Garden 1

Un Gioco di Ruolo Narrativo a più mani, tra SeeD e Cadetti, Garden ed Accademia, Tornei, Missioni, Sagre, e molto altro: questo è il Garden Club! Leggi i topic "Bacheca" e "Spiegazione Topic" prima di postare

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Aura
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Piccoli tic

Messaggio da Aura »

- Ne siete sicura?
Aura trasse un profondo respiro, toccandosi varie volte la spilla da Commander appuntata al petto. Da quando aveva ripreso un poco della sua lucidità mentale, spesso si chiedeva quanto sarebbe durata. La lettera di Pip le aveva dato un forte motivo per riprendesi, non poteva pensare di restarsene chiusa nella sua camera in infermeria quando un suo compagno rischiava la vita. Un amico, un fratello su qui lei contava molto e che spesso l'aveva aiutata a superare delle situazioni difficili. Ne avevano passate tante, lui e Drizzt erano i più vecchi conoscenti che avesse al Garden ed il sapere che il primo era in mano al nemico ed il secondo disperso chissà dove, le metteva una grande angoscia. In un istante aveva avvertito il peso pressante della responsabilità gravare sulle sue spalle, nonostante Raistlin fosse l'incaricato a dirigere la struttura. In fondo era pur sempre una Commander ed aveva già compiuto troppi errori.
In qualche modo doveva rimediare.
- Certo, signore - rispose infine con decisione - Non ho scuse per come mi sono comportata, ma ora c'è bisogno di me. Non posso più tirarmi indietro. Ho intenzione di prendere parte agli eventi ad Alexandria. Più di chiunque altro voglio salvare Pip. Lui è come un fratello per me, farò di tutto perchè lui torni qui al Garden.
L'Anziano fece un cenno con la testa, quindi le posò una mano sulla spalla - Sono consapevole delle sue perplessità. Già la prima volta che c'incontrammo la sua volontà di rimanere muta mi aveva portato a pensare alla vostra difficoltà emotiva.
Aura sostenne lo sguardo ferreo dell'uomo, sentendosi comunque criticata nel profondo. Non aveva mai avuto l'occasione di parlare a tu per tu con lui, ma nonostante ciò conosceva bene la gloria che lo seguiva ovunque. Lei per prima lo rispettava per le sue grandi doti magiche, anche se a vederlo dava più l'idea di un vecchio uomo di mondo. Egli le diede appena una pacca, portando poi entrambe le braccia dietro la schiena senza un accenno di emozione.
- Tuttavia - continuò - Non posso fare altro che affidarmi alle sue capacità. Siete l'unico Commander rimasto qui al Rinoa's, solo mi chiedo se siete davvero rinsavita dal vostro stato mentale.
La mano giocherellò ancora con la spilla dorata - Non ne sono sicura neanche io, signore. Ma forse so come ovviare al problema. Se lei me lo permette.
Raistlin inclinò appena il capo - Volete un mio aiuto?
Le dita artigliarono la spilla - L'aiuto che chiedo può arrivare sia da voi che da un'altra persona. E con tutto il rispetto, avrei un conto in sospeso con questa che forse potrei risolvere a priori.
- E codesta persona chi sarebbe?
Stavolta la mano tremò - Sirius Valantine.

Il sole era ancora lontano dal tramontare. Dalla finestra sembrava addirittura che le nuvole all'orizzonte rallentassero la sua discesa, ancora troppo bianche per essere sporcate. Matt sospirò vedendo all'orizzonte le alte torri del palazzo di Alexandria. Ancora poche ore ed i candidati alla missione sarebbero partiti per salvare Pip. Il piano doveva ancora essere elaborato e lì a poco una nuova riunione avrebbe messo tutti al corrente dell'idea di Raistlin. Egli sembrava che avesse già in mente come procedere in città, in fondo era un Anziano e sicuramente era il più preparato per queste cose. Il Seed strinse i pugni preoccupato per il suo amico Commander, digrignando i denti e trattenendo la rabbia che già gli scorreva nelle vene.
Una mano amica gli si posò sulla spalla. Per un attimo Matt trattenne il fiato per lo spacento, per poi tornare a respirare con un sorriso sulle labbra.
Aura gli restituì il sorriso.
- Come ti senti? - le chiese sentendo la collera scemare velocemente. La ragazza non riuscì a sostenere il suo sguardo a lungo, fissando in breve tempo la punta dei suoi stivali.
Il ragazzo le accarezzò i capelli - Ehi, su col morale! Lo sai che con me puoi parlare.
Lei annuì appena con la testa, cercando poi il calore dell'abbraccio di Matt che strinse forte a sè.
- Mi dispiace per come mi sono comportata con te - egli capì perfettamente che si riferiva al loro ultimo incontro in infermeria - Non avrei dovuto picchiarti in quel modo. Avevo davvero paura che sarebbe successo qualcosa di brutto anche a te. Ero spaventata e non ragionavo, perciò ti prego di scusarmi. Non... Non volevo far soffrire anche te.
Il Seed le passò una mano sulla guancia già umida di lacrime - Io non mi lascio sconfiggere così facilmente. E poi perchè mai dovrebbe accadermi qualcosa di brutto solo stando vicino a te?
Aura non rispose, limitandosi ad imprimere i suoi occhi in quelli del ragazzo che sorrisero insieme alla sua bocca.
- Grazie per essermi stato vicino.
- Oh, non devi ringraziarmi. Io ti starò sempre vicino quando ne avrai bisogno, così come tu sei rimasta al mio fianco quando avevo bisogno di una spalla su cui piangere.
Lei sospirò, poggiando la sua testa sul petto del ragazzo che sospirò anch'egli. In quei pochi attimi si fermò ad ascoltare il suo cuore battere sotto la carne, tremando un poco all'idea che possa fermarsi da un momento all'altro a causa dei poteri insiti in Matt. Non glielo aveva detto apertamente, ma era spaventata nel sapere che presto o tardi non sarebbe stato più lui. Si ritrovò a pensare alla situazione vissuta nella mente del ragazzo, col suo fratello in quel balcone a spiegarle tutto e con un'espressione addolorata.
- Non voglio che ti accada qualcosa - confessò lei con un sussurro.
Le dita di Matt si fermarono sul suo collo, solleticandolo un poco - Non mi accadrà nulla. Però sono curioso, perchè non vuoi?
La Commander si morse un labbro sapendo dove il giovane volesse andare a parare. Con voce flebile, ella strinse la presa al suo corpo.
- Sei troppo importante per me... Vedi, io... Ti amo.
Lui allargò il sorriso - Non ho sentito. Potresti alzare la voce?
Aura arrossì di colpo - Ti amo.
- Ancora un po'. Non ho compreso l'ultima parola!
Alzandosi in punta di piedi, la ragazza avvicinò il suo viso a quello di Matt, baciandolo piano ed accarezzandogli il viso quasi avesse paura che scappasse via. Lo tirò a sè, serrandolo in un abbraccio un po' timido ed un po' amorevole.
- Ti amo, sei contento? - fece infine Aura rossa in viso. Il Seed le scompigliò la zazzera di capelli in testa, sorridendole dolcemente.
- Molto.

Benchè all'inizio fu riluttante d'incontrarlo di nuovo in infermeria, Aura non potè rinunciare all'idea che le era balzata nella testa. Il cuore già le batteva forte in preda all'ansia quando entrò nella stanza, ma quando vide Sirius in piedi ad attenderla, questo fece un paio di capriole in più. Deglutì per cercare di prendere un po' di coraggio, tuttavia la mente tornò immediatamente all'ultima scena vissuta col vampiro.
- A quanto pare avete deciso di darmi ascolto - fece lui portando le mani dietro la schiena.
La ragazza scosse la testa - Diciamo che non è stato un bel modo il tuo per farmi rinsavire.
- Però non sembra che abbiate posto resistenza.
Le mani si strinsero a pugno mentre il respiro si fece irrequieto - Senti, non sono qui per parlare di questo.
Sirius non parve d'accordo - Io invece credo che dovremmo parlarne.
- Non ora - replicò lei distogliendo lo sguardo - Insomma, mi fa piacere che tu abbia cercato di farmi tornare in me e ti ringrazio per il tuo aiuto.
L'uomo si lisciò il pizzetto sul mento, il volto più espressivo di quanto Aura non l'avesse mai visto - Sento un ma in lontananza.
Ella sospirò, giocherellando con la spilla da Commander - Ma da lì al provare dei sentimenti più profondi dell'amicizia per te ne passa di acqua.
- Comprendo - interruppe lui - Voi avete Matt, ma è un problema che...
- No, non osare! - gridò la ragazza e si pentì di averlo fatto seppur non riuscisse a trattenerlo - Non provare a fare del male a Matt! Non farlo, non posso permetterlo. Non ti azzardare ad alzare un dito su di lui.
Le sopracciglia di Sirius si alzarono a sottolineare la sua perplessità - Mi state minacciando? Non siete nelle condizioni di farlo, già tremate all'idea che io possa avvicinarmi a voi.
Non aveva tutti i torti. Nel guardarsi una mano, Aura scoprì che stava davvero tremando ma non seppe se per la paura o per l'angoscia di perdere anche il Seed da lei amato. Scosse la testa, rissando subito dopo la schiena e tentando di reggere lo sguardo del vampiro che pareva comunicare tutto e niente.
- Senti, rimandiamo il discorso. Ti prego, ora ho altro di cui preoccuparmi. Pip è in pericolo ed io... io voglio salvarlo. Solo che ho bisogno del tuo aiuto.
Sirius incrociò le braccia, spostando il peso del corpo su una gamba sola con fare attento - E cosa potrei fare?
La Commander cercò una voce seria - Tu sei bravo con la mente, forse puoi mascherarla per qualche giorno in modo che possa ragionare a mente fredda. Ti chiedo solo questo.
Non ci fu neanche bisogno di una risposta da parte sua che l'uomo le fu subito vicino. Un dito si posò sulla fronte della ragazza ed una strana sensazione di invasione e serenità le invase il pensiero. In men che non si dica si sentì più tranquilla ed in pace con se stessa e scrutando più a fondo si accorse di come non riuscisse ad attraversare una linea di perimetro. Alzò gli occhi sul vampiro che le restituì lo sguardo, seppur con una nota differente. La sua mano scese lungo il viso della giovane, accarezzandolo piano fino a giungerle sul collo. Non appena avvertì la sua pelle fredda ascoltare il battito attraverso la giugulare, Aura si allontanò storcendo la bocca.
- Ho detto di rimandare il discorso - si sentì così fredda che non le parve reale - E poi non ricambio. MI spiace.
Con pochi passi, la Commander fu fuori dall'infermeria. Quel senso di colpa per aver risposto così cinicamente non sembrò attanagliarla ma anzi: si rintanò in un angolo quieta quieta, aspettando il momento giusto per riapparire quando Pip e Drizzt sarebbero stati salvi.
Spoiler
Me si candida, ma starò volentieri a casa se qualcuno che non ha partecipato alle ultime missioni vuole farsi avanti ^^
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Leon Feather
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Re: Garden

Messaggio da Leon Feather »

