le palle, quindi passa un commento anche fosse acido. Paine docet
Leon ha scritto: Matt Winchester minaccia pure i cani randagi che incrocia per strada ormai (ovviamente trasformandosi in bahamut)
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Pup :>
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Re: Zoolab

Messaggio da Pup :> »

Un modo per conoscersi
Matt vs Egil

Eravamo di nuovo faccia a faccia, ma stavolta Dabi non era più con me e Matt aveva Ifrid al suo fianco...
Devo fare qualcosa! - pensò il cadetto Egil.
Un'idea gli venne in mente e, sganciando le due parti dell'arco, divise le due daghe di mithril, una per mano.

Egil: La cosa si fa interessante - disse il cadetto sorridendo. :smt112
Matt: Vuoi provare un attacco fisico contro di me? Non mi starai sottovalutando? - rispose sfottendo l'avversario :asd:
Egil: Non lo pensare affatto!! - disse il cadetto, mentre prendeva la rincorsa verso il Guardian Force di Matt.

Mentre Ifrid si metteva in guardia, pronto ad attaccare, Matt lanciò due dei pugnali di Terra contro il cadetto Egil, che ne schivò uno mentre l'altro lo colpì di striscio ad un braccio.
Durante la corsa, si castò prima un Vanish, scomparendo alla vista dell'avversario, quindi un levita, per far si che i passi non facessero rumore.
Matt rimase un attimo spiazzato mentre Ifrid iniziò a colpire alla cieca.
Evitando una manata del GF, Egil riuscì ad avvicinarsi alla creatura colpendolo varie volte con le daghe, ogni colpo seguito da una magia Blizzara.

Basta, io me ne vado! Qui sbrigatela da solo, Matt - disse Ifrid, scomparendo.
Ma come!! - rispose il cadetto, mentre il suo avversario era completamente svanito. :smt091

Un fendente sul fianco, uno al braccio, uno ad una gamba.... I colpi di Egil erano tutti lenti e poco forti, quindi Matt riuscì ad avvertirli e pararli senza troppa difficoltà, subendo solo qualche taglio superficiale.

Questo è il massimo che sai fare? - disse lanciando un Thunder tutto attorno a lui, mentre Egil si allontanò per schivare un fulmine, tornando visibile e con i piedi per terra. :asd:
Non te la prendere... E' comunque un'allenamento ed ero troppo ansioso di usare la nuova arma forgiatami da Terra!! XD - rispose.
Non te la cavi male!! Non troppo... XD - disse Matt.
Attaccami tu, allora! - lo provocò Egil.

Matt non se o fece ripetere due volte e partì all'attacco, con il gunblade pronto a tagliare il suo avversario.
Il primo colpo fu un fentente verticale, che Egil schivò lateralmente a destra, seguito da un colpo di proiettile che lo prese ad un braccio destro.
Rapida fu la risposta di un leggero colpo con la daga sinistra al fianco di Matt. La materia Drain incastonata nell'arma risucchiò abbastanza energie da fermare appena l'emorragia al braccio.
Mentre con la mano destra Egil stava cercando di indirizzare un Thundara verso l'avversario, Matt rispose girando rapidamente la lama del gunblade e riportando l'arma verso l'alto.
Una lastra di ghiaccio fu creata appena in tempo dal mago proteggendosi il braccio dalla lama.
Con un rapido balzo indietro, Egil guadagnò la distanza che gli permise di lanciare un Aeroga contro il suo avversario.
Con un repentino Shell, il guerriero evitò gran parte dei danni, finendo però a qualche metro di distanza.
Lo scambio di colpi aveva portato Egil esattamente dove Matt aveva voluto... Vicino ad un altro albero minato con un Thunder.
Rilasciò la magia ma il mago non si fece fregare una seconda volta. Attivò un Reflex che rispedì la magia a Matt.
Il cadetto rapidamente lanciò un pugnale a terra, a metà distanza tra lui e l'avversario. Il fulmine attirato da metallo non colpì nessuno dei due cadetti, disperdendosi a terra.
Matt riprese la sua corsa verso Egil, che, non più supportato dall'Haste di Dabi, non riuscì a guadagnare la distanza, venendo di nuovo coinvolto nel corpo a corpo.
I colpi di Matt erano forti e ben piazzati e difficilmente Egil riusciva a tenergli testa. C'era un solo modo per allontanarlo definitivamente: lanciò un Flare esattamente nel mezzo dei due e la potentissima esplosione li scaraventò entrambi a parecchi metri di distanza!
Il cadetto Matt fu sbalzato violentemente indietro, andando a sbattere contro il tronco di un'albero, mentre il cadetto Egil era atterrato in piedi, mentre un'aura di luce segnava il dissolvimento del mura utilizzato un attimo prima dell'esplosione.

Matt: Ma che fai!!! Sei pazzo?!?!? E' solo un'allenamento! :smt104
Egil: Non fare la femminuccia! - disse il cadetto sfottendo il suo avversario - e non dirmi che questo attacco è bastato a metterti KO... - :asd:
Matt: Hai ragione... Questo non mi fermerà di certo!! Hahahaha!! :-D
Egil: Allora direi che possiamo continuare!

Mentre Matt riguadagnava la distanza, Egil ricompose il suo arco ma non fece in tempo a incoccare una freccia che il cadetto l'aveva già raggiunto.
Egil: non questa volta!! - disse mentre con un blizzara creò un muro di ghiaccio tra i due.
Matt, senza perdersi d'animo, invocò un piccolo Fire per sciogliere il ghiaccio e sfonndarlo definitivamente con una spallata, anche se la sua spalla non la giudicò una mossa particolarmente saggia. Arrivato dall'altro lato, il cadetto Egil aveva avuto il tempo di incoccare la freccia, che ora puntava esattamente al viso dell'avversario.
Egil: Ti arrendi? :smt110
Matt, ansimando: Non ci sperare! - disse mentre con un veloce colpo col piatto della lama deviò l'arco dell'avversario, la cui freccia andò verso l'alto, chissà dove.
Usare le daghe ancora unite non era particolarmente maneggevole, ma per limitare i danni dei colpi del cadetto Matt era già qualcosa.

Con un blizzara rivolto verso i piedi del suo avversario, Egil riuscì a far cadete Matt per terra, spezzando per un attimo il ritmo dei colpi, che il mago difficilmente riusciva a sostenere.
Sfruttando del momento, Egil si castò un Energira per curare le ferite più dolorose, mentre Matt, come un Berserk, già si risollevava per ripartire all'attacco.
Le ferite subite si facevano sentire, così come la stanchezza... per entrambi!
Il ritmo era rallentato ed i colpi sempre gli stessi. Con le daghe ancora unite, Egil riusciva abbastanza bene a tenere testa al cadetto, anche colpendo ogni tanto, ma i suoi colpi non infliggevano quasi nessun danno.
I due si separarono per un istante, cercando di infilare quanta più aria potessero nei loro polmoni...
Un solo sguardo e decisero. Era il momento di terminare il combattimento!
Egil caricò lo Yoichi rapidamente con un doppio Flare mentre Matt alzò il Revolver, caricando il fendente con tutta la sua forza residua.
I due corsero ognuno nella direzione dell'altro per il colpo decisivo.
La lama di Matt calò con quanta più forza avesse verso il suo avversario, che rispose alzando rapidamente una delle estremità dell'arco/doppia daga.
Le lame tozzarono producendo scintille e mentre il colpo di Matt sembrava sopraffare la difesa di Egil, il doppio Flare si liberò in tutta la sua potenza.
I due furono scagliati lontano l'uno dall'altro, mentre le rispettive armi volavano ancora più lontano...

Esausti e disarmati, i due si rialzarono in piedi, sempre faccia a faccia...
Matt: Anf... Anf... Direi che è finita... - disse ansimando.
Egil: Anf... Anf... Per te forse! Anf.. Io ho ancora le mie magie!
Matt: Cavolo - disse cercando le forze per correre verso il gunblade, senza trovarle! :smt009
Egil: Direi che è finita qui... Anf... Anf... FIRA!!! - disse il cadetto, invocando la magia contro il suo avversario.

Il fuoco divampò, il fuoco bruciò, il fuoco... fece cilecca!
La piccola fiammella che si liberò sulla manica di Matt si spense con un singolo soffio... Che decretò l'effettiva fine dello scontro.

Egil: Anf... Mi sa che... Anf... ho terminato gli MP... :smt091
Matt: Quindi è... Anf... pareggio!!! :-D
Egil: Così... pare... - disse lasciandosi cadere a terra, mentre il vento portava via la stanchezza e l'erba lo solleticava dietro al collo.
Matt fece lo stesso, godendosi quei pochi attimi di riposo prima di partire per la missione a Toleno.

Egil: La prossima volta che saremo sul campo di battaglia... Spero proprio di averti al mio fianco piuttosto che contro!! :-D
Matt: Stessa cosa per me!! :hihi: Egil, - aggiunse il cadetto dopo una pausa - ma non dovresti recuperare Dabi?
Egil: Umm? Ah! - disse alzandosi di scatto - Daaaaaaaaaabiiii!!!! Sto arrivando!!!!!! - disse correndo come un lampo verso il kyactus, con chissà quali energie.

