Missioni

Un Gioco di Ruolo Narrativo a più mani, tra SeeD e Cadetti, Garden ed Accademia, Tornei, Missioni, Sagre, e molto altro: questo è il Garden Club! Leggi i topic "Bacheca" e "Spiegazione Topic" prima di postare

Moderatori: Pip :>, Garden Master

Rispondi
Lonelywolf
Aspirante Guerriero
Messaggi: 337
Iscritto il: 12 mag 2006, 14:43
Sesso: M
Località: Brescia

Re: Missioni

Messaggio da Lonelywolf »

- Dove diavolo è finita Leith? - Drizzt camminava nervoso. Temeva fortemente che la cadetta avesse potuto avventurarsi in un'iniziativa ardita.
- Forse dovremmo cercarla, questa sua assenza prolungata è davvero sospetta - provò a suggerire Deimos, altrettanto preoccupato per la sorte di Leith in quel covo di serpi e doppiogiochisti.
Giusto in quell'istante il codec di Drizzt lo avvisò di aver ricevuto un nuovo messaggio. Il drow trasse un sospiro di sollievo quando realizzò che il mittente era Leith.

Codec:
Ho importanti novità, vi aspetto all'imbocco della strada per il Fluvilunio. Cercate di fare presto!

Messi al corrente i compagni del contenuto del messaggio, Drizzt si diresse senza indugio con loro verso il luogo segnalato, animato da un sollievo misto ad attesa per le novità annunciate da Leith. I tre, giunti all'incrocio antistante al tempio, non faticarono a sentire la voce della compagna che li richiamava dalla loro sinistra.
- Cos'è successo? - esordì Terra, supponendo che la ragazza non avesse una passione per i cespugli.
- Quando ci siamo lasciati ho deciso di fare qualche domanda presso la segreteria della Lega. I segretari non hanno certo l'importanzza degli alti ranghi, ma dalle loro mani passano tantissimi documenti ed informazioni -
- E cos'hai scoperto da loro? - fece Terra, concentrato.
- Non si sono lasciati sfuggire nulla. Quando ho parlato con l'assistente personale del signor Riesevelt, però, ho notato una grossa croce sulla giornata di oggi. Incuriosita, sono rimasta con lui per fare qualche domanda in più e prendere tempo, e sono stata proprio fortunata :-D Adam in persona ha chiamato il suo assistente, e quello ha dovuto assecondare il suo superiore lasciandomi sola con la sua scrivania. Ho avuto poco tempo, e la mia ricerca non è stata troppo approfondita, ma tra alcuni documenti arrivati in mattinata ne ho visto uno particolarmente curioso: su di esso c'è il nome del nostro Garden! Ne ho fatto una copia con la fotocopiatrice nell'ufficio, e poi ho staccato e riattaccato la spina per eliminare i dati recenti - e Leith consegnò un foglio formato A4 a Drizzt. Il drow trasalì quando lesse il nome "Aura Lundor" a due righe di distanza da "Garden di Rinoa". Per fortuna del Commander Leith non aveva ancora sentito nominare Aura, e quindi la sua sparizione poteva continuare a rimanere segreta, ma quel foglio intestato in modo formale sembrava un dossier sulla Seed. Sul resto del documento erano riportati alcuni simboli indecifrabili, probabilmente destinati a lettura da parte di un dispositivo. In calce alla pagina era riportato un logo che a Drizzt parve subito familiare, ma che non seppe riconoscere subito. Qualunque cosa collegasse le fazioni di Spira, i Carneriani, la presunta arma rubata ed Aura, si stavano avvicinando a saperne di più. Con uno sguardo di fuoco, si rivolse ai compagni che lo guardavano attenti, in attesa di conoscere il contenuto di quel documento.
- Leith ha ragione, qui si fa riferimento al nostro Garden senza ombra di dubbio. Ogni altra informazione, però, pare criptata. Ora abbiamo una prova indiscutibile di un legame tra Adam Riesevelt ed il Garden di Rinoa. Inoltre, una terza parte sembra collegata a noi, a giudicare dal logo che c'è sul fondo di questa pagina - Drizzt mostrò il marchio in questione, stando bene attento a coprire il nome di Aura con la mano -
- Credi che sia sufficiente a rafforzare la nostra posizione? - riflettè Deimos.
- Certamente abbiamo più convinzioni di prima, e ora abbiamo una traccia su cui indagare. Fino a quando non conosceremo il tipo d'informazione contenuto qui, però, potremmo non far pesare questa prova su Adam nella sua interezza. Ci restano ancora un paio di cose da fare qui: anche se l'originale di questo modulo sarà già tra le mani del suo destinatario, potrebbe esserci ancora qualche indizio nell'edificio. Inoltre, potremmo fare qualche domanda ad Adam: con lui non abbiamo ancora parlato e l'importante riunione con Ten sembra proprio conclusa, anche se del carismatico leader non c'è traccia -
- Andremo tutti assieme o ci divideremo in due gruppi per provare in entrambe le direzioni? - domandò Deimos.
Ultima modifica di Lonelywolf il 04 dic 2011, 16:07, modificato 1 volta in totale.
Account disattivato il 17/06/2013
Avatar utente
Leith Nocturnia
New Entry
Messaggi: 8
Iscritto il: 07 nov 2011, 14:39
Sesso: F

Re: Missioni

Messaggio da Leith Nocturnia »

Il gruppo si riavviò verso il tempio, stando attento a non farsi vedere. La situazione era tesa: il documento, anche se illeggibile, dimostrava che il Garden di Rinoa era coinvolto in qualcosa di molto più grande, la conversazione tra Nooj e Adam aveva rilevato un accordo segreto… Nei volti di tutti si potevano leggere mille supposizioni, una più terribile dell’altra.
Quando giunsero ai piedi del tempio del tuono, Drizzt tirò un sospiro – Allora… mi raccomando, massimo silenzio e discrezione, nessuno deve accorgersi…-
- Guardate! Una scimmia!- urlò Leith prima che potesse finire la frase.
- Leith! Dobbiamo trovare ulteriori indizi e non richiamare l’attenzione di tutti!- l’ammonì velocemente il capo-spedizione, ma lei era già corsa verso il piccolo primate.
Si accovacciò interessata – Non ne avevo mai viste così! Nel mio mondo non ci sono…-
I compagni si avvicinarono per riportarla all’ordine, ma un movimento brusco li bloccò.
- Ehi! La mia borsa! – urlò di nuovo la ragazza iniziando a rincorrere per tutto lo spiazzale il quadrumane, che non smetteva di strillare divertito.
- Leith fermati, tanto non te la ridà più… Leith… Leith!!- cercava di bloccarla Drizzt
- È inutile, non ti ascolta nemmeno.- gli chiarì Deimos.
Terra scrollò la testa – Dite che si stancherà?-
- Ho il presentimento di… No, Leith, no nel tempio!- ma le parole di Drizzt non sfiorarono nemmeno la ragazza che già aveva varcato il grosso portone.
Il trio rimase paralizzato: pensavano che oramai la loro copertura era saltata e fra poco avrebbero sentito le voci di dissenso dei membri della Lega. Aspettarono un po’ immobili, ma non accadde nulla.
Si avvicinarono titubanti al tempio e sbirciarono con circospezione all’interno: non c’era nessuno, tranne Leith che finalmente aveva recuperato la sua borsa e accarezzava la scimmietta – Non si fa, capito? Non farlo più! –
- Il tempio è vuoto, come mai?- si chiese ad alta voce Terra.
- C’è una riunione nel pro-naos, probabilmente Adam deve dire qualcosa a tutti. Dopotutto si capiva che la riunione di Ten era solo un specchio per le allodole.- rispose sicuro Deimos.
Terra lo schernì – Sei diventato preveggente?-
- No, ho semplicemente letto l’avviso- disse l’altro con serenità
Su una parete del tempio era affisso un grosso manifesto che segnalava a tutti la riunione straordinaria.
- Leith, non devi allontanarti così, se ti capitava qualcosa? – chiese intanto Drizzt all’invocatrice, pensando alla compagna scomparsa.
Leith sorrise – rilassati, dopotutto siamo noi ad avere il coltello dalla parte del manico e non possono impedirci di stare qui… Sembri teso da quando abbiamo rinvenuto quel documento, qualcosa non va?- gli domandò la ragazza dipingendosi sul suo volto un’espressione preoccupata.
- Leith ha ragione, stai bene Drizzt? – rimarcò Deimos, guardandolo impensierito.
Drizzt si affrettò ad annuire – S-sì, sto bene… – anche se non riusciva a nascondere la sua apprensione, e non convinse del tutto i compagni.
- Comunque - irruppe alla fine Terra, mettendo fine a quel silenzio – ora siamo liberi di cercare nel tempio indisturbati almeno per un po’-
- Giusto- ribadì Drizzt – diamoci da fare –
Il gruppo si diresse una delle due salette ai lati, rovistando ovunque.
- Non trovo niente, – concluse Leith, sbirciando dietro un grosso vaso – e voi ragazzi? -
- Niente –
- Niente-
- Niente-
- Qui non c’è niente! – esclamò Deimos a un certo punto – perché non facciamo una piccola pausa? – e si sedette sui numerosi cuscini della sala, ma, cercando di appoggiarsi alla parete, sbatté la testa contro il lastrone affisso al muro con le antiche preghiere verso NeoYevon.
- Maledetto lastrone!- sbottò strofinandosi il punto dolente – perché non l’hanno tolto di mezzo ormai? –
- Deimos, sei un genio! – Esclamò Leith avvicinandosi velocemente alla parete.
- perché? – chiese il ragazzo incuriosito, guardando anche lui alle sue spalle.
- Hai trovato il sistema di decifrazione del codice – spiegò l’invocatrice analizzando i simboli – il documento è scritto con i simboli della religione di NeoYevon, sono identici –
Drizzt sgranò gli occhi e prese velocemente il pezzo di carta. Probabilmente quel documento era diretta a Bevelle oppure era una copia che proveniva da lì, come spiegava il simbolo dei NeoYevoniti apposto sopra.
- Allora Drizzt, cosa dice? – gli chiese Terra impaziente.
Tutti lo guardavano in silenzio.
Il drow abbassò di nuovo gli occhi sul foglio e, aiutato dai simboli alla parete, iniziò a tradurre. Purtroppo sulla parete non erano presenti tutti i simboli del documento e Drizzt, non conosceva la scrittura a memoria. Comunque riuscì a capire a sommi linee le informazioni contenute: si parlava di Aura, del suo rapimento al Garden, che si cercavano dei cadetti SeeD perché la loro memoria possedeva più ricordi combattivi e cruenti. Si parlava anche dell’arma che aveva bisogno di questi ricordi e degli esperimenti condotti a buon fine sulla SeeD.
Drizzt rimase pietrificato alla lettura del documento – esperimenti… memoria…- pensò.
- Drizzt, non tenerci sulle spine- lo incalzò Terra.
- Ah…- iniziò il drow, cercando le parole giuste per non svelare l’accaduto ai compagni – Parla del nostro Garden, e dell’arma che è stata rubata, parla anche di ricordi e memoria, ma non sono riuscito a capire appieno che cosa significhi…-
- Beh, comunque è una prova più che valida che la Lega sta tramando qualcosa contro di noi, giusto?- chiese Deimos
- Sì, dopotutto è molto chiaro il collegamento- annuì Drizzt.
- Allora non ci resta che parlare con Adam dopotutto abbiamo oramai abbastanza prove per farlo parlare-
- Giusto, andiamo – concluse Leith avvicinandosi alla porta, ma un bisbiglio di voci la bloccò: la riunione doveva essere finita. – E ora? Non possiamo avvicinarsi ad Adam senza dare nell’occhio…-
- Non preoccupatevi, ci penso io – disse Drizzt sicuro di sé.
Il drow invocò un Abbraccio delle Ombre e accompagnò il gruppo verso la porta che conduceva alla zona interna del tempio.
- Ma che succede?- - è andata via la luce!- - Nel tempio del tuono?!- - da quando sono venuti quei SeeD, stanno succedendo cose strane…- risuonavano i vari commenti dei membri, disorientati dal buio.
- Ce l’abbiamo fatta - commentò Terra.
- Guardate! – destò l’attenzione Leith indicando una persona dai capelli biondi girata di spalle, in atteggiamento di riflessione: era Adam.
- D’accordo ragazzi, ricordatevi che siamo noi a essere in vantaggio rispetto a lui: sappiamo dei suoi rapporti con i NeoYevoniti e almeno con un Carnariano, che sta tramando qualcosa contro il Garden e che l’arma esiste, anche se sta cercando di deviare le ricerche con i suoi rapporti con i NeoYevoniti, ma soprattutto ricordatevi che possiamo sempre fingere di sapere qualcosa per metterlo alle strette :-D – tutti si scambiarono uno sguardo ammiccante e si prepararono all’interrogatorio.
Ora non restava altro che cercare di sapere dove fosse veramente l’arma, e chi fosse veramente coinvolto in questa faccenda.
Avatar utente
Drizzt Do Urden
Aspirante SeeD
Messaggi: 762
Iscritto il: 18 mar 2007, 22:21
Sesso: M
Località: Garden di Rinoa

Re: Missioni

Messaggio da Drizzt Do Urden »

Drizzt: Un’ultima cosa. State per venire a conoscenza di un fatto che vi è stato taciuto per non distogliervi dal nostro obiettivo e per non compromettere l’esito della missione. Controllatevi, non mostrate sorpresa. Il nostro avversario è ormai con le spalle al muro.

I tre annuirono, anche se un guizzo di curiosità balenò nei loro occhi.
L’oscurità si diradò, ed i pochi presenti, attardatisi a discutere con Adam, osservarono stupiti l’inaspettata comparsa del gruppo di SeeD. Il drow aveva lasciato la porta che dava sulla stanza principale del tempio aperta, così che l’avversario, una volta smascherato, avesse dovuto vedersela con non solo il loro giudizo, ma anche con quello dei compagni alle spalle dei quali aveva agito.

Drizzt: Credo che lei abbia delle spiegazioni da darci.

Adam si voltò con flemma. Se lo sguardo di Adam poteva aver tremato dopo che egli aveva udito la voce del drow, adesso era più fermo che mai.

Adam: Credo che a dovermi, a doverci, spiegazioni siate voi, SeeDs del Garden di Rinoa. Non avete alcun diritto di interrompere un mio colloquio privato. Vi prego di andarvene, discuterò con voi più tardi.
Drizzt: Magari nell’attesa potremmo contattare Neoyevon, potremmo ottenere gli stessi risultati e risparmiare il tempo della conversazione con lei.

Le labbra di Adam fremettero quasi impercettibilmente.

Adam: Non ho idea di cosa stiate parlando, ma come vi ho già detto sarò felici di discutere con voi più t…
Drizzt: Glielo spiego io, non si preoccupi. Innanzitutto si rallegri, abbiamo appurato che non c’è stato alcun furto da parte vostra.

A quel punto, l’ingenuo Ten avrebbe sorriso e si sarebbe rivolto a loro con toni concilianti, mentre Adam rimase muto ed impassibile. I SeeD sapevano qualcosa, restava da capire cosa e, soprattutto, se potevano portare prove a sostegno delle loro accuse.

Drizzt: Vede, ci risulta che ci sia stato un accordo tra voi e Neoyevon. La notizia del furto era falsa, mentre l’esistenza dell’arma a quanto pare no.
Adam: E come sareste entrati in possesso di tali informazioni?
Drizzt: Dovrebbe parlare a voce più bassa, Adam. Dopotutto deve essere stato facile accordarsi con quelli di Neoyevon e simulare il furto..

Il drow aveva ripetuto le parole che avevano tradito Adam durante la sua conversazione con Nooj. L’avversario incassò il colpo. Doveva imporsi, o sarebbe stato schiacciato.

Adam: Dovreste ben sapere che non potete muovere accuse sulla base di mere congetture o di supposti fatti non provabili, vi consiglio dunque di girare i tacchi e di tornarvene da dove siete venuti. Sarò magnanimo, non avviserò i vostri superiori della vostra grave mancanza di rispett..
Drizzt: Non venirmi a parlare di rispetto, figlio di -censura-. Sei responsabile, assieme a Neoyevon, o quanto meno a conoscenza, del rapimento della SeeD Aura Lundor, dell’organico del Garden di Rinoa.

Così dicendo, il drow gli mostrò il foglio con le informazioni. I tre compagni avevano mostrato eccellenti facce da poker.
Adam comprese che non c’era niente da fare e chinò il capo. In realtà, stava facendo molto: taceva per non correre il rischio di tradire la terza fazione in gioco, i Carneriani.
Ten, lì presente, cercò a suo modo di salvare la situazione.

Ten: Voi non dovreste essere in possesso di quel documento, non avete alcun diritto di..