Indossò velocemente la divisa da cadetto. L'aveva trovata lì, nel suo armadio. Non l'aveva mai messa perchè non era nel suo stile, ma ora che la aveva indosso non gli stava tanto male. Stirò con le mani le pieghe che si erano formate nella giacca per via della sua lunga giacenza nell'armadio. Quella divisa era sopravvissuta allo schianto del Garden su Reimse-Mor.
Reimse-Mor. Eccolo lì, il suo scontro finale con i bastardi che lo avevano spedito su quel posto. La sua occasione di restituire il torto subito.
Si era detto più volte che vendicarsi non avrebbe riportato le cose a com'erano prima. Non era uno stupido, sapeva bene che inseguire certi propositi non faceva altro che consumarti l'anima lentamente, senza darti nulla in cambio. Ma trovando ogni mattina di fronte allo specchio quella cicatrice a percorrergli la superficie dell'occhio destro, la rabbia prendeva il sopravvento. Non avrebbe mai riavuto indietro quell'occhio, ma almeno si sarebbe tolto la soddisfazione di fare a pezzi i bastardi che gliel'avevano portato via, anche se indirettamente.
Entrò Niamh nella stanza, e lo guardò come se indossasse la divisa da carcerato. "Non me l'aspettavo da te, Jacques" disse, incrociando le braccia.
"Hey, è colpa tua se non ho più altri vestiti puliti!" gli rispose lui.
Restò a scrutarlo per qualche attimo in silenzio. "Stai andando in missione, Jacques? Vengo anch'io."
Leon restò interdetto. Di sicuro veniva per avere una scusa per menare le mani, ma era comunque una gran bella novità una Niamh interessata anche solo per sbaglio alle faccende del Garden.
"Tu piuttosto, perchè vai, Jacques? Sei appena tornato, non sei stanco?" chiese curiosa.
Effettivamente Leon accusava un po' i segni della stanchezza, i precedenti combattimenti nella prigione di Galbadia lo avevano un po' sfiancato. Tuttavia, non era nulla che potesse fermarlo dal suo obiettivo. La sua determinazione lo avrebbe tenuto in piedi, qualunque cosa sarebbe successa al suo corpo.
"Non mi piace star qui ad annoiarmi, tutto qui."
Niamh lo fissò curiosamente, come se quella risposta non l'avesse soddisfatta. Poteva sembrare un po' ingenua per certi versi, ma la verità era che Niamh non era affatto una sprovveduta. Era anzi molto furba e riusciva spesso a capire quando qualcuno non gliela raccontava giusta.
"Hai anche fatto parte a quella buffonata dello scambio. Tsk, dare la propria vita in cambio di quella di un altro... che idea folle"
Leon scrollò le spalle. "Non biasimo Pip per averlo fatto. Anch'io avrei agito allo stesso modo per Aura, o per te" disse senza troppi fronzoli.
"Per me?" Niamh lo guardò, come stordita.
Leon si tappò la bocca con una mano. L'aveva detto senza pensarci, ma ora si era reso conto di aver parlato decisamente troppo.
"Sì, ecco... lascia perdere." disse, e si incamminò fuori dalla stanza.
Che diavolo di idea si era fatta di lei? Comunque erano affari suoi, e tali sarebbero rimasti a meno che non avrebbe deciso di farne parola lui stesso. Lo seguì, e si diressero all'ufficio del preside.

Trovarono Aura e Matt, intenti a discutere sugli ultimi preparativi per la missione.
"Veniamo anche noi" disse Leon poggiandosi alla scrivania e guardando Aura dritta negli occhi, deciso. La commander restituì l'intensità di quello sguardo.
"Va bene Leon, ma... possiamo parlare un momento in privato?"
Leon fu colto alla sprovvista da quella richiesta. Comunque accettò, e insieme uscirono fuori dalla stanza.
"Cos'hai intenzione di fare?" chiese Aura. Sembrava più risoluta del solito, e questo metteva un po' in soggezione il cadetto.
"Come sarebbe a dire? Voglio aiutarvi a recuperare Pip" disse Leon facendo l'offeso.
"No Leon, so benissimo qual è il tuo obiettivo. Può anche importarti di Pip, non lo metto in dubbio, ma il tuo scopo principale è quello di vendicarti dell'organizzazione."
Leon si morse il labbro. Certo, lei sapeva. Ma cosa voleva fare? Fermarlo? Non glielo avrebbe permesso.
"Aura, tutti noi vogliamo farlo. Credi che Matt non ci proverà, una volta che saremo faccia a faccia con loro?" alzò leggermente la voce "Credi che anche lui non vorrà vendicarsi dei suoi compagni caduti a Reimse-Mor, di Drizzt, di Pip?"
Aura non si scompose. "Forse non dovresti venire" disse, con voce atona.
Leon restò come pietrificato. Lei era una commander, se disubbidiva ad un altro ordine poteva definirsi fuori gioco per sempre.
"Non p... non puoi. Non ti permetto di decidere cosa fare della mia vita, di scegliere quello che è meglio per me!" disse Leon. Ora stava quasi urlando.
"Posso ordinarti di rimanere qua però" disse lei senza batter ciglio. Era una fortuna che Sirius avesse giocato con la sua mente, altrimenti non sarebbe mai riuscita a fargli quel discorso, a far valere completamente la sua autorità in quel frangente.
In quel momento Matt uscì dalla presidenza. "Si può sapere perchè state urlando?" disse leggermente alterato.
"Fatti gli affari tuoi" gli rispose Leon sgarbatamente. Matt strinse i pugni e fu lì lì per dirgliene quattro, ma Aura lo fermò.
"Leon vorrebbe venire in missione con noi, ma è ancora troppo stanco" disse.
"Aura, devi lasciarmi andare. Devo venire lì! Dammi almeno la possibilità di decidere una volta che saremo contro di loro, che diamine!" disse il cadetto disperato. "Devi fidarti di me! E' importante. So che stai cercando di proteggermi come ci siamo promessi, ma..."
La risolutezza di Aura sembrò scalfita da quelle ultime parole. Forse era riuscito a fare breccia nel suo cuore.
Matt sospirò. Poggiò una mano sulla spalla della commander. "Fallo venire, gli darò un'occhiata io se ti preoccupa tanto" disse.
"Tch" Leon incrociò le braccia. "E' già tanto se riesci a badare a te stesso" disse velenoso.
"Hey, sto cercando di venirti incontro!"
"Smettetela di litigare!" urlò Aura. "Sembrate due bambini dell'asilo". Ci pensò un po' su. "E va bene, Leon, vieni. Ma farò di tutto per farti cambiare idea."
Leon fece cenno con la testa. "Bene, è deciso allora" disse stringendo il pugno sull'elsa di Elena.
In quel momento, arrivò correndo l'ammasso di pelo, come amava chiamarlo Leon. Zhang Stormstout, il cadetto panda con la passione per l'alcool che si era da poco aggregato al Garden. Li raggiunse, leggermente affaticato dalla corsa, e si tolse il cappello con un mezzo inchino in segno di saluto.
"State andando? Una zampa in più potrebbe farvi comodo! Consideratemi al vostro servizio" disse con un sorriso.
Aura chiamò anche Niamh, che era rimasta da sola nell'ufficio del preside ad annoiarsi. "Bene, ci siamo tutti. Partiamo."
Spoiler
Ricapitolando, ad Alexandria vanno: Matt, Aura, Niamh, Zhang, Leon Jacques. Spero di non sbagliare! In caso i diretti interessati avvertano.
Ah, spero di aver usato bene Aura! In effetti non sono sicuro di averlo fatto, in caso avvertimi XD
Can you feel my, can you feel my, can you feel my tears?
They won't dry
Can you feel my tear drops of the loneliest girl?
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Scheda Garden
xthegame89x
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Re: Garden

Messaggio da xthegame89x »

L'aria carica di umidità di quel luogo, gli faceva male alle ossa penetrando fino al midollo e facendolo starnutire ad intervalli quasi regolari. Aveva cominciato ad odiare quel luogo dal primo passo che vi aveva fatto all'interno di quelle mura spesse e impolverate, solcate ogni tanto da qualche piccola strisca umida formata dal passaggio delle gocce d'acqua. Talvolta si sentiva il rumore delle stesse gocce, cadere dal soffito al pavimento in pietrisco. La sala dell'altare era situata in un luogo abbastanza in profondità nel castello d'Alexandria, dove il freddo e l'umidità divenivano più pungenti. Il corridoio si stendeva dritto davanti a loro, a volte stretto a volte più largo.

- Andiamo. Nervi saldi, il nemico potrebbe trovarsi nei dintorni. - disse Matt mentre Dragon Soul fendeva l'aria davanti a sé
- Mi raccomando. Non trasformarti in Bahamut qui, sennò c'ammazzi tutti. - Leon lo guardò vagamente preoccupato

Matt sbuffò e non rispose nemmeno, continuando a camminare lungo quel corridoio che sembrava scavato nella roccia.
**********
Non riuscivamo a tirare fuori un ragno dal buco. Tutti avevamo capito che cosa volesse fare l'organizzazione con Pip, però non riuscivamo a capire come poter contrastare efficacemente le loro azioni e recuperare così il nostro Comandante. Non avremo avuto un'altra occasione per sradicare quel male che si era instaurato nel nostro pianeta. Dovevamo agire con prudenza e con razionalità. Un solo errore poteva significare molte cose e poteva anche porre fine alla vita di Pip.

- Abbiamo capito che l'organizzazione tenterà di togliere gli Eidolons a Pip e che lo farà da un altare nel castello d'Alexandria. Quindi ciò che dobbiamo fare è raggiungere quell'altare prima di loro! - disse Egil annuendo
- Non è detto che riusciamo a raggiungere l'altare prima di loro, anzi con tutta probabilità sono già lì! - disse Aura mordendosi il labbro
- Quindi dovremo prepararci alla battaglia contro i membri dell'organizzazione... - disse Alex più a sè stessa che agli altri in generale
- Che problema c'è? Alla fine noi siamo in tanti.. non vedo il problema! - disse Raiden alzando le spalle

"Già... ma se fossero troppo forti per noi? O se ci portassero in un luogo in cui il numero non conta?" pensai perplesso.

- Ascoltatemi bene, poi mi direte che ne pensate. La prima squadra, che sarà capitanata da me, si occuperà di raggiungere l'altare ed eventualmente combattere contro i vari membri dell'organizzazione. Ricordiamoci che non sappiamo se i nostri nemici si trovano già sul luogo o se devono ancora arrivarci. Questa sarà la squadra d'ASSALTO. La seconda squadra, capitanata da Aura, fornirà supporto alla prima, in caso vi siano feriti o problemi durante il combattimento. La chiameremo squadra di SUPPORTO. La terza squadra si occuperà di presidiare tutte le eventuali uscite dalla sala del rituale e se qualcuno dei nemici avesse in mente di fuggire via, sarà loro compito impedirglielo. Questa sarà la squadra di INSEGUIMENTO. Infine, una squadra capitanata da Alex, si occuperà di presidiare il Garden occupandosi della sicurezza. Ricordiamoci che non sappiamo l'effetiva forza a disposizione del nostro nemico e potrebbe venirgli in mente di attaccarci nel punto in cui siamo meno concentrati in questo momento. Questa sarà la squadra di SICUREZZA. L'ultima squadra si occuperà, come ha detto l'anziano Raistlin, delle investigazioni a Lindblum e, una volta concluse, spero nel più breve arco di tempo possibile, si unirà alla squadra nel Garden in attesa di nuove istruzioni. Questa sarà la squadra INVESTIGAZIONI. Che ne pensate?
Spoiler
Scusate per il post un po' scarno, ma volevo giusto sapere che ne pensate di questa mia idea! Siete liberi di scartarla (sigh... sob :'( ) in caso non siate d'accordo!

