Premetto che alcuni miei commenti apparentemente negativi sui Final Fantasy precedenti il XIII non lo sono affatto. Semplicemente vorrei rispondere alle critiche di parte del fandom - non necessariamente frequentante questo forum - riguardo ad alcune controversie sulla caratterizzazione dei personaggi. E mi scuso se risulto inesatta in alcune affermazioni, poichè faccio riferimento alle mie conoscenze personali in ambito FF relative ai capitoli VII, VIII, IX (parzialmente), X e XII (parzialmente).
Lightning
Amo questo personaggio e sono pronta a calcirotare il/la primo/a che la cataloghi come clone di Squall e Cloud O_O
Tanto per cominciare, nonostante le apparenze non è la solita frigidona che parla a monosillabi.
L'unico elemento comune a Cloud è il passato da soldato, ma per il resto la somiglianza caratteriale secondo me è 0. Il "vero" biondo è passivo e fragile, timido e con dei complessi di impotenza (nell'accezione meno maliziosa
) dovuti ad eventi traumatici. E alla fin fine risulta necessario l’aiuto di tutti per sollevarlo.
Squall si comporta da lupo solitario per il proprio passato, ma di fatto finchè non arriva Rinoa a dargli una svegliata non si rialza per affrontare i propri problemi. Light ha un carattere d'acciaio con qualche momento di fragilità, ma soprattutto risolve da sola i propri dilemmi, legati peraltro al presente o a un passato stretto.
Terminata questa parentesi, la trovo un bel pg. Segue un’evoluzione a mio avviso molto naturale, dimostrandosi quella più legata ai propri compagni, nonché il collante che unisce il gruppo.
Sorprendente anche il suo ruolo narrativo, nonostante non risulti essere la protagonista è la leader indiscussa e sicuramente il pg più rappresentativo del tema affrontato dal gioco.
In particolare mi ha colpito la sensibilità che inizia a dimostrare
dopo aver preso Hope sotto la propria protezione.
. Nota di merito anche all’umiltà
con cui porge a Snow le proprie scuse, provando di essere una persona pronta a mettersi in discussione. E sempre in ambito Snow ho trovato molto azzeccati i suoi cazzotti e l’acidità, che trovano motivazioni più che chiare in Episode Zero.
Peccato solo per le
fasi finali. Dopo che Fang ruba i riflettori, assieme a Hope, Snow e Sahz viene messa un po’ in disparte e non si viene a conoscenza di altri aspetti che potevano risultare interessanti, quali il background, che viene appena accennato. E il nome, il nome. Al di là della localizzazione da facepalm, è proprio un elemento buttato lì, ed è un peccato.
Snow
Pur provando somma antipatia per questo personaggio, devo riconoscere che ha un suo perché.
Sotto sotto, nonostante i modi da eroe, soffre pure lui per il peso del Focus e delle vite stroncate a causa di esso. Non capisco però perché
dopo aver dimostrato nel chiarimento con Hope di non essere il bamboccione belloccio e imbecille che potrebbe sembrare riadotti questa facciata fino alla fine del gioco. Peccato perché dalla sua maturazione poteva uscire qualcosa di meglio.
In ambito Snow e Hope colgo l’occasione per aprire l’ennesima parentesi
Secondo me ambedue sono vittime di un colossale fraintendimento. Da un lato Hope è ancora un bambino, e assiste alla morte della madre da lontano, senza poter cogliere le espressioni di Snow. E a mio avviso può anche darsi che interpreti male proprio la morte stessa di sua madre, magari pensando di vedere Snow che si fa scudo di lei o che la lascia andare deliberatamente per trarsi in salvo. Che sia questo, o che veda altrimenti la colpevolezza di Snow nella logica distorta dall’emotività, ciò che veramente lo manda in bestia è, come evidenziato da Pip, il fatto che il biondo sembri fregarsene.