Drizzt lo ignorò, mentre Deimos lo interruppe con voce ferma.

Deimos: Potete consegnarvi, o pagarne le conseguenze.
Drizzt: Per conseguenze il mio collega intende lo scioglimento della Lega della Gioventù.

Il codec di Drizzt vibrò. Il drow lesse rapidamente l’aggiornamento di Pip.

Drizzt: Signor Adam, sono cari i Mutaforma della Norights?
Adam: Spero solo che per la vostra amica sia troppo tardi.

Il sibilo di Adam fece accapponare la pelle ai quattro, che mascherarono abilmente le proprie emozioni.

Drizzt: Non ci riuscirà, Adam. Non mi metterà in condizione di dover giustificare un mio gesto avventato, quale per esempio la sua esecuzione seduta stante. Quell’onore spetterà ai miei superiori. Ora, ci segua.

Gli occhi dell’un tempo imperturbabile Adam erano ormai iniettati di sangue. Non aveva più niente da perdere. Si scagliò verso il drow estraendo un affilato pugnale da una piega della veste. Cadde a terra, respinto da un pronto Thundara castato da Leith. Trovò la morte per sua propria mano, con la sua stessa arma che gli incise un profondo taglio sulla gola, prima che Terra accorso bloccarlo, potesse impedirglielo.
Si dice che il suicidio per evitare un’esecuzione sia un gesto che mantiene intatto l’onore del giudicato. Forse, invece, risparmia solo la fatica ad i suoi giudici.
Il processo fisico che seguì la morte di Adam fu per Drizzt un terribile dejà vu. L’aveva già visto sui monitor del Garden, mentre osservava l’uccisione del Mutaforme da parte di Sirius. Adam stesso lo era.

* * * * * * *

Avvisati Ruben, Pip e l’Ordine dei Garden della situazione, i quattro si appartarono per discutere della situazione, in attesa delle truppe dell’Ordine che dovevano dare loro il cambio per permettergli di rientrare al Garden.
Era ormai ovvio che Noeyevon, la Lega ed i Carneriani fossero tutti coinvolti fino al collo. Con ogni probabilità l’arma, inizialmente in possesso di Neoyevon, era in possesso dei Carneriani, mentre la Lega rappresentava un credibile diversivo. Il gesto rituale di Neoyevon compiuto dal Carneriano era stata probabilmente un’aggiunta della Lega per mettere nei guai Neoyevon. Aura era stata rapita (oltre che per alimentare l’arma) per dividere le forze dell’unico Garden in grado di agire efficientemente sul territorio di Spira: gli altri Garden non potevano viaggiare integralmente tra i vari mondi, mentre quello di Spira era probabilmente troppo invischiato con i membri delle varie fazioni.
Restavano da capire quali fossero i vantaggi derivati dall’utilizzo di quest’arma, la potenza dell’arma stessa… e le probabilità di salvare Aura.


Missione Conclusa
Immagine

Drizzt&Pip / Vincitore della 5° Sagra di Lindblum!

Immagine

Alexandra Schwarzlight ha scritto:tu sei un caso a parte, sei la trollface scesa in terra.
Sirius
Guerriero
Messaggi: 538
Iscritto il: 29 dic 2009, 17:38
Sesso: M

Re: Garden

Messaggio da Sirius »

Missione: Infiltrazione alle Rovine di Omega

Partecipanti: SeeD Commander Pip (CS), Cadetto Sirius Valentine, Cadetto Egil
Scopo: Recuperare la SeeD Aura Lundor e rendere inoffensiva/distruggere l'arma in possesso dei Carneriani.
Durata: Nessun limite di post.

Da diverse ore era scattata l'allerta ma ancora non v'era alcun segno dei Seed e la guardia stava iniziando a stancarsi di percorrere ripetutamente lo stesso tragitto di pattuglia fra le rocce scoscese della costa. Con sguardo assonnato, si fermò un'istante al limitare di una roccia per contemplare il mare e trasse un profondo sbadiglio; un'istante dopo si portò le mani alla bocca e quando osservò i palmi si accorse che erano ricoperti di sangue. Quella fu l'ultima immagine che vide prima di cadere in mare. Senza neppure che se ne rendesse conto, una freccia era uscita dall'acqua e gli era entrata in bocca, trapassandogli le cervella. Dallo stesso mare uscirono poi tre persone con indosso delle tute d'infiltrazione: una di sesse era il Commander Pip, la seconda era il Cadetto Egil, autorizzato infine a partecipare alla missione, e l'ultimo fu Sirius Vicente Valantine, il quale imbracciava la Balestra Artemis da cui era partita la freccia che uccise la guardia.
“Stando alle immagini recuperate dal velivolo della squadra di esplorazione, dovrebbe esserci un'entrata secondaria alle Rovine di Omega a Nord-Ovest dalla nostra posizione attuale. In marcia.” gli ordini del Commander giunsero chiari e precisi all'auricolare dei due Cadetti che subito eseguirono quanto impartitogli. Dopo aver abbandonato la costa per infiltrarsi nel folto della foresta limitrofa, il gruppo raggiunse quelle che avevano tutta l'aria d'essere le antiche rovine di un tempio.

Difattti, le Rovine di Omega erano in origine un enorme conglomerato di templi, catacombe e abitazioni di un'antica civiltà risalente all'era del bronzo. Purtroppo le informazioni al riguardo erano pressoché inesistenti, giacché gli Yevoniti, una volta saliti al potere in seguito alla guerra con Zanarkand, fecero di tutto per cancellare ogni traccia della sua esistenza dai libri di Storia; e con grande rammarico di ogni studioso, vi riuscirono perfettamente. Ad oggi, infatti, nessuno ricordava neppure il nome di quel popolo o del perché si sia estinto. Cionondimeno, la squadra d'infiltrazione non era lì per cercare di far luce sul passato e non v'era tempo per ammirare i splendidi ruderi che, pur risalendo a più di quattromila anni fa, erano ancora in eccellenti condizioni, con rilievi che narravano probabilmente delle antiche usanze dei loro costruttori.
“Luce verde sul bersaglio.” esclamò Sirius, dopo aver inquadrato un mercenario Norights attraverso il mirino della sua balestra. Esso si era appoggiato ad una sorta di Gargolla di pietra e si stava allacciando uno stivale; quando la freccia lo colpì, penetrò dalla testa e scese lungo la spina dorsale, bloccandolo in posizione accucciata. Nessuno avrebbe detto ch'era morto se non fosse stato per il sangue che fuoriusciva a fiotti dalla testa. Altre due guardie erano appostate ai lati di un'arcata e vennero subito uccise una dopo l'altra dalle frecce scoccate dall'arco del Cadetto Egil.

“Sirius, doppio bersaglio ad ore due.” irruppe nel silenzio la voce di Pip, il quale ricopriva il ruolo di osservatore per i due cecchini, individuando per loro i bersagli. Un ruolo obbligatorio in quanto il Gunblade, seppure rappresenti un connubio perfetto fra arma da fuoco e spada, non risulta appropriato per i tiri a luna distanza, soprattutto in virtù dell'impossibilità d'impugnarlo per la lama. Individuati i bersagli indicatigli, Sirius prese la mira e, grazie al sistema elettronico di anticipazione del percorso, poté prevedere il momento esatto per colpire. Appena premette il grilletto, il dardo trapassò da parte a parte il collo del primo mercenario e si fermò nel petto del secondo, sbalzandolo al suolo ed infilzandogli il cuore. Dopo aver ripulito la prima zona, il gruppo avanzò lentamente, tenendosi proto per fronteggiare scontri ravvicinati; in una simile evenienza, l'arma del Commander sarebbe risultata senz'altro perfetta.
“La zona è libera, Commander Pip.” il Cadetto Valantine avvalorò l'affermazione di Egil con un cenno del capo: l'area delle rovine era stata bonificata, almeno in parte, e sarebbe servita come zona di recupero.
“Molto bene. Io ed Egil inizieremo ad esplorare l'ingresso secondario mentre tu resterai qui in qualità di retroguardia.” Pip decretò quell'ordine scambiando uno sguardo accigliato, segno che ancora non aveva digerito la loro ultima conversazione avuta prima dell'inizio della missione.

Tempo prima, al Garden Rinoa.

“Hai esagerato questa volta!” esordì il Commander Pip, protendendosi sulla scrivania in Juglans regia, o noce bianco, stile barocco dell'ufficio dell'Amministratore Risorse e Tesoreria, giacché non v'erano sedie ove potesse sedersi. Fu lo stesso Sirius a chiedere che fosse presente nella stanza solo la sua poltrona in pelle di Behemoth, così da costringere gli ospiti a restare in piedi, come soldati sugli attenti d'innanzi al proprio comandante; inoltre traeva divertimento nell'invitare i nuovi venuti ad <<accomodarsi>> ed osservarli poi guardarsi attorno in cerca di un qualsivoglia tipo scranno dove poggiar le natiche.
“L'addestramento delle nuove reclute non ti compete e, comunque, non tollererò che vengano maltrattate oltre!” proseguì Pip, nella totale indifferenza dell'interlocutore, apparentemente intento a contemplare un quadro di Edgard Fonterossa, antico e famosissimo artista di Corona, appeso ad una delle pareti laterali.
“Signor Pip, se ne foste in grado vi pregherei di mantenere la calma.” ovviamente quella sua esternazione ebbe l'effetto contrario, irritando ulteriormente il Commander. “Per quanto riguarda i Cadetti, ho solamente provveduto a redarguirli su alcuni fra i più banali pericoli in cui potrebbero incorrere durante lo svolgimento della missione.”
“Hai ferito Terra al braccio con un tuo attacco! Questo non è un avvertimento ma una deliberata aggressione ad un membro dell'organico.” rimbeccò Pip, sbattendo il pungo sulla scrivania.

“Vedete, signor Pip, per quanto mi riguarda esistono solo tre modi per fare una qualsiasi cosa: farla male, farla bene o farla come un Belkadano.” questo era un antico motto delle forze armate dell'Impero che tutti su Corona conoscevano. Fare come un Belkadano, a prescindere a cosa ci si riferisse, significava ricercare la perfezione in tale azione, anche a costo di grandi sacrifici.
“Beh, non tutti sono Belkadani, Valantine.”
“Sono consapevole di ciò, signor Pip; è per questo che mi son limitato a quella esercitazione all'acqua di rose.” ciò che di primo acchito poteva apparire come una mera provocazione, era invece la pura verità. Sirius si era risparmiato dal sottoporre le nuove leve agli stessi metodi d'insegnamento a cui lui fu sottoposto, al fine di evitargli eccessivo turbamento.
“Tuttavia vorrei che ricordaste questo: essi non sono fragili ed indifesi bambini o non sarebbero mai stati accettati come soldati di questo Garden. Hanno firmato un contratto e sapevano a cosa sarebbero andati in contro; se la corta prospettiva di vita di un Seed non è stato un argomento sufficiente a convincerli a desistere, non crederete che si tireranno indietro per i miei metodi? Al contrario, se voleste gentilmente guardare qui...” e dal proiettore olografico incassato nella scrivania apparve la registrazione di un allenamento notturno fra Terra, Ventus e Licht. “... noterete che la mia lezione è servita come sprono per migliorarsi. Il <<trauma>> dei miei allenamenti non fa altro che rafforzare il loro legame ed il loro spirito di squadra.”

“A prescindere dai risultati, i tuoi metodi non si confanno con i metodi dell'Ordine dei Garden.” insistette Pip.
“Me ne rendo conto. Se l'Ordine dei Garden avesse adottato metodi più severi, forse ora la signorina Aura non sarebbe nelle mani dei Carneriani.” il suono del manrovescio ricevuto da Sirius riecheggiò nella stanza. Quasi immediatamente Pip si pentì di quel gesto, ma la provocazione di quell'uomo giunse insostenibile per l'ormai provato ufficiale del Garden.
“Potrei sbagliarmi, ma questa non è forse una deliberata aggressione ad un membro dell'organico, Commander Pip?” osservando il sorriso a mezza bocca del Responsabile alle Risorse e Tesoreria, Pip comprese di aver fatto il suo gioco. “Oh, ma non temete. Non intendo stroncare una così fulgida ed immacolata carriera facendovi rapporto. Sappiate tuttavia che non intendo neppure interrompere le mie lezioni improvvise, né addolcire i miei metodi: il nemico non segue alcuna regola, non mostra pietà, non annuncia i suoi attacchi dando il tempo di prepararsi e, soprattutto, non si limiterà a mettere a dura prova le abilità dei nostri soldati ma punterà all'eliminazione.” la loro conversazione venne bruscamente interrotta quando l'altoparlante avvisò tutti di portarsi ai posti di combattimento. Anche Sirius e Pip si avviarono verso l'hangar dove avrebbero indossato le tute d'infiltrazione; sebbene quest'ultimo non fosse particolarmente felice della partecipazione del Cadetto Valantine, egli era l'unico altro volontario ad essersi offerto oltre al Cadetto Egil, e da professionista qual'era, Pip ignorò quanto appena accaduto, o per lo meno ci avrebbe provato.

Tempo presente, alle Rovine di Omega.

Sirius strizzò il cuore appena strappato dal petto del cadavere e lasciò che il sangue gli scendesse in gola, come il succo di un pompelmo maturo. Essere messo in retroguardia era stata per lui un'occasione irrinunciabile per saziare la sete che da troppo tempo lo attanagliava; forse anche per quello si era dimostrato tanto pungente con il Commander Pip, alcune ore prima. D'altro canto, senza la signorina Aura era diventato assai complicato per lui accedere alle scorte di sangue dell'infermeria e, nonostante l'Anello Tenebras, le sue necessità fisiologiche non tardarono a farsi sentire. Il cibo aveva ormai un sapore di cenere e l'odore del sangue dei suoi compagni stava diventando una tentazione insopportabile. Purtroppo, nell'intento di espletare i suoi bisogni, non si accorse che un mercenario era giunto dal folto della foresta; probabilmente una sentinella che si era appartata per assolvere ad un diverso tipo di bisogni. Appena assistette alla scena, la sentinella puntò la sua arma e fece fuoco. Nonostante l'incredibile agilità datagli dalla sua condizione, Sirius riuscì solo parzialmente a scansarsi dalla traiettoria del proiettile, il quale provocò un grande squarcio sul suo volto, che partendo dalla bocca raggiungeva l'orecchio sinistro; con orrore, il militare osservò la ferita rimarginarsi a velocità innaturale per merito del sangue appena ingerito.

“Nosferatu!” la voce dell'uomo era rotta dalla paura, mentre osserva inorridito la lunga lingua biforcuta del vampiro leccare il sangue che colava dalla sua bocca ed i canini crescere a vista d'occhio. Mentre arrancava in cerca di salvezza, si accorse che la sua vista stava offuscandosi ed assumendo un colorito rosso a causa dei bulbi oculari iniettati di sangue; d'istinto si portò le mani al volto senza ottenere alcun risultato, salvo accorgersi che le vene delle sue mani, così come quelle del voto, erano rigonfie. Poco dopo, dalle unghie, dagli occhi, dal naso, dalle gengive, dalle orecchie ed infine da ogni poro sgorgò sangue; sangue che confluì, fluttuando nell'aria, dritto nelle fauci spalancate di Sirius. Quello era l'Abbraccio del Vampiro. Mentre osservava il cadavere del mercenario, rivoltato come un calzino, emettere gli ultimi spasmi involontari di vita, Sirius ricevette una chiamata da Pip, il quale lo informava del via libera; né lui, né Egil si erano accorti di nulla, in quanto l'entrata in cui si erano infilati fu costruita con spesse pareti di cemento armato, rinforzate con lastre di acciaio laminato per resistere ai bombardamenti, dunque neppure un suono riuscì a giungere alle loro orecchie. Dopo aver risposto alla chiamata, Valantine si preoccupò di sbarazzarsi dei corpi per celare ogni sua traccia e si affrettò a raggiungere i suoi compagni.
Avatar utente
Pup :>
Guerriero
Messaggi: 653
Iscritto il: 06 nov 2011, 11:41
Sesso: M
Località: Garden Club (ed a volte Napoli)

Missione: Infiltrazione alle Rovine di Omega

Messaggio da Pup :> »

Eccoti, finalmente - disse il commander Pip a Sirius che aveva raggiunto il resto della squadra. - Hai controllato il tuo Cronografo? Aura è qui?
Non vi so dire... - rispose il cadetto Valentine che intanto aveva estratto il suo orologio/localizzatore magico - Se cerco di localizzarla sembra che la lancetta punti in direzione delle rovine, ma subito dopo è come se arrivasse un improvviso disturbo che manda in tilt il dispositivo. Non era mai successo niente di simile. Cmq è molto probabile che Aura sia qui.
Bene! Ma... che ti è successo? Sei ferito? - disse Egil notando del sangue sulla faccia del cadetto - Aspetta, ti curo. Energ...
Non ce n'è bisogno! - lo interruppe Sirius, pulendosi con un fazzoletto il sangue dal viso.
Come vuoi... Allora lascia che ti aggiorni sulla sitazione: come puoi vedere la zona è piena di guardie armate e nostra priorità è quello di interagire (al sentire questa parola un freddo sorriso spuntò sulla faccia del cadetto Valentine) il meno possibile con loro. - spiegò il cadetto Egil.
Per adesso i nostri rivelatori non segnano sistemi di sorveglianza che le vostre magie non siano in grado di neutralizzare, ma è chiaro che questa condizione non durerà ancora a lungo... Più ci avvicineremo al posto dove (speriamo) tengono Aura più le misure di sicurezza si faranno complete. Lì sicuramente avranno dispositivi a rivelazione magica, sensori di pressione e qualunque sistema sia stato inventato a questo mondo! - aggiunse Pip.
Allora cosa suggerisce, caposquadra? - rispose Sirius. Pronunciò quell'ultima parola con tono pungente.
Questa è una grotta! Per quanto i locali siano stati costruiti con moderna tecnologia, senza un impianto di aerazione nessuno potrebbe respirare, qua dentro. - disse Pip.
E una volta superate tutte le guardie all'ingresso, potremo muoverci nei corridoi - concluse il cadetto Egil
Bene, proseguiamo dunque! - concluse Sirius.