All'uscita dello Zoolab:
Egil: Direi che è stato un'ottimo allenamento... - disse mentre, grondante di sudore (e sangue!!), si dava una ripulita con un asciugamano, in attesa di una luuuunga doccia.
Matt: Vero!! Ma la prossima volta cerchiamo di ferirci un po' meno!! :smt009
Egil: Che c'è, hai paura di qualche taglio?? :asd:
Matt: Di qualche taglio no di certo... - rispose - Ma poi chi la sente Aura quando ci presenteremo in infermeria così conciati?? :smt091
Egil: Già... Aura! :hihi: Hahahahaha!!!
Matt: Hahahahaha!!!
I cadetti si misero a ridere mentre il piccolo kyactus saltellava attorno ai due, condividendo la loro ilarità.

Un rumoroso starnuto proveniente dall'infermeria riecheggiò per tutta la struttura.

Matt vs Egil
Fine.
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Ruben -.-
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Re: Zoolab

Messaggio da Ruben -.- »

Live and let die
Post conclusivo...
"Non farmi morire da solo, ti prego."

L'aria fu come svuotata da qualsiasi rumore.

"Detta così, sembra la richiesta di un condannato a morte." obiettò Pip, le guance ancora umide.
"Lo è in un certo senso. Vedila così se vuoi."
"Io vorrei vedere invece un uomo che non si arrende." esclamò Pip. La sua era rabbia mista a delusione. Poco importava che dovesse essere lui ad ucciderlo o qualcun altro. Pip desiderava ardentemente che Ruben vivesse. Che vivesse e basta. E non per sottrarsi alla responsabilità che Ruben gli stava riversando addosso, ma solo perché gli voleva bene più di un amico, come un fratello.
"Io non mi sono arreso. Ho solo preso una decisione. Spremerò da questo corpo cadente ogni goccia di energia che potrò a favore del Garden e quando sarà più che evidente che la morte sarà alla soglia, morirò come IO ho programmato."

Ci fu di nuovo un silenzio assordante. Dopo un po, Pip si avvicinò a Ruben e gli tese la mano. Una seconda volta. Ruben scrutò il volto di Pip per qualche secondo e la afferrò tirandosi su. I due si avviarono all'uscita.

"Tu lo sapevi già che avrei accettato, vero?" chiese Pip.
"Ci sono alcune cose che devo dirti prima di non parlare più di questa questione fino a quando non sarà il momento." riprese Ruben.
"Non mi hai risposto..." obiettò Pip. Ruben riprese come non avesse sentito.
"Quelli dell'Ordine non possono pretendere che un uomo si tolga la vita o si faccia uccidere a dispetto di un rischio non sicuro..."
"Cioè non sono affatto certi che la tua morte naturale possa rovinare la trama dimensionale??! Come fanno allora a chiederti..."
"Pip, non ricominciare ti prego. Stammi a sentire. Accettare di essere ucciso mi ha permesso di ottenere qualche vantaggio. E non credere che la trattativa sia stata facile."

La curiosità di Pip prese il sopravvento sulla sua rabbia. Quale favore poteva aver ottenuto Ruben?

"Ho richiesto e ottenuto di farti diventare preside del Garden di Rinoa dopo la mia morte."

Pip trasalì come avesse ricevuto un pugno allo stomaco. Le budella gli si contorsero e la rabbia tornò più forte di prima.

"Cos ... cosa ... come ti è saltata in mente una cosa del genere?! Non puoi permetterti di prendere decisioni così importanti per conto mio! Non ti basta avermi chiesto di ucciderti...? Non ho intenzione di accettare..."
"Accetterai." rispose Ruben un po freddo. "L'alternativa sarebbe lo scioglimento del Garden e lo smantellamento della struttura. E questa è una opzione che non vuoi neanche prendere in considerazione. Tu sei come me...o forse anche peggio. Non sapresti dove andare senza il Garden."

Pip boccheggiò cercando un modo di ribattere. Scoprì di non riuscire a trovare niente di dire. Fu sconvolto nel capire quanto Ruben lo conoscesse a fondo. Poi la lucidità tornò.

"Quelli dell'Ordine devono averti preso in giro. Come fai a sapere che non si rimangeranno tutto alla tua morte? La mia parola varrà meno che niente, considerato soprattutto che sarò io ad ucciderti. La maggioranza si farà l'idea che io ti abbia ammazzato per avere il tuo posto." disse Pip ridendo. Era convinto di aver trovato la falla nei programmi di Ruben.
"Ho siglato l'accordo con documenti scritti e depositati al Garden supremo e al Comando Commander. E siccome so che la carta può essere distrutta e i documenti trafugati, ho provveduto a fare sigillare il patto con un incantesimo autonomo. La violazione dell'accordo significherebbe la morte di coloro che l'hanno stipulato, tutti gli anziani dell'Ordine in pratica. Raistlin ha fatto l'incantesimo e quindi da garante. Nessuno può scioglierlo, neanche lo stesso Raistlin."

Il sorriso di Pip si spense come una lampadine fulminata e il mal di stomaco tornò più violento di prima; adesso aveva anche una certa nausea.

"Avanti!" esclamò Ruben. "Si tratta del posto di preside del Garden di Rinoa, non di dirigere il traffico ad Esthar." Si fermò e si girò verso Pip, appoggiò entrambe le mani sulle sue spalle in un gesto di affetto.
"Stammi a sentire. L'Ordine dei garden deve continuare ad esistere, non possiamo rischiare nulla. Per quanto il suo operato abbia un valore spesso singhiozzante, è solo grazie a loro che non abbiamo più avuto un'altra Cleyra o un'altra Alexandria. E' grazie a loro che i vari governi dei vari mondi hanno rinunciato alla politica espansionistica che va a discapito della vita dei civili. Questo NON DEVE cambiare. Ma tu ha ben detto che molto delle vecchie ideologie si è perso col tempo. Ora sappiamo con certezza che all'interno del Garden supremo e forse anche all'interno del Consiglio degli anziani ci sono degli infiltrati. Finché ci sono anziani come Rinoa o Raistlin non abbiamo nulla da temere ma, se questi dovessero venir meno, vi dovrete far trovare pronti."

"Io credevo che fossero i Commander a dover controllare l'operato del'Ordine." obiettò Pip.

"I Commander sono un organo soprattutto politico. Anche se sono più addestrati dei SeeD, ora come ora non hanno i mezzi ne le strutture per contrastare militarmente l'Ordine, proprio perché al momento non c'è questa necessità. Il nostro Garden è la chiave. La presenza dei Commander in questo garden è la chiave! Le decisioni di chi guida questo Garden sono la chiave! Per questo non posso permettere che il ruolo di preside sia dato ad un SeeD qualunque. Devo accertarmi che il preside del Garden di Rinoa faccia le giuste scelte."

"Tu stai parlando di <contrasto militare>... una guerra... un colpo di stato." fece Pip un po spaventato.

"Non ti sto dicendo che tutto questo avverrà domani o dopodomani. Ma abbiamo già avuto delle avvisaglie. Ho il sospetto che la Decatris sia solo la punta dell'iceberg, di qualcosa di molto più grosso che scava ogni giorno solo un po più a fondo nel sistema Garden. E non sono il solo che la pensa così. Dobbiamo essere pronti. ... Dovrai essere pronto." e la voce di Ruben si velò di un pizzico di malinconia.

"Come farò a sapere ciò che fare?"

Ruben lasciò le spalle dell'amico (Capì che le aveva strette un po troppo) e gli puntò l'indice verso il petto.

"Qui dentro hai un innato senso di giustizia. Non è da tutti credimi, ma non sei neanche il solo. Fidati di Drizzt, fidati di Aura. Siamo SeeD e siamo Commander ma non siamo schiavi degli ordini impartiti se questi vanno contro i principi che condividiamo. Segui il tuo cuore e farai la scelta giusta."

Mentre Ruben si allontanava, Pip ebbe come l'impressione che un periodo meraviglioso della sua vita fosse finito in quell'istante. Sapeva che ciò che Ruben aveva preventivato non sarebbe successo certo a breve, che aveva ancora tempo da passare vicino a lui e vicino ai suoi amici in modo allegro e spensierato. Ma non riuscì a ricacciare indietro la sensazione che quello scontro fosse diventato una sorta di spartiacque, un muro divisorio tra ciò che di bello era stato e ciò che di difficoltoso stava per arrivare.
Chiedere scusa è un gesto che rafforza l'amicizia, chiarisce i dubbi,
è un rimedio contro l'odio, non è mai un segno di debolezza.
-
Romano Battaglia
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Aenima
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En garde. Pret. Allez!