Snow d’altra parte non se ne sbatte, semplicemente è in fuga come gli altri e deve scegliere se salvare la propria ragazza o cercare una persona generica, che potrebbe essere chissà dove e non si sa in che stato. Il tempo però stringe come le chiappe dei comunisti quando sentono “Perché Silvio C’è” (i diritti a Mai dire Martedì, scusate ma non ho trovato una similitudine più efficace
) e deve scegliere, quindi si butta sull’opzione più plausibile, e non tanto per egoismo secondo me. Dopo essere diventato l’Cie nasconde le sue insicurezze dietro alla solita facciata da eroe, pensando che questo sia anche un modo per rassicurare anche Hope e Vanille. Il che fa imbestialire ancora di più Hope, che matura l’idea che Snow agisca così per noncuranza.
Hope
Sono rimasta sorpresa. Mi aspettavo un emokid ed è venuto fuori un personaggio decente.
Inizio credibile. Stranamente l’ho apprezzato nelle fasi iniziali proprio per il suo essere realisticamente piagnone e infantile, con la passività e le insicurezze di un classico adolescente.
Pessimo decadimento dopo aver chiarito con Snow. Dal nulla spuntano ragionamenti poco plausibili per un quattordicenne della sua maturità. Se avesse dimostrato sin dall’inizio un’età mentale maggiore il risultato sarebbe stato coerente. Ma vederlo distribuire pillole di saggezza con nonchalance non mi pare particolarmente credibile, senza contare alcuni interventi à la WTF O_O come quello della Vallis Media nel pre – Alexander, quando ne esce con un dialogo da visionario. Forse è sfuggito qualcosa a me, ma nessuno aveva mai accenato ad Oerba. E che dire del fatto che non pianga mai, ma proprio mai mai mai mai mai per la morte della madre?
Ognuno ha i propri tempi, e ci poteva stare il mostrare più lo shock al Margine Estremo, ma nella ricongiunzione con Bart (il padre) poteva starci un pianto liberatorio.
Nel complesso diciamo che lo trovo un bel pg solo perché me lo aspettavo pessimo.
Vanille
Finalmente abbiamo una genki girl con dello spessore.
Sotto tale aspetto la trovo un’eccellente evoluzione del topos che già Rikku aveva iniziato a rivoluzionare. Un personaggio dalle numerose sfaccettature, che fino all’ultimo riserva sorprese.
Mi ha folgorata la naturalezza delle sue reazioni emotive,
in primis il proverbiale “ridere per non piangere”. Nascondere i sensi di colpa dietro l’atteggiamento infantile secondo me è stata un’idea alquanto innovativa e originale.
Ho apprezzato molto il fatto che risulti
la protagonista in incognito assieme a Fang. La narrazione sperimentale di questo capitolo penso sia uno degli aspetti più apprezzabili, poichè succede la rottura degli schemi iniziata da FF X, con una rilevanza sempre maggiore del ruolo femminile.
Sahz
Forse il miglior pg mai sviluppato. Il più Anti Sue fra le Anti Sue del cast, tanto che potrebbe essere una persona realmente esistente. Un personaggio che dietro la facciata da macchietta cela una quantità inimmaginabile di calore umano, senza però risultare mai melenso.
Applauso a Square Enix per aver dedicato, grazie a Sahz, uno spazio fondamentale anche agli affetti familiari. Peccato solo
che ancor più di Light, Snow e Hope assuma un ruolo più di contorno nelle fasi finali.
Fang
Assieme a Sahz, il personaggio più di rottura.
Mi auguro che con FF XIII si sia chiuso il capitolo delle ragazze iper femminili e imbelli. La
berserker del gioco
, un personaggio flirtante e piacevolmente provocatorio sempre con la battuta pronta. Chi non ha sorriso almeno una volta dopo un “Goodnight Sunshine” ?
Per me un’altra delle fantasorprese, mi aspettavo una mercenaria indifferente e sarcastica con il classico voltafaccia, una Light 2 in versione cinica, ma in realtà anche lei ha un lato da
biscottino, vero Vanille?