Discusso questo piano banale ma cmq sufficientemente efficace, il gruppo si diresse verso una delle ventole principali del sistema di aerazione. Bloccarla non fu difficile e, attivato un vanish dal cadetto Egil, i tre entrarono nel condotto.
La strada si restringeva sempre più, ma era cmq abbastanza grande da permettere ad una persona di passare.
I primi sensori che trovarono erano dei semplici laser: l'interruzione del fascio avrebbe fatto scattare l'allarme. Nessun problema per infiltrati invisibili. Dopo una cinquantina di metri (o forse solo una decina, in quello spazio angusto dopo numerose deviazioni a 90° del condotto era difficile dire esattamente quanto spazio avessero percorso), si videro i primi rivelatori termici. Solo grazie all'abilità del cadetto Egil nella calibrazione delle magie Fira e Blizzara, la squadra riuscì a passare inosservata alle telecamere termiche.

Aspettate un attimo. - disse ansimando il cadetto.
Problemi? - chiese Pip.
No... Vorrei solo fermarmi un minuto. Superare quei sensori mantenendo il Vanish attivo su tutti e tre non è proprio semplicissimo... - rispose Egil.
Ormai le guardie sono alle nostre spalle e più avanti ci saranno sicuramente sensori di magia. Se il caposquadra (questa volta il tono fu meno sarcastico. Evidentemente placata la sete, anche l'animo del cadetto stava calmandosi) è d'accordo, potremmo anche uscire da questi condotti. - propose il cadetto Sirius.
Bene, allora cerchiamo di arrivare almeno al prossimo sgabuzzino, bagno o cmq una stanza più isolata e scendiamo. - disse Pip.
Dopo un'ultima svolta, senza trovare altri sensori termici, arrivarono a quello che sembrava una piccola guardiola con un paio di letti e qualche lattina di birra vuota.
Scesi dal condotto, Egil rilasciò momentaneamente la sua magia e bevve uno dei 5 eteri che portava con sè. Con la ritrovata energia, mentre ricastava Vanish sul gruppo fu interrotto da Pip: Aspetta! Prima di sprecare MP decidiamo come muoverci qui all'interno. Prima di tutto dobbiamo scoprire il posto dove tengono Aura. Non ha senso muoverci a casaccio. Sirius, il tuo Cronografo ancora non funziona?
No, signor Pip. - Rispose.
Allora quello che dobbiamo fare è trovare una pianta del luogo. Sarà meglio separarci, anche se il più a breve possibile. Le tute, come già sapete, sono equipaggiate con rivelatori di ogni genere. Quindi ogni tipo di sensore della base vi verrà segnalato. Evitate il più possibile sensori e guardie. Anche se credete che non vi vedano, ogni interazione aumenta il rischio! - ordinò Pip. - Egil, ce la fai a mantenere attivo Vanish a distanza?
Non so se posso resistere a lungo mantenendo 2 magie attive a distanza... - rispose il cadetto.
Non si preoccupi per me, faccio da solo! - rispose Sirius mentre diventava invisibile usando il suo Velo Notturno.
Allora non ci saranno problemi! Vanish! - disse Egil rendendo invisibile Pip e quindi se stesso.
Tra un'ora ci rivediamo qui - disse infine Pip.

Aperta la porta e assicuratisi che fuori non ci fosse nessuno, i tre uscirono e si separarono. Pip imboccò il corridoio di fronte la porta, Sirius quello a destra ed Egil quello a sinistra.

Il cadetto teneva costantemente sott'occhio i sensori della tuta, non aveva alcuna voglia di trovarsi una barriera antimagia davanti... La sua attenzione fu attirata da una guardia che gli passò affianco, per fortuna senza accorgersi minimamente di lui. Abbassò l'arco sul quale aveva già incoccato la freccia e rimise a posto questa nella faretra che aveva legato alla cintura. Senza accorgersene, si ritrovò schiacciato al muro per lo scatto che aveva fatto dopo aver notato la guardia... Dietro di sè notò una strana porta, più vecchia di quelle circostanti. Dopo aver controllato che non ci fossero sensori nè guardie in giro, decise di attraversarla. La porta fece un po di resistenza, ma non era chiusa a chiave. Quando riuscì ad aprirla, fece un po' di rumore, attirando l'attenzione di una guardia che si trovava subito dietro l'angolo.
Cos'è stato? - disse la guardia girandosi in direzione del cadetto.
Non vedendo nessuno (il Vanish funzionava alla perfezione) concluse che doveva trattarsi di qualche scienziato alle prese con qualche strana ricerca e tornò alla sua posizione.
Tirato un respiro di sollievo, Egil attraversò la porta, richiudendola silenziosamente dietro di sè.
Dietro quella porta c'era un vecchio locale completamente vuoto, con uno stretto corridoio sulla parete opposta. La luce era fioca, solo una vecchia lampadina al neon era accesa, e nel corridoio proiettava una fioca luce giallastra.
Dimenticando temporaneamente la missione e preso dalla curiosità il cadetto si avventurò in quello che sembrava sempre più un vecchio cunicolo. Le pareti diventavano sempre più grezze, fino a diventare completamente scavate nella roccia.
Alla fine di questo corridoio, dopo numerose scale in discesa, Egil si trovò in una stanza circolare completamente di roccia.
Nella sala l'aria era viziata e il buio praticamente assoluto. Quel poco di luce che filtrava dal corridoio si perdeva sulle pareti di roccia scura della sala. Accertatosi ancora una volta dell'assenza di sensori, il cadetto usò un Thundara per illuminare la sala (evitò il fuoco per non consumare il già poco ossigeno della stanza). Intrappolando la scarica tra le sue mani, riuscì a vedere un altare nel mezzo della stanza e dei glifi per terra. Doveva trattarsi dell'antica civiltà di cui Sirius gli aveva accennato.
Preso dalla contemplazione del luogo, non si accorse di una guardia che pattugliava il corridoio con una lampada portatile.
Appena la guardia fu nella sala, si accorse del cadetto che intanto aveva rilasciato il Vanish su di sè.
INTRUSIONE, INTRUSIONE - gridò la guardia nella radiotrasmittente, ricevendo in risposta solo suoni gracchianti.
Fattosi scoprire, il cadetto rilasciò subito la magia Thundara e scoccò rapidamente una freccia contro la guardia.
L'uomo non si fece cogliere impreparato e si lanciò all'attacco sul cadetto con una spada.
Egil castò subito Vanish su di sé, allontanandosi dall'aggressore, ma il colpo lo prese di taglio al braccio, impedendogli di usare l'arco. Rapida risposta di Egil fu un Drain che colpì la guardia, rimarginando la ferita.
Non ti nascondere! Vieni fuori! - urlò la guardia.
L'unica risposta che ottenne fu una freccia che gli sibilò a fianco all'orecchio.
Intuita la posizione del cadetto dalla direzione della freccia, la guardia si lanciò all'attacco colpendo Egil con una spallata e mandandolo a terra!
Mentre l'uomo sollevava la spada per dare il colpo di grazia al cadetto, d'un tratto i glifi per terra cominciarono a ruotare e l'altare si illuminò di luce propria! Sentendo un richiamo quasi naturale, il cadetto incamerò quella luce e pronunciando una sola parola la diresse contro la guardia!
ULTIMA! - disse Egil ed una vampa di incredibile potenza incenerì completamente la guardia davanti a lui.
Dopo un attimo tutto finì ed il buoi ed il silenzio tornarono a regnare nella stanza.
Che diavolo è successo... - pensò incredulo il cadetto. - Quella magia... Finalmente l'ho trovata!
Dopo essersi ripreso dallo stupore e dal torpore che l'utilizzo della magia gli aveva lasciato, il cadetto fece mente locale sulla missione e il terrore lo assalì. Corse a controllare la radiotrasmittente della guardia, ma si tranquillizzò quando vide che non c'era campo e quindi l'allarme non poteva essere stato dato.

Privo di informazioni ma con un nuovo potentissimo potere, il cadetto Egil riattivò Vanish su di sé e si avviò al luogo in cui si sarebbero dovuti riunire i tre.
Avatar utente
Pip :>
BANNATO! è.é
Messaggi: 3660
Iscritto il: 24 ott 2006, 22:38
Sesso: M
Località: Garden di Rinoa

Re: Missioni

Messaggio da Pip :> »

Pip: Eccolo, è arrivato.

Pip e Sirius si erano ritrovati poco prima del nuovo Cadetto nel punto d'incontro. Il Commander era stato il primo ad arrivare: la sua ricerca di una piantina della struttura non aveva dato esiti positivi, ma al Tesoriere del Garden la fortuna aveva arriso maggiormente. Il suo pugno stringeva una mappa dettagliata, che avrebbero dovuto studiare velocemente.

Poco prima..

Pip: ...bel lavoro Sirius.
Sirius: La ringrazio signor Pip. Voi non avete trovato niente?
Pip: No, ma fortunatamente ci sei tu.

Pip si voltò, fingendo di controllare il proprio equipaggiamento. Sirius lo notò.

Sirius: Sono dispiaciuto che non abbiate ancora dimenticato il nostro leggero diverbio prima della partenza. Vi faccio le mie scuse se ho esagerato nei toni e nei modi, spero possiate perdonarmi.
Pip: Sai qual è il problema? Che il più delle volte non riesco a capire se sei serio, se non te ne frega niente o se mi stai tranquillamente prendendo per il culo. E di una persona di cui non posso fidarmi, non so che farmene.
Sirius: Beh sign..
Pip: E risparmiami il commento sul mio lessico.
Sirius: Ricevuto.
Pip: Tu credi di avere potere in questo Garden, forse? Che il Rinoa's possa essere facilmente manipolabile per chissà quali scopi? Ti avverto, Sirius. Il Garden di Rinoa non è luogo per intrighi o segreti, a meno che in questo modo si facciano gli interessi del Garden stesso. Mi sono trovato poche volte a dire una cosa del genere, ma tu sei solo un Cadetto qui dentro, ed io ti starò col fiato sul collo, al primo sgarro ti faccio buttare fuori. Chi non è dalla parte del Garden è anche contro di me e tu, mi spiace, ma per ora non lo sei, qualsiasi cosa tu possa o voglia raccontarmi in questo preciso momento.
Sirius: Spero che siate convinto delle vostre affermazioni e che abbiate prove a supporto per queste pesanti insinuazioni. E' tutto ciò che mi limiterò a dirvi.
Pip: Non m'interessa di avere prove a sostegno. Quando sarà il momento, se sarà il momento, ti fermerò. Punto. Tuttavia, potrai sempre farmi ricredere. E non sono tanto stupido da non poter cooperare con te in missione, o da poter lavorare con te proficuamente. Così come non sono tanto orgoglioso da non porgerti le mie scuse se mi sarò sbagliato.
Sirius: Di nuovo, non ho niente da dire.
Pip: Per me il discorso allora finisce qui. Ora concentriamoci sulla missione. Dov'è Egil?

Pip controllò l'orologio, ed in quel momento il Cadetto sbucò alle spalle di Sirius.

Pip: Eccolo, è arrivato.
Egil: Scusate il ritardo. Ho avuto un leggero contrattempo.
Pip: Cioè?
Egil: Contatto con il nemico. L'ho ucciso, ha provato a comunicare con i suoi compagni ma non ce l'ha fatta. E' tutto a posto, non mi hanno scoperto.
Sirius: In ogni caso, non passerà troppo tempo prima che si accorgano della sua assenza. Ci conviene muoverci in fretta, sfruttando anche l'emorragia di nemici al di fuori della struttura.
Pip: Si. Attivate lo scanner del visore, ci permetterà di memorizzare la mappa e di poterla visualizzare ogni volta che sarà necessario senza ricorrere a questo pezzo di carta.

Da una veloce analisi, capirono di trovarsi in una stanza piuttosto isolata rispetto al centro nevralgico della base. Per raggiungere il centro della struttura, chiamato CORN (Centro Operativo Ricerche Neurali), ed ammesso che Aura si trovasse lì, avrebbero dovuto percorrere una serie di corridoi, attraversare un ampio salone e salire di un piano prima di arrivare a destinazione. Il tragitto non era dei più semplici. Probabilmente avrebbero trovato dei nemici sul percorso, svelando la propria presenza: arrivare da Aura sarebbe stato molto difficile e rischioso. Forse impossibile.

Sirius: Ho serie perplessità che la missione possa avere un esito positivo.
Egil: Ce la faremo Sirius! Vi casto un Vanish?
Pip (stendendo il braccio verso i suoi compagni): Ci servirà anche più velocità. Haste.
Sirius: Signore, vi chiedo anche di prendere in considerazione il fallimento della missione, ed una conseguente nostra ritirata.
Pip: Negativo per ora, andiamo avanti. Vorrai mica far bonificare le Rovine di Omega? :tots:
Sirius: L'idea non sarebbe da scartare con questa impulsività, a dire il vero.
Pip: E poi chi lo sente il Comitato per la salvaguardia dei Beni Culturali? :roll:

Egil ridacchiò, ed anche Sirius stavolta rilassò il viso.

Pip: Andiamo.

Ma una porta si aprì.

Velocemente i tre si nascosero nel buio, pronti a sferrare l'assalto all'inatteso ospite. Grazie alla visuale notturna poterono vedere un uomo, che con impazienza stava cercando qualcuno nell'ombra. Non sembrava minaccioso: Pip fece un cenno ai suoi compagni, in modo che capissero, per il momento, di non attaccare. Ad un tratto, lo sconosciuto parlò.

???: Venite fuori SeeD.. Sono qui per aiutarvi, vi mostrerò un passaggio più veloce e segreto di quello che penso stiate per prendere.
Sirius
Guerriero
Messaggi: 538
Iscritto il: 29 dic 2009, 17:38
Sesso: M

Re: Missioni

Messaggio da Sirius »

Ad un cenno silenzioso del Commander Pip, Sirius ed Egil scattarono fuori dall'ombra per circondare l'individuo sospetto, entrambi tenendolo sotto tiro con le proprie armi a distanza. In un'apparente stato di profonda calma, l'uomo osservò prima il Cadetto che imbracciava la balestra per poi posare lo sguardo sull'arciere.
“Non c'è bisogno di ricorrere alla violenza. Come ho detto, sono giunto sin qui per prestarvi aiuto.” disse lui, guardando dritto negli occhi il Seed che si stava avvicinando con prudenza.
“Questo lo vedremo, intanto identificati.” intimò Pip, una volta che gli fu d'innanzi.
“Potete chiamarmi Jack.” rispose, accennando un sorriso.
“E perché mai vorresti darci una mano, Jack?” Pip pronunciò il suo nome con maggiore enfasi ed accompagnandolo con una specie di smorfia, quasi a sottolineare che lo reputava di pura fantasia.
“Sarebbe troppo lungo da spiegare ma vi basti sapere che non avevo idea di cosa si occupasse la Norights quando iniziai questo lavoro, ed ora che lo so voglio aiutarvi a fermarli.” una spiegazione a dir poco banale, seppur plausibile. Anche per il Commander Pip risultava impossibile dire se stesse mentendo o fosse sincero e non era quello il luogo, né v'era il tempo necessario, per svolgere un interrogatorio approfondito.
“Anche supponendo che tu stia dicendo la verità, voglio sapere come hai fatto ad individuarci.” quella in effetti era la prima domanda che ognuno di loro s'era posto non appena Jack li chiamò.