Sono tornato ragazzi, con un nuovo canale e con nuove serie. Restate tunizzati per scoprirne di belle! Buona visione! :P
Spoiler
PROGRAMMAZIONE
LUNEDI
- Fantasy World, Final Fantasy IX -
MARTEDI
- Let's Technic, Minecraft Monster Pack 1.6.4 -
MERCOLEDI
- Fantasy World, Final Fantasy IX -
GIOVEDI
- Desertcraft, Minecraft Regrowth Pack 1.7.10 -
VENERDI
- Il ruggito del T-Rex, Dino Crisis -
SABATO
- Video Random -
Se dovete utilizzare il mio pg nel Garden, controllatevi la scheda prima, barboni! xD
Immagine
Spoiler
LE PERLE DI SAGGEZZA DEL GRUPPO DEL GC SU FB
Egil ha scritto: Non possiamo fare un referendum per dichiarare Matt Winchester illegale e immorale?

Leon ha scritto: Matt Winchester ogni volta che fai un commento inutile, un gattino nel mondo muore
Paine ha scritto: o.ò sisi confermo la mia teoria... Matt è posseduto dal demonio.
Leon ha scritto: E' più probabile che sia il demonio a essere posseduto da Matt Winchester.

Leon ha scritto: Non è la situazione ad essere disperata, è Matt che si è messo in testa di far crashare i server di Facebook.

Leon ha scritto: Matt Winchester la tua firma occupa una schermata intera e ho un fo***to monitor 1920*1080.
Matt Winchester ha scritto: Quindi anche Ruben è a Reloras??? Posso usare il suo pg????
Vero posso posso posso???
Daiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!
Drittz Do Urden ha scritto: No.
Matt Winchester ha scritto: Sob sigh... (A Drizzt Do Urden piace quest'elemento)
Paine ha scritto: Penso che comunque debba smettere di mortificare il povero matt.... è un cazzone, lo sappiamo tutti e mo lo sai anche tu, non ci fosse lui qua staremmo tutti a grattarci le palle, quindi passa un commento anche fosse acido. Paine docet
Leon ha scritto: Matt Winchester minaccia pure i cani randagi che incrocia per strada ormai (ovviamente trasformandosi in bahamut)
Leonheart88
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Re: Garden

Messaggio da Leonheart88 »

Leon fece atterrare il Garden nei pressi della citta di Alexandria. Come da manuale evitò le immediate vicinanze, era necessario fare in modo che meno persone possibili sapessero della presenza dei seed.
Razionalmente era difficile sperare che il loro arrivo fosse passato inosservato a quelli dell'organizzazione, che sembravano avere occhi ed orecchie dapertutto. Ma tentare non faceva mai male.

Un altro che sembrava sapere sempre tutto, e ovviamente sempre un pò in ritardo era l'anziano Raistlin. La sua presenza a bordo era ancora un mistero, che senso aveva tenerlo ancora sul garden con la scusa di proteggerlo quando era evidente anche ai ciechi che il Garden di Rinoa era un bersaglio prioritario? Il rapimento di preside e vicepreside non era un segnale abbastanza forte?
Dopo che Pip era stato rapito aveva stranamente capito per quali scopi lo svessero fatto e dove l'organizzazione si stesse dirigendo. Casualità?
D'accordo, Leon considerò che probabilmente Raistlin non sapeva prima dello scambio perchè Pip non lo aveva informato. Ma perchè non lo aveva fatto? C'era qualche motivo?

No. Forse era semplicemente troppo sospettoso nei confronti dell'ordine.
D'altro canto sapeva benissimo fino a che punto erano capaci di arrivare per proteggersi, doveva ancora rendere conto del non aver freddato Pip. Ma era un gioco che aveva deciso di seguire fino in fondo, ed in larga parte gli stava anche bene. Il fine giustifica i mezzi.
La diffidenza di Calien sugli anziani, di solito più che imparziale, di sicuro non lo tranquilizzava. Se poi si contava il vero motivo per cui l'accompagnava...No era meglio non pensarci.

Lasciò la sala comandi giusto in tempo per vedere partire la missione.

Una che fino a poco prima voleva suicidarsi ed era in balia dei fiumi dell'alcool faceva la caposquadra, Leon non capiva il senso di quella scelta. Anche se osservando attentamente la ragazza sembrava non essere mai stata così lucida e decisa, come se avesse messo da parte tutti i suoi dubbi e le sue paure.
Un panda gigante, Leon non lo conosceva ancora... ma un Panda Gigante! Sperava solo che quelli dell'organizzazione si mettessero a mangiare (o a bere secondo le voci che giravano) davanti a lui, allora si che sarebbe stato interessante.
Un guercio. Un Leon-fake. Uno che non si decideva a crepare per lasciare un solo Leon al garden. Era comunque un soggetto interessante.
Una ragazza che aveva solo intravisto nei corridoi, molto carina... ma che forse era meglio non far incazzare, Leon la depennò mentalmente dalla lista delle possibili concubine.
E Matt. Con Matt aveva fin troppo avuto a che fare, e fin troppo aveva avuto da ridire. Era un avventato, uno che agiva e poi pensava. Ma in una missione del genere forse uno come lui era l'unica speranza perchè il tentativo riesca.

Leon si diresse al bar, aveva poco da fare ora come ora e aveva voglia di chiaccherare con qualcuno.
Ultima modifica di Leonheart88 il 09 lug 2013, 10:24, modificato 1 volta in totale.
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Re: Garden

Messaggio da Pip :> »

Il marmo era freddo.

Quando Pip riaprì gli occhi, cercò di scatto di muovere il proprio corpo. Niente da fare, era bloccato. Di nuovo, lacci invisibili lo costringevano immobile, a contatto con la dura superficie. Alzò leggermente la testa, quel tanto che poteva: indossava solo i pantaloni, il petto era nudo e su di esso il suo ciondolo da Sciamano brillava a mezz'aria. Rapidi gli occhi si mossero per capire dove si trovava. Riuscì a vedere una sala, con dipinti affreschi di esseri fantastici e strani simboli, che il Commander riconobbe essere provenienti dalle tradizioni di Madain Sari.

Qualcosa, nuovamente, catalizzò la sua attenzione.

Qualcosa entrò levitando nel suo campo visivo. Quattro pezzi di quello che sembrava un gioiello unico si avvicinò al suo viso, mentre il suo ciondolo cercava di raggiungerlo come se fosse attratto da una calamita. Avvicinandosi, i pezzi si ricomposero, ed una volta che esso ebbe toccato il suo cristallo, una sensazione di serenità e pace invase il corpo dello Sciamano.

I suoi occhi si rivoltarono e la mente gli mostrò due splendide quanto gigantesche ali piumate, bianche come la neve. Una visione rasserenante che inondò il cuore di Pip di luce sacra, divina. Capì cosa gli stava succedendo. Stava entrando in contatto con l'Eidolon più potente che fosse mai stato creato. Quella visione mistica stava creando una connessione con un essere leggendario, che aveva fatto la sua apparizione in difesa di Alexandria anni prima, e che gli Sciamani avevano tenuto nascosto per il suo tremendo potere.

Alexander.

Riaprì gli occhi improvvisamente, mentre le pupille tornavano ad essere normali. Sentiva il potere di Alexander in sé, e finalmente gli ultimi tasselli del puzzle andarono al loro posto. Non volevano solo i suoi Eidolons.

Pip: Volete il potere di Alexander, l'invocazione più potente che esista.
Sagramor: ...esattamente.

Pip urlò, mentre l'uomo dal mantello rosso si avvicinava all'altare, accompagnato da MIB, l'esecutore di Drizzt. O forse no. Nel dubbio, Pip decise di insultarlo pesantemente. Il corpo dello Sciamano si alzò, ponendosi a mezz'aria, mentre egli tentava di ribellarsi al suo destino.

Formule mistiche iniziarono a fuoriuscire dalla bocca del capo dell'Organizzazione, significando una sola cosa.

Il rituale era iniziato.

***********

La squadra era pronta. I funzionari della Regina avevano spiegato loro il percorso per giungere alla Sala del Rituale, che iniziava dalle stanze di Garnet. Spostando un candelabro si sarebbe aperto un passaggio segreto, che li avrebbe portati ad una lunga scalinata a chiocciola che finiva nei sotterranei. Avrebbero dovuto ignorare tutte le porte sulla scalinata, l'obiettivo era arrivare in fondo. Lì, una porta li avrebbe separati dalla Sala del Rituale.

Aura: Siete pronti? Andiamo. Potrebbero esserci dei mostri di Tatoo sul percorso, facciamo attenzione.

Maya e Tatoo, in fondo alla scala, li aspettavano e avrebbero difeso Sagramor da qualunque attacco.
Spoiler
Maya può essere uccisa, Taboo deve rimanere in vita e nel caso sarà moooooolto arrabbiato!
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Drizzt Do Urden
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Re: Garden

Messaggio da Drizzt Do Urden »

MIB osservò Sagramor immergersi nella recitazione di quell'antico rituale. Fuori, Maya e Tattoo attendevano i SeeD che sarebbero certamente arrivati a breve. Evidentemente, il capo dell'Organizzazione aveva ritenuto opportuno mandare in prima linea i due fratelli, micidiali in coppia ancor più che individualmente, e tenerlo con sé nel caso in cui qualche SeeD fosse riuscito ad eluderli ed avesse tentato di interrompere il rituale. O forse in realtà non si fidava ancora del tutto di lui, e voleva averlo vicino per tenerlo d'occhio?
Scacciò il pensiero. Doveva colpire, ma per farlo avrebbe dovuto attendere che Sagramor fosse totalmente concentrato sul rituale. L'attenzione di quest'ultimo fu turbata dai primi rumori di battaglia provenienti dall'esterno della stanza, proprio un attimo prima che MIB si decidesse a colpire. Decise di rinunciare, per il momento. Non conosceva le capacità del capo dell'Organizzazione, ma dovevano essere strabilianti. Attaccarlo senza avere la certezza di mettere a segno il colpo sarebbe stato un rischio inutile.
MIB attese ancora qualche minuto, poi si decise. E, di nuovo, dovette desistere.

Sagramor: Vai a dare il cambio a Tattoo. Il momento è vicino.

Con ogni probabilità, grazie al lavoro di Sagramor, Tattoo avrebbe avuto presto tre nuovi tatuaggi. Uno dei quali, infinitamente pericoloso. MIB valutò le opzioni. Avrebbe potuto fare quanto richiesto, trovarsi da solo con i SeeD e Maya e poi attaccare la donna, ma se intanto Sagramor fosse riuscito a completare il processo? No, era un'idea da accantonare. Prese la sua decisione in un attimo. Si avviò verso la porta, la aprì, chiamò Tattoo, così da non insospettire Sagramor, alle sue spalle. Contemporaneamente, si scoprì il volto, rivelandosi ai suoi compagni, e si lasciò inghiottire dalla propria ombra, emergendo poi da quella del nemico.

Drizzt provò a piantare la spada di Margot nella schiena di Sagramor, ma essa si fermò a mezz'aria. In quel momento, tutto gli fu chiaro. L'uomo aveva sempre sospettato di lui, ma ne aveva sfruttato le capacità per i propri scopi. Non avendo la certezza della sua colpevolezza, e dato che chiedergli di scoprirsi il volto avrebbe potenzialmente innescato una fuga, aveva deciso di risparmiarlo fino a quel momento.
Sfruttando i suoi poteri telecinetici, Sagramor fece perdere a Drizzt la presa sulla spada. Si voltò verso di lui, sollevando una mano a mezz'aria e cominciando a stringerla. Il drow avvertì una pressione sempre più forte sul proprio corpo. Ancora una decina di secondi e sarebbe imploso.
Una mano artigliata, nera come la notte, colpì il nemico alla nuca, liberando Drizzt dalla sua stretta. Diablos.
Sagramor fu lesto a riprendersi, ma dovette immediatamente contrastare l'attacco Messaggero della Notte tramite un altro dei suoi poteri telecinetici. Diablos scomparve, ma Drizzt fu rapido ad avventarsi sull'avversario. Il primo colpo fu deflesso magicamente, il secondo aprì una ferita superficiale, il terzo fu bloccato come avvenuto in precedenza, ma il drow lasciò immediatamente la presa sull'arma per teletrasportarsi nuovamente alle spalle del nemico ed aprire un Varco Oscuro, trascinandolo con sè.