Messaggio da Aenima »

Raiden vs Alex
Allenamento - nessun giudice
Durata: 1 post a testa
Ambientazione: Lago di Obel - Pianura (FF8, area di Timber)
Potendosi ritenere la missione contro l'Organizzazione Dekatris conclusa, Raiden aveva deciso, dopo essersi opportunamente rimesso in sesto, di riprendere con gli allenamenti.
Lo spadaccino odiava non aver alcunché da fare, e, soprattutto, voleva fare in modo di trovarsi in forma, in vista di eventuali incarichi assegnati al Garden.
Quella notte le lame sarebbero tornate ad incrociarsi.
Così, Raiden si diresse verso lo Zoolab, l'avveniristico centro di addestramento del Rinoa's Garden. Una volta varcata la soglia di ingresso, lo spadaccino venne a trovarsi nella pianura che circondava le placide acque del lago Obel. Era notte ormai inoltrata e la Luna, brillando di luce riflessa, inondava con squarci argentei la superficie del lago, creando dei suggestivi giochi di luce, quasi come se una grande mano invisibile stesse dando una sfumatura d'argento all'acqua. Una leggera brezza solcava poi la pianura, sospingendo pigramente le centinaia di migliaia e forse più di fili d'erba lì presenti.
Raiden si guardò intorno. “Questo posto è perfetto per uno scontro tra lame” pensò lo spadaccino. Lì avrebbero potuto combattere con disinvoltura, senza alcun intralcio: non v'era niente che potesse ostacolare i movimenti di uno spadaccino. Raiden si voltò a guardare la luna piena, lasciando che la sua pallida luce si riflettesse nei suoi glaciali e cerulei occhi. Sperava che la sua partner d'allenamento non tardasse.
E, proprio mentre questo pensiero attraversava la sua mente, Alexandra Schwarzlight fece il suo ingresso in scena. Percependo i passi della giovane donna, che solcava il soffice manto erboso sotto i suoi piedi, Raiden si voltò verso Alex, dicendo, in tono affabile: “Sapevo che non avresti tardato. Dì la verità, l'idea di un allenamento tra spadaccini ha stuzzicato sin dall'inizio anche te, eh?”.
In verità, sì, lo ammetto, non vedevo l'ora. E' da parecchio che non mi capita di incontrare un altro spadaccino in allenamento” rispose la ragazza, scostandosi con la mano una ciocca ribelle di capelli che, sospinta dal vento, gli era finita dinanzi agli occhi.
Bene” disse lo spadaccino, accennando un sorriso compiaciuto. “E allora cosa aspettiamo? Mettiamoci alla prova!
I due spadaccini si avvicinarono, ponendosi l'uno di fronte all'altro. Glamdring e Durandal si incrociarono pacificamente a mezz'aria: era il segno che il combattimento poteva avere inizio. Simultaneamente, i due spadaccini allontanarono reciprocamente le loro lame e, dandosi una forte spinta con le gambe, piroettarono agilmente all'indietro, descrivendo un arco a mezz'aria. In tal modo, frapposero tra di loro qualche metro di distanza.
En garde
Lo spadaccino assunse la posizione di guardia; impugnava Glamdring con la mano destra, con braccio e avambraccio disposti quasi ad angolo retto, così che la lama puntasse obliquamente in alto. La gamba destra era leggermente piegata, mentre, invece, la sinistra, retta, poggiava saldamente a terra. Infine, la mano sinistra dello spadaccino era libera, tenuta lungo il corpo. Anche Alex si raccolse in posizione di guardia, stringendo saldamente Durandal, pronta all'assalto.
Prêt
Erano pronti. I loro sguardi si incrociarono, nel mentre il vento scarmigliava loro i capelli, scostando ciocche a destra e a manca. Ma, al momento, nessuno dei due se ne curò: erano troppo concentrati per badare ai capelli. Per l'occasione, Raiden aveva deciso di non indossare il suo tradizionale casco da battaglia, avendo preferito che, nel corso del duello, Alexandra potesse guardarlo negli occhi. Dal loro sguardo era più che evidente che entrambi non desideravano altro che misurare le proprie capacità.
Allez!
All'unisono, i due spadaccini scattarono in avanti, l'uno verso l'altro, incontrandosi a metà strada. Raiden tentò un affondo, facendo scattare Glamdring in avanti come un grilletto, ma Alexandra, spostando rapidamente verso sinistra la sua lama, ne arrestò la corsa, parando il colpo. Le due lame si allontanarono l'una dall'altra, per poi incrociarsi nuovamente a mezz'aria, e ancora, ripetutamente, in una serie vorticosa di attacchi, parate e risposte, nel mentre i loro padroni ne accompagnavano i movimenti con passi rapidi o piccoli salti. Tale era la grazia e l'agilità nei movimenti dei due spadaccini, che sembravano essere impegnati in un valzer, anziché in uno scontro. Le loro spade assecondavano i loro corpi, quasi ne fossero parte integrante.
Prima regola dello spadaccino: considerare la spada parte di sé, un'estensione del corpo, e non un oggetto estraneo.
Dopo un po', la danza ebbe fine. Leggermente ansimanti, i due tornarono a squadrarsi reciprocamente, da una debita distanza. “Direi che, come riscaldamento, può bastare” disse Alexandra. “Sì, sono d'accordo” le fece eco Raiden. “Adesso facciamo sul serio.
Raiden scattò ancora una volta verso Alex, ma questa volta non portò nessun affondo. D'improvviso, puntellandosi sulle gambe, balzò molto in alto e deviò, allontanandosi lateralmente da Alex. Nel mentre si trovava ancora in aria, lo spadaccino evocò la magia Thunder contro Alexandra. Le saette piombarono d'incanto, stagliandosi sul pallido sfondo lunare, per poi infrangersi sulla ragazza. Intuendo forse le intenzioni dello spadaccino, Alex scartò all'ultimo istante, balzando all'indietro e finendo colpita soltanto di striscio da un paio di lampi. Ma Raiden non voleva darle tregua: atterrato al suolo, fece di nuovo leva sulle sue gambe, flettendole, per spingersi in avanti, verso Alex. Ancora una volta, le lame si incrociarono a mezz'aria, seppur con maggiore forza. Ognuno cercava di perforare la guardia dell'altro, facendo forza sulla lama stringendo il manico con ambo le mani: con ogni singolo muscolo impegnato nello sforzo, entrambi digrignarono i denti, le mani leggermente tremanti sotto la presa del metallo. La forza era tale che le due lame gemevano sotto la presa, sfregando ed emettendo piccole faville.
B-bel tentativo, spadaccino” balbettò Alex per lo sforzo di mantenere la presa. Raiden sorrise. Era un sorriso di soddisfazione. Il combattimento aveva preso la giusta piega.
Si respinsero allontanandosi di scatto, nuovamente, ma stavolta fu Alex a prendere l'iniziativa. La donna attivò il sigillo di fuoco sulla sua Durandal e, come un predatore sulla preda, si avventò su Raiden, il quale riuscì a schivare il fendente della ragazza solo all'ultimo istante, deviando la traiettoria della spada di Alex con il piatto della sua lama e piroettando di lato. Così facendo, venne anch'egli colpito di striscio, al fianco destro. In corrispondenza della bruciatura, i lembi della sua tuta emettevano sottili rivoli di fumo e una goccia di sangue venne fuori dal taglio. Stranamente divertito, Raiden si asciugò la ferita con il palmo della mano. Il combattimento aveva davvero preso la piega giusta.
Però, se questo è un allenamento, non oso immaginare cosa potremmo combinare se ci scontrassimo sul serio!” disse Raiden, riuscendo a strappare un sorriso alla sua avversaria. “Qualunque cosa, sarebbe senza dubbio entusiasmante” rispose Alex, soddisfatta.
Così, gli indugi erano stati rotti. E, viste le premesse, lo spadaccino pensò di aver trovato un'ottima compagna di allenamento. Il loro stile era simile, così come il loro carattere.
Su, bando alle ciance. Concludiamo il nostro allenamento” riprese lo spadaccino. E, per la terza volta, i due contendenti si fiondarono l'uno verso l'altro, le loro lame pronte a brillare nuovamente nella notte.
« The world needs bad men. We keep the other bad men from the door. »

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schwarzlight
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Final Bout

Messaggio da schwarzlight »

Raiden vs Alex
Post conclusivo
Lo scambio di colpi era ripreso, più rapido, più frenetico. A serrati scambi di attacchi e parate si alternavano brevi attimi di calma, in cui i due combattenti si studiavano reciprocamente per trovare una falla nella guardia dell'altro. Fino a quel momento erano stati pochi i colpi andati a segno, da entrambe le parti: i due contendenti quasi si eguagliavano in destrezza e potenza, e riuscire a sopraffare l'uno o l'altra era ben difficile.
Occasionalmente, Raiden utilizzava una magia elementale, per destabilizzare l'andamento dell'allenamento in suo favore, me era ben difficile riuscire a distrarre Alex quel tanto che serviva a sferrare un attacco decisivo. Più di una volta un Fire aveva cozzato contro la lama di Durandal, o un Blizzard aveva mancato le gambe di lei. La ragazza, dal canto suo, continuava a servirsi del sigillo di fuoco impresso sulla lama della sua spada. L'aveva già riattivato un paio di volte, rendendolo più potente, ma pure per lei si rivelava difficile portare a segno i suoi fendenti laterali.
La loro abilità nel combattere, così come l'agilità, si eguagliavano quasi.