“Beh, tutti si aspettavano un vostro tentativo d'intrusione ma a rivelarmi la vostra presenza ci ha pensato lui.” ed indicò con lo sguardo il Cadetto Egil, la cui espressione di stupore si tramutò in agitazione quando intravide lo sguardo severo di Pip; al contrario, Sirius non aveva accennato la benché minima reazione, continuando a tenere sotto tiro il soggetto per prevenire qualsivoglia reazione.
“Spiegati subito!” esclamò ancora Pip.
“Dovete sapere che questa base fu costruita sulle rovine di un'antica civiltà. Durante la costruzione si scoprì che alcune tra queste rovine erano permeate da intense fonti d'energia magica e decisero d'incaricare scienziati come me di approfondirne la conoscenza; per motivi di sicurezza decidemmo di non alterare la loro conformazione ma sigillammo le zone con speciali campi d'assorbimento magico. È solo grazie ad uno di questi campi se il vostro compagno non è morto quando ha usato la magia Ultima.” udendo queste parole, persino Sirius indirizzò per un brevissimo istante uno sguardo sconcertato in direzione del Cadetto.
“Sei uscito di senno? Utilizzare una simile magia al chiuso avrebbe potuto ucciderci tutti!” Egil non poteva controbattere al rimprovero di Pip, in quanto sapeva benissimo che la magia Ultima era considerata un incantesimo proibito su gran parte dei mondi conosciuti e che in parecchi di essi coloro dotati di simili poteri erano condannati a morte.

Questo da quando un potente stregone, di nome Kuja, aveva distrutto un intero pianeta con quella stessa magia. Sebbene la notizia di tali eventi si diffuse molto tempo dopo la morte del suddetto stregone, in pressoché ogni nazione scoppiarono casi d'isteria collettiva, sfociando talvolta in veri e propri atti di persecuzione nei confronti dei praticanti delle Arti Arcane; fu solamente dopo la firma del Concordato di Alexandria, il quale metteva al bando l'insegnamento di tutti gli incantesimi di terzo livello dalle Accademie di magia, che la tensione sociale tra i maghi e la gente comune andò scemando. L'Ordine dei Garden era una delle poche istituzione che, per la propria indipendenza ed autorevolezza, poté sottrarsi dalla firma del Concordato; cionondimeno, l'Ordine accetta l'utilizzo di simili incantesimi solamente in casi eccezionali in quanto li considerava comunque pericolosi. Per tale ragione Egil trovò che giustificarsi dicendo di aver perso il controllo sui suoi poteri non sarebbe stata certo una mossa intelligente, a meno che uno non volesse finire in isolamento cautelativo.
“Cercate di vederne il lato positivo, signor Pip, almeno non ha evocato un'Esper gigantesco nei corridoi del Garden.” all'intervento di Sirius per stemperare la tensione, il Commander volse la testa dall'altra parte per non far vedere l'espressione di preoccupazione dipinta sul volto. <<Ecco cos'ho dimenticato di raccomandare alle reclute.>> pensò fra sé, auspicandosi che la battuta del compagno fosse destinata a rimanere tale.

“Orbene, se avete finito di litigare vi condurrò dalla vostra amica prima che sia troppo tardi.” disse poi Jack, indicando con il braccio il corridoio alle sue spalle.
“Che intendi dire? Cosa avete fatto alla Seed Lundor?” dal tono di voce di Pip traspariva sia la sua preoccupazione, sia una crescente ira.
“Non abbiamo davvero tempo per questo ma, per farla breve, la Norights aveva bisogno di una persona con le abilità della vostra compagna per far funzionare un loro macchinario e quando avranno finito non ci sarà speranza per voi. Dovete fidarvi di me.” invero, nessuno fra loro era pronto a fidarsi della buonafede di uno sconosciuto che, comunque la mettesse, lavorava per la Norights, ma non trovando alcuna alternativa valida decisero di correre il rischio. Accettato l'aiuto di Jack, la squadra lo seguì a breve distanza, celata dalla magia illusoria di Egil. Lo scienziato li condusse attraverso i corridoi della base, aprendo loro le porte con il proprio tesserino magnetico, e pur avendo incrociato più volte lungo il tragitto dei suoi collegi o delle guardie, non tentò mai di dare l'allarme; non che un simile comportamento indicasse alcunché, in quanto, se davvero avesse voluto dare l'allarme, l'avrebbe fatto appena scoperta l'intrusione. Dopo alcuni minuti il gruppetto raggiunse un'ampia biforcazione, le cui strade si dipanavano in direzioni opposte.
“Siamo quasi arrivati, la vostra amica è tenuta prigioniera poco oltre.” spiegò Jack, facendo sempre strada ai Seed del Garden di Rinoa.

“Vi ringrazio per la collaborazione.” esclamò improvvisamente Sirius, puntandogli la balestra alle spalle.
“Cosa stai facendo?” esordì Egil, allibito, ma Valantine lo ignorò completamente.
“Ammetto che siete stato gentile a condirci sin qui ma la nostra meta è dalla parte opposta.” proseguì il Cadetto.
“Lo so, ma di qua possiamo prendere una scorciatoia non segnata sulla mappa.” replicò Jack, cercando di dissuadere l'interlocutore delle sue buone intenzioni.
“Spero non la prediate come un'offesa personale se vi dico che trovo difficile credere alle parole di un mutaforme.” a quel punto, Jack reagì sollevando la balestra verso l'alto e colpendo Valantine allo stomaco con un poderoso calcio, spedendolo ad alcuni metri di distanza. Pur colti con parziale sorpresa, Pip ed Egil reagirono con prontezza di riflessi ma la creatura si dimostrò più rapida di loro. Piegando la schiena all'indietro evitò una freccia scoccata dall'arco del Cadetto, la quale proseguì poi in direzione del Seed; fu solo per un soffio che Pip riuscì a deviarla con il proprio Gunblade, ma nel frattempo il mutaforme si volse in direzione di Egil e dalla bocca sputò un getto d'acido che il Cadetto riuscì solo parzialmente ad evitare. Alcuni spruzzi della sostanza corrosiva, infatti, intaccarono il visore ed egli fu costretto a toglierselo. Quando rialzò lo sguardo, ricevette una ginocchiata in faccia dall'essere, il quale concentrò subito dopo la sua attenzione verso il Commander.

Trasformato il suo braccio destro in una lama affilata, intercettò il fendente di Pip, tramutandolo poi in un tentacolo che s'avvinghiò attorno all'arma del Seed; mentre lo disarmava, mutò il braccio sinistro in una specie di martello con cui colpì Pip all'altezza delle gambe per atterrarlo e successivamente lo alzò con l'intento di schiacciarlo. Proprio in quell'istante, Sirius apparve alle spalle del mutaforme e, portato il pugno sinistro sopra la spalla destra, colpì la creatura al fianco con tale rapidità e forza da spezzarla letteralmente in due, o almeno quello sarebbe sembrato a prima vista; Pip, seppure fosse stato appena atterrato bruscamente, comprese subito quanto era avvenuto: nel momento di sferrare il colpo, Sirius aveva concentrato l'energia psicocinetica della Forza Inarrestabile sul bordo della mano, in modo da aumentare la forza del colpo.
“Come hai fatto a capirlo?” domandò Egil, appena giunto al suo fianco dopo essersi rialzato. Sirius si limitò a tirare in ballo il suo <<formidabile istinto>> non potendo dire loro che aveva udito sin da subito il battito dei due cuori del mutaforme, anche perché sul momento non aveva idea di come giustificare un udito così fine.
“Molto probabilmente ci stava conducendo in una trappola, ma ciò può tornarci utile. Se, come penso, un numero considerevole di soldati ci aspetta da quella parte, è probabile che incontreremo meno resistenza.” spiegò Pip, una volta rialzatosi con l'ausilio dei due Cadetti.
“Vista la situazione, suggerisco un intervento il più rapido e silenzioso possibile, Caposquadra.” ed il Commander rispose a Sirius con un cenno d'assenso del capo. Con un'azione rapida e mirata avevano ora la possibilità di soccorrere la loro compagna e fuggire approfittando del temporaneo abbassamento delle difese.
Avatar utente
Pup :>
Guerriero
Messaggi: 653
Iscritto il: 06 nov 2011, 11:41
Sesso: M
Località: Garden Club (ed a volte Napoli)

Re: Missioni

Messaggio da Pup :> »

Maledetto mutaforma - bofonchiò il cadetto Egil mentre raccoglieva da terra il visore. - questo ormai è andato, ma è meglio non lasciarlo qui. Potrebbero notarlo...
Arrivò immediata la risposta del Commander - Certo, dopo aver usato magie proibite e ucciso guardie e mutaforma, preoccuparsi di un piccolo visore è di certo la cosa più sensata!
Io.... mi dispiace. - disse il cadetto abbassando lo sguardo. Capiva bene che il suo errore sarebbe potuto costare molto e che per pura fortuna tutto era andato per il meglio.
Ora non c'è tempo per i rimproveri. Il Comandante potrà prendere qualunque provvedimento vorrà in un più opportuno momento, non è così, signor Pip? - disse Sirius per riportare l'attenzione del gruppo su problemi più immediati.
Hai ragione - rispose Pip, facendo ricorso a tutta la sua professionalità. - la nostra priorità è ritrovare aura il prima possibile... Se quello che ha detto il mutaforma è vero, ormai ci rimane pochissimo tempo!
Dobbiamo procedere, e dobbiamo farlo velocemente! Io sarò alla testa del gruppo, mi occuperò di rilevare trappole e sensori. Egil - rivolgendosi al cadetto - il tuo visore è rotto, quindi sarai in mezzo. Ti occuperai di tenere attivo Vanish su tutti e tre. Dobbiamo ridurre al minimo gli scontri, ma se dovesse essere inevitabile lascio il compito a te ed al tuo arco. Sirius - rigirandosi verso il cadetto Valentine - tu sarai in coda. Con il rivelatore, o con il tuo "formidabile istinto", se preferisci, ci coprirai le spalle. Chiaro?
Chiaro. - risposero all'unisono i cadetti.

Dopo che Egil ebbe lanciato molto rapidamente Energira e Vanish sui tre e bevuto un etere (per sicurezza), il gruppo partì con ritrovate forze verso la loro meta. La strada era lunga e per colpa del mutaforma avevano già perso troppo tempo. Inoltre dopo il loro precedente passaggio, i sensori antimagia - Pip vide dalla piantina che ne avevano passati un paio - erano stati riattivati, quindi avrebbero dovuto procedere per un'altra direzione.
Arrivati alla biforcazione dopo aver superato tranquillamente alcune guardie, il comandante fece deviare la squadra dalla strada percorsa con il mutaforma. Trovarono 3 guardie ad attenderli, ma con un Haste usato con perfetto tempismo da Pip e tre magic arrow incantate con Vanish, i nemici furono colti alla sprovvista da una morte invisibile. Appena le frecce entrarono in contatto con i loro corpi, essi divennero invisibili. Se la magia era stata calibrata bene (ed il cadetto era sicuro che lo fosse), i cadaveri sarebbero rimasti invisibili per almeno 1 ora. Superati un paio di angoli, e salite le scale per il piano superiore, le guardie scomparvero quasi del tutto. Solo ogni tanto si vedeva un pigro pattugliatore dei corridoi che continuava la sua ronda senza nemmeno accorgersi dei SeeD che gli passavano affianco.
Evidentemente nessuno aveva scoperto nè sospettato che la squadra fosse sfuggita al mutaforma ed entrata in possesso di una mappa. Non ancora almeno... Ma loro avevano intenzione di essere più rapidi di qualunque sospetto che potesse sfiorare la testa di un carneriano.

Fermi! - disse sottovoce Pip - di qui non si passa.
Qual'è il problema? - chiese Egil.
Controllando rapidamente la mappa tramite il visore, Sirius ebbe la risposta pronta. - Sensori... Ci sono rilevatori ad ogni angolo da qui in poi. E non sembrano esserci strade libere. Cosa suggerite, Comandante?
Guardandosi rapidamente intorno e vedendo che l'unica guardia della zona era sparita dietro l'angolo proprio in quel momento, Pip premette dei pulsanti sul visore ed una piccola piantina del piano fu proiettata dallo strumento sul muro.
Premendo un ultimo tasto, sulla piantina apparvero tutti i sensori segnalati dalla piantina ritrovata da Sirius ed in rosso tutti quelli, non presenti sulla piantina, che gli strumenti forniti dal garden segnalavano.
Cavolo... Allora la situazione è veramente brutta! - esclamò Egil.
La stanza in cui sembra essere rinchiusa Aura è vicina, ma con tutti questi sensori non possiamo passare, dannazione! - disse il comandante.
Cosa sono quelle scale? - intervenne il cadetto indicando delle scale molto vicine al laboratorio dove la SeeD era tenuta prigioniera.
Secondo la piantina sono collegate con il piano di due livelli superiore... Da quello appena superiore non sembrano esserci accessi per le scale - rispose Sirius che intanto aveva già analizzato la situazione. - Stando alla mappa e alla nostra strumentazione, su quel piano non ci sono sensori di alcun tipo. La cosa sembra sospetta, ma probabilmente salire da queste scale (e indicò sulla piantina altre scale per il piano superiore poco distanti dalla loro posizione) per fare il giro al 3° piano e riscendere direttamente vicino i laboratori è il modo migliore per evitare questi rilevatori.
Allora credo non ci rimanga scelta... Resisti Aura! - disse infine Pip.

Rapidi ed invisibili, i SeeD superarono i corridoi che li separavano dalle scale e in poco tempo furono due piani più su.
Incredibilmente su quel livello regnava un silenzio innaturale... Non si udivano passi nè di scienziati che si muovevano da uno studio all'altro nè di guardie che pattugliavano la zona. Solo un sordo ronzio di macchine al lavoro rompeva ogni tanto il silenzio. Ogni rumore sembrava amplificato all'infinito e quando il cadetto Egil provò a dire una parola fu subito zittito dai compagni di squadra. Anche la temperatura era più bassa che nel resto dell'edificio.
Mentre Pip guidava i tre attraverso i corridoi, tutti i suoi sensi erano tesi al massimo nel captare ogni singolo rumore che tradisse la presenza di un nemico. Persino Sirius sembrava, se non nervoso, quantomeno turbato dalla stranezza del posto.
L'avanzata rallentò sensibilmente e solo dopo un po', al cadetto Egil tornò il coraggio di parlare.
Qui devono tenere super-computer di calcolo. Le scale garantiscono un rapido accesso dai laboratori, e questa per noi è un'ottima opportunità.... - disse.
Già. Speriamo sia veramente così ottima... Sirius, tieni gli occhi ben aperti, mi raccomando! -rispose Pip, molto perplesso.
Ovviamente, signor Pip - rispose il cadetto Valentine.
Detto ciò, il silenzio avvolse di nuovo la squadra che però riprese a muoversi più velocemente.
Arrivarono finalmente all'ultima stanza prima delle scale, senza incontrare anima viva.
Il comandante aprì lentamente la porta e, dopo essersi accertato che anche quel locale fosse vuoto, aprì completamente la porta entrando e facendo entrare i due cadetti.
Appena Sirius chiuse la porta dietro di sè, avvenne tutto in un solo istante!
Con i suoi sensi altamente sviluppati sentì un battito... Due battiti...
I due stessi debolissimi suoni che si ripetevano in rapida sequenza. Un battito cardiaco.
Ma non quello di un normale umano. Erano due cuori: un mutaforma!
Avvertì il movimento dell'aria sulla pelle. Con uno scatto incondizionato fece appena in tempo ad abbassarsi.
Un gigantesco pugno invisibile si abbattè sulla porta, distruggendola!
NEMICIIII! - fece in tempo ad urlare mentre da niente comparivano tre strane figure, tre mutaforma! Non erano però come quelli che avevano già visto. Erano altri almeno 5 metri ed avevano un aspetto scimmiesco. Alla debole luce dei neon avevano un colorito bluastro, simile a quello dei mutaforma che avevano trovato nelle vasche alla Norights S.p.A.
Che cavolo sono quei cosi! - disse Egil, spaventato!
Dovevo immaginare che non sarebbe stato tanto facile - si rimproverò Pip...