* * * * * * *

Punto più vicino al Paradiso.

Sagramor: Morirai da solo, drow. Poi, tornerò a finire quello che ho cominciato.
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Drizzt&Pip / Vincitore della 5° Sagra di Lindblum!

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Alexandra Schwarzlight ha scritto:tu sei un caso a parte, sei la trollface scesa in terra.
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Ruben -.-
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Re: Garden

Messaggio da Ruben -.- »

"Finchè ti terrò impegnato non avrai modo di fare del male a Pip!"
"Mentre parlo, tutta la forza militare della mia Organizzazione attacca Alexandria. Che io sia impegnato meno, tra non molto la vita di tutti coloro che si oppongono a me verrà spazzata via. Presto o tardi, il tuo compare servirà al suo scopo."

Drizzt rimase sbalordito. Subito dopo fu attanagliato dal dubbio. Era stato un termine generico gettato li per caso o c'era dell'altro?

**-**-**-**-**-**-**

Bloccato com'era Pip poteva solo cercare di dare un senso ai rumori di battaglia fuori la stanza del rituale. Un insieme di rumori metallici, magie potenti che s'infrangevano sulla coriacea pelle delle belve che dovevano essere la fonte dei ruggiti spaventosi che echeggiavano tra le fredde mura del sotterraneo.

La porta si aprì e qualcuno entrò. Pip non riuscì a vedere di chi si trattasse. Poi un ciuffo di capelli azzurri fece capolino vicino al suo braccio. Eiko non arrivava nemmeno all'altezza delle pietre dell'altare. Nonostante fosse cresciuta negli ultimi anni, era rimasta gracile e bassina per una ragazzina della sua età.

"Scusami Philip ma, ti pare il momento di fare il sonnellino?"

Evidentemente anche la faccia tosta era rimasta la stessa. I suoi poteri magici dovevano invece essere aumentati considerando che appena toccò l'altare, l'incantesimo che teneva Pip legato e immobile si dissolse. Lo sciamano si mise subito seduto.

"Perchè sei qui, e come ci sei arrivata?" chiese.
"L'hanno portata i SeeD che avevi inviato a Lindblum, su sua esplicita richiesta." intervenne Garnet, la cui presenza non era stata notata da Pip.
"Anche se ci hanno rubato i ciondoli, l'hai sentito anche tu il richiamo di Alexander."
Lo sciamano chinò la testa in cenno di assenso.
"La città è di nuovo in pericolo. I posti di avanguardia ci hanno comunicato che le truppe dell'Organizzazione si stanno riversando tra le strade. I soldati si stanno già dando da fare ma non ce la possono fare da soli. Alexander è di nuovo pronto ad entrare in azione." intervenne Garnet.

Lo sguardo di Pip si fece deciso e solenne.
"Ditemi che cosa devo fare."
"Non c'è mica il libretto di istruzioni, sai?" disse Eiko le mani sui fianchi. "Devi solo metterti in contatto con lo spirito di evocazione e lui farà il resto."

**-**-**-**-**-**-**-**

L'elfo oscuro si fiondò su Sagramor con gran velocità. Ma il suo avversario era incredibilmente agile. Schivava la maggior parte dei colpi e parava i restanti con scudi magici evocati al bisogno. La prima ondata di attacchi si concluse senza che che alcun affondo raggiungesse l'obiettivo. Drizzt pensò che fosse giunto il momento di mettersi comodi. Si sfilò il soprabito nero con un gesto rapido e finalmente Lampo e Mortegelida furono impugnate.

Lo sguardo di Sagramor saettò rapido sulle armi del Drow e poi tornarono a scrutarne il volto e a fissare i suoi occhi lilla. Per la terza volta in poco tempo ebbe l'impressione che in quella situazione ci fosse qualcosa di ... sbagliato. La voglia di sbarazzarsi dell'elfo si alternava alla curiosità di capire cosa stesse succedendo, ma prima ancora che potesse formulare il pensiero, Drizzt gli fu di nuovo addosso. Libero dai suoi impedimenti, il drow aveva duplicato la sua velocità e sembrava finalmente poter mettere alle strette l'avversario. Il numero delle schivate era diminuito e gli scudi magici venivano usati più spesso di quanto Sagramor stesso forse si fosse aspettato.

Quando anche la seconda ondata di attacchi si fu esaurita, a Drizzt fu subito chiara una cosa: Sagramor si stava limitando a difendersi, non aveva ancora accennato a nessun tipo di attacco.

"Che cosa diamine stai facendo!?" gli urlò contro. "Che fine ha fatto tutta la tua fretta di tornare al rituale?"
Sagramor non rispose. Drizzt sentì la rabbia aumentare incontrollabile e la terza ondata di attacchi si abbatté su Sagramor con la forza di una valanga. Le schivate e gli scudi di magia stavolta non bastarono; delle spade apparvero dal nulla nelle mani del nemico e pararono il sovrabbondante numero di fendenti.

Drizzt era sgomento. Non per il fatto che nessuno dei suoi colpi fosse andato a segno, ne dal fatto che Sagramor continuasse imperterrito a non attaccare. Fissava a bocca aperta le spade che il nemico stringeva in pungo: sembravano fatte di cristallo azzurro; il manico e parte della lame erano abbracciate da venature di mithril dorato. Fast and Swift.

A primo acchito Drizzt penso che quelle spade fossero state rubate. Poi ricordò che soltanto il legittimo proprietario poteva evocarle ed utilizzarle. Il suo sguardo andava dalle lame agli intensi occhi marroni visibili tra le bende che ricoprivano il viso dell'uomo. Ad un tratto anche il termine -compare- usato poco prima acquistò significato. Un significato sorprendente e orribile allo stesso tempo.

"...Ruben...?"

Un senso di infinita confusione si impadronì di Sagramor.
"Come mi hai chiamato?" chiese con un filo di voce e gli occhi sgranati.
"Dimmi che non sei tu. Non puoi aver fatto tutte quelle cose orribili..." fece il Drow quasi implorante.

Nella mente di Sagramor si accavallarono sensazioni controverse e opposte. Ricordi affiorarono improvvisi e sconosciuti, come se fossero stati vissuti, rimossi e sepolti. Guardava il drow ora con rabbia, ora quasi con affetto. Avrebbe voluto stringerlo in un abbraccio fraterno e tagliargli la gola.

Cominciava a spiegarsi come mai quando era comparso al Garden per liberarsi dell'ultima Commander rimasta nella struttura era solo riuscito a fissarla in volto senza poter alzare una mano contro di lei. Cominciava a spiegarsi perché quello sciamano gli procurava quelle sensazioni controverse; perché per la prima volta da che si ricordasse aveva avuto pena per lui e per il suo destino. E ora questo Drow che al semplice pronunciar di un nome aveva scatenato dentro di se confusione e paura.

Quando il senso di smarrimento fu troppo da poter sopportare, Sagramor lanciò un urlò che si disperse per le lande desolate. Prese le bende dal proprio volto e le strappò via con forza. Ciò che ne emerse fu un volto invecchiato e stanco, molto più di quanto Drizzt rimembrasse. I capelli d'argento, un po più lunghi del solito, ondeggiavano nella brezza leggera.

Fissò l'elfo con un ultimo sguardo incerto e sparì inghiottito in un varco oscuro.
Chiedere scusa è un gesto che rafforza l'amicizia, chiarisce i dubbi,
è un rimedio contro l'odio, non è mai un segno di debolezza.
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Romano Battaglia
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Aura
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Pulsazioni

Messaggio da Aura »

Un battito.
Aveva una strana sensazione. Come qualcosa che sta per cadere ed infrangersi al suolo, Aura sentiva dentro di sè lo stesso disequilibrio. Lo percepiva chiaramente, eppure questo se ne stava rintanato in un angolo ad aspettare, a prepararsi per lo scontro finale. Ad una ad una le sbarre si sarebbero piegate, già lo sapeva, ma per il momento queste reggevano salde e ferree come mai le aveva sentite dentro di sè. Chissà se possedeva anche la chiave giusta per affrontare le sue paure, le sue incertezze e colpe. Aveva sbagliato troppe volte, troppe. Alla fin fine lei non era così utile come pensava.
TACI
La mascella si serrò, le nocche sbiancarono per la forza con cui aveva stretto le mani. Sospirò. Una, due volte. Poi tacque e s'incamminò, precedendo la sua squadra che scese silenziosa lungo le scale. In fondo a queste già si sentiva il respiro delle segrete, umide e talmente grandi che la luce non riusciva a rischiarare tutte le pareti. Lo strusciare delle vesti era il solo rumore che si percepiva là sotto, interrotto sovente dal battito dei cuori di ogni Cadetto e Seed.
La battaglia non avrebbe tardato ad arrivare. Aura la percepiva attendere nel buio.

Due battiti.
La mano pronta a sostenere il filo, l'anello di metallo legato indissolubilmente intorno al medio sinistro. Qualcosa si acquattò nell'oscurità, due occhi roventi come lapilli di un vulcano scrutarono sopra di sè la squadra di Seed giunta ad interrompere il rituale. Strisciò contro le pareti, sinuoso, silente. Aura poteva sentire il sibilo di quella lingua d'ombra che stava quieta nelle fauci del mostro. Non sapeva ancora di che cosa si trattava, ma dal luccichio dello sguardo ed i denti affilati le fecero serrare i pugni.
Poi uno schiocco. Una figura alta e snella di serpente sbarrò loro la strada, schiumando veleno e brandendo la sua lunga coda ad artiglio. I colori scuri come la notte e la testa nera di fuliggine fecero presagire a tutti che si trattava di una creatura evocata dall'uomo tatuato, Aura non ne conosceva il nome. Le fauci scattarono in direzione della prima preda, Niahm, la quale si portò velocemente lontana dalla traiettoria. Spiccò un salto e fu subito sul cranio del serpente, mendando un pugno talmente forte che il rumore d'impatto vibrò nei sotterranei come un lamento potente. La bestia si divincolò, ma la ragazza non si fece sbattere al muro senza combattere. Un altro salto e fu di nuovo con i piedi a terra, preparandosi al prossimo attacco mentre Leon le dava supporto prendendo di mira il ventre gonfio del tatuaggio incarnato.
Un altro schiocco, stavolta di natura differente. Quelle che parvero fiamme d'inferno si scagliarono sul Cadetto che le evitò all'ultimo momento. Scrutò con l'unico occhio che gli rimaneva in fondo alle scale, trovando il volto serio e cinico di una tonna dai tratti indigeni. La compagna del tizio tatuato, ne era sicuro. Probabilmente anche lei aveva il compito di difendere la postazione affinché il suo capo completasse il rituale con Pip. Il ragazzo orbo digrignò i denti, quindi riprese l'attacco giocando con Niahm in uno scontro di fendenti e pugni. Il serpente sibilò vorace, la coda menò un colpo verso la donna dalla forza bruta. Non ci fu tempo di evitarlo, lo sapeva. Si portò le braccia davanti al viso per proteggersi, ma non ce ne fu bisogno. Alzando gli occhi vide un lungo filo di metallo bloccare quella coda oscura ad un metro da lei, stringendola con forza ed ardendola di fiamme scarlatte seppur deboli.
- Ci occupiamo noi di questo serpente - fece la Commander a Leon e Niahm - Voi andate con Matt giù di sotto, occupatevi di Pip!
Il Cadetto non se lo fece ripetere due volte. Non si premunì nemmeno di rinfoderare Elena, correndo giù per i gradini seguito dalla ragazza pugile e il Seed moro. Indietro, Aura diede un veloce cenno d'intesa a Zhang che si portò una zampa al petto in segno di comprensione. Impugnò saldamente il suo bastone e sbatacchiando le giare piene di liquore diede il primo violento colpo alla testa del serpente.