Si fermarono nuovamente, entrambi con il fiatone. Erano in stallo.
Per quanto si sforzasse, Alex non riusciva a far cadere la guardia dell'avversario. Come poteva fare per raggiungere tale traguardo?
Decise di combattere più liberamente.
Con un mezzo giro su sé stessa si avvicinò a Raiden, abbassandosi e tentando una falciata all'altezza delle caviglie. Lo spadaccino non si lasciò prendere alla sprovvista, e con un balzo laterale evitò la lama di Durandal, per poi contrattaccare con un affondo dall'alto. Alex parò il colpo con l'elsa della sua spada, che aveva alzato a scudo della propria persona, per poi allontanarsi e tornare nuovamente alla carica con un abile gioco di gambe. Il nuovo assalto vide le lame scontrarsi violentemente, in una nuova sequenza di attacchi particolarmente feroci.
- Vediamo di smuovere un po' la situazione. - proferì Raiden, per poi far seguire alle parole l'azione: un rapido movimento di polso e una rotazione della lama indebolirono la presa della ragazza sulla propria arma, e un seguente fendente dal basso verso l'alto la disarmò, facendo roteare Durandal alle spalle della proprietaria.
Alexandra non si perse d'animo, e prima che l'avversario potesse ufficializzare la sua sconfitta con il colpo di grazia, si esibì in una capriola all'indietro, dalla quale Raiden dovette distanziarsi per non rischiare di venire colpito da uno dei calci di lei, che aveva prontamente calcolato tale mossa.
Riuscì a reimpossessarsi di Durandal nell'esatto momento in cui lo spadaccino fece forza sulle gambe per raggiungere la sua avversaria prima che potesse rialzarsi, preparandosi all'ultimo affondo.

Le lame stavolta non si incrociarono.
Alex non aveva fatto in tempo a evitare nuovamente l'attacco di Raiden, ritrovandosi così la punta di Glamdring premente sulla gola. Ma Raiden non faceva eccezione: con sua inaspettata sorpresa, nonostante la posizione scomoda, la giovane era riuscita a portare la fredda lama di Durandal a minacciare il suo cuore.
Si lasciò sfuggire uno sbuffo divertito. Non si sarebbe mai aspettato di trovare un'avversaria così ostica e testarda.
La ragazza gli restituì un sorriso beffardo, ma al contempo soddisfatto. Entrambi potevano dire di aver dato il meglio di sé, con le dovute limitazioni date dall'esser compagni e non nemici mortali, e l'allenamento si era rivelato decisamente fruttuoso.
- Decisamente, la situazione è rimasta invariata. - disse Alex, afferrando la mano che Raiden le aveva offerto per rialzarsi.
- Mi chiedo cosa sarebbe successo se ci fossimo scontrati sul campo di battaglia.
Era incerta su a quale risultato potesse condurre una simile evenienza. Era altamente probabile che il sigillo impresso sul braccio le avrebbe salvato la vita, ma quella si poteva considerare vittoria? Le sembrava più una scorciatoia, un imbroglio.
- ... spero non lo scopriremo mai. - rispose infine con un vago sguardo dalla sfumatura malinconica. Non poteva immaginare cosa significasse trovarsi a combattere contro coloro che erano stati suoi compagni. Aveva già avuto a che fare con dei traditori, certe volte lei stessa ne aveva fatto parte, ma... i pochi legami d'amicizia che aveva stretto non si erano mai infranti in tal modo, per fortuna.
Non avrebbe mai desiderato vivere la stessa situazione in cui al Garden si erano ritrovati grazie al tradimento di Jimmy Tiguyl.
Abbastanza ipocrita, da parte sua, visti i suoi precedenti. Ma chi poteva dire di non essere egoista, almeno un minimo?
- A proposito... mi piaceva questa maglia. - continuò, per sdrammatizzare, osservando distrattamente le bruciature sulla manica causate precedentemente dalla magia Thunder.
- Anche a me piaceva questa tuta. - ribatté lui con finto disappunto, riferendosi ai tagli inflitti da Durandal, pure essi bruciacchiati dal sigillo di fuoco.
- Touché.
Rimirò un'ultima volta il placido paesaggio del Lago Obel illuminato dalla luna, prima che questi svanisse per restituire alla vista l'arena fornita di spalti per gli studenti durante le lezioni pratiche.
- E' stato un bello scontro. Ci voleva.
- Già. Un giorno o l'altro dovremmo riprendere la sfida.
Alexandra piegò le labbra, esibendosi in un sorriso di sfida.
- Perché no.

La notte artificiale del centro d'addestramento si spense, per lasciare posto a quella reale che regnava all'esterno del Garden, illuminato da poche luci strategiche. Anche i corridoi parevano assopiti, immersi nell'inattività notturna.
I due spadaccini si diressero ognuno verso la propria camera, ma si sarebbero scontrati di nuovo.
Prima o poi.
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Drizzt Do Urden
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Re: Zoolab

Messaggio da Drizzt Do Urden »

Drizzt&Raiden Vs Pip&Alex

Ambientazione: Arena.
Regole: un post a testa.
Giudici: Aura e Sirius.


L’amichevole cena della sera precedente si era conclusa con un tanto semplice quanto deciso accordo: il giorno dopo, i quattro compagni si sarebbero scontrati nello Zoolab.

Adesso si trovavano lì, in piedi, immobili, ai vertici di un quadrato immaginario, eppure perfetto.
Drizzt di trovava di fronte al suo Compare, ed aveva Raiden, suo compagno per l’occasione, alla propria destra. Lo spadaccino, a sua volta, fronteggiava Alexandra.
Un breve conto alla rovescia con segnale acustico sancì l’inizio dell’incontro, quasi estraneo all’atmosfera creatasi. Poi, silenzio. Per un istante, nessuno si mosse. E, finalmente, i quattro scattarono all’unisono, dirigendosi verso il diretto avversario.
Un lieve sorriso increspava i volti di Raiden e Alexandra, due Cadetti che stavano pian piano sviluppando una grande complicità, mentre si avventavano l’uno contro l’altra.
I volti di Pip e Drizzt erano invece di ancor più facile lettura: il legame di amicizia che univa i due Commander era indissolubile, come testimoniava l’aperto sorriso di entrambi, ma i loro occhi, pieni di determinazione, non lasciavano spazio a dubbi. Non si sarebbero risparmiati.
Quando Drizzt si trovò a circa due metri da Pip, qualcosa nella sua espressione cambiò: il suo sorriso, da spensierato che era, si tramutò in beffardo. Scartò diagonalmente verso destra, nella direzione di Alex, lasciando però il fianco sinistro scoperto al proprio avversario, che prontamente ne approfittò. Il suo Gunblade, proiettato in avanti in un affondo, incontrò tuttavia soltanto aria: l’elfo scuro aveva fatto ricorso al Salto d’Ombra.
Pip conosceva troppo bene l’amico per lasciarsi sorprendere da una delle sue mosse preferite, e facendo perno con il piede sinistro, portato avanti durante l’affondo, riuscì a voltarsi fluidamente, pronto ad incrociare le lame con il compagno, che aveva evidentemente intenzione di riapparirgli alle spalle.
Ma quando si voltò trovò solo gli spalti dell’arena, vuoti e silenziosi, a fissarlo.
I dubbi che aveva provato nel vedere il drow compiere quella mossa ormai così scontata vennero prontamente fugati da un gemito soffocato.
Drizzt aveva effettivamente deciso di materializzarsi alle spalle di un avversario, ma quell’avversario non era Pip, bensì Alex. Mortegelida, impugnata con la mano destra (contrariamente alla consuetudine), fu parzialmente respinta dal Sigillo di Protezione situato sulla schiena della ragazza, lasciando solo un segno rosso che non avrebbe tardato a trasformarsi in livido.
Raiden, lestissimo, approfittò del momento di indecisione della ragazza per eseguire un affondo, che tuttavia grazie alla straordinaria rapidità di lei non ebbe altro esito che procurarle una lieve ferita al fianco destro, oltre ovviamente a rovinarle il vestito, come nella loro sfida precedente.

Alex: No, non di nuovo.

Raiden ghignò, ma tornò immediatamente serio quando una stalattite di ghiaccio passò fischiando accanto al suo orecchio sinistro, diretta verso Drizzt, che stava per sgambettare la ragazza. Pip aveva una linea di tiro sporca, ma l’agile Cadetta aveva intuito la sua mossa e riuscì con facilità a portarsi fuori dalla traiettoria del Blizzara del compagno.
Quanto a Drizzt, riuscì a deviare parzialmente il colpo con Lampo, ma una scheggia impazzita, fortunatamente di piccole dimensioni, gli si conficcò nel fianco sinistro.
Pip lo caricò, mentre Alex terminava l’aggraziata piroetta precedentemente intrapresa, facendo leva sul piede destro, per ingaggiare finalmente un corpo a corpo con Raiden.

* * * * *

Drizzt: A noi due, Compare.

Drizzt aveva sibilato, sicuro di sé. Incrociò le lame per parare il colpo di Pip, ritirandosi però all’indietro per diminuire la potenza dell’impatto. Con uno scatto del polso, liberò Mortegelida dalla posizione incrociata, descrivendo una mezzaluna che portò Nilmë sulla parte sinistra della guardia di Pip, per poi tentare un affondo con Lampo.
Pip fu molto rapido, riuscendo ad intercettare in tempo la scimitarra con il Gunblade, ma trovandosi così sbilanciato ed esposto al calcio che Drizzt gli diresse in pieno addome. L’elfo scuro cercò subito di lanciarsi in avanti, ma fu scaraventato via da un Thundara prontamente castato dal Commander avversario.
Si rialzò, malconcio, facendo ricorso all’Assorbimento Oscuro per recuperare in parte le energie.