Blind! - urlò Pip contro l'enorme bestia mentre sfoderava il Gunblade Nilmë.
La magia si disperse immediatamente, senza avere minimamente effetto sul gorilla mutaforma.
Sirius fece appena in tempo a potenziarsi con la "Velocità del Predatore" e sferrare un attacco con la Sargatanas contro il mutaforma che aveva provato a colpirlo, ma il colpo fu parato dal braccio della creatura.
Contemporaneamente Egil aveva scoccato due freccie "Magic arrow" dal suo Arco di Yoichi contro lo stesso bersaglio di Pip, ma entrambi gli attacchi erano stati evitati!
Diamine se sono forti - commentò Pip, mentre i tre si erano riavvicinati schiena contro schiena a fronteggiare quei tre temibili avversari.
Dovremo dare il massimo per sconfiggerli - commentò Sirius.
Già... E dopo potremo raggiungere finalmente Aura. - disse Egil.
Aspettaci Aura, siamo quasi arrivati! - concluse Pip.

La loro ultima (??) battaglia per il salvataggio di Aura e la distruzione dell'arma carneriana era iniziata!!
Spoiler
Scusate se non riesco ad essere attivissimo in questo periodo, lo studio non mi da tregua!!! >.<"
Inoltre l'ho scritto di getto e adesso ho troppo sonno per rileggerlo. Se non si capisce niente, ditemelo e appena ho tempo lo aggiusto un po'! XD Ciao e buonanotte!!!!
Avatar utente
Pip :>
BANNATO! è.é
Messaggi: 3660
Iscritto il: 24 ott 2006, 22:38
Sesso: M
Località: Garden di Rinoa

Re: Missioni

Messaggio da Pip :> »

Avversari temibili.

I Carneriani che avevano di fronte sembravano di tutt'altro livello rispetto a quelli affrontati fino a quel momento. La corporatura muscolosa e la stazza imponente facevano di loro dei nemici pericolosi, che davano l'impressione di poter schiacciare l'opponente con un solo pugno. Cinque metri di nemico. Temevano che la missione non potesse essere così semplice.

Egil: Come li combattiamo?
Pip: La forza fisica è la loro arma principale, ma probabilmente anche il loro più grande difetto. Non potranno muoversi troppo velocemente. E penso che non conoscano neanche la magia.
Sirius: Cercate di evitare i loro attacchi e colpite al momento opportuno. Se ci colpiscono, signori, possiamo salutare la missione, Aura, e la vita stessa.
Pip: Egil, stammi vicino! E coprimi!

Un urlo degli esseri diede inizio al combattimento. Uno di loro caricò Pip, che si era sganciato dal gruppo. La stanza era ampia e avrebbero dovuto sfruttare tutto lo spazio a loro disposizione: farsi mettere in un angolo sarebbe equivalso alla loro fine, ed in ogni caso si sarebbero ostacolati a vicenda. L'umanoide dall'aspetto scimmiesco avanzò verso il Commander, battendosi i pugni sul petto. Il colpo incrinò la parete; fortunatamente, la testa del Caposquadra si era abbassata quanto bastasse per evitare l'impatto, mentre il suo corpo scivolava sotto le gambe del nemico arrivandogli alle spalle. Con il Gunblade squarciò la sua schiena, ma la reazione del Carneriano fu risibile: avevano una resistenza fuori dal comune. Si girò, fronteggiando di nuovo il Commander, che si mise sulla difensiva.

Egil, intanto, aveva caricato la sua freccia degli incantesimi Double e Flare. Quando vide il braccio del Carneriano alzarsi verso Pip, scoccò la freccia, che si conficcò sulla sua spalla ed esplose. Il danno stavolta era stato ingente; e Pip ne approfittò per conficcargli il Gunblade nel cuore, abbattendolo.

Nel frattempo, Sirius aveva ingaggiato un combattimento con i due colossi. Evitando i loro attacchi, li stava facendo confondere: esseri di cinque metri ciascuno facevano fatica a coordinare i loro movimenti, ma al minimo passo falso per il Cadetto non ci sarebbe stato scampo. Uno Scudo Magico prontamente evocato parò un gancio del mostro, provocando però un forte rinculo. Sirius recuperò immediatamente, dirigendo una Furia del Caos verso l'avversario più vicino, avventandosi poi su di lui con la Sargatanas.

Pip estrasse il Gunblade dalla carcassa del Carneriano, ed uno schizzo di sangue gli bagnò il volto.

Dobbiamo fare in fretta. Quanto tempo passerà prima che si accorgano del fallimento della loro trappola? Ma, forse, la presenza di questi esseri non è già un chiaro indizio che sanno dove siamo? E perchè non mandano tutte le loro forze per annientarci?

Il suo pensiero andò per un momento al Garden. Probabilemente, la battaglia stava infuriando. Ed i Carneriani, per quanto potenti e numerosi, non avevano sufficienti forze per tenere forniti entrambi i fronti. Avevano fatto una scelta, e avevano scelto di mandare gli uomini verso il Garden. Perchè?

...forse c'è qualcuno di sufficientemente potente da poterci sconfiggere senza una truppa numerosa.

???: Esattamente, SeeD Commander.

La squadra si voltò verso la fonte della voce, e i due "gorilla" smisero di attaccare. Una donna, dal passo sinuoso e ammaliante, con una lunga treccia che le ricadeva sulla spalla ed un sorriso malizioso ed al contempo terrificante, si stava avvicinando seguita da altri due Carneriani dall'aspetto grottesco. Sembravano serpenti: al posto delle gambe avevano il corpo di un rettile, mentre la parte superiore ricordava quella di un essere umano. Lo sguardo sadico di uno dei due venne accompagnato dallo schiocco di una lingua biforcuta.

Pip: Esci dalla mia testa, donna. Chi sei?
??? (sorridendo): Il mio caro Erold non tollera più la vostra presenza.. Mi occuperò io di voi..

Il tono sembrava quello che poteva usare una madre. Benevolente, accogliente.. Falsamente tranquillizzante.

Egil: Comandante, che facciamo?
Sirius: Silenzio, signor Egil.

Lo sguardo serio e di rimprovero di Sirius convinse il Cadetto a non fare altre domande. L'esperienza dell'uomo gli suggeriva che si trovavano di fronte ad un nemico ben più pericoloso di un paio di scimmioni.

Pip: Dimmi chi sei!
???: Saluta i tuoi amichetti, caro.

La donna alzò i palmi di entrambe le mani, direzionandoli verso i due Cadetti. Sirius scattò, ma non fece in tempo: due bolle gravitazionali fuoriuscirono da essi, risucchiando i due membri della squadra insieme ad un esemplare delle due tipologie di nemici. Pip ringhiò verso la donna.

Pip: Che gli hai fatto????
???: Sono stati risucchiati in un'altra dimensione insieme ai miei compagni. E' un trucchetto che mi piace sempre fare con le persone che incontrano; per tornare indietro dovranno riuscire a sconfiggere i loro nemici. Di solito poi quando tornano, se tornano, sono talmente stremati che mi tocca sempre metterli a dormire, poveri piccoli.
Pip: Tu sei pazza.
???: E tu? Hai sonno, caro? Vieni da Janeth. Si prenderà lei cura di te.

Lo sguardo ricolmo di follia della donna mise i brividi al Commander. Impugnò il suo Gunblade, pronto a fronteggiare il nemico. Una voce nella sua testa lo avvisò dell'iniziò del combattimento, prima che un calcio di Janeth nello stomaco gli mozzasse il fiato. Era veloce. Molto veloce. Ed esperta.

Pip: Anf.. Anf.. Beh, mi complimento.. Gli scimmioni non davano soddisfazione..

Il giovane sorrise sarcastico, ricolmo di adrenalina. Castò un Haste su se stesso, cercando di normalizzare il suo respiro, mentre Janeth si toccava noncurante la sua treccia, che Pip notò essere appuntita alla fine. Con un Protect Istantaneo parò un altro calcio della donna, che fulminea si era avvicinata, e che in modo altrettanto fulmineo aveva schivato il suo contrattacco. Pip la incalzò, ma la donna sembrava imprendibile: volteggiava sinuosa, evitando ogni suo attacco. Poi, improvvisamente, la treccia schizzò, ferendolo ad un braccio. Digrignò i denti, allontanandosi.

Pip: Ti sconfiggerò, sappilo. Quindi fai tornare i miei compagni e arrenditi, riceverai un giusto processo davanti al Tribunale dell'Ordine dei Garden.
Janeth: Povero piccolo.
Pip: Non mi lasci altra scelta.

Pip stese il bracciò, che venne avvolto da un'aura oscura, mentre strani simboli gli vorticavano intorno.

Pip: Odino.

Un portale si aprì, ed apparve un meraviglioso cavallo bianco, ornato e corazzato, dagli occhi rosso fuoco. Un'Armatura gli si costruì intorno al corpo. Il suo Gunblade si trasformò, divenendo Zantetsuken. Era pronto ad affrontarla.

Muovetevi a tornare, potrebbe non essere sufficiente. Muovetevi. Aura ha bisogno di noi.
Spoiler
Ancora un paio di post per questo combattimento e poi ci avviamo alla conclusione, con un post a testa ed eventualmente il mio conclusivo. Scusate il ritardo. :wink:
Sirius
Guerriero
Messaggi: 538
Iscritto il: 29 dic 2009, 17:38
Sesso: M

Re: Missioni

Messaggio da Sirius »

IMPORTANTE: in un impeto d'ispirazione ho deciso di apportare alcune piccole modifiche alla scheda del mio personaggio, pertanto v'invito a dargli uno sguardo prima di leggere quanto segue.

Per un lungo istante, Sirius ebbe l'impressione di precipitare verso un abisso senza fondo, nella più completa oscurità. Riaprendo gli occhi, venne abbagliato dalla luce del tramonto di Ares, la stella di Corona. Guardandosi attorno riconobbe subito la villa in cui trascorse gran parte della sua vita da mortale, in compagnia dei suoi genitori. Per un'infinitesimale frazione di secondo sentì una profonda malinconia farsi strada nel suo animo, ma venne prontamente soppressa; egli non poteva dimenticare che quel luogo ormai esisteva solamente nei suoi ricordi e dedusse che doveva trattarsi di un subdolo e meschino inganno dei suoi nemici. A passo svelto e con una crescente ostilità nel cuore, Vicente Valantine si diresse verso l'ingresso della villa, ove intravide la sagoma del suo buon amico, e maggiordomo di casa Valanitne, Richard Xanatos.
“Bentornato, signorino Sirius.” esclamò l'anziano gentiluomo, avvicinandosi per prestare i propri servigi.
“Tacete!” esordì seccamente Valantine. Richard era solo un altro ricordo strappatogli dalla memoria per cercare di tormentarlo e la sua presenza non faceva che alimentare ulteriormente la rabbia per un simile affronto.
“Mostratevi a me, vili creature! Espierete la vostra impudenza con la vita!” urlò furente, dopo aver spalancato le porte d'ingresso e percorso l'ampio salone. D'istinto, quasi fosse guidato da una mano invisibile, percorse le scale che portavano al piano superiore, dirigendosi verso lo studio di suo padre.

Mentre stava per varcarne la soglia, la porta dello studio prese istantaneamente fuoco, spargendo fiamme anche tutt'intorno. Prima che potesse compiere una qualsiasi azione, si ritrovò completamente circondato dalle fiamme; a causa del calore intenso e del denso fumo che si stava creando, l'aria divenne ben presto irrespirabile. Prontamente si distese in cerca d'ossigeno, mentre gli occhi, tremendamente irritati dalla cenere, iniziarono a lacrimare copiosamente. Dalla porta dello studio udì distintamente le voci di suo padre e sua madre urlare di dolore, mentre tra le fiamme iniziò ad avanzare una figura a lui familiare.
“No, non... non puoi essere tu...” esclamò a fatica, fra un colpo di tosse e l'altro.
“Siate onorato, Ser Sirius Vicnete, di potervi prostrare ancora d'innanzi alla mia persona, prima della fine.” rispose l'altro, sguainando lo stocco dorato. Con furia belluina, Valantine si fiondò contro il suo bersaglio ma si rese conto troppo tardi d'essere disarmato; l'avversario reagì colpendolo sopra il ginocchio destro ed al braccio sinistro. Al che, Sirius tentò di fare appello ai suoi poteri, ma per qualche strana ragione non vi riuscì; confuso e frastornato, rimase in balia del suo nemico che, continuando a girargli attorno, lo lavorò in punta di spada, arrecandogli ferite dolorose ma superficiali. Alla fine, Sirius ricadde stremato al suolo, mentre il suo aguzzino lo scherniva, preparandosi ad impartire il colpo finale.

Come un sogno ad occhi aperti, il Cadetto si ritrovò ad indossare un'armatura in Ebano, un metallo organico ricavato dal Diospyros Ebenum, chiamato anche albero vampiro, ed originario dell'Oblio. Solo successivamente comprese di essere in ginocchio, davanti ad una donna dai capelli color miele; con un fugace sguardo capì di trovarsi in un'ampia sala circolare, scarsamente illuminata e con i pavimenti in marmo decorati da strani rilievi.
“Alessia, stai indietro!” ordinò una voce cupa, proveniente dalle spalle della fanciulla. Dall'oscurità avanzò un'altra figura a lui nota: si trattava di una vampiro di quinto livello, facilmente riconoscibile per la profonda mutazione subita dal suo corpo, ormai quasi privo di tratti umani. Fu in quel momento, riconoscendo in quell'essere il suo maestro, Lord Kain Corvinus, che comprese di vivere un ricordo. Senza dire nulla, il vampiro lo raggiunse e gli sferrò un calcio al volto, scaraventandolo al suolo con violenza.
“Nessuno dei miei figli si è mai dimostrato tanto debole e patetico! Sei una vergogna per me, per te stesso e per tutto il Clan! Se non sai fare di meglio, non sei degno di continuare a vivere.” e detto ciò impugnò la sua spada. Nello stesso istante, la mente di Sirius tornò al presente e, grazie allo sprono a reagire, ritrovò la forza necessaria a schivare il colpo di grazia del nemico, rotolando lateralmente; con un colpo di reni si drizzò e, prima che l'altro potesse reagire, gli assestò una testata nello stomaco, spedendolo fra le fiamme.

Riuscendo ad opporsi a quel fantasma prodotto dalla sua mente, Sirius ruppe il controllo mentale che il Carneriano aveva su di lui. Ai suoi piedi, in preda ad un tremendo mal di testa, vi era uno degli uomini lucertola che aveva visto poco prima al fianco della misteriosa donna. Di lei non vi era però alcuna traccia e, di fatto, non v'era traccia neppure della base in cui si sarebbe dovuto essere; Valantine però non diede alcun segno di smarrimento, giacché comprese subito dove si trovava.
“Questo è l'Oltremondo, la dimensione dei defunti e degli Spiriti minori! Immagino che la vostra padrona ci abbia spediti qui ritenendo che il suo influsso avrebbe ampliato l'efficacia della vostra magia illusoria, ma ha trascurato di considerare che questo avrebbe giovato anche ai miei poteri.” a queste parole il Carneriano rispose con una specie di sibilo sinistro, scattando poi verso il Cadetto. Tra le dita della mano destra, e successivamente di quella sinistra, sbucarono all'improvviso tre artigli d'osso, con cui la creatura tentò di colpire la sua vittima. Sirius schivò quegli attacchi senza particolari difficoltà, ricorrendo semplicemente alla sua ipervelocità. Egli non sapeva dire con certezza se quella fosse la sua effettiva velocità o se risentisse ancora della rottura del controllo psichico, ma certamente non intendeva concedergli la possibilità di ricorrere ancora ai suoi poteri illusori o provare qualcosa di nuovo.

Il Carneriano si mosse a quattro zampe, correndo a zig zag come una lucertola per confondere il suo opponente, ma Sirius non mosse un muscolo e, al contrario di quanto ci si sarebbe aspettati, chiuse gli occhi. Ritenendolo un'errore decisivo a suo favore, il guerriero spiccò un balzo improvviso, ma quando si trovò a mezz'aria comprese di essere stato troppo avventato. Dal petto di Sirius si sprigionò un bagliore rosso ed il corpo fu avvolto da un fumo nero; quando questo si dissipò, il vampiro si era tramutato in un essere mostruoso, dal corpo rosso e nero, con ampie ali ed artigli. Astaroth afferrò al volo il Carneriano, stringendolo al collo con la mano sinistra, mentre con la destra lo colpì al petto, trapassandolo da parte a parte. L'essere si agitò convulsamente per alcuni istanti, mentre il suo sangue viola sgorgava a fiotti dalla ferita, prima di morire esalando un ultimo rantolo di dolore; al che l'Esper gettò la carcassa lontano, sino al bordo dello scoglio fluttuante su cui si trovavano, e poi giù, negli abissi turbinanti di lunioli dell'Oltremondo. Liberatosi del fastidioso nemico, come passo successivo Astaroth intendeva mettersi sulle tracce di Egil, essendo certo che anch'egli fosse finito da qualche parte in quella stessa dimensione, ma non ebbe il tempo di realizzare questo suo intento perché venne avvolto da un aura d'energia, la quale lo trascinò via, riconducendolo esattamente nella stanza dov'era scomparso.