Tre battiti.
Matt aveva già il fiato corto non per la corsa, ma per ciò che si trovò davanti. La figura incappucciata di un altro membro dell'organizzazione era sulla soglia dell'entrata alla sala del rituale, al di là poteva scorgere il suo amico Pip a mezz'aria bloccato da una forza invisibile. Serrò la presa su Dragon Soul, ma questa si allentò quasi subito quando il ragazzo abbassò il cappuccio. Drizzt alzò solo un angolo della bocca prima di voltarsi ed attaccare il capo dell'organizzazione alle spalle. Ciò che accadde dopo fu confuso, ma il Seed vide perfettamente il drow sparire in un varco oscuro portandosi dietro l'uomo bendato.
Sorrise per la buona notizia: il Commander era vivo, come si era infiltrato fra i nemici non gli era ancora dato saperlo. Tornò quindi a concentrarsi sulle altre due presenze che serrarono la mascella un po' basiti ed un po' arrabbiati. Una delle due alzò appena un braccio, la mano illuminata di una strana energia che si rivelò essere un potente fulmine giallo. Ci fu appena il tempo di capirlo, perchè questo venne indirizzato veloce verso Niahm che lo evitò per un soffio. Con una capriola al suolo fu di nuovo in piedi, mentre al suo fianco Leon già scattava in avanti verso l'uomo tatuato. Questo scartò di lato il fendente, le dita artigliarono una boccetta contenente uno strano liquido che emise una pulsazione.
Il vetro si ruppe. Un'esplosione di fiamme investì il Cadetto che riuscì a sfuggire grazie alla sua prontezza di riflessi. La divisa si bruciò un poco, ma per fortuna non ci furono danni gravi, tant'è che Leon non si fece prendere in contropiede. Rotolò sul duro pavimento di pietra, fece perno, ruotò il polso e portò la spada a difendere il fianco scoperto. La donna era già lì pronta ad infilzarglielo con un pugnale su cui erano incisi strani simboli tribali.
Matt fu subito a difesa del compagno, giungendo alle spalle del nemico ed alzando la Dragon Soul sulla sua testa. Una scia di fumo nero bloccò il suo attacco, rivelandosi la zampa di una fiera dalle corna appuntite e la corazza dura. Il rinoceronte caricò prima il Seed, per poi puntare a Niahm che evitò l'attacco con una piroletta in avanti. Fece presa sulla groppa dell'animale scuro, fermando quindi l'avanzata e scaricando un calcio violento alla schiena rigida.

Quattro battiti.
Pip era ancora frastornato per quello che era successo. Ritrovandosi di fronte lo sguardo serio sia della regina Garnet che della granduchessa Eiko si sentì quasi a casa. O comunque compreso, soprattutto perchè tutti e tre erano dei potenti sciamani, forse gli ultimi rimasti dopo il disastro di Madain Sari. Il Commander si alzò in piedi, cercando di riprendere stabilità mentre fuori dalla sala l'accavallamento di rumori metallici ed esplosioni eteree gli facevano male alle orecchie. Scosse la testa riprendendo lucidità.
- Come faccio a mettermi in contatto con Alexander? - fece, nonotante la risposta gli era già chiara. Non era la prima volta che evocava i suoi spiriti, ma dentro di sè non era ancora sicuro di poter arrivare al potere dell'Eidolon più sacro e potente. La regina allargò un sorriso spontaneo.
- Avrai il nostro aiuto in quest'impresa - disse con voce dolce - La città è in pericolo, dobbiamo difenderla ad ogni costo prima che questa crolli sotto il peso dell'attacco.
Il ragazzo annuì, poi sospirò profondamente. Era pronto.

Cinque battiti.
Qualcosa non quadrava. Più la bestia d'inchiostro soffriva sotto gli attacchi massicci di Zhang e le magie di Aura e più questa sembrava rinvigorirsi. La pietra tremava contro gli schianti della sua coda appuntita. La Commander si portò lontano dalla traiettoria dell'ennesimo colpo, richiamando lo Stardust ed applicando a questo i fulmini che le piacevano tanto. Il serpente spalancò le fauci verso di lei, ma il panda fu pronto a bloccarlo. Fece pressione con il bastone, impedendo che la grande dentatura aguzza si chiudesse su di lui e sulla ragazza. Ella sfruttò la situazione per dirigere il pesante yo-yo nella gola del mostro, elettrizzandolo e distruggendolo dall'interno dove l'arma si conficcò in profondità. Facendo appello a tutta la sua forza spirituale per una delle sue tecniche che utilizzava di rado.
La carne scura si piegò, si spezzò. Pian piano quell'organo in cui lo Stardust riversava i suoi fulmini si compresse, facendo gemere di dolore la bestia che menò la sua coda sul panda. Zhang assorbì il colpo su tutto il suo corpo, ma le zampe non persero la presa sul bastone conficcato fra le fauci. Aura respirò a fondo, quindi ritirò il suo yo-yo strattonando a sè anche buona parte delle interiora della fiera. Con un urlo straziante, il serpente tentò un ultimo attacco. Zhang si allontanò da questo, stringendo poi con la sua forza e le sue zampe possenti la gola dell'essere che si divincolò senza più via d'uscita.
Stardust calò potente sul cranio. Il suono delle ossa spezzate e del frusciare d'inchiostro sulla pietra decretò la fine di quel primo scontro.
- Andiamo - disse la Commander senza emozione, lavandosi via una chiazza nera dal volto con disinvoltura. Poi precedette il panda lungo le scale dove alla fine trovò lo scontro vero e proprio.
Spoiler
Se non ho usato bene i personaggi descritti in questo post, fatemelo presente che provvederò a sistemare ^^
Yuffie the ninja
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Re: Garden

Messaggio da Yuffie the ninja »

Spoiler
Questo post non è parte della trama, serve solo come reinserimento del personaggio all’interno del Garden. A proposito di ciò, colgo l’occasione per salutare tutti i nuovi (più o meno :asd: ) arrivati nel Garden, sono Midori Shigatsu, avrete modo di conoscermi in seguito ;)
Il ticchettio insistente dell’orologio cominciava a diventare una sciagura. Hurdy tranquillamente seduta sulla poltrona a leggere un libro (e ancora mi chiedevo da dove tirasse fuori tutta quella voglia di leggere enciclopedie grosse il doppio del suo esile corpicino), io invece sdraiata sul letto di quella stanza buia, le cui finestre erano ormai abbassate da parecchie ore nonostante fosse pieno giorno. Mi ero praticamente tirata fuori dalle missioni del Garden, ero totalmente passiva da giorni. Riuscivo ad avere rapporti più o meno decenti con Hurdy, della serie “Ciao, come stai?”. La storia di Reimsè Mor mi aveva praticamente sconvolta: i SeeD decimati, le città distrutte, la famiglia che mi ospitava brutalmente uccisa. Dal nostro ritorno ero rimasta all’interno della struttura, senza un’occupazione, a girarmi i pollici. Ma ne avevo fin sopra i capelli. Mi alzai bruscamente dal letto, spensi la lampada che faceva luce ad Hurdy, spalancai le finestre ed alzai le serrande.
“Posso domandarti il motivo di una tale foga?” domandò la Moguri.
“Mi sono stufata di stare qui dentro a piangermi addosso senza fare nulla, ecco tutto” dissi fingendo di mettere il broncio.
“Perciò devo accompagnarti, se ho ben intuito”.
“Esattamente!”. Mostrai ad Hurdy uno dei miei migliori sorrisi, la presi per una delle sue piccole zampette e la trascinai via con me, cominciando a correre in lungo e in largo per i corridoi del Garden, vedendo lungo la strada parecchi Cadetti, SeeD e Commander. Andai nella caffetteria: era rimasta sempre la stessa. Visitai con minuzia ogni singolo locale della struttura, mi era sembrato di essere stata via dalla mia casa per mesi. Mi recai nella zona che tanto adoravo, il giardino, dove c’erano gli alberi: riconobbi subito uno di quelli, il mio preferito, dove spesso andavo a rifugiarmi.
“Senti Hurdy … Che ne dici se dopo andiamo in biblioteca?”.
“Per altre ricerche su Leviathan?” chiese sconsolata.
“No, no, basta ricerche! Vorrei che mi aiutassi a scegliere un libro. E poi, dopo vado ad allenarmi: sai, è da un po’ che non uso l’arco, non vorrei aver parso la mia infallibile mira!” dissi con un sorriso smagliante. La Moguri mi guardò perplessa, anche se dopo poche preghiere cedette ed acconsentì ad accompagnarmi nel suo luogo di relax.
Dopo la visita alla biblioteca, andammo in sala addestramento. Cominciai a scoccare le frecce: la prima andò a segno, la seconda mancò completamente il bersaglio, la terza mi scivolò dalle mani ancora prima di riuscire a scoccarla.
“Sono un po’ carente per quanto riguarda la mira …” dissi sconsolata. Hurdy mise la punta del muso oltre il libro che stava leggendo e mi disse:
“Puoi fare di meglio!”.
La guardai alzando il sopracciglio non senza una nota di disappunto, poi mi avvicinai a lei e le tirai un orecchio.
“Siamo in vena di fare le spiritose, eh?”.
“Lasciami, por favour, non sono un giocattolo, mi fai male!” protestò. La lasciai subito, poi avvicinai la faccia al suo muso e dissi:
“Allora smettila di fare la zitella acida!”.
Mentre ci punzecchiavamo, vidi un’ombra sbucare dall’ingresso. L’ombra aveva una falce in mano.
“AIUTO!!!! Il cupo mietitore!!!!”.
“Sono io, Erika” disse la ragazza uscendo dalle ombre.
Spoiler
Ok, post banale, inutile e quant’altro, ma mi sembrava inutile integrarmi nella trama con il rischio di fare un guaio ^^” Ah, per chi fosse nuovo, Hurdy è la mia Moguri!
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14ma Sagra della Caccia di Lindblum: Premio Miglior Squadra
Scheda Ningyou, maneggiare con cura

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Leon Feather
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Re: Garden

Messaggio da Leon Feather »

Il giovane pandawan si buttò nella mischia non appena raggiunse il luogo in cui si stava consumando il vero scontro. Si lanciò all'attacco dell'uomo tatuato, dimenando il bastone più veloce che poteva, cercando di eguagliare la velocità con cui l'avversario riusciva a schivare i suoi colpi. Dopo qualche secondo, una bestia d'inchiostro, un grosso lupo dalla folta pelliccia, si stacco dal suo corpo e andò ad ingaggiare battaglia con il Zhang, permettendo al suo evocatore di allontanarsi.
"Tch" il panda schivò le zanne del lupo a un centimetro dal suo braccio destro. "Che noia queste bestiacce!"
Aura osservava immobile Leon e Niamh che insieme si battevano con la donna dalla carnagione scura. Si alternavano in pugni e violenti fendenti, schivando le pericolose magie nere della donna. Matt stava affrontando un'altra delle bestie di Tatoo. La commander andò a dargli man forte.
"Drizzt è vivo!" disse Matt alla ragazza una volta che fu al suo fianco.
Aura ebbe un tuffo al cuore. "Cosa?" disse, incredula.
"L'ho visto! Sta combattendo con quello che dev'essere il loro capo, ma sono spariti dentro un portale..."
"Non importa. E' vivo, è questo quello che conta"
Con rinnovata speranza e vigore, i due si lanciarono all'attacco di Tatoo.