Drizzt: Non male.
Pip: E non hai ancora visto niente!

* * * * *

A pochi metri di distanza, la battaglia si svolgeva sostanzialmente alla pari. I due combattenti parevano conoscere in anticipo le mosse dell’altro, adottando due stili di combattimento molto simili. Eppure, in entrambi i casi, quasi intimi e personali.
Alex era già lievemente ferita, ma riusciva a tener testa all’avversario anche grazie al Sigillo di Fuoco. Raiden non poteva permettersi di essere colpito, in quanto il colpo non avrebbe lasciato solo una ferita come ricordo.
Ancora un paio di scambi, poi Alex si lasciò scivolare a terra, sgambettando Raiden. Lo spadaccino avrebbe potuto schivare il colpo e provare ad attaccare l’avversaria da una posizione di maggior altezza, ma aveva notato, dalla posizione del corpo di lei, che l’avversaria era già pronta a rialzarsi di scatto, lanciandosi poi in avanti. Aveva memoria di quanto la ragazza potesse essere pericolosa anche da terra. Così, decise di assecondare il colpo, lasciandosi cadere all’indietro e producendosi in una capriola sulla schiena per poi rialzarsi. Alex gli fu subito addosso, e ricominciarono.

* * * * *

Dall’altra parte, il combattimento si faceva sempre più spettacolare. Drizzt appariva più pericoloso dal punto di vista fisico, grazie alla sua straordinaria rapidità ed abilità nella scherma, ma ogniqualvolta riusciva ad avvicinarsi tanto quanto bastava per infliggere il colpo decisivo, Pip lo respingeva grazie alla magia. Una volta l’elfo scuro vide addirittura pararsi un colpo portato con Lampo dall’avambraccio destro del compagno, rivestito dal suo particolare Protect rapido. Pip approfittò dello stupore dell’amico per disegnare una traiettoria a mezzaluna con il gunblade, sfruttando il peso dell’arma per imprimere la maggior potenza possibile. Nilmë andò a cozzare contro Mortegelida, ed il drow fu costretto a mollare la presa per non rischiare di rompersi il polso. Castò rapidamente una Sfera d’Ombra per non permettere a Pip di approfittare della sua situazione di momentaneo svantaggio, e rotolò a terra fino a raggiungere l’arma che aveva lasciato cadere. Stavolta invertì la presa: Lampo nella destra (la sua mano principale, sebbene fosse ormai praticamente ambidestro per quanto riguardava il combattimento) e Mortegelida nella sinistra. Lampo era leggermente più pesante ed aveva un’impugnatura più salda, che permetteva al drow di difendersi al meglio, mentre Mortegelida era lievemente più leggera e aerodinamica, e dunque più adatta agli attacchi rapidi, eseguiti sfruttando i buchi nella guardia avversaria creati da Lampo. In precedenza, aveva deciso di puntare su una maggiore rapidità con il braccio destro, ma adesso aveva bisogno di una guardia più decisa. Si rialzò rapidamente, ma dove prima c’era Pip, adesso non c’era più niente. Vanish. Il drow passò prontamente alla visione termica, ma l’esplosione di un Fira confuse lo spettro del calore, permettendo ad un invisibile Pip di attaccare di nuovo, stavolta impugnando l’arma a due mani. L’udito sviluppato di Drizzt gli permise di determinare all’incirca la direzione dalla quale sarebbe provenuto l’attacco, e grazie a ciò l’elfo scuro riuscì a notare la fredda traccia termica del Gunblade e ad intercettare il colpo, cercando più di deviarlo che di pararlo. Il contraccolpo si fece comunque sentire quando parte della potenza dell’attacco portato da Pip si scaricò sul polso destro del Commander, intorpidendolo. Drizzt, tuttavia, non mollò la presa. Riuscì a sgambettare l’amico con la gamba sinistra, piroettando verso destra, per poi dirigersi verso Raiden e Alex. Gli lanciò anche una Sfera d’Ombra come ultimo regalino, ma essa venne rispedita al mittente da un Reflex, ed intercettata da uno Scudo d’Ombra.
Colse la Cadetta alla sprovvista, riuscendo a disarmarla con un complicato gioco di spade, facendo leva contemporaneamente sia sulla lama che sulla guardia della Durandal grazie al doppio maneggio.
Rivolse a Raiden uno sguardo che lasciava intendere “qui ci penso io”. Il compagno annuì e si lanciò verso Pip.
I sogni di gloria della coppia vennero infranti dalla visione del Commander in sella a un destriero ad otto zampe, mentre brandiva la Zantetsuken.

Drizzt: Compare, che diavolo..?!
Pip: Questo non l’avevi ancora visto, eh?

Dietro la voce del Commander parve per un attimo essercene una seconda, bassa, cupa e profonda.
Raiden non demorse, caricando l’avversario, mentre i Tentacoli d’Ombra di Drizzt fuoriuscivano dal terreno, intralciando Pip/Odino.
Alex era ancora disarmata, per cui Drizzt non fece molto caso al protendersi della sua mano sinistra verso il suo collo. Quando avvertì il contatto, provò d’istinto a sottrarvisi tramite un Salto d’Ombra (interrompendo il controllo dei Tentacoli, che svanirono, a causa della distrazione), che avrebbe utilizzato anche per dare manforte a Raiden contro il sorprendente Pip, ma nessun suono uscì dalla sua bocca quando tentò di pronunciare la brevissima formula magica.
Alex sorrise, soddisfatta e sicura.

Alex: Vediamo come te la cavi adesso, Commander.

Il drow si augurò che il compagno riuscisse a resistere per il tempo necessario a Novox per svanire spontaneamente, mentre la Cadetta estraeva i pugnali.

C’era tutto in quella sfida. Dalla voglia di conoscersi a quella di stupire, ancora, dopo tanti anni. Dal dolore per le ferite subite alla soddisfazione per quelle inferte. Dalla voglia di affermare il proprio ego al di sopra di quello altrui, alla gioia di combatter con e per un compagno. Dalla rivalità, all’amicizia.
Perché un guerriero senza amici è un guerriero perso, ma un guerriero che trova nell’avversario un amico, è invincibile.
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Drizzt&Pip / Vincitore della 5° Sagra di Lindblum!

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Alexandra Schwarzlight ha scritto:tu sei un caso a parte, sei la trollface scesa in terra.
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Re: Zoolab

Messaggio da schwarzlight »

Drizzt&Raiden Vs Pip&Alex


Dopo aver costretto Drizzt al silenzio, eliminando le sue tecniche dell'Ombra, Alex intraprese un serrato attacco brandendo Sky e Nivalis. La rapida iniziativa le permise di spingere il Commander sulla difensiva, essendo stato preso alla sprovvista dall'inaspettata impressione del Sigillo Vocale: nella fase iniziale del confronto tra lui e la Cadetta, difatti, si ritrovò a dover parare diversi fendenti e pericolosi affondi delle due lame di silverite.
Entro breve, però, il vantaggio sfumò, portando lo scontro a una situazione di momentanea parità: entrambi i contendenti basavano le proprie azioni sulla rapidità e l'uso di due lame corte, e fra parate e schivate laterali nessuno dei due era ancora riuscito a sfiorare l'altro.
Alex però cominciava a sentire il peso della diversa esperienza. Il Drow poteva vantare anni di pratica sul campo che alla ragazza mancavano, sebbene potesse non considerarsi affatto alle prime armi. Decise di tentare il tutto per tutto disarmandolo: con la sinistra cercò l'impatto con Lampo per poi far seguire a breve distanza un secondo colpo con la destra, questa volta sull'elsa, mentre si abbassava per evitare il contrattacco di Drizzt con Mortegelida, ruotando il corpo usando come perno il piede destro per apportare un fendente verticale con il pugnale sinistro, atto ad allontanare da sé l'avversario. Il Commander subì il doppio attacco, perdendo leggermente presa sulla scimitarra, evitando poi con un balzo all'indietro la lama argentea di Nivalis, che gli sfiorò il petto.
Ristabilì subito una posizione di guardia, ma Alex aveva scartato verso destra, in direzione di Durandal. Reimpossessatasi della sua arma principale, vi attivò nuovamente il Sigillo di Fuoco, per poi ripartire all'attacco.

***

L'evocazione di Pip aveva preso Raiden in contropiede. O meglio: non l'evocazione, ma il controllo dello spirito.
Una tecnica a lui sconosciuta, ma che tuttavia non lo spinse a ritrarsi, anzi. Dopo il dissolversi dei Tentacoli d'Ombra di Drizzt, interruppe la carica frontale per tentare di aggirare l'avversario, ma la cavalcata di Sleipnir era molto più rapida di quanto pensasse, e fece appena in tempo a castare un Protect prima di esser colpito dalla Zantetsuken, proteggendosi anche con Glamdring. La potenza dell'impatto lo sbalzò indietro di un paio di metri, facendolo atterrare sulla schiena. Un po' per la forza di Pip aumentata dall'unione con Odino, un po' per lo slancio che lo stesso Cadetto si era dato, prevedendo che resistere a un simile attacco gli avrebbe solo causato traumi ai polsi e probabilmente molti più danni di quanti ne avesse subito grazie a quella soluzione.
Si rialzò con una capriola, mentre il Commander tornava alla carica. Ripensò a una mossa dello stesso Pip che aveva intravisto durante il proprio confronto con Alexandra, in uno di quei brevi attimi di tregua che si erano concessi per ristabilire le distanze.
Evocò quindi la magia Thunder, i cui fulmini si materializzarono a pochi centimetri dal volto dell'altro, che li deviò con un Reflex. La magia però mancò il mittente, che nel frattempo, approfittando della distrazione e della luce dei lampi, si era lasciato scivolare a terra, vibrando un fendente ai tendini della cavalcatura. Al nitrito di dolore di Sleipnir seguì il suo accasciarsi a terra, con conseguente balzo del cavaliere per evitare di finire trvolto dal suo peso. Il controllo dello spirito si interruppe, restituendo allo sciamano il suo aspetto usuale.