Al suo ritorno si accorse subito che Egil mancava all'appello, ma in quel frangente la sua attenzione venne canalizzata soprattutto dallo scontro in corso. Dall'altro lato della stanza l'Esper Odino era impegnato a fronteggiare tre avversari: la misteriosa e certamente pericolosa donna, l'enorme gorilla e l'uomo lucertola. Con un balzo, il destriero ad otto zampe, Sleipnir, raggiunse il grosso gorilla ed Odino lo falciò con la sua Zantetsuken, tagliandolo in due in un sol colpo; per sua sfortuna, la donna si dimostrò un'abile profittatrice e colse al volo l'occasione per disarcionare il cavaliere. Nello stesso istante, dal soffitto piombò sul cavallo l'uomo lucertola con l'intento d'immobilizzare l'animale. La donna teneva ora un piede sopra il torace dell'Esper, mentre la sua treccia, apparentemente animata da vita propria, si sollevò come il pungiglione di uno scorpione, pronta a colpire mortalmente la sua vittima. I suoi malvagi propositi andarono in frantumi quando venne aggredita da uno stormo di pipistrelli di cui non capiva l'origine; ella tentò ovviamente di difendersi ma essi erano troppi e non le rimase che allontanarsi con una capriola all'indietro e proteggersi con una barriera di fiamme. Allora i pipistrelli si radunarono in un unico punto e di trasformarono in fumo nero, il quale assunse successivamente le sembianze di un demone umanoide. Astaroth aiutò Odino ad alzarsi, evocò la Lama del Supplizio con un turbinio di fiamme oscure ed infine i due si misero fianco a fianco, pronti a fronteggiare l'imminente assalto dei loro nemici.
Avatar utente
Pup :>
Guerriero
Messaggi: 653
Iscritto il: 06 nov 2011, 11:41
Sesso: M
Località: Garden Club (ed a volte Napoli)

Re: Missioni

Messaggio da Pup :> »

Dopo essere stato avvolto da quella sfera di oscurità, il cadetto Egil non ricordava cosa gli fosse successo. Non sapeva come ma si ritrovava sul monte Gulug di Gaia, la sua terra natale. Vicino a lui c'era sua sorella, che non vedeva ormai da anni.
Egil: Alys, sei veramente...
Non ebbe neanche il tempo di finire la frase che, proprio come allora, apparve l'eidolon Arka.
Egil: No! Non questa volta!
Provò ad usare la magia che aveva poco prima appreso, ultima, ma la voce gli morì in gola ed il potere magico non fluì attraverso di lui. L'unica cosa che potè fare fu assistere sgomento all'attacco di incredibile potenza dell'eidolon che spazzava tutto ciò che trovava davanti a sè ed Egil e la sorella non furono risparmiati.
Nonostante il fortissimo colpo subito, il cadetto riuscì ad aprire gli occhi. Arka non c'era più e Alys era ancora lì, in piedi, come se niente fosse successo. Lo guardava con occhi morti...
Mentre il cadetto cercava di capire cosa fosse successo, l'eidolo apparve nuovamente, utilizzando il suo potentissimo "Destino Oscuro".
Questa volta il cadetto decise di schivare l'attacco e ci riuscì appena. Mentre la sorella veniva completamente travolta, esattamente come prima, lui fu colpito solo di striscio, ma tanto bastò da rendergli inutilizzabile una gamba.
"Ma cosa diavolo sta succedendo qui??!? Ma certo!" pensava il cadetto.
Vieni avanti! - disse - Provengo da una famiglia di sacerdoti... Credi che non conosca tutte le tecniche di controllo e possessione?
In risposta ci fu solo il grido dell'eidolon che si preparava per utilizzare nuovamente il suo attacco. Alys intanto si era rimaterializzata nuovamente, pronta per essere nuovamente colpita da Arka.
"Questa volta no... Non te lo lascerò fare di nuovo!!"
ULTIMAAAA!!!!!! - Gridò il cadetto a squarciagola! La magia questa volta funzionò e fu sufficientemente potente da dissipare l'illusione dell'eidolon e della sorella.
"Presto tornerò da te, Alys! Ma prima..."
Egil sì girò di scatto e vide un essere dalla forma di lucertola carbonizzato davanti a lui.
Stupido! - fu l'unico commento del cadetto.
Poco oltre si trovava l'altro carneriano, dalla forma scimmiesca, pronto per attaccare. Non si preoccupava molto del compagno morto.
Energira! - il cadetto si curò la gamba che tornò come nuova - Ed ora eccoci a noi!
Il gigante carneriano partì subito all'attacco ma il suo pugno fu fermato da una barriera di ghiaccio prodotta dal blizzara di Egil.
Duble: Fira, Vanish! - Fu l'ultima cosa che sentì lo scimmione. A questi comandi il ghiaccio fuse quasi all'istante, generando una densa coltre di vapore che oscurò completamente la vista allo scimmione per quel poco tempo che bastò al cadetto per castarsi un Vanish. Il nemico provò a tirare pugni a casaccio, ma senza raggiungere Egil che ormai si era allontanato abbastanza da lanciare in sicurezza una delle sue magic arrow incantate da un doppio Flare.
Quando scoccò la freccia si sentì un colpo sordo dell'arco che riversava tutta la tensione nella freccia, quindi un sibilo dell'aria che veniva tagliata dalla punta della magic arrow. Infine risuonò la potentissima deflagrazione la cui onda d'urto riempì tutto lo spazio.
Dello scimmione non rimase traccia.
E' ora di tornare da Pip e Sirius. Ma prima... - il cadetto bevve uno dei 2 eteri che acora aveva nel marsupio.
Bene! Adesso a noi, maledetta donna... Ti farò vedere cosa succede a usare mia sorella contro di me!.
Così come era arrivato in quello strano posto, Egil si rimaterializzò nella grande stanza del covo carneriano alle rovine di Omega.

La donna stava fronteggiando quasi alla pari odino e un secondo esper che Egil non conosceva mentre Pip si sbarazzava facilmente di un altro uomo rettile.
Intanto la treccia di quella strana donna colpì Astaroth che si divise in uno stormo di pipistrelli, evitando l'attacco. Odino ne approfittò per colpire con la sua Zantetsuken ma il colpo venne parato da un'armilla che Janeth portava al braccio sinistro. Pip, sconfitto il suo avversario, già mirava con il gunblade all'ultimo nemico rimasto quando una freccia colpì di striscio la gamba della donna.
Fu allora che vide Egil che stava incoccando una seconda freccia e gli si avvicinò.
Pip: Egil! Meno male, stai bene! La squadra è finalmente riunita, senza perdite. - disse sollevato
Egil: Ora concentriamoci sull'ultimo nemico.

Janeth non si curava minimamente della ferita subita alla gamba che si rimarginò in pochi secondi.
Con un violento colpo di spada disarmò Astaroth facendo volare la sua lama del Supplizio mentre odino fu scagliato via da un'onda d'urto magica!
Sirius, vedendo il cadetto Egil vicino a Pip, decise di tornare nella sua forma umana per risparmiare le forze. Mantenere la forma di Astaroth per lunghi tempi poteva essere controproducete e comunque non ce n'era più la necessità, ora che tutti e tre i SeeD erano riuniti. Raccolse l'arma da terra e disse: Credo che ora tocchi a noi tre combattere. Siete d'accordo, comandante?
Pip: Credo proprio di sì... Siete pronti? - disse congedando Odino e ringraziandolo mentalmente.
Egil: Certamente, capo!

Sirius si castò "Velocità del Predatore" mentre Pip usò Haste prima su di sè quindi sul cadetto Egil.
Brandendo le loro spade, i due si avventarono contro la donna che si avvicinava minacciosa mentre Egil si castava un Double e un Vanish. Appena i due furono abbastanza vicini a Janeth, Il cadetto li fece scomparire con un doppio vanish lasciando la donna sorpresa per quel poco tempo che bastò ai due sferrare il primo colpo.
Il gumblade di Pip non riuscì a scalfire la dura pelle del braccio di Janeth, ma il proiettile che fu sparato immediatamente dopo la ferì al braccio. La grande spada di Sirius riuscì invece a fare un profondo taglio nella sua coscia destra. Egil castò in sequenza Blizzara e Thundara immobilizzando col ghiaccio i piedi del nemico e stordendola con la scossa.
L'azione combinata riuscì a farla cadere per terra.
Mentre Pip e Sirius si avvicinavano con le loro lame per darle il colpo di grazia, Janeth si rialzò ridendo fragorosamente, lanciando una forte onda d'urto che sbalzò indietro i due, rimuovendo tutti gli effetti di potenziamento e l'invisibilità dei tre.

Hahahahahahahaha! - rideva Janeth. La treccia si era sciolta e tutti i capelli fluttuavano sospinti da un'aura di malvagità - Forse vi ho sottovalutati. Lo scontro si preannuncia interessante!
In un istante si scagliò contro Sirius, cercando di colpirlo con una lama che impugnava con entrambe le braccia.
La lama trapassò senza difficoltà il protect di Pip, lo scudo di ghiaccio di Egil e lo Scudo Magico di Sirius ma rallentò abbastanza da permettere al cadetto Valentine di schivarla.
Quindi la donna si accanì sul comandante mentre Egil ripristinava double e provò a riutilizzare Vanish su pip e Sirius, ma senza successo.
Pip parò a stento il fendente della donna e mentre una stoccata gli stava arrivando al fianco, delle fiamme cremisi colpirono Janeth facendola vacillare all'indietro.
Egil caricò l'arco con lo stesso colpo che aveva distrutto il carneriano, una magic arrow incantata con due flare, ma quando la freccia fu vicina al bersaglio, Janeth la deviò con un colpo di spada. La freccia deflagrò appena alle spalle della donna. L'esplosione violenta non riuscì comunque a ferirla seriamente.
Pip tentò di utilizzare Blind e Novox sulla donna ma, come temeva, entrambe le magie fallirono.
Sirius avvolse il nemico in una densa nube di oscurità castando un Gorgo Oscuro, ma Janeth riuscì ad evitare di essere colpita in pieno. Il danno fu lieve ma la donna rimase stordita dall'attacco.
Egil approfittò dell'attimo di pausa per castare Energira sui tre e, bevendo l'ultimo etere che gli era rimasto, ripristinò gli MP.
I SeeD avevano recuperato buona parte delle loro energie e, per quanto potesse resistere, le ferite sul corpo della donna aumentavano poco per volta.
Nonostante le ferite, però, l'agilità del loro nemico non diminuiva, nè tantomeno spariva dalla sua faccia quel macabro sorriso che aveva mantenuto per tutta la durata dello scontro.

Inoltre ad ogni secondo che passava, si riducevano le possibilità di ritrovare Aura incolume. Non potevano più perdere tempo con Janeth.
Con un solo sguardo che si scambiarono, i tre decisero di giocarsi il tutto per tutto nel prossimo attacco...

Pip partì all'attacco, con una serie di fendenti e spari mentre Sirius utilizzò di nuovo la "Velocità del Predatore" e il "Velo Notturno" su di sè.
Egil intanto cercava di raccogliere quanto più potere magico potesse.
Cosa credete di fare?? Hahahaha!!! - Urlò la donna che con poca difficoltà respingeva gli attacchi di Pip.
Sirius partì all'attacco cercando di non farsi vedere da Janeth per colpirla alle spalle.
La donna però si accorse del cadetto che stava per colpirla con un fendente e reagì con una stoccata dritta al cuore di Sirius.
La lama di Janeth si fermò però sul protect mirato di Pip e mentre il fendente del cadetto Valentine stava per colpire, Egil lo caricò con un doppio Flare potenziato.
La lama penetrò tutte le difese della donna tagliandole un braccio e la potentissima esplosione la uccise sul colpo, facendo volare indietro di qualche metro anche Sirius e Pip, che caddero a terra stremati. Anche il cadetto Egil si accasciò per terra, avendo completamente esaurito il potere magico e perdendo i sensi.
Pip, appuratosi che il nemico fosse stato sconfitto, ancora steso a terra scoppiò in una grossa risata...
Ce l'abbiamo fatta!! - disse.
Già. Ora la strada per raggiungere la signorina Aura dovrebbe essere libera. Se solo avessimo sufficienti energie per rialzarci... - disse Sirius. "Se solo il corpo non fosse stato completamente carbonizzato potrei recuperare energie bevendo il suo sangue" pensò.
Non ti preoccupare - rispose Pip tossendo - Per fortuna ho 3 elisir giusto per casi come questo! ;)
Ora niente più ci separa da Aura!
Spoiler
Scusate se rispondo dopo così tanto tempo, ma l'università non mi ha dato tregua...
In compenso torno vittorioso con 3 esami fatti!
Per i prossimi post sarò sicuramente più attivo. :D
Avatar utente
Pip :>
BANNATO! è.é
Messaggi: 3660
Iscritto il: 24 ott 2006, 22:38
Sesso: M
Località: Garden di Rinoa

Re: Missioni

Messaggio da Pip :> »

Erano riusciti a sconfiggere il nemico.

Janeth si era rivelata essere un nemico meno temibile di quanto sembrasse, ma probabilmente il fine dei loro avversari non era quello di ucciderli, o contrastarli in modo preoccupante: il loro scopo era rallentarli quanto più possibile. Ciò non poteva che significare due cose: la prima era che i SeeD del Garden di Rinoa non venivano considerati avversari all'altezza e pericolosi; la seconda che, comunque, mancava davvero poco al completamento dell'arma.

Era con questi pensieri che la squadra ridiscendeva velocemente le scale, non curandosi ormai più dei rilevatori posti ad ogni angolo. Che fossero stati scoperti era più che palese. Che potessero salvare Aura.. Era ancora possibile. Il tempo era loro nemico, stare al suo passo era l'unica mossa adeguata.

Sirius: Che cosa si aspetta di trovare più in basso, signor Pip?
Pip: Probabilmente i pezzi grossi e, spero, Aura.
Sirius: Sapete che non era questo quello che intendevo. Come pensate di agire?
Pip: Sai cosa ti dico? Entriamo nella stanza e facciamo più casino possibile. Uno di noi, Egil magari, andrà a liberare Aura. Poi, voliamo fuori alla velocità della luce. Obiezioni?
Egil: No, direi di no!
Sirius: Questo non è un piano, ma in effetti potrebbe anche funzionare. Non abbiamo più margini per uscire di nascosto. Se permettete un'osservazione, comunque, nel breve tragitto che ci separa, dovremo cercare di evitare il più possibile il contatto con i nemici; probabilmente li troveremo sulla nostra strada, dato che l'incontro con Janeth significa chiaramente che conoscono la nostra posizione, nonchè il fallimento del tentativo del Mutaforma Jack di condurci ad una trappola.
Pip: Egil, coprici con un Vanish.
Egil: Si.

L'invisibilità avvolse la squadra, che proseguì il percorso non incontrando, contrariamente alle previsioni, anima viva.

Pip: Non ha senso. Perchè non c'è nessuno?
Egil: Consideriamoci fortunati!
Pip: La fortuna qui non c'entra, purtroppo. Ho un brutto presentimento.
Egil: Siamo arrivati!

Di fronte a loro si stagliava una porta, con scritto "Centro di ricerca neurale". Ma qualcosa catturò la loro attenzione: vicino alla porta, semi-nascosto in mezzo a casse e sacchi, c'erano tre armille con un biblietto.
Vi saranno utili. Indossatele, se avete a cuore la vostra libertà. Le onde psichiche non vi toccheranno.
I componenti della squadra si guardarono perplessi. Discuterono qualche minuto, poi decisero di indossarli; non avevano prove che quella non fosse una trappola, ma alla fine optarono per il fatto che i loro nemici non avrebbero avuto niente da guadagnarci nel giocargli un tiro mancino del genere. Avevano sicuramente anche altri mezzi per sconfiggerli. Infine, aprirono la porta, e quello che videro li fece rabbrividire.

Pip: Aura..

All'altro capo della stanza, in un reparto totalmente bianco al di là di una parete trasparente, giaceva il corpo immobile della loro amica, collegato ad una miriade di sensori su ogni parte del corpo, e con un casco attaccato ad un macchinario che le cingeva il capo. Il respiro regolare della ragazza suggerì che stesse bene, almeno per ora.
Ma davanti a loro, videro quello che doveva essere Erold, il capo dei Carneriani, colui che aveva portato avanti il progetto dell'arma fin dall'inizio. Colui che aveva commissionato il rapimento di Aura. Colui che dovevano sconfiggere. Al suo fianco, vi erano parecchi soldati, con le armi puntate contro di loro. Sulla destra, dietro di loro, due scienziati, che Pip e gli altri non conoscevano: si trattava di Nick e Jack, i due fratelli a capo delle ricerche. Nick aveva uno sguardo un pò spaventato; Jack tremava di eccitazione.