E poi il furto finale dei riflettori l’ho trovato epocale
Più di tutti secondo me incarna l’imperfezione, che in questo capitolo ho trovato particolarmente marcata all’interno del cast. I suoi vacillamenti e il cinismo la rendono uno dei personaggi più credibili, e contribuiscono a sfumare il confine fra bene e male che in tutto il capitolo appare molto vago.
Poi beh, sarebbe da aprire un thread solo sull’ambigua relazione con Vanille. Se diventassero una coppia canon, FF XIII rischierebbe l’oscar per la demolizioni degli stereotipi.
Credo si capisca che il cast mi ha fatto molto effetto
L’unica pecca è il fatto che ogni personaggio, con l’eccezione di
Fang e Vanille
, nelle fasi finali di gioco entri un po’ in anonimato. Una volta risolto il problema principale che lo angustia (
Light si incolpa per non aver ascoltato Serah, Hope odia Snow per la morte della madre, Snow è scioccato per la morte di Nora e cerca di auto convincersi riguardo al ruolo di Serah, Sahz rivuole suo figlio
), o raggiunto il momento di climax concernente tale problema, ho l’impressione che il pg si zittisca. Nel capitolo 11 al di là
dei dialoghi fra Fang e Vanille è un po’ tutto un “Right” “Yeah” “Let’s save the world”. Il che è un peccato, perché di cose da dire che ne sarebbero state ancora.
Ricollegandomi a quanto detto da altri utenti:
Questo sarebbe stato bello apprenderlo dalla protagonista e vedere l'effetto sul gruppo. da questo punto di vista credo che ci sia una buona unione tra i protagonisti ma che sia più raccontata che realmente vissuta. Per questo, malgrado ci siano personaggi capaci di dare grande pathos, alla fine trovo Sazh meglio riuscito perché più comunicativo: le sue verità e i suoi sentimenti portano a dialoghi e ad azioni e non a files d'archivio da leggersi come un libro (per questo esistono i libri veri). Ed è un motivo per cui, se anche il gruppo è più coeso, l'impatto di tale coesione non è così forte, così intenso.
Ho avuto anch'io questa impressione. Il datalog è una soluzione emotivamente fredda per comunicare ciò che per esigenze di spazio narrativo non può essere mostrato direttamente, il che è davvero un peccato, perchè FF XIII nel suo insieme ha il sapore di un progetto immenso e dalle potenzialità infinite, che tuttavia risulta compresso specie nelle fasi finali. Ovviamente, tutto ciò secondo il mio sindacabilissimo parere.
Tutto è lasciato all'immaginazione.
Invece qua a me è parso il contrario. L'aspetto più irritante dell'archivio per me è il postulare le emozioni e i rapporti fra i personaggi, invece di lasciare al giocatore un'interpretazione personale. Inoltre ho avuto l'impressione che il gioco faccia molto affidamento su di esso per tappare alcuni buchi. Il bello è che il datalog diventa cruciale nelle fasi finali (che personalmente ho trovato alquanto criptiche), ed è proprio in tale frangente che viene meno.
Questo perchè, a mio parere, è stata una precisa scelta. E' il gruppo nel suo insieme a costituire un unico grande personaggio, nessun altro FF a cui ho giocato ha un tale livello di cooperazione e affetto a 360° come questo FF. Neanche il X.
Straquoto. A mio avviso è molto preferibile un party relativamente ristretto ma senza Signor Nessuno, piuttosto che una squadra dove a spiccare sono la coppia alfa di protagonisti e il Figo Tenebroso. In FF XIII il punto forte secondo me è proprio la coesione fra i pg e la loro contestualizzazione all'interno della trama, resa ancora più apprezzabile dal ribaltamento di alcuni elementi potenzialmente Mary Sue
Chiaramente Light e Vanille rispetto a Vanille e Fang si parlano molto meno, ma la loro interazione è comunque visibile tramite gesti e sguardi.
Scusate per la prolissità, ma diversi punti mi stavano a cuore.