- E va bene, Odino non ti è simpatico. Ma non credere che ora sia tanto più facile!

Il Commander scatenò un Thundara, come a restituire il "favore" e, impugnato nuovamente il proprio gunblade, partì all'attacco contro Raiden, il cui Shell non aveva potuto schermarlo totalmente, e il quale ora si ritrovava una lieve ustione da elettricità sulla gamba destra, limitando la sua naturale destrezza.
Estrasse Pungolo. Una seconda arma gli sarebbe risultata estremamente utile in quel frangente.

***

Drizzt incrociò le lame per intercettare la spada avversaria. Poteva capire perché Alex avesse scelto di riprendere Durandal: oltre all'ovvio aumento di potenza dei colpi grazie al peso, la ragazza si dimostrava quasi più abile e a suo agio maneggiandola. In più, già diverse volte era riuscita a costringerlo brevemente ad allontanarsi per evitare una posizione troppo svantaggiata. Il suo non poter ancora utilizzare le magie, tra l'altro, lo metteva in una posizione di quasi parità con la Cadetta, che però cominciava a sentire l'indolenzimento provocato dal colpo alla schiena infertole proprio dal Drow a inizio scontro.
Schivò un altro paio di fendenti laterali fin troppo prevedibili ed evitò un tentativo di sgambetto, seguito subito da un calcio mirato alle articolazioni delle gambe. Lo evitò con un ribaltamento all'indietro, per poi poggiarsi sui palmi e tornare in posizione. Ora era il suo turno.

Alex non riuscì a precedere il Commander, trovandosi così costretta sulla difensiva. Abbandonò quindi Durandal per poter rispondere meglio al doppio maneggio di Drizzt con i suoi pugnali, più leggeri e manovrabili.
Mortegelida la raggiunse all'altezza della spalla, procurandole fortunatamente un taglio non profondo, mentre Lampo incontrò Sky sulla sua traiettoria. Si lasciò colpire nuovamente, stavolta alla spalla sinistra, anche lì scartando in modo da non accusare gravi danni. Abbandonò l'impugnatura di Nivalis per afferrare il polso sinistro del Commander, proteso verso il bersaglio, agganciò il braccio in modo da trovarsi schiena contro schiena e tentò un ribaltamento.
La mossa non ebbe l'effetto desiderato, non trovando come risultato l'atterramento di Drizzt, ma riuscì quantomeno a sbilanciarlo e a disarmarlo di una delle due scimitarre.

Per una frazione di secondo l'attenzione dei due avversari fu attirata dal ritiro dell'evocazione di Pip, mentre sul volto del Drow, osservò Alex, comparve dapprima un'espressione di realizzazione, poi un sorriso beffardo. La ragazza capì troppo tardi che il Sigillo Vocale aveva cessato il suo effetto, troppo presto rispetto al solito, probabilmente a causa della non perfetta impressione sul collo.
Drizzt scomparve, grazie alla tecnica del Salto d'Ombra.
Alex si voltò di scatto, memore dell'inizio dello scontro, ma, come era successo per Pip, non era lei il suo bersaglio.
Ricomparve alle spalle dello sciamano che non si aspettava certo il suo arrivo, subendo così un affondo che gli inflisse una ferita al fianco e interrompendo, quindi, il suo fendente ai danni di Raiden.
La Cadetta si affrettò a raggiungere il compagno, preso tra due fuochi, in tempo per intercettare la lama di Glamdring e portare l'attenzione del proprietario su di sé. Pip approfittò della momentanea vicinanza per richiamare un energira sulla ragazza e su sé stesso, prima di allontanarsi caricando Drizzt.
I due Cadetti si trovarono nuovamente a fronteggiarsi l'uno con l'altra.

- Non sei messa propriamente bene.
Alex sbuffò divertita, Durandal di nuovo in gioco.
- Da che pulpito.
Portò di fronte a sé la spada, impugnata con entrambe le mani.

- Fatti sotto, spadaccino.
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Aenima
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Force Your Way!

Messaggio da Aenima »

Drizzt&Raiden vs. Pip&Alex
Force your way!