Leon poggiò la spada alla spalla, esausto. Niamh stava di fianco a lui, decisamente scocciata dal fatto che non riuscisse ad avvicinarsi a quella che aveva definito "strega del *****". Ma ora anche Maya stava cominciando a perdere colpi. Stava di fronte a loro, ansimando e maledicendoli. Erano veloci, non quanto lei ma quasi, ed erano in due. La magia non li spaventava affatto, e Maya cominciava a capire che continuare a mantenere la distanza da entrambi era troppo difficile e soprattutto sfiancante.
"Cosa c'è, stronzetta, non hai più fiato?" disse Leon alla donna con un ghigno.
Maya sorrise. Provocarla non sarebbe servito a nulla. "Neanche tu mi sembri in ottima forma, ragazzino." disse. Caricò un'altra magia e la lanciò al cadetto bendato. Leon schivò la sfera di fuoco senza pensarci troppo, che gli sfiorò un braccio, scoprendolo. Strappò via la manica interamente e la buttò a terra, ancora in fiamme. Non era diverso dall'evitare i Flare di Matt, con la differenza che lì non aveva il bracciale salvavita. Comunque non aveva importanza, beccarsi qualche scottatura era il minimo che si aspettava da avversari del genere.
Si lanciò nuovamente all'attacco, spada alla mano, e Niamh lo seguì. Mollò un dritto velocissimo che la donna scura deviò con il pugnale, per poi schivare un gancio destro di Niamh. La lama del pugnale stridette contro quella della spada di Leon, poi Maya allontanandosi lanciò una strana sfera scura a terra che esplose generando una nuvola di fumo nero. I due cadetti si divisero allontanandosi a loro volta e cercando di non inspirare quel fumo.
CLANG!
Leon parò l'affondo di Maya con il piatto della spada appena in tempo. La donna si scansò subito dopo, e il cadetto fendette il fumo con un sibilo leggero. Niamh intanto si era unita a Zhang che ancora si batteva con il lupo.
Il cadetto digrignò i denti e si buttò all'attacco di Maya. Un dritto, un affondo. Schivò una scarica elettrica che quasi non gli paralizzò il braccio sinistro. Impugnò Elena con entrambe le mani, e di nuovo un fendente, un montante. Maya finì spalle al muro. Con tutto quel fumo non si era accorta dove stava finendo a forza di indietreggiare. Il suo volto si dipinse di angoscia.
"Fine della corsa."

Tatoo si voltò verso la nuvola di fumo che da un po' si era formata più in là, poichè non sentiva più sua sorella combattere. I suoi avversari erano occupati con le sue bestie d'inchiostro e lui poteva prendere un attimo di respiro.
Vide Maya uscire dalla coltre. Arrancava, teneva una mano premuta sul collo aperto da uno squarcio da cui colava sangue scuro. Un ragazzo bendato uscì dalla coltre dopo di lei.
"Questo è per Reimse-Mòr" disse, e affondò la spada nel suo petto. La lama la attraversò da parte a parte, e il volto di Tatoo si accartocciò in un'espressione di sgomento e dolore mentre il sangue copioso colava sulla spada del ragazzo fino alle sue mani, imbrattandole.
Il ragazzo sfilò la spada dal corpo esanime di Maya, e lei cadde a terra formando una pozza di sangue sotto di lei. Tatoo si fiondò urlando di rabbia contro il bastardo che aveva appena ucciso sua sorella.

Le strade di Alexandria si riempirono presto delle truppe dell'organizzazione, agenti vestiti di nero e bestie di tutti i generi. Nonostante la stregua difesa dei Seed ad ogni entrata della città, il nemico era riuscito a penetrare, ma nè Alexandria nè i Seed avevano deciso di dargliela vinta.
Come avevano fatto già una volta prima di allora, Steiner e Beatrix combattevano spalla contro spalla nel centro della città, difendendo l'unico portone che portava al castello, dove chi non era in grado di combattere era già stato portati. Aiutati da alcuni Seed difendevano strenuamente quell'accesso, cercando di guadagnare tempo prezioso per gli altri Seed che stavano probabilmente già combattendo nella stanza dell'altare, e nelle cui mani giaceva il destino di Gaya e forse dell'intero Multiverso.
Un fragore riempì l'aria, costringendo Steiner a girarsi verso il castello, da cui proveniva il rumore. Una luce investì i suoi occhi, e dovette coprirseli con un braccio: maestose alì piumate si aprivano, là in alto, in cima al castello.
Spoiler
Oki doki, ditemi se l'ultimissima parte va bene.
Can you feel my, can you feel my, can you feel my tears?
They won't dry
Can you feel my tear drops of the loneliest girl?
The loneliest girl


Scheda Garden
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Re: Garden

Messaggio da xthegame89x »

"Drizzt... per fortuna!" pensò Matt incrociando lo sguardo del Drow. Fu per qualche istante, un sorriso, un cenno con la testa: a Matt bastò per capire che Drizzt aveva qualcosa in mente. Quel qualcosa li avrebbe riportati sani e salvi al Garden e avrebbe eliminato per sempre questa minaccia. Un po' come loro erano abituati a fare. Affrontare il loro nemico, salvare e tenere al sicuro i propri compagni ed eliminare la minaccia. Matt rese il cenno a Drizzt, poco prima che questi scomparve all'interno di un portale con il capo dell'organizzazione.
**********
- Alexandria sembra in tumulto.
- Cosa sta succedendo? - disse Alex perplessa guardando un monitor davanti a lei

Delle bestie parvero alzarsi dal terreno, mentre la gente fuggiva disperatamente dentro le proprie abitazioni. Molti venivano trucidati dai soldati dell'organizzazione, uomini senza volto caratterizzati dal nero. Alex si portò una mano alla bocca e, con l'altra tremante, prese il codec.

Codec:
Alex: Matt, siete in ascolto?
Matt: Al momento siamo un po' occupati, dicci tutto!
Alex: In città c'è il caos! Liberate Pip e tornate subito indietro!
Aura: Ricevuto, Alex. Drizzt è vivo.
Alex: Drizzt è vivo? Ma abbiamo visto tutti che è stato sparato da un cecchino o che so io.
Leon: Sinceramente, mi importa poco e niente. Sono contento sia vivo.
Matt: Alex ci vediamo tra poco! Chiudo.

**********
Pip, la regina Garnet e la granduchessa Eiko: gli ultimi di una stirpe quasi reale, di potenti evocatori. Erano inginocchiati in cerchio, al centro della stanza che Sagramor aveva tentato di utilizzare per riuscire a catturare Alexander, mano nella mano. Tutti e tre avevano gli occhi chiusi, mentre Pip cercava in tutti i modi di mettersi in contatto con l'Eidolon più potente della storia degli sciamani. Più continuava a concentrarsi e più Alexander sembrava fuggirgli via.

- Philipe. Rilassati... lascia che i muscoli si rilassino... non riuscirai mai a raggiungerlo se sei troppo teso. - disse la regina Garnet
- Non è così semplice... - disse Pip mentre i rumori della battaglia dei suoi compagni contro i due membri dell'organizzazione entravano e uscivano dalla sua testa
- Sta' tranquillo. I tuoi ragazzi ce la faranno, devi avere fiducia in loro. - disse Eiko mettendogli una mano nella spalla

Pip prese un grande respiro e buttò fuori tutta l'aria. Andò come in trance, mentre in lontananza nella sua mente, poteva scorgere una flebile luce.
**********
Matt si mise tra Leon e Tatoo, il quale lo aveva appena attaccato con un piccolo pugnale. La rabbia esplose nei suoi occhi e, con un gran balzo, si portò lontano dalla traiettoria della Dragon Soul. Il suo corpo cominciò a tremare, mentre i suoi occhi diventarono due piccole sfere dal colore rosso acceso, quasi fossero due tizzoni ardenti. Delle scritte camminarono, illuminandosi, lungo tutto il suo corpo e raggiungendo infine la parte posteriore del collo. Il loro nemico urlò violentemente, di una voce non sua quasi proveniente dall'oltretomba. Delle fiamme scaturirono improvvisamente dalla sua bocca, fiamme scure dall'aspetto molto letale. Colpirono il terreno sotto i loro piedi, divampando e aumentando il loro volume. Stranamente non erano così calde, tant'è che Matt pensò seriamente che non si trattasse di vero e proprio fuoco. Aura provò a spegnerle con la magia Idro, ma questa parve non funzionare. Sembrò che le fiamme divorassero tutto ciò che trovavano nella loro strada, aumentando di volume e senza lasciar loro il modo di poter attaccare il nemico.

- Cosa facciamo Aura? - disse Matt arretrando ulteriormente
- Non sembrano fiamme comuni! - disse Aura pensierosa - Non emettono nemmeno calore!
- Provo a gettarci del liquore! Magari sono fiamme che funzionano al contrario! - disse Zhang
- Non credo.. penso che l'unico modo che abbiamo per estinguerle, sia di eliminare Tatoo. - disse Aura facendo un cenno verso il loro nemico

Come se non bastasse, un ruggito fendette l'aria come se fosse una lama. Degli occhi, molteplici occhi apparvero dalle fiamme scure e un ragno, che ovviamente parve non sentire l'effetto delle fiamme, fece capolino davanti a loro. La folta peluria ricopriva gran parte del suo corpo, mentre le sue otto zampe si muovevano veloci avvicinando la bestia a loro. Si presentò con un getto di liquido bianco, che colpì la roccia che fino a pochi istanti prima copriva Niamh, le pietre presero a fumare, sciogliendosi leggermente. "Ragno, fiamme, Tatoo. Senza contare Sagramor e altri maledetti straca**i." pensò Matt evitando un altro getto di liquido acido.
**********
Alexandria era sotto assedio. Soldati oscuri continuavano ad uscire da tutte le parti, mentre i Plutò e le soldatesse di Beatrix cercavano in tutti i modi di arginare l'esercito dell'organizzazione. Alcuni mostri continuavano a provocare terrore e a far fuggire i vari popolani lungo le strade. Scoppiarono vari incendi, mentre la popolazione era in preda al panico. Molti tentarono di uscire dalla città, ma dei grossi mostri si frapposero tra loro e l'uscita.

- Signore, che cosa facciamo? - disse Alex preoccupata
- Penso sia abbastanza inutile che tutti i cadetti e i Seed rimasti al Garden rimangano a bordo. Dobbiamo salvare Alexandria!
Spoiler
Tatoo deve rimanere in vita. Quindi è ovvio che le fiamme continueranno ad ardere! E' giusto per specificare che non possono essere spente in altro modo xD

Sono tornato ragazzi, con un nuovo canale e con nuove serie. Restate tunizzati per scoprirne di belle! Buona visione! :P
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PROGRAMMAZIONE
LUNEDI
- Fantasy World, Final Fantasy IX -
MARTEDI
- Let's Technic, Minecraft Monster Pack 1.6.4 -
MERCOLEDI
- Fantasy World, Final Fantasy IX -
GIOVEDI
- Desertcraft, Minecraft Regrowth Pack 1.7.10 -
VENERDI
- Il ruggito del T-Rex, Dino Crisis -
SABATO
- Video Random -
Se dovete utilizzare il mio pg nel Garden, controllatevi la scheda prima, barboni! xD
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Spoiler
LE PERLE DI SAGGEZZA DEL GRUPPO DEL GC SU FB
Egil ha scritto: Non possiamo fare un referendum per dichiarare Matt Winchester illegale e immorale?