Erold: Benvenuti, SeeD del Garden di Rinoa. Io sono Erold, comandante dei Carneriani e loro rappresentante nei mondi. Vi stavamo aspettando. Desideravamo che assisteste al completamento dell'arma che ci permetterà di controllare Spira, evitando per sempre le lotte di potere, le guerre, le fazioni in contrasto fra di loro. La pace perpetua regnerà per sempre, e tutto grazie alla vostra amica. E al corpo SeeD, naturalmente; pertanto, desidero ringraziarvi.
Pip: Finiscila con questi discorsi, sono parole buttate al vento. In qualità di Caposquadra di questa missione, di SeeD Commander del Comando Supremo Commander, di membro del Garden di Rinoa, in nome del Codice dei Garden, ti dichiaro in arresto. Posa le armi e ordina ai tuoi uomini la resa. Il vostro piano è pubblico, l'Ordine interverrà prima o poi, che tu lo voglia o no.
Erold: E per quale motivo, Commander Pip? Spira diventerà un paradiso, sotto la mia guida. Tutti gli eserciti di questo mondo saranno sotto la mia saggia ala. L'Ordine non rischierà una guerra aperta. Non con un nuovo Governo riconosciuto da tutto il mondo, non violando la sovranità di Spira.
Egil: Qui la sovranità non c'entra, vuoi prendere il controllo con questa arma. E' un'attività criminale. Ti fermeremo!

Egil era furioso. Sirius gli bisbigliò qualcosa, calmandolo almeno un poco. L'impulsività doveva essere ridotta ai minimi termini, e l'astuto Cadetto lo sapeva. Così come sapeva che erano spacciati. Difatti, stava già tentando di elaborare un piano per la loro fuga, ovviamente tralasciando Aura. Un'esplosione, un diversivo.. Lì non potevano vincere. Non si trattava di una fuga da codardi; bensì, di una mera constatazione, di un'osservazione fattuale. Ma Pip ostentava ancora sicurezza, non voleva che il nemico pensasse di averla vinta così facilmente.

Ma ci sono troppi soldati.....

Erold: Attività criminale? Quanto sono relative queste affermazioni. La mia verità è che io sto agendo per il bene di questa terra; la vostra, che sono un terrorista, che sto attuando un colpo di Stato, che sono un insensibile criminale. Ebbene, la libertà è un valore condizionato alla prosperità, alla pace: se questa non vi è, allora la libertà diventa dannosa, pericolosa. E deve essere annullata. Finchè non ci sarà un Governo tanto forte da concederla di nuovo. Ovviamente, con le dovute limitazioni.

Pronunciò questa parola sorridendo maliziosamente, con uno sguardo che disgustò il giovane Commander.

Erold: Ebbene, diamo il via all'atto finale. Jack, Nick! Estraete l'ultimo ricordo!

I due scienziati annuirono.

Erold: Dovete sapere che abbiamo incontrato parecchie resistenze nell'estrarre i ricordi che ci servivano dalla vostra compagna. E' stata un osso duro, non c'è che dire. Ma alla fine abbiamo trovato il punto su cui fare leva, il modo per farla cedere. Devo avvisarvi che, purtroppo, alla fine di questa operazione la ragazza morirà. Un piccolo inconveniente per un progetto ambizioso e necessario. Spero possiate perdonarmi.

Pip grugnì, furente. Si voltò, cercando lo sguardo di Sirius, che pronunciò poche parole a bassa voce. "Dobbiamo fuggire, la missione è fallita". Si, forse aveva ragione. Gli fece capire che se avesse voluto, ma soprattutto se ne fosse stato in grado, sarebbe stato libero di andarsene. Il Commander decise di tentare il tutto per tutto: stava per lanciarsi contro Erold, anche se probabilmente le guardie avrebbero sparato. Ma, appena prima di muoversi, guardò gli scienziati, e rinunciò all'azione, con un barlume di speranza. Quello che doveva essere Nick, gli aveva fatto l'occhiolino.

Jack: Il ricordo è estratto, Signore.

Il corpo di Aura sussultò per qualche momento, poi si fermo, irrigidito.

Erold: Accendete la macchina.

Successe tutto in pochi secondi. Una volta avviata l'arma, i computer cominciarono ad impazzire emettendo suoni di allarme, mentre i soldati, che non erano protetti dall'armilla, iniziarono ad urlare tenendosi la testa fra le mani. Ad un partì un colpo, che sfiorò la spalla di Erold, provocandogli una ferita ed un mugolio di dolore. Finito il processo i soldati erano morti, e nella stanza c'erano solo i due scienziati, Erold, e la squadra del Garden.

Erold: Che cosa.. Che cosa è successo? JACK! NICK! CHE COSA E' SUCCESSO!!!
Jack: Io.. Io non lo so, non lo so.....

Nick stette in silenzio.

Pip: Forse puoi dircelo tu, Nick.
???: Oppure io.

A lato della stanza, coperta fino a quel momento da un telo bianco, uscì una figura che provocò alla squadra un tuffo al cuore. La ragazza scrollò i capelli, e rivolse un ampio sorriso prima a Pip, poi a Sirius, infine ad Egil. Nella stanza totalmente bianca, il corpo irrigidito aveva iniziato a cambiare forma, fino a diventare quello che la squadra riconobbe come un Mutaforma allo stato primordiale, quando l'arma umana ancora non aveva intelletto, ma si stava formando nelle grosse vasche che avevano visto alla Norights.

Aura: Nick.. Lui ha avuto compassione di me.
Jack: Tu.. Cos'hai fatto....
Nick: E' sbagliato quello che stavamo facendo, fratello. E l'ho capito conoscendo sempre di più Aura, attraverso i suoi ricordi. Non potevo lasciarla morire, non potevo permettere che tutto questo continuasse. L'ho liberata, e ho scambiato il suo corpo con quello di un Mutaforma Originario, che come ben sai è solo un corpo vuoto, dopo aver inserito dentro di lui una simulazione del ricordo da estrarre. Così, la macchina è impazzita, provocando questo effetto. Mi dispiace, Jack.

Pip era senza parole. Potevano farcela.

Pip: Erold, ti ripeto che sei in arresto.
Erold: Nick, la tua punizione sarà la morte.

Il Mutaforma si avviò verso lo scienziato, mentre Sirius si accostava al Commander.

Sirius: E' un Mutaforma, e per giunta il capo, signor Pip. La vittoria non è ancora nostra. Dobbiamo combatterlo e sconfiggerlo, ora. A rigor di logica, avrà poteri celati. Valutate bene.
Pip: Sì. Forza, finiamola qui! E non lasciate che sia fatto del male a Nick!

Con rinnovata speranza, si lanciò all'attacco. E Aura era con loro.
Sirius
Guerriero
Messaggi: 538
Iscritto il: 29 dic 2009, 17:38
Sesso: M

Re: Missioni

Messaggio da Sirius »

Aura fu la prima ad attaccare, utilizzando il suo Stardust per proteggere Nick dalla furia di Erold. Purtroppo per lei, l'uomo schivò l'attacco eseguendo una piroetta su sé stesso, afferrò il filo metallico dell'arma e l'usò per tirare a sé la Seed; ella venne trascinata con una forza inaspettata e subito immobilizzata dalla ferrea stretta della mano destra dell'uomo introno al suo collo. Egil tentò d'intervenire in soccorso della compagna scagliando una freccia, ma Erold l'afferrò al volo con la mano sinistra, senza neppure scomporsi, e la spezzò fra le dita pur trattandosi di una freccia di metallo. Aura venne poi trascinata di peso contro una parete e lì la fu colpita più volte in diverse parti del corpo, ma non si trattò di un attacco mirato ad uccidere o ferire; Erold aveva semplicemente eseguito una tecnica marziale che, agendo su determinati punti del corpo, permetteva di paralizzare l'avversario. Fatto ciò, egli aprì il palmo della mano destra in direzione di Nick e da esso scaturì un raggio d'energia che trapassò l'uomo, provocandogli uno squarcio di circa sei centimetri nel petto.
“M-mi dispiace... di averti deluso... f-fratello mio.” furono le ultime parole ad uscire dalle labbra dello scienziato. Con un rapido scatto, Erold si girò poi verso il Commander Pip, il quale l'aveva ormai raggiunto e si apprestava a sferrargli un fendente di Gunblade; con sua grande sorpresa, però, il capo dei Carneriani intercettò il colpo e bloccò la lama fra l'indice ed il medio.

Senz'alcuna difficoltà, Erold spinse la lama di lato nel tentativo di disarmare il Commander, tuttavia Pip non abbandonò la presa sull'arma ma non riuscì neppure ad opporsi allo slancio impartito dall'uomo, mostrando così il fianco al successivo attacco. Fu proprio in quel momento che Sirius decise di compiere la sua mossa, avvolgendo la lama della spada con il potere della Furia del Caos e calandola sulla testa del nemico con la speranza di poter approfittare della temporanea disattenzione nei suoi riguardi. Grande fu la sorpresa quando, con apparente disinvoltura, il nemico schivò il suo fendente e contrattaccò con un pugno nel costato. Il colpo inferto fu talmente potente da scaraventare indietro il Cadetto Valantine, il quale ebbe l'impressione di avere una costola incrinata; invero, il pugno ne aveva spezzate due ed una di esse rischiò di perforare un polmone. L'attenzione di Sirius era però canalizzata sul capire come potesse avere una simile fora, pertanto si concentrò per usare l'Istinto del Predatore, e fu allora che comprese anche perché egli non avesse subito alcun effetto dall'attivazione dell'arma. Jack e Nick indossavano ciascuno un'armilla, come anche la Seed Lundor, ma Erold ne era sprovvisto e ciò gli era saltato subito all'occhio, tuttavia, viste le circostanze, decise di accantonare momentaneamente la sua curiosità per poter spalleggiare il Commander Pip ed il Cadetto Egil nella battaglia.

“Arretrate, Commander Pip, è un Cyborg!” all'avviso di Valantine, Pip reagì compiendo due piccoli saltelli all'indietro per allontanarsi da Erold. Grazie all'uso del suo potere, Sirius poté accorgersi che il capo dei Carneriani non emetteva alcuna aura, al contrario di ogni essere organico, compresi i Mutaforma; considerando poi la forza e la velocità dimostrate, non gli fu difficile intuire con cosa stessero combattendo. A quel punto toccò ad Egil, che sino a quel momento aveva saggiamente mantenuto le distanze per non perdere il vantaggio offertogli dal suo arco, fare sfoggio delle sue abilità magiche castando un Flare contro il Cyborg. Subito dopo aver scagliato la propria magia, il Cadetto ebbe un tuffo al cuore, come se qualcuno gli lo stesse stringendo in una morsa; Erold aveva alzato con noncuranza il braccio sinistro verso il Flare e quando l'incantesimo colpì la sua mano, venne assorbito senza colpo-ferire. Osservando con maggior attenzione il palmo della mano, i tre poterono accorgersi che vi era una piccola lente proprio al centro, probabilmente preposta all'assorbimento ed al rilascio energetico. La prova di ciò l'ebbero quando Erold sprigionò dalla stessa mano un raggio d'energia indirizzato verso Egil. Fu solo di pochi centimetri ch'egli evitò tale colpo e nella parete alle sue spalle si formò un foro dal diametro di almeno un paio di metri.
“Ogni vostra resistenza è vana.” esordì il Cyborg, con un ghigno trionfante.

Improvvisamente, dopo aver alzato le braccia in direzione di Pip ed Egil, Erold sembrò fermarsi.
“Non è possibile!” esclamò il Cyborg, incapace di muoversi. Sebbene avesse sperato di non dover far ricorso a quel potere, Sirius si vide costretto dalle circostanze a far uso della Schiavitù del Sangue per paralizzare il terribile nemico; in quanto parzialmente macchina e parzialmente umano, anche Erold possedeva un apparato circolatorio pieno di sangue, pertanto risultò suscettibile al all'influsso della sua Arte Oscura. Cogliendo al volo l'occasione offertagli, Egil scoccò una freccia magica che colpì il nemico in pieno volto; purtroppo per le intenzioni del Cadetto, esso non riuscì ad ucciderlo ma si limitò a rimuovere la carne dalla faccia, rivelando lo scheletro in metallo sottostante. Evidentemente egli era più macchina che uomo ormai e ciò parve chiaro anche a Sirius quando constatò con preoccupazione che si stava lentamente riprendendo dagli effetti del suo potere.
“È inutile, dobbiamo fuggire!” sentenziò Pip, mentre si stava dirigendo rapidamente in soccorso di Aura. Fortuna volle che nella sua lunga carriera di Seed gli fosse capitato altre volte di aver visto gli effetti di un Colpo Paralizzante e sapeva come porvi rimedio; gli fu sufficiente comprimere un'altra serie di punti del corpo affinché la signorina Lundor potesse riprendersi.
“È stato tremendo.” bisbigliò la fanciulla, mentre il Commander l'aiutava a tirarsi in piedi.

“Presto, da questa parte!” il secco ordine di Jack colse tutti alla sprovvista, giacché nessuno di loro si sarebbe aspettato un aiuto da parte sua.
“Dove conduce?” chiese Pip, osservando il passaggio aperto dallo scienziato.
“Prendete la prima a destra e la terza a sinistra e sarete giunti in un hangar secondario. Non dovrebbe esserci nessuno ma siate prudenti.” rispose l'uomo, con tono freddo e distaccato.
“Cosa hai intenzione di fare?” domandò Egil, che intanto stava sorreggendo Sirius, il quale faticava a camminare a causa della ferita infertagli.
“Sovraccaricherò il generatore dell'antenna, in tal modo la loro preziosa arma collasserà.” alla risposta di Jack, Aura si voltò indietro con l'intento di convincere lo scienziato a fuggire con loro ma prima che potesse dire una parla, le porte a scorrimento si richiusero. Non avendo alternative, il gruppo seguì le indicazioni dello scienziato e giunsero proprio dove aveva detto. Individuata una navetta adatta alla fuga, Egil aiutò Valantine a prendere posto su un sedile prima di fare altrettanto; nel contempo, Pip si mise ai comandi cercando di capire nel più breve tempo possibile come funzionasse, e non ci volle molto, mentre Aura salì per ultima dopo aver aperto le porte superiori dell'hangar. La navetta sfrecciò via, mentre udivano il boato di una grande esplosione avvenire alle loro spalle. Ora non gli rimaneva che ricongiungersi con i loro compagni al Garden, nella speranza che fossero usciti vincitori dalla battaglia.

Contemporaneamente, all'interno della struttura, Erold si era infine liberato dal giogo dell'Arte Oscura di Sirius e stava stringendo fra le mani la testa dello scienziato superstite.
“Come hai osato?! Hai distrutto vent'anni di ricerche per aiutare i Seed?!” e mentre chiedeva spiegazioni la sua presa si faceva sempre più stretta.
“Non avresti dovuto far del male a mio fratello” disse con un filo di voce, appena prima che il Cyborg gli spappolasse il cranio. Erold era furente: i Seed gli erano sfuggiti, il progetto di pacificazione di Spira era ormai solo un ricordo ed intorno a lui la base stava collassando. Tuttavia, anche se i loro piani per Spira erano falliti, i Seed ignoravano quali fossero i loro veri scopi e, cosa ancora più importante, erano all'oscuro della minaccia incombente su di loro. E così sarebbero rimasti sino a quando non fosse stato troppo tardi. Era con questa piacevole consapevolezza che si diresse verso la propria aeronave per abbandonare la base dei Carneriani. Mentre il velivolo lasciava la struttura viaggiando ad alta velocità, nascosto da un avanzato sistema di dissimulazione, Erold si interrogava sulla prossima mossa da compiere: certamente la Norights era ormai bruciata e così gran parte delle nuove colture di Mutaforme, ad eccezione delle duecentomila unità già spedite agli acquirenti; comunque la priorità era trovare un degno capro espiatorio su cui far ricadere la responsabilità di ogni cosa, così da ostacolare le indagini dell'Ordine dei Garden.

Missione conclusa
Avatar utente
Pip :>
BANNATO! è.é
Messaggi: 3660
Iscritto il: 24 ott 2006, 22:38
Sesso: M
Località: Garden di Rinoa

Re: Missioni

Messaggio da Pip :> »

Caccia ai banditi

Partecipanti: SeeD Commander Pip (CS), SeeD Aura, Cadetti Nash e Jimmy.
Obiettivo: incontrare due contatti e neutralizzare la criminalità organizzata a FH
Regole: un post a testa per ora, più il mio conclusivo. Poi possiamo decidere di continuare se non dovessero bastare :wink:

La squadra uscì dai portoni del Garden, dirigendosi verso il centro città.