Lo scontro procedeva a ritmi serrati, frenetici.
Dopo aver sofferto per mettere alle strette Pip e il suo Odino, lo spadaccino si era trovato faccia a faccia con lo sciamano. Era già pronto mentalmente a sostenere l'arduo duello con il Commander, ma Drizzt intervenne fulmineo, grazie alla tecnica del Salto d'Ombra, parandosi fra i due, così che Raiden potesse concentrarsi su Alex. Lo spadaccino, per riprendersi dalle ferite subite in precedenza, evocò su di sé la magia Energia, venendo circondato da un alone argenteo che, in parte, favorì la rimarginazione delle varie lacerazioni che solcavano il suo corpo le quali, pur non essendo particolarmente gravi, potevano infastidirlo nei movimenti. Raiden e Alexandra, i due spadaccini, furono così di nuovo faccia a faccia. La ragazza invitò Raiden a farsi sotto, e la risposta non si fece attendere: lo spadaccino scattò con un leggiadro guizzo verso Alex, portando un manroverso così rapido e deciso che lo spostamento d'aria indotto dalla lama risuonò quasi come uno schiocco di frusta. Alexandra, però, non si fece cogliere impreparata: parò l'assalto frapponendo Durandal orizzontalmente tra il suo corpo e la lama avversaria.
E' tutto qui quello che sai fare, spadaccino?” lo canzonò provocatoria la ragazza, sperando forse di causare una reazione di istinto che inducesse Raiden all'errore. Ma lo spadaccino non abbandonò la sua proverbiale freddezza, e si fece trovare pronto all'attacco di Alex che, con uno scatto di Durandal, tentò un montante ai danni di Raiden, il quale, prontamente, calò Glamdring verso il basso, incrociando la lama di Alex e deviandone la traiettoria. Non c'era niente da fare: i due sembravano equivalersi nell'arte della spada. Così Raiden decise di movimentare il gioco. Con un balzo, arretrò, aumentando la distanza tra sé e la sua avversaria.
Oh, posso fare molto di meglio, e, se ci tieni così tanto...te lo mostrerò!” rispose a tono lo spadaccino, con un sorriso sardonico stampato in faccia. “Tieniti pronta!
Lo spadaccino passò di nuovo all'attacco, Glamdring in pugno. Abbozzò un fendente, ma non era questa la sua reale intenzione: Alex aveva già assunto la posizione di guardia preparandosi a parare e rispondere all'attacco di Raiden, quando egli arrestò il suo braccio destro fermando la spada a mezz'aria e castando immediatamente la magia Fire contro la ragazza, volgendo verso di lei il palmo della mano sinistra.
Aveva bluffato.
Le fiamme vermiglie proruppero furiose scagliandosi verso Alex che, resasi conto di quanto era accaduto, cercò di evitare il peggio scartando di lato come un'acrobata, ma non fece in tempo: il fuoco lambì il suo corpo, rabbioso. Tuttavia, i danni vennero attenuati da uno Shell che Pip, trovandosi casualmente nelle vicinanze, aveva prontamente evocato sulla sua compagna.
A quanto pare, il tuo bel vestito muore dalla voglia di esser bruciacchiato” disse Raiden, notando le bruciature sparse sul corpo e sugli abiti di Alex. La ragazza non rispose. In un moto di orgoglio, attivò il Sigillo di Fuoco su Durandal e, dopo una breve rincorsa, balzò avventandosi su Raiden. La lama, circondata dalle fiamme, saettò in un mandritto che Alex aveva portato all'altezza della spalla sinistra di Raiden. Lo spadaccino, vista la furia cieca della ragazza, non rischiò la parata e cercò di evitare con un salto il colpo, venendo però colpito alla spalla. La spadaccina aveva pareggiato I conti.
Touché” disse Alex, soddisfatta.
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Nel mentre Raiden e Alex duellavano, i due Commander furono faccia a faccia.
Non vedevo l'ora di incontrarti qui, compare” disse Drizzt compiaciuto, fissando l'amico “Avanti, mostrami i tuoi miglioramenti! Sono proprio curioso di vedere cosa è cambiato dal nostro ultimo scontro.
Con piacere...era da tanto che volevo misurarmi di nuovo con te, sai” rispose Pip sorridendo “Sei pronto? In guardia, amico!”. Lo sciamano scattò verso Drizzt brandendo Nilme, mentre il drow stringeva la sola Mortegelida nella mano destra. Drizzt lanciò prontamente tre Sfere d'Ombra verso Pip, il quale riuscì a dribblarle agilmente, grazie alla magia Haste. “Oh avanti, tutto qui? Mi aspettavo qualcosa in più!” disse sorridendo. Lo sciamano, complice l'effetto di Haste, fu addosso a Drizzt in un baleno e vibrò un possente affondo con il suo gunblade, ma la lama si ritrovò a fendere il nulla: Drizzt, con la Forma d'Ombra, aveva mandato a vuoto l'attacco di Pip che, tuttavia, non era affatto sorpreso.
Oh andiamo, ancora questi giochetti!” esclamò il Commander divertito. “Su, fatti sotto, brutta ombra!”. In quel preciso frangente esplose il Fire che Raiden aveva scagliato su Alex, a pochi metri di distanza da Pip e Drizzt. Lo sciamano, che aveva seguito la scena con la coda dell'occhio, protesse con un efficace Shell la sua compagna, ma forse non si rese conto di aver dato involontariamente manforte a Drizzt. I guizzi di fuoco che scaturirono dall'infrangersi della magia su Alex e il suo Shell, insieme ai riflessi sulle lame dei due spadaccini, produssero una serie di bizzarri luccichii e bagliori con relativi giochi di ombre che andarono a circondare Pip. Con sagacia, il drow sfruttò le varie ombre per muoversi rapidamente con il Salto d'Ombra, passando da un'ombra all'altra; Pip non riuscì a seguirne i rapidi movimenti, trovandosi per un attimo spaesato: gli occhi dello sciamano guizzavano e saettavano da una direzione all'altra, nel tentativo di intercettare gli spostamenti di Drizzt.
Eh? Brutta ombra a chi? Prendi questo, compare!” Drizzt, emergendo di scatto da una delle ombre alle spalle di Pip, balzò in alto. “FANTASIA FINALE!” ululò il drow. La lama di Mortegelida venne pervasa da un alone di energia violaceo e, non appena Drizzt ebbe effettuato un fendente con la sua scimitarra, da essa si sprigionò una vigorosa onda d'urto falciforme che andò a schiantarsi al suolo, proprio nel punto in cui c'era Pip: l'esplosione, accompagnata da un caleidoscopio di colori, risuonò con un boato fragoroso, sollevando un'enorme quantità di terreno e polvere che impediva di vedere cosa fosse accaduto. Drizzt atterrò al suolo, spingendo al massimo la sua vista per cercare di capire cosa ne fosse stato di Pip, ma dello Sciamano non v'era alcuna traccia. Ad un tratto, un bagliore rossastro comparve sopra la testa di Drizzt, il quale levò il capo al cielo. Era Pip, trasfigurato: l'attacco di Drizzt lo aveva costretto ad attuare nuovamente il controllo dello spirito per unirsi alla Fenice. In questo modo, lo sciamano aveva avuto modo di scattare e librarsi in volo così da evitare il potente attacco del Drow. “Sono qui, compare! Davvero un bel tentativo, lo ammetto! Stavo quasi per finirci sotto, se non fosse stato per Fenice” disse Pip, attirando l'attenzione del suo avversario. Con leggerezza, planò al suolo, dopodiché interruppe il controllo dello spirito, riacquisendo le sue sembianze: si trattava di una tecnica potente quanto dispendiosa, e Pip non avrebbe potuto gestirla a lungo, avendola già utilizzata una volta nel corso dell'incontro, per cui decise di rinunciarvi. I due erano di nuovo faccia a faccia.
Contemporaneamente, Alex e Raiden, impegnati a combattere di spada, si trovarono di nuovo nelle vicinanze dei due. Ora erano tutti fermi, ai vertici di un quadrato immaginario: Pip e Raiden da un lato, Alexandra e Drizzt dall'altro. I quattro si squadrarono, prima di passare al successivo attacco.
"Davvero un gran combattimento, ragazzi" riprese Pip, con aria soddisfatta "E' stata un'ottima idea, complimenti a tutti...tranne che al qui presente Drizzt" concluse lo sciamano, scherzando. "Ahah vedremo se alla fine dello scontro la penserai ancora allo stesso modo, compare!" rispose il Drow sorridendo. Si erano concessi tutti un frangente di pausa, prima di ricominciare.
Commander, cadetti, ormai non faceva più alcuna differenza. Tutti bramavano dimostrare agli altri di cosa erano capaci, mettendosi alla prova reciprocamente. Qualunque fosse stato l'esito formale di quel combattimento, ne sarebbero usciti tutti vincitori: quello scontro rappresentava una rampa di lancio, da cui si poteva uscirne soltanto migliorati.
Spoiler
Ho usato alcuni termini propri del combattimento a spada nel post...per facilitare il lavoro ai giudici ed essere più chiaro aggiungo dei piccoli chiarimenti:
Manroverso e mandritto sono dei colpi dati in obliquo dall'alto in basso, con un'inclinazione più o meno di 45°, rispettivamente da sinistra a destra e da destra a sinistra ;)
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Drizzt&Raiden vs. Pip&Alex
Drizzt, il Drow redento.

Lo scontro era perfettamente, e fastidiosamente, in parità. Raiden era un ottimo combattente pur essendo un Cadetto, dandomi ancora una volta di più la conferma del fatto che i gradi, in combattimento, sono spesso relativi, anche se denotano una diversa esperienza quasi sempre fondamentale. Alexandra era altrettanto brava, e Pip lo conoscevo bene. Anche se aveva sviluppato nuove e potenti tecniche che non conoscevo.

Bravo Compare, fammi divertire.

Eravamo immobili, mentre i nostri sguardi passavano da un avversario all'altro in attesa di un segnale, del momento giusto. In verità, stavamo più che altro riprendendo le energie. Ci trovavamo a distanza di pochi metri l'uno dall'altro e nessuno aveva il coraggio di iniziare. Decisi di farlo io, sussurrando poche parole.

"Abbraccio delle ombre"

D'improvviso, l'ambiente circostante piombò nell'oscurità, permettendomi di scattare verso i miei bersagli senza che loro mi vedessero. I miei occhi particolari mi rendevano uno splendido essere della notte, del buio. Ma il mio cuore aveva imparato, prima e durante la mia vita al Garden, ad abbracciare la luce. Il cuore di Pip era il più luminoso, quello di Alex sconosciuto. Decisi di puntare verso di lei. La vidi porre su di sè il Sigillo di Protezione, già usato durante lo scontro: avevo notato che spesso lo utilizzava per coprire la parte alta della schiena, quindi decisi di puntare verso le gambe.
Ero invisibile, e lei era cieca.
Ma parò il mio colpo. Com'è possibile? Quando glielo chiesi, mi rispose con un risolino. Semplicemente, era stata fortunata, buttandosi con convinzione nella parata della parte del corpo che era più facile da colpire in quelle condizioni. Il Sigillo di Protezione le avrebbe protetto la parte alta del corpo, impedendo la causazione di danni gravi. Io non avrei puntato alla testa, non volevo ucciderla. Rimanevano le gambe, o le braccia. Ma le gambe erano nettamente la parte del corpo più facile da colpire, così con fede si era predisposta alla loro protezione.
La fortuna in combattimento è spesso una pessima alleata, ho sempre pensato. Tuttavia, essa è presente, si tratta di una verità innegabile. Anche il più semplice dei colpi comporta un margine di imprevedibilità, e spesso la decisione se effettuare un tipo di parata rispetto ad un altro prescinde da una scelta consapevole, ma deriva dall'istinto.
Ed il confine fra Istinto e Fortuna è spesso labile e confuso.

Molti quel confine lo chiamano Abilità. Quella che, in verità, Alex aveva dimostrato. E glielo dissi.

Sia Raiden che Pip erano intanto usciti dal mio Abbraccio, ingaggiando un combattimento all'esterno. Quanto ad Alexandra, beh, mi aveva solo parato un colpo. Con quello dopo non era riuscita a fare altrettanto. Con Lampo le spostai Durandal a terra, e le tirai un calcio nello stomaco, che la espulse dall'area di oscurità facendola rotolare per terra. Le fui addosso in pochi istanti, e lei evitò l'affondo diretto verso il basso con una capriola all'indietro, che le permise anche di rialzarsi in piedi, ansimante.
Notai le rune sul suo braccio farsi leggermente più luminose, prima che mi attaccasse facendo roteare Durandal dall'alto verso il basso. Dovetti utilizzare entrambe le mie armi, incrociandole, per parare il colpo, che tuttavia mi piegò leggermente le ginocchia. Poi Alex fece una cosa che mi colse completamente di sorpresa. Lasciò entrambe le mani dalla sua spada nell'esatto istante in cui cozzò con Lampo e Mortegelida, poi si abbassò velocemente estraendo Sky e la utilizzò di taglio causandomi una brutta ferita sulla gamba.

Non me l'aspettavo, non ero riuscito a fare niente per fermarla. Gemetti di dolore, poi utilizzai il Salto d'Ombra.

Raiden, lo spadaccino solitario.

Quando l'oscurità piombò su di noi, mi sentii per un attimo spaesato. Drizzt mi aveva parlato delle sue tecniche prima dello scontro. Ma mi stupii, rendendomi conto dell'effetto devastante che potevano avere in un combattimento. Pensai ad Alex immersa nell'ombra con il Drow.