Leon ha scritto: Matt Winchester ogni volta che fai un commento inutile, un gattino nel mondo muore
Paine ha scritto: o.ò sisi confermo la mia teoria... Matt è posseduto dal demonio.
Leon ha scritto: E' più probabile che sia il demonio a essere posseduto da Matt Winchester.

Leon ha scritto: Non è la situazione ad essere disperata, è Matt che si è messo in testa di far crashare i server di Facebook.

Leon ha scritto: Matt Winchester la tua firma occupa una schermata intera e ho un fo***to monitor 1920*1080.
Matt Winchester ha scritto: Quindi anche Ruben è a Reloras??? Posso usare il suo pg????
Vero posso posso posso???
Daiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!
Drittz Do Urden ha scritto: No.
Matt Winchester ha scritto: Sob sigh... (A Drizzt Do Urden piace quest'elemento)
Paine ha scritto: Penso che comunque debba smettere di mortificare il povero matt.... è un cazzone, lo sappiamo tutti e mo lo sai anche tu, non ci fosse lui qua staremmo tutti a grattarci le palle, quindi passa un commento anche fosse acido. Paine docet
Leon ha scritto: Matt Winchester minaccia pure i cani randagi che incrocia per strada ormai (ovviamente trasformandosi in bahamut)
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Terra95
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Re: Garden

Messaggio da Terra95 »

Spoiler
Innazitutto scusate per l'enorme numero di assenze che ho fatto insieme alla suddetta midori shigatsu, io sono un'altro partecipante, il mio PG è Erika e, dato che non so come mandare avanti la trama mi ficco insieme a Midori. Spero che faremo amicizia e scusate ancora.
Da quando eravamo tornati nel garden avevo stazionato praticamente ad ogni ora nella mia camera, non mi ero mossa più di tanto ed ero rimasta tranquilla a studiare i libri che prendevo nelle mie sporadiche uscite per la biblioteca.

Avevo passato il rimanente tempo curando la lama della Death Scythe, la quale sembrava sempre più luminosa e, quando dovevo uscire per una passeggiata, si trasformava in una specie di ciondolo rosso che portavo al collo, il quale brillava di luce propria quando ero contenta (ovvero pochissime volte).

Quella mattina decisi finalmente di farmi un giro per il garden, recuperai così le mie armi, indossai la divisa ed uscii finalmente dalla stanza, era ora di farsi un giro.

Passai per tutti i locali del garden come era mio solito fare quando uscivo, mi fermai in mensa e vidi tantissimi cadetti, Seed e Commander che mangiavano e chiacchieravano serenamente... io mi ordinai un succo di frutta e un cornetto e mi sedetti da sola ad un tavolo, mangiai rapidamente e mi allontanai verso la biblioteca.

Restituii rapidamente due libri sull'evocazione che avevo preso e mi allontanai salutando con la mano la bibliotecaria a cui, dato il mio perenne silenzio, stavo simpatica. Decisi infine di andare allo zoolab per allenarmi un pochino, così a passo svelto mi diressi all'entrata della zona di allenamento.

C'era solo il silenzio che accompagnava i miei passi, poi sentii delle voci provenire da dentro

-Allora smetti di fare la zitella acida!!- a quel punto entrai e la visione di me con la falce in mano fece uno strano effetto...

-AIUTO!!! Il cupo mietitore!!!-

-Sono io, Erika- dissi uscendo dall'ombra e recandomi al centro dell'arena insieme alla ragazza. Se mi ricordavo bene si chiamava Midori ma sinceramente il mio interesse per lei non era dei più accentuati, però guardai il bersaglio e notai come le freccie non fossero proprio messe bene... lo guardai ancora un attimo poi tirai fuori la DarkSancta nera e sparai tre colpi, i quali perforarono il bersaglio nei pressi della prima freccia, poi feci un sorrisetto di sfida a Midori e mi allontanai un pò.

Non so perchè ma la ragazza mi sembrava quasi una preda invitante... ed essendo umana ora mi andavo a chiedere perchè la interpretavo come preda, comunque mi allontanai abbastanza per esercitarmi con la falce e le pistole. Volevo essere pronta per il futuro, e ora come ora non ero soddisfacente, e chissà che non avessi avuto modo di discutere con la ragazza...
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Re: Garden

Messaggio da RinaYeah »

La leggera veste che ricopriva il mio corpo risplendeva sotto il sole di Alexandria. Dall'alto del tetto di una casa osservavo la scena.
-E ora di entrare in azione-
Feci un paio di passi fino ad essere sul limite estremo della costruzione. Qualcuno si accorse della mia presenza.
-Figli del male, seguaci delle ombre, ancora esiste una possibilità di redenzione per voi- pronunciando le ultime parole feci comparire Crux nella mia mano -Sono qui per questo. Io sono la cacciatrice di ombre, l'esorcista del male, colei che vi salverà con la mia luce. Io sono...-
Una freccia di un soldato dell'organizzazzione per poco non mi colpì.
-MA SEI PAZZOOOO!!!! Devi farmi finire la presentazione!!!!-
L'uomo carico un'altra freccia, ma la mia Sacra Luce lo colpì prima di scoccarla, mandandolo dall'altra parte della strada.
-Così impari... Comunque io sono Rina, la dea umana-
Mi buttai di sotto, cadendo su un soldato.
-Sei stato molto gentile ad attutire la mia caduta, ma non ti aspettare niente- corsi verso il nemico, spada in pugno, ma appena fui a pochi passi da lui, si ruppe il tacco e caddi rovinosamente a terra.
-Ohi... Ho no!!! La mia scarpa smaltata bianca tacco 13, immaginavo non fosse adatta al combattimento...-
Vidi il nemico incombere su di me, ma fu spazzato velocemente via da un fendente. Alex mi aveva salvata.
-Grazie amica-
-Fai attenzione, non verrò a salvarti un'altra volta-
-Puoi coprirmi un attimo-
-Che...?-
-Devo cambiarmi le scarpe-
Tolsi i tacchi e indossai e sandali coi lacci: comodi ed agili, il massimo comfort in combattimento.
-Grazie, Ale-
La ragazza alzò gli occhi al cielo e si fiondò sui soldati neri. La segui, in modo da darle una mano. Cominciò una danza di spade, con fendenti che colpivono i nemici attorno a noi. E dove le spade non servivono, la mia magia faceva il resto, distruggendo ogni ombra che si avvicinava. Però non saremmo resistite a lungo: se cadeva uno di noi, perdevamo forza,mentre per ogni nemico abbattuto, ne compariva un'altro pronto a rimpiazzarlo. Speravamo solo che gli altri facessero in fretta...
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Ecco l'affascinante dea comparire sul campo di battaglia :D se non va bene, MP...
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Sirius
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Re: Garden

Messaggio da Sirius »

Questo post è ambientato poco dopo il penultimo post di Aura ed a missione appena avviata (l'avevo preparato due giorni fa ma la mia connessione era andata a quel paese).

Sirius era placidamente sdraiato sul divano della propria stanza, intento a sorseggiare un calice di sangue prelevato dall'infermeria, mentre il suo giradischi diffondeva la melodia ch'egli aveva scelto.
“Una sgualdrina, che delusione!” sussurrò fra sé, con una nota di amarezza nella voce, mentre i pensieri tornavano all'ultimo incontro avuto con Aura.
L'amore è una forza così potente da rendere cieco un uomo ad ogni altra cosa, persino alla verità. Fu solo merito del suo secco rifiuto s'egli riuscì a liberarsi da quell'orrida maledizione e comprendere come stavano davvero le cose.
Sirius non fu il primo ad esser stato baciato dalla fanciulla e neppure fu l'ultimo; fu l'alcol nel suo corpo a privarla dei freni inibitori ed a spingerla a manifestare i suoi impulsi da ninfomane. Non che lui potesse giudicarla, vista che lei per prima l'aveva accettato nonostante la sua natura.
Rimase però profondamente sorpreso quando Aura manifestò un atteggiamento così egoistico ed approfittatore; mai si sarebbe aspettato ch'ella fra tutti l'avrebbe usato per un suo tornaconto personale per poi scaricarlo una volta raggiunto l'obbiettivo prefissatasi.
Si domandò da quanto tempo ella teneva celata quella parte del suo carattere o se semplicemente fosse lui stesso a non essersi mai accorto di questa sua natura; indubbiamente si sarebbe trovata a proprio agio come Vampira, se solo non lo avesse rifiutato per quel moccioso cerebroleso che si atteggiava da grande guerriero.
Ma anche di questo doveva esserle grato, perché per un Vampiro i sentimenti sono cento volte più intensi che per un umano e lui non voleva certo esserne preda; anche perché egli aveva giurato vendetta e non si sarebbe arreso sino a quando non l'avesse portata a compimento.

Bevuto l'ultimo sorso rimasto nel calice, Sirius si decise a fare quattro passi per non indugiare oltre in quei pensieri, pertanto si alzò e s'infilo la giacca nera del suo completo, scartando a priori l'idea d'indossare quell'orrenda divisa da Cadetto sinché non gli fosse stata imposta dalle circostanze, e si diresse verso la sala ricreativa del Garden.
Nel frattempo sapeva che la missione di soccorso, se così si poteva chiamare, era già iniziata ma su quello preferì non soffermarsi; l'unico suo interesse era strane fuori finché gli fosse stato possibile, onde evitare le inevitabili complicazioni. Perché era palese che non potesse finire bene quella faccenda.
Prima il Preside Drizzt venne rapito alle porte del Garden senza che alcuno fosse in grado d'impedirlo, poi Philip, il capo della sicurezza che avrebbe dovuto occuparsi della protezione dell'Anziano Raistlin, non trovò nulla di più stupido se non farsi rapire a sua volta.
Come conseguenza di ciò, l'Anziano che era venuto a chiedere protezione ora era alla guida del Garden, Drizzt probabilmente era morto o peggio e la squadra di soccorso era guidata dall'unica Commander rimasta, la quale era un'alcolizzata, ninfomane e maniaca depressa con tendenze autolesionistiche, la cui psiche non era ancora andata in frantumi unicamente perché un Vampiro nemico dell'Ordine l'aveva aiutata facendole un lavaggio del cervello.
Se poi si considerava che l'Ordine nel suo insieme era stato quasi messo in ginocchi da un semplice gruppo terrorista, la sua fama di forza militare d'élite andava bellamente a quel paese, con somma gioia di Sirius che vedeva i suoi propositi sempre più realizzabili.