- Ormai siamo sempre a Fisherman's Horizon - notò Pip - cominceranno a non sopportarci più! -
- Hai ragione - sorrise Aura - nemmeno quando affrontavamo orde di nemici uno in fila all'altro passavamo così tanto tempo qui per le riparazioni -
- In verità - disse Jimmi - gli standard per la sicurezza delle strutture è stato di molto alzato, in conformità con la nuova normativa contro gli infortuni sul lavoro. E' per questo forse che il Vicepreside è più scrupoloso di prima -
- Sai molte cose per essere appena arrivato, Jimmy -
- Mi chiami Jim signore - rispose il Cadetto - sa, l'aver passato qualche mese al Garden Supremo mi ha fatto scoprire anche la parte più prettamente.. Burocratica -
- Si, capito - rispose Pip - chiamami Pip, comunque -

Nash non aveva ancora proferito parola, sembrava molto concentrato sulla missione in corso. Voleva dimostrare il suo valore? Era molto disciplinato? Pip ancora non lo conosceva, ma sicuramente l'atteggiamento che teneva era molto costruttivo.

- Adesso andremo dal nostro contatto - disse Pip.
- Che tipo è? - chiese Aura.
- Non ne ho idea - rispose il Commander - sappiamo solo essere un ex- membro importante dell'organizzazione, prima messo ai margini perchè sospettato di tradimento e poi direttamente espulso. Saprà darci informazioni importanti, facciamo leva sulla sua voglia di rivalsa -
- Condurrai tu l'interrogatorio, Pip? - disse Jimmy.
- Non si tratterà di un interrogatorio, teniamo un atteggiamento amichevole - lo corresse Pip - e comunque, parlerà Nash -

Il Cadetto si stoppò, guardando stupito il caposquadra.

- Io? Davvero? - chiese sorpreso.
- Si - disse Pip guardandolo negli occhi - problemi? -
- No, no - rispose dopo un attimo di esitazione.
- Andrà tutto bene, vedrai - lo tranquillizzò il Commander.
- Noi saremo lì con te se avrai bisogno di una mano! - rincarò la dose Aura.
- Va bene, penso di potercela fare - affermo risoluto il Cadetto.

Proseguirono fino ad arrivare al porto, ed Aura durante il tragitto gli chiese come mai avesse preso quella decisione. Pip le rispose che voleva vedere di che pasta fosse fatto il ragazzo, e che si fidava delle sue capacità. Nel caso, sarebbe stato aiutato da tutta la squadra, quindi era l'occasione migliore per iniziare a fargli prendere delle responsabilità.

Arrivarono davanti ad una piccola casetta, semi-nascosta e un pò interrata. Nash si fece avanti, e bussò. Dapprima nessuno rispose, ma quando insistette una voce burbera si levò dall'interno, una voce burbera che fece decidere alla squadra di irrompere nella casa.

"Non posso venire ad aprirvi, sono intrappolato"

Quando misero piede nella stanza, videro che tutto era in disordine, i fogli erano sparsi ed il pavimento ricolmo di cianfrusaglie. In mezzo, un uomo sulla sessantina era legato ad una sedia, e li guardava con fare sospetto.

- Beh, cosa aspettate? - disse l'uomo - mi liberate si o no? -
Avatar utente
Aura
Membro del Garden Club
Messaggi: 796
Iscritto il: 21 mar 2007, 22:45
Sesso: F
Contatta:

Re: Missioni

Messaggio da Aura »

I cardini della porta cigolarono potenti, il legno rivelò l'interno della dimora. Settanta metri quadrati di mobili rovesciati e carta macchiata, calpestata più volte e souvenir provenienti da Esthar. Roba piccola, rotta in piccoli pezzi che scricchiolarono sotto le suole degli stivali dei Seed. Parevano tante foglie raccolte alla base d'un piccolo albero. Un tavolo segnato, qualche cassetto rivoltato in tutta fretta che lasciava sporgere angoli colorati di fascicoli stracolmi. Una scala macchiata di fango e vecchiaia saliva al piano superiore, un corridoio che conduceva alla zona notte. Le pareti erano tappezzate di quadri e foto, carta da parati ingiallita e residui di colla laddove era stata strappata. Nell'aria aleggiava l'odore d'umidità, infantile e disordinata come la cartella di un bambino. Eppure a vedere la grande mascella serrata dell'uomo si direbbe il contrario.
Un metro ed ottanta di carne ed ossa. Il viso squadrato d'un militare all'apice della sua carriera, gli occhi d'un castano caldo con un accenno di occhiaie. Le rughe gli disegnavano una ragnatela scura intorno alla bocca ed alle cavità orbitali, alzandosi sulla fronte come tracce del passaggio d'un serpente nella sabbia. I lineamenti duri si inspessirono non appena il Cadetto Nash si schiarì la gola.
- Beh, cosa aspettate? - commentò acido - Mi liberate sì o no?
Le corde strette come spire lo tenevano legato ad una sedia di legno, anch'essa segnata come il resto dei mobili. Jimmy estrasse subito un coltellino e cominciò a tagliare. Al piano di sopra dei movimenti misero in allerta in un istante il resto del gruppo. Pelo bianco e nero, striato lievemente lungo il dorso, coda eretta e minacciosa. Una soffiata ed il gatto scomparve velocissimo fuori dall'abitazione attraverso una finestra aperta.
- Ah, Agatha odia gli estranei - rassicurò l'uomo massaggiandosi i polsi prima legati - Quella gatta non fa altro che miagolare e ruffianare. Un giorno o l'altro la lascio fuori di casa per tutta la notte, non fa che svegliarmi ogni notte ad ogni ora! Gatti, bah!
Jimmy ripose il coltellino, Aura in compenso continuò a guardarsi intorno curiosa. Gli avvenimenti non dovevano essere accaduti da molto tempo, e ciò era confermato da residui di fango ancora fresco sui fogli. Richiamò a se Pip e cominciarono ad investigare per tutta la casa. Poteva esserci ancora qualcuno degli aggressori? Non era impossibile, ma tanto valeva controllare. Nash invece si schiarì di nuovo la voce, concentrato sul proprio compito.
- Lei è...
- Robert J. Thessal, J per Joshua. Chiamatemi pure Robert - lo anticipò l'uomo dalla mascella di cemento. I suoi occhi vagarono sul giovane con fare da studioso, pizzicandosi con le dita un rimasuglio di barba nera sul mento. I capelli erano tagliati cortissimi, ai limiti concessi dai militari. Forse lo era stato davvero, pensò Nash. Sessant'anni non sono pochi.
- Voi siete i Seed, giusto? Le vostre uniformi si riconoscono ovunque - continuò Robert, schiena piegata a cominciare a raccogliere i fogli sparsi in giro. Jimmy alla sua destra osservò pensieroso Aura e Pip che si infilavano in una porta laterale che portava alla cucina. Un loro cenno ed il ragazzo scomparse oltre la tormba delle scale, ad ispezionare il piano superiore.
- Che cosa è capitato qui? - chiese Nash in tono risoluto, i capelli rossi a pochi millimetri dalle spalle - Sembra che siate appena stato vittima di alcuni svaligiatori.
- Ah, ora li chiamano così i ladri! - rispose l'ex-membro dell'organizzazione in tono ironico - Anzi, non i ladri, i vecchi compagni che cercano qualcosa in casa tua eccetera eccetera. Sono entrati dalla porta con una bella pistola puntata su di me, roba semplice.
- Volevano qualcosa? Non so, vedo che siete in possesso di molti fascicoli.
- Ah, questi? - con un solo gesto abbracciò tutto il salotto. I fogli parvero rispondergli con schicchiolii di foglie secche calpestate, ma fu solo perchè Aura e Pip erano tornati ad osservare la situazione nella stanza. Dalla finestra il gatto soffiò loro contro, desideroso di tornare nella sua casa senza quegli intrusi, finchè Jimmy tornò annuendo soddisfatto. All'interno della casa di Robert solo i Seed ed il proprietario.
- Sì, volevano qualcosa? - continuò il Cadetto dagli occhi verdi.
- Questi sono solo fogli che mi ricordano tutti i colpi che ho compiuto. Ah, roba da bruciare sarà!
- Eppure li conservate ancora, a quanto vedo.
Una smorfia, seccata - Solo perchè voglio sbattere loro in faccia tutti questi fogli, tutto qui. E comunque non vi pare maleducato parlare in questo modo? Ok, voi Seed siete "la punta dell'iceberg", ma vi prendete un po' troppe libertà a mio parere.
Colpito e affondato. Nash deglutì lievemente scoraggiato, ma un'occhiata da parte di Pip gli diede la forza necessaria per non badare a quel piccolo sbaglio. A lui era stato dato il compito principale di condurre "l'interrogatorio", non si sarebbe di certo tirato indietro alla prima difficoltà. Quell'uomo aveva un carattere più duro dell'acciaio, segnato da chissà quale evento passato che sicuramente voleva mantenere nascosto. Si dice che negli occhi di una persona si possa leggere il suo trascorso, ma in quel castano denso come cioccolata era difficile anche solo trovare un baldume di fragilità. Come abba fatto a farsi legare come un salame ad una sedia è un mistero che i Seed rinunciarono a capire. Un caso classico di tutta apparenza? Ad Aura questo non importava.
- Ad ogni modo - riprese il giovane Nash - Che cosa cercavano? Erano suoi "ex-colleghi".
Una mano grossa come un masso passò sulla nuca di Robert. Gli occhi parvero inabbissarsi dentro pensieri oscuri.
- Ex-colleghi, usate anche questa parola, ah? - sospiro - Non faccio più parte di quella vita da anni. Non ho idea di cosa sia passato loro per la testa quando mi hanno espulso dalla loro -censura- organizzazione, credevano li avessi traditi.
E fu così? Aura se lo chiese, ma la sua bocca rimase cucita. Un'occhiata d'intesa le suggerì che anche Pip e Jimmy avevano pensato la stessa cosa. Nash si trattenne dal dare voce alla domanda del gruppo: il primo colpo gli era bastato.
- Beh, noi siamo qui per aiutarla. Lei ci ha contattato.
- Chiamami Robert! Sentirmi dare del lei mi fa sentire ancor più vecchio!
- Robert - sottolineò la parola il giovane Cadetto - Tu eri un membro importante dell'organizzazione, immagino che ora vuoi la tua vendetta.
Ancora una volta la mano rocciosa si mosse, stavolta per passarsi il pollice sotto il naso adunco.
- Ah! Vorrei ben vedere! Sbattuto fuori di punto in bianco con tante accuse e niente prove. Tutti con quegli sguardi sfiduciosi e cinici. E dire che quando ero il loro capo non mi guardavano neanche in faccia da quanto avevano paura di me!
Era logico che una parte d'orgoglio di quell'uomo si era riversata sulla sua precedente mansione. Nel vedete certi atteggiamenti ad Aura venivano in mente i bambini viziati, ma come prima si astenne dal dare fiato alle parole. Osservò i suoi compagni, alti ed attenti ad ogni singola esclamazione di Robert. Nash prese di nuivo le redini della conversazione, ormai sembrava essersi immedesimato nel suo ruolo. Forse non voleva deludere il suo caposquadra, Pip, che allentava pian piano gli angoli della bocca ogni volta che si presentava un sorriso fiero. Aveva avuto una buona idea nel lasciare spazio alla determinazione del ragazzo. Jimmy avrebbe avuto la stessa occasione e la dottoressa ne era certa.
- Ripeto, siamo qui per aiutarti - rincarò Nash, stavolta sentendosi più sicuro delle sue parole - Potremo dare il benservito a coloro che ti hanno allontanato, che ti hanno tradito.
Oh! Questo sì che spingerà Robert a parlare, pensò Aura.
Difatti nell'ombra degli occhi dell'uomo si fece strada la prima luce di rivalsa.

Cinque sedie ed un tavolo. Alcuni fogli raccolti da terra erano stati segnati con scritte rosse a pennarello indelebile. La carta si arricciava laddove era stata bagnata dal sudore e dal grasso delle dita, fine come papiro ed altrettanto ingiallita. L'unica cosa che mancava era la sua fragilità. Seduta al mio posto fissavo un paio di annotazioni riguardanti la Lega Metallica, l'organizzazione che gestiva la maggior parte della criminalità di Fisherman's Horizon. Un nome un po' più ricercato non potevano trovarlo, soprattutto perchè sembrava dettata da un delirio di potenza e superiorità. Lega Metallica: per me potevano anche chiamarsi gli Omini Bianchi e la situazione non sarebbe cambiata.
- Allora, vediamo se ho capito - la voce di Jimmy era la più bassa di timbro del gruppo - la Lega Metallica gestisce come prima cosa il mercato nero di gioielli e pietre preziose.
- Anche mostri, non dimentichiamolo - affermò Robert solcando con le dita il piccolo pizzetto nero.
- Anche mostri. Li rubano, o corrompono i mercanti, per poi rivenderli a maggior prezzo nei paesi minori. Furti organizzati e false rapine sono al primo posto. Ed hanno messo a soqquadro la tua casa per cercare informazioni su un certo...
- Peter Fawls, pare sia in contatto con la Lega Metallica per un nuovo traffico di mostri. Non so bene di che genere, per quello dovrete chiedere a qualcun'altro.
Qualcun'altro. Ormai non faceva che chiamarlo così il secondo contatto, forse la sola persona che poteva lasciarci infiltrare nel giro della Lega Metallica senza problemi. O forse no. Da come quel nomignolo, qualcun'altro, veniva sviscerato come una malattia dalle labbra di Robert convenni che non era una persona che gli piaceva molto. Una donna? Non seppi.
- Questo Peter Fawls - mi introdussi nella conversazione - Aveva già fatto richieste all'organizzazione? Se hanno cercato qualcosa qui dentro per informazioni allora doveva essere un acquirente di fiducia. Magari qualcuno che fosse in stretto contatto con loro.
- Beccato! - il dito tozzo dell'uomo puntò verso di me - Peter Falws gestisce una sorta di "arena per mostri", in passato ha richiesto varie volte pezzi forti come Abadon, Dragon Izolde e Galkimasela. Una volta si è anche spinto oltre con un bell'esemplare di RubRumDragon, abbiamo dovuto fare i salti mortali per acchiapparne uno.
Come se i salti mortali fossero una novità nella Seed.
- Ad ogni modo, hanno fatto un bel macello qui - continuò Pip, stirando la schiena per guardarsi intorno. Cocci dei soprammobili di Esthar erano tante conchiglie bianche su una spiaggia tetra di legno e fanghiglia.
- Stavano cercando altro, dì la verità.
Robert storse la bocca - Un pendaglio, un ricordo di una vecchia campagna di truffa. Me lo sono portato via quando mi hanno cacciato, credevo fosse acqua passata anche per loro.
- Era un pezzo importante?
- Non proprio. Una semplice collana che recava una Pietra Lunare, dopo l'ultimo Pianto Lunare sono diventate merce economica. Eppure lo rivolevano indietro. Ecco perchè mi hanno legato ed hanno rovistato ovunque. Ah sì, anche per umiliarmi una seconda volta.
Spostai i fogli sul tavolo, cercando altro materiale che Robert aveva raccolto da terra. Semplici piante di edifici, liste di conti da saldare e somme da ricevere scorrevano davanti ai miei occhi come una moltitudine di dati senza valore. Era tutta acqua passata, come aveva detto il sessantenne. Tutto tranne Peter Fawls.
- Come rintracciamo il secondo contatto? - la voce di Nash parve essersi fatta un sussurro. In risposta Robert J. Thessal fece un mezzo sorriso.
- In questo periodo dovrebbe trovarsi nei dintorni della vecchia stazione. è sempre lì dopo che conclude un affare, le piace gironzolare con civetteria.
Jimmy si fece più sospetto - Le piace?
L'uomo fissò intensamente i Seed. Io alzai appena gli angoli della bocca.
- Sì, le piace. Il suo nome in codice è Bottondoro, ma io la conosco semplicemente come Julia Altai.

Ormai i Seed avevano le informazioni che cercavano. La Lega Metallica, un'organizzazione che gestiva il mercato nero, avrebbe presto preso contatti con un certo Peter Fawls. Questo pareva essere coinvolto in una sorta di "Arena dei mostri", nemmeno Robert era sicuro di questo fatto, e sicuramente aveva appena preso contatti con la criminalità suddetta. Il secondo contatto, a detta dell'uomo, li avrebbe guidati direttamente sul posto, nel punto esatto dove sarebbe avvenuto lo scambio di direttive fra Peter ed uno dei pezzi grossi della Lega Metallica. Magari anche il capo, ma questo non era certo. In ogni caso il prossimo passo era incontrare Julia Altai. Bottondoro.
Rispondi

Torna a “Garden Club”