Poveraccia.

Ma non ebbi tempo di fare ulteriori considerazioni. Mi trovavo di fronte un SeeD Commander, con anni di esperienza in battaglia. L'avevo osservato, durante lo scontro. Era un combattente ostico, forse il più completo fra di noi. Possedeva una buona capacità in ogni fondamentale del combattimento, in più aveva un'ottima potenza magica, oltre ad essere uno Sciamano. Io invece ero uno spadaccino: letale sulle brevi distanze, questa era la mia eccellenza. Spesso le due fazioni si scontrano: è meglio essere specialisti in un determinato campo, o saper fare qualsiasi cosa abbastanza bene? Probabilmente, la risposta la avrei avuta alla fine del combattimento.

- Vieni avanti, Spadaccino, o aspetti qualche aiuto divino? -
- Potrei farti la stessa domanda, Sciamano -

Partimmo all'unisono. Coprii in pochissimo tempo la distanza che ci separava, ma quando fui pronto a ricevere il suo colpo, il mio avversario scartò di lato con una capriola, mandando la mia spada a vuoto. Non dovevo permettergli di allontanarsi, ma dovendo schivare il Firara che mi castò pochi istanti dopo non riuscii ad avvicinarmi a lui. Iniziò a correre, cambiando continuamente direzione e castandomi ripetute magie. Avvicinarsi era come percorrere un campo minato, potevo essere colpito da una magia in qualsiasi momento.

Cosa posso fare?

Decisi di estrarre Pungolo, prendendolo per la punta. Glielo lanciai, ma Pip si trovava ad una decina di metri di distanza, quindi mancai il colpo. Ma non era quello il mio obiettivo. Riuscii a fermare la sua serie ininterrotta di magie, anche solo per un attimo. E fu il mio turno di avvicinarmi di qualche metro, mentre dalla mia mano fuoriuscivano fulmini diretti verso il mio avversario. Il Commander non si mosse di un metro, limitandosi a respingere le magie che lo raggiungevano con un piccolo scudo di colore viola: era la sua tecnica dello Shell Istantaneo, che creava una barriera particolarmente resistente che utilizzò per deviare le mie magie, che si infransero nel terreno circostante.

Ma ormai gli ero vicino.

Estrassi di nuovo Glamdring, menando un mandritto che egli parò stavolta con uno scudo verde, il Protect Istantaneo, lasciando il mio colpo scivolare via verso sinistra. Nello stesso momento, piroettò su se stesso verso destra, cercando di colpirmi la schiena con Nilme. Ma io ero più veloce di lui. Mi abbassai, mandando il suo attacco a vuoto, poi lo colpì con una gomitata nelle costole, provocandogli un ringhio di dolore. Gli ero superiore in velocità, ma non in resistenza. Si valuta quasi sempre l'efficacia di un colpo con riguardo a cosa di prova quando lo si riceve. Beh, si tratta di un grave errore. Pensando di avergli spaccato una costola, non mi aspettai il suo stivale stampato dritto sulla mia faccia, che mi fece ruzzolare poco lontano da lui.

Mi rialzai il più velocemente possibile, ma il mio avversario non c'era più. Stava correndo verso Drizzt ed Alex, e vidi il Drow in un momento di difficoltà. Dovevo raggiungerli anch'io.

Alexandra, la mercenaria esplosiva.

Ero riuscita a colpirlo. Ero riuscita a farlo indietreggiare, gemere, ritirare.
Probabilmente, l'avevo fatto arrabbiare.
Vidi Pip avvicinarsi di corsa, pronto a darmi man forte. Effettivamente, con il nemico in difficoltà, logica vuole che ci si concentri prima su di lui piuttosto che sull'altro. Peccato che questo nemico fosse più sfuggente di una lepre.

Drizzt riapparve vicino a Raiden, dopo aver utilizzato il Salto d'Ombra, tenendosi la gamba sanguinante. Lo spadaccino gli castò un Energia, mentre lui utilizzava il suo Assorbimento Oscuro per migliorare gli effetti della magia curativa del suo compagno. Non riuscirono a far rimarginare la ferita, ma almeno non sarebbe morto dissanguato. Di certo, i suoi movimenti sarebbero stati più lenti, quindi avremmo avuto più possibilità di colpirlo.

- Beh, complimenti. Drizzt non è un avversario facile -
- Sto facendo meglio di te, sai? -
- ...hai ragione... -

Avevamo concesso qualche momento al Drow per riprendersi. Avevo chiesto conferme a Pip riguardo a quella decisione, ma lui era stato irremovibile. Forse il suo senso di lealtà gli impediva di attaccare un avversario che si stava curando?
Sì, ma in un combattimento fra amici, pensai.
Tempo dopo, non sarei stata più così sicura di questa mia affermazione.

Il combattimento riprese, più violento di prima. Eravamo tutti come in uno stato di trance, tanto che nessuno riusciva più a colpirsi. I due Commander si muovevano potenti, decisi, sicuri dei loro mezzi. Io e Raiden combattevamo l'uno contro l'altro cercando di prevalere sull'altro in tutto, anche nell'eleganza dei movimenti. Si dice dei draghi che quando un maschio ed una femmina combattono, la femmina sia ancora più aggressiva del maschio, perchè se lui vuole prenderla come compagna deve lottare, e dimostrare in questo modo di rispettarla. Chissà se qualcuno pensava di me e Raiden, osservandoci, questa cosa. Dal canto mio, volevo semplicemente batterlo. Che poi significasse altro per qualche tradizione popolare, in quel momento non era un mio problema.

Continuammo a combattere, iniziando ad accusare seriamente la stanchezza. Poi, ad un certo punto, successe. Drizzt utilizzò i suoi Tentacoli d'Ombra per immobilizzare a terra Pip, poi mi scagliò addosso una Sfera d'Ombra, mentre Raiden utilizzò su di me la magia Fire. Non riuscii a schivarli, limitandomi a mettere le braccia davanti al viso.

Entrambi gli attacchi andarono a segno. Più avanti, mi raccontarono che il mio braccio, in quel momento, risplendette, ma io non me ne accorsi, cercando di rimettermi in piedi il più velocemente possibile e di colpire Raiden. Le mie condizioni erano critiche, infatti lui evitò facilmente il mio attacco e mi colpì al collo.

Svenni, poco prima di vedere una sagoma di fuoco che evitava l'attacco finale di Raiden, che ci avrebbe teletrasportati tutti fuori dall'arena.

Pip, il Commander buono.

Maledette ombre, prima o poi Drizzt le userà anche per cucinare!

L'abilità del mio amico nel manipolare l'elemento dell'oscurità mi era ben nota, tuttavia non ero riuscito ad evitare di venire avvolto dai Tentacoli come un salame. Ma non era quello il problema principale.
Per la prima volta, il combattimento non si trovava più in parità, ma pendeva pericolosamente verso la vittoria dei nostri avversari. Io ero immobilizzato, Alex era a terra, ferita seriamente e svenuta.
Ma effettivamente, non era nemmeno quello il problema vero.

Il problema vero, era che a meno di miracoli Alex sarebbe esplosa nel giro di pochi secondi. Dovevo fare qualcosa.

Effettuai la connessione con Fenice, riuscendo a liberarmi dai Tentacoli. Il potere scorreva in me, e velocemente mi spostai vicino ad Alex, colpendo con una spallata Raiden e prendendo la mia compagna in braccio, per poi librarmi in aria in modo da allontanarmi dai nostri avversari. Raiden tentò di seguirci, ma Drizzt lo fermò. Dovevano ricambiare il favore fatto in precedenza. Lo spadaccino capì, ed il suo senso di lealtà lo fece fermare.

- Giuro che se esplodi.. Ti ammazzo! -

La poggiai a terra, poi trassi un profondo respiro.

"Sacrificio finale"

Sentii come una botta allo stomaco, ed il potere della Fenice, ormai debole per il prolungarsi del combattimento, che si trasferiva nel corpo inerme della ragazza. Provai una sensazione strana: mi sembrava di essere un rubinetto che perde, sentendomi incapace di arrestare quel potere. I miei capelli cambiarono sempre di più tinta, passando dal rosso al moro, mentre le vesti e la spada di fuoco lasciavano posto alla mia divisa e a Nilme. Poi, la magia iniziò ad intaccare le mie energie, e questo effetto fu ancora più devastante. Ricacciai giù un conato di vomito, mentre la testa iniziava a girarmi. Dovetti inginocchiarmi. Speravo che sarebbe tutto finito presto.

E fortunatamente finì. Alex riaprì gli occhi, ed infine potei respirare, sollevato dal fatto che la tecnica si fosse conclusa.

- Grazie -
- E di che? -

Mi tirai su a fatica aiutato da Alex che, seppure con una parte delle sue forze ripristinate, si sentiva piuttosto debole. Ma eravamo pronti per il rush finale, così come lo erano Raiden e Drizzt.
Sorrisi al Compare, ringraziandolo tacitamente per il tempo concessogli, e lui inclinò il viso come per complimentarsi.

Sapevo che avrei potuto sempre contare su di lui, così mettei tutto me stesso per batterlo, e lui fece altrettanto. Perchè sì, un guerriero senza amici è un guerriero perso, ma un guerriero che trova nell’avversario un amico, è davvero invincibile.
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