Raggiunta la sala, l'attenzione di Valantine venne subito canalizzata dalla presenza di un uomo in particolare, con cui si era ripromesso di scambiare due chiacchiere quando fosse giunta l'occasione, e quello sembrava proprio il momento di tener fede ai suoi intenti.
“Buongiorno, signor Siegmeyer.” esordì, avvicinando l'uomo.
Essendosi approcciato con cautela, il Cadetto non ebbe modo di accorgersi della sua presenza, ed udendo la sua voce si prese spavento.
“Scusa, scusa. Non ti avevo sentito arrivare.” fece l'uomo, quasi avesse commesso uno sbaglio.
“Non preoccupatevi, messere. Desideravo solo poter colloquiare con voi, se la cosa non vi arreca fastidio.” e fece cenno alla sedia, chiedendo implicitamente di potersi accomodare.
“Sì, sì. Certamente! Scusa se non ti ho risposto.” ad un primo acchito, pareva un soggetto alquanto insicuro di sé.
Sirius tuttavia si era incuriosito sin dal momento stesso in cui gli avevano detto cos'era: una sorta di recipiente contenente le personalità di diversi soldati dell'Ordine scomparsi tempo addietro o semplicemente reputati utili ai fini del loro esperimento.
Perché di questo si trattava: l'ennesimo esperimento dell'Ordine per creare il soldato perfetto, qualunque cosa ciò volesse significare per le loro menti malate.
“Volevo farvi alcune domande in merito alla vostra attuale situazione.” disse Valantine, dopo aver preso posto davanti al suo interlocutore “Sempre che la cosa non sia troppo personale per voi.” dalla sua sedia poteva tenere d'occhio l'intera sala, all'apparenza deserta.
“Io... non saprei...” bofonchiò Siegmeyer, portando lentamente la mano ad una delle sue reliquie.
“No!” esclamò Sirius, fermandolo “Desideravo parlare esplicitamente con voi e non con una delle vostre personalità alternative.” sebbene con iniziale riluttanza, il Cadetto riportò entrambe le mani sul tavolo.

“So che vi site offerto volontario per essere sottoposto all'esperimento che vi ha portato a sviluppare le vostre doti di medium e mi domandavo cosa vi avesse spinto ad un simile gesto.” per uno come lui, che era stato sottoposto a vere e proprie vivisezioni ad opera degli scienziati dell'Ordine, la sola idea di offrirsi volontario era inconcepibile.
“Era solo... solamente ciò che mi avevano chiesto... ecco tutto.” non era chiaro se fosse in soggezione o mancasse proprio di spina dorsale; in ogni caso, la risposta suscitò una smorfia di disapprovazione in Sirius.
“E voi avete accettato?! Perché??” non riusciva a credere che non ci fosse altro sotto; magari qualche ricatto o costrizione più o meno esplicita.
“Come soldato è mio dovere ubbidire ad ogni ordine ricevuto senza discutere.” disse lui, con una maggiore sicurezza nella voce.
Per quanto allucinante, era vero. Quel misero omuncolo, e probabilmente anche i soggetti originali di quelle sue personalità alternative, si erano offerti volontari per mera fedeltà; erano soldatini obbedienti e senz'anima, pronti ad uccidere e morire per il capriccio di quegli Anziani della cui superiore morale Corona era stata vittima sacrificale.
“Capisco.” disse Sirius, portando una mano ad un taschino del gilè “In tal caso non credo avremo altro da dirci.” e fingendo di porgergli una mano per stringerla, gli passò il suo orologio da taschino.
Fu un attimo. Quando Siegmeyer ritrasse la mano stringendo l'orologio, con l'altra si portò l'indice ed il pollice a contornare i lati della bocca, come a lisciarsi un pizzetto inesistente.
“Interessante.” disse l'uomo, con lo stesso tono distaccato di Valantine.

“Per quanto mi reputi sicuro della mia teoria, comprenderai che necessito di una prova della sua effettiva riuscita.” disse Sirius “Perché non mi dici cosa c'è inciso all'interno dell'orologio che tieni in mano?” una domanda di cui lui solo avrebbe potuto conoscere la risposta.
“Unitevi a noi, fratelli e sorelle. Unitevi a noi nelle ombre in cui ci ergiamo vigili. Unitevi a noi, che portiamo a termine il dovere che non può essere rinnegato.” le parole uscirono di bocca a Siegmeyer con la stessa sicurezza e lo stesso ardore con cui sarebbero uscite dalla bocca di Sirius.
“Nella guerra e nella vittoria; nella pace e nella vigilanza; nella morte e nel sacrificio.” dissero poi all'unisono.
“Se non altro, così potrò contare su un'alleato d'indubbia fedeltà.” Valantine sorrise soddisfatto mentre pronunciava quelle parole “Ma sei certo che le altre personalità non si siano accorte di nulla?” un quesito cruciale, giacché sapeva di non poter costringere la sua personalità nel corpo di Siegmeyer troppo a lungo o sarebbe stato scoperto.
“Non hai di che temere.” disse la sua copia “Le personalità possono decidere se e quali ricordi condividere le une con le altre; nessuna di loro si è accorta della mia presenza e non hanno modo di scoprirlo.” esattamente le parole che Sirius aveva sperato di sentire.
“Possiamo quindi considerare concluso il test.” disse, riprendendosi l'orologio.
“Prima dovresti occuparti anche di lei.” voltandosi a guardare nella direzione indicatagli, Sirius si accorse che, nascosta in un angolo, vi era il Topo.
Con un sospiro di disappunto verso sé stesso, il Vampiro si alzò e si avvicinò a lei. Non si sarebbe neppure reso conto della sua presenza se non fosse stato per la sua copia; d'altronde, ancora non capiva cosa ci facesse una persona del genere in una struttura militare.

“Non temete, non intendo farvi alcun male.” disse Sirius, con il tono più più rassicurante di cui fosse capace.
Ella reagì rannicchiandosi ancor più nell'angolo in cui era nascosta ma il suo errore fu quello di continuare a fissarlo negli occhi. Furono sufficienti un paio di secondi perché piombasse in un sonno profondo e dimenticasse ogni parola eventualmente udita.
“Dovresti riposarti un po'.” disse la sua copia, mentre Sirius si strofinava gli occhi.
Suo malgrado, aveva fatto troppo uso dei suoi poteri oculari ed ora la vista gli si stava appannando; con qualche giorno di riposo, si sarebbe ripreso completamente.
“Non indugiare oltre.” disse, sedendosi nuovamente al suo posto.
Siegmeyer afferrò la spada di Nightmare e subito avvenne il cambiamento.
“Cosa diavolo ci faccio qui? E perché non ho una mela in mano?” domandò la spaesata personalità del Gaio.
“Sembra che il signor Siegmeyer abbia preferito defilarsi che affrontare una discussione con il sottoscritto.” disse Sirius, con fare annoiato.
“Quel senza palle scapperebbe pure dalla propria ombra.” sentenziò l'altro, con un eloquente schioccare della lingua.
Dopo pochi altri scambi di battute, incentrate più che latro nel provocarsi vicendevolmente, Sirius e Nightmare si congedarono a vicenda. E proprio sull'uscio della sala incappò in Alexandra.
“Ti stavo giusto cercando.” fece lei, con tono allarmato.
“Cos'è successo?” chiese Sirius, non potendo immaginare la risposta.
“A quanto pare, Aura ha accennato involontariamente all'Anziano Raistlin dei tuoi poteri illusori ed ora lui desidera incontrarti il prima possibile.” giusto quello che ci voleva, vista la fatica che aveva fatto per sottrarsi al primo colloquio. Forse, pensò Sirius, un paio di schiaffi non erano abbastanza per rinsavire la Commander Lundor; forse sarebbe meglio provare con dieci.

Siete tutti avvisati: se metterete nei guai Sirius, egli vi schiaffeggerà al ritmo di Eye of the Tiger. :asd:

Alcuni chiarimenti necessari: Sirius, nonostante sia deluso che Aura abbia preferito Matt a lui, la considera ancora sua amica poiché ella è stata la prima ad accettarlo per quello che è. Sirius, nonostante abbia scritto il contrario, ignorerà le minacce di Matt per la supplica di Aura (così non dovrò essere bannato per averlo ucciso e sciolto nella soda caustica :hihi: ). Come al solito, se ho sbagliato qualcosa nell'interpretazione di uno dei personaggi citati, potete contattarmi perché modifichi il post.
Leonheart88
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Re: Garden

Messaggio da Leonheart88 »

Il codec di Matt era chiaro.
La città era stata attaccat da un piccolo esercito di mercenari, supportati da chissà mche tipo di creature magiche, probabilmente le stesse con cui avevano dovuto confrontarsi alle prigioni di Galbadia.
Se due più due faceva ancora quattro ciò stava a significare che quel tizio con tutti i tatuaggi era ancora vivo, e questo non era propriamente il massimo.

Raistlin, come logico, aveva preso in mano la situazione: Seed e cadetti sarebbero scesi dalla struttura per dare una mano alla guardia cittadina.
Non che fosse un ordine sbagliato, ma personalmente non lo condivideva più di tanto, far scendere tutti i seed e cadetti avrebbe significato rendere il garden vulnerabile a qualunque tipo di attacco, e non era il caso di rischiare.
In secondo luogo non pensava sinceramente che i seed mandati sul campo come supporto avrebbero potuto ribaltare la situazione e salvare la città. Per fare quello era necessario sconfiggere direttamente l'organizzazione, e allora avrebbe avuto più senso rinfoltire la squadra originaria.
Ma vabbè non erano problemi suoi.
C'era solo da sperare che in Steiner e Beatrix.

Dal canto suo aveva deciso di rimanere al garden, non era un gesto dettato da paura o altro, semplicemente preferiva rimanere nella struttura a disposizione. lasciare il garden senza pilota, considerando che gli altri erano scesi, poteva essere un gesto avventato.
Uscì dalla sala comandi, dopo aver lasciato il garden in modalità stand by, in caso di problemi sarebbero potuti partire in pochi secondi. Incrociò Calien sulle scale.

"Oh dolce Calien, quanto tempo che non ci vediamo!"
"Leon anche con la memoria mediocre che possiedi dovresti ricordarti che ci siamo visti stamattina a colazione, io ho ordinato delle uove, tu una brioche ed un caffè, e ti ha servito direttamente Filippo. Che non so perchè non ti ha fatto pagare..."
"Lascia stare, c'entrano le emozioni umane e tu in quello sei una pippa, comunque dove stai andando?"
"Da Raistlin"
"Ti ha mandato a chiamare?"
"No"

Calien che andava di sua spontanea volontà da un anziano dell'ordine?
Perchè?

"Come mai ci stai andando?"
"Devo comunicargli una cosa"
"Che cosa?"
"Una cosa importante"
"...Calien, ti devo togliere le parole di bocca?"
"E' impossibile togliere le parole di bocca, sono incorporee, e prima che le pronunci è statisticamente improbabile che tu possa capire l'esatta sequenza di fonemi che andrò a pronunciare"
"............"
"Bazinga"
"Eh??"
"Stavo scherzando. Ti ho capito benissimo"
"......."
"Tutti voi fate sempre battute, che per inciso non trovo mai divertenti, ho studiato dei libri e sto provando a farle anchio"
".... mi vuoi spiegare che devi dire a Raistlin?"
"Hai presente i cinque varchi dimensionali che avevamo trovato tempo fa? Bene ho continuato a monitorare quelle zone per sicurezza, uno è stato nuovamente aperto poco fa.
"Aspetta... si tratta delle stessa impronta isotonica dell'altra volta?
"Non precisamente, le impronte sono strane, però di certo non è una coincidenza..."
"Hai scoperto altro?"
"Ci sono stati due varchi a qualche minuto di distanza, però sono diversi. In pratica è come se fra la prima e la seconda volta il numero di persone fosse cambiato."
"Quindi qualcuno è rimasto la?"
"Con una probabilità del 85.6%"
"Andiamo"

I due si diressero da Rastlin.
Era necessario indagare, se l'organizzazione stava attaccando con tutte le sue forze Alexandria come mai c'era una presenza nell'isola?
Bloccato

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